#1X14 Lazarus - Ritorno dall'aldilą

#1X14 Lazarus - Ritorno dall'aldilą
di Alex Gansa, Howard Gordon
diretto da David Nutter


La coscienza di un pericoloso criminale si impossessa di un agente dell’FBI, che è anche un ex-ragazzo di Scully.
Scully ed un altro agente dell’FBI, Jack Willis, sorvegliano una banca, dopo essere stati informati da una telefonata anonima che ci sarebbe stato un furto. Poco dopo, infatti, Warren Dupre entra in banca armato, per effettuare la rapina, mentre sua moglie Lula Philips lo aspetta fuori in macchina. Dupre spara a Willis, che viene centrato in pieno petto. Scully risponde al fuoco, uccidendo Dupre. All’ospedale, i medici riescono a resuscitare Willis, ma intanto l’anima di Dupre si impossessa del corpo di Willis.

Il nuovo Willis scappa quindi dalla sua stanza, e va a rivedere il suo “vecchio” corpo per riprendere la sua fede nuziale. Intanto Scully e Mulder cercano Willis, e quando scoprono della fede mancante Mulder inizia a sospettare che Willis abbia la coscienza di Dupre.

Willis trova il fratello di Lula, Tommy, in un hotel. Quando Tommy lo assicura che non sa dove possa essere Lula, Willis lo accusa di essere stato lui il traditore. Vede poi la foto di Lula in un telegiornale, e infuriatosi uccide Tommy.

Willis riappare all’hotel durante le indagini sull’assassinio. Spiega la sua assenza dicendo di aver girovagato senza meta, prima di riprendersi mentalmente. Mulder scopre un’impronta digitale sul televisore di Tommy, che si scoprirà in seguito corrispondere a quella di Willis. L'impronta però scompare misteriosamente dopo essere stata affidata allo stesso Willis.

Willis e Scully scoprono l'ubicazione di Lula, ma mentre Scully cerca di arrestarla, Willis prende in ostaggio Scully. Willis rivela a Lula che in realtà lui è suo marito, anche se il corpo è di Willis. Per convincerla le rivela particolari intimi della loro vita insieme.

Scully avverte Dupre che Willis era diabetico e che un eccesso di zucchero potrebbe indurre il suo corpo in coma. Quando Mulder nota che una farmacia è appena stata derubata di siringhe e insulina, pensa che Scully non sia tanto lontana.

Prima che Willis riesca ad iniettarsi l’insulina, Lula rompe le fiale e, ridendo, rivela a Willis che in realtà era stata lei ad informare l’FBI della rapina alla banca. Willis intanto peggiora, e Lula ne approfitta per chiedere all’FBI un riscatto di un milione di dollari per liberare Scully. Mulder e gli altri agenti intanto rintracciano la chiamata e scoprono l’esatta posizione di Scully.

Willis finge di morire, e, cogliendo di sorpresa Lula, le ruba il fucile. Le dichiara ancora una volta il suo amore, e poi le spara. Gli agenti dell’FBI irrompono nella stanza, trovando il corpo di Willis agonizzante. Scully, indenne, viene liberata. 
Attori Protagonisti
DAVID DUCHOVNY - Agente Speciale Fox Mulder
GILLIAN ANDERSON - Agente Speciale Dana Scully

Attori Co-Protagonisti
CHRISTOPHER ALLPORT - Agente Jack Willis
JASON SCHOMBING - Warren James Dupre
CEC VERRELL - Lula Philips
CALLUM KEITH RENNIE - Tommy
PETER KELAMIS - O'Dell
JAY BRAZEAU - Professor Varnes
JACKSON DAVIES - Agente Bruskin
LISA BUNTING - Dottore #1
RUSSEL HAMILTON - Ufficiale Daniels
BRENDA CRICHLOW - Reporter
ALEXANDER BOYNTON - Clean Cut Man
MARK SAUNDERS - Dottore #2 

Trasmesso la prima volta in TV
USA 04/02/94
Italia 03/08/95
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  • Il titolo originale di questo episodio č un chiaro riferimento al personaggio biblico di Lazzaro che fu resuscitato da Gesł. In realtą, qui simboleggia la ‘resurrezione’ di Willis sul tavolo operatorio.
SCENA 1
MARYLAND MARINE BANK
WASHINGTON, D.C.
5:55 PM


(Scully appoggia una valigetta su un bancone e la apre. Dietro di lei, l'agente Jack Willis si sta guardando attorno.)

SCULLY: Rilassati, verranno.

(Willis si avvicina a Scully mentre questa fa finta di compilare un modulo.)

WILLIS: La banca chiude fra cinque minuti.
SCULLY: Sei sicuro che la soffiata sia giusta?
WILLIS: Ci puoi giurare. Ormai queste cose le riconosco al volo. E poi lo sento. A volte mi sembra di pensare con la loro testa.
SCULLY: Beh, cerca di non rimetterci la tua, uh?

(I due si lanciano uno sguardo.)

WILLIS: Messaggio ricevuto, agente Scully. Forte e chiaro.

(Jack Willis si porta una mano al orecchio e parla all'auricolare.)

WILLIS: Postazione 5. Agente Willis, mi sentite?

(Mentre Scully ripone la penna dentro la valigetta possiamo vedere che all'interno vi è nascosta una pistola. Nello stesso momento, un'auto è parcheggiata di fronte alla banca. Un uomo sta caricando il suo fucile, mentre la donna sul sedile del guidatore osserva attenta la porta d'ingresso dell'istituto bancario.)

DUPRE: Sei nervosa?
LULA: No, ma... non vorrei che la fortuna ci svoltasse le spalle.

(L'uomo appoggia un braccio attorno alle spalle della donna e le si avvicina.)

DUPRE: A me basta averti al mio fianco e poi succeda quel che succeda. Tutte le volte che guarderò le stelle, io saprò che anche tu le guarderai.
LULA: Un ultimo bacio, amore mio.

(I due si lasciano andare ad un bacio molto passionale. Sull'avanbraccio dell'uomo si vede chiaramente un tatuaggio. Al termine del bacio lui la guarda negli occhi.)

DUPRE: Mi fai vedere sempre i fuochi d'artificio.

(Dupre indossa una maschera per coprirsi il volto, carica il fucile e fa il suo ingresso in banca.)

DUPRE: Forza gente! Sdraiatevi subito per terra! Per terra, su!! Non ho tempo da perdere, qui!

(La gente attorno comincia a sdraiarsi per terra. Drupe colpisce con il fucile un poliziotto, che stramazza per terra. Si avvicina a Scully e le punta il fucile direttamente in faccia.)

DUPRE: Ti dispiacerebbe sdraiarti per terra! Sdraiati o sei morta!

(Scully si accovaccia per terra.)

DUPRE: Ehi, laggiù! Sdraiatevi per terra o vi ammazzo tutti! Muovetevi, muovetevi!!

(Dupre si avvicina ad un bancone e ci scaglia sopra un borsone vuoto e si rivolge alla cassiera della banca.)

DUPRE: Tutti i soldi nella borsa, immediatamente! E non fare la furba! Più veloce o t'ammazzo!

(Jack Willis, a sua volta sdraiato per terra, si alza impugnando la pistola e puntandola verso Dupre.)

WILLIS: FBI! Fermo! Butta il fucile!

(Anche Scully si alza in piedi, pistola in mano. Dupre si gira verso loro.)

