di
Frank Spotnitz, Howard Gordon
diretto da Kim Manners
Per ulteriori informazioni sugli eventi accaduti in questo episodio consulta la timeline di questa stagione
diretto da Kim Manners
Skinner viene accusato di omicidio dopo aver nascosto la morte di una giovane donna che è stata attaccata da uno sciame di api.
Jane Brody, una smistatrice della posta di una compagnia che consegna durante la notte, si infila nel bagno delle impiegate per fumare una sigaretta. Senza alcun preavviso un centinaio di api entrano nello scomparto dove è seduta Jane. Quando la giovane tenta di scacciare gli insetti per poter scappare, le api la attaccano, pungendola a morte.
Un e-mail contenente la fotografia della vittima viene spedita a Mulder, ma Skinner l'intercetta e cancella il file. Skinner poi clandestinamente cancella le prove dell'attacco delle api, ed incenerisce il corpo di Jane Brody. Facendosi passare per Fox Mulder, Skinner visita un laboratorio forense della polizia in Virginia dove scambia la fiala contenente il sangue della Brody con un'altra identica. Mentre se ne sta andando, Skinner viene raggiunto dal detective Ray Thomas, l'uomo che ha spedito l'e-mail contenente la fotografia del corpo della Brody a Mulder. Skinner dice al deluso Thomas (che pensa di parlare con Fox Mulder) che la prova non è sufficiente a giustificare un suo coinvolgimento nel caso.
Mulder fa una visita inaspettata a Skinner. Afferma che qualcuno è andato molto oltre per trattenere delle notizie che dovevano arrivare a lui. Rivela inoltre che il detective Thomas è stato trovato morto, vittima di quella che sembra una esecuzione. Con Scully sotto esame all'ospedale per la cura del suo cancro, Mulder chiede a Skinner di aiutarlo a risolvere il mistero. Più tardi quella notte, Skinner viene avvicinato dall'Uomo che Fuma. Skinner lo accusa di aver ucciso il detective Thomas. L'Uomo che Fuma risponde che Skinner "non è riuscito a neutralizzare una situazione potenzialmente compromettente."
Mulder scopre che qualcuno ha rubato il corpo della Brody dall'obitorio e ha sostituito il suo campione di sangue alla stazione polizia. Scopre anche che Thomas è stato assassinato da qualcuno che usa un arma da fuoco distribuita dal governo. Subito dopo, Skinner si accorge che la sua pistola è scomparsa. Skinner rivisita il luogo dove la Brody è stata uccisa. Scopre una parte di un massiccio nido di api all'interlo del muro divisorio del bagno, e porta il pezzo di nido trovato, all'entomologo Peter Valdespino per delle analisi.
Mulder scopre che una telecamera della sorveglianza della banca ha catturato un'immagine sfuocata di qualcuno che sta parlando col detective Thomas poco prima che venisse assassinato. Spera che l'Unità Fotografica del Bureau possa produrre un'immagine più chiara dell'uomo che sospetta sia l'assassino di Thomas. Usando una larva presa dal nido, Valdespino fa nascere più api per poter identificarne la specie. Gli insetti improvvisamente si scagliano contro l'entomologo, uccidendolo. Mulder più tardi scopre che Valdespino è stato ucciso dal vaiolo. Fa quindi l'ipotesi che qualcuno abbia progettato un metodo per spargere il contagio usando gli insetti.
Skinner interroga una collega della Brody, Misty Nagata. Ella rivela che un pacco danneggiato durante la notte è stato confiscato da altri investigatori che lavorano al caso. Alcuni studenti di una scuola elementare nella Carolina Meridionale vengono attaccati da un sciame di api. Skinner dice ai dottori del pronto soccorso dell'ospedale che i bambini dovrebbero essere trattati non per punture d'ape, ma per vaiolo.
Lavorando sull'immagine ripresa dalla telecamera di sorveglianza, l'unità fotografica dell'FBI produce un'immagine chiara di Skinner che parla con Thomas prima della sua morte. Offeso, Mulder accusa Skinner di lavorare in combutta con l'Uomo che Fuma fin dall'inizio. Ma Skinner insiste che è stato costretto.
Skinner affronta di nuovo l'Uomo che Fuma, questa volta è molto arrabbiato. Dopo, l'Uomo che Fuma istruisce Marita Covarrubias, all'interno del Consorzio, ordinando di dire a Mulder quello che vuole sentire.
DAVID DUCHOVNY - Agente Speciale Fox Mulder
GILLIAN ANDERSON - Agente Speciale Dana Scully
Attori Co-Protagonisti
MITCH PILEGGI - Vicedirettore Skinner
WILLIAM B. DAVIS - Uomo che Fuma
DON S. WILLIAMS - Primo Anziano
MORRIS PANYCH - Uomo dai Capelli Grigi
LISA STEWART - Jane Brody
NICOLLE NATTRASS - Misty
FRED KEATING - Detective Hugel
ALLAN GRAY - Dott. Peter Valedespino
THERESA PUSKAR - Sig.ra Kemper
BARRY CREENE - Dott. Emile Linzer
PAUL MCLEAN - Agente Speciale Kautz
JOHN MOORE - Secondo Anziano
LAURIE HOLDEN - Marita Covarrubias
Trasmesso la prima volta in TV
27/04/97
01/02/98
Un e-mail contenente la fotografia della vittima viene spedita a Mulder, ma Skinner l'intercetta e cancella il file. Skinner poi clandestinamente cancella le prove dell'attacco delle api, ed incenerisce il corpo di Jane Brody. Facendosi passare per Fox Mulder, Skinner visita un laboratorio forense della polizia in Virginia dove scambia la fiala contenente il sangue della Brody con un'altra identica. Mentre se ne sta andando, Skinner viene raggiunto dal detective Ray Thomas, l'uomo che ha spedito l'e-mail contenente la fotografia del corpo della Brody a Mulder. Skinner dice al deluso Thomas (che pensa di parlare con Fox Mulder) che la prova non è sufficiente a giustificare un suo coinvolgimento nel caso.
Mulder fa una visita inaspettata a Skinner. Afferma che qualcuno è andato molto oltre per trattenere delle notizie che dovevano arrivare a lui. Rivela inoltre che il detective Thomas è stato trovato morto, vittima di quella che sembra una esecuzione. Con Scully sotto esame all'ospedale per la cura del suo cancro, Mulder chiede a Skinner di aiutarlo a risolvere il mistero. Più tardi quella notte, Skinner viene avvicinato dall'Uomo che Fuma. Skinner lo accusa di aver ucciso il detective Thomas. L'Uomo che Fuma risponde che Skinner "non è riuscito a neutralizzare una situazione potenzialmente compromettente."
Mulder scopre che qualcuno ha rubato il corpo della Brody dall'obitorio e ha sostituito il suo campione di sangue alla stazione polizia. Scopre anche che Thomas è stato assassinato da qualcuno che usa un arma da fuoco distribuita dal governo. Subito dopo, Skinner si accorge che la sua pistola è scomparsa. Skinner rivisita il luogo dove la Brody è stata uccisa. Scopre una parte di un massiccio nido di api all'interlo del muro divisorio del bagno, e porta il pezzo di nido trovato, all'entomologo Peter Valdespino per delle analisi.
Mulder scopre che una telecamera della sorveglianza della banca ha catturato un'immagine sfuocata di qualcuno che sta parlando col detective Thomas poco prima che venisse assassinato. Spera che l'Unità Fotografica del Bureau possa produrre un'immagine più chiara dell'uomo che sospetta sia l'assassino di Thomas. Usando una larva presa dal nido, Valdespino fa nascere più api per poter identificarne la specie. Gli insetti improvvisamente si scagliano contro l'entomologo, uccidendolo. Mulder più tardi scopre che Valdespino è stato ucciso dal vaiolo. Fa quindi l'ipotesi che qualcuno abbia progettato un metodo per spargere il contagio usando gli insetti.
Skinner interroga una collega della Brody, Misty Nagata. Ella rivela che un pacco danneggiato durante la notte è stato confiscato da altri investigatori che lavorano al caso. Alcuni studenti di una scuola elementare nella Carolina Meridionale vengono attaccati da un sciame di api. Skinner dice ai dottori del pronto soccorso dell'ospedale che i bambini dovrebbero essere trattati non per punture d'ape, ma per vaiolo.
Lavorando sull'immagine ripresa dalla telecamera di sorveglianza, l'unità fotografica dell'FBI produce un'immagine chiara di Skinner che parla con Thomas prima della sua morte. Offeso, Mulder accusa Skinner di lavorare in combutta con l'Uomo che Fuma fin dall'inizio. Ma Skinner insiste che è stato costretto.
Skinner affronta di nuovo l'Uomo che Fuma, questa volta è molto arrabbiato. Dopo, l'Uomo che Fuma istruisce Marita Covarrubias, all'interno del Consorzio, ordinando di dire a Mulder quello che vuole sentire.
Attori Protagonisti
DAVID DUCHOVNY - Agente Speciale Fox Mulder
GILLIAN ANDERSON - Agente Speciale Dana Scully
Attori Co-Protagonisti
MITCH PILEGGI - Vicedirettore Skinner
WILLIAM B. DAVIS - Uomo che Fuma
DON S. WILLIAMS - Primo Anziano
MORRIS PANYCH - Uomo dai Capelli Grigi
LISA STEWART - Jane Brody
NICOLLE NATTRASS - Misty
FRED KEATING - Detective Hugel
ALLAN GRAY - Dott. Peter Valedespino
THERESA PUSKAR - Sig.ra Kemper
BARRY CREENE - Dott. Emile Linzer
PAUL MCLEAN - Agente Speciale Kautz
JOHN MOORE - Secondo Anziano
LAURIE HOLDEN - Marita Covarrubias
Trasmesso la prima volta in TV
27/04/97
01/02/98
- Titolo - "Zero Sum" descrive un gioco dove qualcuno vince con la perdita di un altro (per esempio, partiamo ciascuno con 10$ ... ogni volta che tu vinci ti do uno dei miei dollari, e tu vinci quando io ho dato tutti i miei 10$ a te -- tu vinci 10$ perchè io ho perso 10$).
- Questo episodio è dedicato alla memoria di Vito J. Pileggi, padre di Mitch Pileggi, morto nel 1993.
SCENA 1
TRANSCONTINENTAL EXPRESS
CENTRO SMISTAMENTO PACCHI
DESMOND, VIRGINIA
(Due impiegate delle poste, Jane e Misty, sono al lavoro.)
JANE: Coprimi se il mastino ripassa di qui, va bene?
MISTY: Dove vai?
JANE: Ho bisogno di una sigaretta.
MISTY: Ne hai fumata una un quarto d’ora fa...
JANE: Tre quarti d’ora fa...
MISTY: Perché non provi con uno di quei cerotti o con quelle gomme?
JANE: (mostrando una gomma da masticare che ha tra i denti) Questa cosa credi che è?
MISTY: Allora ormai hai il vizio! Cerca di smettere.
JANE: Senti, tu coprimi per favore, dille che avevo mal di pancia o una cosa così.
(Jane va verso il bagno, Misty scuote la testa rassegnata. Jane entra nel bagno e una donna si sta lavando le mani. Lei entra nello stanzino dove c’è il gabinetto, chiude la porta e tira fuori il pacchetto di sigarette dal taschino della camicia. Aspetta che la donna fuori se ne vada, poi accende la sigaretta. Jane è seduta sul water, si fuma la sigaretta e legge una rivista. Intanto nell’antibagno iniziano ad uscire delle api dai buchi del lavandino. In pochi istanti ne escono a migliaia. La stanza è ormai invasa dalle api. Jane chiude la rivista, getta la sigaretta a terra e si accorge degli insetti. La ragazza grida spaventata e le api la assalgono. Intanto nel reparto, Misty guarda l’ora ed è preoccupata perché Jane non è ancora tornata. Il suo supervisore sta girando per le linee e lei decide di andare al bagno per richiamare l’amica.)
