di
Glen Morgan, James Wong
diretto da David Nutter
Per ulteriori informazioni sugli eventi accaduti in questo episodio consulta la timeline di questa stagione
diretto da David Nutter
Scully crede che le visioni di un condannato a morte siano la sola speranza per arrestare un depravato assassino.
Scully riceve una telefonata da sua madre, Margaret, che la avvisa della morte di suo padre in seguito ad un infarto. Solo qualche istante prima, Scully aveva visto un'immagine eterea di suo padre seduto su una sedia del suo salotto.
Scully ritorna al lavoro ansiosa di occuparsi di nuovo caso per liberare la mente dal pensiero della morte di suo padre. La sua curiosità viene stimolata da un rapporto riguardante il rapimento di una giovane coppia vicino alla Jackson University. Un rapimento simile era già avvenuto esattamente un anno prima in un'altra università. I corpi delle vittime erano stati ritrovati più tardi. Le autorità credevano che fossero stati torturati.
L'unico uomo coinvolto nel caso era un uomo di nome Luther Lee Boggs, attualmente in lista per un'esecuzione capitale tramite camera a gas in un carcere del Nord Carolina. Boggs asserisce di sapere chi è il killer. A sostegno della sua tesi descrive un braccialetto indossato da una delle vittime sostenendo di aver ottenuto queste informazioni grazie a delle trasmissioni psichiche. Boggs avanza quindi una proposta: informazioni sul killer in cambio della sospensione della sua pena di morte. Prima di recarsi in Nord Carolina Scully partecipa al funerale di suo padre. Le ceneri del Capitano William Scully vengono sparse in mare mentre risuona la canzone "Beyond The Sea".
Gli agenti incontrano Boggs nel carcere dove è rinchiuso. Mulder porge a Boggs un pezzo di stoffa di un vestito. Tenendo la stoffa in mano Boggs descrive alcuni punti di riferimento vicino al luogo dove sarebbero nascosti i due ragazzi rapiti. Al termine della descrizione, Mulder rivela che il pezzo di stoffa proviene in realtà da una sua t-shirt e non ha niente a che fare con le vittime. Convinto che Boggs stia mentendo, Mulder lascia la stanza mentre Scully rimane da sola con il prigioniero. Boggs inizia a cantare "Beyond The Sea" causando una violenta reazione di Scully.
Mentre sta guidando lungo la strada, Scully si imbatte nelle immagini descritte da Boggs durante la seduta. Entra così in un magazzino abbandonato e trova le prove che la coppia di ragazzi rapiti è stata trattenuta in quel luogo.
La polizia viene avvisata dell'ubicazione del magazzino. Scully non se la sente di raccontare a Mulder di aver visto il fantasma di suo padre, e neppure della canzone cantata da Boggs. Mulder crede che Boggs sia in contatto con qualcuno coinvolto nel rapimento, piuttosto che con il mondo degli spiriti. Quando gli agenti incontrano Boggs per la seconda volta, il detenuto rivela che le vittime sono tenute prigioniere in una casa galleggiante su un lago. I due corrono sul luogo e salvano una delle vittime, Liz Hawley. Mulder viene colpito da una pallottola mentre sta per catturare il rapitore, Lucas Henry, che riesce a scappare su una moto d'acqua con l'altro ragazzo, Jim Summers.
Con il recupero di Mulder in ospedale, Scully si concentra per localizzare Lucas Henry. Scully parla di nuovo con Boggs, e questi le rivela la sua esperienza vicino alla morte nella camera a gas, quando è stato salvato all'ultimo minuto da una sospensione della pena. Boggs sostiene di essere entrato in contatto con il mondo degli spiriti per la prima volta proprio durante quell'esperienza extracorporea. Il detenuto si rifiuta però di rivelare ulteriori dettagli sul luogo dove Jim Summers è tenuto prigioniero finché non avrà la certezza che la sua sentenza di morte verrà cancellata.
Scully prova ad ottenere una sospensione della pena, ma la richiesta le viene negata. Lasciata senza scelta, Scully mente a Boggs, dicendogli che la sua sentenza è stata ridotta al carcere a vita. Boggs si mette in contatto con il mondo degli spiriti e descrive una fabbrica di birra confiscata come il nuovo nascondiglio di Henry. In seguito, dice a Scully di sapere che le ha mentito riguardo la riduzione della pena. Scully ed altri agenti si recano alla fabbrica di birra per salvare Jim Summers. Henry rifiuta di consegnarsi e viene ucciso. Più tardi, Scully rompe la sua promessa di assistere all'esecuzione di Boggs, combattuta fino alla fine tra il suo desiderio di credere e la sua determinazione a rimanere razionale.
DAVID DUCHOVNY - Agente Speciale Fox Mulder
GILLIAN ANDERSON - Agente Speciale Dana Scully
Attori Co-Protagonisti
BRAD DOURIF - Luther Lee Boggs
DON DAVIS - Capitano William Scully
SHEILA LARKEN - Margaret Scully
FRED HENDERSON - Agente Thomas
LISA VULTAGGIO - Liz Hawley
CHAD WILLET - Jim Summers
LAWRENCE KING - Lucas Jackson Henry
DON MACKAY - Warden Joseph Cash
KATHERYNN CHISHOLM - Infermiera
RANDY LEE - Paramedico
LEN ROSE - Medico del Pronto Soccorso
Trasmesso la prima volta in TV
07/01/94
31/07/95
Scully ritorna al lavoro ansiosa di occuparsi di nuovo caso per liberare la mente dal pensiero della morte di suo padre. La sua curiosità viene stimolata da un rapporto riguardante il rapimento di una giovane coppia vicino alla Jackson University. Un rapimento simile era già avvenuto esattamente un anno prima in un'altra università. I corpi delle vittime erano stati ritrovati più tardi. Le autorità credevano che fossero stati torturati.
L'unico uomo coinvolto nel caso era un uomo di nome Luther Lee Boggs, attualmente in lista per un'esecuzione capitale tramite camera a gas in un carcere del Nord Carolina. Boggs asserisce di sapere chi è il killer. A sostegno della sua tesi descrive un braccialetto indossato da una delle vittime sostenendo di aver ottenuto queste informazioni grazie a delle trasmissioni psichiche. Boggs avanza quindi una proposta: informazioni sul killer in cambio della sospensione della sua pena di morte. Prima di recarsi in Nord Carolina Scully partecipa al funerale di suo padre. Le ceneri del Capitano William Scully vengono sparse in mare mentre risuona la canzone "Beyond The Sea".
