di
Valerie Mayhew, Vivian Mayhew
diretto da Kim Manners
Per ulteriori informazioni sugli eventi accaduti in questo episodio consulta la timeline di questa stagione
diretto da Kim Manners
Una serie di misteriose morti che tormenta una clinica per la chirurgia estetica conducono Mulder a credere che non siano degli errori umani, ma sacrifici umani.
Tutti vogliono essere belli. Ed il Reparto di Chirurgia Estetica del Greenwood Memorial Hospital di Chicago può rendere chiunque più attraente ... ad un certo prezzo. Per uno dei pazienti che si deve sottoporre ad una riduzione di calvizie il prezzo è una morte orribile, quando il dott. Lloyd impazzisce durante l'operazione e compie invece una violenta liposuzione ... e succhia letteralmente il sangue fuori dal corpo dell'uomo.
Scully e Mulder sono chiamati ad investigare sull'insolita difesa del dottore: possessione demoniaca. Scully logicamente presume che l'assunzione di un sonnifero da parte del dottore abbia causato un momento di psicosi. Quando Mulder scopre le tracce di un pentagono - un occulto simbolo occulto di protezione - sul pavimento della sala operatoria, conclude che un qualche tipo di magia è all'opera. Scully è dubbiosa, a dir poco. Un'altro chirurgo viene colto da incontrollabile pazzia, usando un laser per bruciare le carni della faccia di un paziente. Mulder scopre i segni di un pentagono anche su questo corpo - messo là dall'infermiera Waite, una strega praticante.
Il dott. Franklyn afferma che l'infermiera Waite lavorava alla clinica già dieci anni prima che cominciassero simili decessi. Scully e Mulder ispezionano la sua casa, scoprendo uno spettrale nascondiglio di candele, incenso, erbe ed oggetti di stregoneria. Ma l'infermiera Waite è sparita. Giace in attesa del dott. Franklin; sommersa in una vasca piena di sangue coagulato nel suo bagno. Il suo attacco a sorpresa fallisce, e viene arrestata.
Prima che l'infermiera Waite riesca a spiegarsi con Mulder, muore orrendamente, in quello che Mulder riconosce dai libri occulti dell'infermiera Waite come un classico caso di morte da malocchio. La Waite cercava di proteggere i pazienti ... ma da cosa o da chi? Forse il dott. Franklyn - che sorride imperscutabilmente mentre levita ad alcuni piedi sopra il suo letto.
Mettendo assieme tutti gli indizi, Mulder deduce che Franklyn è un mago che pratica magia nera. Maledetto col peccato della vanità, Franklyn trasforma il suo aspetto andando oltre i limiti della chirurgia: usando la magia ed i sacrifici umani. Dieci anni fa, era sfuggito ad un sospetto. Oggi, intende scappare a Mulder. Mulder inoltre è in ritardo per fermare il sacrificio finale che completa l'incantesimo. Il dott. Franklyn si toglie la propria faccia, per scomparire per sempre ...
... Ed il bel dott. Hartman viene cordialmente accolto a bordo di una clinica di chirurgia estetica di Los Angeles.
DAVID DUCHOVNY - Agente Speciale Fox Mulder
GILLIAN ANDERSON - Agente Speciale Dana Scully
Attori Co-Protagonisti
O-LAN JONES - Infermiera Rebecca Waite
NANCY J. LILLEY - paziente per la liposuzione
JOHN JULIANI - Dott. Harrison Lloyd
ANDREW ARLIE - il Procuratore
ARLENE MAZEROLLE - Dott.ssa Theresa Shannon
CELINE LOCKHART - paziente per la riduzione della calvizie
RICHARD BEYMER - Dott. Jack Franklin
PAUL RASKIN - Dott. Prabu Amanpour
GREGORY THIRLOWAY - Dott. Mitchell Kaplan
NINA ROMAN - Jill Holwagerm
MARTIN EVANS - Dott. Hartman
MARIE STILLIN - Dott. Sally Sanford
Trasmesso la prima volta in TV
10/11/96
20/04/97
Scully e Mulder sono chiamati ad investigare sull'insolita difesa del dottore: possessione demoniaca. Scully logicamente presume che l'assunzione di un sonnifero da parte del dottore abbia causato un momento di psicosi. Quando Mulder scopre le tracce di un pentagono - un occulto simbolo occulto di protezione - sul pavimento della sala operatoria, conclude che un qualche tipo di magia è all'opera. Scully è dubbiosa, a dir poco. Un'altro chirurgo viene colto da incontrollabile pazzia, usando un laser per bruciare le carni della faccia di un paziente. Mulder scopre i segni di un pentagono anche su questo corpo - messo là dall'infermiera Waite, una strega praticante.
Il dott. Franklyn afferma che l'infermiera Waite lavorava alla clinica già dieci anni prima che cominciassero simili decessi. Scully e Mulder ispezionano la sua casa, scoprendo uno spettrale nascondiglio di candele, incenso, erbe ed oggetti di stregoneria. Ma l'infermiera Waite è sparita. Giace in attesa del dott. Franklin; sommersa in una vasca piena di sangue coagulato nel suo bagno. Il suo attacco a sorpresa fallisce, e viene arrestata.
Prima che l'infermiera Waite riesca a spiegarsi con Mulder, muore orrendamente, in quello che Mulder riconosce dai libri occulti dell'infermiera Waite come un classico caso di morte da malocchio. La Waite cercava di proteggere i pazienti ... ma da cosa o da chi? Forse il dott. Franklyn - che sorride imperscutabilmente mentre levita ad alcuni piedi sopra il suo letto.
Mettendo assieme tutti gli indizi, Mulder deduce che Franklyn è un mago che pratica magia nera. Maledetto col peccato della vanità, Franklyn trasforma il suo aspetto andando oltre i limiti della chirurgia: usando la magia ed i sacrifici umani. Dieci anni fa, era sfuggito ad un sospetto. Oggi, intende scappare a Mulder. Mulder inoltre è in ritardo per fermare il sacrificio finale che completa l'incantesimo. Il dott. Franklyn si toglie la propria faccia, per scomparire per sempre ...
... Ed il bel dott. Hartman viene cordialmente accolto a bordo di una clinica di chirurgia estetica di Los Angeles.
Attori Protagonisti
DAVID DUCHOVNY - Agente Speciale Fox Mulder
GILLIAN ANDERSON - Agente Speciale Dana Scully
Attori Co-Protagonisti
O-LAN JONES - Infermiera Rebecca Waite
NANCY J. LILLEY - paziente per la liposuzione
JOHN JULIANI - Dott. Harrison Lloyd
ANDREW ARLIE - il Procuratore
ARLENE MAZEROLLE - Dott.ssa Theresa Shannon
CELINE LOCKHART - paziente per la riduzione della calvizie
RICHARD BEYMER - Dott. Jack Franklin
PAUL RASKIN - Dott. Prabu Amanpour
GREGORY THIRLOWAY - Dott. Mitchell Kaplan
NINA ROMAN - Jill Holwagerm
MARTIN EVANS - Dott. Hartman
MARIE STILLIN - Dott. Sally Sanford
Trasmesso la prima volta in TV
10/11/96
20/04/97
- Titolo - Sanguinario significa carneficina, assetato di sangue, essere composto di sangue. La sanguinaria è un fiore della famiglia dei papaveri.
- 1953 Gardner Street - probabilmente deve il suo nome a Gerald Gardner, che ha fondato una sua pratica di stregoneria, Gardnerian, nel 1953. E' la forma di stregoneria più praticata al giorno d'oggi. Gerald Gardner ha anche pubblicato diversi libri sulla stregoneria quando le leggi contro la sua pratica furono revocate (sempre nel 1953).
- Rebecca Waite è il nome dell'inferiera strega. Rebecca Nurse è il nome di una delle streghe di Salem. Inoltre, Arthur Edward Waite fu un famoso scrittore di arti magiche medievali e co-creatore dei moderni tarocchi. Waite apparteneva allo stesso ordine occulto segreto come Alistair Crowley (vedi "#2X14 Die Hand Die Verletzt - La pelle del diavolo").
- Vince Gilligan ha chiamato il Dott. Shannon con il nome della sua attrice preferita Shannon Tweed.
- Mantenendo il tema dei 5 lati di questo episodio, il progettista Graeme Murray diede origine all'unità chirurgica composta da una stanza di 5 sale operatorie, ogni sala come punto di un immaginario pentagono. Anche i medici erano riuniti in una sala a 5 lati, con 5 lavandini.
- Vanitas Vanitatus - le parole scritte con il sangue sullo specchio significano 'Vanità delle Vanità'.
SCENA 1
REPARTO CHIRURGIA ESTETICA
GREENWOOD MEMORIAL HOSPITAL
CHICAGO, IL
(Una linea chirurgica viene disegnata sullo stomaco di una paziente.)
INFERMIERA WAITE: Signorina Holland, sono l’infermiera Waite, l’assistente del dottor Lloyd.
HOLLAND: Sentirò dolore?
INFERMIERA WAITE: Assolutamente no, non sanguinerà nemmeno. Il dottor Lloyd ha eseguito più di mille liposuzioni, è in buone mani.
(L’infermiera Waite copre il corpo della donna con un telo verde.)
INFERMIERE: (entra) Ecco possiamo andare.
(Accompagnano la donna stesa sul letto in sala operatoria.)
INFERMIERA WAITE: Ora le darò subito un tranquillante e poco prima di cominciare il dottor Lloyd le somministrerà un sedativo per via endovenosa. L’unica cosa a cui dovrà pensare è il suo nuovo guardaroba.
INFERMIERE#2: (al telefono) Le analisi saranno pronte domattina.
DOTTORESSA: Uh bene.
INFERMIERE#2: Grazie.
(Infermiera Waite entra in una stanza.)
INFERMIERA WAITE: La paziente per la liposuzione è pronta e aspetta in sala 5.
DOTT. LLOYD: (si lava le mani) Bene. Che altro c’è in programma oggi?
INFERMIERA WAITE: Un innesto di capelli e subito dopo una blefaroplastica.
DOTT. LLOYD: Sono già pronti?
INFERMIERA WAITE: No, se vuole...
DOTT. LLOYD: Sì, li prepari. E’ importante che io faccia in fretta oggi.
INFERMIERA WAITE: Sì, dottore.
(L’infermiera esce dalla stanza, mentre il dottore continua a lavarsi le mani, sfregando fino al punto da far uscire il sangue.)
SCENA 2
SALA OPERATORIA
(Il dott. Lloyd infila i guanti in lattice, le dita sono ancora sanguinanti. Sposta il telo che copre la paziente e incide. Inizia la liposuzione. L’infermiera Waite entra in un’altra sala operatoria.)
INFERMIERA WAITE: Tutto bene?
HOLLAND: Tarderà ancora molto il dottore? Credo che l’effetto del tranquillante stia finendo.
INFERMIERA WAITE: Mi dispiace avrebbe già dovuto essere qui, non so perché...
(Nell’altra sala operatoria, il dott.Lloyd continua la liposuzione sul paziente che avrebbe dovuto essere sottoposto all’innesto di capelli. A poco a poco il tubo si colora di rosso, sta aspirando sangue. L’infermiera Waite esce dalla sala operatoria in cui si trovava la signora Holland, guarda verso l’alto e vede nel monitor il dott. Lloyd eseguire la liposuzione nella sala operatoria 3. Entra nella stanza, mentre il dottore sembra accanirsi sul paziente.)
INFERMIERA WAITE: Dott. Lloyd!
DOTT. LLOYD: (si toglie la mascherina, lo sguardo è scioccato) Con questo paziente ho finito.
