#1X79 The Pilot - Al di là del tempo e dello spazio

#1X79 The Pilot - Al di là del tempo e dello spazio
di Chris Carter
diretto da Robert Mandel


Ad una giovane agente dell'FBI, Dana Scully, viene assegnato il compito di controllare un altro agente, Fox Mulder, e si trova coinvolta in indagini riguardanti il paranormale e fenomeni inspiegabili.
L'Agente Speciale Dana Scully, medico ed insegnante all'Accademia dell'FBI in Virginia, riceve istruzioni di presentarsi al Capo Sezione Scott Blevins a Washington. Blevins assegna a Scully il compito di indagare --e invalidare ogni teoria-- riguardante un progetto denominato "X-Files", deposito per misteriosi e irrisolti casi federali collegati a fenomeni paranormali.

Scully viene istruita per contattare Fox Mulder, un agente ossessionato dalle indagini sui casi dimenticati dagli altri. Mulder mostra un particolare interesse per morti misteriose sparse negli Stati Uniti e collegate tra loro da un particolare: due strani segni rossi sulla pelle delle vittime.

Mulder e Scully si recano a Bellefleur, in Oregon per indagare sulla morte di Karen Swenson, una ragazza studentessa del liceo che è morta misteriosamente e sul cui corpo sono stati trovati due segni rossi. Gli agenti riesumano il corpo di Ray Soames, un compagno di classe di Karen. Quando la bara di Soames viene aperta, all'interno viene trovata una strana carcassa di un essere umanoide. Il corpo sembra essere quello di un orangutan ed i raggi X rivelano un oggetto di metallo non identificato impiantato nella cavità nasale della creatura.

Mulder e Scully interrogano Billy Miles e Peggy O'Dell, compagni di classe di Karen Swenson e Ray Soames, coinvolti qualche anno prima in un incidente automobilistico e da allora ricoverati in ospedale. Billy Miles è ridotto allo stato vegetale, mentre Peggy O'Dell è cotretta sulla sedia a rotelle. Peggy diventa improvisamente violenta e, nel tentativo di calmarla, Mulder le scopre due segni rossi sulla schiena.

Mentre stanno cercando il punto esatto in cui Karen Swenson è stata trovata morta, i due agenti incontrano un poliziotto che ordina loro di andarsene. Gli agenti obbediscono, ma mentre stanno guidando, sono accecati da una strana luce dal cielo. La luce prosciuga l'energia dell'auto, costringendoli a fermarsi. Mulder guarda il suo orologio e si accorge che per loro nove minuti sono "saltati".

Una volta tornati nel loro motel, Mulder confessa a Scully che il suo interesse negli X-Files parte fin dalla sua infanzia quando sua sorella, che aveva otto anni, è stata rapita dalla loro camera da letto mentre lui stava dormendo. Inoltre, Mulder confessa che non ricordava nulla dell'accaduto finché qualche anno più tardi si è sottoposto ad ipnosi.

Una telefonata anonima avverte gli agenti che Peggy O'Dell è stata uccisa mentre correva lungo la strada. Mentre stanno indagando sull'incidente, Mulder e Scully vengono informati che la sala dell'autopsia è stata devastata dai vandali. Gli agenti tornano al motel e trovano le loro stanze in fiamme. Tutte le prove riguardanti il caso sono andate distrutte.

Mulder e Scully parlano con Theresa Nemman, figlia del medico legale che originariamente aveva eseguito le autopsie sui corpi delle vittime. Theresa ammette di avere anche lei i segni rossi sulla sua pelle, e descrive loro come una luce le apparve nel cielo la sera in cui i suoi amici Billy Miles e Peggy O'Dell ebbero l'incidente.

Mulder ipotizza che Billy Miles sia sotto il controllo di una forza aliena ed abbia ucciso Peggy O'Dell. Gli agenti tornano nella foresta sperando di trovare ulteriori prove. Lo sceriffo Miles prova a fermarli, e sia lui che Mulder vedono Billy mentre porta Theresa nel bosco nel punto in cui erano stati trovati gli altri corpi. Una luce misteriosa illumina Billy, e un forte vento soffia attorno a lui. Qualche attimo più tardi la luce ed il vento spariscono, e Billy, in piedi davanti a Theresa, non sa dove si trovi e come sia arrivato fin lì. I segni rossi sono scomparsi dalla sua pelle.

Una volta tornata a Washington, Scully fa rapporto al capo sezione Blevins. Con molta sorpresa dei suoi supervisori, l'oggetto di metallo rimosso dal corpo non è andato distrutto con tutte le altre prove. Scully lo aveva con sé al momento dell'incendio e lo consegna a loro come l'ultima prova concreta rimasta di ciò che era accaduto. L'oggetto viene preso in consegna dall'Uomo che Fuma che lo porta in un immenso deposito governativo con sede all'interno del Pentagono. 
Attori Protagonisti
DAVID DUCHOVNY - Agente Speciale Fox Mulder
GILLIAN ANDERSON - Agente Speciale Dana Scully

Attori Co-Protagonisti
CHARLES CIOFFI - Capo Sezione Scott Blevins
CLIFF DEYOUNG - Dott. Jay Nemman
SARAH KOSKOFF - Theresa Nemman
LEON RUSSOM - Detective Miles
ZACHARY ANSLEY - Billy Miles
STEPHEN E. MILLER - Medico Legale Truit
MALCOLM STEWART - Dott. Glass
ALEXANDRA BERLIN - Inserviente dell'ospedale
KEN CAMROUX - Terzo uomo
DOUG ABRAMS - Uomo della stradale
KATYA GARDENER - Peggy O'Dell
LESLEY EWEN - Impiegato
J.B. BIVENS - Guidatore del camion
WILLIAM B. DAVIS - Uomo che Fuma 

Trasmesso la prima volta in TV
USA 10/09/93
Italia 29/06/94
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  • 11:21 – sull’orologio di Scully, alla fine dell’episodio. 21/11/48 è la data di nascita della moglie di Chris Carter, Dori Pierson.
  • 1013 – Il nome della casa di produzione di Chris Carter, la Ten Thirteen productions, è anche la sua data di nascita, 13/10/56. Il compleanno di Chris Carter viene messo in risalto anche in un altro momento, infatti l’ora in cui Scully esegue l’autopsia è 10:56 (10/13/56)
  • 'I made this' – Le parole pronunciate sopra il nome della Ten Thirteen Company, sono dette da Nathan Couturier, figlio del supervisore al montaggio, Thierry Couturier.
  • L’episodio pilota si svolge nella cittadina di Bellfleur in Oregon. Chris Carter è nato a Bellfleur in California.
  • L’uomo seduto dietro Scully in aeroplano è il padre di David Duchovny.
  • I nomi di Mulder e Scully – Mulder è il nome da ragazza della madre di Chris Carter mentre il nome Fox appartiene ad uno degli amici di infanzia di Chris Carter – nome che gli è sempre piaciuto. Scully è il nome del commentatore sportivo Vin Scully. Il nome della madre di Chris Carter è Catherine. Il secondo nome di Scully è Katherine.
  • Il nome William - Il padre di Chris Carter si chiama William. Alcuni dei personaggi più importanti nella vita di Mulder e Scully portano lo stesso nome: il padre di Mulder e quello di Scully, uno dei fratelli di Scully, lo stesso Mulder ha William come secondo nome, ed infine, il figlio di Mulder e Scully.
  • In questo episodio, Mulder chiede a Scully di eseguire l'autopsia sul corpo di Ray Soames. Curiosamente, la lapide della tomba di Soames ricomparirà in episodi futuri dall'altra parte del paese.
  • Questo episodio presentava il seguente messaggio nei titoli di testa La storia che segue è ispirata a casi reali e documentati. La parola chiave è "ispirata": nessuno vuol far credere che esista una divisione X-Files nei sotterranei del J. Edgar Hoover Building. Non esistono reali X-Files, e gli episodi sono solo alla lontana basati sulla realtà.