SUPERVISORE: (ad un’impiegata) Grazie.
(Misty arriva al bagno delle signore, apre la porta e la chiama.)
MISTY: Jane, andiamo vieni, ti metti nei guai!
(Entra nel bagno, guarda tutte le porte degli stanzini fino a quando vede la sigaretta di Jane per terra.)
MISTY: Jane? Dico, Jane!
(Misty apre la porta del gabinetto e vede Jane riversa sulla tazza piena di escrescenze sul viso e sulle braccia. La ragazza grida di terrore.)
(Le fotografie del cadavere di Jane appaiono sullo schermo di un computer. Qualcuno le sta guardando. E’ il vicedirettore Skinner.)
SKINNER: (leggendo al computer) Cancellare i files? Sì.
( In lingua originale non esiste questa battuta di Skinner)
(Skinner cancella i files, spegne il computer, si alza e se ne va. Quando apre la porta, la luce del corridoio illumina la targa sulla scrivania. C’è scritto “Fox Mulder”.)
SIGLA
SCENA 2
BAGNO UFFICIO POSTALE
(E’ notte. Skinner è nel suo appartamento, è vestito di nero. Stacca il telefono, prende un borsone ed esce. E’ davanti alla porta del bagno dell’ufficio postale, toglie il sigillo messo dall’ufficio del coroner per le indagini, si guarda attorno ed entra. Accende una piccola torcia, esamina la stanza e trova la sigaretta di Jane a terra. Raccoglie il filtro con un paio di guanti di pelle, lo getta nel gabinetto e tira l’acqua. Con dei guanti di lattice alle mani, ammucchia la cenere e la raccoglie con un piccolo aspirapolvere. Spruzza un prodotto e pulisce il pavimento. Pulisce lo specchio e per un istante rimane a guardare la sua immagine riflessa. Guarda in alto verso il soffitto e vede una strana sostanza arancione che esce dal muro, la tocca, la annusa e poi pulisce tutto.)
SCENA 3
CAMERA MORTUARIA DI AUDREY
12:22 AM
(Skinner apre la porta con degli attrezzi. Entra nella camera mortuaria e si fa luce con una torcia. Arriva alla cella dove è riposto il corpo di Jane Brody, la apre e tira fuori il cadavere. Rimane sconvolto alla vista del suo volto deturpato dalle punture degli insetti. In guardiola, il medico di guardia sta guardando la partita in un mini televisore.)
TELEVISORE: Il numero 51 che finisce fuori campo...
(La ricezione è disturbata, il ragazzo cerca di sintonizzare il canale quando sente un rumore. Si alza e va a vedere. Intanto Skinner sta avvolgendo cadavere in un lenzuolo quando sente dei passi. Si accorge che sta arrivando qualcuno e fa più in fretta che può. Il medico di guardia apre la porta con la chiave, accende l’interruttore, ma la luce non funziona. L’uomo entra, va ad un altro interruttore, accende la luce, ma dentro non c’è nessuno. Sistema una barella e poi se ne va. Skinner si è nascosto dietro ad una colonna con il cadavere sulla spalla. Un’auto arriva ad un impianto industriale. E’ Skinner. Ha sempre il cadavere sulla spalla e sta salendo con un ascensore. Esce e sale su per una scala metallica. Arrivato in cima, appoggia a terra il cadavere ed apre lo sportello di un inceneritore. Butta il corpo tra le fiamme e richiude lo sportello.)
SCENA 4
LABORATORIO DI POLIZIA SCIENTIFICA
DESMOND, VIRGINIA
2:35 AM
(Skinner, sempre vestito di nero e con un berretto da baseball sulla testa, parla con un agente della scientifica.)
AGENTE: Brody, Jane. Abbiamo il lavoro del patologo, ma niente ancora dalla scientifica.
SKINNER: Mi faccia vedere cosa avete.
AGENTE: Il suo nome?
SKINNER: Agente speciale Fox Mulder. (e mostra il distintivo di Mulder)
AGENTE: Fa il turno di notte agente.
SKINNER: Già, a qualcuno tocca.
AGENTE: Una firma qui.
(Mentre l’agente si volta e va a prendere i campioni, Skinner firma su una cartellina. L’agente torna con i campioni poi si rimette a fare il suo lavoro. Skinner scambia la provetta del sangue di Jane Brody con un’altra che tiene stretta in mano con un fazzoletto per non lasciare sopra delle impronte. Infine, pulisce la penna con la quale ha firmato.)
SKINNER: Va bene, ho fatto.
AGENTE: Finito?
SKINNER: Sì. Grazie.
AGENTE: Di niente.
(Skinner esce dal laboratorio. E’ nel parcheggio, getta la fialetta di sangue che ha sottratto dal laboratorio in un cassonetto. Sta per salire sulla sua auto quando un agente lo chiama.)
DETECTIVE THOMAS: Agente Mulder! (corre verso Skinner) Per fortuna l’ho trovata!
SKINNER: Lei chi è?
DETECTIVE THOMAS: Detective Thomas. Ray Thomas. Sono quello che l’ha contattata, le ho mandato le foto per posta elettronica. (Skinner annuisce con la testa) L’agente Robbins mi ha detto che lei era passato a dare un’occhiata al lavoro del medico legale.
SKINNER: Sì, infatti. (si incammina e il detective Thomas lo segue)
DETECTIVE THOMAS: Beh, pensa di aver trovato qualcosa su cui val la pena di indagare?
SKINNER: No. Ho paura di no.
DETECTIVE THOMAS: No? (perplesso)
SKINNER: Non ho trovato niente che raccomandi nostre ulteriori indagini.
DETECTIVE THOMAS: Sì, ma quella donna... come spiega quello che le è successo? Se ne va in bagno e un minuto dopo è ridotta come... le ha viste le foto, no?
(Skinner arriva alla sua auto e si ferma.)
SKINNER: Le ho viste, certo.
DETECTIVE THOMAS: Mi hanno detto che lei si occupava degli X-Files, che indagava su cose del genere, ma se questo caso non le interessa perché è venuto fin quaggiù in piena notte?
SKINNER: (scuote la testa) Ho fatto il mio lavoro come lei fa il suo.
(Il detective Thomas rimane meravigliato dalla reazione di quell’uomo che lui crede essere l’agente Mulder. Skinner sale sulla sua auto, mette in moto e parte. Non lontano l’Uomo Dai Capelli Grigi lo guarda allontanarsi da dentro la sua auto.)
APPARTAMENTO DI SKINNER
3:55 AM
(Tornato nel suo appartamento, Skinner si toglie i vestiti e li mette dentro ad un sacchetto di plastica bianca. Una volta rivestitosi, scende le scale del suo appartamento, riattacca il telefono e si rimette gli occhiali. Va verso la porta di casa sua con il sacchetto in mano, apre la porta e fuori c’è Mulder.)
MULDER: Ah, è in casa.
SKINNER: E lei che ci fa qui?
MULDER: Le devo parlare e credo che abbia il telefono staccato.
SKINNER: Avevo bisogno di riposare.
MULDER: E porta fuori la spazzatura alle quattro del mattino?
SKINNER: Che cosa vuole agente Mulder?
MULDER: (entra nell’appartamento di Skinner) Qualche risposta.
SKINNER: Su che cosa?
MULDER: Sulla morte inspiegabile di un’impiegata delle poste che qualcuno vuole che resti inspiegabile. Queste foto mi sono state mandate da un detective che pensava che avrei potuto essere d’aiuto, ma quando sono andato a prenderle dalla mia e-mail, il file era stato cancellato.
SKINNER: E come le ha avute?
MULDER: Da un poliziotto.
SKINNER: Quando?
MULDER: Dopo aver finito di interrogarmi sulla morte del detective.
SKINNER: (sorpreso) Come? Come sarebbe a dire?
MULDER: E’ stato ucciso, un colpo in testa, un’esecuzione. Il corpo è stato trovato vicino al distretto due ore fa. Forse l’ha ucciso la stessa persona che si è servita del mio nome per avere accesso al laboratorio di medicina legale.
SKINNER: Che cosa vuole da me?
MULDER: Beh, vorrei il suo aiuto, signore.
SKINNER: Sì, ma l’agente Scully?
MULDER: L’agente Scully è in ospedale.
SKINNER: C’è qualche novità che dovrei sapere?
MULDER: Sta facendo degli esami radiologici il suo... oncologo è preoccupato perché da alcune analisi sembra che il tumore stia producendo metastasi. (Skinner ascolta sconvolto) Comunque vorrei che desse un’occhiata a quelle foto, per favore.
SKINNER: Sarà la prima cosa domattina.
MULDER: Vuole che... le butti io la spazzatura?
SKINNER: No, faccio io.
MULDER: Va bene. ( apre la porta e se ne va)
(Skinner rimane di stucco, chiude gli occhi dalla disperazione. Più tardi, Skinner è nel parcheggio sotterraneo del suo palazzo, si guarda attorno e non c’è nessuno. Si sente un cigolio di gomme e un’auto sbuca fuori ad alta velocità e si ferma proprio ad un millimetro da lui. L’Uomo che Fuma scende dall’auto, naturalmente con una sigaretta in bocca.)
SKINNER: E’ stato lei? Ha premuto il grilletto o lo ha fatto fare a lui? (riferendosi all’Uomo con i Capelli Grigi che è seduto nell’auto al posto di guida)
UOMO CHE FUMA: Non sono tenuto a rispondere.
SKINNER: (prendendo l’Uomo che Fuma per i vestiti) Lo ha ammazzato! Ha assassinato un poliziotto!
UOMO CHE FUMA: Le suggerisco di abbassare la voce altrimenti i suoi vicini sapranno le ore che fa e in che compagnia.
SKINNER: (lascia l’Uomo che Fuma dalla presa) Non sarò complice di un omicidio!
UOMO CHE FUMA: Non sia tanto sicuro di avere la coscienza pulita, signor Skinner. E’ successo perché ha lasciato il lavoro a metà.
SKINNER: Si sbaglia! Ho fatto punto per punto quello che mi avete detto di fare. Ho seguito le vostre istruzioni.
UOMO CHE FUMA: Non ha neutralizzato una situazione potenzialmente compromettente.
SKINNER: Non erano questi i patti. Non doveva ucciderlo.
UOMO CHE FUMA: Non è in condizione di discutere i termini del nostro accordo.
SKINNER: Allora non abbiamo nessun accordo. (sta per andarsene)
UOMO CHE FUMA: Scoprirà che non è così facile chiamarsi fuori.
SKINNER: No?
UOMO CHE FUMA: Un uomo che scava una buca, rischia di cascarci dentro.
(Skinner rimane in piedi a guardare l’Uomo che Fuma e l’Uomo dai Capelli Grigi. Dopo alcuni istanti si allontana. L’Uomo che Fuma si porta la sigaretta alla bocca e fa un ghigno soddisfatto e tira una boccata. Getta la sigaretta a terra e la spegne calpestandola.)
SCENA 5
APPARTAMENTO DI SKINNER
(E’ mattino, Skinner sta dormendo sul suo divano quando suona il suo telefono.)
SKINNER: Sì, pronto.
MULDER: (al telefono) Sono Mulder, il corpo è sparito.
SKINNER: Di quale corpo parla?