SIGLA
SCENA 3
UFFICIO DELL’OSPEDALE
(Mulder e Scully interrogano il dott. Lloyd alla presenza dal suo avvocato.)
DOTT. LLOYD: Era come se fossi , allo stesso tempo, dentro e fuori dal mio corpo. Ero incapace di controllare le mie azioni, di impedire a me stesso di fare quello che ho fatto a quel poveretto. Come lo definisce tutto questo?
MULDER: Essere posseduti da demoni o spiriti. Ci sono innumerevoli testimonianze documentate di casi si questo genere, ma nessuna prova certa, tanto che nessun tribunale ha mai considerato come attenuanti questi particolari stati mentali.
AVVOCATO: Ricordo al mio cliente che può avvalersi del diritto di non rispondere. Vi sarei grato se vi rivolgeste al consiglio dell’ospedale.
SCULLY: Dott. Lloyd attualmente lei fa uso di qualche farmaco?
DOTT. LLOYD: Sì, prendo delle pillole per dormire e uno sciroppo contro l’acidità di stomaco.
SCULLY: Le dispiacerebbe dirmi di quale marca e in quale dosaggio?
DOTT. LLOYD: No, anche se... ecco... io vorrei sapere perché me lo domanda.
AVVOCATO: Scusate, ma dovete capire che il mio cliente è molto scosso, è evidente comunque che è disposto a collaborare.
MULDER: Sì, sembrerebbe di sì. (si alza e si mette al fianco di Scully)
SCULLY: Dott. Lloyd poco fa ha detto che fa uso di sonniferi. Quanto aveva dormito la notte precedente?
(Il dott. Lloyd guarda il suo avvocato che gli fa segno con al testa di non rispondere.)
DOTT. LLOYD: Uh... io non lo ricordo.
SCENA 4
GREENWOOD MEMORIAL HOSPITAL
(Mulder e Scully escono dall’ascensore.)
SCULLY: Il sonnifero che prende si chiama Somanil.
MULDER: Ne ho sentito parlare.
SCULLY: E’ piuttosto diffuso perché agisce direttamente sul sistema nervoso centrale, ma non viene trattenuto nei tessuti, però se viene usato per un lungo periodo provoca assuefazione ed altri spiacevoli effetti collaterali.
MULDER: Per caso sai anche da quanto tempo ne fa uso il dott. Lloyd?
SCULLY: (legge il file) Ha iniziato a prenderlo 5 anni fa e qui dice che... ne ha fatto indigestione. Ne ha prese 19 confezioni da 100 pillole.
MULDER: (si volta a guardare un’infermiera carina) Accidenti!
SCULLY: Già.
(Mulder e Scully arrivano davanti alla porta della sala operatoria 3, tolgono il nastro adesivo che delinea la scena del crimine ed entrano.)
SCULLY: E’ più di una pillola al giorno.
MULDER: Si può parlare di assuefazione.
SCULLY: Esatto, che con molta probabilità ha alterato le sue capacità professionali.
MULDER: Quante operazioni come questa avrà eseguito negli ultimi anni?
SCULLY: A giudicare dal numero di interventi dell’ultimo mese direi centinaia, forse addirittura migliaia.
MULDER: E mai un incidente...
SCULLY: Non possono permetterselo, Mulder. Questo... questo posto è come una catena di montaggio, la chirurgia estetica ha avuto un vero boom negli ultimi anni e un reparto come questo equivale a una miniera d’oro.
MULDER: Sì, molti oggi si fanno qualche ritocco.
SCULLY: Ti rendi conto che una struttura nuova di zecca come questa può sostenere un intero ospedale?
MULDER: (nota dei strani segni sul pavimenti) Cosa saranno questi?
SCULLY: Cosa?
MULDER: Questi cinque segni sul pavimento della tua struttura nuova di zecca.
SCULLY: Ah non lo so, potrebbero essere le impronte delle zampe di un tavolo operatorio o di una apparecchiatura.
MULDER: A me sembrano piuttosto delle bruciature.
(Mulder prende uno stecchino e con il sangue sparso sul pavimento unisce i cinque segni. La linea tracciata forma una stella a cinque punte.)
MULDER: ...che formano una stella a cinque punte.
SCULLY: Mulder, questo caso è molto semplice, basta analizzare i fatti. Le morti iatrogeniche, cioè la morti causate da un errore del medico, sono in crescita di 80.000 l’anno. Il dott. Lloyd era al limite, quello che è successo era un incidente annunciato.
MULDER: Non sono un medico, ma trovo alquanto strano si possa confondere una testa pelata con una pancia, e la sala operatoria 5 con la 3.
(Escono dalla sala 3 e si fermano a guardare i monitor sopra le porta delle altre sale operatorie.)
MULDER: Possibile che nessuno l’abbia fermato in tempo?
SCULLY: Forse erano tutti posseduti.
MULDER: Qui non si tratta di semplice possessione Scully, secondo me abbiamo a che fare con un caso di stregoneria o di magia nera.
(L’infermiera Waite esce dalla sala 5.)
MULDER: Mi scusi che operazione state eseguendo lì?
INFERMIERA WAITE: Una rinoplastica. Chi siete voi due?
SCULLY: Siamo dell’FBI. Agente Scully e agente Mulder, stiamo indagando sulla morte di un vostro paziente.
INFERMIERA WAITE: Uh. Sì, certo.
SCULLY: Lei è l’infermiera Waite, era di turno al momento dell’incidente, vero?
INFERMIERA WAITE: Sì.
SCULLY: Può dirmi cosa è accaduto esattamente al dott. Lloyd? Come può aver commesso un errore simile?
INFERMIERA WAITE: No, non ne ho idea mi dispiace, non ero con lui in sala operatoria e comunque, sa è difficile nella mia posizione.
SCULLY: Ricorda di aver notato qualcosa di strano nel suo modo di fare?
INFERMIERA WAITE: Stavo preparando la paziente che doveva essere operata e cercavo di tranquillizzarla.
MULDER: Sa che il dott. Lloyd ha affermato di essere posseduto durante l’incidente?
INFERMIERA WAITE: (dopo una pausa, sorride) E’ logico che cerchi di risparmiare un po’ sull’assicurazione.
MULDER: (sorride)
(Una dottoressa esce dalla sala 5 e si rivolge all’infermiera Waite.)
DOTT.SSA SHANNON: Gli dia 500 cc di soluzione di ringer prima che si risvegli, se non le disturba troppo.
INFERMIERA WAITE: No, dottoressa Shannon.
SCULLY: (mostra il distintivo) Dottoressa, le posso parlare un attimo?
DOTT.SSA SHANNON: Mi dispiace, ma ho un’operazione urgente.
(La dottoressa entra in un’altra sala operatoria.)
SCULLY: Ci sarà pure della magia lo ammetto, ma fatta con il silicone, il collagene e qualche piccolo tocco di bisturi.
(Scully guarda il monitor della sala in cui è entrata la dottoressa con disgusto e si allontana. Mulder guarda anche lui un attimo il monitor e poi segue la collega.)
SCENA 5
SALA RIUNIONI
(Sul pavimento in legno della sala si nota il disegno di una stella a 5 punte)
DOTT. KAPLAN: Dobbiamo solo cercare di restare calmi e continuare a fare il nostro lavoro. La cosa più importante è non cedere il passo ad atteggiamenti che potrebbero indurre l’FBI, o peggio ancora, l’assicurazione del dott. Llyod ad approfondire le indagini.
DOTT. ILAQUA: E’ tutta colpa di Lloyd se siamo sotto tiro.
DOTT. SSA SHANNON: L’ultima cosa che ci occorre è essere travolti da uno scandalo.
DOTT. KAPLAN: Spulcerebbero i nostri libri contabili e sarebbe difficile spiegare perché una liposuzione ai glutei costa 4000 dollari.
DOTT. ILAQUA: Risulteremo avidi e di conseguenza colpevoli.
DOTT. FRANKLIN: Noi non abbiamo fatto niente di male dott. Ilaqua.
DOTT. KAPLAN: Dobbiamo prendere le distanze da quello che ha raccontato il dott. Lloyd o finiremo tutti sul rogo.
DOTT. SSA SHANNON: E che cosa facciamo con gli altri? Ho visto la Waite parlare con quei due dell’FBI.
DOTT. FRANKLIN: Quell’infermiera non può dire niente, e questo perché non sa niente.
SCENA 6
SALA PREOPERATORIA
PAZIENTE: Non mi sento più i piedi. Devo semplicemente fare un peeling.
INFERMIERA WAITE: Su, stia tranquilla.
PAZIENTE: Perché non mi sento più i piedi?
INFERMIERA WAITE: Coraggio, i suoi piedi sono ancora lì e aspettano che lei abbia finito.
PAZIENTE: E’ che... io ho... una paura terribile dell’anestesia... e se non riuscissi più a svegliarmi?
INFERMIERA WAITE: Non si preoccupi, non si preoccupi, cerchi di rilassarsi. Pensi a come sarà bello il suo viso dopo. E’ in buone mani. La proteggeremo noi. (L’infermiera le toglie dal ventre delle sanguisughe disposte circolarmente.)
SCENA 7
STANZA DEL MOTEL DI MULDER
(Mulder si guarda il naso allo specchio, sente bussare alla porta, si alza e va ad aprire.)
SCULLY: Ci sono novità?
MULDER: Sì, nella cassetta. (inserisce la vhs nel videoregistratore e preme play) Il video dell’operazione mostra che quei 5 segni sul pavimento c’erano già prima che il paziente morisse.
SCULLY: Ferma un istante. Mio Dio! Con quello strumento l’ha letteralmente risucchiato mentre dormiva!
MULDER: Per questo io credo a ciò che ha detto. Un uomo in condizioni normali non si sarebbe mai comportato in quel modo assurdo. Guarda. (indica i segni sul pavimento) Ecco.
SCULLY: Ammesso che abbiano qualcosa a che fare con questa storia, chi può averli fatti?
MULDER: Non lo so, però la stella a 5 punte è un simbolo di potere positivo e di protezione contro le forze del male.
SCULLY: Ma perché farli proprio lì?
MULDER: Perché evidentemente in quella sala operatoria si stava per compiere un atto di stregoneria che qualcuno ha cercato di contrastare.
SCULLY: E tu pensi che questo basti a convincermi che si è trattato di magia nera?
MULDER: Non solo, c’è anche dell’altro. Qual era il farmaco che prendeva il dott. Lloyd?
SCULLY: Il sonnifero?
MULDER: No, lo sciroppo per l’acidità di stomaco.
SCULLY: Antispasmodico i cui principi attivi includono alcaloidi di belladonna.
MULDER: Belladonna, detta anche bacca delle streghe. Un’erba usata nei rituali magici.
SCULLY: Sai quanti farmaci in questo formulario medico contengono belladonna?
MULDER: Sì, uno solo. Quello che prende il dott. Lloyd.
SCULLY: Allora è tutto chiaro. Spicchiamo un mandato d’arresto contro qualcuno che vola a cavallo di una scopa.
MULDER: (sorride) Tu scherza pure Scully, ma ho la sensazione che questa specie di rituale magico non sia ancora concluso.
SCENA 8
(La dott.ssa Shannon entra nella stanza dove il dott. Ilaqua si sta lavando le mani.)
DOTT.SSA SHANNON: Sembra che gli agenti si siano dati per vinti, almeno per ora.
DOTT. ILAQUA: Sì.
DOTT.SSA SHANNON: Hai finito per oggi?
DOTT. ILAQUA: Sì.
DOTT.SSA SHANNON: Ancora un peeling col laser e poi ho finito anch’io. Andrà tutto bene, dobbiamo soltanto cercare di mantenere la calma.
