di
Chris Carter, Frank Spotnitz
diretto da Michael Watkins
Per ulteriori informazioni sugli eventi accaduti in questo episodio consulta la timeline di questa stagione
diretto da Michael Watkins
La strana scomparsa di una bambina conduce Mulder a collegare il caso con dei precedenti rapimenti inspiegabili. Tuttavia Scully crede che lui stia mettendo in relazione questo caso con il rapimento di sua sorella.
La bambina di 5 anni Amber Lynn LaPierre dice le preghiere prima che i genitori la mettano a letto. Bud LaPierre sta guardando la televisione mentre sente un rumore nella casa. Controlla la stanza di Amber Lynn e rimane inorridito nel vedere la faccia della piccola ragazza diventata blu a causa di uno strangolamento. Si ritrae alla vista. Tuttavia ad un secondo sguardo, lei appare perfettamente a posto ancora addormentata. Nel frattempo, sua moglie Billie è nella loro camera da letto. Stranamente concentrata nella scrittura di un messaggio di rapimento. Bud segue il corridoio per dire a sua moglie della strana allucinazione quando la porta della camera da letto di Amber Lynn si chiude sbattendo. Lotta per aprirla. Del sangue esce da sotto la porta. Bud irrompe ma Amber Lynn è sparita.
Quella stessa sera, Skinner riunisce una squadra di agenti per trovare la bambina. Mulder insiste perchè gli sia assegnato il caso. Benchè Skinner non consideri questo un X-file, concede a Mulder fino a mezzogiorno per stendere un rapporto. La mattina seguente, Mulder arriva presso la casa dei LaPierre a Sacramento, California. Chiede del messaggio di riscatto. Bud gli dice che il messaggio era nella stanza di Amber Lynn. Billie mente e gli dice che era già a letto. Mulder è incerto su cosa credere. Più tardi, Scully arriva al motel trovando Mulder profondamente pensieroso. Skinner l'ha spedita a recuperare il rapporto di Mulder. Il cellulare di Mulder interrompe la loro conversazione. E' la Sig.ra Mulder, che chiede a suo figlio se sta indagando sul rapimento. Sembra agitata, e vuole che chiami quando ritorna.
Mulder e Scully ritornano a Washington, dove Skinner analizza la lettera con la sua squadra. L'analisi della scrittura sembra mostrare che Billie LaPierre ha scritto il messaggio, ma non c'è nessuna richiesta di riscatto. Benchè gli altri agenti credano che i genitori siano coinvolti, Mulder crede che nessuna delle loro teorie spiega quello che è accaduto alla bambina. Scully lo segue fino al suo ufficio e tenta di convincerlo del fatto che sta identificando il caso con la scomparsa di sua sorella. Mulder fruga attraverso i vecchi archivi e trova un documento di un caso del 1987 in Idaho. L'ultima riga del messaggio coincide con quella trovata nella casa dei LaPierre: "Nessuno spara a Babbo Natale!" Gli agenti fanno visita alla donna che ha scritto il messaggio, Kathy Lee Tencate, che è rinchiusa in cella accusata di aver rapito suo figlio di sei anni. Benchè il bambino non sia mai stato trovato, lei ha confessato l'assassinio. Mulder le fa notare che il suo caso assomiglia alla situazione dei LaPierre e crede che lei sia innocente. Kathy Lee rifiuta di aiutarli, così se ne vanno. Sola nella sua cella, Kathy Lee ha una visione di suo figlio e richiama gli agenti.
La Sig.ra Mulder chiama suo figlio di nuovo, ma lascia un messaggio sulla segreteria telefonica, dicendo che ci sono molte cose che non gli ha mai detto e spera che lui capirà. Procede bruciando le fotografie di Mulder e sua sorella. Mulder ritorna a Sacramento per mostrare ai LaPierre una confessione videoregistrata da Kathy Lee. Li assicura dal nastro che la loro figlia è al sicuro. La coppia reagisce emotivamente. I LaPierre cambiano la loro versione degli eventi della notte del rapimento, e vengono rilasciati dalla custodia della polizia.
Tornato in ufficio, Skinner sgrida Mulder per aver portato le sue idee paranormali nel caso. Scully li interrompe. Informa Mulder che sua madre è morta. Mentre indagano nella casa della Sig.ra Mulder, scoprono un forno a gas aperto e una bottiglia di sonniferi. Mulder crede che sua madre abbia cercato di contattarlo per il caso LaPierre e che chiunque abbia preso sua sorella, abbia ora ucciso sua madre, inscenando un suicidio. Nota che le foto di famiglia mancano, e supplica Scully di fare l'autopsia. Cercando le risposte, Mulder va nella prigione dell'Idaho per vedere di nuovo Kathy Lee Tencate. Lei gli dice che sua madre cercava di dirgli che sua sorella Samantha è con gli "spiriti erranti" - vecchie anime che si appostano nella luce delle stelle e che proteggono le altre anime dal dolore che avrebbero sofferto nella vita reale.
Un uomo obeso guarda alcuni bambini giocare in un parco a tema dedicato al Villaggio di Babbo Natale al Polo Nord. Si cambia con i vestiti di Babbo Natale vicino ad un gruppo di monitor televisivi che registrano ciò che avviene nel villaggio. Vicino c'è una pila di videocassette. Mulder, nel frattempo, ripete la comunicazione di sua madre a Scully, cercando di capire quello che cercava di dirgli. Scully ha scoperto che la Sig.ra Mulder soffriva di un cancro incurabile e si è suicidata. Dice a Mulder che sua madre avrebbe voluto che smettesse di cercare Samantha. Probabilmente aveva sperato di portare via la sua pena. Mulder crolla tra le braccia di Scully.
Billie LaPierre ha una visione di Amber Lynn vicino al suo letto. La bambina le dice qualcosa. Skinner e Scully portano Mulder a Sacramento perché Billie vuole vederlo. Billie dice a Mulder che durante l'apparizione Amber Lynn ha pronunciato il numero settantaquattro. Nessuno capisce il significato della parola. Mentre gli agenti se ne vanno dalla casa dei LaPierre, un Mulder abbattuto ed esausto chiede di essere rimosso dal caso. Scully osserva una strada contrassegnata come Route 74 e prende una mappa. Svoltano sulla strada verso il Villaggio di Babbo Natale al Polo Nord. Skinner controlla l'esterno mentre Mulder e Scully entrano nell'edificio. Si imbattono per caso in una serie di monitor e pile di videocassette risalenti fino agli anni '60. Un nastro riprende Ambra Lynn LaPierre. Improvvisamente, l'uomo obeso appare e chiude Mulder e Scully nell'ufficio. Skinner insegue l'uomo intorno alla proprietà e lo arresta. Mulder e Scully, dopo aver sfondato la porta, li raggiungono e si ritrovano su un terreno dove la terra è stata smossa da poco. Si rendono conto che ci sono dozzine di tumuli non segnati - ciascuno delle dimensioni della tomba di una bambino.
DAVID DUCHOVNY - Agente Speciale Fox Mulder
GILLIAN ANDERSON - Agente Speciale Dana Scully
Attori Co-Protagonisti
Mitch Pileggi - Vicedirettore Walter Skinner
Mark Rolston - Bud LaPierre
Rebecca Toolan - Sig.ra Teena Mulder
Shareen Mitchell - Billie LaPierre
Megan Corletto - Amber Lynn LaPierre
Spencer Garrett - Harry Bring
Kim Darby - Kathy Lee Tencate
Martin Grey - Agente Flagler
Randall Bosley - Uomo panciuto
John Harnagel - Padre esausto
Marie Chambers - Guardia
John Bisom - Giornalista televisivo #2
Nancy Tiballi - Giornalista televisivo #1
Dylan Stjepovic - Figlio di Kathy Lee
Trasmesso la prima volta in TV
06/02/00
14/05/00
Quella stessa sera, Skinner riunisce una squadra di agenti per trovare la bambina. Mulder insiste perchè gli sia assegnato il caso. Benchè Skinner non consideri questo un X-file, concede a Mulder fino a mezzogiorno per stendere un rapporto. La mattina seguente, Mulder arriva presso la casa dei LaPierre a Sacramento, California. Chiede del messaggio di riscatto. Bud gli dice che il messaggio era nella stanza di Amber Lynn. Billie mente e gli dice che era già a letto. Mulder è incerto su cosa credere. Più tardi, Scully arriva al motel trovando Mulder profondamente pensieroso. Skinner l'ha spedita a recuperare il rapporto di Mulder. Il cellulare di Mulder interrompe la loro conversazione. E' la Sig.ra Mulder, che chiede a suo figlio se sta indagando sul rapimento. Sembra agitata, e vuole che chiami quando ritorna.
Mulder e Scully ritornano a Washington, dove Skinner analizza la lettera con la sua squadra. L'analisi della scrittura sembra mostrare che Billie LaPierre ha scritto il messaggio, ma non c'è nessuna richiesta di riscatto. Benchè gli altri agenti credano che i genitori siano coinvolti, Mulder crede che nessuna delle loro teorie spiega quello che è accaduto alla bambina. Scully lo segue fino al suo ufficio e tenta di convincerlo del fatto che sta identificando il caso con la scomparsa di sua sorella. Mulder fruga attraverso i vecchi archivi e trova un documento di un caso del 1987 in Idaho. L'ultima riga del messaggio coincide con quella trovata nella casa dei LaPierre: "Nessuno spara a Babbo Natale!" Gli agenti fanno visita alla donna che ha scritto il messaggio, Kathy Lee Tencate, che è rinchiusa in cella accusata di aver rapito suo figlio di sei anni. Benchè il bambino non sia mai stato trovato, lei ha confessato l'assassinio. Mulder le fa notare che il suo caso assomiglia alla situazione dei LaPierre e crede che lei sia innocente. Kathy Lee rifiuta di aiutarli, così se ne vanno. Sola nella sua cella, Kathy Lee ha una visione di suo figlio e richiama gli agenti.
La Sig.ra Mulder chiama suo figlio di nuovo, ma lascia un messaggio sulla segreteria telefonica, dicendo che ci sono molte cose che non gli ha mai detto e spera che lui capirà. Procede bruciando le fotografie di Mulder e sua sorella. Mulder ritorna a Sacramento per mostrare ai LaPierre una confessione videoregistrata da Kathy Lee. Li assicura dal nastro che la loro figlia è al sicuro. La coppia reagisce emotivamente. I LaPierre cambiano la loro versione degli eventi della notte del rapimento, e vengono rilasciati dalla custodia della polizia.
Tornato in ufficio, Skinner sgrida Mulder per aver portato le sue idee paranormali nel caso. Scully li interrompe. Informa Mulder che sua madre è morta. Mentre indagano nella casa della Sig.ra Mulder, scoprono un forno a gas aperto e una bottiglia di sonniferi. Mulder crede che sua madre abbia cercato di contattarlo per il caso LaPierre e che chiunque abbia preso sua sorella, abbia ora ucciso sua madre, inscenando un suicidio. Nota che le foto di famiglia mancano, e supplica Scully di fare l'autopsia. Cercando le risposte, Mulder va nella prigione dell'Idaho per vedere di nuovo Kathy Lee Tencate. Lei gli dice che sua madre cercava di dirgli che sua sorella Samantha è con gli "spiriti erranti" - vecchie anime che si appostano nella luce delle stelle e che proteggono le altre anime dal dolore che avrebbero sofferto nella vita reale.
Un uomo obeso guarda alcuni bambini giocare in un parco a tema dedicato al Villaggio di Babbo Natale al Polo Nord. Si cambia con i vestiti di Babbo Natale vicino ad un gruppo di monitor televisivi che registrano ciò che avviene nel villaggio. Vicino c'è una pila di videocassette. Mulder, nel frattempo, ripete la comunicazione di sua madre a Scully, cercando di capire quello che cercava di dirgli. Scully ha scoperto che la Sig.ra Mulder soffriva di un cancro incurabile e si è suicidata. Dice a Mulder che sua madre avrebbe voluto che smettesse di cercare Samantha. Probabilmente aveva sperato di portare via la sua pena. Mulder crolla tra le braccia di Scully.
