di
Glen Morgan, James Wong
diretto da Rob Bowman
Per ulteriori informazioni sugli eventi accaduti in questo episodio consulta la timeline di questa stagione
diretto da Rob Bowman
Un'indagine su un culto religioso porta Mulder nel viaggio più strano che abbia mai fatto ... attraverso le sue vite passate.
Apison, Tennessee, una volta il luogo di una battaglia della Guerra Civile, è ora la casa del Tempio delle Sette Stelle, un culto religioso del giorno del giudizio che crede nella reincarnazione. Un membro di nome "Sidney" chiama l'FBI con accuse di abusi su bambini e immagazzinamento di armi. Temendo un'altra Waco o Jonestown, il BATF e l'FBI conducono un'incursione congiunta sul posto. Non trovano nessun'arma. Non viene trovano nemmeno Vernon Ephesian, il capo carismatico e pericoloso del culto, che domina i suoi seguaci con una miscela di profezie Bibliche, New Age ed intimidazione vecchio stile.
Una strana coercizione conduce Mulder a cercare in un vicino campo dove trova un bunker sotterraneo della Guerra Civile che cela Ephesian e le sue sei mogli - tutti sul punto di commettere un suicidio di massa. Una delle mogli, Melissa, cattura l'attenzione di Mulder. Lei sente qualcosa di familiare in lui. Ephesian, le sue mogli ed i seguaci vengono presi in custodia. Ma senza prove di abusi o armi illegali, l'FBI può trattenerli solo per un giorno. A Mulder e Scully viene dato il compito di interrogare Ephesian e le sue mogli. Predicando fuoco e fine del mondo, Ephesian non ammette nulla.
Melissa è una storia diversa. Sotto interrogatorio, questa introversa ed ostile ragazza improvvisamente cambia la sua personalità in quella del misterioso informatore Sidney, un burbero maschio NewYorkese. Ma in qualche modo Mulder riconosce che il caso di Melissa è molto più insolito di un semplice disturbo multiplo di personalità. È certo che "Sidney" sia una delle vite precedenti di Melissa. Scully, che ha difficoltà con la nuova personalità di Melissa e che rifiuta l'ipotesi di una reincarnazione, non riesce a capire perché Mulder sia così ossessionato da Melissa, e così sicuro di aver ragione.
Poi arriva una rivelazione che sorprende anche Mulder. Melissa cambia ancora identità: un'infermiera della Guerra Civile di nome Sarah Kavanaugh. Dice loro di aver visto il suo fidanzato Sullivan Biddle morire per le conseguenze della battaglia avvenuta tanto tempo prima. E che Biddle era una delle vite precedenti di Mulder. Mulder le crede incondizionatamente. Nel disperato tentativo di scoprire la verità ... Mulder regredisce lui stesso.
Scully ascolta mentre Mulder attraversa una serie di sue vite precedenti. Egli dice che le stesse anime possono reincarnarsi insieme più e più volte: lui, Samantha, Scully, al pari dell'Uomo che Fuma sono destinati a vivere molte vite insieme. Melissa e Mulder sono compagni d'anima ... destinati sempre ad essere innamorati infelici.
La Melissa odierna sente la storia di Mulder, ma non si permetterà di credervi e ritorna da Ephesian. Scully non sa cosa pensare - specialmente quando scopre una fotografia di Sara e Sullivan in un archivio storico.
Dopo che Ephesian ed i suoi seguaci vengono rilasciati, quello che ognuno temeva diviene realtà. Ephesian conduce il culto ad un suicidio di massa. Mulder scopre il corpo di Melissa ... che stringe in mano la fotografia di Sarah Kavanaugh.
DAVID DUCHOVNY - Agente Speciale Fox Mulder
GILLIAN ANDERSON - Agente Speciale Dana Scully
Attori Co-Protagonisti
MITCH PILEGGI - Vicedirettore Walter Skinner
KRISTEN CLOKE - Melissa Riedal-Ephesian
MICHAEL DOBSON - Agente BATF
MICHAEL MASSEE - Vernon Ephesian
LES GALLAGHER - il Procuratore
DOUG ABRAHAMS - Harbaugh
DONNA WHITE - il terapista
ANTHONY HARRISON - Agente Riggins
DOUGLAS ROY DACK - l'Uomo violento
Trasmesso la prima volta in TV
03/11/96
13/04/97
Una strana coercizione conduce Mulder a cercare in un vicino campo dove trova un bunker sotterraneo della Guerra Civile che cela Ephesian e le sue sei mogli - tutti sul punto di commettere un suicidio di massa. Una delle mogli, Melissa, cattura l'attenzione di Mulder. Lei sente qualcosa di familiare in lui. Ephesian, le sue mogli ed i seguaci vengono presi in custodia. Ma senza prove di abusi o armi illegali, l'FBI può trattenerli solo per un giorno. A Mulder e Scully viene dato il compito di interrogare Ephesian e le sue mogli. Predicando fuoco e fine del mondo, Ephesian non ammette nulla.
Melissa è una storia diversa. Sotto interrogatorio, questa introversa ed ostile ragazza improvvisamente cambia la sua personalità in quella del misterioso informatore Sidney, un burbero maschio NewYorkese. Ma in qualche modo Mulder riconosce che il caso di Melissa è molto più insolito di un semplice disturbo multiplo di personalità. È certo che "Sidney" sia una delle vite precedenti di Melissa. Scully, che ha difficoltà con la nuova personalità di Melissa e che rifiuta l'ipotesi di una reincarnazione, non riesce a capire perché Mulder sia così ossessionato da Melissa, e così sicuro di aver ragione.
Poi arriva una rivelazione che sorprende anche Mulder. Melissa cambia ancora identità: un'infermiera della Guerra Civile di nome Sarah Kavanaugh. Dice loro di aver visto il suo fidanzato Sullivan Biddle morire per le conseguenze della battaglia avvenuta tanto tempo prima. E che Biddle era una delle vite precedenti di Mulder. Mulder le crede incondizionatamente. Nel disperato tentativo di scoprire la verità ... Mulder regredisce lui stesso.
Scully ascolta mentre Mulder attraversa una serie di sue vite precedenti. Egli dice che le stesse anime possono reincarnarsi insieme più e più volte: lui, Samantha, Scully, al pari dell'Uomo che Fuma sono destinati a vivere molte vite insieme. Melissa e Mulder sono compagni d'anima ... destinati sempre ad essere innamorati infelici.
La Melissa odierna sente la storia di Mulder, ma non si permetterà di credervi e ritorna da Ephesian. Scully non sa cosa pensare - specialmente quando scopre una fotografia di Sara e Sullivan in un archivio storico.
Dopo che Ephesian ed i suoi seguaci vengono rilasciati, quello che ognuno temeva diviene realtà. Ephesian conduce il culto ad un suicidio di massa. Mulder scopre il corpo di Melissa ... che stringe in mano la fotografia di Sarah Kavanaugh.
Attori Protagonisti
DAVID DUCHOVNY - Agente Speciale Fox Mulder
GILLIAN ANDERSON - Agente Speciale Dana Scully
Attori Co-Protagonisti
MITCH PILEGGI - Vicedirettore Walter Skinner
KRISTEN CLOKE - Melissa Riedal-Ephesian
MICHAEL DOBSON - Agente BATF
MICHAEL MASSEE - Vernon Ephesian
LES GALLAGHER - il Procuratore
DOUG ABRAHAMS - Harbaugh
DONNA WHITE - il terapista
ANTHONY HARRISON - Agente Riggins
DOUGLAS ROY DACK - l'Uomo violento
Trasmesso la prima volta in TV
03/11/96
13/04/97
- Sullivan e Sarah - Sullivan Biddle e Sarah Kavanaugh si suppone siano vissuti durante la Guerra Civile. In realtà, un soldato della Guerra Civile di nome Sullivan Ballou scrisse una famosa (e molto animata) lettera a sua moglie, Sarah, nella quale egli la rassicura che il suo amore per lei sarà 'immortale' e che, anche se fosse rimasto ucciso in guerra, sarebbe rimasto per sempre con lei, la avrebbe aspettata per 'incontrarla di nuovo'. Una settimana dopo aver scritto la lettera, Sullivan Ballou venne ucciso nella prima battaglia di Bull Run. Sebbene i suoi accenni si riferiscano probabilmente allo stare insieme in paradiso, possono essere anche interpretati come incontrarsi in un'altra vita, così come nell'episodio di X-Files.
- Il monologo di Mulder all'inizio e alla fine dell'episodio è tratto da un lungo poema di Robert Browning intitolato "Paracelsus".
- Vernon Ephesian - il personaggio paragonato a David Koresh, porta il vero nome di Koresh, Vernon. Il suo cognome è preso dal libro della Bibbia.
Forevermore
scritto da Mark Snow
Paracelsus
scritto da Mark Snow
scritto da Mark Snow
Paracelsus
scritto da Mark Snow
SCENA 1
(Mulder è in mezzo ad un campo vasto e desolato. Soffia un vento leggero. Sta fissando con aria triste e desolata due fotografie che tiene nella mano destra.)
MULDER: A volte è come un sogno. Io vivo come tutti cercando di seguire le orme dei saggi, percorrendo sentieri una volta familiari. Ma in una precedente epoca, sono morto, mentre arrogante confidavo in me stesso. E in quell’istante ho pregato fervidamente per avere un’altra possibilità. L’istinto, illuminato dalla consapevolezza della morte, diceva che non si può cancellare completamente una vita, perché sparsi frammenti restano in fioche memorie. Come ora, quando sembra che ancora una volta la meta sia in vista.
(Le due fotografie sono molto vecchie, sbiadite e scattate ancora in bianco e nero. Una raffigura un soldato della Guerra Civile, l’altra, strappata a metà, una donna)
SIGLA
SCENA 2
TEMPIO DELLE SETTE STELLE
APISON, TENNESSEE
5:15 AM
AGENTE ATF #1: Agenti Federali! Siamo armati!
(Gli agenti irrompono in un vecchio edificio buio, con le torce dei loro scudi protettivi accese. Procedono correndo in un corridoio in mezzo a gruppi di persone che gridano, in prevalenza donne e bambini.)
AGENTE ATF #1: Avanti, avanti, avanti! Tutti a terra! Abbiamo un mandato di perquisizione per detenzione illegale di armi!
(Vengono spalancate molte porte. Dietro una di esse due bambini si tengono stretti alla loro madre.)
AGENTE ATF #1: E abbiamo un mandato d’arresto per Vernon Warren, noto anche come Vernon Ephesian!
(La gente urla e corre terrorizzata in tutte le direzioni. Gli agenti ATF salgono lungo delle scale.)
AGENTE ATF #1: Muoversi, muoversi! Di là! Cercate dappertutto, presto! Presto!
(Il vecchio edificio viene evacuato. Un poster appeso su una porta recita: “Guardate, sono vivente per i secoli dei secoli. Apocalisse 1.18”. La porta improvvisamente si spalanca ed entrano alcuni agenti, inclusi Mulder e Scully. Viene spostato violentemente un letto. La stanza è vuota.)
MULDER: Qualcuno ha avvertito Ephesian.
SCULLY: Eppure deve essere qui, da qualche parte.
(Escono.)
SCULLY: Ephesian?
AGENTE ATF #2: Niente. Abbiamo perquisito il 90% del fabbricato.
SCULLY: Dobbiamo trovarlo.
AGENTE ATF #2: E non c’è traccia delle armi. Devono averle nascoste!
(Una porta di vetro oltre un'altra porta, cattura l’interesse di Mulder.)
SCULLY: Avete cercato bene?
AGENTE ATF #2: Sì, dappertutto. Dovremo riguardare nel magazzino. Forse c’è una porta nascosta.
(Mulder si dirige verso la porta.)
SCULLY: Mulder. Mulder!
(Continua a camminare imperterrito, tenendo in mano la pistola.)
SCULLY: (rivolta all’agente ATF #2) Continuate a cercare.
(Mulder esce fuori e vede degli agenti indaffarati a controllare alcune casse con i fucili puntati sopra. Il cielo è grigio e pesante. Scully lo raggiunge uscendo dalla porta cigolante.)
SCULLY: Mulder? Ma dove stai andando?