WILLIS: Ho detto mani in alto o sparo!

(Dupre abbassa il fucile. Sembra arrendersi. Con un rapido movimento lo rialza, spara un colpo verso Willis e lo colpisce. Il rapinatore si gira verso Scully pronto a colpire anche lei, ma quest'ultima lo anticipa e spara tre colpi verso di lui. L'uomo cade a terra e la sua maschera scivola sul pavimento.)


SCENA 2
OSPEDALE


(Giunto in ospedale, Jack Willis è in pericolo di vita ed è circondato da infermiere e dottori che cercano di salvarlo. Su una barella vicino, il corpo di Dupre viene coperto da un lenzuolo insanguinato.)

DOTTORE: Pronti?
INFERMIERA: Il defibrillatore è carico. Siamo a 360 in questo momento.
DOTTORESSA: Datemi il tempo! Avanti, avanti!
DOTTORE: Undici minuti e cinquantacinque secondi.

(Il defibrillatore viene posato sul petto di Jack Willis. Quando la scarica viene liberata il suo corpo si contrae. Nella sala c'è anche Scully.)

DOTTORESSA: Scarica!
SCULLY: Andiamo, Jack.
DOTTORE: Sono più di dodici minuti che ha il tracciato piatto.
DOTTORESSA: Un altro milligrammo di epinefrina. Ci riproviamo a 360.

(Il defibrillatore torna sul petto dell'agente Willis.)

DOTTORESSA: Scarica.

(Il cuore di Willis non dà alcun segno di ripresa.)

INFERMIERA: Ancora nessuna pulsazione.
DOTTORESSA: Abbiamo fatto il possibile. Mi dispiace.
DOTTORE: Va bene, spegniamo tutto. Stendo il certificato di morte.
SCULLY: No. Continuate, per favore.
DOTTORESSA: Sono passati 13 minuti. E' morto.
SCULLY: Salite a 400.
DOTTORESSA: Lo abbiamo perso. Lasciamolo in pace.
SCULLY: Sono un dottore. Salite a 400 o lo farò da sola.

(I due medici si lanciano uno sguardo, ma poi eseguono l'ordine di Scully.)

DOTTORESSA: Scarica.

(Mentre il corpo di Willis riceve la scarica elettrica, sulla barella accanto il corpo coperto di Dupre si contrae come quello di Willis.)

INFERMIERA: Ancora nessuna pulsazione.
SCULLY: Fategli ancora un milligrammo di epinefrina e salite di nuovo fino a 400.

(Il dottore guarda Scully un po' confuso.)

SCULLY: Per favore!

(Il dottore prepara la siringa ed inietta la sostanza nel petto di Willis. La dottoressa appoggia il defibrillatore per dargli un'altra scarica.)

DOTTORESSA: Scarica.

(Il corpo di Dupre si contrae di nuovo.)

SCULLY: Ancora. Andiamo, Jack.
DOTTORESSA: Scarica!

(Il corpo di Dupre si contrae, ma stavolta il braccio dell'uomo scivola da sotto il lenzuolo e si vede il suo tatuaggio.)

INFERMIERA: Forza... Guardate!
DOTTORESSA: Abbiamo un battito.

(Il monitor comincia a registrare segni di vita.)

DOTTORESSA: Non chiedetemi come, ma è tornato. Il battito vasale è 80 su 50 e sta salendo. 90 su 50.

(I medici si guardano e poi guardano Willis, stupiti. Scully tira un sospiro di sollievo. L'inquadratura si sposta pian piano verso il tatuaggio di Dupre.)



SIGLA
SCENA 3
BETHESDA NAVAL HOSPITAL
12:51 AM
DUE GIORNI DOPO


(Jack Willis è disteso sul letto dell'ospedale. Accanto a lui il respiratore continua a pompare aria. Willis spalanca gli occhi, si libera dei tubi a cui è legato e si alza dal letto. Entra nella stanza di un altro paziente e gli sottrae i vestiti. Nella stanza entra un'infermiera e si avvicina al paziente. Willis, che ora indossa i vestiti del paziente, si nasconde dietro una porta e stringe una sorta di laccio emostatico tra le mani.)

INFERMIERA: Allora signor Goldbaum, come andiamo stasera?
SIGNOR GOLDBAUM: Malissimo.
INFERMIERA: La flebo è quasi finita. Tornerò con un altro flacone.

(L'infermiera esce dalla stanza. Willis tira un sospiro di sollievo e proprio in quel momento vede il suo riflesso nello specchio. Rivive gli attimi della sparatoria come in una visione. Si avvicina allo specchio e si accarezza il viso con la mano. Una volta all'obitorio Willis estrae dalla cella frigorifera il corpo senza vita di Dupre e lo osserva. Cerca di prendere la fede dalla mano del cadavere, ma non vi riesce. Apre quindi un cassetto e, utilizzando delle forbici chirurgiche, recide il dito dal cadavere di Dupre.)


SCENA 4

(Mulder entra nell'obitorio e si dirige verso Scully.)

MULDER: (rivolto all'agente che gli ha aperto la porta) Grazie.
SCULLY: Notizie di Willis?
MULDER: No, ma che. Non è passato a casa, né in ufficio. Ho sentito qualcosa riguardo a una mutilazione.
SCULLY: Sì. Tre dita della mano di Dupre sono state amputate con delle forbici chirurgiche. Abbiamo rilevato delle impronte. Sono di Willis.

(Mulder e Scully intanto si sono avvicinati al cadavere di Dupre.)

MULDER: Hai detto che gli stava dando la caccia da quasi un anno.
SCULLY: Sì, viveva per questo. Era diventata un'ossessione, un incubo, per lui.
MULDER: Cosa ne pensi?
SCULLY: E' possibile che si tratti di una specie di psicosi post-trauma. Come in guerra, quando i soldati mutilavano il corpo dei nemici uccisi.
MULDER: Comunque non spiega il motivo per cui è sparito. E la compagna di Dupre? Cosa sai?

(Mulder apre fascicolo. All'interno vi sono le schede dei due rapinatori.)

MULDER: Lula Phillips.
SCULLY: Si conobbero mentre lei stava scontando dieci anni per omicidio colposo nel penitenziario femminile del Maryland.
MULDER: Lui faceva la guardia carceraria.
SCULLY: Fino a quando il direttore non scoprì il loro segreto. La compagna di cella di Lula ha dichiarato che il loro era un amore folle.
MULDER: E' stata rilasciata il 2 Maggio 1993.
SCULLY: Giusto una settimana prima della rapina alla Cassa di Risparmio di Annapolis. Un'anziana cassiera fu colpita con il calcio di una pistola. Morì per una grave emorragia cerebrale. Tutto perché non mise i soldi nella borsa abbastanza in fretta.
MULDER: Bella coppia...
SCULLY: Beh, a quanto pare facevano a turno. Uno svolgeva il lavoro, mentre l'altro aspettava con il motore acceso. Tra tutti e due hanno ucciso sette persone e se la sono data a gambe con quasi centomila dollari.

(Mentre Scully parla, Mulder è torna ad esaminare il corpo di Dupre. Quando Scully pronuncia la cifra con la quale Dupre e Lula sono scappati, Mulder si volta verso Scully con un'aria un po' sorpresa.)

MULDER: Un sacco di soldi. Senza contare che ora lei non dovrà più dividerli.
SCULLY: Abbiamo dato la sua fotografia ai giornali e a qualche emittente locale.