Billie LaPierre ha una visione di Amber Lynn vicino al suo letto. La bambina le dice qualcosa. Skinner e Scully portano Mulder a Sacramento perché Billie vuole vederlo. Billie dice a Mulder che durante l'apparizione Amber Lynn ha pronunciato il numero settantaquattro. Nessuno capisce il significato della parola. Mentre gli agenti se ne vanno dalla casa dei LaPierre, un Mulder abbattuto ed esausto chiede di essere rimosso dal caso. Scully osserva una strada contrassegnata come Route 74 e prende una mappa. Svoltano sulla strada verso il Villaggio di Babbo Natale al Polo Nord. Skinner controlla l'esterno mentre Mulder e Scully entrano nell'edificio. Si imbattono per caso in una serie di monitor e pile di videocassette risalenti fino agli anni '60. Un nastro riprende Ambra Lynn LaPierre. Improvvisamente, l'uomo obeso appare e chiude Mulder e Scully nell'ufficio. Skinner insegue l'uomo intorno alla proprietà e lo arresta. Mulder e Scully, dopo aver sfondato la porta, li raggiungono e si ritrovano su un terreno dove la terra è stata smossa da poco. Si rendono conto che ci sono dozzine di tumuli non segnati - ciascuno delle dimensioni della tomba di una bambino.
Attori Protagonisti
DAVID DUCHOVNY - Agente Speciale Fox Mulder
GILLIAN ANDERSON - Agente Speciale Dana Scully
Attori Co-Protagonisti
Mitch Pileggi - Vicedirettore Walter Skinner
Mark Rolston - Bud LaPierre
Rebecca Toolan - Sig.ra Teena Mulder
Shareen Mitchell - Billie LaPierre
Megan Corletto - Amber Lynn LaPierre
Spencer Garrett - Harry Bring
Kim Darby - Kathy Lee Tencate
Martin Grey - Agente Flagler
Randall Bosley - Uomo panciuto
John Harnagel - Padre esausto
Marie Chambers - Guardia
John Bisom - Giornalista televisivo #2
Nancy Tiballi - Giornalista televisivo #1
Dylan Stjepovic - Figlio di Kathy Lee
Trasmesso la prima volta in TV
06/02/00
14/05/00
- Titolo - "Sein Und Zeit" significa "Esistenza e Tempo" ed è il titolo di un libro di filosofia piuttosto famoso scritto nel 1927 da Martin Heidegger. Tratta appunto della nostra esistenza.
- Nel prologo dell'episodio, il sig. LaPierre sta guardando "Harsh Realm" (una breve serie di Chris Carter mai arrivata in Italia) in tv. Il sig. LaPierre sembra apprezzare lo show, e dice a Mulder che non sapeva come si chiamava quello che stava guardando, ma che gli piaceva. L'attore che interpreta il sig. LaPierre è nel secondo episodio di Harsh Realm come cacciatore di taglie.
- I nomi dei LaPierre (Billie e Bud) possono essere un riferimento al libro di Melville "Billy Bud".
- L'avvocato dei LaPierre, Harry Bring, deve il suo nome all'X-Files Unit Production Manager.
- Amber Lynn LaPierre deve il suo nome a Amber Woodward, l'assistente di Chris Carter per "Harsh Realm".
- Tencate e LaPierre sono entrambi i cognomi di due precedenti ragazze di Chris Carter.
SCENA 1
(Una bambina, Amber Lynn, è inginocchiata accanto al suo letto mentre dice le sue preghiere.)
AMBER LYNN: Questa notte ti prego oh Signore veglia sulla mia anima con tutto il tuo amore, e se nel sonno dovessi morire, ti prego su nel cielo di farla salire. Benedici la mia mamma, benedici papà, anche nonno e nonna LaPierre, anche nonna e nonna Jason , anche...
SIGNORA LaPIERRE: D'accordo, va bene Amber Lynn. A nanna avanti. Prendi l'orsetto, brava. Coraggio, presto, presto, tutti i cuccioli a nanna. Forza al calduccio. Ecco fatto.
(I signori LaPierre rimboccano le coperte alla bambina.)
SIGNOR LaPIERRE: Notte Amber Lynn.
AMBER LYNN: Notte papà. Notte mamma.
SIGNORA LaPIERRE: Sogni d'oro. Ora chiudi gli occhietti. Buona notte.
(I signori LaPierre escono dalla camera socchiudendo la porta. Più tardi il signor LaPierre è sdraiato sul divano a guardare la televisione.)
ATTORE ALLA TV: Fermi dove siete! Getta la pistola.
SIGNOR LaPIERRE: Però, bello.
(La signora LaPierre entra nella sua camera da letto e, dopo averlo disfatto, cammina verso l'armadio. Ne tira fuori un abito avvolto da una plastica trasparente con all'interno un pezzo di carta. Dopo averne strappato un pezzo si dirige verso il comodino, apre un cassetto e prende un pennarello rosso. Il signor LaPierre è ancora sdraiato sul divano.)
ATTORE ALLA TV: Perché mi stai facendo questo processo? Cosa vuoi, una prova del mio amore?
(Il signor LaPierre sente una porta che si chiude.)
SIGNOR LaPIERRE: Billie?
ATTORE ALLA TV: Tu sai che farei qualsiasi cosa per te. Sono disposto anche a...
(Il signor LaPierre spegne la televisione e cammina verso le camere. La signora LaPierre è seduta sul letto e sta scrivendo appoggiata al comodino.)
SIGNORA LaPIERRE: Signori LaPierre leggete attentamente. Ho rapito vostra figlia e la ucciderò se non farete esattamente come vi dico...
(Il signor LaPierre entra nella camera di Amber Lynn.)
SIGNORA LaPIERRE: ...qualunque inosservanza delle mie istruzioni, determinerà l'esecuzione di Amber Lynn.
(Il signor LaPierre guarda sua figlia. Il volto della bambina è pieno di lividi. Lui ansima e la guarda spaventato. Un attimo dopo i lividi sono scomparsi.)
SIGNOR LaPIERRE: Oh angioletto.
SIGNORA LaPIERRE: ...fatene parola solo con un cane e non la rivedrete mai più viva. Nessuno spara a Babbo Natale.
(Il signor LaPierre rimbocca le coperte ad Amber Lynn ed esce dalla stanza. La porta si chiude improvvisamente dietro di lui. Il signor LaPierre cerca di aprirla quando da sotto esce un liquido rosso.)
SIGNOR LaPIERRE: Billie! Amber Lynn!
(Il signor LaPierre sfonda la porta a spallate, ma Amber Lynn non è più nel suo letto.)
SIGLA
SCENA 2
QUARTIER GENERALE FBI
3:14 AM
(Mulder, in jeans e maglietta, esce dall'ascensore e si dirige verso l'ufficio di Skinner.)
SKINNER: (al telefono) Amber Lynn LaPierre, esatto. E’ già in corso un indagine federale. Quel sequestro a Sacramento, in California.
(Dalla porta, Mulder fa un cenno a Skinner e questi lo raggiunge nel corridoio.)
SKINNER: Perché è qui agente Mulder?
MULDER: Voglio questo caso.
SKINNER: Le assicuro che se ne stanno occupando persone più che competenti.
MULDER: Ah sì, lo vedo.
SKINNER: Questo è un rapimento, agente Mulder. Una bambina scomparsa dalla sua cameretta. Un semplice lavoro di routine per l'FBI, non è un X-File.
MULDER: Sì, conosco i fatti.
SKINNER: Stiamo vagliando tutte le possibilità prima di fare qualsiasi dichiarazione.
MULDER: E’ proprio questo che voglio fare. Vagliare tutte le possibilità.
SKINNER: Non posso affidarle il caso, così come se niente fosse. Devo seguire il protocollo. Prima va all'Anticrimine e poi a quelli della Sezione Scomparsi.
MULDER: Due o tre ore al massimo e si scatenerà il finimondo. Ogni avvocato in cerca di pubblicità vorrà assistere queste persone gratuitamente. Se nessuno farà le domande giuste adesso, dopo sarà troppo tardi.
(Skinner guarda l'orologio.)
SKINNER: Ha tempo fino a mezzogiorno. Mulder? Vede gli agenti nel mio ufficio? Ci stanno già lavorando.
(Mulder cammina verso l'ascensore.)
MULDER: Pensano che sia morta. Io non ci scommetterei.
SCENA 3
SACRAMENTO, CALIFORNIA
8:12 AM
(Mulder parcheggia davanti casa dei signori LaPierre, invasa da giornalisti e poliziotti.)
GIORNALISTA #1: Ci può dire qualcosa sul caso?
GIORNALISTA #2: Mi scusi.
GIORNALISTA #1: Qualche notizia sulla bambina?
GIORNALISTA #3: E' stato chiesto il riscatto?
GIORNALISTA #1: Ci sono nuovi sviluppi del caso? E' morta?
GIORNALISTA #3: Sono stati i genitori a farla sparire?
GIORNALISTA #1: Ci risponda per favore!
(Mulder, ignorando i giornalisti, entra nella casa mostrando il distintivo.)
HARRY BRING: No mi scusi, niente giornalisti in casa.
MULDER: Agente speciale Fox Mulder, FBI. Vorrei fare qualche domanda ai signori LaPierre, se possibile.
HARRY BRING: I miei clienti non sanno niente. Oh, sono Harry Bring. Il loro avvocato.
MULDER: Sul suo biglietto c'è scritto che lei è specializzato in consulenze immobiliari, si è mai occupato di un caso di omicidio?
HARRY BRING: Non si tratta di omicidio.
MULDER: Questo lo sapremmo soltanto quando salterà fuori la verità sulla scomparsa di Amber Lynn.
HARRY BRING: I miei clienti non sono assassini e non accetto delle insinuazioni del genere.
MULDER: Già. Se vuole veramente aiutarli comunque procuri loro un vero avvocato.
SIGNOR LaPIERRE: Fallo passare Harry.
(I signori LaPierre sono seduti sul divano. La signora LaPierre piange mentre è abbracciata al marito.)
SIGNOR LaPIERRE: Non abbiamo niente da nascondere.
(Mulder si siede di fronte a loro.)
MULDER: Signora e signor LaPierre mi chiamo Fox Mulder e sono un agente speciale dell'FBI. Ho molta esperienza col genere di crimine che è avvenuto qui. So che avete già parlato con la polizia, ma vorrei farvi anch'io qualche domanda e vorrei che mi forniste tutti i dettagli che voi e il vostro avvocato riterrete opportuni. Vorrei sapere di più su quel biglietto. Dove l'avete trovato?
SIGNOR LaPIERRE: In... in camera di mia figlia.
MULDER: Quando?
SIGNOR LaPIERRE: Quando sono andato da lei.
MULDER: Si ricorda che ora fosse?
SIGNOR LaPIERRE: Circa le nove e mezza credo. Sì, era più o meno a quell'ora. Avevo guardato la TV e...
MULDER: Che cosa davano?
SIGNOR LaPIERRE: Non lo so, un film d'azione. Non ricordo.
MULDER: Lei invece, signora LaPierre?
SIGNORA LaPIERRE: Io ero già a letto.
MULDER: Stava dormendo?
SIGNORA LaPIERRE: Non ancora.
MULDER: La stanza di Amber Lynn è quella... quella che ho visto in fondo al corridoio?
SIGNORA LaPIERRE: Sì.
MULDER: La sera chiudete sempre a chiave anche se siete in casa?
SIGNORA LaPIERRE: Sì.
MULDER: Siete in buoni rapporti con le persone che abitano in questa strada?
SIGNOR LaPIERRE: Per lo più direi di sì.
MULDER: C'è qualcuno che avrebbe potuto far del male ad Amber Lynn?