(Mulder spazia con lo sguardo sul campo.)
SCULLY: I rapporti dicono che non ci sono nascondigli nei campi.
(Mulder aumenta l’andatura e si dirige in mezzo al campo quasi correndo. Scully lo segue. Mulder si ferma di colpo come se fosse in attesa di una qualche conferma da qualcosa.)
SCULLY: Hai visto qualcuno?
(Mulder sente la voce di una donna.)
VOCE DI DONNA: Io sono colui che vive ed ero morto. E mirate: io sono vivo per l’eternità.
(Scully sente la stessa voce, debole e profonda, e alza la pistola di fronte a lei. Seguendo la voce, Mulder e Scully giungono in un punto del prato in cui è seminascosta una botola fatta con assi di legno scure e vecchie.)
VOCE DI DONNA: Signore, accoglici nel tuo regno. Noi chiediamo accesso...
(La voce cambia tono e sfuma nella preghiera. Mulder si piega per aprire la botola, mentre Scully tiene la pistola puntata su di essa. La musica è più tesa.)
VOCE DI DONNA: ...possa il nostro spirito innalzarsi a Te, così come la nostra carne sprofonda nella tomba. Accoglici, o Signore.
VOCE DI UOMO: Amen.
VOCE DI DONNA: E nel tuo paradiso sia...
(Mulder spalanca la botola infilando due dita in una fessura tra le assi di legno e sia lui che Scully puntano le pistole all’interno: alcune persone stanno sedute in atto di preghiera con dei bicchierini con un liquido rosso tra le mani.)
MULDER: FBI!
(La donna che stava parlando porta il bicchiere alle labbra.)
MULDER: No!
(Mulder si precipita verso la donna e le scaglia velocemente a terra il bicchiere che teneva tra le mani. Lei sussulta e gli sputa in faccia. Mulder china il capo indietreggiando e poi si fissano negli occhi per un istante. Un uomo che era lì sotto con lei le si avvicina e le carezza una guancia.)
UOMO: Stai calma...
(Mulder sposta prepotentemente l'uomo dalla donna e gli punta addosso la pistola minaccioso. Poi torna con lo sguardo sulla donna e lei ricambia. Sembrano stranamente incuriositi l'uno dell'altro.)
SCENA 3
CENTRO COMANDO FEDERALE
CHATTANOOGA, TENNESSEE
7:25 AM
(Vengono fatte vedere le foto segnaletiche di Vernom Ephesian e delle sue sei mogli che riportano le seguenti targhe numeriche identificative: 104860 – 104084 – 104427 – 104562 – 104273 – 104356 - 104622)
VOCE MASCHILE SU NASTRO: ATF, Dipartimento per Alcool, Tabacco e armi da Fuoco. Chiamata ricevuta alle ore due e trenta del cinque Novembre 1996, Apison, Tennessee. Telefonata proveniente dall’interno del prefabbricato delle Sette Stelle.
(Mulder appoggia sul tavolo la foto di una delle mogli di Ephesian, la stessa che pregava nella botola, osservandola pensieroso. Di fianco a lui, Scully continua ad ascoltare attentamente il nastro.)
KILEY SU NASTRO: ATF, Agente Kiley.
UOMO SU NASTRO: Attenti, non parlerò tanto, chiaro? Neanche ci credo che lo sto facendo!
(La voce dell’uomo sul nastro è agitata. Oltre a Mulder e a Scully, stanno ascoltando il nastro anche Skinner con i suoi uomini e quelli dell’ATF.)
UOMO SU NASTRO: Dunque, Vernon... quello ha sempre un sacco di idee. Lui, lui ha ragione su tante cose, ma adesso sta facendo della roba con i bambini che per me non va bene. Non va bene, chiaro? Perché se lo sapevo, ci puoi credere, io mica ci stavo!
KILEY SU NASTRO: Va bene, va bene, stia calmo. Può dirmi il suo nome?
UOMO SU NASTRO: Ah... chiamami... Sidney! E allora, ti dicevo, Vernon, qua sta facendo del male ai bambini. E’ brutto, non va bene. E poi le armi... oddio... puoi fare fuori tutto l’esercito coreano, qua. Basta, non posso parlare più devo...
(La conversazione si interrompe. Skinner stoppa il nastro.)
SKINNER: Questa chiamata ha coronato otto mesi di indagini dell’ATF sul tempio delle Sette Stelle di Vernon Ephesian. Ha convinto il procuratore generale a dare il via all'operazione di oggi.
AGENTE FBI: I rapporti dell’ATF erano imprecisi. Uno dei nostri ha trovato Ephesian in un nascondiglio di cui loro non sapevano niente.
AGENTE ATF: Voi dovevate vagliare e coordinare i dati...
(Si accende una piccola disputa. Scully si avvicina a Mulder sussurrando.)
SCULLY: Tu come lo sapevi?
(Mulder scuote la testa. I due agenti intanto continuano a discutere.)
MULDER: Non lo so.
AGENTE FBI: Ma eravate voi che dovevate...
SKINNER: Basta così! I rapporti sono validi. Nella chiesa delle Sette Stelle si svolgevano attività illegali. Qualcuno li avrà avvertiti e hanno fatto sparire le prove. Ephesian e le sue mogli sono trattenuti con la patetica accusa di detenzione di prodotti velenosi, accusa che non può reggere a lungo. Saranno fuori in meno di ventiquattro ore se non troviamo imputazioni migliori. Gli agenti sul posto continueranno a cercare quelle benedette armi. E ancora più importante, trovate l’informatore, “Sidney”. Se scoprono che è stato lui a farci la soffiata, dovremo indagare su un omicidio. Su, al lavoro.
(Gli agenti escono dalla stanza. Skinner si avvicina a Mulder e Scully.)
SKINNER: Agente Mulder, agente Scully. Vi è stata assegnata quest’operazione per indagare sulle presunte capacità paranormali di Ephesian: preveggenza, proiezioni astrali.
SCULLY: Noi pensiamo che Ephesian sia un paranoico dalla personalità carismatica. E’ ossessionato dal libro dell’Apocalisse e sfrutta la sua conoscenza dei Sacri Testi per far fare ciò che vuole ai suoi seguaci.
SKINNER: Ephesian ha portato sei donne sull’orlo del suicidio, l’avete visto. Il mio timore è che se venissero rilasciati, ulteriori indagini federali porterebbero la paranoia di Ephesian a un punto tale che non avremmo per le mani un’altra Waco, ma un suicidio collettivo, come quello della Guaina.
SCENA 4
8:12 AM
(Vernon fissa Scully, seduta di fronte a lui. Un altro uomo, l’avvocato di Ephesian, è seduto vicino a lui. Mulder è in fondo alla stanza, appoggiato al muro con le braccia conserte.)
EPHESIAN: Sapevo del vostro arrivo. Lo sapevo da diciannove secoli. Era tutto scritto nel libro dell’Apocalisse. “Ecco: il diavolo getterà alcuni di voi in carcere per mettervi alla prova. Avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e io ti darò la corona della vita.”
(Mulder cammina verso il tavolo con aria indagatrice.)
MULDER: Ma quel messaggio era rivolto alla chiesa di Smirne. Mi risulta che il suo tempio sia la reincarnazione della chiesa di Efeso.
EPHESIAN: Il mio... è il Tempio delle Sette Stelle. Di tutte e sette le chiese che ricevettero la Rivelazione. E i miei fedeli non sono la reincarnazione di quelle chiese.
MULDER: E lei?
EPHESIAN: Oh, sì, io ero presente. Ho ascoltato l’apostolo Giovanni darci il suo messaggio dell’Apocalisse.
SCULLY: Ma allora, se Sidney è stato infedele non ha ricevuto la corona della vita, è così?
AVVOCATO: Non c’è nessun fedele del tempio che abbia per nome o soprannome...
EPHESIAN: (interrompendo l’avvocato) So bene che voi non credete. Non mi importa se pensate che sono un Jim Jones o un David Koresh. Non ho bisogno di piacervi, non mi interessa. Ma solo per un momento vorrei che metteste da parte la vostra indagine, per le vostre anime. E’ vitale che voi capiate che presto, molto, molto presto, tutti coloro che non hanno fede, tutti i miscredenti, i servi della Bestia, che possa trattarsi di me, o di quel Sidney, o di lei (indica Mulder)... tutti saranno distrutti dai possenti uomini di Dio. Questo è quello che succederà, perché Dio l’ha annunciato. Questo è quello che Dio ha detto e noi dobbiamo crederlo. Fatelo dunque, e il Signore vi preserverà da ogni male. Preserverà le vostre anime. Il Signore veglierà sulla vostra dipartita, e sul vostro ritorno.
SCENA 5
CENTRO COMANDO FEDERALE
CHATTANOOGA, TENNESSEE
(Mulder fissa la foto segnaletica di una delle mogli di Ephesian, quella con la targa numerica di identificazione 104622.)
SCULLY: Skinner dice che nessuno ha detto niente. Infatti, vedi, stanno cominciando a rilasciare i fedeli del tempio, anche se l’edificio resta sotto sequestro.
(Una fila di persone stanno salendo le scale. Scully guarda l’orologio.)
SCULLY: Il tempo vola, dobbiamo interrogare le sei mogli. Prevedo altre dodici ore di salvezza e dannazione e neanche una parola su Sidney.
(Prende un sorso dal suo caffè. Mulder le mostra la fotografia di Melissa Ephesian.)
MULDER: Cominciamo da lei.
SCENA 6
STANZA DEGLI INTERROGATORI
(Melissa afferra una sigaretta appena accesa dal portacenere e fuma.)
MELISSA: Il mio nome è Melissa Riedal-Ephesian, ho venticinque anni.
SCULLY: Melissa, lei sa di avere diritto alla presenza di un avvocato all’interrogatorio?
MELISSA: Non serve.
(Mulder, seduto di fronte a lei, la osserva.)
MULDER: Lei di dov’è?
MELISSA: Io... non lo so.
SCULLY: E la sua famiglia? Dove abitano i suoi?
MELISSA: La mia vera famiglia è qui.
SCULLY: E da quanto vive qui?
MELISSA: Un anno.
SCULLY: Da quanto è sposata con Ephesian?
MELISSA: Un anno.
MULDER: Non la disturba che abbia altre mogli?
MELISSA: “In quel giorno sette donne si uniranno ad un solo uomo, dicendo <<noi mangeremo il nostro pane e noi indosseremo i nostri panni. Lascia però che siamo chiamate con il tuo nome, così che svanisca il nostro vituperio>>”.
SCULLY: E’ davvero profonda la sua fede in Vernon. Sarebbe dura per me se mio marito avesse tanti figli da altre donne.
(Una lacrima scende lungo la guancia di Melissa. Lei alza la spalla sinistra in segno di menefreghismo.)
SCULLY: Ha avuto un figlio da lui?
(Melissa sorride.)
MELISSA: Un giorno l’avrò. Vernon dovrà aspettare fino a quando Dio non gli dirà che è arrivata l’anima giusta, pronta per essere reincarnata. E’ per questo che i figli di Vernon sono i più sacri membri del tempio.
MULDER: Ci hanno detto che Vernon maltratta i bambini.
(Melissa prende un’altra boccata dalla sigaretta.)
SCULLY: E’ stata testimone di violenze sui bambini nel tempio, Melissa?
(Melissa rimane in silenzio portandosi una mano dietro al collo mentre Scully e Mulder la osservano attentamente. Improvvisamente dà un pugno sul tavolo, mentre la sua faccia si deforma visibilmente e i suoi occhi si riducono ad una fessura. La sua voce ora è cambiata, è mascolina e aggressiva. Le sue mani si muovono freneticamente in aria.)
MELISSA: Attenti! Io non ho capito voi come fate a dirlo! Insomma, ho visto un paio di cose, e insomma, cioè, no, non è detto che era quello, no?
SCULLY: Melissa?
MELISSA: Melissa? No. Io non la conosco quella!
MULDER: Sidney?
MELISSA: E questa che cos’è? La commissione McCarthy? No, no. Non conosco nessuno con quel nome.
(Scully la osserva allibita mentre Mulder non sembra sorpreso. Scully scrive sul suo taccuino “personalità multipla” e lo mostra a Mulder.)