Gli agenti incontrano Boggs nel carcere dove è rinchiuso. Mulder porge a Boggs un pezzo di stoffa di un vestito. Tenendo la stoffa in mano Boggs descrive alcuni punti di riferimento vicino al luogo dove sarebbero nascosti i due ragazzi rapiti. Al termine della descrizione, Mulder rivela che il pezzo di stoffa proviene in realtà da una sua t-shirt e non ha niente a che fare con le vittime. Convinto che Boggs stia mentendo, Mulder lascia la stanza mentre Scully rimane da sola con il prigioniero. Boggs inizia a cantare "Beyond The Sea" causando una violenta reazione di Scully.
Mentre sta guidando lungo la strada, Scully si imbatte nelle immagini descritte da Boggs durante la seduta. Entra così in un magazzino abbandonato e trova le prove che la coppia di ragazzi rapiti è stata trattenuta in quel luogo.
La polizia viene avvisata dell'ubicazione del magazzino. Scully non se la sente di raccontare a Mulder di aver visto il fantasma di suo padre, e neppure della canzone cantata da Boggs. Mulder crede che Boggs sia in contatto con qualcuno coinvolto nel rapimento, piuttosto che con il mondo degli spiriti. Quando gli agenti incontrano Boggs per la seconda volta, il detenuto rivela che le vittime sono tenute prigioniere in una casa galleggiante su un lago. I due corrono sul luogo e salvano una delle vittime, Liz Hawley. Mulder viene colpito da una pallottola mentre sta per catturare il rapitore, Lucas Henry, che riesce a scappare su una moto d'acqua con l'altro ragazzo, Jim Summers.
Con il recupero di Mulder in ospedale, Scully si concentra per localizzare Lucas Henry. Scully parla di nuovo con Boggs, e questi le rivela la sua esperienza vicino alla morte nella camera a gas, quando è stato salvato all'ultimo minuto da una sospensione della pena. Boggs sostiene di essere entrato in contatto con il mondo degli spiriti per la prima volta proprio durante quell'esperienza extracorporea. Il detenuto si rifiuta però di rivelare ulteriori dettagli sul luogo dove Jim Summers è tenuto prigioniero finché non avrà la certezza che la sua sentenza di morte verrà cancellata.
Scully prova ad ottenere una sospensione della pena, ma la richiesta le viene negata. Lasciata senza scelta, Scully mente a Boggs, dicendogli che la sua sentenza è stata ridotta al carcere a vita. Boggs si mette in contatto con il mondo degli spiriti e descrive una fabbrica di birra confiscata come il nuovo nascondiglio di Henry. In seguito, dice a Scully di sapere che le ha mentito riguardo la riduzione della pena. Scully ed altri agenti si recano alla fabbrica di birra per salvare Jim Summers. Henry rifiuta di consegnarsi e viene ucciso. Più tardi, Scully rompe la sua promessa di assistere all'esecuzione di Boggs, combattuta fino alla fine tra il suo desiderio di credere e la sua determinazione a rimanere razionale.
Attori Protagonisti
DAVID DUCHOVNY - Agente Speciale Fox Mulder
GILLIAN ANDERSON - Agente Speciale Dana Scully
Attori Co-Protagonisti
BRAD DOURIF - Luther Lee Boggs
DON DAVIS - Capitano William Scully
SHEILA LARKEN - Margaret Scully
FRED HENDERSON - Agente Thomas
LISA VULTAGGIO - Liz Hawley
CHAD WILLET - Jim Summers
LAWRENCE KING - Lucas Jackson Henry
DON MACKAY - Warden Joseph Cash
KATHERYNN CHISHOLM - Infermiera
RANDY LEE - Paramedico
LEN ROSE - Medico del Pronto Soccorso
Trasmesso la prima volta in TV
07/01/94
31/07/95
- Il cappello di Max - si può notare il cappello del NICAP di Max (dall’episodio Fallen Angel) sull’appendiabiti dell’ufficio degli X-Files
- L’articolo di giornale sulla preparazione della camera a gas è scritto da G. Morgan (Glen Morgan che ha scritto questo episodio con James Wong)
- Sheila Larken (l’attrice che interpreta il ruolo della madre di Scully) è la moglie del co-produttore esecutivo R.W. Goodwin.
- Questo episodio segna il primo riferimento a “Moby Dick” tra Scully e suo padre. Lei chiama suo padre ‘Ahab’ e lui la chiama ‘Starbuck’ (in italiano sono diventati ‘Acab’ e ‘Stella marina’. Sempre nella traduzione italiana, 'Starbuck' è diventato 'Stella del Mattino' nell'episodio #2X08 One Breath)
- Quando il padre di Scully appare nell’appartamento di lei parla senza emettere alcun suono, in realtà sta recitando il Padre Nostro.
- I nomi di entrambi i killers "Luther Lee Boggs" e "Lucas Henry" possono essere combinati tra loro per formare il nome Henry Lee Lucas, il serial killer.
- La canzone che suonano mentre le ceneri del capitano Scully vengono disperse in mare, e che ha ispirato il titolo originale dell'episodio è "Beyond The Sea" di Bobby Darin.
Beyond the Sea
eseguita da Bobby Darin
Hotel California
eseguita da The Eagles
Nell'episodio viene fatto un riferimento a All Along the Watchtower di Jimi Hendrix
eseguita da Bobby Darin
Hotel California
eseguita da The Eagles
Nell'episodio viene fatto un riferimento a All Along the Watchtower di Jimi Hendrix
SCENA 1
APPARTAMENTO DI SCULLY
WASHINGTON, D.C.
(William Scully passa accanto all'albero di Natale che ha un angelo come puntale.)
WILLIAM SCULLY: Lo terrai così per tutto l'anno?
SCULLY: Già, per tutto l'anno! Tu ci facevi togliere l'albero il giorno dopo Natale, e ora cerco di recuperare il tempo perso.
WILLIAM SCULLY: Se ti diverte raccogliere aghi secchi dodici mesi all'anno, accomodati pure.
MARGARET SCULLY: Parla uno che se ne intende di divertimenti, eh!
(Margaret si avvicina al tavolo, sparecchiandolo.)
SCULLY: Lascia stare mamma, faccio io.
MARGARET SCULLY: Ah, come vuoi.