(La signora LaPierre ricomincia a piangere.)
SIGNORA LaPIERRE: No.
HARRY BRING: Ora basta domande. Spero che a questo punto si sia convinto che i signori non hanno niente da nascondere.
MULDER: Signora e signor LaPierre ci sarà un grande scalpore intorno a questo caso, quindi voglio che sia ben chiara una cosa. State certi che sia io che i miei colleghi dell'FBI faremo tutto ciò che è in nostro potere per trovare vostra figlia.
SIGNORA LaPIERRE: Grazie.
MULDER: Ora vado.
(Mulder si alza.)
SIGNORA LaPIERRE: Agente Mulder, c'è qualche possibilità che riusciate a trovarla?
MULDER: Io me lo auguro. Sì, con tutto il cuore.
(Mulder esce dalla casa.)
SCENA 4
10:12 PM
(Scully guida verso un motel. Scende dalla macchina e bussa ad una stanza. Mulder è sdraiato vestito sul letto.)
MULDER: E' aperto.
(Scully apre la porta.)
SCULLY: Posso entrare?
MULDER: Accomodati.
SCULLY: Che stai facendo?
MULDER: Rifletto.
SCULLY: A proposito di?
MULDER: Di Amber Lynn LaPierre.
SCULLY: Posso accendere la luce?
MULDER: No, lascia così.
(Scully chiude la porta.)
SCULLY: Skinner è fuori dalla grazia di Dio.
(Mulder guarda alla televisione il signor LaPierre che viene bloccato dai giornalisti.)
SCULLY: Ce l'ha con te.
MULDER: Immagino.
SCULLY: Voleva un rapporto entro mezzogiorno. Ha aspettato invano e alla fine ha mandato me a cercarti.
MULDER: Non l'ho scritto il rapporto.
SCULLY: Ci sono delle novità. I giornalisti hanno avuto una soffiata su alcuni particolari delle indagini e i LaPierre sono stati trattenuti per accertamenti.
MULDER: Sono innocenti, Scully.
SCULLY: I fatti dimostrano il contrario. Nessun segno di infrazione. Entrambi erano in casa al momento in cui la piccola è scomparsa.
MULDER: E hanno mentito sul luogo in cui hanno trovato il biglietto.
SCULLY: Perché?
MULDER: E' su questo che stavo riflettendo.
(Scully si volta verso la televisione.)
SCULLY: Chissà perché la gente ha una curiosità così morbosa quando viene ucciso un innocente.
MULDER: Non è stata uccisa Scully.
(Il cellulare di Mulder suona.)
MULDER: (al telefono) Pronto?
TEENA MULDER: (al telefono) Fox, sono io.
MULDER: Mamma, ciao.
TEENA MULDER: Ho sentito la notizia di quella bambina in California. Tu sei laggiù vero?
MULDER: Sì, è cosi. Stai bene mamma?
TEENA MULDER: Quando pensi di tornare?
MULDER: E' un po' presto per dirlo, non lo so con esattezza.
TEENA MULDER: Quando torni chiamami Fox.
MULDER: Sì, d'accordo e riguardati mi raccomando.
(Mulder riattacca il telefono. Teena Mulder guarda una foto incorniciata di Mulder e Samantha da bambini.)
SCENA 5
QUARTIER GENERALE FBI
9:41 AM
(Nell'ufficio di Skinner, lui ed altri agenti esaminano il biglietto ritrovato.)
SKINNER: Il biglietto ci fornisce diversi dati molto utili. C'è la minaccia di violenze fisiche, ma non c'è richiesta di riscatto. Il testo è breve. E’ scritto su un pezzo di carta strappata che indica scarsa premeditazione.
(Entrano Mulder e Scully.)
SKINNER: La carta è del tipo usato dalle lavanderie per proteggere gli abiti puliti. Il pezzo sul quale era scritto il messaggio combacia perfettamente con un altro trovato nei rifiuti di casa LaPierre. L'inchiostro proviene da un pennarello trovato anch'esso nei rifiuti. Sopra c'erano solo le impronte di Billie LaPierre.
MULDER: La calligrafia è sua?
AGENTE FLAGLER: Sarà difficile dimostrarlo, per via del pennarello e del tipo di carta. Ci sono sbavature che rendono la scrittura confusa. Inoltre, sembra che ci sia anche stato un tentativo di alterarla, ma in alcuni campioni scritti dalla signora LaPierre notiamo delle forme dominanti. Questa “s”, quest'altra e quest'altra ancora sono talmente somiglianti a questa, questa e quest'altra da renderla sospetta.
(L'agente Flagler confronta la lettera “s” del biglietto con un assegno.)
MULDER: Ma non da incriminarla.
SKINNER: Ha per caso qualche informazioni da darci, agente Mulder?
MULDER: Bud LaPierre dice che dopo aver guardato la TV stava preparandosi per andare a letto quando ha scoperto che Amber Lynn era sparita. Ma secondo il rapporto della polizia la TV era ancora accesa quando sono arrivati i primi agenti. Inoltre dice che lui e sua moglie dopo aver messo a letto la figlia non sono mai stati a più di sei metri dalla sua stanza fino al momento della scomparsa. A quanto ho potuto verificare i LaPierre sono in buoni rapporti con tutti i loro vicini. Ma nessuno ha visto un estraneo, venerdì sera in un'ora in cui erano tutti svegli, introdursi in nella casa, che era ben chiusa, e portarsi via la bambina indisturbato.
AGENTE FLAGLER: Il marito copre la moglie.
MULDER: No, non credo.
SKINNER: Perché?
(Mulder osserva il biglietto, in particolare la frase “nessuno spara a Babbo Natale”.)
MULDER: Perché questo non chiarirebbe fino in fondo quello che è successo.
(Mulder esce. Scully osserva Skinner e poi segue Mulder fuori dalla stanza. Alcuni istanti più tardi, nell’ufficio degli X-Files, Mulder sta cercando tra alcuni file quando Scully lo raggiunge.)
SCULLY: Che stai facendo, Mulder?
MULDER: C'è una frase in quel biglietto che ho già visto altrove.
SCULLY: Volevo dire un'altra cosa. Stai personalizzando il caso, lo identifichi con quello di tua sorella.
MULDER: Mia sorella è stata rapita dagli alieni. Ho mai parlato di alieni qui, Scully?
SCULLY: Ci sono delle persone competenti nell'ufficio di Skinner che non hanno la pazienza di seguirti.
MULDER: Io ho soltanto fornito loro un logico contrappunto.
SCULLY: No, hai detto che stavano sbagliando, Mulder.
MULDER: Ed è cosi.
(Mulder porge a Scully un file.)
MULDER: Pocatello, Idaho, 1987. (indicando un foglio inserito nel fascicolo) “Nessuno spara a Babbo Natale”. Ti dice niente?
SCENA 6
REDDING, CALIFORNIA
(Un uomo è seduto in un'auto mentre filma dei bambini che giocano. Allo specchietto retrovisore ha appesa una statuetta di Babbo Natale.)
SCENA 7
CARCERE FEMMINILE DELLO STATO DELL'IDAHO
(Mulder e Scully vengono accompagnati da una guardia nella cella di Kathy Lee TenCate.)
GUARDIA: Kathy Lee, ci sono visite.
KATHY LEE TENCATE: Li può far accomodare.
MULDER: Signora TenCate io sono l'agente Mulder, lei è l'agente Scully. Possiamo sederci?
KATHY LEE TENCATE: Non è certo il Ritz.
(Mulder, sorridendo, si siede di fianco alla donna.)
MULDER: Le faremo solo qualche domanda. Abbiamo riletto il fascicolo sul suo caso e mi sembra che i fatti parlino da soli. Suo figlio di sei anni, Dean, fu rapito mentre dormiva nel suo letto. Su un biglietto era scritto che l'avrebbero ucciso e fu appurato che l'aveva scritto lei. Al processo si dichiarò innocente, ma fu condannata a dodici anni nonostante il corpo di suo figlio non sia mai stato ritrovato.
KATHY LEE TENCATE: Sì, è esatto.
MULDER: Lei allora disse che la notte in cui Dean scomparve ebbe una visione. Lo vide morto. Pensò che la mente le stesse giocando brutti scherzi, ma quando entrò nella camera si rese conto che era scomparso, è così?
KATHY LEE TENCATE: Sì, è cosi.
MULDER: Ma tre anni fa dopo aver trascorso sette anni in carcere lei cambiò la sua versione e confessò di aver ucciso suo figlio in un momento di follia. Un crollo psicologico.
KATHY LEE TENCATE: Sì, infatti.
SCULLY: Perché l'ha ucciso?
KATHY LEE TENCATE: Non lo so in realtà. Avevo tanta rabbia dentro.
MULDER: Ho con me una copia del biglietto che scrisse. Le spiace se gliela mostro?
(Kathy Lee TenCate scuote la testa.)
MULDER: C'è una frase, qui, nell'ultima riga. “Nessuno spara a Babbo Natale”. Sa spiegarmi che cosa significa?
KATHY LEE TENCATE: Ecco, significa che con qualcuno che ti promette qualcosa, un regalo, come Babbo Natale, ci si comporta bene per paura di non ricevere quel regalo.
MULDER: Tre giorni fa è scomparsa una bambina, anche lei mentre dormiva. Sul posto hanno trovato questo biglietto. Può dargli un'occhiata e dirmi che c'è scritto infondo?
(Mulder mostra il biglietto alla donna.)
KATHY LEE TENCATE: La stessa cosa.
MULDER: In nessuno dei due biglietti c'è una richiesta precisa. In entrambi i casi non c'è traccia di violenza o di infrazione. E anche qui non si è ancora riusciti a ritrovare il corpo.
KATHY LEE TENCATE: Io ho indicato dov'era il corpo.
MULDER: Sì. Però stranamente non hanno trovato nulla.
KATHY LEE TENCATE: Non so spiegarlo.
MULDER: Io credo di sì.
KATHY LEE TENCATE: No invece!
MULDER: Non è in grado di spiegarlo perché lei non è un'assassina. Non ha ucciso suo figlio, né sepolto il suo corpo. La sua unica colpa è aver detto una bugia, come queste altre persone. Ha cambiato la sua versione soltanto per poter uscire da qui. Sapeva che il giudice avrebbe creduto alla storia del momento di follia, al suo pentimento, ma non avrebbe, mai, mai scarcerato una donna che dichiarava che suo figlio era scomparso nel nulla. Queste persone hanno bisogno di essere rassicurate da qualcuno che convalidi la loro storia.
KATHY LEE TENCATE: Io non lo posso fare.
MULDER: Hanno bisogno del suo aiuto.
(La guardia raggiunge gli agenti. Mulder e Scully escono dalla cella.)
SCULLY: Ti stai comportando da irresponsabile, Mulder. Agisci fuori dagli schemi su dati che non hanno nessuna base razionale.
MULDER: Tu sei convinta che abbia ucciso suo figlio?
SCULLY: E' stata processata e condannata.
MULDER: E come lo spieghi che in quei due biglietti scritti a distanza di parecchi anni c'è la stessa frase misteriosa.
SCULLY: Non te lo so spiegare Mulder, ma avevo ragione quando ti ho detto che ti stai identificando con questo caso.
MULDER: No, io lo risolverò questo caso. Lo devo risolvere.
SCULLY: E come?
MULDER: Troverò quei bambini.
SCULLY: E se fossero morti?
(Mulder osserva Scully ed esce dal carcere.)
SCULLY: Sarebbe ancora più doloroso per te trovarli.
(Kathy Lee TenCate è sdraiata nel suo letto quando vede dinanzi a lei la visione di suo figlio.)
KATHY LEE TENCATE: Guardia, guardia per favore li può richiamare? Guardia! Devo dirgli una cosa.
SCENA 8
MULDER: (segreteria) Fox Mulder, lasciate un messaggio. Vi richiamerò.