MELISSA: Ho visto un paio di cose, ma non è detto che era quello, no?
MULDER: Sidney, sapresti dirmi chi è il presidente degli Stati Uniti?
MELISSA: Chi è il presidente degli Stati Uniti? Che cavolo di domanda cretina!
(Mulder scrive "vita precedente". Scully lo guarda stupita.)
MELISSA: Ma è proprio una domanda stupida! Harry Truman!
(Scully si avvicina a Mulder e gli parla quasi sussurrando.)
SCULLY: Sidney sarebbe una sua vita precedente solo perché ha nominato McCarthy?
MULDER: Non è solo per questo. E’ che io lo sapevo.
(Entrambi guardano Melissa che, tornata sé stessa, continua a fumare tranquilla la sua sigaretta.)
SCENA 7
CENTRO COMANDO FEDERALE
CHATTANOOGA, TENNESSEE
(Mulder è in piedi e sta studiando la mappa del campo dove hanno trovato la botola. Scully è seduta davanti al portatile. Entra Skinner, portando una cartella.)
SKINNER: Ephesian e le sue mogli andranno in aula domattina. Abbiamo quindici ore per tirare fuori qualcosa.
MULDER: Tirar fuori qualcosa? Abbiamo trovato Sidney! Lo spettrogramma vocale dice che la voce di Melissa coincide con quella della chiamata all’ATF.
SCULLY: Melissa Riedal non sta collaborando.
MULDER: Ma c’è una personalità dentro di lei che invece vuole. Ci serve un catalizzatore psicologico. Se riportiamo Melissa al tempio, magari in quell’ambiente, senza la presenza di Ephesian, lei o una personalità dentro di lei vorrà parlare.
SKINNER: Agente Scully, non potrebbe essere un espediente, una messa in scena? A quanto so le personalità multiple sono molto rare.
SCULLY: Sono estremamente rare,tanto che nella comunità psichiatrica molti pensano che la dissociazione dell’identità non esista.
MULDER: Quello che abbiamo visto risponde a quanto stabilito dalla letteratura scientifica. La presenza di due o più personalità che alternativamente prendono il controllo del soggetto, compresa la personalità protettiva, Sidney. L’incapacità di ricordare importanti fatti personali, non ricordava dov’era nata. La transizione da una personalità all’altra è di solito molto rapida e spesso è provocata da stress psicosociali, Sidney è comparso quando abbiamo menzionato la violenza sui bambini.
SKINNER: (rivolto a Scully) Ma lei non è convinta?
SCULLY: Io penso che la malattia esista, ma in questo caso, date le circostanze, dovrei saperne di più.
SKINNER: Se Melissa avesse più personalità, la sua... la loro testimonianza sarebbe ammissibile?
MULDER: I precedenti giudiziari stabiliscono che le personalità dissociate sono responsabili.
SCULLY: Sì, ma noi siamo responsabili per Melissa Riedal.
MULDER: Noi siamo responsabili della possibile perdita di cinquanta vite umane.
(Si guardano per un istante. Skinner guarda prima Mulder e poi Scully.)
SKINNER: Procedete.
(Skinner esce. Mulder si avvicina al portatile e lo chiude.)
SCULLY: Non hai avuto il coraggio di dire a Skinner cosa credi veramente, che Melissa Riedal è invasa dalle incarnazioni delle sue vite precedenti.
MULDER: Perché non mi avrebbe creduto.
SCULLY: E io non credo che tu ti senta responsabile per quelle cinquanta vite, o per Melissa Riedal. Tu ti senti responsabile solo verso te stesso.
(Mulder si infila la giacca ed esce ignorandola nervoso.)
SCENA 8
TEMPIO DELLE SETTE STELLE
4:27 PM
(Mulder e Scully sono al tempio con Melissa.)
MULDER: Con noi sei al sicuro. E Vernon non c’è.
SCULLY: Sappiamo che le cose successe qui possono essere state dolorose. Tu non ne vuoi parlare, possono essere state così dolorose da non volerle neanche ricordare. Ma per aiutare gli altri, per aiutare i bambini, per aiutare te stessa, noi siamo qui con te per ascoltare. Per ascoltare Melissa, Sidney o chiunque senta il bisogno di parlare.
(Melissa rimane in silenzio. Si dirige verso la stanza di Ephesian e apre la porta con il versetto dell'Apocalisse e i disegni incisi sopra. La camera è piuttosto spoglia eccezione fatta per una serie di fotografie oltre il letto, verso cui Melissa si avvicina. Comincia a piangere. Mulder e Scully le si avvicinano. Lei si allontana ed esce dalla stanza. Mulder e Scully le vanno dietro, ma prima lui si sofferma sui disegni sulla porta. L'azione è molto calma. Mulder e Scully la ritrovano nella nursery del tempio, seduta ad un tavolo per bambini, con il volto nascosto tra le braccia. Scully si siede di fronte a lei, mentre Mulder su una sedia ad un tavolino accanto.)
SCULLY: Melissa? Melissa.
MELISSA: Perché mi chiami così?
(La sua voce è quella di una bambina, mentre con un pastello arancione comincia a colorare su un foglio.)
SCULLY: Come ti devo chiamare?
MELISSA: Lily.
(Scully alza lo sguardo per un attimo verso Mulder, che ricambia.)
SCULLY: Lily, qui dentro hanno fatto male a qualcuno dei tuoi amichetti?
(Melissa la fissa.)
SCULLY: Che c’è?
MELISSA: Lo sai fare così?
(Si tocca il naso con la lingua.)
SCULLY: Melissa, Lily... a me lo puoi dire, veramente.
(Melissa incomincia a piangere e si alza lentamente. Improvvisamente il suo atteggiamento diviene nevrastenico e agitato. La voce cambia.)
MELISSA/SIDNEY: Attenti! Lasciate in pace la ragazzina, capito? Non vuole parlare, chiaro? Non parla e la rimando a casa!
MULDER: Sidney, a casa potete andarci tutti. Sarete tutti al sicuro se ci dici dove hanno nascosto le armi.
(Melissa/Sidney si scosta i capelli dal viso. Ritorna tranquilla. Si avvia fuori dalla stanza e guarda attraverso la stessa porta che aveva colpito Mulder. Esce nel campo, seguita da Mulder e Scully, ma lui si blocca, spaziando ancora una volta con lo sguardo attraverso il campo. Scully lo raggiunge preoccupata.)
SCULLY: Che cosa c’è?
(Lui non risponde e riprende a seguire Melissa, che nel frattempo si è fermata alcuni metri più avanti e sta scrutando attentamente il campo, come Mulder poco prima.)
MELISSA: Le armi erano state messe nel rifugio che avevano costruito la notte precedente.
SCULLY: (rivolta a Mulder e prendendo in mano il suo taccuino) Per questo non c’era nel rapporto dell’ATF.
MELISSA: (riprendendo a camminare) I federali arrivarono la mattina, prima del sorgere del sole. Conoscendo la forza e il numero dei governativi, molti quel mattino pensavano che non avrebbero più rivisto la luce del giorno, così come il giorno prima avevano visto i loro fratelli morire a Missionary Ridge.
(Scully smette di scrivere.)
MELISSA: Ci era giunta notizia della ritirata del Generale Cleburn di fronte ai nordisti. Come infermiera mi era stato ordinato a Hamilton County di raggiungere le truppe, ma... (Si ferma) a dire la verità io stavo cercando il mio amore. Sapevo che avrebbe cercato di restare nel Tennessee, piuttosto che ritirarsi a Dalton. E infatti lo trovai qui, insieme agli altri, che erano rimasto indietro quando il Generale Thomas aveva sfondato le linee ai Confederati. Le truppe federali apparvero da quella parte. (Indica oltre la linea degli alberi, dove il sole sta tramontando). Ma loro non vollero ancora ritirarsi e diedero battaglia. Ci fecero nascondere nei rifugi. Dall’interno sentivo l’odore acre del fumo, la fucileria, i corpi che cadevano al suolo sopra di noi. Li sentii cadere uno ad uno. (Deglutisce e cerca di vincere il pianto). Era il 1863, il 26 Novembre.
(Scully la sta guardando. Melissa si gira verso di loro.)
MELISSA: Io ero qui. (Alza lo sguardo verso Mulder) E c’eri anche tu. Questo è il campo dove io ti ho visto morire.
(Mulder la fissa attentamente ma non pare sconvolto, come invece sembra essere Scully. La scena si chiude con le sagome dei tre viste da dietro, in lontananza nel campo, con il sole che tramonta di fronte.)
SCENA 9
(Mulder e Scully sono in macchina, Mulder è al volante col cellulare all'orecchio. Melissa sta dormendo sul sedile posteriore.)
SCULLY: Chi stai chiamando?
MULDER: Voglio far venire un terapeuta specializzato in ipnosi.
SCULLY: Perché l’ipnosi è usata nel trattamento delle identità dissociate per far venire alla luce le varie personalità del paziente?
MULDER: Lei vuole parlare. Si tratta di trovare un modo di aiutarla.
SCULLY: No, tu vuoi farla ritornare a una vita precedente.
(Mulder spegne il telefono e si gratta la fronte.)
SCULLY: Non puoi farle questo! La mente di quella povera donna, la sua vita, sono già in pezzi, lo capisci? Già l’aver aver sposato Ephesian dimostra quanto sia suscettibile alla suggestione.
(Mulder colpisce il volante un paio di volte, visibilmente arrabbiato.)
MULDER: Ma tu, tu eri lì con me, Scully! Tu hai visto. Tu hai sentito. Perché non vuoi accettarlo allora?
(Scully lo guarda a metà tra il sorpreso e l’arrabbiato.)
MULDER: Come facevo a sapere della buca se non c’ero mai stato in quel campo?
SCULLY: E come mai definisci Vernon Ephesian un paranoico psicopatico perché è convinto di essere vissuto centinaia di anni fa, mentre tu, cosiddetto normale, sei convinto di essere già vissuto e morto in quel campo?
(Mulder torna con l'attenzione sulla strada, frustrato.)
SCENA 10
(Melissa è da una terapista, siede su una poltrona, una lampada è accesa vicino a lei. Ha gli occhi chiusi e il suo gomito è puntato sul bracciolo destro della poltrona, col pugno chiuso in aria. La voce pacata della terapista riempie la stanza. Un microfono collegato ad un registratore è sistemato sul tavolino tra Melissa e la terapista. Mulder è seduto a fianco della terapista, mentre Scully è in piedi che prende appunti.)
TERAPISTA: Sto parlando con Melissa? In quest’anno, nel Tempio delle Sette Stelle è successo qualcosa che pensavi fosse sbagliato? Che ti ha ferito?
MELISSA: Sì. C’è stata... una donna che era venuta al tempio. Lei e suo figlio avevano vissuto per strada.
TERAPISTA: Come si chiamava?
MELISSA: Elizabeth. Suo figlio invece Scott. Vernon prese in simpatia il bambino. Diceva che era un profeta rinato. Così lo ha portato via alla madre.
TERAPISTA: Lo ha portato via? Come?
MELISSA: I figli di Vernon sono i nipoti di Dio, li tiene separati dagli altri. Alla madre si spezzò il cuore. E aveva paura... degli uomini possenti. E una notte, di nascosto, lei andò a trovare Scott. Oh, com’era contenta! (sorride appena) Gli portò, gli portò i biscotti al miele che aveva rubato in cucina. (incomincia a piangere) Vernon... Vernon, Vernon arriva e li sorprende... gli uomini possenti... la prendono, l’afferrano.... e la picchiano davanti a suo figlio e il bambino: <<No! No, mamma!>>. Vernon... Vernon... Vernon lo prende e lo tira via. Lo prende per i capelli. (cerca di ricomporsi) Poi gli tira giù il pigiama, e lo picchia. “Tu non sei un figlio di Dio, sei spazzatura”, è così che lo chiama e gli dice di andare a dormire tra i rifiuti, con i topi. La... la madre... la madre piange (le lacrime riaffiorano nuovamente) ma Vernon continua a picchiarlo... davanti a lei. <<No, no, no, no, no...>>
(Sidney riappare, con sorpresa dei presenti. Le sue dita si muovono freneticamente, i suoi sono occhi socchiusi.)