WILLIAM SCULLY: Andiamo Maggie, togliamo le tende.
(Margaret si avvicina a Scully e l'abbraccia.)
MARGARET SCULLY: Va bene, grazie della cena tesoro. Squisita come sempre.
SCULLY: Grazie mamma.
(Scully si avvicina al padre e fa il saluto militare.)
SCULLY: Buonanotte capitano.
(Scully abbraccia il padre)
WILLIAM SCULLY: Buonanotte Stella Marina.
(Margaret lancia un'occhiata al marito)
WILLIAM SCULLY: Come va il lavoro?
SCULLY: Bene, tutto bene.
WILLIAM SCULLY: Perfetto.
(William e Margaret si dirigono verso l'attaccapanni vicino alla porta e indossano il cappotto. Scully appoggia l'asciughino sul tavolo e li raggiunge.)
SCULLY: Andate piano mi raccomando.
(Scully apre la porta e saluta sua madre.)
SCULLY: Ciao papà.
(I genitori escono. Scully li guarda andare via poi richiude la porta. Più tardi. E' l'1:47. Alla TV, un uomo parla e un messaggio promozionale sotto di lui dice: "Ron Popeil Inventor")
RON POPEIL ALLA TV: Ma non spenderete certo 110 $ per averlo direttamente a casa vostra. Parlo del pacco che contiene il necessario per un mese di trattamento completo, e potete riceverlo direttamente a casa vostra, per soli 39.92$
(Si sentono applausi provenienti dalla TV. Scully sta dormendo, coperta, sul divano. Apre gli occhi.)
DONNA ALLA TV: Grazie e ora passiamo alla nostra prossima offerta. Qualcosa di assolutamente straordinario.
(Scully vede suo padre seduto su una poltrona di fronte a lei, una luce blu lo avvolge. La sua bocca si muove, ma non emette alcun suono.)
RON POPEIL ALLA TV:Proprio così cari amici.
SCULLY: Papà.
RON POPEIL ALLA TV: Si tratta di un'invenzione incredibile…
SCULLY: Ma non ve ne eravate andati? Dov'è la mamma?
(William Scully non risponde. Parla, ma senza voce. Il telefono suona, spaventando Scully. Poi lei guarda il telefono e poi suo padre. La poltrona è vuota. Scully è confusa, il telefono continua a suonare. Si alza, ancora con la coperta addosso, dirigendosi verso il telefono. Suona ancora due volte prima che lei alzi la cornetta.)
SCULLY: Pronto?
(Nessuna risposta, solo un pianto soffocato.)
SCULLY: Pronto?
MARGARET SCULLY: Dana…
SCULLY: Mamma, cos'è successo?
MARGARET SCULLY: Tesoro, tuo padre ci ha lasciato, ha avuto un attacco alle coronarie un'ora fa, è morto.
(Scully guarda la poltrona dove era seduto il padre. La poltrona è ancora vuota.)
SIGLA
SCENA 2
JACKSON UNIVERSITY, NORTH CAROLINA
(Una coppia di ragazzi sono appartati in un'auto lontano dalla strada.)
RAGAZZA: Lo giuro, il giorno di Natale, mentre tutta la famiglia aprirà i regali e si scambierà gli auguri, io me ne starò sola soletta in un angolo a pensare… vorrei tanto che il mio Jim fosse qui.
RAGAZZO: No, non ti credo.
(Ridono, poi un uomo vestito da poliziotto bussa al finestrino dell'auto, il ragazzo lo abbassa)
RAGAZZO: Ah accidenti. Beccati.
(Il ragazzo abbassa il finestrino.)
RAGAZZO: Sì, signore?
POLIZIOTTO: Esca dalla macchina per favore.
RAGAZZO: Senta, mi dispiace ma ce ne andiamo subito.
POLIZIOTTO: Ho detto di uscire dall'auto.
(Il ragazzo esce dall'auto, non vede la faccia del poliziotto perché lui gli punta una luce in faccia. Il ragazzo si ripara gli occhi dalla luce.)
POLIZIOTTO: Giù le mani prego. Vediamo i documenti.
(Il ragazzo abbassa lo sguardo. L'uomo indossa jeans e scarponi, quindi capisce che non è un poliziotto.)
RAGAZZO: No, mi faccia vedere prima i suoi.
(Il ragazzo viene colpito e la ragazza, da dentro l'auto, urla.)
SCENA 3
QUARTIER GENERALE FBI
WASHINGTON, D.C.
(Mulder sta leggendo un file. Scully gli spunta da dietro una spalla.)
SCULLY: L'ultima volta che ti ho visto così interessato stavi leggendo un almanacco di Topolino.
MULDER: Non credevo saresti venuta oggi. Come stai, Dana?
SCULLY: “Dana”. Abbastanza bene, grazie. A cosa lavori?
MULDER: Due giorni fa è stata rapita una coppia alla Jackson University. Elizabeth Hawley e James Summers, due diciannovenni.
(Mulder mostra a Scully una foto della coppia)
MULDER: L'anno scorso sparì un'altra coppia nello stesso giorno. Quella volta, però, alla Duke University. Ritrovarono i due studenti una settimana dopo, morti.
(Scully guarda il file)
SCULLY: Erano stati tenuti prigionieri e torturati.
MULDER: Non fu mai trovato il colpevole. Si pensò a un episodio isolato, ma ora sembra che la storia si ripeta. Se rispetta lo stesso schema abbiamo cinque giorni per trovare quei ragazzi.
SCULLY: E' come una condanna a morte.
MULDER: Ce n'è un'altra di condanna a morte.
(Mulder prende un fascicolo dalla scrivania e lo passa a Scully.)
MULDER: Tra una settimana Luther Lee Boggs verrà giustiziato nel carcere della Carolina del Nord.
SCULLY: E lui che c'entra?
MULDER: Sostiene di avere informazioni riguardo al rapimento. Ha descritto nei minimi particolari il braccialetto della ragazza, particolari che soltanto la famiglia poteva conoscere.
SCULLY: Oppure il rapitore.
MULDER: Boggs conta sui suoi poteri per salvare i ragazzi, e grazie a questo far commutare la sua condanna a morte in ergastolo.
SCULLY: I suoi poteri?
MULDER: Sostiene di ricevere messaggi attraverso comunicazioni di tipo medianico.
(Mulder si sposta e va a sedersi alla scrivania.)
