#7X01 The Sixth Extinction - La sesta estinzione I

#7X01 The Sixth Extinction - La sesta estinzione I
di Chris Carter
diretto da Kim Manners


Mentre Scully prova a ricomporre i significati dei simboli trovati sulla superficie della nave spaziale arenata in Africa, Mulder è preda dalla propria frenetica attività cerebrale.
Sulla spiaggia della Costa d'Avorio in Africa, Scully prova a mettere assieme i criptici simboli sulla superficie della nave spaziale, sperando di trovare delle risposte in grado di salvare la vita al suo partner. Mulder ha contratto la sua malattia dopo essere venuto in contatto con una copia a carboncino di un artefatto proveniente dall'astronave. Mentre lavora fino a tardi una notte, Scully non nota un primitivo guerriero africano che compare e poi sparisce. Migliaia di insetti entrano nella tenda immediatamente. La mattina seguente, una professoressa africana di biologia di nome Amina Ngebe arriva al campo per aiutare Scully nelle ricerche. Amina avverte Scully di non raccontare degli insetti agli uomini assunti per dissotterrare l'astronave perchè lo potrebbero considerare un avvertimento. Dopo questo, uno degli uomini che lavorano nell'acqua grida dal dolore come se venisse bollito nell'acqua. Alla vista della sua pelle piena di bolle, Amina dice a Scully che questo è un'altro avvertimento.

Skinner va a far visita a Mulder nella cella di isolamento di un ospedale di Washington. Cerca di parlargli, ma Mulder lo attacca e viene subito immobilizzato. Fuori dalla cella, Skinner si rende conto di avere un messaggio nella tasca: un brandello di stoffa con la parola "aiutami" scritta col sangue. Si incontra di nuovo con Mulder e cerca di farsi dire un nome. Sebbene riluttante sulle prime, Michael Kritschgau (visto in #5X02 Redux I e #5X03 Redux II) viene persuaso da Skinner ad incontrare Mulder. Kritschgau afferma di aver già visto quelle condizioni in precedenza, negli studi sugli ESP da parte della CIA. Gli impulsi elettrici nel cervello di Mulder stanno lavorando più di quanto il suo corpo possa sopportare. Kritschgau e Skinner gli iniettano della fenitoina, che provoca l'immediato risveglio di Mulder. Diana Fowley tenta di intervenire, ma Skinner, nel tentativo di mantenere segreti i suoi rapporti con Kritschgau, la congeda. Kritschgau sottopone Mulder ad una serie di test con dei monitor, per determinare la iperattività del suo cervello e le sue abilità psichiche. 

Il dott. Barnes (visto in #6X22 Biogenesis) arriva alla tenda di Scully per aiutarla a decifrare i simboli, ma lei è diffidente. L'acqua attorno all'astronave diventa sangue - un altro avvertimento - e Scully vede nuovamente l'apparizione dell'uomo primitivo africano. Scully ed Amina scoprono che i simboli descrivono il genoma umano e degli antichi passi religiosi. In uno stato delirante, Barnes afferma che l'astronave è la fonte del potere per eccellenza - la sorgente della vita - ed intrappola le due donne nella tenda per assicurarsi di avere tutti gli onori. Il sacco di Barnes rumoreggia sotto al tavolo. I pesci che aveva catturato sono tornati magicamente in vita, ma solo nella mente di Barnes. Questo gli prova che l'astronave è una forza rianimatrice. Scully approfitta dell'opportunità per colpire Barnes così che lei ed Amina possano scappare. Le donne guidano freneticamente verso un aiuto, ma sulla strada desolata Scully vede l'uomo primitivo africano sul loro percorso. Scully grida ad Amina di fermare l'auto, ma l'uomo è scomparso. Improvvisamente l'uomo è al posto di Amina e dice a Scully: "Alcune verità non sono per te". Nell'istante successivo ritorna ad essere Amina. Scully le dice che deve tornare a casa. 

Skinner e Kritschgau iniettano a Mulder un'altra dose per poterlo liberare dall'ospedale. Ma quando Diana irrompe nella stanza assieme ai dottori per confrontarsi con Skinner, Mulder ha delle violente convulsioni. Di buon'ora la mattina seguente, Diana confessa il suo amore a Mulder ancora sotto sedativi. Giura di aiutarlo e di non lasciarlo morire. Mentre se ne va, gli occhi di Mulder la seguono - non è in grado di parlare, ma ha sentito ogni parola che ha detto. Alla spiaggia, l'autista di Barnes entra nella tenda apparentemente vuota e Barnes lo colpisce al collo con un macete. Barnes mette il corpo dell'uomo nel luogo in cui i pesci sono ritornati in vita. Più tardi, Barnes scopre che il corpo dell'autista se n'è andato e va fuori verso il bagnasciuga alla sua ricerca. L'autista è tornato in vita e colpisce Barnes con lo stesso macete. 

Scully va da Skinner a Washington e chiede di vedere Mulder. Skinner prova a dirle dell'imminente morte di Mulder. Scully gli risponde che Mulder è piu' vivo che mai, ammettendo che la causa della sua malattia potrebbe essere extraterrestre. Skinner la avverte che la sicurezza dell'ospedale le negherà l'accesso. Una Scully commossa supplica Mulder di tener duro. Mulder rimane immobile. 