(Mulder è intento a leggere il fascicolo del caso.)

SCULLY: Ti sto annoiando?
MULDER: Si erano sposati.
SCULLY: Sì, lo scorso maggio ad Atlantic City. E allora?
MULDER: E allora questo non è stato un atto di necrofilia gratuita. Willis ha amputato le dita per prendere l'anello nuziale.


SCENA 5

(Willis si avvicina all'esterno di una porta. Rompe il vetro ed entra. E' l'appartamento di Lula e Dupre.)

WILLIS: C'è qualcuno qui? Lula? (sussurrando) Amore mio, amore mio, dove sei?

(Willis osserva l'appartamento con cura, poi si avvicina al caminetto. La sua mano cerca qualcosa all'interno della cappa, ma non trova niente.)

WILLIS: Dannazione!

(Sul braccio di Willis appare una chiazza rossa che pian piano si trasforma nel tatuaggio di Dupre.)


SCENA 6
QUARTIER GENERALE FBI
WASHINGTON, D.C.


(Mulder e Scully stanno osservando degli ingrandimenti di alcune impronte digitali.)

SCULLY: E' un'impronta del pollice sinistro.
MULDER: Da queste due biforcazioni si evince chiaramente che chiunque tenesse in mano quelle forbici era mancino.
SCULLY: Che cosa intendi con "chiunque"? Era Willis.
MULDER: Willis è destro. Ho controllato l'impugnatura della sua pistola, mentre i video di sorveglianza della banca mostrano che Dupre era mancino.
SCULLY: Non capisco dove vuoi arrivare.
MULDER: Quanto è rimasto col tracciato piatto prima di essere rianimato?
SCULLY: Circa 13 minuti.

(Mulder porge un foglio di carta a Scully.)

MULDER: Questo è il tracciato dell'elettrocardiogramma di Willis proprio in quel momento. Vorrei... la tua opinione professionale. Che cos'è quello?

(Scully apre il foglio che mostra il battito cardiaco di Willis. Le righe che segnano il battito però sono due e non una.)

SCULLY: Beh, potrebbe essere un cattivo funzionamento della macchina. Un sovraccarico elettrico.
MULDER: Potrebbe. Ma che cos'è invece?
SCULLY: (con voce arrendevole) Due battiti cardiaci.
MULDER: Hai detto che Dupre e Willis hanno avuto un arresto cardiaco nello stesso momento, giusto?
SCULLY: Giusto.
MULDER: Il che significa che in quello stesso momento entrambi gli uomini erano clinicamente morti.
SCULLY: Certo, ma poi abbiamo rianimato Willis.
MULDER: Il suo corpo avete rianimato.
SCULLY: Mulder...
MULDER: Due uomini sono morti in sala rianimazione. Un uomo è tornato. La domanda è... quale dei due?


SCENA 7
UNIVERSITA' DEL MARYLAND
DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA


(Mulder e Scully sono nell'ufficio del professor Varnes.)

PROF. VARNES: Che cosa sa dirmi sul passaggio tra la vita e la morte, agente Scully?
SCULLY: Le cose che sanno tutti... il tunnel, la luce, persone che si sollevano e vedono i loro corpi dall'alto...
PROF. VARNES: E come medico come spiega questo fenomeno?
SCULLY: Una forma di attività allucinatoria e dissociata.
PROF. VARNES: Mmm... sapete che la metà delle persone che ha avuto questo tipo di esperienza non può portare l'orologio? L'aumento dell'attività elettrica nei loro corpi rende gli orologi inservibili, non funzionano. Ora, so che questo sembrerà strano, ma come vi dirà ogni biologo, quando le cellule muoiono ed il patrimonio genetico inizia a disperdersi si sprigiona una carica d'energia enorme.
MULDER: Il dottor Varnes crede che questo scatto di energia sia responsabile dell'azione di inversione del trapasso.
PROF. VARNES: Le persone tornano dall'evento profondamente cambiate.
SCULLY: (in tono scettico) In che senso cambiate?
PROF. VARNES: Una nuova personalità, particolari abilità psichiche, maggiore interesse per la vita...
MULDER: E per quanto riguarda le conseguenze negative?
PROF. VARNES: Beh, sono rare. Ma sembra che nella fase del trapasso ci sia un lasso di tempo durante il quale il corpo è vulnerabile.
SCULLY: Mi scusi, ma non capisco.
PROF. VARNES: Ecco, c'era un pilota nel mio gruppo di assistenti che ebbe un incidente aereo insieme a tre passeggeri. (il professore si siede di fronte a Scully) Questo successe alcuni anni fa. Lui ricordava di fluttuare verso un aureola di luce e poi di aver sentito un bisogno opprimente di tornare al suo corpo. Lo rianimarono nell'ambulanza che lo portava all'ospedale. Unico sopravvissuto. Fu dopo qualche tempo che iniziarono le visioni. Vedeva lui e sua moglie fare all'amore, ma in modi ed in posti che non ricordava. In seguito saltò fuori che uno dei passeggeri sull'aereo aveva avuto una relazione con sua moglie, e che la sua memoria, la sua coscienza, era sopravissuta dentro il pilota.
SCULLY: Cosa successe?
PROF. VARNES: Beh, il pilota sviluppò un comportamento dissociato, schizofrenico, asseriva il suo dottore, finché un giorno, strangolò sua moglie col filo del telefono.

(Il professore si alza dalla sedia e si allontana dai due agenti.)

MULDER: Storia interessante, eh?
SCULLY: Uhm.

(Mulder e Scully scendono le scale dell'università.)

SCULLY: Io non metto in dubbio questo tipo di esperienze perché possono essere spiegate empiricamente con la stimolazione del logo temporale...
MULDER: Sento che questa frase finisce con un "ma"...
SCULLY: ...ma sono ancora fermamente convinta che la scomparsa di Jack si può spiegare in termini psicologici, non soprannaturali.
MULDER: Per esempio?
SCULLY: Per esempio lo stress, il trauma dovuto al ferimento... la personalità di Jack.
MULDER: Da quanto lo conosci?
SCULLY: Siamo stati insieme per quasi un anno. Era... il mio istruttore all'accademia.

(Mulder e Scully si fermano, poi Scully prosegue da sola.)

MULDER: La storia si complica.
SCULLY: (si ferma e torna verso Mulder) Siamo nati nello stesso giorno. Festeggiavamo il compleanno in una taverna a Statford che aveva un tavolo da biliardo sbilenco. Ma era difficile per Jack rilassarsi. Era veramente impossibile per lui perché era sempre così... teso, così inevitabilmente determinato.
MULDER: Quindi pensi che avesse una predisposizione per fenomeni psicotici?
SCULLY: Io penso che un conto è dire che abbia avuto l'esperienza del trapasso, un altro conto è dire che il suo corpo sia abitato da Dupre. (Scully riprende a camminare, mentre Mulder annuisce sorridendo. Scully si volta verso di lui sorridendo a sua volta.) C'è una grossa differenza.


SCENA 8

(Willis sfonda la porta di un monolocale. In un letto dorme Tommy, fratello di Lula, che si sveglia di soprassalto. Willis/Dupre si dirige subito verso il comodino, dove sa di trovare una pistola. La prende e la punta in faccia a Tommy, che non ha tempo di reagire.)