SCULLY: Mulder, sto sognando o avverto un'ombra di scetticismo?
MULDER: Infatti.
(Scully si siede di fronte a Mulder)
MULDER: Boggs c'è già stato una volta nella camera della morte, ce l'ha spedito un mio rapporto; stavano per azionare il meccanismo quando l'esecuzione è stata sospesa. Lui dice che dopo questa esperienza ha acquisito la capacità di comunicare con spiriti e demoni. Io credo alla comunicazione di tipo medianico, ma non in questo caso. Non per Boggs.
SCULLY: Tu pensi che in qualche modo abbia organizzato il rapimento dal carcere.
(Mulder annuisce.)
SCULLY: Una messa in scena per salvarsi la vita.
(Mulder passa a Scully un file.)
MULDER: All'età di sei anni, Luther Boggs uccideva tutti gli animali domestici che gli capitavano a tiro. A 30, il giorno del ringraziamento, ha strangolato cinque membri della sua famiglia e poi si è seduto tranquillamente a guardare una partita alla televisione. Di alcuni assassini è responsabile la società, altri sono persone malate, Boggs uccide semplicemente perché gli piace.
SCULLY: Ti hanno chiesto di parlare con lui?
(Mulder si alza)
MULDER:Veramente, è lui che ha chiesto di parlare con me.
SCULLY: Perché con te?
(Mulder mette la pistola nella fondina)
MULDER: Ha letto il mio rapporto su di lui, e dice che io sono l'unico ad aver capito chi è lui veramente. Comunque, parto per Raleigh oggi pomeriggio.
SCULLY: Vengo con te.
(Scully si alza.)
SCULLY: Il funerale è a mezzogiorno.
MULDER: E' meglio che ti fermi per un po'.
SCULLY: Mi fa bene lavorare.
MULDER: Mi dispiace per tuo padre.
(Mulder accarezza Scully sulla guancia e lei annuisce)
MULDER: Ci vediamo dopo.
SCULLY: Va bene.
(Mulder prende il cappotto e se ne va. Scully va verso l'archivio ed estrae un fascicolo:
"Federal Bureau of Investigation
DC-X-167512
Incontri immaginari con i morti"
Scully rimette il fascicolo a posto e chiude lo sportello sbattendolo.)
SCENA 4
FUNERALE DI WILLIAM SCULLY
(Un uomo in piedi su di una barca, sparge le ceneri di William Scully in mare, mentre in sottofondo viene suonata “Beyond the sea”. La famiglia Scully è sulla battigia. Dana in piedi vicino alla madre.)
SCULLY: Col grado di capitano avrebbe avuto diritto alla sepoltura ad Arlington con la cerimonia ufficiale.
MARGARET SCULLY: E' questo quello che lui desiderava, solo la famiglia.
(L'uomo che spargeva le ceneri richiude l'urna e si toglie il cappello.)
MARGARET SCULLY: Questa è la canzone che tutti cantavano quando la sua nave rientrò da Cuba. Si diresse subito verso di me e mi chiese di sposarlo.
SCULLY: Mamma, lo so di avervi deluso… perché non sono diventata medico come volevate, ma adesso devo saperlo, era un po' orgoglioso di me almeno?
MARGARET SCULLY: Era sempre tuo padre.
SCENA 5
PRIGIONE CENTRALE
RALEIGH, NORTH CAROLINA
(Luther Lee Boggs è seduto su una sedia, ammanettato. Sulle nocche della mano sinistra ha tatuato la scritta “kiss”. Sulla destra, la parola “kill”.)
BOGGS: L'anima di Luther Boggs annega nel mare di fuoco dell'inferno... è nostro ormai.
(Scully è seduta, Mulder è in piedi.)
MULDER: Chi siete? Siete le anime delle vittime di Boggs?
(Mulder si siede)
BOGGS: I morti, i vivi, tutte le anime sono collegate.
MULDER. E tu sei il tramite?
BOGGS: Dana, Fox, dovete capire che da qui noi possiamo tornare al passato, possiamo vedere il presente, possiamo conoscere il futuro.
MULDER: Da qui dici? Dove sei esattamente?
BOGGS: Dovete dare a Boggs la possibilità di redimersi da tutte le sue orribili colpe.
MULDER: E' proprio quello che farà lo stato della Carolina del Nord la settimana prossima.
(Mulder si alza.)
BOGGS: Trattiamo. Boggs vive se trovate i ragazzi. Mi sono spiegato?
MULDER: Prima dimostraci che non stai mentendo.
(Mulder tira fuori dalla tasca un involucro con dentro un pezzo di stoffa blu)
MULDER: Non fraintendermi Luther, io voglio crederti.
(Mulder dà a Boggs un pezzo della stoffa. Boggs lo tiene in mano e il suo respiro si fa più pesante.)
BOGGS: Oh,oh...oddio, no, no... ora basta, basta, basta, basta, basta, basta. Dolore, paura, paura, orrore, paura. Il ragazzo, oh Jim... oh è legato con dello spago... ah, spago da imballaggio... lui lo frusta, lo frusta con una stampella... una stampella di metallo. Oh... oh... E' un posto buio, freddo, una cantina... moriranno, moriranno... Un angelo, un angelo di pietra... Cascata, una cascata, ma non c'è acqua, senz'acqua... sono là. O mio dio devo andare, devo, devo, devo andare.
(Boggs si accascia sulla sedia. Mulder gli si avvicina piano e si inginocchia davanti alla sua faccia e riprende la stoffa.)
MULDER: Questa stoffa l'ho presa dalla mia maglietta da jogging, non ha niente a che vedere con i ragazzi.
(Mulder si alza e se ne va. Scully ripone le sue cose nella valigetta.)
GUARDIA: Tutto a posto, agente?
MULDER: Sì, abbiamo finito.
(Le porte della sala si aprono)
GUARDIA: Solo un momento, deve firmare alcune carte.
BOGGS: (canta) Somewhere... beyond the sea...
(Scully si blocca.)
BOGGS: (canta) Somewhere... waiting for me...
(Scully si gira. La faccia di Boggs ha l'aspetto di quella del padre di Scully e la guarda negli occhi. Lei si sposta indietro spaventata e tremante e chiude gli occhi. Poi li riapre e guarda il volto di Boggs, che è tornato normale)
BOGGS: Messaggio ricevuto, Stella Marina?