MELISSA/SIDNEY: Attenti! Perfetto, perfetto! Bella mossa! Che cosa volete sapere? Però, però, lasciate in pace Melissa. Lei ne ha già passate anche troppe.
(La terapista dà un’occhiata a Scully, che le sussurra la domanda da fare.)
SCULLY: Le armi, dove sono...
TERAPISTA: Dove sono le armi?
MELISSA/SIDNEY: Le... le buche. Eh, sì, cioè, i... i rifugi della Guerra Civile. Vernon, Vernon e i suoi scagnozzi lo sanno, ma io no. Non so dove sono.
(Scully si avvicina a Mulder.)
SCULLY: Potrebbe esserci una mappa del campo di battaglia negli archivi.
MULDER: Lo sai come possiamo trovare i rifugi.
SCULLY: Mulder...
(Mulder si rivolge a Melissa.)
MULDER: Melissa...
(Melissa sembra essere tornata in sé.)
MULDER: Sono io, Melissa. Voglio tornare al campo... ritornare indietro.
(Lei apre gli occhi e lo guarda, come se lo avesse riconosciuto e fosse così contenta di rivederlo da piangere. Tende una mano verso di lui.)
MELISSA: I tuoi occhi possono aver cambiato di colore, ma di sicuro l’anima che c’è dietro non è cambiata. Siamo tornati insieme in questa vita, in questo tempo, per incontrarci di passaggio. (Incomincia a piangere, appoggiandosi una mano sul cuore). L’attesa è una cosa che ti spezza il cuore. (Sospira, mentre Mulder è visibilmente coinvolto dalle sue parole). Sento la tua mancanza.
(Si fissano per alcuni istanti negli occhi, poi Melissa, esausta, si lascia sprofondare nulla poltrona. Scully si avvicina di nuovo a Mulder che ha il volto nascosto tra le mani.)
SCULLY: Mulder, questo è solo il portato della sua malattia. Non ci ha saputo dare una risposta sui rifugi, non ci ha dato nessun nome specifico, nessuna... informazione che provi la sua attendibilità. Non c’è niente che dimostri che quello che dice è vero.
MULDER: C’è un modo.
SCULLY: Ma Ephesian andrà in giudizio tra due ore. Non c’è tempo di fare quello a cui stai pensando.
MULDER: Tu non lo faresti, Scully? Non lo farebbe chiunque?
SCENA 11
(Mulder è sulla poltrona della terapista,con gli occhi chiusi, il gomito puntato sul bracciolo della poltrona e il pugno altrettanto chiuso in aria.)
TERAPISTA: Voglio che ritorni nel tuo passato, prima della tua vita come Fox Mulder. Che cosa vedi?
(Sospira, mentre Scully lo osserva attentamente.)
MULDER: Le strade del Ghetto... (apre gli occhi) vetri in frantumi, i corpi dei morti. Io sono una donna, una donna ebrea, in Polonia. C’è mio figlio con me. Lui è Samantha.
TERAPISTA: Samantha? Credevo che Samantha fosse tua sorella.
MULDER: In questa vita, lei è mio figlio. Quello è mio padre. (Chiude gli occhi per un istante nel tentativo di soffocare le lacrime). E’ morto lì sulla strada. Lui è Scully.
(Scully lo guarda sorpresa.)
MULDER: Ma per ora se n’è andato. Mi aspetta in un'altra vita. Anime... che insieme ritornano... diverse, ma sempre unite. Ancora e ancora. Non posso andare da mio padre. (Scuote la testa disperato) C’è la Gestapo in strada, intorno a lui. Un ufficiale... è l’Uomo che Fuma... il male ritorna come male... (Solleva la testa, tenendo gli occhi chiusi ancora per alcuni secondi. Poi li riapre) ... e l’amore torna... come amore, e le anime si uniscono, in eterno. Mio... marito... lo stanno portando via da me, a Buchenwald. Lui è Melissa. E’ il nostro destino venire separati. (Ricomincia a piangere. Scully è rattristata, anche lei sull’orlo delle lacrime). Mi sto sollevando. Mi sto sollevando, adesso... sto andando in alto, mi sto librando. Sopra il mio corpo. Sopra il campo. Il mio volto è insanguinato. Il rifugio è vicino. I federali se ne sono andati... il mio sergente è morto anche lui. Lui è Scully.
(Scully ascolta attentamente il racconto.)
MULDER: Sarah mi tiene tra le braccia. E’ così addolorata. (La sua voce si incrina) Lei è Melissa. Lei vive accanto al luogo della battaglia... Hamilton County... il suo nome è Kavanaugh. Sarah Kavanaugh... (Scully prende nota del nome) e il mio nome è Sullivan Biddle. (Inizia a piangere) E lei non lo sa, lei non lo sa, che, che io la sto aspettando... che noi vivremo di nuovo. Che io e lei ci rincontreremo ancora. Oddio, sono così stanco...
SCULLY: (sporgendosi verso di lui) Mulder, sono Scully. Dove sono i rifugi?
MULDER: Mi sento così stanco... Voglio riposare.
SCENA 12
SALA DEGLI ARCHIVI DI HAMILTON COUNTY
4:12 AM
(Scully studia una vecchia mappa di un campo di battaglia. Fa per rimettere a posto il libro, intitolato "Maps and Battle Plans; 1863-1865", quando nota uno scaffale con i registri della contea, contenente i nominativi dal 1800 al 1900. Comincia pazientemente a sfogliarlo finché non trova il nome di Sullivan Biddle e quello di Sarah Kavanaugh. Trova poi le foto dei due in un cassetto e le fissa incredula.)
SCENA 13
(Mulder fissa le due fotografie appoggiate sul tavolo di fronte a lui.)
SCULLY: Ephesian va in aula per la contestazione delle accuse. Lui e Melissa saranno rilasciati entro un’ora o due.
MULDER: Dana, se durante questi quattro anni che abbiamo lavorato insieme... qualcosa ti avesse suggerito o qualcuno ti avesse detto che... noi eravamo stati amici, in un’altra vita, sarebbe cambiato il modo in cui guardavamo l’uno all’altra?
SCULLY: Anche se lo avessi saputo per certo, per me sarebbe stato lo stesso.
(Si avvia verso la porta, poi si volta per un attimo prima di uscire.)
SCULLY: Forse... di qualche tua battutina ironica avrei fatto volentieri a meno!
( in lingua originale, la battuta di Scully è la seguente "Well, maybe that Flukeman thing. I could've lived without that just fine", la cui traduzione in italiano è "Beh, forse quella cosa di Flukeman. Avrei potuto vivere bene anche senza". La battuta originale è quindi un riferimento all'episodio #2X02 The Host.)
(Gli sorride ed esce. Anche lui sorride.)
SCENA 14
(Mulder e Melissa stanno ascoltando la registrazione della regressione ipnotica di Melissa stessa.)
VOCE DI MELISSA SUL NASTRO: Siamo tornati insieme in questa vita, in questo tempo, per incontrarci di passaggio. L’attesa è una cosa che ti spezza il cuore.Sento la tua mancanza.
(Mulder ferma il nastro.)
MELISSA: Non credo a una parola.
MULDER: Perché?
MELISSA: Questa registrazione dice che abbiamo scelto le vite che abbiamo vissuto prima di questa, e con chi viverle. E’ un’idea carina. Anzi, è una bellissima idea. Io vorrei crederci. E se sapessi che è vero, vorrei ricominciare. Vorrei finirla questa vita senza senso.
(Mulder si sporge in avanti, parlandole lentamente.)
MULDER: Sarah... se fosse vero... nessuna vita sarebbe senza senso.
(Melissa fissa la foto di Sarah, poi lo sguardo si rialza nuovamente verso Mulder che le sta accarezzando dolcemente la mano. La porta si apre e compare Vernon.)
EPHESIAN: Melissa... è ora di andare.
(Melissa strappa la foto di Sarah ed esce. Mulder sospira e si alza, quindi alza le mani contro il muro e ci appoggia la testa sconfitto mentre Vernon lo fissa per un attimo. Poi Vernom va via ed entra Scully.)
SCULLY: Ho comunicato agli agenti dell’ATF la possibile esistenza di altri rifugi. (La voce di Scully ora va in fuoricampo, mentre arrivano le prime immagini della scena successiva). Il campo non è proprietà del Tempio delle Sette Stelle, quindi le ricerche continuano.
SCENA 15
(Vernon e gli altri fedeli ritornano al Tempio delle Sette Stelle, dove un nutrito gruppo di persone accoglie quelli che sono appena ritornati.)
DONNA: Fatevi abbracciare!
BAMBINA: Mamma!
(Vernon si fa largo tra la folla, fermandosi a salutare alcune persone. Si vedono agenti che perlustrano l’area. Vernon nota poi Melissa, che fissa il suolo senza alcuna emozione manifesta.)
SCENA 16
(Skinner parla a Mulder, che è in piedi, a braccia conserte, di fronte a lui e a Scully, seduta davanti a loro.)
SKINNER: Il procuratore generale è furioso, non avremo mai l’ok per una seconda incursione nel fabbricato.
MULDER: Ephesian predica, e i suoi seguaci gli credono, che l’FBI e l’ATF sono l’esercito del maligno, che secondo l’Apocalisse farà guerra “contro quelli che osservano il comandamento di Dio e conservano la testimonianza di Gesù Cristo”.
SCULLY: L’Apocalisse dice che la fede cristiana lo sconfiggerà.
SKINNER: Quindi Ephesian attaccherà gli agenti dell’ATF che cercano i rifugi perché è profetizzato che vincerà?
MULDER: Direi di sì, se fossi convinto che lui crede all’Apocalisse alla lettera. Però ha nascosto le armi.
SCULLY: Sapeva di non poter vincere.
MULDER: Se non pensa di poter sconfiggere l’esercito del male, può pensare che sottraendo sé stesso e i suoi seguaci al maligno, cioè sacrificandosi, mi spiego? lui otterrà per tutti la ricompensa della vita eterna... insomma, capiterà il peggio.
SCENA 17
(Alcuni uomini abbastanza massicci camminano lungo un corridoio al Tempio delle Sette Stelle.)
UOMO: Tutti i fedeli alla preghiera. Il Signore vi preserverà da ogni male! Preserverà le vostre anime!
(Tutti gli uomini e le donne escono dalle loro stanze. Melissa fissa tristemente l’uomo che sta aizzando gli altri. Un uomo l’afferra poi gentilmente per il braccio invitandola a seguirlo.)
UOMO: Tutti i fedeli alla preghiera. Il Signore vi preserverà da ogni male!
(Tutti i fedeli sono riuniti in un’enorme stanza, in fondo alla quale, su un podio, sta Vernon. Anche Melissa entra.)
EPHESIAN: Non vi meravigliate, fratelli, se il mondo ci odia. (Due uomini armati sprangano la porta della stanza e prendono posizione vicino alle finestre). Noi sappiamo che passeremo dalla morte alla vita, perché amiamo i nostri fratelli.
SCENA 18
(Nello stesso istante i responsabili delle operazioni, tra cui Skinner, stanno discutendo animatamente.)
AGENTE ATF: No, no faccia andar via i miei uomini! Siamo vicini a trovare le armi!
SKINNER: Voglio soltanto allentare la tensione.
(Entra l’agente dell'ATF Riggins.)
RIGGINS: Ephesian ha riunito tutti nella sala delle preghiere. Abbiamo registrato questo con un microfono parabolico.
(Mette il registratore sul tavolo e lo fa partire.)
VOCE DI EPHESIAN SUL NASTRO: Non vi meravigliate, fratelli, se il mondo ci odia. Noi sappiamo che passeremo dalla morte alla vita, perché amiamo i nostri fratelli. E’ già successo in passato, da questo abbiamo conosciuto l’amore di Dio. Egli ha dato la sua vita per noi.
(Scully, rendendosi conto di aver già udito quelle parole, digita qualcosa sul portatile. Riggins ferma il nastro.)
RIGGINS: Poi il tempio ha mandato delle interferenze.
SCULLY: Prima lettera di Giovanni, capitolo tre: <<Egli ha dato la sua vita per noi, quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli>>.