INFERMIERA WAITE: (entra) La paziente è pronta dott.ssa Shannon, ha bisogno di altro?
DOTT.SSA SHANNON: Sì, ho dimenticato di prendere le spazzole sterili, può prendermele lei?
INFERMIERA WAITE: Sì, subito. A lei occorre qualcosa dott. Ilaqua?
DOTT. ILAQUA: No, grazie. (esce dalla stanza come se fosse in trance)
INTERFONO DELL’OSPEDALE: La dottoressa Riar in amministrazione. La dottoressa Riar in amministrazione.
(La dott.ssa Shannon e l’infermiera Waite camminano lungo il corridoio, raggiungono la sala operatoria, ma la porta è chiusa a chiave)
DOTT.SSA SHANNON: Mi hanno spostato in un’altra sala?
INFERMIERA WAITE: No, la sua paziente è qui dentro. Ma quello chi è?
(Entrambe guardano il monitor sopra la porta.)
DOTT.SSA SHANNON: E’ il dott. Ilaqua! Ma che diavolo sta facendo alla mia paziente?
(Il dott. Ilaqua sta usando il laser.)
DOTT.SSA SHANNON: Ilaqua mi senti?! Apri la porta! Apri la porta immediatamente! Per l’amor del cielo Ilaqua mi senti?!! Voglio che apri subito questa porta! Devi fermarti subito! Ho detto fermati! Eric apri questa porta immediatamente, ti scongiuro fermati...stai facendo una follia, fermati!
(Nel frattempo l’infermiera Waite è scappata via correndo, mentre il dott. Ilaqua con il laser ha attraversato il viso della donna da un lato all’altro.)
SCENA 9
(Scully guarda gli occhi del dott. Ilaqua.)
SCULLY: Non si ricorda nulla, dott. Ilaqua? Né perché è entrato in sala operatoria o cosa l’abbia spinto a uccidere quella donna?
DOTT. ILAQUA: No, stavo andando a casa e...
SCULLY: Si rende conto di ciò che ha fatto?
DOTT. ILAQUA: (alza lo sguardo verso Scully) Sì.
SCULLY: (nota un tubetto nel taschino) Posso? (lo prende e lo guarda) Torno subito.
(Scully esce dalla stanza. Mulder è davanti al pc e sta usando un software per la rinoplastica. Guarda il naso che ha creato, prende una matita e la appoggia sul suo naso. Fa altre prove, mentre Scully entra nella stanza.)
MULDER: Hai esaminato la vittima?
SCULLY: No, solo il dott. Ilaqua, perché?
MULDER: Ho trovato una cosa sul videotape. (si alza e inserisce la vhs) Ecco. (indica 5 segni disposti a cerchio sul ventre della paziente)
SCULLY: Cosa sono lividi?
MULDER: Non lo so, ma se li unisci con una linea formano una stella a 5 punte, vedi?
SCULLY: Anch’io ho trovato qualcosa. (gli mostra il tubetto di medicinali)
MULDER: E’ lo stesso farmaco che prendeva il dott. Lloyd.
SCULLY: Pensi che sia una coincidenza?
(Mulder guarda Scully senza dire una parola, è d’accordo con lei.)
SCENA 10
SALA RIUNIONI
DOTT.SSA SHANNON: Quella che stiamo attraversando è una fase molto delicata dalla quale dipende la vita stessa del nostro reparto, pertanto sarà opportuno che ognuno di noi si attenga alla massima...
(Mulder e Scully entrano nella stanza.)
SCULLY: Scusate l’interruzione, ma si tratta di un’emergenza.
DOTT. FRANLKLYN: Sì, certo. Sono il dott.Jack Franklyn, prego accomodatevi.
MULDER: Ha tutta l’aria di essere una riunione ufficiale.
DOTT. FRANLKLYN: Lo è infatti. Vede, lei comprenderà la gravità della situazione. Noi siamo molto scossi per ciò che è accaduto e ansiosi di vedere il responsabile consegnato alla giustizia questa volta.
SCULLY: Questa volta?
DOTT. FRANLKLYN: Ehm... non se se ne siete al corrente, ma dieci anni fa, sempre qui nel reparto di chirurgia estetica ci furono parecchi decessi, ma vennero tutti archiviati come incidenti anche se furono svolte delle indagini.
MULDER: Chi c’era di voi all’epoca?
DOTT. FRANLKLYN: Oh... della vecchia guardia sono rimasti in pochi. Quello che volevo dire è che un’infermiera, Rebecca Waite, lavorava in questo reparto dieci anni fa e dopo una lunga assenza, da sei settimane è rientrata in servizio.
SCULLY: Ha altri motive per sospettare di lei?
DOTT. FRANLKLYN: Beh... è l’unica persona del nostro reparto che abbia avuto contatto sia con le vittime che con i medici coinvolti.
MULDER: Le avete parlato?
DOTT. FRANLKLYN: No, ha lasciato l’ospedale all’improvviso e non riusciamo a trovarla.
(Mulder e Scully si guardano.)
SCENA 11
CASA DI REBECCA WAITE
(In una stanza buia, illuminata da candele, Rebecca Waite parla in una lingua straniera, incomprensibile. E’ seduta davanti ad una specie di altare e taglia una ciocca di capelli. All’esterno arrivano Mulder e Scully, parcheggiano la macchina, scendono e si avviano verso la casa. Scully bussa alla porta, mentre aspettano notano una scopa appoggiata alla porta.)
MULDER: Pensi che basti?
SCULLY: Io cercherei anche il capellone nero.
(Mulder sorride e apre la porta. Nella parte alta della porta è incisa una stella a cinque punte . Sfondano la porta ed entrano in casa.)
SCULLY: Mulder, ma che cosa stava facendo?
MULDER: Certo non la denuncia dei redditi
SCENA 12
1953 GARDNER ST
WINNETKA, IL
(E’ notte. Una Jaguar si ferma. Scende il dott. Franklyn ed entra all’interno di un edificio. Sullo specchio vi è la scritta “VANITAS VANITATUM” fatta col sangue. Il dott. Franklyn si avvicina alla vasca con il rubinetto gocciolante. La vasca è piena di sangue. Mentre sta per chiudere il rubinetto, dalla vasca salta fuori improvvisamente l’infermiera Waite. I due lottano e poi l’infermiera Waite scompare. Il dott. Franklyn chiama il 911.)
VOCE AL TELEFONO: Questo è il numero d’emergenza 911, attenda in linea per favore.
(L’infermiera Waite attacca il dottore, ma dopo una colluttazione lui riesce a fermarla. In seguito arrivano sul luogo, la casa del dott. Franklin, Mulder e Scully.)
POLIZIOTTO: Tiriamola su, coraggio aiutami.
INFERMIERA WAITE: State facendo un errore, lasciatemi. (Rivolta a Mulder) Glielo dica lei di lasciarmi andare!
MULDER: Devo parlarle.
INFERMIERA WAITE: Glielo dica!
MULDER: Devo parlare con lei.
SCULLY: Mulder, no.
INFERMIERA WAITE: Ho cercato di fermarlo ma è troppo potente, qualcuno deve farlo!
SCULLY: Portate subito qui la barella.
(L’infermiera Waite inizia a vomitare spilli.)
SCULLY: Presto! Portate la barella.
(Arrivano gli infermieri.)
SCULLY: Ha ingerito degli spilli, ha un’emorragia interna. Va portata in chirurgia immediatamente. (Rivolta a Mulder) Io vado in ambulanza con lei.
INFERMIERE: Via, forza spostate quella macchina, fate passare l’ambulanza.
(Mentre l’ambulanza si allontana, Mulder raccoglie uno degli spilli vomitati dall’infermiera Waite.)
SCENA 13
CAMERA DA LETTO DEL DOTT. FRANKLYN
(La dott.ssa Shannon sta suturando al ferita al dott.Franklyn.)
DOTT. FRANKLYN: L’avrei fatto io, ma mi tremano le mani.
DOTT.SSA SHANNON: In realtà, direi che hai mantenuto una calma invidiabile.
DOTT. FRANKLYN: Già, comunque la cosa importante è che l’incubo sia finito.
MULDER: (bussa ed entra) Dott. Franklyn?
DOTT. FRANKLYN: Ah, agente Mulder.
MULDER: Volevo sapere come sta.
DOTT. FRANKLYN: Meglio, molto meglio, grazie.
MULDER: Bene.
DOTT.SSA SHANNON: Quella donna lo stava aspettando, aveva intenzione di ucciderlo.
MULDER: Per fortuna se l’è cavata con un taglietto.
DOTT. FRANKLYN: Già, per fortuna.
MULDER: (sorridendo) Con la chirurgia plastica tornerà tutto a posto. Ha qualche idea del perché l’abbia aggredita per caso?
DOTT. FRANKLYN: Avrà saputo che vi ho detto dei miei sospetti su di lei.
MULDER: No, lo escluderei.
DOTT.SSA SHANNON: Ma è pazza, poteva aggredire chiunque di noi!
MULDER: Abbiamo motivo di credere che pratichi rituali magici.
DOTT. FRANKLYN: Rituali magici?
MULDER: Sì, insomma, è una strega.
DOTT.SSA SHANNON: Vuole forse dire che è stata lei, con dei rituali magici, a indurre il dott. Lloyd e il dott. Ilaqua ad uccidere quei pazienti?
MULDER: Sono semplicemente delle supposizioni.
DOTT. FRANKLYN: (tossendo) Scusatemi, ma è stata una serata piuttosto faticosa, avrei bisogno di un po’ di riposo.
(Mulder annuisce)
DOTT.SSA SHANNON: Andiamo tutti a riposare e dimentichiamo questa assurda faccenda.
(Mulder e la dott.ssa Shannon escono dalla stanza, mentre il dott. Franklyn si stende sul letto. Dopo pochi istanti il corpo del dott. Franklyn inizia a levitare rimanendo sospeso in aria. Il dottore chiude gli occhi e sorride.)
SCENA 14
STANZA DEL MOTEL DI MULDER
3:40 AM
(Mulder si guarda allo specchio.)
SCULLY: (bussa) Posso entrare?
MULDER: Entra, è aperto. (Scully entra) Dio Scully, sei stravolta.
SCULLY: Davvero? Torno ora dall’ospedale, l’infermiera Rebecca Waite è deceduta venti minuti fa.
MULDER: Causa della morte?
SCULLY: Soffocamento, e gravissima emorragia dell’esofago, provocata dell’espulsione di centinaia di spilli.
MULDER: Ti era mai capitato?
SCULLY: Beh, alla facoltà di medicina ho visto delle cose strane e c’è un disordine del gusto chiamato alotriofagia caratterizzato dal desiderio di ingerire oggetti non commestibili come pietra, sassi, colla, ma se li avesse inghiottiti...
MULDER: ...sarebbe morta molto prima di vomitarli, a meno che in realtà non li abbia mai ingeriti, in questo caso potremo parlare di onde psichiche e materializzazione.
SCULLY: (si siede sul letto accanto a Mulder) Scusa puoi spiegarti meglio?
MULDER: Una persona posseduta può ritrovarsi inspiegabilmente nell’organismo corpi estranei che a volte vomita spontaneamente.
SCULLY: Mulder, io non metto in dubbio che quella donna praticasse l’occultismo, ma se una cosa esce deve prima entrare.
MULDER: (le mostra un libro) Qui c’è scritto che ci sono persone che hanno sputato oggetti di tutti i tipi come palle da biliardo o coltelli senza averli mai ingeriti.
SCULLY: Dove hai preso questo libro?