Amina ritorna alla spiaggia con la polizia. Trovano il corpo di Barnes nell'acqua, ma l'astronave è scomparsa.

CONTINUA 
Attori Protagonisti
DAVID DUCHOVNY - Agente Speciale Fox Mulder
GILLIAN ANDERSON - Agente Speciale Dana Scully

Attori Co-Protagonisti
Mitch Pileggi - Vicedirettore Walter Skinner
Mimi Rogers - Agente Diana Fowley
John Finn - Michael Kritschgau
Michael Ensign - Dott. Barnes
Jo Nell Kennedy- Amina Ngebe
Conrad Roberts - Uomo primitivo Africano
Warren Sweeney - Dott. Harriman
Mari Weiss - Infermiera
Abdoulaye N'Gom - Autista
Anthony Okungbowa - Autista di Barnes 

Trasmesso la prima volta in TV
USA 07/11/99
Italia 09/04/00
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  • Titolo - il titolo è un riferimento al monologo di Scully all'inizio dell'episodio #6X22 Biogenesis. Scully dice, "440 milioni di anni fa, una grande estinzione di massa uccise ogni specie sul pianeta lasciando gli oceani decimati e vuoti. Lentamente, le piante iniziarono ad evolversi, poi gli insetti, solo per essere spazzati via nella seconda grande estinzione. Il ciclo si è ripetuto ancora e ancora. I rettili emersero dal mare, solo per essere uccisi. Poi i dinosauri, che lottarono per la vita insieme ai primi volatili, pesci, e piante da fiori - furono decimati dalla quarta e dalla quinta estinzione"... "Passeremo, come quelli prima di noi, nell'oblio, nella sesta estinzione che gli scienzati pensano essere già iniziata?".
  • 925 - Scully atterra all'aereoporto di Dulles alle 9:25. 925 è il numero usato di solito come riferimento alla nascita della figlia di Gillian Anderson, Piper Maru, nata il 25/9.
More than words
scritto da Mark Snow
SCENA 1
COSTA D'AVORIO

AFRICA OCCIDENTALE

(Spiaggia. E’ notte. Scully è sola, lavora nella tenda facendosi luce con una lampada, strofina l'artefatto che ha colpito Mulder. Indossa pantaloni di lino e una camicia bianca. I suoi capelli sono legati, e le cadono davanti agli occhi)

SCULLY: (voce fuori campo) Sono approdata qui in cerca di qualcosa di cui negavo l’esistenza. E l’ho trovata, contro tutte le mie convinzioni, contro il mio stesso concetto di verità. Continuerò la ricerca finchè potrò. Fino a quando la tua ineguagliabile mente sarà imbregliata dal sordido male che la offusca. Cosa ho scoperto realmente. Come posso conciliare quello che vedo con le mie conoscenze? Questo ruolo non mi appartiene, è stato scritto per te, per farti quadrare il cerchio, per suggerirti le connessioni che non possono essere ignorate e che ai miei occhi negano ogni logica e ragionevolezza. Cos’è questa fonte di energia che ho fra le mani? Questo disegno, questa elementare riproduzione della superficie del velivolo? Ho avuto prova del suo tragico potere su di te, ti ho visto soccombere nella spirale del suo effetto.

(Lei si toglie stancamente gli occhiali. Una grossa locusta va a finire sull'artefatto.)

SCULLY: (voce fuori campo) Ora tocca a me far luce sul mistero che la malattia non ti consente di affrontare. Confidando che dietro ad ogni male si nasconda davvero la sua cura.

(Scully si alza e spegne la lampada che sembra attirare troppi insetti. Appena lo fa, resta senza fiato poiché vede il riflesso di un uomo primitivo africano all'entrata della tenda)

SCULLY: Chi c’è? Chi c’è?

(Non c'è risposta, solo il rumore delle onde. Riaccende la lampada e si dirige verso la spiaggia con un machete in mano mentre nella tenda gli insetti ricoprono le sue carte. Quando rientra nella tenda vede centinaia di insetti che svolazzano. Decide, quindi, di spegnere la lampada, ma comincia a gridare e ad agitare le braccia appena cominciano a circondarla. La lampada cade bruscamente a terra)


SIGLA
SCENA 2
MEMORIAL HOSPITAL DI GEORGETOWN

WASHINGTON D.C.

(Mulder è osservato su un monitor, si trova in una stanza imbottita e in posizione fetale. Skinner e il Dott. Harriman lo stanno guardando.)

DOTT. HARRIMAN: E’ stato tranquillo nelle ultime 36 ore, ma non ha mai dormito. Una simile attività nel lobo temporale non era mai stata riscontrata. Non dà tregua al cervello, non gli permette di riposare. E si manifesta con episodi di aggressività, talvolta contro sé stesso.
SKINNER: I sedativi non lo calmano?
DOTT. HARRIMAN: Per brevi periodi, solo così possiamo portarlo al reparto neurologico. E’ l’unico modo per effettuare gli esami, ma con l’andare del tempo il suo cervello è destinato a soccombere.

(Poco tempo dopo. C’è il rumore di una porta che si apre con il Dott. Harriman e Skinner che entrano stanza imbottita di Mulder.)

SKINNER: Agente Mulder? (Nessuna risposta, Skinner si inginocchia) Agente Mulder, mi sente?