(Scully oltrepassa velocemente Mulder, che sta parlando con una guardia.)
MULDER: Va bene così? La ringrazio.
GUARDIA: Sì, a posto.
(La guardia esce. Scully si ferma davanti alla porta. Mulder la guarda.Lei lentamente si gira.)
MULDER: Scully, che succede? Boggs ti ha detto qualcosa?
SCULLY: No, è… è per mio padre. Mi dispiace, scusami.
MULDER: Non importa, perché non te ne torni in albergo. L'abbiamo smascherato, hai visto? Boggs è un impostore, probabilmente ha organizzato lui il rapimento. Ora sa che gli siamo addosso, la smetterà con questa commedia. Io resto qui e magari tra un po' lo interrogo di nuovo, forse mi dirà dove sono i ragazzi.
(Boggs passa dietro di loro, accompagnato da una guardia.)
BOGGS: (canta) Somewhere... beyond the shore... we'll kiss just as before... happy we'll be... beyond the sea...
(La porta si apre, Scully scappa via.)
BOGGS: (canta) And never again...
SCENA 6
NORTH CAROLINA
(Scully è seduta in macchina. Si ferma ad un semaforo rosso e chiude gli occhi, ripensando a quello che aveva ditto Boggs.)
BOGGS: (flashback) Una cascata, ma non c'è acqua.
(Una macchina suona a Scully. Lei apre gli occhi e vede l'Hotel Niagara, un hotel col simbolo luminoso di una cascata dietro le lettere. Scully rivede Boggs.)
BOGGS: (flashback) Un angelo, di pietra..
(Scully guarda alla sua sinistra e vede la statua di pietra raffigurante un angelo. Una macchina da dietro le suona. Scully svolta velocemente a destra e ferma l'auto in un vicolo. Scende dalla macchina ed entra in un edificio in demolizione. Due piccioni volano e lei si spaventa. Poi accende la piccolo torcia e illumina il pavimento. A terra ci sono bottiglie e candele, tra queste scorge un braccialetto, lo raccoglie e lo osserva. Poi qualcosa attira la sua attenzione: una stampella di metallo)
SCENA 7
STANZA DEL MOTEL DI SCULLY
(Scully è seduta. Ha un'altra visione del padre, che le siede di fronte e le parla, senza voce. Qualcuno bussa alla porta.)
MULDER: Sono Mulder.
(Scully va ad aprire. Sulla sedia non c'è più nessuno.)
MULDER: Sembra che i genitori di Liz abbiano riconosciuto il braccialetto che hai trovato in quel magazzino. La polizia lo ha setacciato palmo a palmo, ma non ha trovato nient'altro.
(Scully risistema le sedie. Mulder entra.)
MULDER: Pensavo di trovarti là con loro.
SCULLY: Boggs ha confessato?
MULDER: No, macché. E' rimasto per cinque ore in stato di trans. Dopo un po' gli ho chiesto di chiamare l'anima di Jimmy Hendrix e di cantarmi “All along the watchtower”. Beh, non ci crederai, è morto da vent'anni ma sa ancora il fatto suo.
SCULLY: Ho mentito su come ho trovato quel magazzino. In realtà non ho notato alcuna attività sospetta.
MULDER: E come lo hai trovato?
SCULLY: Era esattamente dove aveva detto Boggs.
MULDER: Scully, ti ho detto che è un imbroglione.
SCULLY: Non sono andata a cercarlo. Mi sono imbattuta casualmente in tutti i riferimenti di cui lui ci aveva parlato.
MULDER: Non ha importanza, hai fatto proprio quello che voleva. Poteva essere una trappola, potevi essere morta a quest'ora.
SCULLY: Ah.
MULDER: Sentiamo, perché hai preferito mentire alla polizia?
SCULLY: Perché mi è sembrata la soluzione migliore date le circostanze.
MULDER: Avanti, ammettilo. Non volevi che rimanesse agli atti il fatto che hai creduto a Boggs. Se lo sarebbero aspettato dallo “spettrale” Mulder, ma non dalla “razionale” Scully.
SCULLY: Pensavo che avresti apprezzato la mia disponibilità a prendere in considerazione certe ipotesi.
MULDER: Perché proprio adesso? Dopo tutto quello che abbiamo visto, perché Boggs?
(Mulder si siede)
MULDER: Ha a che fare con tuo padre, è vero?
(Scully scuote la testa.)
MULDER: Mi hai detto che lui non approvava la tua scelta. Se lavorare ti fa sentire colpevole o a disagio, credo faresti bene a ritirarti. Se hai perso la tua lucidità rischi di metterti in pericolo.
SCULLY: Io amo questo lavoro.
MULDER: E ami tuo padre.
(Scully sta per piangere e va dall'altro lato della stanza, dando le spalle a Mulder)
MULDER: Dana... considera pure certe ipotesi, ma solo quando sono la verità. Questo vale sia per Luther Boggs, che per tuo padre. Riguardo a Luther Boggs, per me è senz'altro un impostore.
(Mulder si alza e va verso Scully. Entrambi si siedono.)
MULDER: Evidentemente deve avere un complice all'esterno che ha messo lì quel braccialetto. Dobbiamo essere molto cauti nella nostra prossima mossa perché, comunque, chi è in vantaggio è lui, e noi non abbiamo più molto tempo.
(Mulder prende il giornale. Un articolo in fondo alla pagina, letto da Scully, intitola "Collaudata la camera a gas per l'esecuzione di Boggs”)
SCENA 8
PRIGIONE CENTRALE
RALEIGH, NORTH CAROLINA
(Scully siede ad un tavolo. Mulder arriva e le mostra una pagina di un quotidiano.)
MULDER: Scully, dà un'occhiata.
(Titolo di testa, letto da Scully,"Ritrovati vivi gli studenti rapiti.")
SCULLY: Ma gli hanno trovati?
MULDER: E' quello che dovrà credere Boggs.
(Mulder si siede.)
SCULLY: Non capisco, perché la polizia non ci ha avvertiti?
MULDER: Non li hanno trovati, l'articolo è falso, il giornale ha stampato questa copia soltanto per noi, gliel'ho chiesto io. Oggi Boggs ha diritto alla sua telefonata settimanale, immagino che chiamerà il suo complice per avere delle spiegazioni.
(Una finestrella della cella di Boggs si apre e qualcuno gli passa il quotidiano. Boggs si alza e va a prenderlo. Mulder lo osserva attraverso la telecamera posta nella sua cella. Boggs si siede guarda il giornale. Mulder osserva l'orologio.)