MULDER: A casa di Rebecca Waite, dove ho trovato anche questo. (si alza) Un calendario aperto al mese di aprile, il giorno 30 è contrassegnato da un simbolo che conosci bene ormai.
SCULLY: Che significato ha il 30?
MULDER: E’ uno dei quattro Grandi Sabba delle Streghe e sono quattro i giorni sacri nell’anno: il 30 aprile detto anche Rudmas è il giorno di nascita della prima vittima, poi c’è il 31 luglio. Anche lì c’è la stella a cinque punte, è denominato Lammas ed è un altro dei Sabba, oltre a essere il giorno di nascita della seconda vittima.
SCULLY: Sceglieva le vittime secondo il loro giorno di nascita?
MULDER: No, la stella a cinque punte è un simbolo di protezione, penso che Rebecca Waite volesse salvare quei pazienti, lo sapeva che erano in pericolo.
SCULLY: Per questo ha aggredito il dott. Franklyn.
MULDER:Avevo scoperto qualcosa su di lui e dovremmo scoprirla anche noi, prima che si rimetta al lavoro.
SCENA 15
(La dott.ssa Shannon entra nella stanza dove il dott. Franklyn e un altro dottore si stanno lavando le mani.)
DOTT.SSA SHANNON: Ho ricevuto una strana telefonata.
DOTT. KAPLAN: Da chi?
DOTT.SSA SHANNON: Dall’FBI. Vogliono la data di nascita di tutti i pazienti, saranno qui tra poco.
DOTT. KAPLAN: Ma il caso non era chiuso?
DOTT.SSA SHANNON: Evidentemente no. (se ne va)
DOTT. KAPLAN: E’ roba da matti. Abbiamo lavorato anni per far crescere questo reparto e adesso arrivano due piedipiatti e ci rovinano tutto, saranno a caccia di promozioni. (guarda il dott.Franklyn che si mette il camice) Stai bene Jack?
DOTT. FRANKLYN: Sì, solo che ho dormito poco stanotte.
DOTT. KAPLAN: Posso immaginare.
DOTT. FRANKLYN: Non credo.
DOTT. KAPLAN: (all’interfono) Linda? Ritarda l’osteoplastica di mezz’ora.
VOCE DALL’INTERFONO: Sì, dottore.
DOTT. KAPLAN: Lo faccio io quel peeling, tu va a casa.
DOTT. FRANKLYN: Sto bene, sta tranquillo.
DOTT. KAPLAN: Ti sei guardato allo specchio? Hai la faccia stravolta.
DOTT. FRANKLYN: Senti, sto bene, posso farcela.
DOTT. KAPLAN: Chiariamo una cosa, non lo faccio per fare un favore a te Jack, ma non possiamo commettere altri errori in questo momento. (lascia la stanza)
SCENA 16
IN MACCHINA
(Scully è al telefono.)
SCULLY: (al telefono) Sì, grazie. (Rivolta a Mulder) Franklin se n’é andato, ma mi hanno confermato che il giorno di nascita di una sua paziente corrisponde a uno dei Sabba.
MULDER: E quando deve essere operata?
SCULLY: Stamattina, è già in sala operatoria, ma l’intervento lo eseguirà un altro medico.
SCENA 17
SALA PRE-OPERATORIA
PAZIENTE: Il dott. Franklin è malato?
DOTT. KAPLAN: No, era solo un po’ stanco.
PAZIENTE: Ah, tanto so che quello che devo fare non è molto complicato, sono sicura che lei farà un lavoro eccellente.
DOTT. KAPLAN: Sì.
PAZIENTE: Il dott. Franklyn mi ha detto che il peeling, il peeling chimico è un intervento quasi privo di rischi.
(Il dott. Kaplan prende una bottiglia e la osserva. Nel frattempo Mulder e Scully entrano di corsa all’ospedale e parlano con una infermiera.)
MULDER: La dott.ssa Shannon?
(L’infermiera non fa in tempo a rispondere che si sentono le urla della dott.ssa Shannon. Mulder e Scully corrono e trovano il viso della paziente sciolto dall’acido contenuto nella bottiglia che il dott. Kaplan aveva in mano.)
SCENA 18
UFFICIO DELL’OSPEDALE
DOTT.SSA SHANNON: L’ospedale Greenwood aprì questo reparto 13 anni fa. Le nostre entrate coprono almeno il 50% delle spese dell’intero ospedale. Sapete che cosa significa?
SCULLY: Che alcune specializzazioni mediche sono penalizzate dai tagli alla previdenza, mentre il vostro settore e le vostre tasche godono di ottima salute.
DOTT.SSA SHANNON: Abbiamo colmato un vuoto, non è stato molto difficile. Tutti vogliono essere più belli.
(Mulder e Scully si guardano.)
DOTT.SSA SHANNON: ...ma il successo ci ha reso arroganti e non ci siamo voluti assumere le nostre responsabilità per alcuni errori.
MULDER: Quali errori? Si riferisce ai pazienti morti dieci anni fa?
DOTT.SSA SHANNON: Era inconcepibile che alcuni di noi avessero potuto commettere delle negligenze così assurde.
SCULLY: E avete messo tutto a tacere.
DOTT.SSA SHANNON: Sì, ma non da soli, fu l’ospedale a permettercelo. Riuscirono a pilotare le indagini, eravamo diventati troppo importanti per la struttura, dovevano proteggerci, anche a costa di sacrificare cinque vite.
MULDER: Ci furono cinque morti?
DOTT.SSA SHANNON: Sì, quattro pazienti. Il quinto era un medico e la versione ufficiale parlò di morte per stress da lavoro, ma la verità è che morì a causa di un overdose.
MULDER: Come si chiamava?
DOTT.SSA SHANNON: Dott. Cox, Clifford Cox.
MULDER: Avete la sua scheda?
DOTT.SSA SHANNON: Deve essere nel computer.
MULDER: Avrò anche bisogno delle schede di quei pazienti morti dieci anni fa.
SCULLY: Che cosa hai in mente?
SCENA 19
(Mulder cerca il file del dott. Cox.)
MULDER: Clifford Cox, nato il 7 luglio del ’39. Può prendere la sua foto e inserirla nel programma di chirurgia plastica che avete qui?
DOTT.SSA SHANNON: Mi dia qualche secondo per caricare il software.
SCULLY: Scusa, ma non riesco ancora a capire dove vuoi arrivare.
MULDER: Come per le ultime vittime, il giorno di nascita di ognuno dei pazienti morti dieci anni fa, coincide con un Sabba, tranne quello del dott. Cox.
SCULLY: Ma Cox era un medico e per quanto riguarda il resto sono semplici coincidenze.
MULDER: Forse sì, forse no.
DOTT.SSA SHANNON: Ecco ci siamo.
(Sul monitor appare la foto di Cox.)
MULDER: Dunque, questo programma è stato creato per dare ai pazienti l’idea del risultato finale, vero?
DOTT.SSA SHANNON: Una volta inserita la foto possiamo intervenire in modo preciso sui lineamenti originali e raggiunto il livello estetico ideale procediamo con l’intervento vero e proprio.
MULDER: (guarda Scully) “Vanitas vanitatum”, vanità delle vanità.
DOTT.SSA SHANNON: Ecco.
MULDER: Ora potrebbe distanziare gli occhi e allargare la fronte?
DOTT.SSA SHANNON: Questo non è possibile farlo in camera operatoria.
MULDER: Lo so. (La dott.ssa Shannon e Scully sembrano confuse.)
DOTT.SSA SHANNON: E’ incredibile! Somiglia a Jack Franklyn.
SCENA 20
(Si sente un respiro pesante. Il dott. Franklyn sta incidendo con un coltello un nome sul pavimento.)
SCENA 21
CORRIDOIO DELL’OSPEDALE
SCULLY: Dove potrebbe essere?
DOTT.SSA SHANNON: Non lo so, vedo in sala operatoria forse è lì.
(La dott.ssa Shannon si allontana. Mulder raggiunge Scully.)
SCULLY: Non risponde sul cercapersone.
MULDER: Forse è a casa?
SCULLY: C’è la segreteria. Pensi che il dott. Cox abbia ucciso quei pazienti dieci anni fa e che poi sia diventato il dott. Franklin?
MULDER: No Scully, penso che li abbia uccisi proprio per poter diventare il dott. Franklin. (consegna a Scully le foto)
SCULLY: Queste trasformazioni sono impossibili chirurgicamente.
MULDER: Non quando si realizzano attraverso dei sacrifici umani.
SCULLY: Sacrifici umani?
MULDER: E’ l’offerta assoluta in magia nera. Forse quest’uomo ha voluto rendere possibile per sé stesso quello che in medicina sarebbe un miracolo.
SCULLY: Insomma avrebbe commesso tutti questi omicidi solo per diventare più bello.
MULDER: Tutti desiderano essere più belli, no?
SCENA 22
SALA OPERATORIA
(Il dott.Franklin prende alcuni strumenti utili per un’operazione. Entra la dott.ssa Shannon.)
DOTT.SSA SHANNON: Jack! Cosa stai facendo?
DOTT. FRANKLYN: Sono felice che tu sia arrivata.
DOTT.SSA SHANNON: Jack, resta qui e non muoverti.
(La dott.ssa Shannon viene colpita dai bisturi, spostati con la forza del pensiero dal dott. Franklyn.)
DOTT. FRANKLYN: Mi auguro soltanto che quei ferri siano stati ben sterilizzati. (Le dà un bacio in fronte e si allontana.)
SCENA 23
CASA DEL DOTT. FRANKLYN
(Mulder pistola in pugno apre la porta ed entra in casa. Entra anche Scully.)
MULDER: Dott. Franklyn?
(Mulder fa segno a Scully. Lui sale le scale e va a controllare il piano superiore.)
MULDER: Scully, vieni qui!
(Scully cammina per raggiungere Mulder.)
MULDER: Ferma dove sei, guarda per terra. (sul pavimento c’è una stella a cinque punte, intanto Mulder scende le scale) Osservala attentamente... può essere vista in negativo, con le punte rivolte verso il centro, in questo modo rappresenta il simbolo del male che sferra il suo attacco al Paradiso.
SCULLY: Ha inciso i nomi di tutti I pazienti che sono stati uccisi. C’è anche la dott.ssa Shannon!
(Mulder e Scully si guardano e corrono verso la porta.)
SCENA 24
CORRIDOIO DELL’OSPEDALE
(La dott.ssa Shannon è trasportata su una barella.)
DOTTORE: Presto fate passare! Cos’ha inghiottito? Cos’ha inghiottito?
INFERMIERE: Non l’ha detto.
DOTTORE: Dottoressa devo farle una laparotomia esplorativa.
DOTT.SSA SHANNON: No... no, vi prego... no...
DOTTORE: Due unità di plasma, presto. Qualcuno prenda un ago sedici da endovena.
INFERMIERA: Lo prendo io dottore. Probabilmente ci sarà bisogno di altre sacche di plasma, sarà opportuno chiamare il reparto dovrebbero avere delle scorte di emergenza.
DOTT.SSA SHANNON: No... vi scongiuro no... no...
(La dott.ssa Shannon viene addormentata con la mascherina per l’anestesia.)
SCENA 25
(Il dott. Franklyn con un bisturi incide il proprio volto per togliere la pelle che ricopre il viso come fosse una maschera.)
SCENA 26
(Mulder e Scully entrano nell’ospedale.)
MULDER: Dov’è la dott.ssa Shannon? Dove l’hanno portata?
INFERMIERA: Non l’ho vista.
MULDER: Diamo un’occhiata in giro!
(Controllano nelle varie stanze.)