(La segreteria emette un suono. Teena Mulder apre la cornice contenente la foto di Mulder e Samantha e la butta in un cestino pieno di fiamme.)
TEENA MULDER: (al telefono) Fox, sono la mamma. Speravo mi chiamassi al tuo ritorno, ma non ti ho più sentito. So che hai molto da fare. Io... non so sa dove cominciare, tante sono le emozioni che mi porto dentro. Ci sono tante cose che non ti ho mai detto per motivi che un giorno spero comprenderai.
SCENA 9
(I signori LaPierre sono seduti in una stanza assieme al loro avvocato. Entra Mulder.)
HARRY BRING: Tutto questo è assurdo. Esigo di sapere che succede.
MULDER: Voglio mostrare una cosa ai suoi clienti.
(Mulder inserisce una videocassetta nel videoregistratore.)
HARRY BRING: Avrò il diritto di sapere cos'è!
MULDER: Riguarda lo sparare a Babbo Natale. Credo che vi interesserà.
(Mulder sposta la televisione di fronte ai signori LaPierre. Kathy Lee TenCate compare nel video.)
MULDER: Non è successo solo a voi.
KATHY LEE TENCATE: (sul video) Ho preso... ho preso questa decisione perché sento che è la cosa giusta da fare e perché so che cosa state provando. Non voglio che a voi succeda quello che è successo a me. Voglio solo dirvi che la vostra bambina sta bene. (la signora LaPierre inizia a piangere) So che avete paura della verità perché anch'io ho visto delle cose di cui ho avuto paura e non riesco ancora a spiegarmele, ma sono sicura di non aver mai neanche lontanamente pensato quelle cose che ho scritto. Non fanno parte di me. Era come se si scrivessero da sole usando la mia mano. Comunque, quello che so, e so per certo, perché lo sento nel cuore, è che mio figlio è salvo e protetto ed è in un posto migliore.
SCENA 10
(Su dei monitor vengono mostrate le immagini dei signori LaPierre mentre vengono rilasciati. Su un altro monitor si vedono dei bambini che giocano, su un altro si vede Amber Lynn, mentre su altri scorrono alcune immagini di Babbo Natale.)
GIORNALISTA #1: Nonostante i sospetti e i pettegolezzi, oggi i genitori di Amber Lynn LaPierre sono stati rilasciati per insufficienza di prove. Secondo i bene informati, le loro ultime dichiarazioni avrebbero lasciato la polizia di Sacramento piuttosto confusa e interdetta. Sembra che abbiano raccontato una storia nella quale sostengono che nel rapimento della loro figlia avrebbero agito delle forse soprannaturali.
(Un uomo entra nella stanza ed osserva l'intervista di Mulder.)
MULDER: (sul video) L'indagine federale su questo caso continuerà però, non ci concentreremo più sui LaPierre come principali indiziati. Noi intensificheremo ulteriormente le nostre ricerche e ci auguriamo che Amber Lynn torni a casa sana e salva.
GIORNALISTA #2: Ma allora avete la convinzione che sia ancora viva.
(Mulder e Skinner, nell'ufficio di quest'ultimo, guardano l'intervista.)
SKINNER: Intensificheremo le ricerche dove? Nel mondo dei sogni?
MULDER: Ho una testimone probante.
SKINNER: Sì, in prigione.
MULDER: Le ripeto che c'è una connessione concreta tra quelle due donne.
SKINNER: La sola connessione, agente Mulder, è lei. C'è chi si sta spaccando la schiena su questa storia per raccogliere prove concrete, indizi reali, mentre lei se ne va in giro a farsi raccontare favole da un'assassina in prigione.
MULDER: Io la capisco, non ha alcun senso, è incomprensibile soprattutto per una mente razionale, lo ammetto.
SKINNER: Però lei è con le menti razionali che si deve confrontare.
(Scully entra nell'ufficio.)
SKINNER: Ha voluto questo caso a tutti i costi e fino ad ora è riuscito soltanto a dare una scappatoia ai nostri unici indiziati.
SCULLY: Signore?
SKINNER: Sì, che c'è agente Scully?
SCULLY: Vorrei parlare con l'agente Mulder.
SKINNER: Non adesso.
SCULLY: Sì. Adesso signore.
MULDER: Che c'è Scully?
SCULLY: Purtroppo tua madre è morta.
SCENA 11
ABITAZIONE DELLA SIGNORA MULDER
GREENWICH, CONNECTICUT
(Mulder e Scully entrano nella casa di Teena Mulder. Mulder cammina verso la cucina dove si trovano alcuni agenti, mentre Scully rimane vicino alla porta d'entrata.)
AGENTE #1: La porta del forno l'abbiamo trovata aperta. Erano aperte anche le manopole del gas. Abbiamo già rilevato le impronte qui.
AGENTE #2: Agente Mulder?
MULDER: Sì, che c'è?
AGENTE #2: Ne abbiamo trovati parecchi di questi flaconcini.
(Scully osserva del nastro adesivo lungo i bordi della porta.)
AGENTE #2: Noi abbiamo finito.
AGENTE #3: Va bene.
(Scully segue Mulder nella camera da letto.)
SCULLY: Posso?
MULDER: Guarda qui.
SCULLY: Che cos'è?
MULDER: Diazepam. Lo prendeva per dormire.
SCULLY: Nessun biglietto?
MULDER: (sospirando) No. Quando ero in California mi ha lasciato un messaggio a casa, però io non l'ho richiamata.
SCULLY: Mi dispiace.
MULDER: Io non lo so... ma perché l'ha fatto? E’ una cosa che non ha alcun senso.
SCULLY: Non si conoscono mai i motivi.
MULDER: No, non era tipo da suicidarsi. E che fine hanno fatto le foto? Erano qui, su questo tavolino. Erano fotografie di me e mia sorella da bambini, ci teneva moltissimo, non ci sono più. Perché?
(Mulder si siede sul letto chiudendo gli occhi. Scully si siede dietro di lui.)
MULDER: Mi ha visto in tv, voleva parlarmi di quella bambina sparita. Voleva dirmi qualcosa su di lei, ma forse non me l'ha potuta dire al telefono proprio per paura che le facessero una cosa del genere.
SCULLY: Chi?
MULDER: Quelli che presero mia sorella.
(Scully lo guarda stupita.)
SCULLY: Ah..
MULDER: Guardati intorno... insomma, è tutto cosi finto! Le pillole, il forno, lo scotch... sembra il set di un brutto film. Saranno piombati qui, l'avranno minacciata. Lei avrà reagito, l'avranno addorment.. io cercherei la traccia di iniezione o qualche altra sostanza nel suo corpo oltre alle pillole.
(Scully si alza dal letto scuotendo la testa.)
SCULLY: No, Mulder. Ti prego, non chiedermi questo.
MULDER: E a chi altri dovrei chiederlo?
SCULLY: Io non le posso fare un'autopsia. Un conto è su un estraneo, ma tu sei mio amico e lei era tua madre.
MULDER: Lo so, ma se non lo farai non saprò mai qual è la verità.
(Mulder e Scully si guardano. Alla fine lei sospira.)
SCENA 12
(Una guardia accompagna Mulder alla cella di Kathy Lee TenCate.)
MULDER: Lei ha visto delle cose. E io devo capirle.
KATHY LEE TENCATE: Le è successo qualcosa?
MULDER: E' morta mia madre. E lei sa perché.
(Kathy Lee TenCate scuote la testa.)
MULDER: Io la posso aiutare. Posso parlare con i giudici in suo favore. Ma adesso lei deve aiutare me.
KATHY LEE TENCATE: Non riesco a capire che cosa vuole.
MULDER: Non sono qui per caso. Anche mia sorella mi è stata portata via, quando aveva otto anni. Come a lei è stato portato via suo figlio.
KATHY LEE TENCATE: Dov'è ora sua sorella?
MULDER: Non lo so, non ne ho la più pallida idea.
KATHY LEE TENCATE: Sua madre sapeva, non è vero?
MULDER: Perché me lo chiede?
KATHY LEE TENCATE: Stava cercando di dirglielo.
MULDER: Di dirmi cosa?
KATHY LEE TENCATE: Che li ha visti.
MULDER: Chi?
KATHY LEE TENCATE: Gli spiriti erranti. Anime che vagano in cerca di una dimora. Sua sorella è fra di loro.
MULDER: Lei li vede?
KATHY LEE TENCATE: (sorride) Sì. A volte però è molto difficile perché vivono nella luce delle stelle.
MULDER: Mia sorella è morta?
KATHY LEE TENCATE: L'hanno presa per proteggerla dalle sofferenze che le sarebbero state inflitte in vita, così come hanno fatto con il mio Dean.
MULDER: Ma, adesso dove sono? Suo figlio e l'altra bambina, Amber Lynn...
KATHY LEE TENCATE: Non lo so. Ma stanno bene. Anche sua sorella è lì, ne sono sicura.
(Mulder sospira.)
SCENA 13
(Una macchina, con a bordo dei bambini, si ferma davanti all'entrata de “Il paese di Babbo Natale dove è Natale tutto l'anno”. I bambini scendono dalla macchina.)
BAMBINA #1: Evviva!
BAMBINO: Evviva Babbo Natale!
GENITORE: Piano. Non vi scalmanate. Piano.
BAMBINA #1: Questa non è la renna Rodolfo!
BAMBINO: Certo che non è lei scemetta. Rodolfo se ne andato, è morto, stecchito.!
(Un uomo si avvicina ai bambini, guardandoli.)
BAMBINA #1: Non è vero, no!
BAMBINA #2: Sì, invece!
BAMBINO: Rodo Rodolfo era una renna, aveva un naso rosso come un peperone, era proprio come il tuo!
BAMBINA #1: Non è vero, io non ho il naso rosso!
BAMBINO: Altroché guardati allo specchio! Sembra un pomodoro!
GENITORE: Senti scusa, dov'è Babbo Natale? E’ in ritardo?
ED TRUELOVE: Tra poco arriva.
BAMBINI: Yeeehh evviva. Yeeehh!
BAMBINA #1: Evviva Babbo Natale!
BAMBINO: Siiii!
(L'uomo entra in un edificio. Successivamente apre una porta chiusa a chiave e si toglie la camicia. Nella stanza sono presenti i monitor con le immagini dei bambini. L'uomo prende la divisa da Babbo Natale e, davanti ad uno specchio, inizia a spogliarsi.)
SCENA 14
(Mulder è nel suo appartamento e ascolta il messaggio lasciato da sua madre sulla sua segreteria.)
TEENA MULDER: (voce) Fox, sono la mamma. Speravo mi chiamassi al tuo ritorno, ma non ti ho più sentito. So che hai molto da fare. Io... non so sa dove cominciare, tante sono le emozioni che mi porto dentro. Ci sono tante cose che non ti ho mai detto per motivi che un giorno spero comprenderai.
(Mulder avvicinandosi alla segreteria, riavvolge il messaggio.)
TEENA MULDER: (voce) Tante sono le emozioni che mi porto dentro. Ci sono tante cose che non ti ho mai detto per motivi che un giorno spero comprenderai.
(Mulder chiude gli occhi quando bussano alla porta. Si alza e va ad aprire. E’ Scully.)
MULDER: Vieni entra. Mia madre cercava di dirmi qualcosa.
(Mulder torna alla scrivania e riavvolge il messaggio. Scully gli si avvicina lentamente.)
MULDER: Forse l'ho capito. E' una cosa su mia sorella che mi ha sempre tenuto nascosto.
TEENA MULDER: (voce) Ci sono tante cose che non ti ho mai detto per motivi che un giorno spero comprenderai.
MULDER: Lei sapeva cos'avrei trovato seguendo questo caso.
SCULLY: E come faceva a saperlo?
MULDER: Una bambina sparisce senza lasciare traccia, né indizi, a dispetto di ogni spiegazione logica. Lo sapeva perché ciò che mi ha attirato è quello che credo da sempre.