MULDER: Potrà telefonare tra due ore.
(Boggs viene condotto nella hall da due guardie. Mulder, Scully e alcune guardie lo osservano passare dalla hall al telefono. Boggs si passa una mano tra i capelli, alza la cornetta e comincia a comporre un numero. Scully fa un cenno all'uomo che le siede accanto.)
SCULLY: Ora.
(L'uomo comincia a registrare. Boggs guarda nella telecamera mentre avvicina la cornetta all'orecchio. Nella stanza delle guardie, un telefono comincia a suonare.)
MULDER: Staccate quel telefono. Staccatelo!
(Tutti si guardano attorno fino a che Scully nota che il suono proviene dalla giacca di Mulder.)
SCULLY: Mulder, è il tuo.
(Mulder prende il cellulare dalla tasca, alza l'antenna, schiaccia un pulsante, e lo porta all'orecchio.)
MULDER: Mulder.
(Boggs è all'altro capo del telefono.)
BOGGS: (al telefono) Perché tu non mi credi?
(Mulder guarda il monitor. Anche Boggs lo sta guardando.)
BOGGS: L' agente Scully sì, lei mi crede.
MULDER: L'agente Scully crede quello che crediamo tutti, che i ragazzi li hai fatti rapire tu. Su, dicci dove sono.
(Boggs fa cadere il telefono e comincia a gemere. Scully si alza.)
SCULLY: Mulder... anche se è una trappola siamo costretti a dargli ascolto, perché fra tre giorni...
MULDER: Liz Hawley e Jim Summers saranno morti.
SCULLY: E chi poteva aiutarci a risolvere il caso sarà giustiziato in una camera a gas.
(Nel monitor, Boggs respira pesantemente.)
BOGGS: Oooooh…
SCULLY: Dobbiamo trattare.
(Nella sala interrogatori, Boggs è seduto. Il respiro pesante. Mulder gli è seduto davanti.)
BOGGS: Ah.. il rapitore è eccitato dalla prospettiva di diventare un assassino.
MULDER: Il nome. Dicci il nome.
BOGGS: Non so dirlo…maschio.
MULDER: Descrivilo.
BOGGS: Piccolo... esile… circa 30 anni... teschio...
(Un flash sull'orecchino a teschio di Henry.)
BOGGS: Un teschio umano...
(Un altro flash sull'orecchino.)
BOGGS: Un teschio d'argento... occhi... freddi... occhi di ghiaccio...
(Flash sugli occhi blu ghiaccio di Henry.)
BOGGS: Fissano Liz...
(Elizabeth è a terra, legata.)
BOGGS: S'avvicina... ha del fil di ferro...
(Henry fa sferzare il filo di ferro.)
BOGGS: No... ti prego, no...
(Henry sferza il colpo a terra. Boggs reagisce come se fosse stato colpito lui. Si vede Scully seduta in fondo alla stanza che prende appunti.)
MULDER: Dove sono?
BOGGS: Lui è… vicino a una finestra...
(Si vede Henry appoggiato ad un tavolo, che guarda in basso. Sullo sfondo Elizabeth. Lo sguardo di Henry si alza.)
BOGGS: Cerca di resistere al desiderio di uccidere. Aspetta… una piccola casa galleggiante sul lago Jordan.
(Mulder si gira verso Scully, che prende appunti.)
MULDER: Hai sentito?
(Scully chiude il blocco degli appunti e prende la valigetta. Lei e Mulder si alzano. Si sente un ronzio e la porta si apre, quindi escono.)
BOGGS: Mulder...
(Si girano.)
BOGGS: Non avvicinarti alla croce bianca. Sei steso a terra… e il tuo sangue sporca la croce bianca.
(Mulder e Scully escono.)
SCENA 9
CASA GALLEGGIANTE, LAGO JORDAN
RALEIGH, CAROLINA
(Henry avanza verso Jim and Elizabeth, colpendosi le gambe col filo di ferro. Henry si abbassa su Elizabeth e alza il filo di ferro come a colpirla.)
ELIZABETH: No, per pietà no, basta...
(Si sente un rumore, Henry alza lo sguardo. Fuori gli agenti circondano la casa galleggiante. Scully e Mulder guidano gli agenti verso l'entrata principale. Un agente butta giù a calci la porta. Scully e Mulder vedono Elizabeth a terra. Scully corre da lei per controllarla.)
SCULLY: Cercate dappertutto!
(Mentre tutti gli agenti controllano in giro, Mulder scopre un corridoio non illuminato, percorrendolo sente un rumore e si gira. Sull'acqua un'imbarcazione coperta da teli che, qualcuno da sotto, fa muovere.)
MULDER: FBI!
(Uno sparo parte da sotto i teli, Mulder cade a terra colpito. Scully sente lo sparo.)
SCULLY: Mulder!
(Henry, getta I teli, e scappa in motoscafo. Scully si precipita da Mulder.)
AGENTE: Attenti, il motoscafo… scappa col motoscafo!
SCULLY: Serve un'ambulanza, l'agente Mulder è ferito!
AGENTE: Chiamate un'altra ambulanza, c'è anche un agente ferito.
(Scully si toglie il giubbotto e copre Mulder. Voltandosi, vede una grande croce bianca sopra di loro. Il sangue di Mulder è sulla croce.)
SCENA 10
OSPEDALE
RALEIGH, NORTH CAROLINA
(Due uomini trasportano Mulder all'interno del pronto soccorso. Mulder ha una maschera per l'ossigeno.)
DOTTORE: Che cos'ha?
PARAMEDICO: Una pallottola...
DOTTORE: Iniettateli subito due litri di soluzione salina, bisogna operare immediatamente.
(I paramedici mettono Mulder sul letto. Mulder tossisce e trema. Scully entra nella sala.)
INFERMIERA: Piano, così.
DOTTORE: Tenete sotto controllo la pressione,voglio subito una radiografia. Subito. Tampona la ferita, sta perdendo molto sangue.
SCENA 11
LETTO D'OSPEDALE DI ELIZABETH HAWLEY
(Elizabeth osserva le foto di alcuni criminali. Scully è accanto al letto mentre un uomo mostra alla ragazza le foto una ad una. La prima.)
ELIZABETH: No.
(Un'altra.)
ELIZABETH: No.