SKINNER: Ok, Mulder.
(Mulder annuisce ed esce.)
SCENA 19
(Al Tempio, gli adepti si stanno riempendo i bicchieri con il liquido rosso, che risulta essere veleno.)
EPHESIAN: Benedetti sono coloro che seguono i Suoi comandamenti, che sia loro concesso di attingere all’albero della vita.
(Degli uomini cominciano a distribuire i bicchieri.)
EPHESIAN: Miei cari figlioli, non amiamoci con le parole, con vuote espressioni, ma con gli atti e con la verità. (Melissa afferra un bicchiere) Noi sappiamo di essere nel vero.
(Vedendo gli agenti avvicinarsi di soppiatto al Tempio, i cecchini rompono le finestre con i fucili e incominciano a sparare a raffica.)
EPHESIAN: Noi siamo la verità...
(Gli agenti dell’ATF rispondono al fuoco, ma uno di essi grida dopo essere stato colpito.)
AGENTE FBI #1: Tutti a terra, presto!
(Melissa fissa il bicchiere, mentre fuori sopraggiungono due fuoristrada neri dei federali.)
AGENTE FBI #1: Cessate il fuoco! Cessate il fuoco!
UOMO FBI #2: Non sparate! Non sparate!
(Mulder e Scully scendono dal primo dei due fuoristrada e si dirigono verso gli agenti coinvolti nella missione.)
MULDER: Nessun contatto con il Tempio?
AGENTE: Se quello lo chiama un contatto...
(Osservano l’agente ferito mentre viene portato via.)
AGENTE FBI #3: ...dobbiamo portarlo via subito.
(Mulder volge lo sguardo verso il Tempio, dove Vernon, tutto sudato, continua con la sua potente predica, camminando tra i suoi fedelissimi.)
EPHESIAN: ...e varcheremo la porta della città. Mentre fuori staranno i vili, i truffatori.... (Donne e uomini bevono il veleno uno dopo l'altro) ...gli abbietti, gli omicidi, gli idolatri (Vernon, si ferma di fronte a Melissa mettendo più enfasi alle parole) ...e tutti coloro che amano la menzogna e la falsità.
(Melissa guarda in alto verso di lui, le sue dita si muovono nervosamente, il suo volto deformato e gli occhi socchiusi. Fuori, Mulder consegna la sua pistola a Scully, si toglie la giacca e avanza verso il Tempio con le mani alzate.)
SCULLY: Mulder, no! Ti uccideranno!
(All'interno del Tempio, in realtà, ormai tutto tace. Sono tutti quanti morti e i corpi sono uno addosso all’altro. Mulder raggiunge la porta del Tempio ed entra. Melissa si sveglia lentamente e guarda attonita il massacro che si è verificato intorno a lei. Gli unici sopravvissuti sono lei e Vernon, che ora le sta di fronte con due bicchieri di veleno in mano.)
EPHESIAN: Mirate: io sono vivo per l'eternità.
(Ephesian porge un bicchiere di veleno a Melissa, mentre lei osserva tristemente il campo attraverso la finestra. Mulder raggiunge la porta della stanza principale e la apre.Si fa strada attraverso i cadaveri che ricoprono il pavimento, finché non trova quello di Vernon con una mano sulla Bibbia. Accanto a lui la figura esanime di Melissa, che tiene in mano la foto strappata di Sarah Kavanaugh. Incomincia a piangere e le prende gentilmente la fotografia dalle mani. Scully entra insieme agli altri agenti e trova Mulder piegato sul corpo di Melissa. Si sente la sua voce fuoricampo.)
MULDER: A volte è come un sogno.
(Mulder è nuovamente in mezzo al campo. E' il tramonto. L’erba è alta e gli arriva fino ai fianchi. Soffia un vento leggero. Sta guardando tristemente le due fotografie. Le foto di Sullivan Biddle e di Sarah Kavanaugh.)
MULDER: Io vivo come tutti cercando di seguire le orme dei saggi, percorrendo sentieri una volta familiari. Ma in una precedente epoca sono morto, mentre arrogante confidavo in me stesso. E in quell’istante ho pregato fervidamente per avere un’altra possibilità. L’istinto, illuminato dalla consapevolezza della morte, diceva che non si può cancellare completamente una vita, perché sparsi frammenti restano in fioche memorie. Come ora, quando sembra che ancora una volta, la meta sia in vista.
Trascrizione effettuata da fox2012
(Mulder è in mezzo ad un campo vasto e desolato. Soffia un vento leggero. Sta fissando con aria triste e desolata due fotografie che tiene nella mano destra.)
MULDER: A volte è come un sogno. Io vivo come tutti cercando di seguire le orme dei saggi, percorrendo sentieri una volta familiari. Ma in una precedente epoca, sono morto, mentre arrogante confidavo in me stesso. E in quell’istante ho pregato fervidamente per avere un’altra possibilità. L’istinto, illuminato dalla consapevolezza della morte, diceva che non si può cancellare completamente una vita, perché sparsi frammenti restano in fioche memorie. Come ora, quando sembra che ancora una volta la meta sia in vista.
(Le due fotografie sono molto vecchie, sbiadite e scattate ancora in bianco e nero. Una raffigura un soldato della Guerra Civile, l’altra, strappata a metà, una donna)
SIGLA
SCENA 2
TEMPIO DELLE SETTE STELLE
APISON, TENNESSEE
5:15 AM
AGENTE ATF #1: Agenti Federali! Siamo armati!
(Gli agenti irrompono in un vecchio edificio buio, con le torce dei loro scudi protettivi accese. Procedono correndo in un corridoio in mezzo a gruppi di persone che gridano, in prevalenza donne e bambini.)
AGENTE ATF #1: Avanti, avanti, avanti! Tutti a terra! Abbiamo un mandato di perquisizione per detenzione illegale di armi!
(Vengono spalancate molte porte. Dietro una di esse due bambini si tengono stretti alla loro madre.)
AGENTE ATF #1: E abbiamo un mandato d’arresto per Vernon Warren, noto anche come Vernon Ephesian!
(La gente urla e corre terrorizzata in tutte le direzioni. Gli agenti ATF salgono lungo delle scale.)
AGENTE ATF #1: Muoversi, muoversi! Di là! Cercate dappertutto, presto! Presto!
(Il vecchio edificio viene evacuato. Un poster appeso su una porta recita: “Guardate, sono vivente per i secoli dei secoli. Apocalisse 1.18”. La porta improvvisamente si spalanca ed entrano alcuni agenti, inclusi Mulder e Scully. Viene spostato violentemente un letto. La stanza è vuota.)
MULDER: Qualcuno ha avvertito Ephesian.
SCULLY: Eppure deve essere qui, da qualche parte.
(Escono.)
SCULLY: Ephesian?
AGENTE ATF #2: Niente. Abbiamo perquisito il 90% del fabbricato.
SCULLY: Dobbiamo trovarlo.
AGENTE ATF #2: E non c’è traccia delle armi. Devono averle nascoste!
(Una porta di vetro oltre un'altra porta, cattura l’interesse di Mulder.)
SCULLY: Avete cercato bene?
AGENTE ATF #2: Sì, dappertutto. Dovremo riguardare nel magazzino. Forse c’è una porta nascosta.
(Mulder si dirige verso la porta.)
SCULLY: Mulder. Mulder!
(Continua a camminare imperterrito, tenendo in mano la pistola.)
SCULLY: (rivolta all’agente ATF #2) Continuate a cercare.
(Mulder esce fuori e vede degli agenti indaffarati a controllare alcune casse con i fucili puntati sopra. Il cielo è grigio e pesante. Scully lo raggiunge uscendo dalla porta cigolante.)
SCULLY: Mulder? Ma dove stai andando?
(Mulder spazia con lo sguardo sul campo.)
SCULLY: I rapporti dicono che non ci sono nascondigli nei campi.
(Mulder aumenta l’andatura e si dirige in mezzo al campo quasi correndo. Scully lo segue. Mulder si ferma di colpo come se fosse in attesa di una qualche conferma da qualcosa.)
SCULLY: Hai visto qualcuno?
(Mulder sente la voce di una donna.)
VOCE DI DONNA: Io sono colui che vive ed ero morto. E mirate: io sono vivo per l’eternità.
(Scully sente la stessa voce, debole e profonda, e alza la pistola di fronte a lei. Seguendo la voce, Mulder e Scully giungono in un punto del prato in cui è seminascosta una botola fatta con assi di legno scure e vecchie.)
VOCE DI DONNA: Signore, accoglici nel tuo regno. Noi chiediamo accesso...
(La voce cambia tono e sfuma nella preghiera. Mulder si piega per aprire la botola, mentre Scully tiene la pistola puntata su di essa. La musica è più tesa.)
VOCE DI DONNA: ...possa il nostro spirito innalzarsi a Te, così come la nostra carne sprofonda nella tomba. Accoglici, o Signore.
VOCE DI UOMO: Amen.
VOCE DI DONNA: E nel tuo paradiso sia...
(Mulder spalanca la botola infilando due dita in una fessura tra le assi di legno e sia lui che Scully puntano le pistole all’interno: alcune persone stanno sedute in atto di preghiera con dei bicchierini con un liquido rosso tra le mani.)
MULDER: FBI!
(La donna che stava parlando porta il bicchiere alle labbra.)
MULDER: No!
(Mulder si precipita verso la donna e le scaglia velocemente a terra il bicchiere che teneva tra le mani. Lei sussulta e gli sputa in faccia. Mulder china il capo indietreggiando e poi si fissano negli occhi per un istante. Un uomo che era lì sotto con lei le si avvicina e le carezza una guancia.)
UOMO: Stai calma...
(Mulder sposta prepotentemente l'uomo dalla donna e gli punta addosso la pistola minaccioso. Poi torna con lo sguardo sulla donna e lei ricambia. Sembrano stranamente incuriositi l'uno dell'altro.)
SCENA 3
CENTRO COMANDO FEDERALE
CHATTANOOGA, TENNESSEE
7:25 AM
(Vengono fatte vedere le foto segnaletiche di Vernom Ephesian e delle sue sei mogli che riportano le seguenti targhe numeriche identificative: 104860 – 104084 – 104427 – 104562 – 104273 – 104356 - 104622)
VOCE MASCHILE SU NASTRO: ATF, Dipartimento per Alcool, Tabacco e armi da Fuoco. Chiamata ricevuta alle ore due e trenta del cinque Novembre 1996, Apison, Tennessee. Telefonata proveniente dall’interno del prefabbricato delle Sette Stelle.
(Mulder appoggia sul tavolo la foto di una delle mogli di Ephesian, la stessa che pregava nella botola, osservandola pensieroso. Di fianco a lui, Scully continua ad ascoltare attentamente il nastro.)
KILEY SU NASTRO: ATF, Agente Kiley.
UOMO SU NASTRO: Attenti, non parlerò tanto, chiaro? Neanche ci credo che lo sto facendo!
(La voce dell’uomo sul nastro è agitata. Oltre a Mulder e a Scully, stanno ascoltando il nastro anche Skinner con i suoi uomini e quelli dell’ATF.)
UOMO SU NASTRO: Dunque, Vernon... quello ha sempre un sacco di idee. Lui, lui ha ragione su tante cose, ma adesso sta facendo della roba con i bambini che per me non va bene. Non va bene, chiaro? Perché se lo sapevo, ci puoi credere, io mica ci stavo!
KILEY SU NASTRO: Va bene, va bene, stia calmo. Può dirmi il suo nome?
UOMO SU NASTRO: Ah... chiamami... Sidney! E allora, ti dicevo, Vernon, qua sta facendo del male ai bambini. E’ brutto, non va bene. E poi le armi... oddio... puoi fare fuori tutto l’esercito coreano, qua. Basta, non posso parlare più devo...
(La conversazione si interrompe. Skinner stoppa il nastro.)
SKINNER: Questa chiamata ha coronato otto mesi di indagini dell’ATF sul tempio delle Sette Stelle di Vernon Ephesian. Ha convinto il procuratore generale a dare il via all'operazione di oggi.
AGENTE FBI: I rapporti dell’ATF erano imprecisi. Uno dei nostri ha trovato Ephesian in un nascondiglio di cui loro non sapevano niente.