(Mulder lo fissa. Due dita della sua mano destra sono fasciate)

SKINNER: Si ricorda di me? Skinner. Walter Skinner. (riferendosi al Dott. Harriman) Non potremmo almeno fargli prendere un pò d'aria?

(Senza alcun preavviso, Mulder si avventa su Skinner, lo afferra per la gola e comincia a soffocarlo tenendogli la faccia contro il muro. Mulder è stoico e impassibile, quasi calmo. Il Dott. tenta di fermare Mulder.)

DOTT. HARRIMAN: Fermo! Così lo soffoca.

(Mulder spinge Skinner a terra, mantenendolo per il collo. Il Dott. Harriman corre fuori dalla stanza per mandare l’allarme. Mulder ha ancora Skinner inchiodato al pavimento)

SKINNER: (a malapena è in grado di parlare e il sangue che scende dal naso) Mi lasci Mulder, non voglio farle del male.

(Il Dott. Harriman entra con due inservienti. Tirano su Mulder spingendolo contro il muro, liberando Skinner.)

DOTT. HARRIMAN: Come si sente signor Skinner?
SKINNER: Sto bene non si preoccupi.

(Skinner esce solo in corridoio pulendosi gli occhiali con la cravatta. Dietro di lui si sente urlare Mulder che è trattenuto dagli inservienti. L’allarme continua a squillare.)

DOTT. HARRIMAN: Cinque milligrammi di aloperidol intramuscolo. Legatelo al letto.

(Mentre ascolta l’allarme che suona Skinner trova nel suo taschino un piccolo pezzetto del camice di Mulder. Con il sangue fresco c’è scritto MI AIUTI)


SCENA 3
COSTA D'AVORIO
AFRICA OCCIDENTALE

(Due camion pieni di uomini africani si fermano davanti alla tenda di Scully, dal primo escono e corrono verso il mare mentre nel secondo l’autista e Amina Ngebe parlano in dialetto africano indicando la tenda. Amina Ngebe scende dal furgone e si dirige verso essa. Appena entra trova locuste morte dappertutto e Scully che sta imballando le sue cose)

AMINA NGEBE: Mio Dio. Cosa è successo qui? Ha intenzione di spiegarmelo o no?

(Scully la guarda sospettosa.)

SCULLY: Che cosa vuole?
AMINA NGEBE: Mi scusi. Si starà chiedendo chi sono. Mi chiamo Amina Ngebe. Sono qui per vedere la sua scoperta.
SCULLY: Nessuno doveva esserne informato, neanche della mia presenza.
AMINA NGEBE: Sì, beh... in teoria è ancora un segreto, ma molto divulgato in effetti. Il dottor Merkmallen lo chiamava l’ Internet africano. Riposi in pace.
SCULLY: Conosceva il dottor Merkmallen?
AMINA NGEBE: Anch'io sono docente di biologia all'università, ma non abbastanza qualificata per stabilire cosa è successo qui.
SCULLY: Beh, stavo lavorando alla luce della lampada questa notte e… ho visto un uomo che è svanito nel nulla. E dopo è arrivato quello sciame.
AMINA NGEBE: Non deve dire niente agli operai di quello che le è capitato, ne dell’uomo che è sparito ne del resto.
SCULLY: Perché?
AMINA NGEBE: Sono animisti, pensano che la natura si vendichi. Lo considererebbero come un ammonimento contro le sue ricerche, un pessimo presagio.
SCULLY: Causato da quel relitto?
AMINA NGEBE: Causato da Dio... che in questo caso sarebbe meno utile degli operai dovendo continuare questo lavoro.

(Fuori uno degli uomini comincia ad urlare.)

UOMO IN ACQUA: Aiuto!

(Scully ed Amina Ngebe escono velocemente dalla tenda.)

UOMO IN ACQUA: L'acqua scotta!

(L’uomo continua a muoversi per via dell’enorme dolore. Gli altri uomini escono dall’acqua, seguiti dall’uomo dolorante. Scully e Amina Ngebe si avvicinano alla riva mentre l’uomo inciampa fuori dall’acqua. E’ coperto da ustioni di secondo e terzo grado.)

SCULLY: Svelti, deve andare immediatamente all’ospedale. All’ospedale! Presto.

(Gli altri uomini trasportano l’uomo ustionato in uno dei camion.)

AMINA NGEBE: Ha visto? E’ un altro avvertimento.

(Scully segue l’uomo ferito)


SCENA 4
MEMORIAL HOSPITAL DI GEORGETOWN
11:32 PM

(Mulder è legato ad un letto, mani e piedi, in una classica stanza di ospedale. Skinner entra e chiude la porta.)

SKINNER: Agente Mulder. Sono qui per aiutarla. Mi dica cosa devo fare, non ho molto tempo.

(Mulder muove la sua mano destra legata)

SKINNER: Può scrivere?

(Dopo l’affermazione di Mulder, fatta con l’occhio, Skinner prende una penna e gliela porge, aprendo il suo palmo della mano. Mulder lentamente scrive le lettere "KR ...")


SCENA 5

(Notte. Scully è nella sua tenda sulla spiaggia. E’ sdraiata su un lettino a fissare il tetto. Amina Ngebe dorme nel letto accanto a lei.)