(Un'altra.)
ELIZABETH: No.
(Alla vista della foto successive, la ragazza gira lo sguardo. L'uomo dà la foto a Scully e un altro uomo legge il fascicolo del rapitore.)
AGENTE: Lucas Jackson Henry, 28 anni. Ha scontato una pena per aggressione sessuale e possesso di stupefacenti, non c'è altro su di lui. Però sappiamo che fu coinvolto in un incidente stradale in cui la sua fidanzata morì, e sua madre venne orribilmente mutilata.
(Passa il fascicolo a Scully. Lei guarda la foto.)
AGENTE: Il settimo anniversario dell'anniversario è fra tre giorni.
SCULLY: Lo sta celebrando. Questo spiegherebbe la scadenza.
(Scully si dirige verso la finestra.)
AGENTE: Ma l'elemento più importante è questo: sembra che Luther Boggs abbia compiuto I suoi ultimi cinque delitti con l'aiuto di un complice. Ora, la polizia dice che non ci sono prove per dimostrarlo, ma sa che quel complice era Lucas Henry.
SCENA 12
PRIGIONE CENTRALE
RALEIGH, NORTH CAROLINA
(Un ronzio, la porta si apre, stessa stanza. Una guardia esce mentre Scully entra. Boggs è seduto.)
SCULLY: Sei riuscito a imbrogliarci. Hai organizzato tutto con Lucas Henry. Era una trappola per Mulder, perché è stato lui che ti ha fatto condannare. Beh, io sono venuta qui a dirti, che se il mio collega muore a causa di questo tuo maledetto imbroglio, tra quattro giorni nessuno potrà impedirmi di girare quell'interruttore per spedirti definitivamente all'inferno, lurido figlio di puttana!
(Scully si gira verso la porta, aspettando che qualcuno la apra.)
BOGGS: Dana...
(Lei si gira. Boggs ha la faccia di Mulder.)
BOGGS: (come Mulder) Tu eri l'unica a credermi!
(Scully si copre le orecchie e chiude gli occhi.)
SCULLY: No! No, non è affatto vero, io non ti credo!
(Riapre gli occhi e Boggs è normale.)
BOGGS: Non credi a me, forse crederai a te stessa.
(Boggs fa una pausa e comincia a giocare coi capelli. Il suo comportamento cambia di nuovo, adesso fa la voce di una ragazzina.)
BOGGS: C'è stata una volta, avevo quattordici anni, i miei genitori erano già a letto, sono scesa di soppiatto giù al pianterreno. Ho preso una sigaretta di mia madre e sono uscita nel portico al buio. Ero così spaventata. Il cuore mi batteva forte, m'avrebbero uccisa se avessero saputo, ma la cosa era talmente eccitante... non per la sigaretta, quella era una sciocchezza, ma… perché era una cosa proibita.
SCULLY: E' un episodio della vita di un qualunque adolescente.
(Scully è scossa dalla storia. Boggs ritorna normale.)
BOGGS: So cosa desideri. So con chi vuoi parlare. Su, fatti coraggio e chiedimelo.
(Scully sta per piangere.)
SCULLY: Io ti crederò… se mi farai, se mi farai parlare con lui…
(Boggs fa un respiro profondo. Geme. Il suo respiro è più pesante. Guarda Scully, il suo sguardo ricorda quello del padre di Scully.)
BOGGS: Stella Marina...
(Boggs contorce le mani nelle manette. Sguardo e tono sono furiosi. )
BOGGS: No, no, no! Nessuno parla con nessuno finché non ci sarà un accordo. Attenta, non sottovalutare la mia paura della morte e soprattutto non disprezzare il terrore che ho di tornare in quella camera. Lo so che il mio inferno sarà entrare ed uscire continuamente da quella stanza fino alla fine del tempo, ma in questa vita, la mia unica e sola vita io non voglio tornarci mai più! Hai capito? Mai più! Io ho già varcato la porta della morte e ho guardato dentro.
(Flash in bianco e nero di un prete che legge a Boggs dei passi della Bibbia. Senza audio.)
BOGGS: Non avevo mai parlato con un prete in vita mia, mai prima di quel giorno, e lui disse: "Colui che non ama conoscerà la morte, colui che odia il proprio fratello è un assassino..."
(Boggs guarda il prete. Una guardia porta a Boggs l'ultimo pasto.)
BOGGS: “ …e nessun assassino ha la vita eterna dentro di sé”. La mia famiglia, che ho ucciso dopo l'ultimo pasto, era lì a guardare il mio ultimo pasto.
(Boggs attraversa il corridoio e guarda alla sua sinistra e alla sua destra, la sua famiglia è lì che lo guarda.)
BOGGS: E tutta la paura, tutto l'orrore che loro avevano provato quando io li uccisi penetrarono in me... e questa angoscia collettiva divenne subito il mio inferno. Sentii il corpo che mi abbandonava, pensai che mi avessero già ucciso...
(Boggs viene legato alla sedia, inspira profondamente, china il capo all'indietro e chiude gli occhi. All'improvviso, diversi spiriti entrano dentro il suo corpo.)
BOGGS: …e allora vidi migliaia di anime precipitarsi sul mio corpo.
(Lo schermo si illumina e la scena torna nella cella di Boggs.)
BOGGS: Fa tanto freddo, ed è buio in quel posto, Scully. Mulder lo vede in questo momento.
SCULLY: Forse è un posto buio e freddo per te, ma non lo è per Mulder, e non lo è nemmeno per mio padre.
BOGGS: Vorrebbe tanto parlartene lui stesso, ma non glielo permetterò. Nessuno parla finché non stringiamo il nostro patto.
SCULLY: E' inutile, io non ti credo.
BOGGS: Sai che c'è un sacco di posto per i bugiardi laggiù in quel luogo buio e freddo, cara Scully? Tu sei libera di fare quello che vuoi, ma io so che mi credi. Se vuoi convincere il giudice che sono d'accordo con Lucas, fa pure. In ogni caso, che io abbia organizzato tutto con Lucas oppure no, non dirò più niente se non accettate la mia proposta. Non ho... non ho niente da perdere, capisci?
(Scully si volta verso la porta.)
SCULLY: Guardia!
(Boggs si alza dietro di lei.)
BOGGS: Se io muoio, il ragazzo va in quel posto freddo e buio, Scully.