SCULLY: Ti prego...
MULDER: Scully questi... questi genitori disperati che hanno perso i loro figli hanno avuto tutti delle visioni dei loro bambini in situazioni che non erano reali, ma che loro guidati dalla scrittura automatica...
(Scully si siede di fonte a Mulder.)
MULDER: ...hanno decritto in quei biglietti con parole suggeritegli medianicamente dalle anime vaganti che proteggono i bambini. Anche mia madre deve aver scritto un biglietto del genere con... con la descrizione della scomparsa di mia sorella, del suo rapimento da parte degli alieni. Non capisci, Scully? Non è mai avvenuto. Tutte quelle visioni che ho avuto erano soltanto... servivano ad aiutarmi ad accettare la perdita. Ho cercato mia sorella nel posto sbagliato. Era questo che mia madre stava cercando di dirmi, voleva avvertirmi che mi stavo sbagliando. Ed è per questo che l'hanno uccisa.
SCULLY: Tua madre si è suicidata, Mulder. Ho effettuato l'autopsia. Stava per morire di un male terribile, una malattia non solo incurabile, ma orribilmente deturpante, detta morbo di Paget. Lei lo sapeva, ci sono i referti medici. Non voleva più soffrire.
(Mulder la guarda per un momento poi si porta le mani alle tempie. Improvvisamente si alza e scuote la scrivania. Scully gli tocca un braccio.)
MULDER: Cercava di dirmi qualcosa! Lei...
(Mulder si siede e parla tra le lacrime.)
MULDER: Lei voleva... voleva dirmi qualcosa.
(Scully si avvicina.)
SCULLY: Stava cercando di dirti di smetterla, di non continuare più a cercare tua sorella. Sperava soltanto di alleviare il tuo dolore.
(Mulder piange tra le braccia di Scully.)
SCENA 15
ABITAZIONE DEI LaPIERRE
11:17 PM
(Il signor LaPierre entra nel suo letto ed abbraccia la moglie, quando la signora LaPierre vede lo spirito di Amber Lynn che cerca di dirle qualcosa.)
SCENA 16
(Il mattino dopo Skinner bussa alla porta dell'appartamento di Mulder. Scully va ad aprire.)
SKINNER: Buongiorno.
SCULLY: Signore.
SKINNER: Come sta Mulder?
SCULLY: E' stata una brutta nottata per lui.
SKINNER: Billie LaPierre lo vuole vedere, ha qualcosa da dire e parlerà soltanto con Mulder.
SCULLY: Non è il caso di...
(Mulder compare dietro Scully.)
MULDER: Che succede?
SKINNER: Ci sono delle novità, ho prenotato il volo per noi due.
(Scully osserva Mulder che annuisce e ritorna nell'appartamento.)
SCULLY: Farà meglio a prenotare anche per me.
SCENA 17
(Il signor LaPierre entra nella camera da letto e sveglia la moglie.)
SIGNOR LaPIERRE: Tesoro, svegliati. E' arrivato.
SIGNORA LaPIERRE: Entri agente Mulder.
(Mulder entra nella camera seguito da Scully.)
MULDER: (indicando Scully) Stia tranquilla, vuole aiutarci. Che è successo Billie?
SIGNORA LaPIERRE: Ho visto la mia bambina, in questa stanza. Era davanti alla finestra. Lo giuro su Dio, era lì in piedi. Con la camicia da notte che le ha dato la nonna, mi stava dicendo qualcosa.
MULDER: Che cosa diceva?
SIGNORA LaPIERRE: Non lo so. Le sue labbra si muovevano, ma io non riuscivo a sentire. Ho avuto... ho avuto l'impressione che dicesse “74”.
MULDER: 74, il numero 74? Significa qualcosa per lei?
(La signora LaPierre scuote la testa mentre Scully esce dalla camera.)
MULDER: E per lei cosa significa signor LaPierre?
SIGNOR LaPIERRE: Niente.
(Skinner e Scully sono fuori dalla casa, in giardino. Mulder li raggiunge.)
MULDER: Torniamo a casa.
SCULLY: Ma siamo appena arrivati.
MULDER: E' inutile, non ritroveremo viva la loro figlia.
SCULLY: Come lo sai?
MULDER: I loro discorsi. Sono i discorsi deliranti di chi non vuole accettare la verità.
SKINNER: Pensa che sappiano qual è?
MULDER: Non lo so, ma non puoi vedere un fantasma e sperare ancora di ritrovarla viva. O l'una o l'altra cosa. E se la madre ha visto veramente lo spirito di sua figlia, ci può essere soltanto una spiegazione.
SKINNER: Che in realtà sia morta.
SCULLY: E allora come lo spieghi il biglietto?
MULDER: Non so cosa dire, non so più quale sia la verità e quale sia la menzogna. Sono troppo coinvolto per poter dare un giudizio obiettivo, tanto è vero che vorrei che lei mi sollevasse da questo caso e mi desse qualche giorno di riposo.
(Mulder si avvia verso la macchina. Più tardi Skinner è alla guida dell'auto, Scully è sul sedile del passeggero e Mulder è seduto sul sedile posteriore che guarda dal finestrino. Scully lo guarda preoccupata quando si accorge di un cartello stradale che indica la strada 74. Improvvisamente, dal vano portaoggetti, prende una cartina stradale.)
SKINNER: Che c'è?
(Scully, sulla cartina, segue con il dito la strada 74 che termina al “Paese di Babbo Natale”.)
SCULLY: Babbo Natale.
MULDER: Cosa?
SCULLY: Si fermi. Torni indietro.
(Skinner, Scully e Mulder arrivano al paese di Babbo Natale. La località è deserta. Skinner controlla l'esterno mentre Scully e Mulder entrano nell'edificio, colmo di decorazioni natalizie. Mulder, seguito da Scully, apre una porta e i due si trovano in un locale pieno di monitor e varie pile di videocassette.)
MULDER: Alcuni nastri risalgono agli anni '60.
(Scully inserisce una videocassetta nel videoregistratore.)
MULDER: So cosa troveremo qui. Quello che mia madre temeva, mia sorella.
(Sul video compaiono le immagini di Amber Lynn LaPierre.)
SCULLY: E' Amber Lynn LaPierre. Il nastro è datato due giorni prima della sua scomparsa.
(Mulder si accorge attraverso uno dei monitor che un uomo sta entrando nell'edificio. Si gira di scatto verso la porta quando l'uomo la chiude. Skinner vede l'uomo fuggire.)
SKINNER: Ehi!
(Skinner insegue l'uomo per tutta la proprietà. Intanto Mulder sfonda la porta.)
SKINNER: Fermo!
(Skinner spara un colpo di pistola verso l'alto e l'uomo si ferma, inginocchiandosi, con le mani alzate. Scully e Mulder raggiungono i due uomini.)
SKINNER: Tenga le mani in alto!
SCULLY: Come si chiama?
ED TRUELOVE: Ed Truelove.
(Scully ammanetta l'uomo.)
SCULLY: Lei è in arresto. Ha il diritto di rimanere in silenzio. Se rinuncia al diritto di non parlare qualunque cosa dirà potrà essere usata contro di lei in tribunale. Ha il diritto di rivolgersi ad un avvocato e di averlo presente ad ogni interrogatorio. Se non può permettersi di pagarlo...
(Mulder si guarda intorno.)
MULDER: Scully?
(Scully osserva il terreno circostante e si accorge della presenza di diversi tumuli di terra che hanno tutta l’aria di essere delle piccole tombe.)
Trascrizione effettuata da Veronica
(Una bambina, Amber Lynn, è inginocchiata accanto al suo letto mentre dice le sue preghiere.)
AMBER LYNN: Questa notte ti prego oh Signore veglia sulla mia anima con tutto il tuo amore, e se nel sonno dovessi morire, ti prego su nel cielo di farla salire. Benedici la mia mamma, benedici papà, anche nonno e nonna LaPierre, anche nonna e nonna Jason , anche...
SIGNORA LaPIERRE: D'accordo, va bene Amber Lynn. A nanna avanti. Prendi l'orsetto, brava. Coraggio, presto, presto, tutti i cuccioli a nanna. Forza al calduccio. Ecco fatto.
(I signori LaPierre rimboccano le coperte alla bambina.)
SIGNOR LaPIERRE: Notte Amber Lynn.
AMBER LYNN: Notte papà. Notte mamma.
SIGNORA LaPIERRE: Sogni d'oro. Ora chiudi gli occhietti. Buona notte.
(I signori LaPierre escono dalla camera socchiudendo la porta. Più tardi il signor LaPierre è sdraiato sul divano a guardare la televisione.)
ATTORE ALLA TV: Fermi dove siete! Getta la pistola.
SIGNOR LaPIERRE: Però, bello.
(La signora LaPierre entra nella sua camera da letto e, dopo averlo disfatto, cammina verso l'armadio. Ne tira fuori un abito avvolto da una plastica trasparente con all'interno un pezzo di carta. Dopo averne strappato un pezzo si dirige verso il comodino, apre un cassetto e prende un pennarello rosso. Il signor LaPierre è ancora sdraiato sul divano.)
ATTORE ALLA TV: Perché mi stai facendo questo processo? Cosa vuoi, una prova del mio amore?
(Il signor LaPierre sente una porta che si chiude.)
SIGNOR LaPIERRE: Billie?
ATTORE ALLA TV: Tu sai che farei qualsiasi cosa per te. Sono disposto anche a...
(Il signor LaPierre spegne la televisione e cammina verso le camere. La signora LaPierre è seduta sul letto e sta scrivendo appoggiata al comodino.)
SIGNORA LaPIERRE: Signori LaPierre leggete attentamente. Ho rapito vostra figlia e la ucciderò se non farete esattamente come vi dico...
(Il signor LaPierre entra nella camera di Amber Lynn.)
SIGNORA LaPIERRE: ...qualunque inosservanza delle mie istruzioni, determinerà l'esecuzione di Amber Lynn.
(Il signor LaPierre guarda sua figlia. Il volto della bambina è pieno di lividi. Lui ansima e la guarda spaventato. Un attimo dopo i lividi sono scomparsi.)
SIGNOR LaPIERRE: Oh angioletto.
SIGNORA LaPIERRE: ...fatene parola solo con un cane e non la rivedrete mai più viva. Nessuno spara a Babbo Natale.
(Il signor LaPierre rimbocca le coperte ad Amber Lynn ed esce dalla stanza. La porta si chiude improvvisamente dietro di lui. Il signor LaPierre cerca di aprirla quando da sotto esce un liquido rosso.)
SIGNOR LaPIERRE: Billie! Amber Lynn!
(Il signor LaPierre sfonda la porta a spallate, ma Amber Lynn non è più nel suo letto.)
SIGLA
SCENA 2
QUARTIER GENERALE FBI
3:14 AM
(Mulder, in jeans e maglietta, esce dall'ascensore e si dirige verso l'ufficio di Skinner.)
SKINNER: (al telefono) Amber Lynn LaPierre, esatto. E’ già in corso un indagine federale. Quel sequestro a Sacramento, in California.
(Dalla porta, Mulder fa un cenno a Skinner e questi lo raggiunge nel corridoio.)
SKINNER: Perché è qui agente Mulder?
MULDER: Voglio questo caso.
SKINNER: Le assicuro che se ne stanno occupando persone più che competenti.
MULDER: Ah sì, lo vedo.
SKINNER: Questo è un rapimento, agente Mulder. Una bambina scomparsa dalla sua cameretta. Un semplice lavoro di routine per l'FBI, non è un X-File.
MULDER: Sì, conosco i fatti.
SKINNER: Stiamo vagliando tutte le possibilità prima di fare qualsiasi dichiarazione.
MULDER: E’ proprio questo che voglio fare. Vagliare tutte le possibilità.
SKINNER: Non posso affidarle il caso, così come se niente fosse. Devo seguire il protocollo. Prima va all'Anticrimine e poi a quelli della Sezione Scomparsi.