SCULLY: (voce fuori campo) Sento che ti allontani da me ogni minuto che passo quaggiù. Quali misteriosi significati sfuggono alla mia comprensione? Se potessi afferrarli, saprei cos’è che riesce a dominarti, capirei come usare il suo potere per salvarti.

(Si vedono delle luci e si sente il suono di un veicolo che si ferma davanti alla tenda. Scully si alza e va fuori con il machete in mano)

SCULLY: Cosa c’è?

(L’autista africano esce dall’auto e le parla nella sua lingua madre)

SCULLY: Mi spiace, ma io non la capisco la sua lingua.

(Le parla ancora, indicando l'oceano con la torcia)

DOTT. BARNES: Ha forse bisogno di un interprete?

(Scully si gira bruscamente e vede Dott. Barnes fissarla. Alza il machete sulla difensiva.)

SCULLY: Stia lontano da me!
DOTT. BARNES: Vuole farmi a pezzi di fronte al mio autista? Lei è già guardata con sospetto.
SCULLY: Ma qui è lei l’assassino.
AMINA NGEBE: Assassino di chi?
SCULLY: Del dottor Merkmallen!
DOTT. BARNES: Io non ho ucciso nessuno. Ma non me ne andrò da qui. So l’importanza della scoperta. Quel velivolo che è giunto a riva… è di origine extraterrestre.
SCULLY: Non crede nemmeno lei a questa teoria.
DOTT. BARNES: Perché lei si? Eppure siamo qua.
SCULLY: Io sono venuta per aiutare il mio collega.
DOTT. BARNES: Allora mi permetta di aiutarla… a decifrarlo. Ho trascorso la vita a cercare prove concrete. La risposta che i teologi hanno ricercato per millenni. La chiave di ogni cosa. Della vita stessa. Sono già stato minacciato dagli uomini del governo per quello che so. Quanto riuscirà a mantenere il suo segreto se mi manda via?

(In riva al mare, l’autista del Dott. Barnes li chiama.)

SCULLY: Che cosa c’è?

(Attraverso la luce della torcia, si vede il mare diventare rosso)

AMINA NGEBE: Il mare è diventato sangue.

(Scully vede all’orizzonte l’uomo africano primitivo)


SCENA 6
G STREET, WASHINGTON D.C.
5:05 AM

(Skinner guarda la sua mano dove Mulder ha scritto "KRITSCHGAU," bussa alla porta numero 6 e Michael Kritschgau apre la porta lasciandola con la catenella.)

SKINNER: Michael Kritschgau?
MICHAEL KRITSCHGAU: Sono le sei del mattino.
SKINNER: Non so se si ricorda di me, mi chiamo Skinner. Sono qui per Fox Mulder.
MICHAEL KRITSCHGAU: Dica, la ascolto.
SKINNER: Versa in gravi condizioni, signor Kritschgau, e ha chiesto di parlare con lei.
MICHAEL KRITSCHGAU: Non ho niente da dire a quell’uomo.

(Michael Kritschgau tenta di chiudere la porta, ma Skinner la blocca)

MICHAEL KRITSCHGAU: Avevo un lavoro governativo che mi avrebbe garantito una buona pensione e due anni fa Fox Mulder mi ha chiesto di fargli un favore, smascherare la fucina di propaganda americana riguardo gli ufo. E tutto ciò che ne ho ricavato è questo appartamento pidocchioso.
SKINNER: Senta, a Mulder non è rimasto molto tempo.
MICHAEL KRITSCHGAU: Scusi, ma io non sono mica un medico, che cosa vorrebbe che facessi per lui?
SKINNER: Io so soltanto che mi ha chiesto di rivolgermi a lei.

(Più tardi, Skinner e Michael Kritschgau entrano nella stanza di Mulder. Mulder è ancora legato al letto ed in stato comatoso anche se gli occhi sono spalancati. Un monitor registra l’attività cerebrale di Mulder.)

MICHAEL KRITSCHGAU: E' in grado di riconoscermi?
SKINNER: Sinceramente non lo so.

(Skinner si dirige verso il capezzale di Mulder. Il monitor registra alcune attività cerebrali, ma non c’è risposta fisica)

SKINNER: Agente Mulder. Il suo cervello è una costante linea rossa, è sotto aloperidol per poterlo monitorare.
MICHAEL KRITSCHGAU: Aloperidol?
SKINNER: Perché diventa violento e aggressivo. Non riesce a parlare né a dormire neanche sotto farmaci. In un’area del suo cervello c’è un’attività mai riscontrata.
MICHAEL KRITSCHGAU: Ma il suo...?

(Michael Kritschgau smette di parlare appena vede che nel monitor viene registrata un’attività.)

SKINNER: Cosa voleva dire?
MICHAEL KRITSCHGAU: Stavo per fargli una domanda sul suo stato mentale precedente, ma lui mi ha anticipato. Riproviamoci.

(Il monitor registra ancora un’attività)

MICHAEL KRITSCHGAU: Agente Mulder.
SKINNER: Affermava di sentire delle voci.
MICHAEL KRITSCHGAU: Posso capire perché l'agente Mulder ha chiesto di me, ma non significa che possa fare qualcosa.
SKINNER: Cos’è successo prima?
MICHAEL KRITSCHGAU: Credo che abbia risposto a una domanda che non avevo fatto.