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Pilot music suite
scritto da Mark Snow

QUESTA STORIA SI ISPIRA AD EVENTI REALI DOCUMENTATI
SCENA 1
PARCO NAZIONALE DI COLLUM, OREGON NORDOCCIDENTALE


(Una donna sta correndo nella foresta. Indossa la camicia da notte. Inciampa nella radice di un albero e si ritrova in una piccola radura. Si sente un rumore ed il vento diventa più forte. La donna guarda in alto e vede una luce attraverso gli alberi. Una sagoma fuoriesce dalla luce camminando verso di lei. Le foglie attorno a lei iniziano a volare in un vortice, come se si trovassero nel centro di un tornado. La figura è in piedi sopra di lei mentre la luce avvolge entrambi. Al mattino, la ragazza è a terra con la faccia rivolta verso il terreno, morta. Gli ufficiali camminano tutto intorno, parlando tra loro. L’assistente del medico legale si piega sul corpo mentre John Truitt e il Detective Miles si avvicinano al corpo)

JOHN TRUITT: Presumibile ora del decesso tra le otto e le dodici ore fa. Nessun segno visibile di aggressione né di violenza sessuale. C’è solo questo.

(Tira su il retro della camicia da notte e vede due piccoli segni sulla schiena della ragazza.)

MILES: Potete girarla. (La girano, mentre Miles rimane in piedi) Karen Swenson.
ASSISTENTE MEDICO LEGALE: Ne è assolutamente certo?
MILES: Andava a scuola con mio figlio. (Miles se ne va, mentre Truitt si alza)
JOHN TRUITT: È come nell'89, non è vero? Sta succedendo di nuovo! (Miles continua a camminare)


SCENA 2
QUARTIER GENERALE FBI
WASHINGTON, D.C.


(L’agente Dana Scully sale le scale e gira attorno ad una scrivania dove siede una donna)

SCULLY: Agente Dana Scully.

(Scully attraversa degli uffici ed un corridoio. Giunta alla porta dell’ufficio del Capo Sezione Blevins, bussa)

SCOTT BLEVINS: Avanti. (Scully entra e vede Blevins seduto alla sua scrivania) Agente Scully, grazie per essere venuta subito. Si sieda, prego. (Le fa cenno di sedersi e lei si siede. Un uomo che fuma una sigaretta è appoggiato a degli archivi. Si sposta dietro Blevins e si appoggia contro al muro. Un altro uomo siede accanto a Blevins) Vedo che lei è con noi da poco più di due anni.
SCULLY: Sì, signore.
BLEVINS: Ha studiato medicina però non ha scelto la professione. Perché ha scelto l’FBI?
SCULLY: Ecco, sono stata recIutata appena terminata l'università. Per i miei genitori è stato solo un atto di ribellione, ma io ho visto nell'FBI il posto dove realizzare me stessa.
TERZO UOMO: Lei conosce un agente di nome Fox Mulder?
SCULLY: Sì, signore.
TERZO UOMO: E come mai?
SCULLY: Beh, per la sua reputazione. Si è laureato a Oxford in psicologia e ha scritto una monografia sui delitti seriali e sull’occulto che aiutò a catturare Monty Props nell’88. E’ conosciuto come il migliore analista nel campo dei crimini violenti. So che… aveva un nomignolo all’accademia… lo “spettrale” Mulder. (Sorride all’Uomo che Fuma, che non fa alcun cenno di risposta)
BLEVINS: Quello che lei non sa è che l'agente Mulder sta svolgendo con maniacale impegno un’inchiesta che non presenta alcun motivo di interesse per questo ufficio. Ha mai sentito parlare del cosiddetto X-File?
SCULLY: Sì, non è quello che riguarda fenomeni risultati inspiegabili?
BLEVINS: Più o meno. Noi l'abbiamo chiamata agente Scully perché assista Mulder in questa sua inchiesta. Scriverà dei rapporti accurati su tutto quello che fa, aggiungendovi le sue osservazioni sulla validità del lavoro.
SCULLY: Se ho capito bene signore, il mio compito è quello di screditare l’inchiesta di Mulder.
BLEVINS: Ci aspettiamo da lei una seria analisi scientifica agente Scully. Si metta subito in contatto con Mulder. Aspettiamo i suoi rapporti.

(Scully esce dall’ascensore, si ritrova nello scantinato e arriva ad un ufficio isolato sul retro. Bussa alla porta.)

MULDER: Avanti. Qui c’è solo l’agente più rompipalle dell'FBI.

(Scully apre la porta e vede l’agente Fox Mulder seduto alla sua scrivania, che lavora su alcune diapositive. Mentre si avvicina a lui, vede diverse fotografie di UFO e un poster con la scritta "I Want to Believe" con un UFO sopra. Mulder si volta e la guarda.)