AGENTE ATF: Voi dovevate vagliare e coordinare i dati...
(Si accende una piccola disputa. Scully si avvicina a Mulder sussurrando.)
SCULLY: Tu come lo sapevi?
(Mulder scuote la testa. I due agenti intanto continuano a discutere.)
MULDER: Non lo so.
AGENTE FBI: Ma eravate voi che dovevate...
SKINNER: Basta così! I rapporti sono validi. Nella chiesa delle Sette Stelle si svolgevano attività illegali. Qualcuno li avrà avvertiti e hanno fatto sparire le prove. Ephesian e le sue mogli sono trattenuti con la patetica accusa di detenzione di prodotti velenosi, accusa che non può reggere a lungo. Saranno fuori in meno di ventiquattro ore se non troviamo imputazioni migliori. Gli agenti sul posto continueranno a cercare quelle benedette armi. E ancora più importante, trovate l’informatore, “Sidney”. Se scoprono che è stato lui a farci la soffiata, dovremo indagare su un omicidio. Su, al lavoro.
(Gli agenti escono dalla stanza. Skinner si avvicina a Mulder e Scully.)
SKINNER: Agente Mulder, agente Scully. Vi è stata assegnata quest’operazione per indagare sulle presunte capacità paranormali di Ephesian: preveggenza, proiezioni astrali.
SCULLY: Noi pensiamo che Ephesian sia un paranoico dalla personalità carismatica. E’ ossessionato dal libro dell’Apocalisse e sfrutta la sua conoscenza dei Sacri Testi per far fare ciò che vuole ai suoi seguaci.
SKINNER: Ephesian ha portato sei donne sull’orlo del suicidio, l’avete visto. Il mio timore è che se venissero rilasciati, ulteriori indagini federali porterebbero la paranoia di Ephesian a un punto tale che non avremmo per le mani un’altra Waco, ma un suicidio collettivo, come quello della Guaina.
SCENA 4
8:12 AM
(Vernon fissa Scully, seduta di fronte a lui. Un altro uomo, l’avvocato di Ephesian, è seduto vicino a lui. Mulder è in fondo alla stanza, appoggiato al muro con le braccia conserte.)
EPHESIAN: Sapevo del vostro arrivo. Lo sapevo da diciannove secoli. Era tutto scritto nel libro dell’Apocalisse. “Ecco: il diavolo getterà alcuni di voi in carcere per mettervi alla prova. Avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e io ti darò la corona della vita.”
(Mulder cammina verso il tavolo con aria indagatrice.)
MULDER: Ma quel messaggio era rivolto alla chiesa di Smirne. Mi risulta che il suo tempio sia la reincarnazione della chiesa di Efeso.
EPHESIAN: Il mio... è il Tempio delle Sette Stelle. Di tutte e sette le chiese che ricevettero la Rivelazione. E i miei fedeli non sono la reincarnazione di quelle chiese.
MULDER: E lei?
EPHESIAN: Oh, sì, io ero presente. Ho ascoltato l’apostolo Giovanni darci il suo messaggio dell’Apocalisse.
SCULLY: Ma allora, se Sidney è stato infedele non ha ricevuto la corona della vita, è così?
AVVOCATO: Non c’è nessun fedele del tempio che abbia per nome o soprannome...
EPHESIAN: (interrompendo l’avvocato) So bene che voi non credete. Non mi importa se pensate che sono un Jim Jones o un David Koresh. Non ho bisogno di piacervi, non mi interessa. Ma solo per un momento vorrei che metteste da parte la vostra indagine, per le vostre anime. E’ vitale che voi capiate che presto, molto, molto presto, tutti coloro che non hanno fede, tutti i miscredenti, i servi della Bestia, che possa trattarsi di me, o di quel Sidney, o di lei (indica Mulder)... tutti saranno distrutti dai possenti uomini di Dio. Questo è quello che succederà, perché Dio l’ha annunciato. Questo è quello che Dio ha detto e noi dobbiamo crederlo. Fatelo dunque, e il Signore vi preserverà da ogni male. Preserverà le vostre anime. Il Signore veglierà sulla vostra dipartita, e sul vostro ritorno.
SCENA 5
CENTRO COMANDO FEDERALE
CHATTANOOGA, TENNESSEE
(Mulder fissa la foto segnaletica di una delle mogli di Ephesian, quella con la targa numerica di identificazione 104622.)
SCULLY: Skinner dice che nessuno ha detto niente. Infatti, vedi, stanno cominciando a rilasciare i fedeli del tempio, anche se l’edificio resta sotto sequestro.
(Una fila di persone stanno salendo le scale. Scully guarda l’orologio.)
SCULLY: Il tempo vola, dobbiamo interrogare le sei mogli. Prevedo altre dodici ore di salvezza e dannazione e neanche una parola su Sidney.
(Prende un sorso dal suo caffè. Mulder le mostra la fotografia di Melissa Ephesian.)
MULDER: Cominciamo da lei.
SCENA 6
STANZA DEGLI INTERROGATORI
(Melissa afferra una sigaretta appena accesa dal portacenere e fuma.)
MELISSA: Il mio nome è Melissa Riedal-Ephesian, ho venticinque anni.
SCULLY: Melissa, lei sa di avere diritto alla presenza di un avvocato all’interrogatorio?
MELISSA: Non serve.
(Mulder, seduto di fronte a lei, la osserva.)
MULDER: Lei di dov’è?
MELISSA: Io... non lo so.
SCULLY: E la sua famiglia? Dove abitano i suoi?
MELISSA: La mia vera famiglia è qui.
SCULLY: E da quanto vive qui?
MELISSA: Un anno.
SCULLY: Da quanto è sposata con Ephesian?
MELISSA: Un anno.
MULDER: Non la disturba che abbia altre mogli?
MELISSA: “In quel giorno sette donne si uniranno ad un solo uomo, dicendo <<noi mangeremo il nostro pane e noi indosseremo i nostri panni. Lascia però che siamo chiamate con il tuo nome, così che svanisca il nostro vituperio>>”.
SCULLY: E’ davvero profonda la sua fede in Vernon. Sarebbe dura per me se mio marito avesse tanti figli da altre donne.
(Una lacrima scende lungo la guancia di Melissa. Lei alza la spalla sinistra in segno di menefreghismo.)
SCULLY: Ha avuto un figlio da lui?
(Melissa sorride.)
MELISSA: Un giorno l’avrò. Vernon dovrà aspettare fino a quando Dio non gli dirà che è arrivata l’anima giusta, pronta per essere reincarnata. E’ per questo che i figli di Vernon sono i più sacri membri del tempio.
MULDER: Ci hanno detto che Vernon maltratta i bambini.
(Melissa prende un’altra boccata dalla sigaretta.)
SCULLY: E’ stata testimone di violenze sui bambini nel tempio, Melissa?
(Melissa rimane in silenzio portandosi una mano dietro al collo mentre Scully e Mulder la osservano attentamente. Improvvisamente dà un pugno sul tavolo, mentre la sua faccia si deforma visibilmente e i suoi occhi si riducono ad una fessura. La sua voce ora è cambiata, è mascolina e aggressiva. Le sue mani si muovono freneticamente in aria.)
MELISSA: Attenti! Io non ho capito voi come fate a dirlo! Insomma, ho visto un paio di cose, e insomma, cioè, no, non è detto che era quello, no?
SCULLY: Melissa?
MELISSA: Melissa? No. Io non la conosco quella!
MULDER: Sidney?
MELISSA: E questa che cos’è? La commissione McCarthy? No, no. Non conosco nessuno con quel nome.
(Scully la osserva allibita mentre Mulder non sembra sorpreso. Scully scrive sul suo taccuino “personalità multipla” e lo mostra a Mulder.)
MELISSA: Ho visto un paio di cose, ma non è detto che era quello, no?
MULDER: Sidney, sapresti dirmi chi è il presidente degli Stati Uniti?
MELISSA: Chi è il presidente degli Stati Uniti? Che cavolo di domanda cretina!
(Mulder scrive "vita precedente". Scully lo guarda stupita.)
MELISSA: Ma è proprio una domanda stupida! Harry Truman!
(Scully si avvicina a Mulder e gli parla quasi sussurrando.)
SCULLY: Sidney sarebbe una sua vita precedente solo perché ha nominato McCarthy?
MULDER: Non è solo per questo. E’ che io lo sapevo.
(Entrambi guardano Melissa che, tornata sé stessa, continua a fumare tranquilla la sua sigaretta.)
SCENA 7
CENTRO COMANDO FEDERALE
CHATTANOOGA, TENNESSEE
(Mulder è in piedi e sta studiando la mappa del campo dove hanno trovato la botola. Scully è seduta davanti al portatile. Entra Skinner, portando una cartella.)
SKINNER: Ephesian e le sue mogli andranno in aula domattina. Abbiamo quindici ore per tirare fuori qualcosa.
MULDER: Tirar fuori qualcosa? Abbiamo trovato Sidney! Lo spettrogramma vocale dice che la voce di Melissa coincide con quella della chiamata all’ATF.
SCULLY: Melissa Riedal non sta collaborando.
MULDER: Ma c’è una personalità dentro di lei che invece vuole. Ci serve un catalizzatore psicologico. Se riportiamo Melissa al tempio, magari in quell’ambiente, senza la presenza di Ephesian, lei o una personalità dentro di lei vorrà parlare.
SKINNER: Agente Scully, non potrebbe essere un espediente, una messa in scena? A quanto so le personalità multiple sono molto rare.
SCULLY: Sono estremamente rare,tanto che nella comunità psichiatrica molti pensano che la dissociazione dell’identità non esista.
MULDER: Quello che abbiamo visto risponde a quanto stabilito dalla letteratura scientifica. La presenza di due o più personalità che alternativamente prendono il controllo del soggetto, compresa la personalità protettiva, Sidney. L’incapacità di ricordare importanti fatti personali, non ricordava dov’era nata. La transizione da una personalità all’altra è di solito molto rapida e spesso è provocata da stress psicosociali, Sidney è comparso quando abbiamo menzionato la violenza sui bambini.
SKINNER: (rivolto a Scully) Ma lei non è convinta?
SCULLY: Io penso che la malattia esista, ma in questo caso, date le circostanze, dovrei saperne di più.
SKINNER: Se Melissa avesse più personalità, la sua... la loro testimonianza sarebbe ammissibile?
MULDER: I precedenti giudiziari stabiliscono che le personalità dissociate sono responsabili.
SCULLY: Sì, ma noi siamo responsabili per Melissa Riedal.
MULDER: Noi siamo responsabili della possibile perdita di cinquanta vite umane.
(Si guardano per un istante. Skinner guarda prima Mulder e poi Scully.)
SKINNER: Procedete.
(Skinner esce. Mulder si avvicina al portatile e lo chiude.)
SCULLY: Non hai avuto il coraggio di dire a Skinner cosa credi veramente, che Melissa Riedal è invasa dalle incarnazioni delle sue vite precedenti.
MULDER: Perché non mi avrebbe creduto.
SCULLY: E io non credo che tu ti senta responsabile per quelle cinquanta vite, o per Melissa Riedal. Tu ti senti responsabile solo verso te stesso.
(Mulder si infila la giacca ed esce ignorandola nervoso.)
SCENA 8
TEMPIO DELLE SETTE STELLE
4:27 PM
(Mulder e Scully sono al tempio con Melissa.)
MULDER: Con noi sei al sicuro. E Vernon non c’è.
SCULLY: Sappiamo che le cose successe qui possono essere state dolorose. Tu non ne vuoi parlare, possono essere state così dolorose da non volerle neanche ricordare. Ma per aiutare gli altri, per aiutare i bambini, per aiutare te stessa, noi siamo qui con te per ascoltare. Per ascoltare Melissa, Sidney o chiunque senta il bisogno di parlare.