TOMMY: Ma che diavolo...
WILLIS: Sei così abitudinario, Tommy.
TOMMY: Chi cavolo sei?
WILLIS: Alzati in piedi.
TOMMY: Si può sapere che vuoi?
WILLIS: Alzati in piedi, non voglio spararti mentre stai a letto!

(Willis si sposta verso l'angolo cucina, apre il frigorifero e beve da una lattina di birra mentre Tommy si alza dal letto e gli si avvicina.)

TOMMY: Ma chi sei? Ti manda il padrone di casa? Io ho pagato tutto. Lo giuro, non sto scherzando. Forza, perché non lo vai a chiede a Cosmo.
WILLIS: Chiudi il becco. Lei dov'è?
TOMMY: Lei, chi?
WILLIS: Tua sorella.
TOMMY: Ah, Lula.

(Willis scaglia via la lattina di birra e si avvicina minaccioso a Tommy. Quest'ultimo indietreggiando cade sul letto.)

TOMMY: Non lo so, non lo so, giuro! L'ho vista prima al telegiornale. (indicando la tv) Che ti avevo detto, dà un'occhiata.

(Il televisore muto è sintonizzato sul telegiornale. Un'immagine di Lula riempie lo schermo. E' ricercata dalla polizia. Willis da una botta all'apparecchio. Tommy si volta per mettersi le scarpe.)

TOMMY: Il volume è rotto. Sembra che la polizia la troverà prima di te, amico.
WILLIS: Ne sei proprio sicuro? Io non ci giurerei.

(Willis spegne la tv e si gira verso Tommy.)

WILLIS: Mi manca, Tommy. Mi manca da morire. Per questo sono tornato.
TOMMY: Ti ho conosciuto da qualche parte?
WILLIS: Penso soltanto a lei. Mi perseguita, è un'ossessione.
TOMMY: Ehi amico, stai sanguinando.

(Willis vede il maglione sporco di sangue all'altezza in cui è stato colpito da Dupre. Si tocca la ferita.)

WILLIS: Neanche il dolore riesco a sentire. Penso solo a lei.

(Tommy lo guarda confuso. Willis carica la pistola e la punta verso Tommy, che spaventato alza le braccia.)

TOMMY: D'accordo, che cosa vuoi?
WILLIS: Tu ci hai tradito, Tommy. Ci hai venduto all'FBI, bastardo!
TOMMY: Dupre!

(L'inquadratura si sposta nel corridoio esterno e all'improvviso si sente uno sparo.)


SCENA 9
SCENA DEL CRIMINE
DESMOND ARMS RESIDENT HOTEL


(Mulder e Scully sono sulla scena del crimine. Mulder si sta guardando intorno, mentre Scully sta parlando all'agente Bruskin.)

AGENTE BRUSKIN: I vicini hanno sentito uno sparo, ma si sono guardati bene dall'intervenire. I ragazzi di pattuglia hanno ricevuto stamattina una chiamata anonima e sono venuti. A parte i topi, sono stati i primi a trovarlo. La vittima si chiamava Thomas Phillips.
SCULLY: E' il fratello di Lula.
AGENTE BRUSKIN: Beh, i ratti e la pallottola calibro 45 che si è beccato, hanno cancellato ogni somiglianza. (L'agente ingoia una pasticca) Odio le pasticche alla menta.
SCULLY: Che altro si sa?
AGENTE BRUSKIN: Era scapolo. Negli ultimi sette mesi ha vissuto qui da solo, qualche precedente, per lo più piccoli reati. Faceva uso di droga. Sciocchezze in confronto alla sorella.
MULDER: Senti, la televisione è stata trovata accesa?
AGENTE BRUSKIN: No, perché?
MULDER: Beh, Tommy non doveva essere un grande lettore, visto che qua dentro non ci sono libri e dalla posizione del corpo, io direi che stesse guardando la televisione quando gli hanno sparato.
AGENTE BRUSKIN: Se vuoi faccio rilevare altre impronte. Se ne hai bisogno...

(In quello stesso momento si sente la voce di Willis infierire contro un'agente che non lo lascia entrare. Mulder, Scully e Bruskin si avvicinano a lui.)

WILLIS: Togliti di mezzo!
AGENTE ALLA PORTA: Disposizioni federali. Per ottenere l'accesso al luogo di un crimine deve mostrarmi un documento di identità.
MULDER: (rivolto a Scully) Avevi ragione.
SCULLY: Scusatemi. (si dirige verso Willis) Jack.

(Appena Willis vede Scully ha una visione della sparatoria. Vede Scully sparare dei colpi in direzione di Dupre. Scully si rivolge all'agente che blocca l'entrata a Willis/Dupre.)

SCULLY: C'è qualche problema?
WILLIS: No, è solo... che non ho i documenti. Vorresti dire a questo zelante signore chi sono, per piacere?
SCULLY: E' tutto a posto, questo è l'agente Jack Willis. Della sezione Crimini di Washington.

(Scully prende da parte Willis per parlare con lui in privato.)

SCULLY: Forza vieni qui, ti devo parlare.
AGENTE ALLA PORTA: Stavo solo facendo il mio dovere.
SCULLY: Santo cielo, Jack! Cos'è successo? Tutto l'ufficio ti sta cercando. Dove sei stato?
WILLIS: Io, non lo so. E' solo che non ero in me, è come se mi fossi svegliato per strada.
SCULLY: Ti riporto in ospedale.
WILLIS: No, no, no, non ci vengo. Io voglio stare qui.
SCULLY: Non puoi ricominciare a lavorare.
WILLIS: Chi lo dice?
SCULLY: Jack, ti stai rimettendo da un grosso trauma. E' un miracolo che tu sia già in grado di camminare!
WILLIS: Senti, questa è la casa di Tommy Phillips, giusto?
SCULLY: Jack!
WILLIS: Rispondimi, è stato ucciso con una calibro 45?
SCULLY: (dopo un attimo di indecisione) Sì, effettivamente è stato così.
WILLIS: Hai visto! E' l'arma preferita da Lula, io conosco bene queste persone, gli sto dietro da un sacco di tempo. Ci siamo, non lo capisci?
SCULLY: Beh, sei stato tu ad aprire il caso.
WILLIS: Sì, e voglio essere presente quando sarà chiuso.
SCULLY: Però Jack, come collega e come amica, ti consiglio di sottoporti a un controllo medico completo fisico e psicologico.
WILLIS: Va bene, te lo prometto.

(Willis e Scully rientrano nella stanza. Mulder porge la mano all'uomo.)

MULDER: Jack, è bello riaverti fra noi vivi.
WILLIS: Non dirlo a me.
AGENTE BRUSKIN: Jack.
WILLIS: Allora, che cosa abbiamo qui?
AGENTE BRUSKIN: Mulder ha trovato un'impronta sulla televisione. Una parziale obliqua e non è della vittima.

(Il volto di Willis si fa preoccupato.)

WILLIS: Complimenti, agente Mulder. Ottimo lavoro.


SCENA 10

(Jack Willis si sta allenando al poligono quando arriva Mulder.)

MULDER: Questo sì che è sparare.
WILLIS: Già, devo sostenere un nuovo esame prima che mi restituiscano la pistola.

(Il bersaglio si avvicina a loro. Alcuni colpi hanno colpito il centro, altri sono nell'immediata vicinanza.)

MULDER: A giudicare dai risultati non credo avrai problemi a superarlo.
WILLIS: Volevi qualcosa?

(Willis prende il bersaglio e lo appoggia su un tavolo per osservarlo.)