SCULLY: Salve Mulder. Sono Dana Scully, lavoreremo insieme.
MULDER: Sto diventando importante, mi hanno addirittura assegnato un aiuto. A chi hai pestato i piedi per finire così in basso, Scully?
SCULLY: A dire la verità io sono contenta di questo incarico. Tu sei molto famoso.
MULDER: Ma và? Invece io ho l’impressione… che tu sia stata mandata a spiarmi.
SCULLY: Senti, se hai dei dubbi sulle mie qualifiche e sulle mie credenziali devi sapere che…
MULDER: So tutto! Sei un dottore. Sei insegnante all'Accademia. Hai anche una specializzazione in fisica. II paradosso di Einstein: una nuova interpretazione. Tesi di Dana Scully. Queste sì che sono credenziali, hai perfino riscritto Einstein.
SCULLY: Tu hai letto la mia tesi?
MULDER: Certo, e mi è piaciuta anche. (Prende il contenitore delle diapositive e lo inserisce nel proiettore) Purtroppo nel mio lavoro trovo raramente applicate le leggi della fisica. (Cammina dietro di lei e spegne le luci) Comunque forse puoi darmi un parere medico su questo. (Preme un pulsante e si vede una diapositiva di Karen Swenson) Femmina dell'Oregon, età 21 anni, motivo della morte inspiegabile. Dall'autopsia non è risultato niente. Ci sono soltanto questi due segni evidenti sulla schiena. Sai dirmi di che si tratta Dott. Scully?
SCULLY: Potrebbero essere punture d'ago, punture d’insetti oppure effetti di una scarica elettrica.
MULDER: Sei brava in chimica? Questa è la sostanza trovata nel tessuto circostante.
SCULLY: E’ una sostanza organica. Non so, cos’è? Una proteina sintetica?
MULDER: E chi lo sa, non ho mai visto niente del genere. Questo è un caso simile avvenuto in Sud Dakota. E questo a Shamrock, in Texas.
SCULLY: Hai una teoria?
MULDER: Ho molte teorie. Quello che non capisco però è perché l'FBI continua a classificare questi casi come fenomeni incomprensibili e ignorarli. Tu ci credi all'esistenza degli extraterrestri Scully?
SCULLY: No, a rigor di logica direi proprio di no. Vista la distanza tra la Terra e gli altri corpi celesti l’energia necessaria sarebbe superiore alle capacità di qualunque veicolo spaziale…
MULDER: Per la scienza ufficiale. Sai che la ragazza dell'Oregon è la quarta vittima di una scuola in cui sono già morti tre studenti in circostanze misteriose? Ora, visto che la scienza non riesce a darci delle risposte perché non consideriamo finalmente plausibile quello che sembra fantastico?
SCULLY: La ragazza ovviamente è morta per qualche ragione. Se è morta per cause naturali è plausibile che l’autopsia non sia stata accurata. Se è stata uccisa, è plausibile che le indagini siano state superficiali. Quello che trovo fantasioso è accettare l’idea che esistano delle risposte al di là della realtà della scienza. La scienza offre tutte le risposte, basta sapere dove cercare.
MULDER: Mi congratulo con te, sei una perfetta agente dell’FBI. Ci vediamo domattina, Scully, sul presto. Partiamo per il plausibile stato dell'Oregon alle 8 in punto.

(US In lingua originale la battuta di Mulder è "That's why they put the 'I' in FBI" la cui traduzione in Italiano è "Questo è il motivo per cui mettono la 'I' in FBI")


SCENA 3
AEREO PER L’OREGON


(Mulder è sdraiato su una fila di seggiolini. Scully è seduta vicino e sta leggendo degli articoli di giornale riguardo al caso. La sua attenzione viene attirata dal nome del Dott. Nemman. Gli altoparlanti emettono un suono.)

PILOTA: I signori passeggeri sono pregati di allacciare le cinture, stiamo iniziando la nostra discesa verso...

(Scully inizia a metter via le sue cose quando l’aereo si scuote violentemente. I passeggeri urlano e Scully si aggrappa al seggiolino. Guarda Mulder, che si è svegliato, ma giace ancora sdraiato passivamente sui seggiolini. L’aereo riacquista il controllo. Mulder si gira e la guarda)

MULDER: Mi sa che ci siamo.


SCENA 4
BELLEFLEUR, OREGON


(In auto, Scully sta ancora leggendo i rapporti, mentre Mulder mangia semi di girasole mentre guida.)

SCULLY: Ieri non mi hai detto che c’è già stata una nostra inchiesta su questi casi.
MULDER: Sì, l'FBI se ne interessò quando dopo le prime tre morti, le autorità locali non riuscirono trovare niente. I nostri ragazzi vennero qui e ci rimasero una settimana godendosi il salmone locale che con una spruzzata di limone è davvero la fine del mondo. Senza spiegazioni poi vennero richiamati e il caso fu sepolto negli X-Files finché io non l’ho riesumato la settimana scorsa.
SCULLY: E hai trovato qualcosa di interessante?
MULDER: Mmm (come per dire “sì”)
SCULLY: I rapporti dell’autopsia dicono che le prime tre vittime non mostrano nessun segno non identificato, ma quei rapporti non sono firmati dallo stesso medico che ha fatto l’ultima autopsia.
MULDER: Molto bene, Scully.
SCULLY: Meglio di quanto ti aspettavi o meglio di quanto speravi?
MULDER: Beh, te lo dico quando arrivi alla parte difficile.
SCULLY: (ride) Hai qualche sospetto sul medico legale forse?
MULDER: Questo sarà chiarito presto. Ho organizzato la riesumazione di una delle prime vittime per vedere se c’è qualche analogia con la ragazza. Non sei schizzinosa per questo genere di cose, eh?
SCULLY: Non Io so, mai avuto il piacere.

(La radio inizia a cambiare canale velocemente, si sentono diversi suoni. Mentre Mulder tenta di sistemarla, anche l’orologio inizia a cambiare l’ora. La radio inizia ad emettere forti stridii e Scully si copre le orecchie. Mulder guarda verso il cielo)

SCULLY: Ma cosa succede?

(Mulder ferma la macchina e scendono entrambi. Mulder apre il bagagliaio, tira fuori una bomboletta spray e cammina verso il punto in cui è iniziato il fenomeno. Mentre Scully lo guarda con stupore, Mulder disegna una “X” sul terreno. Ripone la bomboletta nel bagagliaio e lo chiude)

SCULLY: Cosa pensi che sia stato?
MULDER: Chissà, probabilmente niente.


SCENA 5
COSTA NORDOCCIDENTALE DELL'OREGON, 7 MARZO 1992


(Gli agenti arrivano al cimitero. Ci sono degli uomini con una gru. John Truitt e il suo assistente vanno verso Mulder e Scully.)

JOHN TRUITT: Signor Mulder, sono John Truitt, dell’ufficio del coroner.
MULDER: Salve. Lei l'agente Scully.
SCULLY: ‘giorno.
MULDER: Quando si può cominciare?
JOHN TRUITT: Siamo già pronti.
MULDER: Ah bene!
JOHN TRUITT: Forza ragazzi!
MULDER: E’ già stato organizzato tutto per I'autopsia?
JOHN TRUITT: Sì, credo sia tutto a posto.
JAY NEMMAN: Scusate! Scusate. (Si girano e guardano l’uomo sceso dalla macchina.) No. Ascolta, Theresa…
THERESA NEMMAN: No, papà, voglio venire anch’io.
JAY NEMMAN: Per favore, resta in macchina…
THERESA NEMMAN: Gli devo parlare…
JAY NEMMAN: Non è il caso che venga anche tu… (la ragazza rientra in auto, mentre l’uomo va verso i quattro ufficiali) Chi credete di essere? Pensate di poter venire qui e fare tutto quello che vi pare, vero?
MULDER: Mi scusi, lei chi è?
JAY NEMMAN: Dott. Jay Nemman, medico legale della contea.
MULDER: Sarà stato sicuramente informato delle nostre intenzioni…
JAY NEMMAN: No, io… sono stato fuori città.
MULDER: Ah, capisco. Beh, questo ci toglie un dubbio, già… spiega il motivo per cui non ha fatto l’autopsia anche su Karen Swenson. Lei sa degli strani segni trovati sul corpo della ragazza, vero?
JAY NEMMAN: Cosa sono queste insinuazioni? Sta dicendo che ho omesso qualcosa nel corso delle altre autopsie?
SCULLY: Noi non stiamo insinuando niente, dottore.
JAY NEMMAN: Un momento, io credo di sì, invece! E se mi state facendo delle accuse vi conviene avere delle prove.
THERESA NEMMAN: Papà, per favore, andiamo a casa. Io voglio tornare a casa, ti prego.