MULDER: Dell’impiegata di cui le ho dato le foto. E’ stato rubato dall’obitorio insieme a tutte le prove che potessero spiegare come e perché è morta.
SKINNER: Rallenti Mulder, non capisco.
MULDER: Mi dispiace, non posso. E’ una corsa a inseguimento e sono già indietro di due lunghezze. L’uomo che si è spacciato per me stanotte ha sostituito un campione di sangue al laboratorio.
SKINNER: Come lo sa?
MULDER: Ho fatto fare delle analisi. Il campione di sangue nel laboratorio della polizia è B positivo come quello dell’impiegata, ma lei soffriva di una leggera forma di anemia caratterizzata da una carenza di acido folico. Il campione nel laboratorio invece ne presenta un livello normale.
SKINNER: (sospira) Ci sono dei sospetti?
MULDER: No, ma almeno ho un punto di partenza. La pistola che ha ucciso il detective Thomas, la balistica l’ha identificata come una Sig Sauer P228. Sto facendo fare dei confronti con tutte le pistole registrate di agenti federali e poliziotti locali. (Skinner si alza dal divano e va verso la sua scrivania e vede che il cassetto dove tiene la pistola è stato forzato e la sua arma non c’è. Lui chiude gli occhi in segno di rassegnazione.) Signore?
SKINNER: Ascolti, mi tenga informato.
MULDER: Sì, certo.
(Skinner chiude la conversazione e disgustato getta a terra la fondina vuota della sua pistola. Il telefono dell’Uomo che Fuma suona.)
UOMO CHE FUMA: Sì?
SKINNER: Lei non può fare questo!
UOMO CHE FUMA: Mi sembra agitato, Skinner.
SKINNER: Era la mia pistola!
UOMO CHE FUMA: La sua pistola?
SKINNER: Che ha usato per ucciderlo!
UOMO CHE FUMA: Se è così immagino che vorrà riferirlo alla polizia. (si mette una sigaretta in bocca)
SKINNER: No, non credo di volere.
UOMO CHE FUMA: (accende la sigaretta) Saggia decisione. (da un tiro alla sigaretta) Oltretutto dovrebbe ammettere di essere colpevole di intralcio alla giustizia, associazione a delinquere e distruzione di prove. Le conseguenze sarebbero piuttosto gravi, anche nel caso improbabile che riuscisse a convincere le autorità di non averlo ucciso.
SKINNER: Che cosa mi avete fatto coprire?
UOMO CHE FUMA: Meno sa meglio è per tutti. Date le circostanze.
SKINNER: Ho bisogno di sapere per cosa è morto quell’uomo.
UOMO CHE FUMA: E’ morto per lei, Skinner. Perché lei potesse avere quello che voleva, una cura per l’agente Scully, non voleva questo?
SKINNER: L’agente Scully è in ospedale, se può fare qualcosa per lei voglio che la faccia subito!
UOMO CHE FUMA: So quali sono le condizioni dell’agente Scully.
SKINNER: Se le dovesse capitare qualche cosa io la denuncerò, tirerò fuori le prove, non mi importa cosa mi succederà.
UOMO CHE FUMA: L’agente Scully vivrà a lungo e in buona salute. Mi auguro che lo stesso capiti a lei, Skinner. (e chiude la conversazione)
SCENA 6
CENTRO SMISTAMENTO PACCHI
9:14 AM
(Al centro smistamento postale, Skinner sta camminando con il supervisore di Jane e Misty. Misty li vede andare verso il bagno delle donne dove Jane è morta.)
SUPERVISORE: La polizia ha detto che potevamo riadoperarlo, ma la verità è che non lo vuole più usare nessuno dopo quello che è successo ieri mattina. (Skinner guarda il soffitto, poi sale in piedi sul lavandino) Le dispiace se le chiedo cosa sta cercando?
(Skinner tocca il muro e trova di nuovo la stessa sostanza arancione che vi era la sera precedente.)
SKINNER: Mi serve un martello.
(Skinner prende a martellate il muro del bagno e scopre che dietro vi è un enorme alveare e che quella sostanza arancione non è altro che miele prodotto dalle api.)
SCENA 7
STUDIO DEL DOTT. VALEDESPINO
ELSINORE, MARYLAND
1:15 PM
DOTT. VALEDESPINO: C’è un motivo per cui non usate i laboratori dell’FBI?
SKINNER: E’ materiale riservato e c’è stata qualche discussione sulla sicurezza dei nostri laboratori, confido nella sua discrezione.
DOTT. VALEDESPINO: (guardando un contenitore con dentro un favo) Certamente.
SKINNER: Può dire che genere di api l’ha fatto?
DOTT. VALEDESPINO: Non è facile avendo soltanto un favo, ma penso che riuscirò a scoprirlo.
SKINNER: Se le dicessi che forse sono api letali potrebbe esserle d’aiuto?
DOTT. VALEDESPINO: Tutte le api possono essere letali se si viene attaccati da uno sciame. L’ape africana, la cosiddetta ape assassina, ha lo stesso veleno dell’ape europea, solo che quelle appunto attaccano in sciami. (ha aperto il barattolo e sta analizzando i fuchi con delle pinzette) Aah, abbiamo fortuna...
SKINNER: Che cos’è?
DOTT. VALEDESPINO: Pappa reale. Una secrezione altamente nutritiva della ghiandola faringea delle api. Ci nutrono le larve più giovani della colonia. (accende una lampada con lente di ingrandimento e fa vedere a Skinner una larva di insetto) Ecco, guardi qui.
SKINNER: Diventerà un’ape?
DOTT. VALEDESPINO: Quando si trasformerà in pupa le saprò darle una risposta definitiva.
SKINNER: Appena scopre qualcosa mi faccia sapere. (Skinner sta per andarsene)
DOTT. VALEDESPINO: C’è una relazione con quell’altro caso? Se non sono indiscreto.
SKINNER: Quale altro caso?
DOTT. VALEDESPINO: Sei mesi fa mi ha chiamato un altro agente, mi ha chiesto tutto sulle api assassine.
SKINNER: E chi era?
DOTT. VALEDESPINO: Si chiamava Fox Mulder, mi chiedevo se c’è una connessione.
SKINNER: No.
DOTT. VALEDESPINO: (annuisce) Le faccio sapere.
(Skinner esce dalla stanza. Più tardi è nell’ufficio di Mulder e sta frugando nell’archivio degli X-Files. Sta guardando delle foto di una piantagione e di un’ape su un fiore. In fondo al fascicolo vede la nota “nessuna prova trovata sugli alveari”. Sotto la nota c’è il nome di Marita Covarrubias, “assistente speciale del segretario generale delle nazioni unite”. Skinner ripone il fascicolo nello schedario e si mette alla scrivania di Mulder. Cerca nella sua rubrica il nome della Covarrubias, prende un foglietto e scrive. In quel momento entra Mulder.)
MULDER: Signore, mi stava cercando?
SKINNER: Le stavo lasciando un biglietto. (si alza dalla sedia un po’ imbarazzato) Dov’è stato?
MULDER: Alla First National Bank della Virginia.
(Mulder mostra a Skinner delle fotografie buie di due uomini nel parcheggio della polizia forense di Desmond. Una delle foto mostra due uomini che stanno andando verso un auto. Uno dei due uomini porta un berretto da baseball.)
SKINNER: Queste cosa sono?
MULDER: La banca è adiacente al distretto di polizia dove è stato ucciso Thomas, la loro telecamera ha ripreso il parcheggio, questo qui è il detective Thomas. E l’uomo col berretto da baseball è stato identificato dall’agente in servizio al laboratorio come l’agente Fox Mulder.
SKINNER: (molto teso e imbarazzato) Si può avere un’immagine migliore?
MULDER: Le stavo proprio portando al laboratorio fotografico. Di che cosa mi voleva parlare? Mi ha scritto un biglietto, no?
SKINNER: Sì ecco, volevo solo sapere dei suoi progressi.
(Skinner se ne va. Mulder rimane molto perplesso.)
(Skinner sta telefonando dal suo ufficio.)
SKINNER: Signora Covarrubias? Sono Walter Skinner, vicedirettore dell’FBI.
MARITA COVARRUBIAS: Sì?
SKINNER: Forse mi può aiutare, mi risulta che l’agente Mulder fosse in contatto con lei a proposito di un progetto.
MARITA COVARRUBIAS: Che progetto?
SKINNER: Un progetto agricolo canadese sulle api o l’allevamento delle api.
MARITA COVARRUBIAS: Sì, è vero ma non sono stata in grado di dargli nessuna informazione.
SKINNER: Per quale motivo?
MARITA COVARRUBIAS: Perché riguardo a quel progetto non si sono trovate prove.
SKINNER: Prove di che cosa?
MARITA COVARRUBIAS: Che riguardassero le api o il loro allevamento.
SKINNER: E se le dicessi che io posso accedere a quelle prove?
MARITA COVARRUBIAS: Lei può avere quelle api?
SKINNER: Forse potrei, presto, molto presto.
(Intanto, a casa sua, il dottor Valedespino entra nel suo laboratorio. Aziona l’interruttore della luce, ma non funziona. Entra dentro, accende la sua lampada sul tavolo, ma non si accorge che contro il lampadario acceso ci sono migliaia di api. Guarda il suo esperimento, ma si accorge che lo schermo di rete che proteggeva il favo è stato strappato. Punta la lampada verso la finestra e si accorge che contro la finestra ci sono milioni di api che si alzano in volo e lo attaccano in sciame. Il dottore urla e prova a scacciarle, ma sono troppe e cade in ginocchio sotto la scrivania. Guarda la porta, ma anche quella è piena di api. Cerca allora di andare verso la finestra e rompere il vetro. L’uomo grida mentre le api lo pungono in sciame.)
SCENA 8
CAMERA MORTUARIA
(Skinner entra nella camera mortuaria. Mulder lo sta aspettando.)
SKINNER: Agente Mulder.
MULDER: Grazie di essere venuto così in fretta.
SKINNER: Che cosa c’è?
MULDER: Una novità, forse una svolta nel caso.
(Vanno verso una barella. Mulder scopre il cadavere del dottor Valedespino. E’ pieno di bubboni ed escrescenze. Skinner rimane scioccato.)
MULDER: Volevo che lo vedesse prima che qualcuno cercasse di rubarlo. Vede queste bolle e queste pustole? Sono le stesse che abbiamo visto nelle foto dell’impiegata delle poste.
SKINNER: Sintomi di cosa?
MULDER: Sintomi di vaiolo. Il primo caso da sette anni a questa parte.
SKINNER: Ma come vaiolo?
MULDER: Secondo il medico legale è una forma particolarmente virulenta, causata da un virus mutato.
SKINNER: Causata da che? Voglio dire, come ha fatto a contrarre una malattia che non dovrebbe esistere più?
MULDER: Da queste. (prende una bottiglietta con dentro un liquido trasparente)
SKINNER: Cosa sono?
MULDER: Sacche del veleno e pungiglioni di api ritrovati sotto la pelle del volto, delle braccia e del collo della vittima.
SKINNER: Sarebbe stato punto da delle api portatrici di vaiolo?
MULDER: Era un entomologo, lo consultai qualche mese fa per un caso simile a questo.
SKINNER: Quindi lei aveva già visto...
MULDER: Sì, ma finora non avevo prove concrete. E’ questo che qualcuno sta cercando di nascondere a tutti i costi.
SKINNER: Perché?
MULDER: E’ soltanto un’ipotesi, ma credo che qualcuno stia cercando un sistema per diffondere la malattia che ha ucciso più persone di qualsiasi altra epidemia nella storia dell’umanità. Se vuole la mia opinione su questo fatto gliela do volentieri.