MULDER: Due o tre ore al massimo e si scatenerà il finimondo. Ogni avvocato in cerca di pubblicità vorrà assistere queste persone gratuitamente. Se nessuno farà le domande giuste adesso, dopo sarà troppo tardi.
(Skinner guarda l'orologio.)
SKINNER: Ha tempo fino a mezzogiorno. Mulder? Vede gli agenti nel mio ufficio? Ci stanno già lavorando.
(Mulder cammina verso l'ascensore.)
MULDER: Pensano che sia morta. Io non ci scommetterei.
SCENA 3
SACRAMENTO, CALIFORNIA
8:12 AM
(Mulder parcheggia davanti casa dei signori LaPierre, invasa da giornalisti e poliziotti.)
GIORNALISTA #1: Ci può dire qualcosa sul caso?
GIORNALISTA #2: Mi scusi.
GIORNALISTA #1: Qualche notizia sulla bambina?
GIORNALISTA #3: E' stato chiesto il riscatto?
GIORNALISTA #1: Ci sono nuovi sviluppi del caso? E' morta?
GIORNALISTA #3: Sono stati i genitori a farla sparire?
GIORNALISTA #1: Ci risponda per favore!
(Mulder, ignorando i giornalisti, entra nella casa mostrando il distintivo.)
HARRY BRING: No mi scusi, niente giornalisti in casa.
MULDER: Agente speciale Fox Mulder, FBI. Vorrei fare qualche domanda ai signori LaPierre, se possibile.
HARRY BRING: I miei clienti non sanno niente. Oh, sono Harry Bring. Il loro avvocato.
MULDER: Sul suo biglietto c'è scritto che lei è specializzato in consulenze immobiliari, si è mai occupato di un caso di omicidio?
HARRY BRING: Non si tratta di omicidio.
MULDER: Questo lo sapremmo soltanto quando salterà fuori la verità sulla scomparsa di Amber Lynn.
HARRY BRING: I miei clienti non sono assassini e non accetto delle insinuazioni del genere.
MULDER: Già. Se vuole veramente aiutarli comunque procuri loro un vero avvocato.
SIGNOR LaPIERRE: Fallo passare Harry.
(I signori LaPierre sono seduti sul divano. La signora LaPierre piange mentre è abbracciata al marito.)
SIGNOR LaPIERRE: Non abbiamo niente da nascondere.
(Mulder si siede di fronte a loro.)
MULDER: Signora e signor LaPierre mi chiamo Fox Mulder e sono un agente speciale dell'FBI. Ho molta esperienza col genere di crimine che è avvenuto qui. So che avete già parlato con la polizia, ma vorrei farvi anch'io qualche domanda e vorrei che mi forniste tutti i dettagli che voi e il vostro avvocato riterrete opportuni. Vorrei sapere di più su quel biglietto. Dove l'avete trovato?
SIGNOR LaPIERRE: In... in camera di mia figlia.
MULDER: Quando?
SIGNOR LaPIERRE: Quando sono andato da lei.
MULDER: Si ricorda che ora fosse?
SIGNOR LaPIERRE: Circa le nove e mezza credo. Sì, era più o meno a quell'ora. Avevo guardato la TV e...
MULDER: Che cosa davano?
SIGNOR LaPIERRE: Non lo so, un film d'azione. Non ricordo.
MULDER: Lei invece, signora LaPierre?
SIGNORA LaPIERRE: Io ero già a letto.
MULDER: Stava dormendo?
SIGNORA LaPIERRE: Non ancora.
MULDER: La stanza di Amber Lynn è quella... quella che ho visto in fondo al corridoio?
SIGNORA LaPIERRE: Sì.
MULDER: La sera chiudete sempre a chiave anche se siete in casa?
SIGNORA LaPIERRE: Sì.
MULDER: Siete in buoni rapporti con le persone che abitano in questa strada?
SIGNOR LaPIERRE: Per lo più direi di sì.
MULDER: C'è qualcuno che avrebbe potuto far del male ad Amber Lynn?
(La signora LaPierre ricomincia a piangere.)
SIGNORA LaPIERRE: No.
HARRY BRING: Ora basta domande. Spero che a questo punto si sia convinto che i signori non hanno niente da nascondere.
MULDER: Signora e signor LaPierre ci sarà un grande scalpore intorno a questo caso, quindi voglio che sia ben chiara una cosa. State certi che sia io che i miei colleghi dell'FBI faremo tutto ciò che è in nostro potere per trovare vostra figlia.
SIGNORA LaPIERRE: Grazie.
MULDER: Ora vado.
(Mulder si alza.)
SIGNORA LaPIERRE: Agente Mulder, c'è qualche possibilità che riusciate a trovarla?
MULDER: Io me lo auguro. Sì, con tutto il cuore.
(Mulder esce dalla casa.)
SCENA 4
10:12 PM
(Scully guida verso un motel. Scende dalla macchina e bussa ad una stanza. Mulder è sdraiato vestito sul letto.)
MULDER: E' aperto.
(Scully apre la porta.)
SCULLY: Posso entrare?
MULDER: Accomodati.
SCULLY: Che stai facendo?
MULDER: Rifletto.
SCULLY: A proposito di?
MULDER: Di Amber Lynn LaPierre.
SCULLY: Posso accendere la luce?
MULDER: No, lascia così.
(Scully chiude la porta.)
SCULLY: Skinner è fuori dalla grazia di Dio.
(Mulder guarda alla televisione il signor LaPierre che viene bloccato dai giornalisti.)
SCULLY: Ce l'ha con te.
MULDER: Immagino.
SCULLY: Voleva un rapporto entro mezzogiorno. Ha aspettato invano e alla fine ha mandato me a cercarti.
MULDER: Non l'ho scritto il rapporto.
SCULLY: Ci sono delle novità. I giornalisti hanno avuto una soffiata su alcuni particolari delle indagini e i LaPierre sono stati trattenuti per accertamenti.
MULDER: Sono innocenti, Scully.
SCULLY: I fatti dimostrano il contrario. Nessun segno di infrazione. Entrambi erano in casa al momento in cui la piccola è scomparsa.
MULDER: E hanno mentito sul luogo in cui hanno trovato il biglietto.
SCULLY: Perché?
MULDER: E' su questo che stavo riflettendo.
(Scully si volta verso la televisione.)
SCULLY: Chissà perché la gente ha una curiosità così morbosa quando viene ucciso un innocente.
MULDER: Non è stata uccisa Scully.
(Il cellulare di Mulder suona.)
MULDER: (al telefono) Pronto?
TEENA MULDER: (al telefono) Fox, sono io.
MULDER: Mamma, ciao.
TEENA MULDER: Ho sentito la notizia di quella bambina in California. Tu sei laggiù vero?
MULDER: Sì, è cosi. Stai bene mamma?
TEENA MULDER: Quando pensi di tornare?
MULDER: E' un po' presto per dirlo, non lo so con esattezza.
TEENA MULDER: Quando torni chiamami Fox.
MULDER: Sì, d'accordo e riguardati mi raccomando.
(Mulder riattacca il telefono. Teena Mulder guarda una foto incorniciata di Mulder e Samantha da bambini.)
SCENA 5
QUARTIER GENERALE FBI
9:41 AM
(Nell'ufficio di Skinner, lui ed altri agenti esaminano il biglietto ritrovato.)
SKINNER: Il biglietto ci fornisce diversi dati molto utili. C'è la minaccia di violenze fisiche, ma non c'è richiesta di riscatto. Il testo è breve. E’ scritto su un pezzo di carta strappata che indica scarsa premeditazione.
(Entrano Mulder e Scully.)
SKINNER: La carta è del tipo usato dalle lavanderie per proteggere gli abiti puliti. Il pezzo sul quale era scritto il messaggio combacia perfettamente con un altro trovato nei rifiuti di casa LaPierre. L'inchiostro proviene da un pennarello trovato anch'esso nei rifiuti. Sopra c'erano solo le impronte di Billie LaPierre.
MULDER: La calligrafia è sua?
AGENTE FLAGLER: Sarà difficile dimostrarlo, per via del pennarello e del tipo di carta. Ci sono sbavature che rendono la scrittura confusa. Inoltre, sembra che ci sia anche stato un tentativo di alterarla, ma in alcuni campioni scritti dalla signora LaPierre notiamo delle forme dominanti. Questa “s”, quest'altra e quest'altra ancora sono talmente somiglianti a questa, questa e quest'altra da renderla sospetta.
(L'agente Flagler confronta la lettera “s” del biglietto con un assegno.)
MULDER: Ma non da incriminarla.
SKINNER: Ha per caso qualche informazioni da darci, agente Mulder?
MULDER: Bud LaPierre dice che dopo aver guardato la TV stava preparandosi per andare a letto quando ha scoperto che Amber Lynn era sparita. Ma secondo il rapporto della polizia la TV era ancora accesa quando sono arrivati i primi agenti. Inoltre dice che lui e sua moglie dopo aver messo a letto la figlia non sono mai stati a più di sei metri dalla sua stanza fino al momento della scomparsa. A quanto ho potuto verificare i LaPierre sono in buoni rapporti con tutti i loro vicini. Ma nessuno ha visto un estraneo, venerdì sera in un'ora in cui erano tutti svegli, introdursi in nella casa, che era ben chiusa, e portarsi via la bambina indisturbato.
AGENTE FLAGLER: Il marito copre la moglie.
MULDER: No, non credo.
SKINNER: Perché?
(Mulder osserva il biglietto, in particolare la frase “nessuno spara a Babbo Natale”.)
MULDER: Perché questo non chiarirebbe fino in fondo quello che è successo.
(Mulder esce. Scully osserva Skinner e poi segue Mulder fuori dalla stanza. Alcuni istanti più tardi, nell’ufficio degli X-Files, Mulder sta cercando tra alcuni file quando Scully lo raggiunge.)
SCULLY: Che stai facendo, Mulder?
MULDER: C'è una frase in quel biglietto che ho già visto altrove.
SCULLY: Volevo dire un'altra cosa. Stai personalizzando il caso, lo identifichi con quello di tua sorella.
MULDER: Mia sorella è stata rapita dagli alieni. Ho mai parlato di alieni qui, Scully?
SCULLY: Ci sono delle persone competenti nell'ufficio di Skinner che non hanno la pazienza di seguirti.
MULDER: Io ho soltanto fornito loro un logico contrappunto.
SCULLY: No, hai detto che stavano sbagliando, Mulder.
MULDER: Ed è cosi.
(Mulder porge a Scully un file.)
MULDER: Pocatello, Idaho, 1987. (indicando un foglio inserito nel fascicolo) “Nessuno spara a Babbo Natale”. Ti dice niente?
SCENA 6
REDDING, CALIFORNIA
(Un uomo è seduto in un'auto mentre filma dei bambini che giocano. Allo specchietto retrovisore ha appesa una statuetta di Babbo Natale.)
SCENA 7
CARCERE FEMMINILE DELLO STATO DELL'IDAHO
(Mulder e Scully vengono accompagnati da una guardia nella cella di Kathy Lee TenCate.)
GUARDIA: Kathy Lee, ci sono visite.
KATHY LEE TENCATE: Li può far accomodare.
MULDER: Signora TenCate io sono l'agente Mulder, lei è l'agente Scully. Possiamo sederci?
KATHY LEE TENCATE: Non è certo il Ritz.
(Mulder, sorridendo, si siede di fianco alla donna.)
MULDER: Le faremo solo qualche domanda. Abbiamo riletto il fascicolo sul suo caso e mi sembra che i fatti parlino da soli. Suo figlio di sei anni, Dean, fu rapito mentre dormiva nel suo letto. Su un biglietto era scritto che l'avrebbero ucciso e fu appurato che l'aveva scritto lei. Al processo si dichiarò innocente, ma fu condannata a dodici anni nonostante il corpo di suo figlio non sia mai stato ritrovato.