(Skinner e Michael Kritschgau forzano la serratura di un laboratorio.)

SKINNER: Se scoprono che l’abbiamo prelevato, ci riterranno responsabili.
MICHAEL KRITSCHGAU: E’ stato lei a chiedermi di venire qui, meglio che si prepari ad accettare le sue responsabilità, signor Skinner.

(Michael Kritschgau prepara una siringa).

SKINNER: Gli inietta qualcosa?
MICHAEL KRITSCHGAU: No, lo farà lei. Gli somministrerà un grammo di fenitoina.
SKINNER: Io non gli inietterò proprio niente, almeno non prima di aver parlato con il suo medico.
MICHAEL KRITSCHGAU: Lo curano con le sostanze sbagliate.
SKINNER: Lei non è un dottore.
MICHAEL KRITSCHGAU: No, ma ho già visto condizioni simili. Di chi si vuole fidare?
SKINNER: E dove le ha viste?
MICHAEL KRITSCHGAU: In un esperimento. Esiste un fenomeno extrasensoriale chiamato ''visione remota''.
SKINNER: Esperimento di chi?
MICHAEL KRITSCHGAU: Non lo indovina? Della CIA, signor Skinner. Soggetti a rischio perché la loro mente lavorata ad un ritmo che il loro corpo non sopportava, praticamente diventavano tutto cervello. La fenitoina era l’unica sostanza che rallentasse gli impulsi elettrici fino alla normalità.

(Michael Kritschgau porge la siringa a Skinner)

SKINNER: L'agente Mulder lo sapeva. Per questo ha chiesto di lei.

(Skinner prende lentamente la siringa e inietta la fenitoina nella flebo di Mulder. Subito dopo Mulder assume un’espressione più rilassata.)

MULDER: Stanno arrivando.


SCENA 7

(Nel corridoio dell'ospedale l’agente Diana Fowley e l'infermiera stanno camminando verso la stanza di Mulder.)

DIANA FOWLEY: Chi l'ha visto per ultimo?
INFERMIERA: Ora controllo.
DIANA FOWLEY: Arrivo, scopro che un paziente sparisce e nessuno sa niente?
INFERMIERA: Io sono appena arrivata. Fox Mulder vero? Qui dice che era legato. Non è nel suo letto?
DIANA FOWLEY: No. Quante volte glielo devo dire?

(Le due donne entrano nella stanza dove Mulder è tranquillamente sdraiato a letto con Skinner in piedi accanto a lui.)

INFERMIERA: Eccolo, è lì.
DIANA FOWLEY: Non c’era quando sono arrivata!
SKINNER: No, l'ho trovato nel corridoio. L'ho appena riportato a letto.
INFERMIERA: Lei chi è?
SKINNER: Sono il suo capo. (si gira verso la Fowley) E il suo.
INFERMIERA: Non so come abbia fatto ad alzarsi da solo e a togliersi tutta questa roba di dosso.
SKINNER: Spero che qualcuno chiami un medico che faccia rapporto sull’accaduto.
INFERMIERA: Deve assolutamente rimanere a letto.
SKINNER: Resto io con lui. Agente Fowley, perché non va a darle una mano?

(L’agente Fowley lancia un’occhiataccia a Skinner)

SKINNER: E' un ordine agente Fowley.

(Con rabbia la Fowley segue l’infermiera. Mulder, debolmente, guarda Skinner)

MULDER: Diana sa tutto.
SKINNER: Le ha letto nel pensiero?
MULDER: Sì, dobbiamo agire in fretta.
SKINNER: Il dottore sta arrivando.
MULDER: Niente dottori. Voglio Scully.
SKINNER: Non ho idea di dove sia.
MULDER: Senta, lei ormai è compromesso. So che Krycek la sta minacciando di morte. La sta ricattando. Forse non posso fidarmi di lei, comunque non è di lei che ho bisogno.
SKINNER: Di chi allora?

(Michael Kritschgau entra nella stanza)

MULDER: Di lui. Di Kritschgau. Gli chieda di dimostrarlo.
MICHAEL KRITSCHGAU: Che cosa?
MULDER:La causa di questo.
MICHAEL KRITSCHGAU: E' un'anomalia del cervello. E’ per questo che legge nel pensiero.
MULDER: Sono gli alieni la vera causa. Ecco perché i medici non possono aiutarmi.
MICHAEL KRITSCHGAU: Non credo negli alieni, agente Mulder. Dovrebbe saperlo.
MULDER: Lo so. E' per questo che ho bisogno di lei.


SCENA 8

(Scully cerca di ricomporre i calchi nel pavimento della tenda)

SCULLY: (voce fuori campo) Sto facendo un lavoro accurato, è un lento e noioso mosaico. Sembrerebbe un velivolo, dalla superficie ricoperta di intricati simboli che entrambi abbiamo visto e che ora riconosco come parte di un complesso linguaggio. Il dottor Barnes ha decodificato alcuni simboli in lettere usando un antico alfabeto navajo, ma se questo in parte ha sollevato il velo sul mistero ha anche causato una grande confusione. Sulla superficie superiore del velivolo ho trovato parole che descrivono la genetica umana.