SKINNER: Si può fermarli?
MULDER: E come facciamo? Non sappiamo neanche chi sono. Dobbiamo scoprire l’identità dell’assassino.
SKINNER: E ce la farà?
MULDER: Spero in fretta, ho fatto lavorare tutta la notte il laboratorio fotografico su quelle immagini della telecamera, ho detto che lei avrebbe autorizzato lo straordinario.
SKINNER: (turbato) Ma certo.
MULDER: Vado a vedere cos’hanno trovato.
SKINNER: Mi faccia sapere.
(Nella sala mensa dell’ufficio smistamento postale, Misty sta facendo pausa e ha preso uno snack dalla macchinetta automatica. Skinner entra.)
SKINNER: Misty Nagada? (Le mostra il distintivo) Mi chiamo Walter Skinner.
MISTY: Stavo proprio per andare, ci danno solo dieci minuti di pausa e la mia capo reparto è molto severa.
SKINNER: Se ha un momento le vorrei parlare. Della sua collega.
MISTY: (impaurita) Guardi, per quello che è successo a Jane, ho già detto alla polizia tutto quello che sapevo.
SKINNER: Tutto quanto?
MISTY: (lo guarda impaurita in silenzio) Non voglio perdere il lavoro.
SKINNER: Lei non perderà niente, ma le chiedo di collaborare all’indagine su un delitto.
MISTY: Un delitto? Ma come sarebbe?
SKINNER: Forse la sua morte non è stata un incidente.
MISTY: Cosa? (Skinner annuisce e Misty lo guarda) Jane era la mia migliore amica.
SKINNER: Mi dispiace.
MISTY: C’eravamo organizzate in modo che le nostre ferie coincidessero. Dovevamo andare a Palm Beach. Stavamo cercando di dimagrire per comprarci dei costumi da bagno nuovi. (piange) Quegli uomini che sono venuti, hanno detto che se avessi parlato con qualcuno avrei perso il posto.
SKINNER: E le hanno detto chi erano?
MISTY: No, e io non l’ho chiesto. Volevano soltanto il pacco.
SKINNER: Quale pacco?
MISTY: I pacchi danneggiati vengono mandati qui da noi per l’ispezione, prima di venire rispediti.
SKINNER: Il posto dove vengono tenuti questi pacchi è vicino al bagno dove ha trovato Jane?
MISTY: Sì, è vicino, è proprio la porta a fianco. Lì c’è il nostro deposito.
SKINNER: Il pacco danneggiato che volevano... si ricorda dove doveva essere spedito?
MISTY: No, non me lo ricordo.
SKINNER: E c’è modo di scoprirlo?
MISTY: Posso vedere il numero di spedizione.
SKINNER: Sarebbe di grande aiuto per me, e forse anche per Jane.
SCENA 9
UNITA’ FOTOGRAFICA SPECIALE DELL’FBI
(Mulder è in piedi dietro la scrivania del tecnico fotografico che sta lavorando al nastro della banca. Sta sgranocchiando semi di girasole.)
TECNICO: Abbiamo analizzato tutto il nastro per trovare l’angolazione migliore, tieni presente che è un videotape ripreso a distanza e oltretutto con pochissima luce.
MULDER: Ed è il meglio che puoi fare?
TECNICO: E’ meglio di quanto speravo, credimi! Le ho provate tutte, ma questo è il massimo.
MULDER: Non voglio metterti in difficoltà, ma è importante per me. Vorrei essere sicuro.
(Il tecnico annuisce, continua a lavorare sulla foto fino ad isolare l’immagine sulla faccia dell’uomo col berretto. Quando l’immagine diventa abbastanza nitida, Mulder riconosce il vicedirettore Skinner nell’uomo col berretto da baseball. Si porta una mano davanti alla bocca e rimane sorpreso.)
MULDER: Sì, ci siamo. Stampami questa per favore.
SEDE DEL CONSORZIO
NEW YORK
46-esima STRADA
UOMO CHE FUMA: (mostra agli altri un piccolo contenitore di vetro con dentro un’ape) Questo è l’ultimo esemplare rimasto. Le api a casa dello scienziato, sono state catturate e distrutte.
1° ANZIANO: E il corpo?
UOMO CHE FUMA: Anche a quello si è provveduto (si accende una sigaretta)
1° ANZIANO: Si è provveduto come?
UOMO CHE FUMA: Si è provveduto. I dettagli non sono importanti.
1° ANZIANO: I dettagli sono tutto. Sono molto più importanti delle sue vaghe assicurazioni.
UOMO CHE FUMA: Le mie assicurazioni sono tutt’altro che vaghe, si può fidare.
1° ANZIANO: Se n’è occupato chi?
UOMO CHE FUMA: Ho un uomo sul posto. Un uomo che non ha altra scelta se non riuscire.
1° ANZIANO: Che assicurazione può darci che di lui ci si possa fidare?
2° ANZIANO: Non possiamo rischiare la minima fuga di notizie.
UOMO CHE FUMA: Non ha niente da mettere in piazza, se non la sua duplicità.
1° ANZIANO: Dobbiamo assumere che la sperimentazione procederà come previsto?
UOMO CHE FUMA: (spegne la sigaretta e prende il contenitore con l’ape) E’ già cominciata.
SCENA 10
SCUOLA ELEMENTARE JFK
PAYSON, SOUTH CAROLINA
(Dei bambini di una scuola elementare stanno giocando in cortile sulle giostre. Un’ape sta volando nei dintorni e si posa proprio su uno dei giochi usato dai bambini.)
DAVID: Ehi è il mio turno!
BILLY: Non è vero! (Gli da una spinta e gli passa davanti nel gioco. Un’ape gli punge una mano.)
DAVID: (verso la maestra) Signora Kemper! Billy è stato punto da un’ape!
(La maestra è vicino ad una bambina anch’essa punta da un’ape. Piano, piano tutti i bambini iniziano ad urlare perché punti dalle api.)
BAMBINA#1: Signora Kemper! Signora Kemper!
BAMBINA#2: Aaah... .
BAMBINA#3: Aiutooo! Scappiamo! Ho paura!
SIGNORA KEMPER: Ragazzi presto! Tutti dentro la scuola, correte! Correte, correte! Presto correte tutti! Dentro la scuola!!!
(La maestra, accortasi che uno sciame d’api li sta attaccando, fa entrare i bambini nella scuola, ma mentre corrono David viene travolto dagli altri e gli cadono a terra gli occhiali. Il bambino non riesce a vedere senza e tenta di prenderli, ma le api lo stanno attaccando. La maestra si gira e lo vede a terra, così torna indietro per aiutarlo.)
SIGNORA KEMPER: Oh mio Dio, David! Corri presto David! Corri! Su corri!
(Lo aiuta ad alzarsi e il bambino corre via, ma le api assaliscono la donna che non riesce a liberarsi, cade a terra sopraffatta dallo sciame e grida. David la guarda dalla vetrata della scuola.)
SCENA 11
OSPEDALE PUBBLICO DI PAYSON
(Un’infermiera toglie la mascherina dell’ossigeno dal viso di David, la madre lo bacia e l’infermiera gli copre il volto con il lenzuolo. E’ morto. Anche gli altri bambini sono in condizioni gravi nel pronto soccorso. Skinner entra e si avvicina al medico.)
SKINNER: Dottor Linzer?
DOTT. LINZER: (al telefono) Va bene. Fatemi sapere.
SKINNER: (mostra il distintivo) Mi chiamo Walter Skinner mi hanno detto che è lei che sovrintende alle cure per questi bambini.
DOTT. LINZER: Sì.
SKINNER: Credo che dovrebbe ascoltarmi.
DOTT. LINZER: Sono molto occupato.
SKINNER: Li sta curando per le punture delle api, la diagnosi è sbagliata.
DOTT. LINZER: Per cosa dovrei curarli?
SKINNER: Vaiolo.
DOTT. LINZER: E’ uno scherzo?
SKINNER: Tutti i bambini della città che non sono ancora stati infettati, devono essere vaccinati subito.
DOTT. LINZER: Senta non vacciniamo i bambini contro il vaiolo perché non esiste più il vaiolo.
SKINNER: Faccia pure gli esami del caso se non mi crede.
DOTT. LINZER: Non ho bisogno di fare esami, il vaiolo ha un’incubazione di otto giorni, questi bambini sono stati punti solo poche ore fa. Come concilia le due cose, sentiamo.
SKINNER: So che è così.
(Nella stanza entrano dei militari.)
MILITARE: Muoversi! Anche nell’altra stanza.
MILITARE DONNA: Mi scusi.
DOTT. LINZER: Mi sta facendo perdere tempo. La prego, mi lasci lavorare.
SKINNER: Dottore!
MARITA COVARRUBIAS: Signor Skinner?
SKINNER: Come fa a sapere chi sono?
MARITA COVARRUBIAS: Lei mi ha telefonato, sono Marita Covarrubias.
(Skinner la prende per un braccio e vanno in disparte.)
SKINNER: Che ci fa qui?
MARITA COVARRUBIAS: La sua telefonata a proposito delle api mi ha spinto a fare qualche indagine.
SKINNER: Riguardo a?
MARITA COVARRUBUAS: Sette pacchi che sono stati spediti dal Canada a una casella postale a Payson in South Carolina. Ero venuta per scoprire cosa contenevano i pacchi.
SKINNER: (guardandosi attorno) E’ arrivata tardi per qualunque cosa.
MARITA COVARRUBIAS: E anche lei a quanto pare. Che cosa l’ha portata qui? Si è rivolto a me per avere informazioni, ma ancora non mi ha detto che cosa sa su questa faccenda. Il mio ufficio deve rispondere al segretario generale delle nazioni unite, è una faccenda molto seria, io devo sapere che cosa sta succedendo.
SKINNER: Credo sia una specie di esperimento.
MARITA COVARRUBIAS: Un esperimento?
SKINNER: Le api sono agenti infettanti
MARITA COVARRUBIAS: E’ questo che c’era nei pacchi? (Si volta a guardare i bambini) Ne ha parlato con l’agente Mulder?
SKINNER: Non ancora.
MARITA COVARRUBIAS: Perché no?
SKINNER: Non posso.
MARITA COVARRUBIAS: Perché? E’ coinvolto in questa storia, signor Skinner?
SKINNER: Non ho... no, non sono coinvolto.
MARITA COVARRUBIAS: Allora cosa ci fa qui? Che cos’è che non mi sta dicendo?
SKINNER: Niente.
MARITA COVARRUBIAS: Se lei sa chi c’è dietro deve renderlo pubblico, signor Skinner. Lei è l’unico che può.
SCENA 12
APPARTAMENTO DI SKINNER
CRISTAL CITY, VIRGINIA
11:02 PM
(Skinner, rientrato nel suo appartamento, accende una lampada e alza la cornetta del telefono. Sta per comporre un numero quando si accorge che il cassetto dove teneva la pistola è mezzo aperto. Lo apre e vede che la sua pistola è di nuovo lì, dentro al suo fodero. Dietro di lui, Mulder gli sta puntando addosso la sua arma.)
MULDER: Metta giù la pistola e si allontani.
SKINNER: Stavo solo...
MULDER: (gridando) Metta giù la pistola ho detto!
(Skinner guarda Mulder, poi abbassa l’arma. Mulder gli si avvicina sempre con la pistola puntata.)
SKINNER: Lei non capisce.
MULDER: Prima no, ma adesso capisco.
SKINNER: Niente affatto.
MULDER: Con quella pistola ha sparato al detective?
SKINNER: No.
MULDER: Che si prova a uccidere un uomo innocente?