SCULLY: Vieni, è qui!
MULDER: Non devono operarla, trattienili finché non torno.
SCULLY: Ma dove vai?
MULDER: (corre lungo il corridoio) A cercare Franklyn!
SCENA 27
(Il dott. Franklyn davanti a uno specchio si toglie la pelle del viso come se fosse una maschera )
SCENA 28
SALA OPERATORIA
(I medici stanno per operare la dott.ssa Shannon.)
DOTTORE: Pinze.
INFERMIERA: Pinze.
DOTTORE: Tamponare.
INFERMIERA: Subito.
DOTTORE: Aspiratore.
INFERMIERA: Aspiratore.
DOTTORE: Altre compresse.
INFERMIERA: Soluzione fisiologica.
DOTTORE: Altre compresse!
INFERMIERA: Tenga dottore.
SCULLY: (entra in sala operatoria) Dovete interrompere subito l’intervento.
DOTTORE: Chiunque sia questa donna, mandatela fuori!
SCULLY: Mi chiamo Dana Scully, sono un agente dell’FBI. (mostra il distintivo)
INFERMIERA: Vada via signora, si allontani da qui.
SCULLY: Dovete ascoltarmi, sono un medico!
DOTTORE#2: Si può sapere che succede?
SCULLY: Sono un agente federale.
DOTTORE#2: Non mi interessa chi è, non può interrompere un’operazione in corso, quella donna rischia di morire.
SCULLY: E’ proprio quello che sto cercando di evitare.
SCENA 29
(Mulder entra nel reparto delle sale operatorie.)
INTERFONO: Il dott. Hallender chiami il reparto di ostetricia. Il dott. Hallender chiami il reparto di ostetricia.
(Mulder guarda una dei monitor che riprende cosa accade in una delle sale operatorie. Apre la porta ed entra. Vede un bisturi insanguinato, ma la sua attenzione è rivolta verso il basso. Si abbassa e vede sul pavimento la faccia (come fosse una maschera) del dott. Franklyn. Mulder ha una smorfia di nausea.)
SCENA 30
SALA OPERATORIA
(L’operazione della dott.ssa Shanon è finita. Scully sta guardando, mentre entra Mulder.)
MULDER: Come sta?
SCULLY: Le hanno appena salvato la vita. Le hanno estratto dall’intestino un’intera serie di strumenti chirurgici. Dio solo sa come ci sono entrati.
MULDER: Allora ha fallito.
(Scatta l’allarme, mentre persone urlano e piangono. Mulder e Scully escono dalla stanza.)
INFERMIERA: Ho cercato in tutti i modi di fermarlo...era come impazzito...
VOCE FUORI CAMPO#1: Tenetelo è impazzito!
INFERMIERA: Le è saltato addosso...non ho potuto fare niente...
INFERMIERA#2: E’ in coma ipopolemico!
INFERMIERA: Non ho potuto fare niente, credetemi niente... non ho potuto fare niente.
DOTTORE: Lo stiamo perdendo... defibrillatore a 200
INFERMIERA#2: Carica!
DOTTORE: Libera!
(La paziente non si riprende)
DOTTORE: A 300.
INFERMIERA#2: Carica.
DOTTORE: Libera.
MULDER: Che giorno è nata la paziente?
SCULLY: (si gira e guarda sulla scheda) il 31 di ottobre. Halloween.
MULDER: E’ Samhain il quarto Sabba delle streghe.
SCENA 31
CITY OF ANGELS MEDICAL CENTER
(Arriva una macchina. Un uomo scende ed entra nell’ospedale.)
DOTT.SSA: E’ un vero onore che lei abbia scelto la nostra struttura dott. Hartman.
DOTT. HARTMAN: Beh, l’ho trovata molto interessante e poi la verità è che sono sempre stato attratto da Los Angeles.
DOTT.SSA: Con le sue credenziali avrà avuto molte richieste di collaborazione. Ho dato un’occhiata all’elenco dei suoi pazienti. Il suo curriculum è fra i più qualificati che io abbia mai visto.
DOTT. HARTMAN: Il mio motto è “Colui che Dio non è riuscito a creare a sua immagine e somiglianza affidandosi a noi vedrà compiersi il miracolo”.
(Entrambi sorridono)
Trascrizione effettuata da Scully2008
REPARTO CHIRURGIA ESTETICA
GREENWOOD MEMORIAL HOSPITAL
CHICAGO, IL
(Una linea chirurgica viene disegnata sullo stomaco di una paziente.)
INFERMIERA WAITE: Signorina Holland, sono l’infermiera Waite, l’assistente del dottor Lloyd.
HOLLAND: Sentirò dolore?
INFERMIERA WAITE: Assolutamente no, non sanguinerà nemmeno. Il dottor Lloyd ha eseguito più di mille liposuzioni, è in buone mani.
(L’infermiera Waite copre il corpo della donna con un telo verde.)
INFERMIERE: (entra) Ecco possiamo andare.
(Accompagnano la donna stesa sul letto in sala operatoria.)
INFERMIERA WAITE: Ora le darò subito un tranquillante e poco prima di cominciare il dottor Lloyd le somministrerà un sedativo per via endovenosa. L’unica cosa a cui dovrà pensare è il suo nuovo guardaroba.
INFERMIERE#2: (al telefono) Le analisi saranno pronte domattina.
DOTTORESSA: Uh bene.
INFERMIERE#2: Grazie.
(Infermiera Waite entra in una stanza.)
INFERMIERA WAITE: La paziente per la liposuzione è pronta e aspetta in sala 5.
DOTT. LLOYD: (si lava le mani) Bene. Che altro c’è in programma oggi?
INFERMIERA WAITE: Un innesto di capelli e subito dopo una blefaroplastica.
DOTT. LLOYD: Sono già pronti?
INFERMIERA WAITE: No, se vuole...
DOTT. LLOYD: Sì, li prepari. E’ importante che io faccia in fretta oggi.
INFERMIERA WAITE: Sì, dottore.
(L’infermiera esce dalla stanza, mentre il dottore continua a lavarsi le mani, sfregando fino al punto da far uscire il sangue.)
SCENA 2
SALA OPERATORIA
(Il dott. Lloyd infila i guanti in lattice, le dita sono ancora sanguinanti. Sposta il telo che copre la paziente e incide. Inizia la liposuzione. L’infermiera Waite entra in un’altra sala operatoria.)
INFERMIERA WAITE: Tutto bene?
HOLLAND: Tarderà ancora molto il dottore? Credo che l’effetto del tranquillante stia finendo.
INFERMIERA WAITE: Mi dispiace avrebbe già dovuto essere qui, non so perché...
(Nell’altra sala operatoria, il dott.Lloyd continua la liposuzione sul paziente che avrebbe dovuto essere sottoposto all’innesto di capelli. A poco a poco il tubo si colora di rosso, sta aspirando sangue. L’infermiera Waite esce dalla sala operatoria in cui si trovava la signora Holland, guarda verso l’alto e vede nel monitor il dott. Lloyd eseguire la liposuzione nella sala operatoria 3. Entra nella stanza, mentre il dottore sembra accanirsi sul paziente.)
INFERMIERA WAITE: Dott. Lloyd!
DOTT. LLOYD: (si toglie la mascherina, lo sguardo è scioccato) Con questo paziente ho finito.
SIGLA
SCENA 3
UFFICIO DELL’OSPEDALE
(Mulder e Scully interrogano il dott. Lloyd alla presenza dal suo avvocato.)
DOTT. LLOYD: Era come se fossi , allo stesso tempo, dentro e fuori dal mio corpo. Ero incapace di controllare le mie azioni, di impedire a me stesso di fare quello che ho fatto a quel poveretto. Come lo definisce tutto questo?
MULDER: Essere posseduti da demoni o spiriti. Ci sono innumerevoli testimonianze documentate di casi si questo genere, ma nessuna prova certa, tanto che nessun tribunale ha mai considerato come attenuanti questi particolari stati mentali.
AVVOCATO: Ricordo al mio cliente che può avvalersi del diritto di non rispondere. Vi sarei grato se vi rivolgeste al consiglio dell’ospedale.
SCULLY: Dott. Lloyd attualmente lei fa uso di qualche farmaco?
DOTT. LLOYD: Sì, prendo delle pillole per dormire e uno sciroppo contro l’acidità di stomaco.
SCULLY: Le dispiacerebbe dirmi di quale marca e in quale dosaggio?
DOTT. LLOYD: No, anche se... ecco... io vorrei sapere perché me lo domanda.
AVVOCATO: Scusate, ma dovete capire che il mio cliente è molto scosso, è evidente comunque che è disposto a collaborare.
MULDER: Sì, sembrerebbe di sì. (si alza e si mette al fianco di Scully)
SCULLY: Dott. Lloyd poco fa ha detto che fa uso di sonniferi. Quanto aveva dormito la notte precedente?
(Il dott. Lloyd guarda il suo avvocato che gli fa segno con al testa di non rispondere.)
DOTT. LLOYD: Uh... io non lo ricordo.
SCENA 4
GREENWOOD MEMORIAL HOSPITAL
(Mulder e Scully escono dall’ascensore.)
SCULLY: Il sonnifero che prende si chiama Somanil.
MULDER: Ne ho sentito parlare.
SCULLY: E’ piuttosto diffuso perché agisce direttamente sul sistema nervoso centrale, ma non viene trattenuto nei tessuti, però se viene usato per un lungo periodo provoca assuefazione ed altri spiacevoli effetti collaterali.
MULDER: Per caso sai anche da quanto tempo ne fa uso il dott. Lloyd?
SCULLY: (legge il file) Ha iniziato a prenderlo 5 anni fa e qui dice che... ne ha fatto indigestione. Ne ha prese 19 confezioni da 100 pillole.
MULDER: (si volta a guardare un’infermiera carina) Accidenti!
SCULLY: Già.
(Mulder e Scully arrivano davanti alla porta della sala operatoria 3, tolgono il nastro adesivo che delinea la scena del crimine ed entrano.)
SCULLY: E’ più di una pillola al giorno.
MULDER: Si può parlare di assuefazione.
SCULLY: Esatto, che con molta probabilità ha alterato le sue capacità professionali.
MULDER: Quante operazioni come questa avrà eseguito negli ultimi anni?
SCULLY: A giudicare dal numero di interventi dell’ultimo mese direi centinaia, forse addirittura migliaia.
MULDER: E mai un incidente...
SCULLY: Non possono permetterselo, Mulder. Questo... questo posto è come una catena di montaggio, la chirurgia estetica ha avuto un vero boom negli ultimi anni e un reparto come questo equivale a una miniera d’oro.
MULDER: Sì, molti oggi si fanno qualche ritocco.
SCULLY: Ti rendi conto che una struttura nuova di zecca come questa può sostenere un intero ospedale?
MULDER: (nota dei strani segni sul pavimenti) Cosa saranno questi?
SCULLY: Cosa?
MULDER: Questi cinque segni sul pavimento della tua struttura nuova di zecca.
SCULLY: Ah non lo so, potrebbero essere le impronte delle zampe di un tavolo operatorio o di una apparecchiatura.
MULDER: A me sembrano piuttosto delle bruciature.
(Mulder prende uno stecchino e con il sangue sparso sul pavimento unisce i cinque segni. La linea tracciata forma una stella a cinque punte.)
MULDER: ...che formano una stella a cinque punte.
SCULLY: Mulder, questo caso è molto semplice, basta analizzare i fatti. Le morti iatrogeniche, cioè la morti causate da un errore del medico, sono in crescita di 80.000 l’anno. Il dott. Lloyd era al limite, quello che è successo era un incidente annunciato.