(Nemman guarda Mulder, poi torna in auto e se ne va.)

MULDER: Chissà, forse dovrebbe prendersi un’altra vacanza.

(Vanno sulla collina, raggiungono il luogo della tomba e la gru inizia a scavare. Scully legge dal rapporto ad alta voce a causa del rumore prodotto dall’escavatrice.)

SCULLY: Ray Soames è la terza vittima. Dopo il diploma di scuola superiore venne ricoverato in una casa di cura per schizofrenia post-adolescenziale.
MULDER: Soames si confessò autore dei primi due delitti, implorò di essere arrestato, ma non poté produrre nessuna prova di essere l’autore dei crimini. Visto qual è la causa della sua morte?
SCULLY: Assideramento. Il ragazzo fuggì dall’ospedale e il suo corpo fu trovato nel bosco.
MULDER: Sì, in Luglio e dopo una fuga di sole sette ore. Domanda: come può un ragazzo di vent’anni morire in Oregon in una calda notte estiva, dott. Scully?
OPERAIO: Ci siamo.

(Due uomini aiutano a tirare fuori la bara dal terreno. All’improvviso una corda si spezza e la bara rotola giù lungo la collina.)

JOHN TRUITT: Fermo! Questa non è la procedura ufficiale.

(Mulder la apre comunque e vede un corpo essiccato e mummificato giacere nella bara.)

MULDER: Sicuramente Ray Soames non sarebbe stato accettato in una squadra di basket. (Si volta verso Truitt) Sigillate questa bara, e che nessuno tocchi niente, ho detto nessuno.


SCENA 6
10:56 PM


(Scully indossa abiti da medico mentre Soames giace sul tavolo. Mulder scatta fotografie usando il flash.)

MULDER: E’ incredibile, Scully! Sai cosa potrebbe significare? E’ una scoperta davvero eccezionale.
SCULLY: Il soggetto è lungo 156 centimetri e pesa circa 25 chilogrammi. Il cadavere è in avanzato stato di decomposizione e essiccazione. I tratti caratteristici, soprattutto le grandi cavità oculari e il cranio oblungo, indicano un soggetto decisamente non umano. Puoi evitare di puntarmi addosso il flash?
MULDER: Se non è umano, allora che cos'è?
SCULLY: E’ un primate, potrebbe essere uno scimpanzé o comunque una grande scimmia, potrebbe anche essere un orangutan.
MULDER: Sepolto nel cimitero cittadino? Dentro la bara di Ray Soames? Prova a spiegarlo ai bravi concittadini e ai genitori di quel ragazzo. Voglio analisi dei tessuti e radiografie, voglio anche un completo esame tossicologico e una ricerca genetica.
SCULLY: Che cosa?
MULDER: Faremo fuori gli esami che non puoi fare qui.
SCULLY: Non starai davvero pensando che questo sia un extraterrestre? E’ solo uno scherzo di cattivo gusto.
MULDER: Le radiografie possiamo farle qui, no? Allora non c’è nessun motivo per non farle subito. Io non sono pazzo, Scully. Ho gli stessi dubbi che hai tu.


SCENA 7
STANZA DEL MOTEL DI SCULLY


(Sono le 4:37 del mattino. Scully sta scrivendo al suo computer mentre ascolta le sue registrazioni fatte in precedenza. Attaccata alla lampada c’è una lastra della testa di Soames dove è stata evidenziata la cavitaà nasale.)

VOCE DI SCULLY AL REGISTRATORE: Le analisi di laboratorio e le radiografie del corpo hanno confermato le caratteristiche fisiologiche di un mammifero seppure con qualche mutazione. Comunque, quello che resta inspiegabile è la presenza nella cavità nasali di un oggetto metallico non identificato formato da…

(Si ferma e osserva l’oggetto metallico. Qualcuno bussa alla porta.)

SCULLY: Sì, chi è?
MULDER: Steven Spielberg!

(Sorride e apre la porta.)

MULDER: Vado a sgranchirmi le gambe, vuoi venire anche tu?
SCULLY: Passo.
MULDER: Hai capito cos’è l’oggetto che Soames aveva nel naso?
SCULLY: No, e non starò neanche sveglia a pensarci. Buona notte.

(Scully rientra e fissa la lastra appesa alla lampada)


SCENA 8
CONTEA DI RAYMON
OSPEDALE PSICHIATRICO DI STATO


(Mulder, Scully e il dott. Glass stanno camminando all’esterno dell’edificio.)

GLASS: Sì, Ray Soames è stato un mio paziente. Ho tentato di curare per oltre un anno la sua gravissima schizofrenia. Ray era incapace di tenersi ancorato alla realtà. Sembrava soffrire di una sorta di stress post-traumatico.
MULDER: E’ un caso che le era già capitato?
GLASS: Avevo trattato casi simili, sì.
SCULLY: E riguardavano i compagni di scuola di Ray Soames?
GLASS: Sì.
MULDER: Stiamo cercando dei collegamenti fra quelle morti. Ha sottoposto a ipnosi qualcuno di quei ragazzi?
GLASS: No, mai.
SCULLY: Ha in cura qualcun altro di quegli studenti?
GLASS: AI momento? Sì, ho in cura Billy MiIes e Peggy O'DeII. Sono ambedue ricoverati qui da molto tempo.
SCULLY: Sono ancora qui in ospedale?
GLASS: Sì, sono ricoverati da quattro anni ormai.
SCULLY: Sarebbe possibile parlare con loro?
GLASS: Beh, Troverete un po’ difficoltoso riuscire a parlare con Billy Miles.

(Billy Miles giace immobile a letto. Peggy O’Dell è seduta nella sua sedia a rotelle accanto a Billy)

GLASS: Il suo elettroencefalogramma è piatto. E’ praticamente un vegetale.
SCULLY: Cosa gli è successo?
GLASS: Lui e Peggy rimasero coinvolti in un incidente d’auto sulla statale.
PEGGY: … scolpito…
GLASS: Peggy?
PEGGY: … nella sua mente per sempre
GLASS: Peggy abbiamo dei visitatori, ti andrebbe di parlare con loro per un po’?
PEGGY: Billy vuole che io legga per lui. “.. e così quando finalmente riuscì a..”
MULDER: Gli piace quando leggi per lui?
PEGGY: Sì. Ha bisogno che io gli stia vicino.
MULDER: Dottore? Sarebbe possibile fare un superficiale esame medico a Peggy?