(Melissa rimane in silenzio. Si dirige verso la stanza di Ephesian e apre la porta con il versetto dell'Apocalisse e i disegni incisi sopra. La camera è piuttosto spoglia eccezione fatta per una serie di fotografie oltre il letto, verso cui Melissa si avvicina. Comincia a piangere. Mulder e Scully le si avvicinano. Lei si allontana ed esce dalla stanza. Mulder e Scully le vanno dietro, ma prima lui si sofferma sui disegni sulla porta. L'azione è molto calma. Mulder e Scully la ritrovano nella nursery del tempio, seduta ad un tavolo per bambini, con il volto nascosto tra le braccia. Scully si siede di fronte a lei, mentre Mulder su una sedia ad un tavolino accanto.)
SCULLY: Melissa? Melissa.
MELISSA: Perché mi chiami così?
(La sua voce è quella di una bambina, mentre con un pastello arancione comincia a colorare su un foglio.)
SCULLY: Come ti devo chiamare?
MELISSA: Lily.
(Scully alza lo sguardo per un attimo verso Mulder, che ricambia.)
SCULLY: Lily, qui dentro hanno fatto male a qualcuno dei tuoi amichetti?
(Melissa la fissa.)
SCULLY: Che c’è?
MELISSA: Lo sai fare così?
(Si tocca il naso con la lingua.)
SCULLY: Melissa, Lily... a me lo puoi dire, veramente.
(Melissa incomincia a piangere e si alza lentamente. Improvvisamente il suo atteggiamento diviene nevrastenico e agitato. La voce cambia.)
MELISSA/SIDNEY: Attenti! Lasciate in pace la ragazzina, capito? Non vuole parlare, chiaro? Non parla e la rimando a casa!
MULDER: Sidney, a casa potete andarci tutti. Sarete tutti al sicuro se ci dici dove hanno nascosto le armi.
(Melissa/Sidney si scosta i capelli dal viso. Ritorna tranquilla. Si avvia fuori dalla stanza e guarda attraverso la stessa porta che aveva colpito Mulder. Esce nel campo, seguita da Mulder e Scully, ma lui si blocca, spaziando ancora una volta con lo sguardo attraverso il campo. Scully lo raggiunge preoccupata.)
SCULLY: Che cosa c’è?
(Lui non risponde e riprende a seguire Melissa, che nel frattempo si è fermata alcuni metri più avanti e sta scrutando attentamente il campo, come Mulder poco prima.)
MELISSA: Le armi erano state messe nel rifugio che avevano costruito la notte precedente.
SCULLY: (rivolta a Mulder e prendendo in mano il suo taccuino) Per questo non c’era nel rapporto dell’ATF.
MELISSA: (riprendendo a camminare) I federali arrivarono la mattina, prima del sorgere del sole. Conoscendo la forza e il numero dei governativi, molti quel mattino pensavano che non avrebbero più rivisto la luce del giorno, così come il giorno prima avevano visto i loro fratelli morire a Missionary Ridge.
(Scully smette di scrivere.)
MELISSA: Ci era giunta notizia della ritirata del Generale Cleburn di fronte ai nordisti. Come infermiera mi era stato ordinato a Hamilton County di raggiungere le truppe, ma... (Si ferma) a dire la verità io stavo cercando il mio amore. Sapevo che avrebbe cercato di restare nel Tennessee, piuttosto che ritirarsi a Dalton. E infatti lo trovai qui, insieme agli altri, che erano rimasto indietro quando il Generale Thomas aveva sfondato le linee ai Confederati. Le truppe federali apparvero da quella parte. (Indica oltre la linea degli alberi, dove il sole sta tramontando). Ma loro non vollero ancora ritirarsi e diedero battaglia. Ci fecero nascondere nei rifugi. Dall’interno sentivo l’odore acre del fumo, la fucileria, i corpi che cadevano al suolo sopra di noi. Li sentii cadere uno ad uno. (Deglutisce e cerca di vincere il pianto). Era il 1863, il 26 Novembre.
(Scully la sta guardando. Melissa si gira verso di loro.)
MELISSA: Io ero qui. (Alza lo sguardo verso Mulder) E c’eri anche tu. Questo è il campo dove io ti ho visto morire.
(Mulder la fissa attentamente ma non pare sconvolto, come invece sembra essere Scully. La scena si chiude con le sagome dei tre viste da dietro, in lontananza nel campo, con il sole che tramonta di fronte.)
SCENA 9
(Mulder e Scully sono in macchina, Mulder è al volante col cellulare all'orecchio. Melissa sta dormendo sul sedile posteriore.)
SCULLY: Chi stai chiamando?
MULDER: Voglio far venire un terapeuta specializzato in ipnosi.
SCULLY: Perché l’ipnosi è usata nel trattamento delle identità dissociate per far venire alla luce le varie personalità del paziente?
MULDER: Lei vuole parlare. Si tratta di trovare un modo di aiutarla.
SCULLY: No, tu vuoi farla ritornare a una vita precedente.
(Mulder spegne il telefono e si gratta la fronte.)
SCULLY: Non puoi farle questo! La mente di quella povera donna, la sua vita, sono già in pezzi, lo capisci? Già l’aver aver sposato Ephesian dimostra quanto sia suscettibile alla suggestione.
(Mulder colpisce il volante un paio di volte, visibilmente arrabbiato.)
MULDER: Ma tu, tu eri lì con me, Scully! Tu hai visto. Tu hai sentito. Perché non vuoi accettarlo allora?
(Scully lo guarda a metà tra il sorpreso e l’arrabbiato.)
MULDER: Come facevo a sapere della buca se non c’ero mai stato in quel campo?
SCULLY: E come mai definisci Vernon Ephesian un paranoico psicopatico perché è convinto di essere vissuto centinaia di anni fa, mentre tu, cosiddetto normale, sei convinto di essere già vissuto e morto in quel campo?
(Mulder torna con l'attenzione sulla strada, frustrato.)
SCENA 10
(Melissa è da una terapista, siede su una poltrona, una lampada è accesa vicino a lei. Ha gli occhi chiusi e il suo gomito è puntato sul bracciolo destro della poltrona, col pugno chiuso in aria. La voce pacata della terapista riempie la stanza. Un microfono collegato ad un registratore è sistemato sul tavolino tra Melissa e la terapista. Mulder è seduto a fianco della terapista, mentre Scully è in piedi che prende appunti.)
TERAPISTA: Sto parlando con Melissa? In quest’anno, nel Tempio delle Sette Stelle è successo qualcosa che pensavi fosse sbagliato? Che ti ha ferito?
MELISSA: Sì. C’è stata... una donna che era venuta al tempio. Lei e suo figlio avevano vissuto per strada.
TERAPISTA: Come si chiamava?
MELISSA: Elizabeth. Suo figlio invece Scott. Vernon prese in simpatia il bambino. Diceva che era un profeta rinato. Così lo ha portato via alla madre.
TERAPISTA: Lo ha portato via? Come?
MELISSA: I figli di Vernon sono i nipoti di Dio, li tiene separati dagli altri. Alla madre si spezzò il cuore. E aveva paura... degli uomini possenti. E una notte, di nascosto, lei andò a trovare Scott. Oh, com’era contenta! (sorride appena) Gli portò, gli portò i biscotti al miele che aveva rubato in cucina. (incomincia a piangere) Vernon... Vernon, Vernon arriva e li sorprende... gli uomini possenti... la prendono, l’afferrano.... e la picchiano davanti a suo figlio e il bambino: <<No! No, mamma!>>. Vernon... Vernon... Vernon lo prende e lo tira via. Lo prende per i capelli. (cerca di ricomporsi) Poi gli tira giù il pigiama, e lo picchia. “Tu non sei un figlio di Dio, sei spazzatura”, è così che lo chiama e gli dice di andare a dormire tra i rifiuti, con i topi. La... la madre... la madre piange (le lacrime riaffiorano nuovamente) ma Vernon continua a picchiarlo... davanti a lei. <<No, no, no, no, no...>>
(Sidney riappare, con sorpresa dei presenti. Le sue dita si muovono freneticamente, i suoi sono occhi socchiusi.)
MELISSA/SIDNEY: Attenti! Perfetto, perfetto! Bella mossa! Che cosa volete sapere? Però, però, lasciate in pace Melissa. Lei ne ha già passate anche troppe.
(La terapista dà un’occhiata a Scully, che le sussurra la domanda da fare.)
SCULLY: Le armi, dove sono...
TERAPISTA: Dove sono le armi?
MELISSA/SIDNEY: Le... le buche. Eh, sì, cioè, i... i rifugi della Guerra Civile. Vernon, Vernon e i suoi scagnozzi lo sanno, ma io no. Non so dove sono.
(Scully si avvicina a Mulder.)
SCULLY: Potrebbe esserci una mappa del campo di battaglia negli archivi.
MULDER: Lo sai come possiamo trovare i rifugi.
SCULLY: Mulder...
(Mulder si rivolge a Melissa.)
MULDER: Melissa...
(Melissa sembra essere tornata in sé.)
MULDER: Sono io, Melissa. Voglio tornare al campo... ritornare indietro.
(Lei apre gli occhi e lo guarda, come se lo avesse riconosciuto e fosse così contenta di rivederlo da piangere. Tende una mano verso di lui.)
MELISSA: I tuoi occhi possono aver cambiato di colore, ma di sicuro l’anima che c’è dietro non è cambiata. Siamo tornati insieme in questa vita, in questo tempo, per incontrarci di passaggio. (Incomincia a piangere, appoggiandosi una mano sul cuore). L’attesa è una cosa che ti spezza il cuore. (Sospira, mentre Mulder è visibilmente coinvolto dalle sue parole). Sento la tua mancanza.
(Si fissano per alcuni istanti negli occhi, poi Melissa, esausta, si lascia sprofondare nulla poltrona. Scully si avvicina di nuovo a Mulder che ha il volto nascosto tra le mani.)
SCULLY: Mulder, questo è solo il portato della sua malattia. Non ci ha saputo dare una risposta sui rifugi, non ci ha dato nessun nome specifico, nessuna... informazione che provi la sua attendibilità. Non c’è niente che dimostri che quello che dice è vero.
MULDER: C’è un modo.
SCULLY: Ma Ephesian andrà in giudizio tra due ore. Non c’è tempo di fare quello a cui stai pensando.
MULDER: Tu non lo faresti, Scully? Non lo farebbe chiunque?
SCENA 11
(Mulder è sulla poltrona della terapista,con gli occhi chiusi, il gomito puntato sul bracciolo della poltrona e il pugno altrettanto chiuso in aria.)
TERAPISTA: Voglio che ritorni nel tuo passato, prima della tua vita come Fox Mulder. Che cosa vedi?
(Sospira, mentre Scully lo osserva attentamente.)
MULDER: Le strade del Ghetto... (apre gli occhi) vetri in frantumi, i corpi dei morti. Io sono una donna, una donna ebrea, in Polonia. C’è mio figlio con me. Lui è Samantha.
TERAPISTA: Samantha? Credevo che Samantha fosse tua sorella.
MULDER: In questa vita, lei è mio figlio. Quello è mio padre. (Chiude gli occhi per un istante nel tentativo di soffocare le lacrime). E’ morto lì sulla strada. Lui è Scully.
(Scully lo guarda sorpresa.)
MULDER: Ma per ora se n’è andato. Mi aspetta in un'altra vita. Anime... che insieme ritornano... diverse, ma sempre unite. Ancora e ancora. Non posso andare da mio padre. (Scuote la testa disperato) C’è la Gestapo in strada, intorno a lui. Un ufficiale... è l’Uomo che Fuma... il male ritorna come male... (Solleva la testa, tenendo gli occhi chiusi ancora per alcuni secondi. Poi li riapre) ... e l’amore torna... come amore, e le anime si uniscono, in eterno. Mio... marito... lo stanno portando via da me, a Buchenwald. Lui è Melissa. E’ il nostro destino venire separati. (Ricomincia a piangere. Scully è rattristata, anche lei sull’orlo delle lacrime). Mi sto sollevando. Mi sto sollevando, adesso... sto andando in alto, mi sto librando. Sopra il mio corpo. Sopra il campo. Il mio volto è insanguinato. Il rifugio è vicino. I federali se ne sono andati... il mio sergente è morto anche lui. Lui è Scully.
(Scully ascolta attentamente il racconto.)