MULDER: Non sono un medico, ma trovo alquanto strano si possa confondere una testa pelata con una pancia, e la sala operatoria 5 con la 3.
(Escono dalla sala 3 e si fermano a guardare i monitor sopra le porta delle altre sale operatorie.)
MULDER: Possibile che nessuno l’abbia fermato in tempo?
SCULLY: Forse erano tutti posseduti.
MULDER: Qui non si tratta di semplice possessione Scully, secondo me abbiamo a che fare con un caso di stregoneria o di magia nera.
(L’infermiera Waite esce dalla sala 5.)
MULDER: Mi scusi che operazione state eseguendo lì?
INFERMIERA WAITE: Una rinoplastica. Chi siete voi due?
SCULLY: Siamo dell’FBI. Agente Scully e agente Mulder, stiamo indagando sulla morte di un vostro paziente.
INFERMIERA WAITE: Uh. Sì, certo.
SCULLY: Lei è l’infermiera Waite, era di turno al momento dell’incidente, vero?
INFERMIERA WAITE: Sì.
SCULLY: Può dirmi cosa è accaduto esattamente al dott. Lloyd? Come può aver commesso un errore simile?
INFERMIERA WAITE: No, non ne ho idea mi dispiace, non ero con lui in sala operatoria e comunque, sa è difficile nella mia posizione.
SCULLY: Ricorda di aver notato qualcosa di strano nel suo modo di fare?
INFERMIERA WAITE: Stavo preparando la paziente che doveva essere operata e cercavo di tranquillizzarla.
MULDER: Sa che il dott. Lloyd ha affermato di essere posseduto durante l’incidente?
INFERMIERA WAITE: (dopo una pausa, sorride) E’ logico che cerchi di risparmiare un po’ sull’assicurazione.
MULDER: (sorride)
(Una dottoressa esce dalla sala 5 e si rivolge all’infermiera Waite.)
DOTT.SSA SHANNON: Gli dia 500 cc di soluzione di ringer prima che si risvegli, se non le disturba troppo.
INFERMIERA WAITE: No, dottoressa Shannon.
SCULLY: (mostra il distintivo) Dottoressa, le posso parlare un attimo?
DOTT.SSA SHANNON: Mi dispiace, ma ho un’operazione urgente.
(La dottoressa entra in un’altra sala operatoria.)
SCULLY: Ci sarà pure della magia lo ammetto, ma fatta con il silicone, il collagene e qualche piccolo tocco di bisturi.
(Scully guarda il monitor della sala in cui è entrata la dottoressa con disgusto e si allontana. Mulder guarda anche lui un attimo il monitor e poi segue la collega.)
SCENA 5
SALA RIUNIONI
(Sul pavimento in legno della sala si nota il disegno di una stella a 5 punte)
DOTT. KAPLAN: Dobbiamo solo cercare di restare calmi e continuare a fare il nostro lavoro. La cosa più importante è non cedere il passo ad atteggiamenti che potrebbero indurre l’FBI, o peggio ancora, l’assicurazione del dott. Llyod ad approfondire le indagini.
DOTT. ILAQUA: E’ tutta colpa di Lloyd se siamo sotto tiro.
DOTT. SSA SHANNON: L’ultima cosa che ci occorre è essere travolti da uno scandalo.
DOTT. KAPLAN: Spulcerebbero i nostri libri contabili e sarebbe difficile spiegare perché una liposuzione ai glutei costa 4000 dollari.
DOTT. ILAQUA: Risulteremo avidi e di conseguenza colpevoli.
DOTT. FRANKLIN: Noi non abbiamo fatto niente di male dott. Ilaqua.
DOTT. KAPLAN: Dobbiamo prendere le distanze da quello che ha raccontato il dott. Lloyd o finiremo tutti sul rogo.
DOTT. SSA SHANNON: E che cosa facciamo con gli altri? Ho visto la Waite parlare con quei due dell’FBI.
DOTT. FRANKLIN: Quell’infermiera non può dire niente, e questo perché non sa niente.
SCENA 6
SALA PREOPERATORIA
PAZIENTE: Non mi sento più i piedi. Devo semplicemente fare un peeling.
INFERMIERA WAITE: Su, stia tranquilla.
PAZIENTE: Perché non mi sento più i piedi?
INFERMIERA WAITE: Coraggio, i suoi piedi sono ancora lì e aspettano che lei abbia finito.
PAZIENTE: E’ che... io ho... una paura terribile dell’anestesia... e se non riuscissi più a svegliarmi?
INFERMIERA WAITE: Non si preoccupi, non si preoccupi, cerchi di rilassarsi. Pensi a come sarà bello il suo viso dopo. E’ in buone mani. La proteggeremo noi. (L’infermiera le toglie dal ventre delle sanguisughe disposte circolarmente.)
SCENA 7
STANZA DEL MOTEL DI MULDER
(Mulder si guarda il naso allo specchio, sente bussare alla porta, si alza e va ad aprire.)
SCULLY: Ci sono novità?
MULDER: Sì, nella cassetta. (inserisce la vhs nel videoregistratore e preme play) Il video dell’operazione mostra che quei 5 segni sul pavimento c’erano già prima che il paziente morisse.
SCULLY: Ferma un istante. Mio Dio! Con quello strumento l’ha letteralmente risucchiato mentre dormiva!
MULDER: Per questo io credo a ciò che ha detto. Un uomo in condizioni normali non si sarebbe mai comportato in quel modo assurdo. Guarda. (indica i segni sul pavimento) Ecco.
SCULLY: Ammesso che abbiano qualcosa a che fare con questa storia, chi può averli fatti?
MULDER: Non lo so, però la stella a 5 punte è un simbolo di potere positivo e di protezione contro le forze del male.
SCULLY: Ma perché farli proprio lì?
MULDER: Perché evidentemente in quella sala operatoria si stava per compiere un atto di stregoneria che qualcuno ha cercato di contrastare.
SCULLY: E tu pensi che questo basti a convincermi che si è trattato di magia nera?
MULDER: Non solo, c’è anche dell’altro. Qual era il farmaco che prendeva il dott. Lloyd?
SCULLY: Il sonnifero?
MULDER: No, lo sciroppo per l’acidità di stomaco.
SCULLY: Antispasmodico i cui principi attivi includono alcaloidi di belladonna.
MULDER: Belladonna, detta anche bacca delle streghe. Un’erba usata nei rituali magici.
SCULLY: Sai quanti farmaci in questo formulario medico contengono belladonna?
MULDER: Sì, uno solo. Quello che prende il dott. Lloyd.
SCULLY: Allora è tutto chiaro. Spicchiamo un mandato d’arresto contro qualcuno che vola a cavallo di una scopa.
MULDER: (sorride) Tu scherza pure Scully, ma ho la sensazione che questa specie di rituale magico non sia ancora concluso.
SCENA 8
(La dott.ssa Shannon entra nella stanza dove il dott. Ilaqua si sta lavando le mani.)
DOTT.SSA SHANNON: Sembra che gli agenti si siano dati per vinti, almeno per ora.
DOTT. ILAQUA: Sì.
DOTT.SSA SHANNON: Hai finito per oggi?
DOTT. ILAQUA: Sì.
DOTT.SSA SHANNON: Ancora un peeling col laser e poi ho finito anch’io. Andrà tutto bene, dobbiamo soltanto cercare di mantenere la calma.
INFERMIERA WAITE: (entra) La paziente è pronta dott.ssa Shannon, ha bisogno di altro?
DOTT.SSA SHANNON: Sì, ho dimenticato di prendere le spazzole sterili, può prendermele lei?
INFERMIERA WAITE: Sì, subito. A lei occorre qualcosa dott. Ilaqua?
DOTT. ILAQUA: No, grazie. (esce dalla stanza come se fosse in trance)
INTERFONO DELL’OSPEDALE: La dottoressa Riar in amministrazione. La dottoressa Riar in amministrazione.
(La dott.ssa Shannon e l’infermiera Waite camminano lungo il corridoio, raggiungono la sala operatoria, ma la porta è chiusa a chiave)
DOTT.SSA SHANNON: Mi hanno spostato in un’altra sala?
INFERMIERA WAITE: No, la sua paziente è qui dentro. Ma quello chi è?
(Entrambe guardano il monitor sopra la porta.)
DOTT.SSA SHANNON: E’ il dott. Ilaqua! Ma che diavolo sta facendo alla mia paziente?
(Il dott. Ilaqua sta usando il laser.)
DOTT.SSA SHANNON: Ilaqua mi senti?! Apri la porta! Apri la porta immediatamente! Per l’amor del cielo Ilaqua mi senti?!! Voglio che apri subito questa porta! Devi fermarti subito! Ho detto fermati! Eric apri questa porta immediatamente, ti scongiuro fermati...stai facendo una follia, fermati!
(Nel frattempo l’infermiera Waite è scappata via correndo, mentre il dott. Ilaqua con il laser ha attraversato il viso della donna da un lato all’altro.)
SCENA 9
(Scully guarda gli occhi del dott. Ilaqua.)
SCULLY: Non si ricorda nulla, dott. Ilaqua? Né perché è entrato in sala operatoria o cosa l’abbia spinto a uccidere quella donna?
DOTT. ILAQUA: No, stavo andando a casa e...
SCULLY: Si rende conto di ciò che ha fatto?
DOTT. ILAQUA: (alza lo sguardo verso Scully) Sì.
SCULLY: (nota un tubetto nel taschino) Posso? (lo prende e lo guarda) Torno subito.
(Scully esce dalla stanza. Mulder è davanti al pc e sta usando un software per la rinoplastica. Guarda il naso che ha creato, prende una matita e la appoggia sul suo naso. Fa altre prove, mentre Scully entra nella stanza.)
MULDER: Hai esaminato la vittima?
SCULLY: No, solo il dott. Ilaqua, perché?
MULDER: Ho trovato una cosa sul videotape. (si alza e inserisce la vhs) Ecco. (indica 5 segni disposti a cerchio sul ventre della paziente)
SCULLY: Cosa sono lividi?
MULDER: Non lo so, ma se li unisci con una linea formano una stella a 5 punte, vedi?
SCULLY: Anch’io ho trovato qualcosa. (gli mostra il tubetto di medicinali)
MULDER: E’ lo stesso farmaco che prendeva il dott. Lloyd.
SCULLY: Pensi che sia una coincidenza?
(Mulder guarda Scully senza dire una parola, è d’accordo con lei.)
SCENA 10
SALA RIUNIONI
DOTT.SSA SHANNON: Quella che stiamo attraversando è una fase molto delicata dalla quale dipende la vita stessa del nostro reparto, pertanto sarà opportuno che ognuno di noi si attenga alla massima...
(Mulder e Scully entrano nella stanza.)
SCULLY: Scusate l’interruzione, ma si tratta di un’emergenza.
DOTT. FRANLKLYN: Sì, certo. Sono il dott.Jack Franklyn, prego accomodatevi.
MULDER: Ha tutta l’aria di essere una riunione ufficiale.
DOTT. FRANLKLYN: Lo è infatti. Vede, lei comprenderà la gravità della situazione. Noi siamo molto scossi per ciò che è accaduto e ansiosi di vedere il responsabile consegnato alla giustizia questa volta.
SCULLY: Questa volta?
DOTT. FRANLKLYN: Ehm... non se se ne siete al corrente, ma dieci anni fa, sempre qui nel reparto di chirurgia estetica ci furono parecchi decessi, ma vennero tutti archiviati come incidenti anche se furono svolte delle indagini.
MULDER: Chi c’era di voi all’epoca?