MULDER: Ah, sì. E' il compleanno di Scully. Vuoi mettere anche tu la firma sul biglietto?

(Mulder mette sul tavolo il biglietto d'auguri e passa a Willis una penna per firmare.)

WILLIS: Certo. Con vero piacere. E' bello festeggiare i compleanni dei colleghi.

(Willis firma il biglietto con la mano sinistra. Mulder sorride ed annuisce a Willis una volta che questi ha terminato.)

WILLIS: Falle gli auguri.


SCENA 11
QUARTIER GENERALE FBI
WASHINGTON, D.C.


(Mulder posa sulla scrivania il biglietto d'auguri mentre Scully sta scrivendo al computer.)

MULDER: Buon compleanno, Scully.
SCULLY: In anticipo di due mesi.
MULDER: E' da parte di Willis. Non siete nati nello stesso giorno?
SCULLY: (aprendo il biglietto) Infatti.
MULDER: Beh, lui non lo sapeva. Gli ho chiesto di firmarlo e lo ha fatto con la mano sinistra.
SCULLY: Gli hai teso un tranello.
MULDER: Sì, dopo che è scoperto che l'impronta a casa di Phillips è stata smarrita.
SCULLY: Quale impronta?
MULDER: Quella sul televisore. L'unico indizio. Sparito. Qualcuno lo ha rubato prima che gli dessero un'occhiata in laboratorio.

(Scully si alza e si avvicina alla scrivania di Mulder.)

SCULLY: E tu pensi che Willis sia responsabile.
MULDER: Io non sono sicuro che Willis sia Willis.

(Scully alza gli occhi al cielo.)

MULDER: Potresti almeno accettare la possibilità che durante il suo trapasso sia sopravvenuto una specie di transfert psichico?
SCULLY: E tu puoi accettare la possibilità che questo non sia un X-File? A parte il normale livello di stress post traumatico, Jack ha superato entrambi i controlli, sia fisico che psicologico. E comunque solo perché qualcuno dimentica un compleanno non significa che sia posseduto. Quando preparavo gli esami di medicina anch'io dimenticavo tutto.

(Mulder osserva un foglio all'interno di un fascicolo.)

MULDER: Dimenticavi anche la tua calligrafia? Questa è la copia di una richiesta che Willis ha compilato il giorno prima che gli sparassero. Confronta le firme.

(La firma sulla richiesta e quella sul biglietto sono diverse.)

SCULLY: Per me è solamente stress. Sai anche tu che il corsivo di una persona si può modificare in momenti di stress. Desolata. Temo che questo non provi niente.

(Mulder annuisce con poca convinzione.)


SCENA 12

(Jack Willis è seduto alla sua scrivania e sta sfogliando il fascicolo che riguarda Dupre e la sua compagna. Osserva più intensamente la foto di Lula. Il telefono squilla.)

WILLIS: (al telefono) Agente Willis, dica.

(Dopo aver ascoltato brevemente l'interlocutore, Willis riaggancia senza dire nulla e si alza.)


SCENA 13

(L'agente Willis si sta preparando per uscire dall'ufficio in tutta fretta, quando incontra Scully.)

SCULLY: Jack, dove stai andando?
WILLIS: Faccio una pausa. Un tizio ha affittato una stanza alla nostra donna.
SCULLY: Ti ha chiamato lui?
WILLIS: Sì, ha visto la sua fotografia all'ufficio postale. Ecco l'indirizzo.

(Willis passa un biglietto a Scully.)

SCULLY: Jack, posso chiederti una cosa?
WILLIS: Sì, certo.
SCULLY: L'impronta che Mulder ha rilevato sul televisore di Phillips si è perduta.

(I due si fermano.)

WILLIS: E con questo?
SCULLY: E con questo eri tu che l'avevi in custodia, se non sbaglio.
WILLIS: Stai insinuando qualcosa, agente Scully?

(Scully non risponde.)

WILLIS: Io non ne so niente di impronte smarrite. Ma so che sto per chiudere il caso più importante della mia carriera, vieni con me?


SCENA 14

(Willis e Scully stanno salendo le scale di un edificio.)

WILLIS: Qual era il numero dell'appartamento?
SCULLY: 202.
WILLIS: Ah, sì. Già.

(Quando i due raggiungono la porta, dall'interno si sente un uomo ridere. Willis bussa.)

MULTREVICH: (ridendo) Ah, sì!
WILLIS: Come si chiama?
SCULLY: Multrevich.
WILLIS: Multrevich.
SCULLY: Multrevich, sì.

(Willis bussa nuovamente.)

MULTREVICH: Va bene, va bene, apro.
WILLIS: Salve, signor Multrevich. Sono dell'FBI. Jack Willis. Ci siamo sentiti al telefono.
MULTREVICH: Sì, sì.
WILLIS: E' la stessa donna?

(Willis mostra a Multrevich la foto Lula.)

MULTREVICH: Sì. 207. E' qui da due giorni. Ha pagato un mese anticipato.
SCULLY: Dov'è il 207?
MULTREVICH: In fondo al corridoio, girato l'angolo.
SCULLY: D'accordo, signor Multrevich. Adesso si chiuda in casa e stia lontano dalle finestre. Grazie.

(Il signor Multrevich chiude la porta. Scully e Willis si avviano verso l'appartamento 207.)

SCULLY: Ma dove sono i rinforzi! Non li avevi chiamati?
WILLIS: Sì, dovevano essere qui già da un po', non capisco perché non arrivano.
SCULLY: Chiamerò di nuovo.

(Una porta si apre in fondo al corridoio. E' Lula. Ha in mano un cesto pieno di vestiti.)

WILLIS: (sorridendo) Guarda. E' lei.

(Lula si accorge dei due agenti. Lascia cadere il cesto di vestiti e fugge. Willis e Scully la inseguono. Pistole in pugno, correndo arrivano in un locale sotterraneo.)

WILLIS: Dov'è? Dov'è andata?
SCULLY: Io controllo da questa parte.

(Scully si dirige dalla parte opposta a dove sta andando Willis. Il luogo è piuttosto buio e illuminato da pochi raggi del sole. Willis si avvicina ad una porta e la sfonda con un calcio, ma all'interno vi trova solo un generatore. Scully nel frattempo giunge nel locale della lavanderia dove vi sono dei panni stesi. Da dietro alcuni di questi panni, all'improvviso sbuca Lula che aggredisce Scully. Tra le due nasce una colluttazione, al termine della quale Scully riesce a bloccare a terra l'altra donna.)

SCULLY: Faccia a terra! Faccia a terra! Mani dietro alla schiena! Ferma!

(Quando arriva Willis, Scully si volta verso di lui.)

SCULLY: E' tutta tua, Jack.
WILLIS: Già, come un cane al guinzaglio.

(Willis ripone la sua pistola e raccoglie quella di Scully, caduta durante la colluttazione. Willis lancia a Scully un paio di manette.)

SCULLY: Ha già le manette.
WILLIS: Sono per te, Scully. Mettile.
SCULLY: Che succede, Jack?
WILLIS: Mettile, se non vuoi che t'ammazzi!
SCULLY: Jack...
WILLIS: Zitta, puttana! Metti le manette!

(Scully raccoglie lentamente le manette e si allontana da Lula. Lula si siede mentre Scully chiude le manette attorno ai suoi polsi. Willis/Dupre si avvicina a Lula.)