(La ragazza getta il libro a terra, spinge via il vassoio del cibo e inizia a muoversi furiosamente con la sedia a rotelle.)

INFERMIERA: Peggy, che stai facendo?
GLASS: Nessuno vuole farti del male! Chiami un inserviente! Calmati Peggy! Infermiera chiami un inserviente!

(Mulder alza la maglia di Peggy e vede i segni. Mulder guarda Scully, che lo guarda stupita.)

GLASS: Ecco è tutto a posto, calmati.
INFERMIERA: Peggy, tesoro, è tutto finito. Nessuno vuole farti del male, ora calmati.

(Scully esce arrabbiata. Mulder la segue velocemente per le scale.)

MULDER: Quel ragazzo, Billy, ha detto che ti manda i suoi saluti.
SCULLY: Come sapevi che la ragazza avrebbe avuto quei segni?
MULDER: Non lo sapevo, è stata solo fortuna.
SCULLY: Adesso basta con le stronzate, Mulder! Cosa sta succedendo? Cosa sai di quei segni? Che cosa sono?
MULDER: Lo vuoi scrivere nel tuo rapporto, eh? Non sei pronta per sapere quello che penso.
SCULLY: Sono qui per risolvere questo caso, Mulder. Io voglio la verità.
MULDER: La verità? Quei ragazzi sono stati rapiti.
SCULLY: E da chi?
MULDER: O da cosa?
SCULLY: Tu non puoi crederci davvero…
MULDER: Hai una spiegazione migliore?
SCULLY: Io posso solo dire che quella ragazza soffre di una forma di psicosi. Se sia organica, o se sia il risultato di quei segni, questo non so dirlo. Ma dire che sono stati portati via dai dischi volanti è una cosa pazzesca, Mulder! Non c’è niente che possa provarlo!
MULDER: Niente di scientifico intendi dire.
SCULLY: Ci deve essere una spiegazione, ne sono certa. Allora, abbiamo quattro vittime. Tutte decedute nei boschi o nelle loro vicinanze. Karen Swenson era in pigiama e il suo corpo è stato trovato nella foresta 10 miglia lontano dalla sua casa. Come è arrivata fin lì? Cosa stavano facendo tutti quei ragazzi nella foresta?


SCENA 9
PARCO NAZIONALE DI COLLUM, OREGON NORDOCCIDENTALE

(Scully e Mulder camminano nella foresta. Si dividono. Mulder guarda la sua bussola, che gira impazzita. Scully raccoglie una strana polvere dal terreno, mentre inizia a sentire uno strano rumore.)

SCULLY: Mulder? Mulder, sei tu? Mulder?

(Una figura spunta nella luce e va verso di lei. L’uomo impugna un fucile e Scully punta la sua pistola verso di lui.)

SCULLY: Agente speciale Dana Scully, FBI. Butta il fucile.
MILES: Sono dell’ufficio dello sceriffo della contea. Questa è proprietà privata, andate via.
SCULLY: Siamo qui per fare delle indagini.
MILES: Salite in macchina e andatevene o dovrò arrestarvi. Non m'interessa chi siete.
MULDER: Noi siamo qui per indagare su un delitto.
MILES: Avete sentito cosa ho detto? Siete entrati in una proprietà privata senza nessun permesso. Ve lo dico per l’ultima volta, salite sulla vostra auto e andatevene!

(Mulder e Scully tornano alla loro auto e se ne vanno)

MULDER: Cosa faceva lì tutto da solo?
SCULLY: Forse qualcosa che ha a che fare con questo. Cos’è secondo te?
MULDER: Non so, forse i resti di un fuoco da campo.
SCULLY: Il terreno ne è coperto. In quel posto succede qualcosa di strano, forse qualche tipo di sacrificio. Forse quei ragazzi praticavano dei riti esoterici e quell’uomo ne sa qualcosa.

(Mulder tira fuori la sua bussola e la guarda. Si comporta in modo strano.)

SCULLY: Ci dobbiamo tornare.

(Mulder guarda il suo orologio. Sono le 9:03. Guarda di nuovo la bussola.)

SCULLY: Qualcosa non va?
MULDER: Non lo so, è solo che…
SCULLY: E’ solo che?

(C’è un grande tuono e la luce li inghiotte. Il tempo sembra fermarsi per un secondo. Quando la luce scompare, l’auto si ferma lentamente. Mulder prova a far ripartire la macchina, ma non funziona)

SCULLY: Cos'è successo?
MULDER: La macchina non va. Freni, volante non funziona niente.

(Mulder guarda il suo orologio.)

MULDER: Abbiamo perso nove minuti!

(Mulder esce dall’auto ed urla verso il cielo. Scully esce. Urlano sotto la pioggia mentre parlano.)

SCULLY: Cosa abbiamo perso?
MULDER: Nove minuti! Ho guardato I'orologio poco prima di quel lampo, erano le 9:03 adesso sono le 9:12!

(Mulder corre lungo la strada.)

MULDER: Certo! Certo! Ah, sì, sì!

(Si fermano entrambi alla “X” che Mulder aveva segnato sulla strada, a pochi metri dalla macchina.)

MULDER: Non capisci? Tutti quelli che hanno avvistato degli UFO, hanno notato un salto temporale.
SCULLY: Ah, smettila!
MULDER: Il tempo scompare, inspiegabilmente…
SCULLY: No, un momento. Tu insisti a dire che il tempo scompare. Il tempo non può assolutamente scomparire, il tempo è… è una costante universale!

(L’auto riparte e le luci si accendono illuminandoli. Mulder sorride.)

MULDER: Tranne che in questa contea!

(Corre indietro alla macchina. Scully guarda la "X" e poi lo segue.)


SCENA 10
STANZA DEL MOTEL DI SCULLY


(Scully scrive al computer e si sente la sua voce fuori campo leggere: “la convinzione dell’agente Mulder riguardo al salto temporale dovuto a forze sconosciute, non può essere sostenuta né convalidata da questa mia testimonianza” Mentre continua a scrivere, un tuono risuona all’esterno e saltano le luci.)

SCULLY: Accidenti!

(Scully entra in bagno e mentre si spoglia nota due strani segni sulla sua schiena.)


SCENA 10
STANZA DEL MOTEL DI MULDER


(Mulder apre la porta con una candela in mano e vede Scully tremante in vestaglia.)

MULDER: Ciao!
SCULLY: Voglio farti vedere una cosa.
MULDER: Entra.

(Scully entra, si volta e si toglie la vestaglia. Indossa solo la biancheria intima. Lo guarda, poi guarda in basso la sua schiena. Mulder vede i segni.)

SCULLY: Cosa sono? Mulder, cosa sono?

(Mulder inizia a ridere.)