SKINNER: Non l’ho ucciso!
MULDER: Che bugiardo! Ha sempre lavorato per l’Uomo che Fuma, ha sempre saputo chi ha ucciso mio padre e ha sempre saputo chi ha rapito Scully!
SKINNER: Mi vuole ascoltare?
MULDER: L’ho ascoltata anche troppo!
SKINNER: Mi ha incastrato capisce? (Mulder arrabbiato scuote la testa) Mi ha rubato la pistola e poi l’ha rimessa a posto, il che vuol dire che fra poco arriverà la polizia.
MULDER: No, non le credo.
SKINNER: Guardi il cassetto della scrivania agente Mulder (grida) Lo guardi! (Mulder guarda verso il cassetto e vede le rigature nel legno causate dalla forzatura della serratura) Perché avrei dovuto forzare un mio cassetto? Se le ho mentito, e le ho mentito e non accampo scuse per quelle bugie, c’è una ragione per cui ho fatto quello che ho fatto, una ragione che penso lei dovrebbe essere in grado di capire. L’avevo consigliata su un certo modo di procedere un po’ di tempo fa, ricorda? Riguardo all’agente Scully. Io non ho seguito il mio stesso consiglio.
MULDER: Mi dia la pistola.
(Mulder e Skinner sono al laboratorio della balistica e il tecnico sta effettuando delle prove con l’arma del vicedirettore Skinner in una vasca d’acqua. Spara sei colpi, poi preleva l’arma.)
MULDER: Ci vorrà molto per stabilire se è questa l’arma che ha ucciso il detective Thomas?
TECNICO: Il tempo di mettere uno dei proiettili sotto il microscopio e fare un confronto.
(Il tecnico mostra a Mulder e Skinner le striature dei proiettili sullo schermo di un computer.)
TECNICO: Questo è il proiettile estratto dal corpo del detective Thomas. Vedete le striature, qui e qui? Sono i segni della rigatura lasciati dalla canna della stessa pistola.
MULDER: Quindi è di sicuro l’arma del delitto.
TECNICO: Se fossi chiamato a testimoniare, direi che non c’è dubbio. Dove l’avete trovata?
(Mulder guarda Skinner che ha lo sguardo perso nel vuoto.)
MULDER: In un tombino (Skinner guarda Mulder) proprio a due passi dal luogo del delitto.
TECNICO: Uhm..
MULDER: Certe volte si ha fortuna.
TECNICO: E certe volte no, vero?
MULDER: Come sarebbe?
TECNICO: Il numero di serie non si legge è stato limato. A meno che non si trovi qualche impronta questa pistola è del tutto anonima.
(Skinner guarda Mulder. Mulder accenna un amaro sorriso. Skinner si allontana e Mulder lo guarda uscire.)
(L’Uomo che Fuma entra a casa sua, sta per accendere la luce. Skinner è seduto su una poltrona e lo sta aspettando.)
SKINNER: La lasci spenta. (Si alza e gli punta la pistola contro) Mi sto abituando al buio.
UOMO CHE FUMA: Fa parte dell’accordo?
SKINNER: Non abbiamo un accordo.
UOMO CHE FUMA: No?
SKINNER: L’agente Scully sta morendo e lei non sta muovendo un dito. (L’Uomo che Fuma accenna un ghigno soddisfatto) Lo trova divertente?
UOMO CHE FUMA: Notavo l’ironia della situazione. Solo ieri diceva che non voleva essere complice di un delitto e ora eccola qua. La sua non è la prima pistola che mi è stata puntata in faccia Skinner. E non ho paura di morire, ma se mi uccide, ucciderà anche l’agente Scully.
SKINNER: Non ha alcuna intenzione di salvarla, non l’ha mai avuta.
UOMO CHE FUMA: Ne è sicuro? Le ho già salvato la vita una volta quando l’ho fatta tornare da Mulder e ora potrei salvarla di nuovo, ma non lo saprà mai se preme il grilletto. (il telefono inizia a suonare) Se ha deciso di non uccidermi rispondo al telefono.
(Skinner spara tre colpi. Si avvicina alla porta, la apre e se ne va. L’Uomo che Fuma è in piedi sconvolto. Dietro di lui, ci sono tre buchi nel muro lasciati dai proiettili di Skinner. Il telefono suona ancora e l’Uomo che Fuma va a rispondere.)
UOMO CHE FUMA: Pronto? (tira fuori una sigaretta e la mette in bocca) E’ appena stato qui. Ha minacciato di uccidermi. Sono sicuro che Mulder la contatterà, per sapere che cosa ha visto Skinner.
(All’altro capo del telefono c’è Marita Covarrubias. Dietro di lei una figura sfuocata di un uomo sta ascoltando la conversazione da un altro apparecchio.)
MARITA COVARRUBIAS: Gli dirò quello che lei vuole che gli dica.
UOMO CHE FUMA: (si accende la sigaretta con un fiammifero) Gli dica ciò che vuole sentire.
Trascrizione effettuata da DanaScully
TRANSCONTINENTAL EXPRESS
CENTRO SMISTAMENTO PACCHI
DESMOND, VIRGINIA
(Due impiegate delle poste, Jane e Misty, sono al lavoro.)
JANE: Coprimi se il mastino ripassa di qui, va bene?
MISTY: Dove vai?
JANE: Ho bisogno di una sigaretta.
MISTY: Ne hai fumata una un quarto d’ora fa...
JANE: Tre quarti d’ora fa...
MISTY: Perché non provi con uno di quei cerotti o con quelle gomme?
JANE: (mostrando una gomma da masticare che ha tra i denti) Questa cosa credi che è?
MISTY: Allora ormai hai il vizio! Cerca di smettere.
JANE: Senti, tu coprimi per favore, dille che avevo mal di pancia o una cosa così.
(Jane va verso il bagno, Misty scuote la testa rassegnata. Jane entra nel bagno e una donna si sta lavando le mani. Lei entra nello stanzino dove c’è il gabinetto, chiude la porta e tira fuori il pacchetto di sigarette dal taschino della camicia. Aspetta che la donna fuori se ne vada, poi accende la sigaretta. Jane è seduta sul water, si fuma la sigaretta e legge una rivista. Intanto nell’antibagno iniziano ad uscire delle api dai buchi del lavandino. In pochi istanti ne escono a migliaia. La stanza è ormai invasa dalle api. Jane chiude la rivista, getta la sigaretta a terra e si accorge degli insetti. La ragazza grida spaventata e le api la assalgono. Intanto nel reparto, Misty guarda l’ora ed è preoccupata perché Jane non è ancora tornata. Il suo supervisore sta girando per le linee e lei decide di andare al bagno per richiamare l’amica.)
SUPERVISORE: (ad un’impiegata) Grazie.
(Misty arriva al bagno delle signore, apre la porta e la chiama.)
MISTY: Jane, andiamo vieni, ti metti nei guai!
(Entra nel bagno, guarda tutte le porte degli stanzini fino a quando vede la sigaretta di Jane per terra.)
MISTY: Jane? Dico, Jane!
(Misty apre la porta del gabinetto e vede Jane riversa sulla tazza piena di escrescenze sul viso e sulle braccia. La ragazza grida di terrore.)
(Le fotografie del cadavere di Jane appaiono sullo schermo di un computer. Qualcuno le sta guardando. E’ il vicedirettore Skinner.)
SKINNER: (leggendo al computer) Cancellare i files? Sì.
( In lingua originale non esiste questa battuta di Skinner)
(Skinner cancella i files, spegne il computer, si alza e se ne va. Quando apre la porta, la luce del corridoio illumina la targa sulla scrivania. C’è scritto “Fox Mulder”.)
SIGLA
SCENA 2
BAGNO UFFICIO POSTALE
(E’ notte. Skinner è nel suo appartamento, è vestito di nero. Stacca il telefono, prende un borsone ed esce. E’ davanti alla porta del bagno dell’ufficio postale, toglie il sigillo messo dall’ufficio del coroner per le indagini, si guarda attorno ed entra. Accende una piccola torcia, esamina la stanza e trova la sigaretta di Jane a terra. Raccoglie il filtro con un paio di guanti di pelle, lo getta nel gabinetto e tira l’acqua. Con dei guanti di lattice alle mani, ammucchia la cenere e la raccoglie con un piccolo aspirapolvere. Spruzza un prodotto e pulisce il pavimento. Pulisce lo specchio e per un istante rimane a guardare la sua immagine riflessa. Guarda in alto verso il soffitto e vede una strana sostanza arancione che esce dal muro, la tocca, la annusa e poi pulisce tutto.)
SCENA 3
CAMERA MORTUARIA DI AUDREY
12:22 AM
(Skinner apre la porta con degli attrezzi. Entra nella camera mortuaria e si fa luce con una torcia. Arriva alla cella dove è riposto il corpo di Jane Brody, la apre e tira fuori il cadavere. Rimane sconvolto alla vista del suo volto deturpato dalle punture degli insetti. In guardiola, il medico di guardia sta guardando la partita in un mini televisore.)
TELEVISORE: Il numero 51 che finisce fuori campo...
(La ricezione è disturbata, il ragazzo cerca di sintonizzare il canale quando sente un rumore. Si alza e va a vedere. Intanto Skinner sta avvolgendo cadavere in un lenzuolo quando sente dei passi. Si accorge che sta arrivando qualcuno e fa più in fretta che può. Il medico di guardia apre la porta con la chiave, accende l’interruttore, ma la luce non funziona. L’uomo entra, va ad un altro interruttore, accende la luce, ma dentro non c’è nessuno. Sistema una barella e poi se ne va. Skinner si è nascosto dietro ad una colonna con il cadavere sulla spalla. Un’auto arriva ad un impianto industriale. E’ Skinner. Ha sempre il cadavere sulla spalla e sta salendo con un ascensore. Esce e sale su per una scala metallica. Arrivato in cima, appoggia a terra il cadavere ed apre lo sportello di un inceneritore. Butta il corpo tra le fiamme e richiude lo sportello.)
SCENA 4
LABORATORIO DI POLIZIA SCIENTIFICA
DESMOND, VIRGINIA
2:35 AM
(Skinner, sempre vestito di nero e con un berretto da baseball sulla testa, parla con un agente della scientifica.)
AGENTE: Brody, Jane. Abbiamo il lavoro del patologo, ma niente ancora dalla scientifica.
SKINNER: Mi faccia vedere cosa avete.
AGENTE: Il suo nome?
SKINNER: Agente speciale Fox Mulder. (e mostra il distintivo di Mulder)
AGENTE: Fa il turno di notte agente.
SKINNER: Già, a qualcuno tocca.
AGENTE: Una firma qui.
(Mentre l’agente si volta e va a prendere i campioni, Skinner firma su una cartellina. L’agente torna con i campioni poi si rimette a fare il suo lavoro. Skinner scambia la provetta del sangue di Jane Brody con un’altra che tiene stretta in mano con un fazzoletto per non lasciare sopra delle impronte. Infine, pulisce la penna con la quale ha firmato.)
SKINNER: Va bene, ho fatto.
AGENTE: Finito?
SKINNER: Sì. Grazie.
AGENTE: Di niente.
(Skinner esce dal laboratorio. E’ nel parcheggio, getta la fialetta di sangue che ha sottratto dal laboratorio in un cassonetto. Sta per salire sulla sua auto quando un agente lo chiama.)
DETECTIVE THOMAS: Agente Mulder! (corre verso Skinner) Per fortuna l’ho trovata!
SKINNER: Lei chi è?