(Scully decodificando i simboli, compone le parole: ADEMINA CITOSINA TIMINA GUANINA)

SCULLY: La lettura sulla superficie inferiore è stata più ardua. Gli operai sono scappati, spaventati da fenomeni che io stessa non riesco a spiegare. Un mare di sangue, uno sciame di insetti. Ma quel poco che abbiamo scoperto è sconvolgente: brani tratti dalla sacra Bibbia, dalle religioni pagane, dai testi sumeri. Una fusione di scienza e misticismo. Ma sono più che parole, sono segni impregnati di un’energia sconosciuta. Ho ignorato gli avvertimenti di abbandonare il lavoro e continuo a cercare risposte. Temo solo che il nostro segreto non rimanga tale per molto e che sia troppo tardi per salvarti.

(Fuori dalla tenda il Dott. Barnes comincia a camminare lentamente verso la tenda, con una borsa. Amina Ngebe entra in fretta nella tenda, con alcune carte)

AMINA NGEBE: Ho qualcosa da mostrarle. Altri pezzi del puzzle. Non riuscivo a crederci. Pensavo di aver immaginato tutto, che non potesse essere vero.
SCULLY: Che cosa?
AMINA NGEBE: Quello che si trova qui. Questi simboli riproducono un passo estrapolato dal Corano. Qiyaamah. Il giorno del giudizio universale. Che cosa ci fanno su un'astronave gli insegnamenti dell’antico profeta Maometto?
SCULLY: Io ho scoperto dell’altro.

(Scully fa vedere ad Amina Ngebe i vari artefatti che ha messo insieme)

SCULLY: Ventiquattro pannelli. Ce n’è uno per ogni cromosoma umano. Una mappa della loro composizione o una mappa dell'intero nostro patrimonio genetico, si tratta di un completo genoma umano. Questo è… il capolavoro scientifico più complesso che abbia visto.
AMINA NGEBE: Questa è la Parola di Dio.
DOTT. BARNES: Si sbaglia! Dio non esiste. Quello che c’è là fuori, è ciò che chiamiamo Dio, ciò che chiamiamo creazione. E’ la scintilla che ha acceso il fuoco sotto il così detto brodo primordiale, che ha animato l’inanimato. Anche noi.
AMINA NGEBE: Deve aver preso un colpo di sole alla testa.
DOTT. BARNES: No. Sono perfettamente sano. Perché oggi ho compreso ogni cosa: il principio e la fine, alfa e omega, e tutto quello che è nel mezzo. E' stato tutto scritto, solo che le parole usate erano extraterrestri.
SCULLY: Lei è stanco, dottor Barnes. Dovrebbe andare a riposare, vada a letto.

(Il Dott. Barnes raccoglie il machete di Scully e minaccia le due donne)

DOTT. BARNES: Vuole prendersi lei tutto il merito? Questa scoperta è mia!
SCULLY: Io sono qui solo per aiutare un amico.
DOTT. BARNES: Non ci riuscirà, è impossibile. Sta perdendo il suo tempo con questi segni.
SCULLY: Contengono il potere.
DOTT. BARNES: Sono il potere. Sono il potere supremo. Il suo amico si è avvicinato troppo.

(Il Dott. Barnes va a sedersi in un angolo della tenda)

DOTT. BARNES: Nessuno uscirà di qui prima di me.

(Scully e Amina Ngebe lo guardano innervosite)


SCENA 9

(Skinner e Michael Kritschgau si trovano nella camera di Mulder. Hanno allestito tre piccoli monitor con diverse figure)

MICHAEL KRITSCHGAU: Questo è un test elaborato per esaminare la capacità di visione remota. Funziona come il gioco delle tre carte. Deve toccare il monitor dove appare il disco volante, quando appare o quando crede che appaia. Chiaro?
MULDER: Come uno stregone…

(Michael Kritschgau dà un segnale e Mulder comincia toccando il monitor in successione.)

MULDER: Ora. Ora. Ora. Ora. Ora. Ora. Ora. Ora.
MICHAEL KRITSCHGAU: Bene agente Mulder, basta così. Ha il 5% di risposte positive.
SKINNER: Immagino che sia poco.
MICHAEL KRITSCHGAU: Alla CIA il 20% era considerata una percentuale piuttosto alta, il 25 è straordinario.
MULDER: Ma io le vedo le immagini.
SKINNER: Prima ha visto le sue capacità, è stato lei a rilevarle.
MICHAEL KRITSCHGAU: Gli esperimenti dimostrano che ci sono persone con capacità paranormali, percezioni extrasensoriali, chiaroveggenza, visione remota, ma non sono mai stati attribuiti agli alieni.
MULDER: Lei non vuole convincersi, eh? Non riesce a guardare lontano.

(Michael Kritschgau spegne lo schermo, ma Skinner lo ferma)

SKINNER: Proviamo di nuovo. Più veloce.

(Michael Kritschgau aumenta la velocità delle immagini. Mulder comincia a toccare i monitor con una perfetta precisione)

MICHAEL KRITSCHGAU: Arriva prima delle immagini! Si direbbe che le anticipi.