MULDER: Punture di zanzara.
SCULLY: Ne sei sicuro?
MULDER: Sì, le zanzare hanno mangiato vivo anche me stasera.

(Scully respira in sollievo, si rimette la vestaglia e abbraccia Mulder a lungo.)

MULDER: Tutto ok?
SCULLY: Sì.

(Scully si ritrae dall’abbraccio.)

MULDER: Stai tremando.
SCULLY: Ho bisogno di sedermi.

(Scully si siede e lui si siede vicino a lei.)

MULDER: Rilassati.

(Più tardi, Scully giace sul letto e Mulder siede di fronte, sul pavimento.)

MULDER: Avevo 12 anni quando è successo. Mia sorella ne aveva otto. Una sera andò Ietto e non la rivedemmo più. Così. Andata. Svanita. Nessun messaggio, nessuna telefonata, nessun indizio.
SCULLY: E non l’avete più trovata?
MULDER: Noi della famiglia eravamo letteralmente distrutti dal dolore. Era da impazzire, non sapevamo cosa fare, non c’era niente a cui appigliarsi.
SCULLY: E tu cos'hai fatto?
MULDER: Me ne sono andato a studiare in Inghilterra, e al mio ritorno sono stato reclutato dall'FBI. Avevo una naturale attitudine ad applicare i modelli comportamentali allo studio degli atti criminosi.

(All’esterno, un uomo con l’impermeabile si muove tra i cespugli.)

MULDER: Grazie ai miei successi ho ottenuto la libertà di fare quello che mi interessava, ed è così che mi sono imbattuto negli X-FiIes.
SCULLY: Così, per caso?
MULDER: All’inizio mi sembrò solo un cumulo di immondizia, avvistamenti di UFO, rapimenti compiuti da alieni, era tutta roba di cui la gente ride, su cui inventa barzellette. Ma poi ne sono rimasto affascinato, ho studiato tutti casi che mi capitavano tra le mani, centinaia di casi. Ho letto tutto quello che si poteva sui fenomeni paranormali, sull’occulto, ma…
SCULLY: Ma?
MULDER: Esistono delle informazioni segretissime a cui ho cercato di arrivare, ma qualcuno ha sempre bloccato tutti i miei tentativi.
SCULLY: Chi? Non riesco a capire.
MULDER: Qualcuno che ha molto potere, è chiaro. Mi è stato permesso di continuare col mio lavoro soltanto perché ho conoscenze importanti al Congresso.
SCULLY: E di cosa ha paura? Che tu diffonda queste informazioni?
MULDER: Tu sei una di loro, le saprai queste cose.
SCULLY: Ti sbagli, io non sono una di loro. Devi avere fiducia in me. Io sono come te, sono qui per risolvere il caso.
MULDER: Ti dirò un’altra cosa Scully, perché devi sapere tutto per essere in grado di capire. Nelle mie ricerche ho lavorato molto con un certo dottor Heitz Werber che mi ha sottoposto più volte a delle sedute di ipnosi. Ho potuto così far riemergere i ricordi della notte in cui mia sorella scomparve. C’era una forte luce all’esterno e una presenza nella stanza. Ero come paralizzato, incapace di reagire mentre mia sorella chiedeva aiuto. Credimi, Scully! Questa cosa esiste.
SCULLY: Ma come fai a sapere...
MULDER: Quelli del governo Io sanno. E lo nascondono per chissà quale motivo. Io non rinuncerò mai a scoprirlo, e ora sento che sono molto vicino alla soluzione.

(Suona il telefono e Mulder risponde.)

MULDER: Pronto? Cosa? Ma chi è? Chi parla?

(Riaggancia.)

MULDER: Una voce di donna. Ha detto che Peggy O'DeII è morta.
SCULLY: La ragazza sulla sedia a rotelle?


SCENA 11
AUTOSTRADA 133
BELLEFLEUR, OREGON


(C’è un camion sulla strada, ambulanze e auto della polizia lo circondano)

POLIZIOTTO: Com'è successo?
UOMO: E’ arrivata di corsa sulla strada e io non ho…
POLIZIOTTO: Lei chi è?
MULDER: La ragazza correva? Era in piedi?

(Scully scopre il viso di Peggy. Poi guarda l’orologio della ragazza e nota che si è fermato alle 9:03. Scully va verso Mulder e il poliziotto.)

MULDER: Questo è incredibile!
JOHN TRUITT: Sì.
SCULLY: Vorrei farle qualche domanda…
MULDER: Andiamo! Qualcuno ha messo a soqquadro il laboratorio e ha rubato il cadavere. Andiamo a vedere.
SCULLY: Cosa? Hanno rubato il cadavere?


SCENA 12
MOTEL


(Scully e Mulder escono dall’auto. Ci sono poliziotti e pompieri che vanno avanti e indietro. Mulder mostra il suo tesserino ad un poliziotto.)

MULDER: FBI.

(Si fermano e guardano il motel in fiamme.)

SCULLY: Il mio computer è andato!
MULDER: Maledizione! E le radiografie? E le foto?

(Mulder chiude gli occhi, frustrato e arrabbiato. Theresa Nemman esce dalla folla e va verso gli agenti.)

THERESA NEMMAN: Sentite, io mi chiamo Theresa Nemman e voi dovete proteggermi!
MULDER: Vieni con noi.


SCENA 13
TAVOLA CALDA


THERESA NEMMAN
: Non so come spiegarvelo, non so dire perché, ma finisco sempre laggiù. So solo che all’improvviso mi ritrovo nel bosco.
MULDER: E da quanto tempo ti succede?
THERESA NEMMAN: Dall'estate dopo che ho preso il diploma. Ed è successo anche a tutti i miei amici. E’ per questo che ho bisogno che voi mi proteggiate. Ho paura… potrei … finire… come gli altri, com’è finita Peggy questa sera.
MULDER: Tu sei la figlia del medico legale, sei stata tu a telefonare per dirmi che Peggy era stata uccisa, vero?

(Theresa annuisce)

SCULLY: Theresa, tuo padre sa tutto dimmi la verità? Lui sa quello che succede.
THERESA NEMMAN: Sì, ma mi ha fatto giurare di non raccontare mai niente a nessuno.
MULDER: Perché?
THERESA NEMMAN: Perché vuole proteggermi. Lui crede di riuscire a proteggermi, ma sono sicura che non c’è niente da fare.
MULDER: Anche tu hai quei segni, Theresa?
THERESA NEMMAN: Sì. Morirò, non è vero? Sarò io la prossima a morire.
SCULLY: No, non ti lasceremo morire così.

(Theresa perde sangue dal naso)

SCULLY: Oddio!