DETECTIVE THOMAS: Detective Thomas. Ray Thomas. Sono quello che l’ha contattata, le ho mandato le foto per posta elettronica. (Skinner annuisce con la testa) L’agente Robbins mi ha detto che lei era passato a dare un’occhiata al lavoro del medico legale.
SKINNER: Sì, infatti. (si incammina e il detective Thomas lo segue)
DETECTIVE THOMAS: Beh, pensa di aver trovato qualcosa su cui val la pena di indagare?
SKINNER: No. Ho paura di no.
DETECTIVE THOMAS: No? (perplesso)
SKINNER: Non ho trovato niente che raccomandi nostre ulteriori indagini.
DETECTIVE THOMAS: Sì, ma quella donna... come spiega quello che le è successo? Se ne va in bagno e un minuto dopo è ridotta come... le ha viste le foto, no?
(Skinner arriva alla sua auto e si ferma.)
SKINNER: Le ho viste, certo.
DETECTIVE THOMAS: Mi hanno detto che lei si occupava degli X-Files, che indagava su cose del genere, ma se questo caso non le interessa perché è venuto fin quaggiù in piena notte?
SKINNER: (scuote la testa) Ho fatto il mio lavoro come lei fa il suo.
(Il detective Thomas rimane meravigliato dalla reazione di quell’uomo che lui crede essere l’agente Mulder. Skinner sale sulla sua auto, mette in moto e parte. Non lontano l’Uomo Dai Capelli Grigi lo guarda allontanarsi da dentro la sua auto.)
APPARTAMENTO DI SKINNER
3:55 AM
(Tornato nel suo appartamento, Skinner si toglie i vestiti e li mette dentro ad un sacchetto di plastica bianca. Una volta rivestitosi, scende le scale del suo appartamento, riattacca il telefono e si rimette gli occhiali. Va verso la porta di casa sua con il sacchetto in mano, apre la porta e fuori c’è Mulder.)
MULDER: Ah, è in casa.
SKINNER: E lei che ci fa qui?
MULDER: Le devo parlare e credo che abbia il telefono staccato.
SKINNER: Avevo bisogno di riposare.
MULDER: E porta fuori la spazzatura alle quattro del mattino?
SKINNER: Che cosa vuole agente Mulder?
MULDER: (entra nell’appartamento di Skinner) Qualche risposta.
SKINNER: Su che cosa?
MULDER: Sulla morte inspiegabile di un’impiegata delle poste che qualcuno vuole che resti inspiegabile. Queste foto mi sono state mandate da un detective che pensava che avrei potuto essere d’aiuto, ma quando sono andato a prenderle dalla mia e-mail, il file era stato cancellato.
SKINNER: E come le ha avute?
MULDER: Da un poliziotto.
SKINNER: Quando?
MULDER: Dopo aver finito di interrogarmi sulla morte del detective.
SKINNER: (sorpreso) Come? Come sarebbe a dire?
MULDER: E’ stato ucciso, un colpo in testa, un’esecuzione. Il corpo è stato trovato vicino al distretto due ore fa. Forse l’ha ucciso la stessa persona che si è servita del mio nome per avere accesso al laboratorio di medicina legale.
SKINNER: Che cosa vuole da me?
MULDER: Beh, vorrei il suo aiuto, signore.
SKINNER: Sì, ma l’agente Scully?
MULDER: L’agente Scully è in ospedale.
SKINNER: C’è qualche novità che dovrei sapere?
MULDER: Sta facendo degli esami radiologici il suo... oncologo è preoccupato perché da alcune analisi sembra che il tumore stia producendo metastasi. (Skinner ascolta sconvolto) Comunque vorrei che desse un’occhiata a quelle foto, per favore.
SKINNER: Sarà la prima cosa domattina.
MULDER: Vuole che... le butti io la spazzatura?
SKINNER: No, faccio io.
MULDER: Va bene. ( apre la porta e se ne va)
(Skinner rimane di stucco, chiude gli occhi dalla disperazione. Più tardi, Skinner è nel parcheggio sotterraneo del suo palazzo, si guarda attorno e non c’è nessuno. Si sente un cigolio di gomme e un’auto sbuca fuori ad alta velocità e si ferma proprio ad un millimetro da lui. L’Uomo che Fuma scende dall’auto, naturalmente con una sigaretta in bocca.)
SKINNER: E’ stato lei? Ha premuto il grilletto o lo ha fatto fare a lui? (riferendosi all’Uomo con i Capelli Grigi che è seduto nell’auto al posto di guida)
UOMO CHE FUMA: Non sono tenuto a rispondere.
SKINNER: (prendendo l’Uomo che Fuma per i vestiti) Lo ha ammazzato! Ha assassinato un poliziotto!
UOMO CHE FUMA: Le suggerisco di abbassare la voce altrimenti i suoi vicini sapranno le ore che fa e in che compagnia.
SKINNER: (lascia l’Uomo che Fuma dalla presa) Non sarò complice di un omicidio!
UOMO CHE FUMA: Non sia tanto sicuro di avere la coscienza pulita, signor Skinner. E’ successo perché ha lasciato il lavoro a metà.
SKINNER: Si sbaglia! Ho fatto punto per punto quello che mi avete detto di fare. Ho seguito le vostre istruzioni.
UOMO CHE FUMA: Non ha neutralizzato una situazione potenzialmente compromettente.
SKINNER: Non erano questi i patti. Non doveva ucciderlo.
UOMO CHE FUMA: Non è in condizione di discutere i termini del nostro accordo.
SKINNER: Allora non abbiamo nessun accordo. (sta per andarsene)
UOMO CHE FUMA: Scoprirà che non è così facile chiamarsi fuori.
SKINNER: No?
UOMO CHE FUMA: Un uomo che scava una buca, rischia di cascarci dentro.
(Skinner rimane in piedi a guardare l’Uomo che Fuma e l’Uomo dai Capelli Grigi. Dopo alcuni istanti si allontana. L’Uomo che Fuma si porta la sigaretta alla bocca e fa un ghigno soddisfatto e tira una boccata. Getta la sigaretta a terra e la spegne calpestandola.)
SCENA 5
APPARTAMENTO DI SKINNER
(E’ mattino, Skinner sta dormendo sul suo divano quando suona il suo telefono.)
SKINNER: Sì, pronto.
MULDER: (al telefono) Sono Mulder, il corpo è sparito.
SKINNER: Di quale corpo parla?
MULDER: Dell’impiegata di cui le ho dato le foto. E’ stato rubato dall’obitorio insieme a tutte le prove che potessero spiegare come e perché è morta.
SKINNER: Rallenti Mulder, non capisco.
MULDER: Mi dispiace, non posso. E’ una corsa a inseguimento e sono già indietro di due lunghezze. L’uomo che si è spacciato per me stanotte ha sostituito un campione di sangue al laboratorio.
SKINNER: Come lo sa?
MULDER: Ho fatto fare delle analisi. Il campione di sangue nel laboratorio della polizia è B positivo come quello dell’impiegata, ma lei soffriva di una leggera forma di anemia caratterizzata da una carenza di acido folico. Il campione nel laboratorio invece ne presenta un livello normale.
SKINNER: (sospira) Ci sono dei sospetti?
MULDER: No, ma almeno ho un punto di partenza. La pistola che ha ucciso il detective Thomas, la balistica l’ha identificata come una Sig Sauer P228. Sto facendo fare dei confronti con tutte le pistole registrate di agenti federali e poliziotti locali. (Skinner si alza dal divano e va verso la sua scrivania e vede che il cassetto dove tiene la pistola è stato forzato e la sua arma non c’è. Lui chiude gli occhi in segno di rassegnazione.) Signore?
SKINNER: Ascolti, mi tenga informato.
MULDER: Sì, certo.
(Skinner chiude la conversazione e disgustato getta a terra la fondina vuota della sua pistola. Il telefono dell’Uomo che Fuma suona.)
UOMO CHE FUMA: Sì?
SKINNER: Lei non può fare questo!
UOMO CHE FUMA: Mi sembra agitato, Skinner.
SKINNER: Era la mia pistola!
UOMO CHE FUMA: La sua pistola?
SKINNER: Che ha usato per ucciderlo!
UOMO CHE FUMA: Se è così immagino che vorrà riferirlo alla polizia. (si mette una sigaretta in bocca)
SKINNER: No, non credo di volere.
UOMO CHE FUMA: (accende la sigaretta) Saggia decisione. (da un tiro alla sigaretta) Oltretutto dovrebbe ammettere di essere colpevole di intralcio alla giustizia, associazione a delinquere e distruzione di prove. Le conseguenze sarebbero piuttosto gravi, anche nel caso improbabile che riuscisse a convincere le autorità di non averlo ucciso.
SKINNER: Che cosa mi avete fatto coprire?
UOMO CHE FUMA: Meno sa meglio è per tutti. Date le circostanze.
SKINNER: Ho bisogno di sapere per cosa è morto quell’uomo.
UOMO CHE FUMA: E’ morto per lei, Skinner. Perché lei potesse avere quello che voleva, una cura per l’agente Scully, non voleva questo?
SKINNER: L’agente Scully è in ospedale, se può fare qualcosa per lei voglio che la faccia subito!
UOMO CHE FUMA: So quali sono le condizioni dell’agente Scully.
SKINNER: Se le dovesse capitare qualche cosa io la denuncerò, tirerò fuori le prove, non mi importa cosa mi succederà.
UOMO CHE FUMA: L’agente Scully vivrà a lungo e in buona salute. Mi auguro che lo stesso capiti a lei, Skinner. (e chiude la conversazione)
SCENA 6
CENTRO SMISTAMENTO PACCHI
9:14 AM
(Al centro smistamento postale, Skinner sta camminando con il supervisore di Jane e Misty. Misty li vede andare verso il bagno delle donne dove Jane è morta.)
SUPERVISORE: La polizia ha detto che potevamo riadoperarlo, ma la verità è che non lo vuole più usare nessuno dopo quello che è successo ieri mattina. (Skinner guarda il soffitto, poi sale in piedi sul lavandino) Le dispiace se le chiedo cosa sta cercando?
(Skinner tocca il muro e trova di nuovo la stessa sostanza arancione che vi era la sera precedente.)
SKINNER: Mi serve un martello.
(Skinner prende a martellate il muro del bagno e scopre che dietro vi è un enorme alveare e che quella sostanza arancione non è altro che miele prodotto dalle api.)
SCENA 7
STUDIO DEL DOTT. VALEDESPINO
ELSINORE, MARYLAND
1:15 PM
DOTT. VALEDESPINO: C’è un motivo per cui non usate i laboratori dell’FBI?
SKINNER: E’ materiale riservato e c’è stata qualche discussione sulla sicurezza dei nostri laboratori, confido nella sua discrezione.
DOTT. VALEDESPINO: (guardando un contenitore con dentro un favo) Certamente.
SKINNER: Può dire che genere di api l’ha fatto?
DOTT. VALEDESPINO: Non è facile avendo soltanto un favo, ma penso che riuscirò a scoprirlo.
SKINNER: Se le dicessi che forse sono api letali potrebbe esserle d’aiuto?
DOTT. VALEDESPINO: Tutte le api possono essere letali se si viene attaccati da uno sciame. L’ape africana, la cosiddetta ape assassina, ha lo stesso veleno dell’ape europea, solo che quelle appunto attaccano in sciami. (ha aperto il barattolo e sta analizzando i fuchi con delle pinzette) Aah, abbiamo fortuna...
SKINNER: Che cos’è?
DOTT. VALEDESPINO: Pappa reale. Una secrezione altamente nutritiva della ghiandola faringea delle api. Ci nutrono le larve più giovani della colonia. (accende una lampada con lente di ingrandimento e fa vedere a Skinner una larva di insetto) Ecco, guardi qui.