DOTT. FRANLKLYN: Oh... della vecchia guardia sono rimasti in pochi. Quello che volevo dire è che un’infermiera, Rebecca Waite, lavorava in questo reparto dieci anni fa e dopo una lunga assenza, da sei settimane è rientrata in servizio.
SCULLY: Ha altri motive per sospettare di lei?
DOTT. FRANLKLYN: Beh... è l’unica persona del nostro reparto che abbia avuto contatto sia con le vittime che con i medici coinvolti.
MULDER: Le avete parlato?
DOTT. FRANLKLYN: No, ha lasciato l’ospedale all’improvviso e non riusciamo a trovarla.
(Mulder e Scully si guardano.)
SCENA 11
CASA DI REBECCA WAITE
(In una stanza buia, illuminata da candele, Rebecca Waite parla in una lingua straniera, incomprensibile. E’ seduta davanti ad una specie di altare e taglia una ciocca di capelli. All’esterno arrivano Mulder e Scully, parcheggiano la macchina, scendono e si avviano verso la casa. Scully bussa alla porta, mentre aspettano notano una scopa appoggiata alla porta.)
MULDER: Pensi che basti?
SCULLY: Io cercherei anche il capellone nero.
(Mulder sorride e apre la porta. Nella parte alta della porta è incisa una stella a cinque punte . Sfondano la porta ed entrano in casa.)
SCULLY: Mulder, ma che cosa stava facendo?
MULDER: Certo non la denuncia dei redditi
SCENA 12
1953 GARDNER ST
WINNETKA, IL
(E’ notte. Una Jaguar si ferma. Scende il dott. Franklyn ed entra all’interno di un edificio. Sullo specchio vi è la scritta “VANITAS VANITATUM” fatta col sangue. Il dott. Franklyn si avvicina alla vasca con il rubinetto gocciolante. La vasca è piena di sangue. Mentre sta per chiudere il rubinetto, dalla vasca salta fuori improvvisamente l’infermiera Waite. I due lottano e poi l’infermiera Waite scompare. Il dott. Franklyn chiama il 911.)
VOCE AL TELEFONO: Questo è il numero d’emergenza 911, attenda in linea per favore.
(L’infermiera Waite attacca il dottore, ma dopo una colluttazione lui riesce a fermarla. In seguito arrivano sul luogo, la casa del dott. Franklin, Mulder e Scully.)
POLIZIOTTO: Tiriamola su, coraggio aiutami.
INFERMIERA WAITE: State facendo un errore, lasciatemi. (Rivolta a Mulder) Glielo dica lei di lasciarmi andare!
MULDER: Devo parlarle.
INFERMIERA WAITE: Glielo dica!
MULDER: Devo parlare con lei.
SCULLY: Mulder, no.
INFERMIERA WAITE: Ho cercato di fermarlo ma è troppo potente, qualcuno deve farlo!
SCULLY: Portate subito qui la barella.
(L’infermiera Waite inizia a vomitare spilli.)
SCULLY: Presto! Portate la barella.
(Arrivano gli infermieri.)
SCULLY: Ha ingerito degli spilli, ha un’emorragia interna. Va portata in chirurgia immediatamente. (Rivolta a Mulder) Io vado in ambulanza con lei.
INFERMIERE: Via, forza spostate quella macchina, fate passare l’ambulanza.
(Mentre l’ambulanza si allontana, Mulder raccoglie uno degli spilli vomitati dall’infermiera Waite.)
SCENA 13
CAMERA DA LETTO DEL DOTT. FRANKLYN
(La dott.ssa Shannon sta suturando al ferita al dott.Franklyn.)
DOTT. FRANKLYN: L’avrei fatto io, ma mi tremano le mani.
DOTT.SSA SHANNON: In realtà, direi che hai mantenuto una calma invidiabile.
DOTT. FRANKLYN: Già, comunque la cosa importante è che l’incubo sia finito.
MULDER: (bussa ed entra) Dott. Franklyn?
DOTT. FRANKLYN: Ah, agente Mulder.
MULDER: Volevo sapere come sta.
DOTT. FRANKLYN: Meglio, molto meglio, grazie.
MULDER: Bene.
DOTT.SSA SHANNON: Quella donna lo stava aspettando, aveva intenzione di ucciderlo.
MULDER: Per fortuna se l’è cavata con un taglietto.
DOTT. FRANKLYN: Già, per fortuna.
MULDER: (sorridendo) Con la chirurgia plastica tornerà tutto a posto. Ha qualche idea del perché l’abbia aggredita per caso?
DOTT. FRANKLYN: Avrà saputo che vi ho detto dei miei sospetti su di lei.
MULDER: No, lo escluderei.
DOTT.SSA SHANNON: Ma è pazza, poteva aggredire chiunque di noi!
MULDER: Abbiamo motivo di credere che pratichi rituali magici.
DOTT. FRANKLYN: Rituali magici?
MULDER: Sì, insomma, è una strega.
DOTT.SSA SHANNON: Vuole forse dire che è stata lei, con dei rituali magici, a indurre il dott. Lloyd e il dott. Ilaqua ad uccidere quei pazienti?
MULDER: Sono semplicemente delle supposizioni.
DOTT. FRANKLYN: (tossendo) Scusatemi, ma è stata una serata piuttosto faticosa, avrei bisogno di un po’ di riposo.
(Mulder annuisce)
DOTT.SSA SHANNON: Andiamo tutti a riposare e dimentichiamo questa assurda faccenda.
(Mulder e la dott.ssa Shannon escono dalla stanza, mentre il dott. Franklyn si stende sul letto. Dopo pochi istanti il corpo del dott. Franklyn inizia a levitare rimanendo sospeso in aria. Il dottore chiude gli occhi e sorride.)
SCENA 14
STANZA DEL MOTEL DI MULDER
3:40 AM
(Mulder si guarda allo specchio.)
SCULLY: (bussa) Posso entrare?
MULDER: Entra, è aperto. (Scully entra) Dio Scully, sei stravolta.
SCULLY: Davvero? Torno ora dall’ospedale, l’infermiera Rebecca Waite è deceduta venti minuti fa.
MULDER: Causa della morte?
SCULLY: Soffocamento, e gravissima emorragia dell’esofago, provocata dell’espulsione di centinaia di spilli.
MULDER: Ti era mai capitato?
SCULLY: Beh, alla facoltà di medicina ho visto delle cose strane e c’è un disordine del gusto chiamato alotriofagia caratterizzato dal desiderio di ingerire oggetti non commestibili come pietra, sassi, colla, ma se li avesse inghiottiti...
MULDER: ...sarebbe morta molto prima di vomitarli, a meno che in realtà non li abbia mai ingeriti, in questo caso potremo parlare di onde psichiche e materializzazione.
SCULLY: (si siede sul letto accanto a Mulder) Scusa puoi spiegarti meglio?
MULDER: Una persona posseduta può ritrovarsi inspiegabilmente nell’organismo corpi estranei che a volte vomita spontaneamente.
SCULLY: Mulder, io non metto in dubbio che quella donna praticasse l’occultismo, ma se una cosa esce deve prima entrare.
MULDER: (le mostra un libro) Qui c’è scritto che ci sono persone che hanno sputato oggetti di tutti i tipi come palle da biliardo o coltelli senza averli mai ingeriti.
SCULLY: Dove hai preso questo libro?
MULDER: A casa di Rebecca Waite, dove ho trovato anche questo. (si alza) Un calendario aperto al mese di aprile, il giorno 30 è contrassegnato da un simbolo che conosci bene ormai.
SCULLY: Che significato ha il 30?
MULDER: E’ uno dei quattro Grandi Sabba delle Streghe e sono quattro i giorni sacri nell’anno: il 30 aprile detto anche Rudmas è il giorno di nascita della prima vittima, poi c’è il 31 luglio. Anche lì c’è la stella a cinque punte, è denominato Lammas ed è un altro dei Sabba, oltre a essere il giorno di nascita della seconda vittima.
SCULLY: Sceglieva le vittime secondo il loro giorno di nascita?
MULDER: No, la stella a cinque punte è un simbolo di protezione, penso che Rebecca Waite volesse salvare quei pazienti, lo sapeva che erano in pericolo.
SCULLY: Per questo ha aggredito il dott. Franklyn.
MULDER:Avevo scoperto qualcosa su di lui e dovremmo scoprirla anche noi, prima che si rimetta al lavoro.
SCENA 15
(La dott.ssa Shannon entra nella stanza dove il dott. Franklyn e un altro dottore si stanno lavando le mani.)
DOTT.SSA SHANNON: Ho ricevuto una strana telefonata.
DOTT. KAPLAN: Da chi?
DOTT.SSA SHANNON: Dall’FBI. Vogliono la data di nascita di tutti i pazienti, saranno qui tra poco.
DOTT. KAPLAN: Ma il caso non era chiuso?
DOTT.SSA SHANNON: Evidentemente no. (se ne va)
DOTT. KAPLAN: E’ roba da matti. Abbiamo lavorato anni per far crescere questo reparto e adesso arrivano due piedipiatti e ci rovinano tutto, saranno a caccia di promozioni. (guarda il dott.Franklyn che si mette il camice) Stai bene Jack?
DOTT. FRANKLYN: Sì, solo che ho dormito poco stanotte.
DOTT. KAPLAN: Posso immaginare.
DOTT. FRANKLYN: Non credo.
DOTT. KAPLAN: (all’interfono) Linda? Ritarda l’osteoplastica di mezz’ora.
VOCE DALL’INTERFONO: Sì, dottore.
DOTT. KAPLAN: Lo faccio io quel peeling, tu va a casa.
DOTT. FRANKLYN: Sto bene, sta tranquillo.
DOTT. KAPLAN: Ti sei guardato allo specchio? Hai la faccia stravolta.
DOTT. FRANKLYN: Senti, sto bene, posso farcela.
DOTT. KAPLAN: Chiariamo una cosa, non lo faccio per fare un favore a te Jack, ma non possiamo commettere altri errori in questo momento. (lascia la stanza)
SCENA 16
IN MACCHINA
(Scully è al telefono.)
SCULLY: (al telefono) Sì, grazie. (Rivolta a Mulder) Franklin se n’é andato, ma mi hanno confermato che il giorno di nascita di una sua paziente corrisponde a uno dei Sabba.
MULDER: E quando deve essere operata?
SCULLY: Stamattina, è già in sala operatoria, ma l’intervento lo eseguirà un altro medico.
SCENA 17
SALA PRE-OPERATORIA
PAZIENTE: Il dott. Franklin è malato?
DOTT. KAPLAN: No, era solo un po’ stanco.
PAZIENTE: Ah, tanto so che quello che devo fare non è molto complicato, sono sicura che lei farà un lavoro eccellente.
DOTT. KAPLAN: Sì.
PAZIENTE: Il dott. Franklyn mi ha detto che il peeling, il peeling chimico è un intervento quasi privo di rischi.
(Il dott. Kaplan prende una bottiglia e la osserva. Nel frattempo Mulder e Scully entrano di corsa all’ospedale e parlano con una infermiera.)
MULDER: La dott.ssa Shannon?
(L’infermiera non fa in tempo a rispondere che si sentono le urla della dott.ssa Shannon. Mulder e Scully corrono e trovano il viso della paziente sciolto dall’acido contenuto nella bottiglia che il dott. Kaplan aveva in mano.)
SCENA 18
UFFICIO DELL’OSPEDALE
DOTT.SSA SHANNON: L’ospedale Greenwood aprì questo reparto 13 anni fa. Le nostre entrate coprono almeno il 50% delle spese dell’intero ospedale. Sapete che cosa significa?