(Arrivano il dott. Nemman e lo sceriffo)

JAY NEMMAN: Andiamo a casa, Theresa. Theresa, andiamo. Vieni tesoro, vieni…
MULDER: Non credo che voglia venir via.
JAY NEMMAN: Io me ne frego di quello che lei crede o non crede! Mia figlia sta male.
MILES: Tuo padre vuole portarti a casa. Avrà cura di te.
JAY NEMMAN: Ti porterò dove sarai al sicuro, Theresa. Il detective MiIes e io non permetteremo che ti succeda niente di male.
MULDER: Lei è il padre di Billy MiIes?
MILES: Esatto. State lontani da mio figlio.

(Fuori dalla tavola calda)

MULDER: Non è male questo posto, sembra la scenografia di un film dell’orrore.
SCULLY: Quei due sanno tutto. Sanno chi è il responsabile degli omicidi.
MULDER: Qualcosa sanno, sì.
SCULLY: II dottor Nemman ha nascosto delle prove fin dall'inizio. Ha fatto delle false autopsie e adesso esce fuori il detective Miles. Chi aveva interesse a distruggere il laboratorio e le nostre stanze?
MULDER: Perché distruggere delle prove? Perché portar via il cadavere?
SCULLY: Io non so cosa dire...
MULDER: Chissà cosa c’è in quelle altre due tombe...


SCENA 14
CIMITERO
5:07


(Mentre piove, Mulder e Scully, impugnando le loro torce, attraversano il cimitero e scoprono che le altre due tombe sono state estratte dal terreno e ora sono vuote.)

MULDER: Sono vuote.
SCULLY: Cosa sta succedendo?
MULDER: Forse ho capito. Credo di sapere chi ha ucciso Karen Swenson.
SCULLY: Chi? II detective?
MULDER: II figlio del detective. Billy MiIes.
SCULLY: Quello che sta all'ospedale! Il ragazzo in coma? Billy MiIes! Un povero ragazzo che da quattro anni vive come un vegetale, è venuto fin qui ed ha svuotato queste tombe?
MULDER: Anche Peggy O'DeII stava su una sedia a rotelle, ma si è buttata sotto un camion. Tutto corrisponde, non vedi, rientra tutto nello schema di un condizionamento alieno.
SCULLY: Rientra tutto nello schema!
MULDER: Peggy O'DeII è stata uccisa intorno alle nove, cioè più o meno quando abbiamo perduto quei nove minuti sulla strada. Io sono convinto che in quei minuti il tempo, come noi lo conosciamo, si è fermato e qualcuno o qualcosa ne ha preso il controllo.
SCULLY: Sì, certo…
MULDER: Credi che io sia pazzo!

(Mulder si allontana e poi si gira di nuovo verso Scully.)

MULDER: Che c'è?
SCULLY: L'orologio di Peggy O'DeII si è fermato un paio di minuti dopo le nove. L’ho notato mentre esaminavo il suo cadavere.
MULDER: Evidentemente i ragazzi vanno nella foresta perché la foresta li controlla, li chiama a sé. E quegli strani segni sul corpo potrebbero essere causati da qualche test che forse provoca qualche tipo di mutazione genetica e che spiegherebbe quella specie di scimmia trovata nella bara.
SCULLY: E questa sera, quella forza misteriosa ha detto a Theresa… le ha detto di andare nella foresta.
MULDER: Certo! Ma è stato Billy MiIes a portarla lì, sempre per ordine della forza aliena. E’ così!

(Scully ride)

MULDER: Forza, Scully, muoviamoci.
SCULLY: Dove andiamo?
MULDER: A fare una visitina a Billy MiIes.


SCENA 15
CONTEA DI RAYMON
OSPEDALE PSICHIATRICO DI STATO


(Mulder parla all’infermiera mentre Scully esamina Billy)

INFERMIERA: No, potremmo stare qui fino al giorno del giudizio, aspettando che Billy si alzi da questo letto. Riesce solo a battere le palpebre. Ah, povero ragazzo!
MULDER: E’ stata lei a prepararlo per la notte?
INFERMIERA: Se non ci penso io, chi vuole che lo faccia…
MULDER: E ha notato niente di strano? Ieri sera intorno alle nove che cosa stava facendo?
INFERMIERA: Probabilmente stavo... guardando la TV.
MULDER: Ricorda anche quale programma?

(Scully esamina i piedi di Billy)

INFERMIERA: Dunque, vediamo… no, non ricordo, mi spiace. (rivolta a Scully) Cosa fa? (rivolta a Mulder) Ma che cosa sta cercando?
SCULLY: Mulder, da un’occhiata qui.

(Scully raccoglie un campione di terra dai piedi di Billy Miles)

MULDER: Chi si è occupato di Peggy O’Dell ieri sera?
INFERMIERA: Non io di sicuro. Il reparto di Peggy è un altro e non mi compete per mia fortuna. Ho già tanto di quel lavoro qui! (rivolta a Scully) Cosa sta facendo adesso?
MULDER: Grazie per la collaborazione.
INFERMIERA: Di niente.
MULDER: Buona giornata.

(Mulder conduce fuori Scully. Una volta fuori dalla stanza, Scully cammina veloce, eccitata.)

SCULLY: Quel ragazzo potrebbe aver ucciso Peggy O’Dell, è incredibile!
MULDER: Scully...
SCULLY: E’ una cosa pazzesca! E’ stato a passeggio nel bosco!
MULDER: Ne sei sicura?
SCULLY: Questa è la stessa roba che avevo trovato nella foresta.
MULDER: Allora facciamo delle analisi e confrontiamo…
SCULLY: E’ andato tutto perduto nell’incendio, non ricordi? Comunque ne sono sicura.
MULDER: Ascolta, questa è un’accusa grave e deve essere provata.
SCULLY: Non sei più della stessa idea?
MULDER: Io sì, ma tu la devi scrivere nel tuo rapporto.
SCULLY: Hai ragione. Prenderemo ancora un po’ di questa roba nella foresta e faremo delle accurate analisi comparative.


SCENA 16
PARCO NAZIONALE DI COLLUM, OREGON NORDOCCIDENTALE


(Gli agenti tornano nella foresta e vedono l’auto di Miles. Mulder illumina il sedile di fronte con la sua torcia. E’ vuoto.)

SCULLY: Miles è qui. Cosa facciamo?

(Una donna grida. Mulder e scully corrono nella foresta e ad un certo punto si dividono. Miles colpisce Scully col calcio del fucile, lei cade e guarda verso di lui.)

MILES: Non mi hai voluto ascoltare. Te l’avevo detto di non immischiarti.

(Miles corre via mentre Scully tenta di rialzarsi. Mulder corre ancora verso l’origine delle urla, ma Miles lo blocca minacciandolo col fucile.)

MILES: Fermo! Resta fermo dove sei! Tu non dovresti stare qui.
MULDER: Ho sentito delle urla.
MILES: Stenditi a terra. A terra!
MULDER: Lo sai che è Billy. Lo hai sempre saputo.
MILES: Stenditi a terra ho detto.
MULDER: Lui non può continuare così. La sta uccidendo!

(Miles si volta verso la direzione delle urla e corre via. Vede Billy sollevare le spalle di Theresa. Il vento sale e le foglie volano attorno a loro.)