SKINNER: Diventerà un’ape?
DOTT. VALEDESPINO: Quando si trasformerà in pupa le saprò darle una risposta definitiva.
SKINNER: Appena scopre qualcosa mi faccia sapere. (Skinner sta per andarsene)
DOTT. VALEDESPINO: C’è una relazione con quell’altro caso? Se non sono indiscreto.
SKINNER: Quale altro caso?
DOTT. VALEDESPINO: Sei mesi fa mi ha chiamato un altro agente, mi ha chiesto tutto sulle api assassine.
SKINNER: E chi era?
DOTT. VALEDESPINO: Si chiamava Fox Mulder, mi chiedevo se c’è una connessione.
SKINNER: No.
DOTT. VALEDESPINO: (annuisce) Le faccio sapere.
(Skinner esce dalla stanza. Più tardi è nell’ufficio di Mulder e sta frugando nell’archivio degli X-Files. Sta guardando delle foto di una piantagione e di un’ape su un fiore. In fondo al fascicolo vede la nota “nessuna prova trovata sugli alveari”. Sotto la nota c’è il nome di Marita Covarrubias, “assistente speciale del segretario generale delle nazioni unite”. Skinner ripone il fascicolo nello schedario e si mette alla scrivania di Mulder. Cerca nella sua rubrica il nome della Covarrubias, prende un foglietto e scrive. In quel momento entra Mulder.)
MULDER: Signore, mi stava cercando?
SKINNER: Le stavo lasciando un biglietto. (si alza dalla sedia un po’ imbarazzato) Dov’è stato?
MULDER: Alla First National Bank della Virginia.
(Mulder mostra a Skinner delle fotografie buie di due uomini nel parcheggio della polizia forense di Desmond. Una delle foto mostra due uomini che stanno andando verso un auto. Uno dei due uomini porta un berretto da baseball.)
SKINNER: Queste cosa sono?
MULDER: La banca è adiacente al distretto di polizia dove è stato ucciso Thomas, la loro telecamera ha ripreso il parcheggio, questo qui è il detective Thomas. E l’uomo col berretto da baseball è stato identificato dall’agente in servizio al laboratorio come l’agente Fox Mulder.
SKINNER: (molto teso e imbarazzato) Si può avere un’immagine migliore?
MULDER: Le stavo proprio portando al laboratorio fotografico. Di che cosa mi voleva parlare? Mi ha scritto un biglietto, no?
SKINNER: Sì ecco, volevo solo sapere dei suoi progressi.
(Skinner se ne va. Mulder rimane molto perplesso.)
(Skinner sta telefonando dal suo ufficio.)
SKINNER: Signora Covarrubias? Sono Walter Skinner, vicedirettore dell’FBI.
MARITA COVARRUBIAS: Sì?
SKINNER: Forse mi può aiutare, mi risulta che l’agente Mulder fosse in contatto con lei a proposito di un progetto.
MARITA COVARRUBIAS: Che progetto?
SKINNER: Un progetto agricolo canadese sulle api o l’allevamento delle api.
MARITA COVARRUBIAS: Sì, è vero ma non sono stata in grado di dargli nessuna informazione.
SKINNER: Per quale motivo?
MARITA COVARRUBIAS: Perché riguardo a quel progetto non si sono trovate prove.
SKINNER: Prove di che cosa?
MARITA COVARRUBIAS: Che riguardassero le api o il loro allevamento.
SKINNER: E se le dicessi che io posso accedere a quelle prove?
MARITA COVARRUBIAS: Lei può avere quelle api?
SKINNER: Forse potrei, presto, molto presto.
(Intanto, a casa sua, il dottor Valedespino entra nel suo laboratorio. Aziona l’interruttore della luce, ma non funziona. Entra dentro, accende la sua lampada sul tavolo, ma non si accorge che contro il lampadario acceso ci sono migliaia di api. Guarda il suo esperimento, ma si accorge che lo schermo di rete che proteggeva il favo è stato strappato. Punta la lampada verso la finestra e si accorge che contro la finestra ci sono milioni di api che si alzano in volo e lo attaccano in sciame. Il dottore urla e prova a scacciarle, ma sono troppe e cade in ginocchio sotto la scrivania. Guarda la porta, ma anche quella è piena di api. Cerca allora di andare verso la finestra e rompere il vetro. L’uomo grida mentre le api lo pungono in sciame.)
SCENA 8
CAMERA MORTUARIA
(Skinner entra nella camera mortuaria. Mulder lo sta aspettando.)
SKINNER: Agente Mulder.
MULDER: Grazie di essere venuto così in fretta.
SKINNER: Che cosa c’è?
MULDER: Una novità, forse una svolta nel caso.
(Vanno verso una barella. Mulder scopre il cadavere del dottor Valedespino. E’ pieno di bubboni ed escrescenze. Skinner rimane scioccato.)
MULDER: Volevo che lo vedesse prima che qualcuno cercasse di rubarlo. Vede queste bolle e queste pustole? Sono le stesse che abbiamo visto nelle foto dell’impiegata delle poste.
SKINNER: Sintomi di cosa?
MULDER: Sintomi di vaiolo. Il primo caso da sette anni a questa parte.
SKINNER: Ma come vaiolo?
MULDER: Secondo il medico legale è una forma particolarmente virulenta, causata da un virus mutato.
SKINNER: Causata da che? Voglio dire, come ha fatto a contrarre una malattia che non dovrebbe esistere più?
MULDER: Da queste. (prende una bottiglietta con dentro un liquido trasparente)
SKINNER: Cosa sono?
MULDER: Sacche del veleno e pungiglioni di api ritrovati sotto la pelle del volto, delle braccia e del collo della vittima.
SKINNER: Sarebbe stato punto da delle api portatrici di vaiolo?
MULDER: Era un entomologo, lo consultai qualche mese fa per un caso simile a questo.
SKINNER: Quindi lei aveva già visto...
MULDER: Sì, ma finora non avevo prove concrete. E’ questo che qualcuno sta cercando di nascondere a tutti i costi.
SKINNER: Perché?
MULDER: E’ soltanto un’ipotesi, ma credo che qualcuno stia cercando un sistema per diffondere la malattia che ha ucciso più persone di qualsiasi altra epidemia nella storia dell’umanità. Se vuole la mia opinione su questo fatto gliela do volentieri.
SKINNER: Si può fermarli?
MULDER: E come facciamo? Non sappiamo neanche chi sono. Dobbiamo scoprire l’identità dell’assassino.
SKINNER: E ce la farà?
MULDER: Spero in fretta, ho fatto lavorare tutta la notte il laboratorio fotografico su quelle immagini della telecamera, ho detto che lei avrebbe autorizzato lo straordinario.
SKINNER: (turbato) Ma certo.
MULDER: Vado a vedere cos’hanno trovato.
SKINNER: Mi faccia sapere.
(Nella sala mensa dell’ufficio smistamento postale, Misty sta facendo pausa e ha preso uno snack dalla macchinetta automatica. Skinner entra.)
SKINNER: Misty Nagada? (Le mostra il distintivo) Mi chiamo Walter Skinner.
MISTY: Stavo proprio per andare, ci danno solo dieci minuti di pausa e la mia capo reparto è molto severa.
SKINNER: Se ha un momento le vorrei parlare. Della sua collega.
MISTY: (impaurita) Guardi, per quello che è successo a Jane, ho già detto alla polizia tutto quello che sapevo.
SKINNER: Tutto quanto?
MISTY: (lo guarda impaurita in silenzio) Non voglio perdere il lavoro.
SKINNER: Lei non perderà niente, ma le chiedo di collaborare all’indagine su un delitto.
MISTY: Un delitto? Ma come sarebbe?
SKINNER: Forse la sua morte non è stata un incidente.
MISTY: Cosa? (Skinner annuisce e Misty lo guarda) Jane era la mia migliore amica.
SKINNER: Mi dispiace.
MISTY: C’eravamo organizzate in modo che le nostre ferie coincidessero. Dovevamo andare a Palm Beach. Stavamo cercando di dimagrire per comprarci dei costumi da bagno nuovi. (piange) Quegli uomini che sono venuti, hanno detto che se avessi parlato con qualcuno avrei perso il posto.
SKINNER: E le hanno detto chi erano?
MISTY: No, e io non l’ho chiesto. Volevano soltanto il pacco.
SKINNER: Quale pacco?
MISTY: I pacchi danneggiati vengono mandati qui da noi per l’ispezione, prima di venire rispediti.
SKINNER: Il posto dove vengono tenuti questi pacchi è vicino al bagno dove ha trovato Jane?
MISTY: Sì, è vicino, è proprio la porta a fianco. Lì c’è il nostro deposito.
SKINNER: Il pacco danneggiato che volevano... si ricorda dove doveva essere spedito?
MISTY: No, non me lo ricordo.
SKINNER: E c’è modo di scoprirlo?
MISTY: Posso vedere il numero di spedizione.
SKINNER: Sarebbe di grande aiuto per me, e forse anche per Jane.
SCENA 9
UNITA’ FOTOGRAFICA SPECIALE DELL’FBI
(Mulder è in piedi dietro la scrivania del tecnico fotografico che sta lavorando al nastro della banca. Sta sgranocchiando semi di girasole.)
TECNICO: Abbiamo analizzato tutto il nastro per trovare l’angolazione migliore, tieni presente che è un videotape ripreso a distanza e oltretutto con pochissima luce.
MULDER: Ed è il meglio che puoi fare?
TECNICO: E’ meglio di quanto speravo, credimi! Le ho provate tutte, ma questo è il massimo.
MULDER: Non voglio metterti in difficoltà, ma è importante per me. Vorrei essere sicuro.
(Il tecnico annuisce, continua a lavorare sulla foto fino ad isolare l’immagine sulla faccia dell’uomo col berretto. Quando l’immagine diventa abbastanza nitida, Mulder riconosce il vicedirettore Skinner nell’uomo col berretto da baseball. Si porta una mano davanti alla bocca e rimane sorpreso.)
MULDER: Sì, ci siamo. Stampami questa per favore.
SEDE DEL CONSORZIO
NEW YORK
46-esima STRADA
UOMO CHE FUMA: (mostra agli altri un piccolo contenitore di vetro con dentro un’ape) Questo è l’ultimo esemplare rimasto. Le api a casa dello scienziato, sono state catturate e distrutte.
1° ANZIANO: E il corpo?
UOMO CHE FUMA: Anche a quello si è provveduto (si accende una sigaretta)
1° ANZIANO: Si è provveduto come?
UOMO CHE FUMA: Si è provveduto. I dettagli non sono importanti.
1° ANZIANO: I dettagli sono tutto. Sono molto più importanti delle sue vaghe assicurazioni.
UOMO CHE FUMA: Le mie assicurazioni sono tutt’altro che vaghe, si può fidare.
1° ANZIANO: Se n’è occupato chi?
UOMO CHE FUMA: Ho un uomo sul posto. Un uomo che non ha altra scelta se non riuscire.
1° ANZIANO: Che assicurazione può darci che di lui ci si possa fidare?
2° ANZIANO: Non possiamo rischiare la minima fuga di notizie.
UOMO CHE FUMA: Non ha niente da mettere in piazza, se non la sua duplicità.
1° ANZIANO: Dobbiamo assumere che la sperimentazione procederà come previsto?
UOMO CHE FUMA: (spegne la sigaretta e prende il contenitore con l’ape) E’ già cominciata.