SCENA 10

(Scully e Amina Ngebe sono sdraiate sul letto. Il Dott. Barnes ha ancora in mano il machete. Improvvisamente tutto inizia a tremare, come se fosse un terremoto. Il Dott. Barnes osserva il sacchetto di tela che si muove dall’interno e ne tira fuori del pesce che si dimena)

DOTT. BARNES: Si muovono. Erano morti! Sono tornati a vivere! Il relitto li ha riportati in vita!

(Il Dott. Barnes si gira giusto in tempo per vedere Scully che lo sta per colpire con una sedia. Scully e Amina Ngebe corrono fuori verso il camion)

SCULLY: Dobbiamo andare alla polizia!
AMINA NGEBE: E' quello che sto facendo. Questa è la strada per Abidjan.

(Al centro della strada Scully vede l’uomo africano primitivo)

SCULLY: Attenta!

(Amina Ngebe frena e quando Scully guarda ancora sulla strada l’uomo primitivo è sparito)

SCULLY: Ma era quell’uomo! Era l’uomo che ho visto nella tenda, qui davanti a noi!

(Scully si gira per riguardare la strada. Quando torna a guardare Amina Ngebe vede l’uomo primitivo, accanto a lei)

UOMO PRIMITIVO: Alcune verità non sono per te.

(L’uomo primitivo si allunga e le tocca la fronte. Scully si sente congelata, immobile. Improvvisamente, l’uomo primitivo africano sparisce e Amina Ngebe è ancora là. Tocca la fronte di Scully)

AMINA NGEBE: Va tutto bene?

(Scully ansima)

SCULLY: Ma che cosa fa?
AMINA NGEBE: Mi sembrava gelata. Volevo solo accertarmi che fosse ancora viva.
SCULLY: Che cosa le è capitato?
AMINA NGEBE: In che senso?
SCULLY: Ha frenato all’improvviso e poi c’era un uomo.
AMINA NGEBE: Sì, è vero, sulla strada.
SCULLY: No. Era proprio là. Era seduto al suo posto, sul suo sedile.
AMINA NGEBE: Gli operai avevano ragione. Questo è un brutto segno. E’ l’avvertimento di lasciar perdere.

(Amina Ngebe avvia il motore)

SCULLY: Torniamo indietro.
AMINA NGEBE: Non vorrà tornare alla spiaggia?
SCULLY: No. No, vado all’aeroporto.


SCENA 11

(Mulder fissa il vuoto e Skinner è nella stanza con lui)

SKINNER: Agente Mulder. Agente Mulder non so se mi sente, ma cercheremo di portarla via.

(Skinner inizia a slegarlo)

MICHAEL KRITSCHGAU: L’infermiera di turno sta per arrivare, muoviamoci.
SKINNER: Non mi sembra in condizioni di spostarsi.
MICHAEL KRITSCHGAU: Proviamo a dargli una scossa, forse riuscirà a svegliarlo.

(Skinner prende dalle mani di Kritschgau la fenitoina)

MICHAEL KRITSCHGAU: Ma che vuole fare?
SKINNER: So che cosa ha in mente.
MICHAEL KRITSCHGAU: Voglio aiutare Mulder.
SKINNER: No, è una questione personale. Sta facendo tutto questo per vendicarsi del governo che le ha rovinato la vita.
MICHAEL KRITSCHGAU: Mi hanno rovinato per nascondere ciò che Mulder ha sempre saputo, ora lui è la prova. Lui è un X-File!
SKINNER: Non possiamo continuare ad imbottirlo di droghe, abbiamo oltrepassato il limite.
MICHAEL KRITSCHGAU: Qual è questo limite? Qual è il limite di Mulder?!

(Appena Michael Kritschgau inietta la fenitoina a Mulder, Diana Fowley, l’infermiera e il Dott. Harriman entrano nella stanza)

DOTT. HARRIMAN: Signori, che sta succedendo?
DIANA FOWLEY: Mi faccia vedere le mani. Le mani!

(Michael Kritschgau alza le mani vuote)

DIANA FOWLEY: Stia indietro.
SKINNER: Agente Fowley che diavolo sta facendo?
DIANA FOWLEY: Cosa sto facendo io? Cosa stava facendo lei signore? (alza la siringa che si trova sul letto di Mulder e si gira verso Michael Kritschgau) Si volti con la faccia verso il muro. Mi ha sentito? Faccia al muro!
SKINNER: Mi permetta di spiegarle.
DOTT. HARRIMAN: Cosa gli avete somministrato? Cosa c'era nella siringa?
DIANA FOWLEY: Fenitoina.
SKINNER: Ora vi spiego a che serve.
DOTT. HARRIMAN: Quanta gliene avete data? Mi dica il dosaggio.
SKINNER: Vi spiego perché gliel’abbiamo data.

(Mulder inizia ad avere le convulsioni, Skinner e Diana Fowley cercano di tenerlo fermo.)

DOTT. HARRIMAN: Ha le convulsioni. Attenti alla testa. Tenetelo fermo. Mulder… Tenetelo fermo.


SCENA 12

(L’autista del Dott. Barnes entra nella tenda)

AUTISTA: Dottor Barnes. Dottor Barnes?

(L’autista si gira e vede il Dott. Barnes dietro di lui con il machete alzato)

DOTT. BARNES: Mi dispiace infinitamente.