MULDER: Sarah mi tiene tra le braccia. E’ così addolorata. (La sua voce si incrina) Lei è Melissa. Lei vive accanto al luogo della battaglia... Hamilton County... il suo nome è Kavanaugh. Sarah Kavanaugh... (Scully prende nota del nome) e il mio nome è Sullivan Biddle. (Inizia a piangere) E lei non lo sa, lei non lo sa, che, che io la sto aspettando... che noi vivremo di nuovo. Che io e lei ci rincontreremo ancora. Oddio, sono così stanco...
SCULLY: (sporgendosi verso di lui) Mulder, sono Scully. Dove sono i rifugi?
MULDER: Mi sento così stanco... Voglio riposare.
SCENA 12
SALA DEGLI ARCHIVI DI HAMILTON COUNTY
4:12 AM
(Scully studia una vecchia mappa di un campo di battaglia. Fa per rimettere a posto il libro, intitolato "Maps and Battle Plans; 1863-1865", quando nota uno scaffale con i registri della contea, contenente i nominativi dal 1800 al 1900. Comincia pazientemente a sfogliarlo finché non trova il nome di Sullivan Biddle e quello di Sarah Kavanaugh. Trova poi le foto dei due in un cassetto e le fissa incredula.)
SCENA 13
(Mulder fissa le due fotografie appoggiate sul tavolo di fronte a lui.)
SCULLY: Ephesian va in aula per la contestazione delle accuse. Lui e Melissa saranno rilasciati entro un’ora o due.
MULDER: Dana, se durante questi quattro anni che abbiamo lavorato insieme... qualcosa ti avesse suggerito o qualcuno ti avesse detto che... noi eravamo stati amici, in un’altra vita, sarebbe cambiato il modo in cui guardavamo l’uno all’altra?
SCULLY: Anche se lo avessi saputo per certo, per me sarebbe stato lo stesso.
(Si avvia verso la porta, poi si volta per un attimo prima di uscire.)
SCULLY: Forse... di qualche tua battutina ironica avrei fatto volentieri a meno!
( in lingua originale, la battuta di Scully è la seguente "Well, maybe that Flukeman thing. I could've lived without that just fine", la cui traduzione in italiano è "Beh, forse quella cosa di Flukeman. Avrei potuto vivere bene anche senza". La battuta originale è quindi un riferimento all'episodio #2X02 The Host.)
(Gli sorride ed esce. Anche lui sorride.)
SCENA 14
(Mulder e Melissa stanno ascoltando la registrazione della regressione ipnotica di Melissa stessa.)
VOCE DI MELISSA SUL NASTRO: Siamo tornati insieme in questa vita, in questo tempo, per incontrarci di passaggio. L’attesa è una cosa che ti spezza il cuore.Sento la tua mancanza.
(Mulder ferma il nastro.)
MELISSA: Non credo a una parola.
MULDER: Perché?
MELISSA: Questa registrazione dice che abbiamo scelto le vite che abbiamo vissuto prima di questa, e con chi viverle. E’ un’idea carina. Anzi, è una bellissima idea. Io vorrei crederci. E se sapessi che è vero, vorrei ricominciare. Vorrei finirla questa vita senza senso.
(Mulder si sporge in avanti, parlandole lentamente.)
MULDER: Sarah... se fosse vero... nessuna vita sarebbe senza senso.
(Melissa fissa la foto di Sarah, poi lo sguardo si rialza nuovamente verso Mulder che le sta accarezzando dolcemente la mano. La porta si apre e compare Vernon.)
EPHESIAN: Melissa... è ora di andare.
(Melissa strappa la foto di Sarah ed esce. Mulder sospira e si alza, quindi alza le mani contro il muro e ci appoggia la testa sconfitto mentre Vernon lo fissa per un attimo. Poi Vernom va via ed entra Scully.)
SCULLY: Ho comunicato agli agenti dell’ATF la possibile esistenza di altri rifugi. (La voce di Scully ora va in fuoricampo, mentre arrivano le prime immagini della scena successiva). Il campo non è proprietà del Tempio delle Sette Stelle, quindi le ricerche continuano.
SCENA 15
(Vernon e gli altri fedeli ritornano al Tempio delle Sette Stelle, dove un nutrito gruppo di persone accoglie quelli che sono appena ritornati.)
DONNA: Fatevi abbracciare!
BAMBINA: Mamma!
(Vernon si fa largo tra la folla, fermandosi a salutare alcune persone. Si vedono agenti che perlustrano l’area. Vernon nota poi Melissa, che fissa il suolo senza alcuna emozione manifesta.)
SCENA 16
(Skinner parla a Mulder, che è in piedi, a braccia conserte, di fronte a lui e a Scully, seduta davanti a loro.)
SKINNER: Il procuratore generale è furioso, non avremo mai l’ok per una seconda incursione nel fabbricato.
MULDER: Ephesian predica, e i suoi seguaci gli credono, che l’FBI e l’ATF sono l’esercito del maligno, che secondo l’Apocalisse farà guerra “contro quelli che osservano il comandamento di Dio e conservano la testimonianza di Gesù Cristo”.
SCULLY: L’Apocalisse dice che la fede cristiana lo sconfiggerà.
SKINNER: Quindi Ephesian attaccherà gli agenti dell’ATF che cercano i rifugi perché è profetizzato che vincerà?
MULDER: Direi di sì, se fossi convinto che lui crede all’Apocalisse alla lettera. Però ha nascosto le armi.
SCULLY: Sapeva di non poter vincere.
MULDER: Se non pensa di poter sconfiggere l’esercito del male, può pensare che sottraendo sé stesso e i suoi seguaci al maligno, cioè sacrificandosi, mi spiego? lui otterrà per tutti la ricompensa della vita eterna... insomma, capiterà il peggio.
SCENA 17
(Alcuni uomini abbastanza massicci camminano lungo un corridoio al Tempio delle Sette Stelle.)
UOMO: Tutti i fedeli alla preghiera. Il Signore vi preserverà da ogni male! Preserverà le vostre anime!
(Tutti gli uomini e le donne escono dalle loro stanze. Melissa fissa tristemente l’uomo che sta aizzando gli altri. Un uomo l’afferra poi gentilmente per il braccio invitandola a seguirlo.)
UOMO: Tutti i fedeli alla preghiera. Il Signore vi preserverà da ogni male!
(Tutti i fedeli sono riuniti in un’enorme stanza, in fondo alla quale, su un podio, sta Vernon. Anche Melissa entra.)
EPHESIAN: Non vi meravigliate, fratelli, se il mondo ci odia. (Due uomini armati sprangano la porta della stanza e prendono posizione vicino alle finestre). Noi sappiamo che passeremo dalla morte alla vita, perché amiamo i nostri fratelli.
SCENA 18
(Nello stesso istante i responsabili delle operazioni, tra cui Skinner, stanno discutendo animatamente.)
AGENTE ATF: No, no faccia andar via i miei uomini! Siamo vicini a trovare le armi!
SKINNER: Voglio soltanto allentare la tensione.
(Entra l’agente dell'ATF Riggins.)
RIGGINS: Ephesian ha riunito tutti nella sala delle preghiere. Abbiamo registrato questo con un microfono parabolico.
(Mette il registratore sul tavolo e lo fa partire.)
VOCE DI EPHESIAN SUL NASTRO: Non vi meravigliate, fratelli, se il mondo ci odia. Noi sappiamo che passeremo dalla morte alla vita, perché amiamo i nostri fratelli. E’ già successo in passato, da questo abbiamo conosciuto l’amore di Dio. Egli ha dato la sua vita per noi.
(Scully, rendendosi conto di aver già udito quelle parole, digita qualcosa sul portatile. Riggins ferma il nastro.)
RIGGINS: Poi il tempio ha mandato delle interferenze.
SCULLY: Prima lettera di Giovanni, capitolo tre: <<Egli ha dato la sua vita per noi, quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli>>.
SKINNER: Ok, Mulder.
(Mulder annuisce ed esce.)
SCENA 19
(Al Tempio, gli adepti si stanno riempendo i bicchieri con il liquido rosso, che risulta essere veleno.)
EPHESIAN: Benedetti sono coloro che seguono i Suoi comandamenti, che sia loro concesso di attingere all’albero della vita.
(Degli uomini cominciano a distribuire i bicchieri.)
EPHESIAN: Miei cari figlioli, non amiamoci con le parole, con vuote espressioni, ma con gli atti e con la verità. (Melissa afferra un bicchiere) Noi sappiamo di essere nel vero.
(Vedendo gli agenti avvicinarsi di soppiatto al Tempio, i cecchini rompono le finestre con i fucili e incominciano a sparare a raffica.)
EPHESIAN: Noi siamo la verità...
(Gli agenti dell’ATF rispondono al fuoco, ma uno di essi grida dopo essere stato colpito.)
AGENTE FBI #1: Tutti a terra, presto!
(Melissa fissa il bicchiere, mentre fuori sopraggiungono due fuoristrada neri dei federali.)
AGENTE FBI #1: Cessate il fuoco! Cessate il fuoco!
UOMO FBI #2: Non sparate! Non sparate!
(Mulder e Scully scendono dal primo dei due fuoristrada e si dirigono verso gli agenti coinvolti nella missione.)
MULDER: Nessun contatto con il Tempio?
AGENTE: Se quello lo chiama un contatto...
(Osservano l’agente ferito mentre viene portato via.)
AGENTE FBI #3: ...dobbiamo portarlo via subito.
(Mulder volge lo sguardo verso il Tempio, dove Vernon, tutto sudato, continua con la sua potente predica, camminando tra i suoi fedelissimi.)
EPHESIAN: ...e varcheremo la porta della città. Mentre fuori staranno i vili, i truffatori.... (Donne e uomini bevono il veleno uno dopo l'altro) ...gli abbietti, gli omicidi, gli idolatri (Vernon, si ferma di fronte a Melissa mettendo più enfasi alle parole) ...e tutti coloro che amano la menzogna e la falsità.
(Melissa guarda in alto verso di lui, le sue dita si muovono nervosamente, il suo volto deformato e gli occhi socchiusi. Fuori, Mulder consegna la sua pistola a Scully, si toglie la giacca e avanza verso il Tempio con le mani alzate.)
SCULLY: Mulder, no! Ti uccideranno!
(All'interno del Tempio, in realtà, ormai tutto tace. Sono tutti quanti morti e i corpi sono uno addosso all’altro. Mulder raggiunge la porta del Tempio ed entra. Melissa si sveglia lentamente e guarda attonita il massacro che si è verificato intorno a lei. Gli unici sopravvissuti sono lei e Vernon, che ora le sta di fronte con due bicchieri di veleno in mano.)
EPHESIAN: Mirate: io sono vivo per l'eternità.
(Ephesian porge un bicchiere di veleno a Melissa, mentre lei osserva tristemente il campo attraverso la finestra. Mulder raggiunge la porta della stanza principale e la apre.Si fa strada attraverso i cadaveri che ricoprono il pavimento, finché non trova quello di Vernon con una mano sulla Bibbia. Accanto a lui la figura esanime di Melissa, che tiene in mano la foto strappata di Sarah Kavanaugh. Incomincia a piangere e le prende gentilmente la fotografia dalle mani. Scully entra insieme agli altri agenti e trova Mulder piegato sul corpo di Melissa. Si sente la sua voce fuoricampo.)
MULDER: A volte è come un sogno.
(Mulder è nuovamente in mezzo al campo. E' il tramonto. L’erba è alta e gli arriva fino ai fianchi. Soffia un vento leggero. Sta guardando tristemente le due fotografie. Le foto di Sullivan Biddle e di Sarah Kavanaugh.)
MULDER: Io vivo come tutti cercando di seguire le orme dei saggi, percorrendo sentieri una volta familiari. Ma in una precedente epoca sono morto, mentre arrogante confidavo in me stesso. E in quell’istante ho pregato fervidamente per avere un’altra possibilità. L’istinto, illuminato dalla consapevolezza della morte, diceva che non si può cancellare completamente una vita, perché sparsi frammenti restano in fioche memorie. Come ora, quando sembra che ancora una volta, la meta sia in vista.
Trascrizione effettuata da fox2012
Temple of the Seven Stars - Apison, Tennessee
Federal Command Center - Chattanooga, Tennessee
Hamilton County Hall of Records
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