WILLIS: Forza, amore. Amore mio, passione mia, guarda ti sei sporcata tutta.

(Willis/Dupre si inumidisce un pollice con la saliva e lo passa sul volto di Lula.)

LULA: Toglimi quelle manacce di dosso!
WILLIS: Amore, tu non crederai mai cosa mi è successo.


SCENA 15

(Scully è tenuta prigioniera nel nascondiglio di Willis/Dupre e Lula. E' seduta per terra accanto ad un termosifone al quale è stata legata con le manette. Scully si sveglia mentre i due criminali stanno discutendo.)

WILLIS: Certo che è pazzesco! Pensi che io non me ne renda conto? Questa è la mia faccia. Queste sono le mie mani. Ma ci sono io qui dentro e io ti conosco, io so tutto di te, amore. Forza, chiedimi qualcosa! Tu sei nata il 7 Aprile. Il tuo colore preferito è il rosso. Forza! Forza fammi qualche domanda! Fammela!
LULA: D'accordo. Cosa abbiamo fatto dopo che ci siamo sposati?
WILLIS: (ride) Vuoi i dettagli?
LULA: Dopo di quello.
WILLIS: Beh, siamo andati alla spiaggia. Io ho preso il coltello e mi sono tagliato il palmo della mano. E poi ho tagliato il tuo. E abbiamo lasciato che il sangue si disperdesse nell'acqua.

(Willis prende la mano di Lula. I due si siedono.)

LULA: E dopo cosa mi hai detto, te lo ricordi?
WILLIS: Certo. Così possiamo essere sposati in tutti gli oceani del mondo. (le bacia il palmo della mano) E poi feci un giuramento solenne... (l'uomo tira fuori dalla tasca una fede nuziale) che mai avrei tolto questo anello dal dito e piuttosto che infrangerlo morirò.

(Lula è scioccata. Si ritira in uno scatto nervoso.)

LULA: No... è troppo assurdo. Non riesco a credere che sia tu.
WILLIS: Non preoccuparti, amore. Non farà alcuna differenza al buio.

(Willis le si avvicina da dietro e inizia a baciarle il collo.)


SCENA 16

(Mulder e l'agente Bruskin stanno scendendo le scale dell'edificio dove era stata vista Lula l'ultima volta.)

AGENTE BRUSKIN: Grazie signore, ci terremo in contatto.
MULTREVICH: Ehi, mi spetta una ricompensa.
AGENTE BRUSKIN: La chiameremo.
MULTREVICH: See...
AGENTE BRUSKIN: (rivolto a Mulder) Comincio a preoccuparmi. Sono dodici ore che non si fanno vivi. Ma non capisco perché la loro macchina è ancora parcheggiata qua di fronte e perché Willis non ha chiamato per i rinforzi.
MULDER: Perché non è stato Willis a rispondere a quella chiamata.
AGENTE BRUSKIN: Hai ascoltato la registrazione, era la voce di Willis.
MULDER: Lascia perdere.
AGENTE BRUSKIN: E inoltre l'affittacamere ha appena identificato lui e Scully.
MULDER: Ho detto lascia perdere, Bruskin.

(Mulder esce da palazzo e si dirige verso l'auto.)

AGENTE BRUSKIN: Non starai seguendo una delle tue teorie cervellotiche, vero? Uh?
MULDER: Non importa ciò che penso io. L'importante è trovarli.

(Il telefono di Mulder squilla.)

MULDER: Mulder.
CENTRALINISTA: Centralino dell'FBI. Attenda per favore.
MULDER: Sì.
WILLIS: Indovina chi sono.
MULDER: Willis?
WILLIS: Non ne sei tanto sicuro, vero?
MULDER: Dov'è Scully?
WILLIS: Sei tu l'FBI. Perché non lo scopri da solo?
MULDER: Passamela subito.
WILLIS: Sì, certo.

(Willis accosta il telefono all'orecchio di Scully.)

SCULLY: (al telefono) Mulder...
MULDER: Dana, stai bene?
SCULLY: Non...

(Willis toglie il telefono a Scully.)

MULDER: Dana!
WILLIS: Sei contento? Basta così. Addio.

(Willis termina la chiamata.)


SCENA 17

SCULLY: Non funzionerà, Jack.
WILLIS: E tu che cavolo ne sai.
SCULLY: Il regolamento interno dell'FBI proibisce di trattare con i rapitori. Ma questo lo sapevi non è vero, Jack?
WILLIS: Smettila di chiamarmi così!
SCULLY: Il tuo nome è Jack Willis. Sei nato il 23 febbraio 1957. Vivi al 51 di Stanhope...
WILLIS: Il mio nome è Warren James Dupre! E sono nato a Clammouth Falls, Oregon, nell'anno del ratto.
SCULLY: Abbiamo passato un fine settimana insieme su a Pine Barrens. Tu mi hai insegnato a pescare dal ghiaccio, non lo ricordi? Era la baita dei tuoi genitori. Jack, cerca di ricordare! Abbiamo guidato in mezzo a una bufera di neve. Ricordati, Jack!

(Willis ha una visione della bufera di neve di cui parla Scully.)

WILLIS: Non pensare che io non abbia visto ciò che hai fatto. Io ero lì, buttato come uno straccio in un angolo di quell'ospedale e ho visto tutto.
SCULLY: Che cosa hai visto?
WILLIS: Tu mi hai lasciato morire su quel tavolo mentre cercavi di salvare il tuo amico.
SCULLY: Sei tu il mio amico!
WILLIS: E' un peccato che fosse già andato. Io l'ho visto andar via, l'ho visto scivolare lentamente, in quel profondo baratro nero.
SCULLY: No, ti ho riportato indietro.
WILLIS: Tu mi hai ammazzato, puttana! E poi... mi hai lasciato morire come un cane.

(L'uomo estrae la pistola e la punta in faccia a Scully.)

SCULLY: No, tu non mi ucciderai, Jack.
WILLIS: Chiamami ancora così e maledirai di essere venuta al mondo.

(Lula sbuca da un angolo.)

LULA: Calma, tesoro. Calma. Non ancora. Trattiamola bene, è il nostro passaporto.

(Lula ha in mano una lattina di soda. Sta per bere quando Willis gliela prende dalle mani.)

WILLIS: Dà qua... (Willis scuote la lattina) Non ce n'è più di soda?
LULA: Questa era l'ultima lattina.
SCULLY: Soda? Quante lattina di soda hai bevuto?
WILLIS: Perché me lo chiedi?
SCULLY: Jack Willis è diabetico, il che significa che lo sei anche tu. Troppo zucchero nell'organismo può portare all'iperglicemia.
LULA: Forse è per questo che lo stomaco ti fa male.
SCULLY: Il dolore addominale è il primo segnale di un imminente coma diabetico. Hai bisogno di insulina.


SCENA 18
QUARTIER GENERALE FBI
WASHINGTON, D.C.


(Mulder sta ascoltando una registrazione di Willis. La scrivania è ricoperta di fascicoli e carte riguardanti il caso.)

WILLIS: (voce al registratore) Sto cominciando a pensare come loro e sono spaventato da ciò che provo, dalla libertà inebriante che viene quando si svincolano le azioni dalle loro conseguenze. Essi vivono in un mondo in cui niente importa eccetto i loro bisogni, i loro desideri impossibili. Il piacere che provano dagli atti di violenza è chiaramente sessuale e si determina quindi quella che Warden Jackson definisce “deviazione isterica reciproca”. E' una storia d'amore che desta quasi invidia.