(Il Dott. Barnes colpisce, con il machete, il collo del suo autista)


SCENA 13

(Diana Fowley è in piedi accanto al letto di Mulder)

DIANA FOWLEY: So cosa ti è successo. Conosco la causa delle tue sofferenze. Fin’ora sono rimasta nelle retrovie a guardare. So che sei al corrente, che sai tutto di me. Che la mia lealtà non è solo nei tuoi confronti, ma anche verso un uomo che tu disprezzi. Tu hai le tue ragioni, ma dato che adesso puoi leggere dentro di me, sai che anch’io ho le mie. Fox… Fox io ti amo. Ti amo da tanto di quel tempo, ma tu sai anche questo. Non ti lascerò morire per provare ciò che sei, provare cosa c’è dentro di te. Non c’è alcun bisogno di provarlo. E’ una cosa che c’è nota da tanto tempo. Ora possiamo stare insieme.

(Diana Fowley bacia la fronte a Mulder ed esce dalla stanza).


SCENA 14
AEROPORTO INTERNAZIONALE DI DULLES, WASHINGTON D.C.
9:25 AM

(Un aereo atterra sulla pista. Scully esce dall’ascensore dell’FBI con indosso gli stessi vestiti che aveva in Africa. Dopo aver percorso il corridoio, senza nemmeno bussare entra nell’ufficio di Skinner.)

SCULLY: Dov'è? Si trova ancora in ospedale?
SKINNER: Dov'è stata?
SCULLY: E' ancora al Georgetown Memorial?
SKINNER: Non può andare da lui.
SCULLY: Vuol dirmi dove si trova, o non me lo vuole dire?
SKINNER: E' al reparto neuropsichiatrico, ma non sta bene.

(Scully si gira per andarsene)

SKINNER: Agente Scully?
SCULLY: Senta, ho fatto un viaggio di ventidue ore. Devo vederlo immediatamente..
SKINNER: Allora credo che debba sapere che cosa vedrà, ammesso che la facciano entrare. Ci sono stati dei problemi.
SCULLY: Che genere di problemi?
SKINNER: Ho coinvolto un uomo, un certo Kritschgau.
SCULLY: Kritschgau?
SKINNER: E' una lunga storia, ma purtroppo è finita male. Ora hanno messo Mulder sotto stretta sorveglianza. Io me ne assumo tutta la responsabilità.
SCULLY: Responsabilità rispetto a che cosa?
SKINNER: Non può neanche comunicare, Agente Scully. Non lo curano perché non hanno idea di che cosa abbia! Hanno detto che stava morendo, dovevo fare qualcosa.
SCULLY: Non sta morendo.
SKINNER: Temo di sì invece.
SCULLY: No, lui non sta morendo. E' più vivo di quanto non sia mai stato. Ha più vita di quanto il suo corpo possa sopportare. E quello che ha causato tutto ciò potrebbe avere un’origine extraterrestre.
SKINNER: Lo so. Ma disgraziatamente noi siamo impotenti.

(Scully si avvia verso la porta)

SKINNER: Le verrà negato l’accesso.
SCULLY: Può darsi come collega, ma non come suo medico.

(Scully si gira ed esce dall’ufficio)


SCENA 15

(Il Dott. Barnes sta sistemando dei documenti quando sente ancora quel terremoto, si gira verso il corpo del suo autista ma questo è scomparso, al suo posto solo una pozza di sangue.)

DOTT. BARNES: Lui è vivo. E' tornato in vita. Oh misericordia divina.

(Il Dott. Barnes raccoglie la lampada ed esce sulla spiaggia)

DOTT. BARNES: C’è nessuno?

(Il Dott. Barnes nota una scia di impronte che dalla tenda portano alla riva. Decide di seguirle, quando rimane pietrificato alla vista del suo autista dietro di lui. I suoi occhi sono bianchi. Il Dott. Barnes viene colpito dal machete)


SCENA 16

(Mulder è nella sua stanza di ospedale in stato comatoso quando, nella sua testa, sente una voce in modo molto chiaro)

SCULLY: (voce) La prego. Io devo vederlo. Mi fermerò solo qualche minuto. Devo assolutamente parlargli.
DOTT. HARRIMAN: E va bene, solo pochi minuti.
SCULLY: Grazie.

(Scully si avvicina al letto di Mulder)

SCULLY: Mulder, sono io. So che sei in grado sentirmi. Se è cosi fammi un segno. Voglio raccontarti da dove vengo, quello che ho scoperto. Credo che se ne fossi a conoscenza potresti trovare la forza di resistere. E’ necessario che tu resista. Ho trovato la chiave, la soluzione a tutte le domande fin’ora senza risposta. E' un mosaico. (la sua voce è rotta dal pianto) Quello che dobbiamo fare è solo mettere insieme le tessere e so che possono salvarti se solo avrai lan forza di resistere. Mulder… (piangendo stringe la mano di Mulder) ti prego... devi resistere.


SCENA 17

(Africa. Amina Ngebe e gli agenti di polizia trovano il corpo del Dott. Barnes. La donna guarda verso l’oceano dove l’astronave è scomparsa)


Trascrizione effettuata da veronica


Ivory Coast, West Africa

Georgetown Memorial Hospital - Washington, D.C.

G Street - Washington, D.C.
Abitazione di Micheal Kritschgau

Dulles International Airport - Washington, D.C.

FBI Headquarters - Washington, D.C.


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