MILES: Billy, no! Lasciala andare! Lei no!

(Billy lo guarda, poi si rivolge di nuovo verso la ragazza. Quando Miles è sul punto di sparare al figlio, Mulder lo blocca a terra. Scully sente lo sparo ed inizia a correre in quella direzione. Mulder e Miles guardano mentre Billy prende Theresa nelle sue braccia. Mulder nota i due segni sulla schiena di Billy. Il vento diventa più forte e la luce li avvolge. Mulder e Miles guardano verso la luce. Scully vede la luce da lontano. La luce ed il vento svaniscono e si sente un tuono. Billy è in piedi, Theresa sul terreno. Lei lo guarda e Billy guarda suo padre.)

BILLY MILES: Papà?
MILES: Billy... figlio mio!

(Mentre si abbracciano, Mulder vede che i segni sulla schiena di Billy sono spariti. Mulder realizza che Scully è scomparsa)

MULDER: Scully…

(Raccoglie la torcia e inizia a correre.)

MULDER: Scully!
SCULLY: Mulder, cos'è successo? Ho visto una gran luce...
MULDER: E’ stato incredibiIe.


SCENA 17
22 MARZO 1992
QUARTIER GENERALE FBI
WASHINGTON, D.C.


(Il dott. Werber siede di fronte a Billy.)

HEITZ WERBER: Alza la mano destra se mi senti. Parlami di quella luce, Billy. Quando I'hai vista per la prima volta?
BILLY MILES: Nella foresta. Eravamo andati tutti nella foresta. Tutta la mia classe. Stavamo festeggiando.
HEITZ WERBER: Cosa festeggiavate?
BILLY MILES: II diploma. Fu allora che venne la luce e mi portò da loro, mi dissero che dovevo... portare gli altri perché volevano… sottoporli a dei test. E mi misero una cosa nella testa… qui. Dovevo aspettare i loro ordini.

(Billy indica la sua testa. Dall’altro lato dello specchio, Scott Blevins, l’Uomo che Fuma, il Terzo Uomo e Scully stanno guardando.)

HEITZ WERBER: Billy, chi dava gli ordini?
BILLY MILES: La luce. Non dovevo preoccuparmi, nessuno avrebbe saputo niente. Ma i test andarono male e loro annullarono tutto. Dissero che sarebbero partiti, ma io ho paura. Ho tanta paura che tornino.
HEITZ WERBER: Non hai nulla da temere. Siamo qui per aiutarti.

(Mentre escono, Mulder guarda lo specchio direttamente verso Scully. Lei lo guarda, ben sapendo che lui non può vederla, poi esce.)


SCENA 18
UFFICIO DEL CAPO SEZIONE BLEVINS
QUARTIER GENERALE FBI
WASHINGTON, D.C.


(Blevins siede alla scrivani e il Terzo Uomo è accanto a lui. Scully siede di fronte a Blevins.)

BLEVINS: Quello che abbiamo sentito ora, e quello che abbiamo letto in tutti i suoi rapporti, da un punto di vista strettamente scientifico non è assolutamente credibile, se ne rende conto, vero?
SCULLY: Sì, signore. Si tratta solo di mie osservazioni soggettive. Da tutto quello che ho visto non sono riuscita a trarre nessuna conclusione.
TERZO UOMO: Da quello che non ha visto è il caso di dire. Può dimostrare, senza alcun dubbio, che sia avvenuto questo salto temporale.
SCULLY: No, signore, non posso dimostrarlo.
BLEVINS: Allora cosa esattamente può dimostrare, agente Scully? Non vedo nessun motivo che giustifichi la legittimità di queste indagini.
SCULLY: Però ci sono stati dei crimini, questo è certo.
BLEVINS: Sì, ma come porterebbe in tribunale un caso del genere? Usando la testimonianza resa sotto ipnosi da un ragazzino che afferma di aver ricevuto ordini da una forza aliena attraverso un oggetto messo nel suo naso? Si rende conto che non esistono prove, no?

(Scully si alza e appoggia il contenitore con l’impianto estratto dalla cavità nasale sulla scrivania di Blevins.)

SCULLY: Non è vero. Questo è I'oggetto descritto da Billy MiIes come mezzo di comunicazione con gli alieni. L'ho rimosso da un corpo riesumato. L’ho tenuto in tasca, per questo è I'unica prova che non sia andata distrutta. L'ho analizzato con gran cura. Si tratta di materiale non identificabile.
BLEVINS: E l'agente Mulder? Qual è la sua idea?
SCULLY: L'agente Mulder è convinto che queste presenze siano reali.
BLEVINS: Grazie, agente Scully. Ora può andare.

(Scully esce dall’ufficio e mentre cammina nel corridoio, oltrepassa l’Uomo che Fuma. Lo osserva mentre entra nell’ufficio di Blevins e poi se ne va.)


SCENA 19
APPARTAMENTO DI SCULLY


(Scully è a letto, sveglia. Sono le 11:21. Il telefono squilla e Scully risponde.)

SCULLY: Sì? Chi è?
MULDER: Scully, sono io. Non riesco a dormire. Ho parlato col procuratore di Raymon County, Oregon. Non c'è traccia del fascicolo su Billy MiIes. Tutti i nostri rapporti sono spariti. Ci dobbiamo vedere, Scully.
SCULLY: Sì... d’accordo. A domani allora.
MULDER: A domani.


SCENA 20
LUOGO SCONOSCIUTO


(L’Uomo che Fuma cammina lungo un corridoio. Su ciascun lato di esso ci sono file e file di ripiani contenenti scatole marroni. Si avvicina a una e tira fuori un contenitore al cui interno sono riposti molte fiale che erano dei rapiti. Tira fuori quello di Ray Soames e lo ripone con gli altri. Rimette a posto la scatola, percorre il corridoio ed esce. Chiude la porta e passa la sua chiave elettronica nella serratura. Il cartello sulla porta recita:

IN CASO D'INCENDIO O DI EMERGENZA DIRIGETEVI VERSO LE USCITE
PROCEDURA DI EVACUAZIONE DEL PENTAGONO

Si vede una mappa del Pentagono mentre l’Uomo che Fuma se ne va.)


Trascrizione effettuata da Scully


FBI Headquarters - Washington, D.C.

Bellefleur, Oregon

Coastal Northwest, Oregon

Collum National Forest, Northwest Oregon
Luogo in cui viene ritrovato il corpo di Karen Swenson

Raymon County State Psychiatric Hospital, Oregon

FBI Headquarters - Washington, D.C.


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IN BREVE

[Scully] Salve Mulder. Sono Dana Scully, Lavoreremo insieme.
[Mulder] Sono diventato importante, mi hanno addirittura assegnato un aiuto. A chi hai pestato i piedi per finire così in basso Scully?

[Scully] La scienza offre tutte le risposte, basta sapere dove cercare.


 
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