(Suona il cerca persone di Mulder. Più tardi, in un altro ufficio, Mulder si trova davanti ad una mappa e sta relazionando altri agenti sulle ultime notizie riguardo la sparizione di Scully.)

MULDER: La polizia di Katensville ci ha riferito di una rapina in una farmacia su questo incrocio. Scommetto che Scully è in questa zona entro un raggio di cinque miglia.
AGENTE BRUSKIN: Non capisco il collegamento.
MULDER: Sono state rubate alcune fiale di insulina insieme a una scatola di siringhe. Willis è diabetico.
AGENTE BRUSKIN: Fammi avere un rapporto del censimento. Vediamo di quante famiglie stiamo parlando.


SCENA 19

(Willis è disteso sul divano in preda ai dolori. Scully gli si siede accanto e rovescia sul tavolo di fronte il contenuto di un sacchetto. Vediamo siringhe e fiale di insulina.)

WILLIS: Svelta, svelta. Le mie gambe... si stanno paralizzando.
SCULLY: Ci sono quasi.

(Scully sta preparando il necessario per l'iniezione, ma Lula la blocca puntandole la pistola in faccia e gettando a terra l'insulina.)

WILLIS: Cosa fai?
LULA: (rivolta a Scully) Lascia la siringa.
SCULLY: Ma senza questa medicina, morirà.
LULA: Sì, l'hai già detto. Ora, posala sul tavolo lentamente se non vuoi che non prema subito il grilletto.

(Scully esegue gli ordini della donna.)

WILLIS: Che... che cosa fai? Ho bisogno di quella medicina.
LULA: (rivolta a Willis) Ancora non ci sei arrivato, vero?
WILLIS: Cosa? Che stai dicendo?
LULA: Non è stato mio fratello a venderti all' FBI.
WILLIS: Sei stata tu...
LULA: Io, bravo. Come pensi sia riuscita a salvarmi, eh? Appena sei entrato in banca ho tagliato la corda, ho preso i soldi e mi sono liberata di te. Così credevo, almeno.

(Lula punta la pistola verso Jack. Si alza in piedi e distrugge una fiala di insulina caduta a terra. Nella sala tattica dell'FBI squilla il telefono.)

AGENTE # 1: (rispondendo al telefono) Sala tattica. Un momento.

(Mulder prende la telefonata. All'altro capo del telefono c'è Lula.)

MULDER: Mulder.
LULA: Ascolta attentamente.
MULDER: Dov'è Willis?
LULA: Mah, è disteso qui da qualche parte.
MULDER: Voglio parlare con Scully.
LULA: No, mi dispiace.
MULDER: Noi non trattiamo se non ci provi che è viva.
LULA: Ah, è viva. Non fa salti di gioia, ma è viva.
MULDER: Stammi a sentire, toccala solo con un dito e giuro che ti pentirai di essere mai nata.
LULA: Se fossi in te smetterei di parlare e comincerei a far girare il cappello per la colletta, perché se hai voglia di vedere di nuovo Scully ti costerà un milione di dollari. Cerca di trovarli per domani a quest'ora. Ti dirò io, come e dove.

(Lula riaggancia.)

AGENTE # 1: Intercettato. 802.
AGENTE BRUSKIN: Fantastico!

(L'agente che ha intercettato la telefonata porge a Mulder un foglietto con un numero di telefono.)

AGENTE BRUSKIN: Prendi l'indirizzo.
MULDER: Lascia stare.
AGENTE BRUSKIN: Perché?
MULDER: (appallottolando il foglietto) E' il numero del cellulare di Scully. Stanno usando il suo telefono. Non possiamo rintracciarli.


SCENA 20
QUARTIER GENERALE FBI
WASHINGTON, D.C.


(Mulder ascolta la registrazione della telefonata con Lula insieme ad un altro agente in uno dei laboratori dell'FBI.)

LULA: (registrazione) Non è pazza di gioia, ma è viva. Se fossi in te smetterei di parlare e comincerei a far girare il cappello per la colletta.
AGENTE: Quest'ultima parte, giusto?
MULDER: Sì, puoi abbassare la voce e alzare i rumori?
AGENTE: Sì. (l'agente agisce sugli strumenti collegati alle bobine della registrazione) Ecco fatto.

(I due ascoltano di nuovo il passaggio della telefonata.)

LULA: Se fossi in te smetterei di parlare e comincerei a far girare il cappello per la colletta.
AGENTE: Sì, sì! C'è qualcosa lì. (L'agente fa tornare indietro la registrazione e fa altre regolazioni sui suoi strumenti.) Ho sentito qualcosa verso la fine. Ci aggiungiamo ancora qualche filtro... isoliamo tutto sopra al mezzo decibel.

(L'agente dà di nuovo il via al nastro della telefonata.)

LULA: Se fossi in te smetterei di parlare e comincerei a far girare il cappello per la colletta.
MULDER: Ecco. Sembra un motore.
AGENTE: Filtriamolo ancora un po'.
LULA: Se fossi in te smetterei di parlare e comincerei a far girare il cappello per la colletta.

(Adesso si sente chiaramente il rumore di un aereo.)

MULDER: E' un aereo da turismo.
AGENTE: (annuendo) Direi in fase di decollo. Dammi ancora un paio di minuti e stimeremo l'altitudine entro i duecento piedi.
MULDER: Fantastico!

(Poco più tardi, nel suo ufficio, l'agente Bruskin si rivolge ai suoi uomini.)

AGENTE BRUSKIN: D'accordo, gente. Un attimo di attenzione, per favore. Mulder ha qualcosa da dirci.

(Gli agenti si riuniscono.)

AGENTE: Cosa? Ha scoperto che l'assassino di Kennedy è un mutante con quattro gambe e cinque mani?
AGENTE BRUSKIN: Ehi, Mulder è in gamba. Apri le orecchie, può darsi anche che impari qualcosa.

(Mulder entra nell'ufficio in quel momento. Porge un foglio all'agente Bruskin e poi si rivolge agli altri agenti con l'ausilio della mappa della città.)

MULDER: Dalla registrazione della telefonata abbiamo identificato il rumore di un piccolo aereo in fase di decollo e l'aeroporto regionale della contea di Washington è qui, a Sud del confine di stato. Dato che i decolli avvengono da Nord verso Sud, è giusto supporre che il nostro obbiettivo sia lungo questa rotta di volo. Dopo i relativi calcoli il risultato ottenuto ci dà un'area appena superiore alle tre miglia quadrate, circa mille unità famigliari. Con cento ufficiali delle forze dell'ordine a nostra disposizione e trenta unità famigliari a testa, noi dovremmo riuscire a perlustrare l'intera area in circa tre ore. L'agente Bruskin sezionerà l'area dell'obbiettivo e la dividerà tra le squadre... E per quelli di voi che ancora non lo sanno, questa operazione è molto importante per me. Mi aspetto molto. Vi ringrazio.
AGENTE BRUSKIN: Allora, Steinberg, Calder, Westin, Stipley e Machowitz.


SCENA 21

(Nel nascondiglio di Willis e Lula, Scully è di nuovo seduta per terra e ammanettata al termosifone. Ha la testa appoggiata da un lato, sembra quasi stia dormendo.)