KATHY LEE TENCATE: Sì, è esatto.
MULDER: Lei allora disse che la notte in cui Dean scomparve ebbe una visione. Lo vide morto. Pensò che la mente le stesse giocando brutti scherzi, ma quando entrò nella camera si rese conto che era scomparso, è così?
KATHY LEE TENCATE: Sì, è cosi.
MULDER: Ma tre anni fa dopo aver trascorso sette anni in carcere lei cambiò la sua versione e confessò di aver ucciso suo figlio in un momento di follia. Un crollo psicologico.
KATHY LEE TENCATE: Sì, infatti.
SCULLY: Perché l'ha ucciso?
KATHY LEE TENCATE: Non lo so in realtà. Avevo tanta rabbia dentro.
MULDER: Ho con me una copia del biglietto che scrisse. Le spiace se gliela mostro?
(Kathy Lee TenCate scuote la testa.)
MULDER: C'è una frase, qui, nell'ultima riga. “Nessuno spara a Babbo Natale”. Sa spiegarmi che cosa significa?
KATHY LEE TENCATE: Ecco, significa che con qualcuno che ti promette qualcosa, un regalo, come Babbo Natale, ci si comporta bene per paura di non ricevere quel regalo.
MULDER: Tre giorni fa è scomparsa una bambina, anche lei mentre dormiva. Sul posto hanno trovato questo biglietto. Può dargli un'occhiata e dirmi che c'è scritto infondo?
(Mulder mostra il biglietto alla donna.)
KATHY LEE TENCATE: La stessa cosa.
MULDER: In nessuno dei due biglietti c'è una richiesta precisa. In entrambi i casi non c'è traccia di violenza o di infrazione. E anche qui non si è ancora riusciti a ritrovare il corpo.
KATHY LEE TENCATE: Io ho indicato dov'era il corpo.
MULDER: Sì. Però stranamente non hanno trovato nulla.
KATHY LEE TENCATE: Non so spiegarlo.
MULDER: Io credo di sì.
KATHY LEE TENCATE: No invece!
MULDER: Non è in grado di spiegarlo perché lei non è un'assassina. Non ha ucciso suo figlio, né sepolto il suo corpo. La sua unica colpa è aver detto una bugia, come queste altre persone. Ha cambiato la sua versione soltanto per poter uscire da qui. Sapeva che il giudice avrebbe creduto alla storia del momento di follia, al suo pentimento, ma non avrebbe, mai, mai scarcerato una donna che dichiarava che suo figlio era scomparso nel nulla. Queste persone hanno bisogno di essere rassicurate da qualcuno che convalidi la loro storia.
KATHY LEE TENCATE: Io non lo posso fare.
MULDER: Hanno bisogno del suo aiuto.
(La guardia raggiunge gli agenti. Mulder e Scully escono dalla cella.)
SCULLY: Ti stai comportando da irresponsabile, Mulder. Agisci fuori dagli schemi su dati che non hanno nessuna base razionale.
MULDER: Tu sei convinta che abbia ucciso suo figlio?
SCULLY: E' stata processata e condannata.
MULDER: E come lo spieghi che in quei due biglietti scritti a distanza di parecchi anni c'è la stessa frase misteriosa.
SCULLY: Non te lo so spiegare Mulder, ma avevo ragione quando ti ho detto che ti stai identificando con questo caso.
MULDER: No, io lo risolverò questo caso. Lo devo risolvere.
SCULLY: E come?
MULDER: Troverò quei bambini.
SCULLY: E se fossero morti?
(Mulder osserva Scully ed esce dal carcere.)
SCULLY: Sarebbe ancora più doloroso per te trovarli.
(Kathy Lee TenCate è sdraiata nel suo letto quando vede dinanzi a lei la visione di suo figlio.)
KATHY LEE TENCATE: Guardia, guardia per favore li può richiamare? Guardia! Devo dirgli una cosa.
SCENA 8
MULDER: (segreteria) Fox Mulder, lasciate un messaggio. Vi richiamerò.
(La segreteria emette un suono. Teena Mulder apre la cornice contenente la foto di Mulder e Samantha e la butta in un cestino pieno di fiamme.)
TEENA MULDER: (al telefono) Fox, sono la mamma. Speravo mi chiamassi al tuo ritorno, ma non ti ho più sentito. So che hai molto da fare. Io... non so sa dove cominciare, tante sono le emozioni che mi porto dentro. Ci sono tante cose che non ti ho mai detto per motivi che un giorno spero comprenderai.
SCENA 9
(I signori LaPierre sono seduti in una stanza assieme al loro avvocato. Entra Mulder.)
HARRY BRING: Tutto questo è assurdo. Esigo di sapere che succede.
MULDER: Voglio mostrare una cosa ai suoi clienti.
(Mulder inserisce una videocassetta nel videoregistratore.)
HARRY BRING: Avrò il diritto di sapere cos'è!
MULDER: Riguarda lo sparare a Babbo Natale. Credo che vi interesserà.
(Mulder sposta la televisione di fronte ai signori LaPierre. Kathy Lee TenCate compare nel video.)
MULDER: Non è successo solo a voi.
KATHY LEE TENCATE: (sul video) Ho preso... ho preso questa decisione perché sento che è la cosa giusta da fare e perché so che cosa state provando. Non voglio che a voi succeda quello che è successo a me. Voglio solo dirvi che la vostra bambina sta bene. (la signora LaPierre inizia a piangere) So che avete paura della verità perché anch'io ho visto delle cose di cui ho avuto paura e non riesco ancora a spiegarmele, ma sono sicura di non aver mai neanche lontanamente pensato quelle cose che ho scritto. Non fanno parte di me. Era come se si scrivessero da sole usando la mia mano. Comunque, quello che so, e so per certo, perché lo sento nel cuore, è che mio figlio è salvo e protetto ed è in un posto migliore.
SCENA 10
(Su dei monitor vengono mostrate le immagini dei signori LaPierre mentre vengono rilasciati. Su un altro monitor si vedono dei bambini che giocano, su un altro si vede Amber Lynn, mentre su altri scorrono alcune immagini di Babbo Natale.)
GIORNALISTA #1: Nonostante i sospetti e i pettegolezzi, oggi i genitori di Amber Lynn LaPierre sono stati rilasciati per insufficienza di prove. Secondo i bene informati, le loro ultime dichiarazioni avrebbero lasciato la polizia di Sacramento piuttosto confusa e interdetta. Sembra che abbiano raccontato una storia nella quale sostengono che nel rapimento della loro figlia avrebbero agito delle forse soprannaturali.
(Un uomo entra nella stanza ed osserva l'intervista di Mulder.)
MULDER: (sul video) L'indagine federale su questo caso continuerà però, non ci concentreremo più sui LaPierre come principali indiziati. Noi intensificheremo ulteriormente le nostre ricerche e ci auguriamo che Amber Lynn torni a casa sana e salva.
GIORNALISTA #2: Ma allora avete la convinzione che sia ancora viva.
(Mulder e Skinner, nell'ufficio di quest'ultimo, guardano l'intervista.)
SKINNER: Intensificheremo le ricerche dove? Nel mondo dei sogni?
MULDER: Ho una testimone probante.
SKINNER: Sì, in prigione.
MULDER: Le ripeto che c'è una connessione concreta tra quelle due donne.
SKINNER: La sola connessione, agente Mulder, è lei. C'è chi si sta spaccando la schiena su questa storia per raccogliere prove concrete, indizi reali, mentre lei se ne va in giro a farsi raccontare favole da un'assassina in prigione.
MULDER: Io la capisco, non ha alcun senso, è incomprensibile soprattutto per una mente razionale, lo ammetto.
SKINNER: Però lei è con le menti razionali che si deve confrontare.
(Scully entra nell'ufficio.)
SKINNER: Ha voluto questo caso a tutti i costi e fino ad ora è riuscito soltanto a dare una scappatoia ai nostri unici indiziati.
SCULLY: Signore?
SKINNER: Sì, che c'è agente Scully?
SCULLY: Vorrei parlare con l'agente Mulder.
SKINNER: Non adesso.
SCULLY: Sì. Adesso signore.
MULDER: Che c'è Scully?
SCULLY: Purtroppo tua madre è morta.
SCENA 11
ABITAZIONE DELLA SIGNORA MULDER
GREENWICH, CONNECTICUT
(Mulder e Scully entrano nella casa di Teena Mulder. Mulder cammina verso la cucina dove si trovano alcuni agenti, mentre Scully rimane vicino alla porta d'entrata.)
AGENTE #1: La porta del forno l'abbiamo trovata aperta. Erano aperte anche le manopole del gas. Abbiamo già rilevato le impronte qui.
AGENTE #2: Agente Mulder?
MULDER: Sì, che c'è?
AGENTE #2: Ne abbiamo trovati parecchi di questi flaconcini.
(Scully osserva del nastro adesivo lungo i bordi della porta.)
AGENTE #2: Noi abbiamo finito.
AGENTE #3: Va bene.
(Scully segue Mulder nella camera da letto.)
SCULLY: Posso?
MULDER: Guarda qui.
SCULLY: Che cos'è?
MULDER: Diazepam. Lo prendeva per dormire.
SCULLY: Nessun biglietto?
MULDER: (sospirando) No. Quando ero in California mi ha lasciato un messaggio a casa, però io non l'ho richiamata.
SCULLY: Mi dispiace.
MULDER: Io non lo so... ma perché l'ha fatto? E’ una cosa che non ha alcun senso.
SCULLY: Non si conoscono mai i motivi.
MULDER: No, non era tipo da suicidarsi. E che fine hanno fatto le foto? Erano qui, su questo tavolino. Erano fotografie di me e mia sorella da bambini, ci teneva moltissimo, non ci sono più. Perché?
(Mulder si siede sul letto chiudendo gli occhi. Scully si siede dietro di lui.)
MULDER: Mi ha visto in tv, voleva parlarmi di quella bambina sparita. Voleva dirmi qualcosa su di lei, ma forse non me l'ha potuta dire al telefono proprio per paura che le facessero una cosa del genere.
SCULLY: Chi?
MULDER: Quelli che presero mia sorella.
(Scully lo guarda stupita.)
SCULLY: Ah..
MULDER: Guardati intorno... insomma, è tutto cosi finto! Le pillole, il forno, lo scotch... sembra il set di un brutto film. Saranno piombati qui, l'avranno minacciata. Lei avrà reagito, l'avranno addorment.. io cercherei la traccia di iniezione o qualche altra sostanza nel suo corpo oltre alle pillole.
(Scully si alza dal letto scuotendo la testa.)
SCULLY: No, Mulder. Ti prego, non chiedermi questo.
MULDER: E a chi altri dovrei chiederlo?
SCULLY: Io non le posso fare un'autopsia. Un conto è su un estraneo, ma tu sei mio amico e lei era tua madre.
MULDER: Lo so, ma se non lo farai non saprò mai qual è la verità.
(Mulder e Scully si guardano. Alla fine lei sospira.)
SCENA 12
(Una guardia accompagna Mulder alla cella di Kathy Lee TenCate.)
MULDER: Lei ha visto delle cose. E io devo capirle.
KATHY LEE TENCATE: Le è successo qualcosa?
MULDER: E' morta mia madre. E lei sa perché.
(Kathy Lee TenCate scuote la testa.)
MULDER: Io la posso aiutare. Posso parlare con i giudici in suo favore. Ma adesso lei deve aiutare me.
KATHY LEE TENCATE: Non riesco a capire che cosa vuole.
MULDER: Non sono qui per caso. Anche mia sorella mi è stata portata via, quando aveva otto anni. Come a lei è stato portato via suo figlio.
KATHY LEE TENCATE: Dov'è ora sua sorella?
MULDER: Non lo so, non ne ho la più pallida idea.
KATHY LEE TENCATE: Sua madre sapeva, non è vero?