SCULLY: Che alcune specializzazioni mediche sono penalizzate dai tagli alla previdenza, mentre il vostro settore e le vostre tasche godono di ottima salute.
DOTT.SSA SHANNON: Abbiamo colmato un vuoto, non è stato molto difficile. Tutti vogliono essere più belli.
(Mulder e Scully si guardano.)
DOTT.SSA SHANNON: ...ma il successo ci ha reso arroganti e non ci siamo voluti assumere le nostre responsabilità per alcuni errori.
MULDER: Quali errori? Si riferisce ai pazienti morti dieci anni fa?
DOTT.SSA SHANNON: Era inconcepibile che alcuni di noi avessero potuto commettere delle negligenze così assurde.
SCULLY: E avete messo tutto a tacere.
DOTT.SSA SHANNON: Sì, ma non da soli, fu l’ospedale a permettercelo. Riuscirono a pilotare le indagini, eravamo diventati troppo importanti per la struttura, dovevano proteggerci, anche a costa di sacrificare cinque vite.
MULDER: Ci furono cinque morti?
DOTT.SSA SHANNON: Sì, quattro pazienti. Il quinto era un medico e la versione ufficiale parlò di morte per stress da lavoro, ma la verità è che morì a causa di un overdose.
MULDER: Come si chiamava?
DOTT.SSA SHANNON: Dott. Cox, Clifford Cox.
MULDER: Avete la sua scheda?
DOTT.SSA SHANNON: Deve essere nel computer.
MULDER: Avrò anche bisogno delle schede di quei pazienti morti dieci anni fa.
SCULLY: Che cosa hai in mente?
SCENA 19
(Mulder cerca il file del dott. Cox.)
MULDER: Clifford Cox, nato il 7 luglio del ’39. Può prendere la sua foto e inserirla nel programma di chirurgia plastica che avete qui?
DOTT.SSA SHANNON: Mi dia qualche secondo per caricare il software.
SCULLY: Scusa, ma non riesco ancora a capire dove vuoi arrivare.
MULDER: Come per le ultime vittime, il giorno di nascita di ognuno dei pazienti morti dieci anni fa, coincide con un Sabba, tranne quello del dott. Cox.
SCULLY: Ma Cox era un medico e per quanto riguarda il resto sono semplici coincidenze.
MULDER: Forse sì, forse no.
DOTT.SSA SHANNON: Ecco ci siamo.
(Sul monitor appare la foto di Cox.)
MULDER: Dunque, questo programma è stato creato per dare ai pazienti l’idea del risultato finale, vero?
DOTT.SSA SHANNON: Una volta inserita la foto possiamo intervenire in modo preciso sui lineamenti originali e raggiunto il livello estetico ideale procediamo con l’intervento vero e proprio.
MULDER: (guarda Scully) “Vanitas vanitatum”, vanità delle vanità.
DOTT.SSA SHANNON: Ecco.
MULDER: Ora potrebbe distanziare gli occhi e allargare la fronte?
DOTT.SSA SHANNON: Questo non è possibile farlo in camera operatoria.
MULDER: Lo so. (La dott.ssa Shannon e Scully sembrano confuse.)
DOTT.SSA SHANNON: E’ incredibile! Somiglia a Jack Franklyn.
SCENA 20
(Si sente un respiro pesante. Il dott. Franklyn sta incidendo con un coltello un nome sul pavimento.)
SCENA 21
CORRIDOIO DELL’OSPEDALE
SCULLY: Dove potrebbe essere?
DOTT.SSA SHANNON: Non lo so, vedo in sala operatoria forse è lì.
(La dott.ssa Shannon si allontana. Mulder raggiunge Scully.)
SCULLY: Non risponde sul cercapersone.
MULDER: Forse è a casa?
SCULLY: C’è la segreteria. Pensi che il dott. Cox abbia ucciso quei pazienti dieci anni fa e che poi sia diventato il dott. Franklin?
MULDER: No Scully, penso che li abbia uccisi proprio per poter diventare il dott. Franklin. (consegna a Scully le foto)
SCULLY: Queste trasformazioni sono impossibili chirurgicamente.
MULDER: Non quando si realizzano attraverso dei sacrifici umani.
SCULLY: Sacrifici umani?
MULDER: E’ l’offerta assoluta in magia nera. Forse quest’uomo ha voluto rendere possibile per sé stesso quello che in medicina sarebbe un miracolo.
SCULLY: Insomma avrebbe commesso tutti questi omicidi solo per diventare più bello.
MULDER: Tutti desiderano essere più belli, no?
SCENA 22
SALA OPERATORIA
(Il dott.Franklin prende alcuni strumenti utili per un’operazione. Entra la dott.ssa Shannon.)
DOTT.SSA SHANNON: Jack! Cosa stai facendo?
DOTT. FRANKLYN: Sono felice che tu sia arrivata.
DOTT.SSA SHANNON: Jack, resta qui e non muoverti.
(La dott.ssa Shannon viene colpita dai bisturi, spostati con la forza del pensiero dal dott. Franklyn.)
DOTT. FRANKLYN: Mi auguro soltanto che quei ferri siano stati ben sterilizzati. (Le dà un bacio in fronte e si allontana.)
SCENA 23
CASA DEL DOTT. FRANKLYN
(Mulder pistola in pugno apre la porta ed entra in casa. Entra anche Scully.)
MULDER: Dott. Franklyn?
(Mulder fa segno a Scully. Lui sale le scale e va a controllare il piano superiore.)
MULDER: Scully, vieni qui!
(Scully cammina per raggiungere Mulder.)
MULDER: Ferma dove sei, guarda per terra. (sul pavimento c’è una stella a cinque punte, intanto Mulder scende le scale) Osservala attentamente... può essere vista in negativo, con le punte rivolte verso il centro, in questo modo rappresenta il simbolo del male che sferra il suo attacco al Paradiso.
SCULLY: Ha inciso i nomi di tutti I pazienti che sono stati uccisi. C’è anche la dott.ssa Shannon!
(Mulder e Scully si guardano e corrono verso la porta.)
SCENA 24
CORRIDOIO DELL’OSPEDALE
(La dott.ssa Shannon è trasportata su una barella.)
DOTTORE: Presto fate passare! Cos’ha inghiottito? Cos’ha inghiottito?
INFERMIERE: Non l’ha detto.
DOTTORE: Dottoressa devo farle una laparotomia esplorativa.
DOTT.SSA SHANNON: No... no, vi prego... no...
DOTTORE: Due unità di plasma, presto. Qualcuno prenda un ago sedici da endovena.
INFERMIERA: Lo prendo io dottore. Probabilmente ci sarà bisogno di altre sacche di plasma, sarà opportuno chiamare il reparto dovrebbero avere delle scorte di emergenza.
DOTT.SSA SHANNON: No... vi scongiuro no... no...
(La dott.ssa Shannon viene addormentata con la mascherina per l’anestesia.)
SCENA 25
(Il dott. Franklyn con un bisturi incide il proprio volto per togliere la pelle che ricopre il viso come fosse una maschera.)
SCENA 26
(Mulder e Scully entrano nell’ospedale.)
MULDER: Dov’è la dott.ssa Shannon? Dove l’hanno portata?
INFERMIERA: Non l’ho vista.
MULDER: Diamo un’occhiata in giro!
(Controllano nelle varie stanze.)
SCULLY: Vieni, è qui!
MULDER: Non devono operarla, trattienili finché non torno.
SCULLY: Ma dove vai?
MULDER: (corre lungo il corridoio) A cercare Franklyn!
SCENA 27
(Il dott. Franklyn davanti a uno specchio si toglie la pelle del viso come se fosse una maschera )
SCENA 28
SALA OPERATORIA
(I medici stanno per operare la dott.ssa Shannon.)
DOTTORE: Pinze.
INFERMIERA: Pinze.
DOTTORE: Tamponare.
INFERMIERA: Subito.
DOTTORE: Aspiratore.
INFERMIERA: Aspiratore.
DOTTORE: Altre compresse.
INFERMIERA: Soluzione fisiologica.
DOTTORE: Altre compresse!
INFERMIERA: Tenga dottore.
SCULLY: (entra in sala operatoria) Dovete interrompere subito l’intervento.
DOTTORE: Chiunque sia questa donna, mandatela fuori!
SCULLY: Mi chiamo Dana Scully, sono un agente dell’FBI. (mostra il distintivo)
INFERMIERA: Vada via signora, si allontani da qui.
SCULLY: Dovete ascoltarmi, sono un medico!
DOTTORE#2: Si può sapere che succede?
SCULLY: Sono un agente federale.
DOTTORE#2: Non mi interessa chi è, non può interrompere un’operazione in corso, quella donna rischia di morire.
SCULLY: E’ proprio quello che sto cercando di evitare.
SCENA 29
(Mulder entra nel reparto delle sale operatorie.)
INTERFONO: Il dott. Hallender chiami il reparto di ostetricia. Il dott. Hallender chiami il reparto di ostetricia.
(Mulder guarda una dei monitor che riprende cosa accade in una delle sale operatorie. Apre la porta ed entra. Vede un bisturi insanguinato, ma la sua attenzione è rivolta verso il basso. Si abbassa e vede sul pavimento la faccia (come fosse una maschera) del dott. Franklyn. Mulder ha una smorfia di nausea.)
SCENA 30
SALA OPERATORIA
(L’operazione della dott.ssa Shanon è finita. Scully sta guardando, mentre entra Mulder.)
MULDER: Come sta?
SCULLY: Le hanno appena salvato la vita. Le hanno estratto dall’intestino un’intera serie di strumenti chirurgici. Dio solo sa come ci sono entrati.
MULDER: Allora ha fallito.
(Scatta l’allarme, mentre persone urlano e piangono. Mulder e Scully escono dalla stanza.)
INFERMIERA: Ho cercato in tutti i modi di fermarlo...era come impazzito...
VOCE FUORI CAMPO#1: Tenetelo è impazzito!
INFERMIERA: Le è saltato addosso...non ho potuto fare niente...
INFERMIERA#2: E’ in coma ipopolemico!
INFERMIERA: Non ho potuto fare niente, credetemi niente... non ho potuto fare niente.
DOTTORE: Lo stiamo perdendo... defibrillatore a 200
INFERMIERA#2: Carica!
DOTTORE: Libera!
(La paziente non si riprende)
DOTTORE: A 300.
INFERMIERA#2: Carica.
DOTTORE: Libera.
MULDER: Che giorno è nata la paziente?
SCULLY: (si gira e guarda sulla scheda) il 31 di ottobre. Halloween.
MULDER: E’ Samhain il quarto Sabba delle streghe.
SCENA 31
CITY OF ANGELS MEDICAL CENTER
(Arriva una macchina. Un uomo scende ed entra nell’ospedale.)
DOTT.SSA: E’ un vero onore che lei abbia scelto la nostra struttura dott. Hartman.
DOTT. HARTMAN: Beh, l’ho trovata molto interessante e poi la verità è che sono sempre stato attratto da Los Angeles.
DOTT.SSA: Con le sue credenziali avrà avuto molte richieste di collaborazione. Ho dato un’occhiata all’elenco dei suoi pazienti. Il suo curriculum è fra i più qualificati che io abbia mai visto.
DOTT. HARTMAN: Il mio motto è “Colui che Dio non è riuscito a creare a sua immagine e somiglianza affidandosi a noi vedrà compiersi il miracolo”.
(Entrambi sorridono)
Trascrizione effettuata da Scully2008
Aesthetic Surgery Unit - Greenwood Memorial Hospital - Chicago, IL
Greenwood Memorial Hospital
1953 Gardner St. - Winnetka, IL
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