WILLIS: Scully.
SCULLY: (alzando la testa) Mmh?
WILLIS: C'era la neve?
SCULLY: Sì, Jack. C'era moltissima neve. Allora ricordi.
WILLIS: E' tutto così confuso.
SCULLY: Era dicembre. Siamo partiti dopo il giorno del ringraziamento.
WILLIS: Mi ricordo... una... una specie di stufa.
SULLY: Sì, è vero. C'era una... sì, c'era una stufa a legna proprio nel mezzo della camera.
WILLIS: Era freddo.
SCULLY: Sì.
WILLIS: Tanto freddo. Mi ricordo che dovetti avvolgerti in una coperta perché finì la legna.
SCULLY: Già. (l'uomo chiude gli occhi) No, Jack. Jack non chiudere gli occhi. Forza, continua a parlare. Jack, continua a parlare. Coraggio!

(La testa dell'uomo si accascia da un lato, sembra perdere conoscenza. Improvvisamente viene risvegliato dal ricordo della rapina. Comincia a parlare senza rendersene conto.)

WILLIS: Anche voi, laggiù sdraiatevi tutti.
SCULLY: No... No....

(L'uomo continua ad avere le visioni della rapina in banca.)

WILLIS: (con il volto di Dupre) Sta zitta e sdraiati!

(Scully osserva l'uomo incredula. Qualcuno bussa alla porta. Lula prende la pistola e va ad aprire.)

LULA: Un attimo. Chi è?
SACERDOTE: Sono fratello Tate. Potrei parlare con lei un momento per favore?

(Lula apre la porta e si trova di fronte un sacerdote.)

LULA: Che cosa vuole?
SACERDOTE: Soltanto alcuni minuti del suo tempo, signora. Bella giornata, non è vero? Mi chiedevo se le interessa la parola del Signore in pelle nera o rossa, a sua scelta.
LULA: Se ne vada.

(Lula chiude la porta. Appena uscito da sotto il portico, l'uomo si porta il cappotto alla bocca e contatta i colleghi dell'FBI.)

AGENTE SOTTO COPERTURA: 1-4. Obbiettivo individuato.

(Dall'altro lato della strada un furgone adibito alla sistemazione dei cavi elettrici parcheggia e ne esce un agente, anch'esso sotto copertura. Lula nel frattempo è rientrata in casa.)

LULA: Beh, è ora che tu faccia quella telefonata.
SCULLY: E' morto. Ora devi cavartela da sola. E' morto per colpa tua.

(Lula si avvicina al cadavere di Willis/Dupre e si toglie l'anello.)

LULA: Ah, questa volta è davvero finita, chiunque tu sia.

(Lula fa cadere l'anello. Improvvisamente Willis si muove. Prende la pistola alla donna, la spinge a terra e le punta contro l'arma.)

WILLIS: Non muoverti.
SCULLY: Jack!
WILLIS: (rivolto a Scully) Sta zitta! (rivolto a Lula) Io ti amo, non capisci? Per questo sono tornato.

(All'esterno, l'agente sceso dal furgone è salito in alto, come per andare a lavorare sui cavi dell'elettricità. Un cecchino è posizionato sul tetto dell'edificio di fronte. Mulder ed altri agenti si trovano in prossimità della casa.)

AGENTE WESTIN: Sono Westin. Hanno sbarrato le finestre con delle assi di legno. Non si vede nient'altro da questa parte, e dal lato vostro?

(Il cecchino fa cenno di no.)

MULDER: Niente. Mantenete le vostre postazioni e tenete la radio sul 2.

(Gli agenti circondano la casa.)

MULDER: Come andiamo?
AGENTE BRUSKIN: I rinforzi sono qui, ma non sappiamo che succede là dentro.
MULDER: Non ci vorrà molto per saperlo.

(All'interno, Lula è ancora a terra di fronte a Willis/Dupre)

LULA: Ho conservato una fiala nell'altra stanza. Vado a prenderla. Che ne dici, eh? Eh? La prenderò per te. (avvicinandosi all'uomo) Io ti amo. Io ti amo, tesoro.
WILLIS: (agonizzante) No...
LULA: Ascolta, ascolta... noi abbiamo ancora lei. Possiamo riuscire ad andarcene.
WILLIS: Non ti seguirò, amore. Non questa volta.
SCULLY: Jack, butta via quella pistola.
WILLIS: Ti ricordi di quella... di quella luce... di cui ti ho parlato?
LULA: No...
WILLIS: E' bella...

(Willis avvicina la pistola al ventre della donna e carica l'arma.)

LULA: Ti prego...
WILLIS: Non c'è nulla di cui aver paura...
LULA: No, ti prego...

(Willis si avvicina a Lula, le sfiora le labbra e le spara. In quel momento irrompono gli uomini dell'FBI sfondando la porta con un ariete.)

SCULLY: No!
AGENTE: FBI! Fermi! Mani in alto!
SCULLY: Jack!
MULDER: FBI!

(L'agente Bruskin si avvicina a Willis, che perde la vita subito dopo l'irruzione. Mulder corre da Scully.)

MULDER: Scully! Stai bene?
SCULLY: Jack!?

(Bruskin sente il polso di Willis. Si volta verso Scully e scuote la testa. Il tatuaggio sul braccio di Willis scompare.)


SCENA 22

(Scully sta raccogliendo gli effetti personali di Willis dalla sua scrivania quando Mulder la raggiunge.)

MULDER: Ciao. Ho preso questo all'obitorio, insieme ai suoi effetti personali, ho pensato ti sarebbe piaciuto averlo.

(Mulder consegna a Scully un orologio. Scully sorride e si rigira l'oggetto tra le mani. Sul retro del quadrante vi è un'incisione che recita “Felice trentacinquesimo compleanno. Con affetto D.”)

SCULLY: Felice trentacinquesimo compleanno. Glielo regalai tre anni fa.
MULDER: (indicando le cose raccolte da Scully sulla scrivania) Li dai ai parenti?
SCULLY: Ah, no. Jack era figlio unico e i suoi genitori morirono quando era all'università. Però c'è un ragazzino a Parklawn, Jack è stato per lui come un fratello, andrò a trovarlo domani. Non so cosa raccontargli.
MULDER: Raccontagli la storia ufficiale.
SCULLY: E qual è?
MULDER: La latitante Lula Phillips è morta ieri in una sparatoria con gli agenti federali. Nel conflitto a fuoco è stato ucciso anche l'agente speciale Jack Willis, morto come un eroe.

(Scully si siede.)

SCULLY: Vorrei poterci credere anch'io.
MULDER: (dopo un attimo di esitazione) Buona notte.

(Mulder si sta allontanando. Scully porta l'orologio di Jack all'orecchio e si accorge che non funziona.)

SCULLY: Non funziona. Si è fermato...

(Mulder si volta verso Scully che sta osservando l'orologio.)

SCULLY: ... alle 6:47
MULDER: L'ora esatta in cui Jack ha avuto l'arresto cardiaco all'ospedale.
SCULLY: Che cosa significa?
MULDER: Significa... scegli la spiegazione che ti rassicura di più. Notte, Scully.

(Mulder se ne va e Scully rimane seduta alla scrivania con l'orologio tra le mani.)


Trascrizione effettuata da Spooky


Maryland Marine Bank

Bethesda Naval Hospital - Bethesda, Maryland

University of Maryland, Department of Biology

Desmond Anne Resident Hotel

FBI Headquarters - Washington, D.C.


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