MULDER: Perché me lo chiede?
KATHY LEE TENCATE: Stava cercando di dirglielo.
MULDER: Di dirmi cosa?
KATHY LEE TENCATE: Che li ha visti.
MULDER: Chi?
KATHY LEE TENCATE: Gli spiriti erranti. Anime che vagano in cerca di una dimora. Sua sorella è fra di loro.
MULDER: Lei li vede?
KATHY LEE TENCATE: (sorride) Sì. A volte però è molto difficile perché vivono nella luce delle stelle.
MULDER: Mia sorella è morta?
KATHY LEE TENCATE: L'hanno presa per proteggerla dalle sofferenze che le sarebbero state inflitte in vita, così come hanno fatto con il mio Dean.
MULDER: Ma, adesso dove sono? Suo figlio e l'altra bambina, Amber Lynn...
KATHY LEE TENCATE: Non lo so. Ma stanno bene. Anche sua sorella è lì, ne sono sicura.
(Mulder sospira.)
SCENA 13
(Una macchina, con a bordo dei bambini, si ferma davanti all'entrata de “Il paese di Babbo Natale dove è Natale tutto l'anno”. I bambini scendono dalla macchina.)
BAMBINA #1: Evviva!
BAMBINO: Evviva Babbo Natale!
GENITORE: Piano. Non vi scalmanate. Piano.
BAMBINA #1: Questa non è la renna Rodolfo!
BAMBINO: Certo che non è lei scemetta. Rodolfo se ne andato, è morto, stecchito.!
(Un uomo si avvicina ai bambini, guardandoli.)
BAMBINA #1: Non è vero, no!
BAMBINA #2: Sì, invece!
BAMBINO: Rodo Rodolfo era una renna, aveva un naso rosso come un peperone, era proprio come il tuo!
BAMBINA #1: Non è vero, io non ho il naso rosso!
BAMBINO: Altroché guardati allo specchio! Sembra un pomodoro!
GENITORE: Senti scusa, dov'è Babbo Natale? E’ in ritardo?
ED TRUELOVE: Tra poco arriva.
BAMBINI: Yeeehh evviva. Yeeehh!
BAMBINA #1: Evviva Babbo Natale!
BAMBINO: Siiii!
(L'uomo entra in un edificio. Successivamente apre una porta chiusa a chiave e si toglie la camicia. Nella stanza sono presenti i monitor con le immagini dei bambini. L'uomo prende la divisa da Babbo Natale e, davanti ad uno specchio, inizia a spogliarsi.)
SCENA 14
(Mulder è nel suo appartamento e ascolta il messaggio lasciato da sua madre sulla sua segreteria.)
TEENA MULDER: (voce) Fox, sono la mamma. Speravo mi chiamassi al tuo ritorno, ma non ti ho più sentito. So che hai molto da fare. Io... non so sa dove cominciare, tante sono le emozioni che mi porto dentro. Ci sono tante cose che non ti ho mai detto per motivi che un giorno spero comprenderai.
(Mulder avvicinandosi alla segreteria, riavvolge il messaggio.)
TEENA MULDER: (voce) Tante sono le emozioni che mi porto dentro. Ci sono tante cose che non ti ho mai detto per motivi che un giorno spero comprenderai.
(Mulder chiude gli occhi quando bussano alla porta. Si alza e va ad aprire. E’ Scully.)
MULDER: Vieni entra. Mia madre cercava di dirmi qualcosa.
(Mulder torna alla scrivania e riavvolge il messaggio. Scully gli si avvicina lentamente.)
MULDER: Forse l'ho capito. E' una cosa su mia sorella che mi ha sempre tenuto nascosto.
TEENA MULDER: (voce) Ci sono tante cose che non ti ho mai detto per motivi che un giorno spero comprenderai.
MULDER: Lei sapeva cos'avrei trovato seguendo questo caso.
SCULLY: E come faceva a saperlo?
MULDER: Una bambina sparisce senza lasciare traccia, né indizi, a dispetto di ogni spiegazione logica. Lo sapeva perché ciò che mi ha attirato è quello che credo da sempre.
SCULLY: Ti prego...
MULDER: Scully questi... questi genitori disperati che hanno perso i loro figli hanno avuto tutti delle visioni dei loro bambini in situazioni che non erano reali, ma che loro guidati dalla scrittura automatica...
(Scully si siede di fonte a Mulder.)
MULDER: ...hanno decritto in quei biglietti con parole suggeritegli medianicamente dalle anime vaganti che proteggono i bambini. Anche mia madre deve aver scritto un biglietto del genere con... con la descrizione della scomparsa di mia sorella, del suo rapimento da parte degli alieni. Non capisci, Scully? Non è mai avvenuto. Tutte quelle visioni che ho avuto erano soltanto... servivano ad aiutarmi ad accettare la perdita. Ho cercato mia sorella nel posto sbagliato. Era questo che mia madre stava cercando di dirmi, voleva avvertirmi che mi stavo sbagliando. Ed è per questo che l'hanno uccisa.
SCULLY: Tua madre si è suicidata, Mulder. Ho effettuato l'autopsia. Stava per morire di un male terribile, una malattia non solo incurabile, ma orribilmente deturpante, detta morbo di Paget. Lei lo sapeva, ci sono i referti medici. Non voleva più soffrire.
(Mulder la guarda per un momento poi si porta le mani alle tempie. Improvvisamente si alza e scuote la scrivania. Scully gli tocca un braccio.)
MULDER: Cercava di dirmi qualcosa! Lei...
(Mulder si siede e parla tra le lacrime.)
MULDER: Lei voleva... voleva dirmi qualcosa.
(Scully si avvicina.)
SCULLY: Stava cercando di dirti di smetterla, di non continuare più a cercare tua sorella. Sperava soltanto di alleviare il tuo dolore.
(Mulder piange tra le braccia di Scully.)
SCENA 15
ABITAZIONE DEI LaPIERRE
11:17 PM
(Il signor LaPierre entra nel suo letto ed abbraccia la moglie, quando la signora LaPierre vede lo spirito di Amber Lynn che cerca di dirle qualcosa.)
SCENA 16
(Il mattino dopo Skinner bussa alla porta dell'appartamento di Mulder. Scully va ad aprire.)
SKINNER: Buongiorno.
SCULLY: Signore.
SKINNER: Come sta Mulder?
SCULLY: E' stata una brutta nottata per lui.
SKINNER: Billie LaPierre lo vuole vedere, ha qualcosa da dire e parlerà soltanto con Mulder.
SCULLY: Non è il caso di...
(Mulder compare dietro Scully.)
MULDER: Che succede?
SKINNER: Ci sono delle novità, ho prenotato il volo per noi due.
(Scully osserva Mulder che annuisce e ritorna nell'appartamento.)
SCULLY: Farà meglio a prenotare anche per me.
SCENA 17
(Il signor LaPierre entra nella camera da letto e sveglia la moglie.)
SIGNOR LaPIERRE: Tesoro, svegliati. E' arrivato.
SIGNORA LaPIERRE: Entri agente Mulder.
(Mulder entra nella camera seguito da Scully.)
MULDER: (indicando Scully) Stia tranquilla, vuole aiutarci. Che è successo Billie?
SIGNORA LaPIERRE: Ho visto la mia bambina, in questa stanza. Era davanti alla finestra. Lo giuro su Dio, era lì in piedi. Con la camicia da notte che le ha dato la nonna, mi stava dicendo qualcosa.
MULDER: Che cosa diceva?
SIGNORA LaPIERRE: Non lo so. Le sue labbra si muovevano, ma io non riuscivo a sentire. Ho avuto... ho avuto l'impressione che dicesse “74”.
MULDER: 74, il numero 74? Significa qualcosa per lei?
(La signora LaPierre scuote la testa mentre Scully esce dalla camera.)
MULDER: E per lei cosa significa signor LaPierre?
SIGNOR LaPIERRE: Niente.
(Skinner e Scully sono fuori dalla casa, in giardino. Mulder li raggiunge.)
MULDER: Torniamo a casa.
SCULLY: Ma siamo appena arrivati.
MULDER: E' inutile, non ritroveremo viva la loro figlia.
SCULLY: Come lo sai?
MULDER: I loro discorsi. Sono i discorsi deliranti di chi non vuole accettare la verità.
SKINNER: Pensa che sappiano qual è?
MULDER: Non lo so, ma non puoi vedere un fantasma e sperare ancora di ritrovarla viva. O l'una o l'altra cosa. E se la madre ha visto veramente lo spirito di sua figlia, ci può essere soltanto una spiegazione.
SKINNER: Che in realtà sia morta.
SCULLY: E allora come lo spieghi il biglietto?
MULDER: Non so cosa dire, non so più quale sia la verità e quale sia la menzogna. Sono troppo coinvolto per poter dare un giudizio obiettivo, tanto è vero che vorrei che lei mi sollevasse da questo caso e mi desse qualche giorno di riposo.
(Mulder si avvia verso la macchina. Più tardi Skinner è alla guida dell'auto, Scully è sul sedile del passeggero e Mulder è seduto sul sedile posteriore che guarda dal finestrino. Scully lo guarda preoccupata quando si accorge di un cartello stradale che indica la strada 74. Improvvisamente, dal vano portaoggetti, prende una cartina stradale.)
SKINNER: Che c'è?
(Scully, sulla cartina, segue con il dito la strada 74 che termina al “Paese di Babbo Natale”.)
SCULLY: Babbo Natale.
MULDER: Cosa?
SCULLY: Si fermi. Torni indietro.
(Skinner, Scully e Mulder arrivano al paese di Babbo Natale. La località è deserta. Skinner controlla l'esterno mentre Scully e Mulder entrano nell'edificio, colmo di decorazioni natalizie. Mulder, seguito da Scully, apre una porta e i due si trovano in un locale pieno di monitor e varie pile di videocassette.)
MULDER: Alcuni nastri risalgono agli anni '60.
(Scully inserisce una videocassetta nel videoregistratore.)
MULDER: So cosa troveremo qui. Quello che mia madre temeva, mia sorella.
(Sul video compaiono le immagini di Amber Lynn LaPierre.)
SCULLY: E' Amber Lynn LaPierre. Il nastro è datato due giorni prima della sua scomparsa.
(Mulder si accorge attraverso uno dei monitor che un uomo sta entrando nell'edificio. Si gira di scatto verso la porta quando l'uomo la chiude. Skinner vede l'uomo fuggire.)
SKINNER: Ehi!
(Skinner insegue l'uomo per tutta la proprietà. Intanto Mulder sfonda la porta.)
SKINNER: Fermo!
(Skinner spara un colpo di pistola verso l'alto e l'uomo si ferma, inginocchiandosi, con le mani alzate. Scully e Mulder raggiungono i due uomini.)
SKINNER: Tenga le mani in alto!
SCULLY: Come si chiama?
ED TRUELOVE: Ed Truelove.
(Scully ammanetta l'uomo.)
SCULLY: Lei è in arresto. Ha il diritto di rimanere in silenzio. Se rinuncia al diritto di non parlare qualunque cosa dirà potrà essere usata contro di lei in tribunale. Ha il diritto di rivolgersi ad un avvocato e di averlo presente ad ogni interrogatorio. Se non può permettersi di pagarlo...
(Mulder si guarda intorno.)
MULDER: Scully?
(Scully osserva il terreno circostante e si accorge della presenza di diversi tumuli di terra che hanno tutta l’aria di essere delle piccole tombe.)
Trascrizione effettuata da Veronica
Sacramento, California
FBI Headquarters - Washington, D.C.
Redding, California
Idaho Women's State Prison
Mrs. Mulder Residence - Greenwich, Connecticut
Appartamento di Mulder
2630 Hegal Place - Appartamento num. 42
Alexandria, Virginia 23242
LaPierre Residence
Santa's North Pole Village
Per ulteriori informazioni sugli eventi accaduti in questo episodio consulta la timeline di questa stagione
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