SCENA 10
SCUOLA ELEMENTARE JFK
PAYSON, SOUTH CAROLINA
(Dei bambini di una scuola elementare stanno giocando in cortile sulle giostre. Un’ape sta volando nei dintorni e si posa proprio su uno dei giochi usato dai bambini.)
DAVID: Ehi è il mio turno!
BILLY: Non è vero! (Gli da una spinta e gli passa davanti nel gioco. Un’ape gli punge una mano.)
DAVID: (verso la maestra) Signora Kemper! Billy è stato punto da un’ape!
(La maestra è vicino ad una bambina anch’essa punta da un’ape. Piano, piano tutti i bambini iniziano ad urlare perché punti dalle api.)
BAMBINA#1: Signora Kemper! Signora Kemper!
BAMBINA#2: Aaah... .
BAMBINA#3: Aiutooo! Scappiamo! Ho paura!
SIGNORA KEMPER: Ragazzi presto! Tutti dentro la scuola, correte! Correte, correte! Presto correte tutti! Dentro la scuola!!!
(La maestra, accortasi che uno sciame d’api li sta attaccando, fa entrare i bambini nella scuola, ma mentre corrono David viene travolto dagli altri e gli cadono a terra gli occhiali. Il bambino non riesce a vedere senza e tenta di prenderli, ma le api lo stanno attaccando. La maestra si gira e lo vede a terra, così torna indietro per aiutarlo.)
SIGNORA KEMPER: Oh mio Dio, David! Corri presto David! Corri! Su corri!
(Lo aiuta ad alzarsi e il bambino corre via, ma le api assaliscono la donna che non riesce a liberarsi, cade a terra sopraffatta dallo sciame e grida. David la guarda dalla vetrata della scuola.)
SCENA 11
OSPEDALE PUBBLICO DI PAYSON
(Un’infermiera toglie la mascherina dell’ossigeno dal viso di David, la madre lo bacia e l’infermiera gli copre il volto con il lenzuolo. E’ morto. Anche gli altri bambini sono in condizioni gravi nel pronto soccorso. Skinner entra e si avvicina al medico.)
SKINNER: Dottor Linzer?
DOTT. LINZER: (al telefono) Va bene. Fatemi sapere.
SKINNER: (mostra il distintivo) Mi chiamo Walter Skinner mi hanno detto che è lei che sovrintende alle cure per questi bambini.
DOTT. LINZER: Sì.
SKINNER: Credo che dovrebbe ascoltarmi.
DOTT. LINZER: Sono molto occupato.
SKINNER: Li sta curando per le punture delle api, la diagnosi è sbagliata.
DOTT. LINZER: Per cosa dovrei curarli?
SKINNER: Vaiolo.
DOTT. LINZER: E’ uno scherzo?
SKINNER: Tutti i bambini della città che non sono ancora stati infettati, devono essere vaccinati subito.
DOTT. LINZER: Senta non vacciniamo i bambini contro il vaiolo perché non esiste più il vaiolo.
SKINNER: Faccia pure gli esami del caso se non mi crede.
DOTT. LINZER: Non ho bisogno di fare esami, il vaiolo ha un’incubazione di otto giorni, questi bambini sono stati punti solo poche ore fa. Come concilia le due cose, sentiamo.
SKINNER: So che è così.
(Nella stanza entrano dei militari.)
MILITARE: Muoversi! Anche nell’altra stanza.
MILITARE DONNA: Mi scusi.
DOTT. LINZER: Mi sta facendo perdere tempo. La prego, mi lasci lavorare.
SKINNER: Dottore!
MARITA COVARRUBIAS: Signor Skinner?
SKINNER: Come fa a sapere chi sono?
MARITA COVARRUBIAS: Lei mi ha telefonato, sono Marita Covarrubias.
(Skinner la prende per un braccio e vanno in disparte.)
SKINNER: Che ci fa qui?
MARITA COVARRUBIAS: La sua telefonata a proposito delle api mi ha spinto a fare qualche indagine.
SKINNER: Riguardo a?
MARITA COVARRUBUAS: Sette pacchi che sono stati spediti dal Canada a una casella postale a Payson in South Carolina. Ero venuta per scoprire cosa contenevano i pacchi.
SKINNER: (guardandosi attorno) E’ arrivata tardi per qualunque cosa.
MARITA COVARRUBIAS: E anche lei a quanto pare. Che cosa l’ha portata qui? Si è rivolto a me per avere informazioni, ma ancora non mi ha detto che cosa sa su questa faccenda. Il mio ufficio deve rispondere al segretario generale delle nazioni unite, è una faccenda molto seria, io devo sapere che cosa sta succedendo.
SKINNER: Credo sia una specie di esperimento.
MARITA COVARRUBIAS: Un esperimento?
SKINNER: Le api sono agenti infettanti
MARITA COVARRUBIAS: E’ questo che c’era nei pacchi? (Si volta a guardare i bambini) Ne ha parlato con l’agente Mulder?
SKINNER: Non ancora.
MARITA COVARRUBIAS: Perché no?
SKINNER: Non posso.
MARITA COVARRUBIAS: Perché? E’ coinvolto in questa storia, signor Skinner?
SKINNER: Non ho... no, non sono coinvolto.
MARITA COVARRUBIAS: Allora cosa ci fa qui? Che cos’è che non mi sta dicendo?
SKINNER: Niente.
MARITA COVARRUBIAS: Se lei sa chi c’è dietro deve renderlo pubblico, signor Skinner. Lei è l’unico che può.
SCENA 12
APPARTAMENTO DI SKINNER
CRISTAL CITY, VIRGINIA
11:02 PM
(Skinner, rientrato nel suo appartamento, accende una lampada e alza la cornetta del telefono. Sta per comporre un numero quando si accorge che il cassetto dove teneva la pistola è mezzo aperto. Lo apre e vede che la sua pistola è di nuovo lì, dentro al suo fodero. Dietro di lui, Mulder gli sta puntando addosso la sua arma.)
MULDER: Metta giù la pistola e si allontani.
SKINNER: Stavo solo...
MULDER: (gridando) Metta giù la pistola ho detto!
(Skinner guarda Mulder, poi abbassa l’arma. Mulder gli si avvicina sempre con la pistola puntata.)
SKINNER: Lei non capisce.
MULDER: Prima no, ma adesso capisco.
SKINNER: Niente affatto.
MULDER: Con quella pistola ha sparato al detective?
SKINNER: No.
MULDER: Che si prova a uccidere un uomo innocente?
SKINNER: Non l’ho ucciso!
MULDER: Che bugiardo! Ha sempre lavorato per l’Uomo che Fuma, ha sempre saputo chi ha ucciso mio padre e ha sempre saputo chi ha rapito Scully!
SKINNER: Mi vuole ascoltare?
MULDER: L’ho ascoltata anche troppo!
SKINNER: Mi ha incastrato capisce? (Mulder arrabbiato scuote la testa) Mi ha rubato la pistola e poi l’ha rimessa a posto, il che vuol dire che fra poco arriverà la polizia.
MULDER: No, non le credo.
SKINNER: Guardi il cassetto della scrivania agente Mulder (grida) Lo guardi! (Mulder guarda verso il cassetto e vede le rigature nel legno causate dalla forzatura della serratura) Perché avrei dovuto forzare un mio cassetto? Se le ho mentito, e le ho mentito e non accampo scuse per quelle bugie, c’è una ragione per cui ho fatto quello che ho fatto, una ragione che penso lei dovrebbe essere in grado di capire. L’avevo consigliata su un certo modo di procedere un po’ di tempo fa, ricorda? Riguardo all’agente Scully. Io non ho seguito il mio stesso consiglio.
MULDER: Mi dia la pistola.
(Mulder e Skinner sono al laboratorio della balistica e il tecnico sta effettuando delle prove con l’arma del vicedirettore Skinner in una vasca d’acqua. Spara sei colpi, poi preleva l’arma.)
MULDER: Ci vorrà molto per stabilire se è questa l’arma che ha ucciso il detective Thomas?
TECNICO: Il tempo di mettere uno dei proiettili sotto il microscopio e fare un confronto.
(Il tecnico mostra a Mulder e Skinner le striature dei proiettili sullo schermo di un computer.)
TECNICO: Questo è il proiettile estratto dal corpo del detective Thomas. Vedete le striature, qui e qui? Sono i segni della rigatura lasciati dalla canna della stessa pistola.
MULDER: Quindi è di sicuro l’arma del delitto.
TECNICO: Se fossi chiamato a testimoniare, direi che non c’è dubbio. Dove l’avete trovata?
(Mulder guarda Skinner che ha lo sguardo perso nel vuoto.)
MULDER: In un tombino (Skinner guarda Mulder) proprio a due passi dal luogo del delitto.
TECNICO: Uhm..
MULDER: Certe volte si ha fortuna.
TECNICO: E certe volte no, vero?
MULDER: Come sarebbe?
TECNICO: Il numero di serie non si legge è stato limato. A meno che non si trovi qualche impronta questa pistola è del tutto anonima.
(Skinner guarda Mulder. Mulder accenna un amaro sorriso. Skinner si allontana e Mulder lo guarda uscire.)
(L’Uomo che Fuma entra a casa sua, sta per accendere la luce. Skinner è seduto su una poltrona e lo sta aspettando.)
SKINNER: La lasci spenta. (Si alza e gli punta la pistola contro) Mi sto abituando al buio.
UOMO CHE FUMA: Fa parte dell’accordo?
SKINNER: Non abbiamo un accordo.
UOMO CHE FUMA: No?
SKINNER: L’agente Scully sta morendo e lei non sta muovendo un dito. (L’Uomo che Fuma accenna un ghigno soddisfatto) Lo trova divertente?
UOMO CHE FUMA: Notavo l’ironia della situazione. Solo ieri diceva che non voleva essere complice di un delitto e ora eccola qua. La sua non è la prima pistola che mi è stata puntata in faccia Skinner. E non ho paura di morire, ma se mi uccide, ucciderà anche l’agente Scully.
SKINNER: Non ha alcuna intenzione di salvarla, non l’ha mai avuta.
UOMO CHE FUMA: Ne è sicuro? Le ho già salvato la vita una volta quando l’ho fatta tornare da Mulder e ora potrei salvarla di nuovo, ma non lo saprà mai se preme il grilletto. (il telefono inizia a suonare) Se ha deciso di non uccidermi rispondo al telefono.
(Skinner spara tre colpi. Si avvicina alla porta, la apre e se ne va. L’Uomo che Fuma è in piedi sconvolto. Dietro di lui, ci sono tre buchi nel muro lasciati dai proiettili di Skinner. Il telefono suona ancora e l’Uomo che Fuma va a rispondere.)
UOMO CHE FUMA: Pronto? (tira fuori una sigaretta e la mette in bocca) E’ appena stato qui. Ha minacciato di uccidermi. Sono sicuro che Mulder la contatterà, per sapere che cosa ha visto Skinner.
(All’altro capo del telefono c’è Marita Covarrubias. Dietro di lei una figura sfuocata di un uomo sta ascoltando la conversazione da un altro apparecchio.)
MARITA COVARRUBIAS: Gli dirò quello che lei vuole che gli dica.
UOMO CHE FUMA: (si accende la sigaretta con un fiammifero) Gli dica ciò che vuole sentire.
Trascrizione effettuata da DanaScully
Transcontinental Express Routing Center - Desmond, Virginia
FBI Headquarters - Washington, D.C.
Appartamento di Skinner
Audrey County Morgue
Police Forensic Lab - Desmond, Virginia
Elsinore, Maryland
FBI Special Photographic Unit - Washington, D.C.
46th Street - New York City
J.F.K. Elementary School - Payson, South Carolina
Payson Community Hospital
Crystal City, Virginia
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