(Si sente un suono, le porte della cella e quelle di uscita si aprono. Scully le attraversa entrambe e si ferma alla chiusura delle ultime, chiude gli occhi per un attimo e poi se ne va.)
SCENA 12
PRIGIONE CENTRALE
RALEIGH, NORTH CAROLINA
DIRETTORE CARCERE: La corte suprema della Carolina del nord non intende trattare con un pluriomicida.
(Il direttore guarda Scully in faccia.)
DIRETTORE CARCERE: Con un uomo probabilmente implicato in un altro grave crimine, nonostante già condannato all'esecuzione capitale.
SCULLY: Sissignore.
(Il direttore china la testa e scrive delle note.)
DIRETTORE CARCERE: L'unica cosa che merita Boggs è essere giustiziato. Glielo dobbiamo anche da troppo tempo.
SCENA 13
LETTO DI OSPEDALE DI MULDER
RALEIGH, NORTH CAROLINA
(Scully siede accanto al letto di Mulder in ospedale mentre lui la ascolta. E' ancora attaccato alle macchine e si sentono i loro rumori in sottofondo.)
SCULLY: La scadenza si avvicina, nessuna traccia di Lucas Henry, né di Jim Summers. La polizia dice che...
MULDER: Dammi retta, non credergli Dana. Boggs ha voluto vendicarsi di me perché l'ho spedito nel braccio della morte. Sei tu il suo prossimo obiettivo.
SCULLY: Mulder, non avrei mai pensato di dirlo... e se ci fosse invece un'altra spiegazione?
MULDER: Non devi trattare con lui. Potresti essere tu la sua prossima vittima.
SCENA 14
PRIGIONE CENTRALE
RALEIGH, NORTH CAROLINA
(C'è un suono e le porte si aprono. Boggs è accompagnato nella stanza da una guardia. Poi la guardia esce, le porte si chiudono. Scully è seduta di fronte a Boggs.)
SCULLY: Allora signor Boggs, l'accordo è fatto.
(Boggs annuisce, delle lacrime scendono dal suo viso.)
BOGGS: Grazie mille. Grazie.
SCULLY: Sentiamo, dove sono?
(Boggs espira profondamente e si appoggia alla sedia. Scully lo guarda senza espressione. Boggs guarda verso il soffitto.)
BOGGS: Ah… ah… ah acqua, tanta acqua, ah… ah… dei cerchi... non saprei, come barili forse, no, no, più grandi, come enormi vasche… ecco, una fabbrica, la Old Blue. La fabbrica di birra alle porte di Morrisville. Oddio, si sta preparando, sì, sì, lui si sta preparando a… si prepara a… si preparare ad uccidere il…
(Boggs espira e abbassa lo sguardo. Scully ripone le sue cose nella valigetta.)
SCULLY: Luther, se fossi davvero quello che dici...
BOGGS: Saprei che hai mentito. Non c'è nessun accordo. So che ci hai provato.
(Scully prende la valigetta e va verso la porta. C'è un suono e le porte si aprono.)
BOGGS: Scully...
(Lei si volta.)
BOGGS: Evita il diavolo, non seguire Lucas su quel ponte, lascialo a me.
(Lei esce ed entra una guardia.)
SCENA 15
BLUE DEVIL BREWERY FACTORY
MORRISVILLE, NORTH CAROLINA
(Henry sventola l'accetta per aria e grida. Poi batte l'accetta su un tavolo. Jim, legato ad un tavolo con la bocca coperta, piange. Henry si avvicina al ragazzo, lo afferra per i capelli e alza l'accetta, pronto a colpire.)
SCULLY: FBI!
(Henry si ferma e si volta. Gli agenti fanno irruzione. Scully gli punta la pistola.)
SCULLY: Mani in alto! Lascia cadere quell'accetta.
(Henry lentamente lascia abbassa il braccio che tiene l'accetta, poi improvvisamente lo rialza. Scully spara un colpo e lo colpisce nel torace. Henry lascia cadere l'arma, si volta e scappa. Scully lo segue mentre degli agenti si dirigono verso Jim.)
AGENTE: Voi occupatevi del ragazzo. E voi andate con l'agente Scully.
(Scully e tre agenti voltano un angolo e corrono lungo un corridoio. Henry corre per il corridoio, sbattendo pesantemente contro il muro. Gli agenti si fermano vicino ad una scala.)
SCULLY: Vai!
(Un agente corre su per le scale, ma Henry, nascosto, lo colpisce in faccia con un barile di metallo e poi scappa. Scully ed un altro agente lo inseguono, mentre un altro agente ancora controlla lo stato del collega. Henry corre dentro una stanza scura dove ci sono dei topi. Gira a sinistra. Anche Scully e gli agenti entrano nella stanza. Lei va a sinistra, lui a destra. Henry entra in un'altra stanza e sale su di un pontile di legno. Sullo sfondo, dipinto su un muro, c'è un grande diavolo blu. Scully entra nella stanza e si avvicina al pontile con in mano la pistola, poi l'abbassa quando vede il diavolo sul muro. Henry sente un “crack” sotto i piedi, si ferma a guardare Scully. Poi il pavimento si rompe e cade di sotto.)
AGENTE: Scully!
(Scully si affaccia di sotto per vedere Henry, morto. Poi si siede sulle scale mentre un agente entra nella stanza.)
AGENTE: Qui, presto. E' caduto.
(Scully alza lo sguardo per vedere il grande diavolo blu sul muro.)
SCENA 16
PRIGIONE CENTRALE
RALEIGH, NORTH CAROLINA
(La faccia del diavolo scompare, rimpiazzata da quella di Boggs, che è seduto nella sua cella. Scully si avvicina osservandolo dalle sbarre.)
BOGGS: Sei venuta a dirmi addio?
SCULLY: Credo che... se voi aveste organizzato insieme il rapimento Lucas avrebbe, avrebbe saputo del pericolo di cui mi hai avvertita. Non avrebbe mai attraversato il ponte. Così hai salvato la vita di Jim Summers. Però hai salvato anche la mia.
(Boggs si alza,va verso le sbarre e guarda Scully neglio occhi.)
BOGGS: Noi due abbiamo un affare in sospeso, tu vuoi il messaggio di tuo padre. Non ora. Torna qui da me stasera. Quando mi legheranno su quella sedia e azioneranno il meccanismo. Avrai il tuo messaggio.
(Boggs si allontana dalle sbarre, si siede sul letto della sua cella. Scully si gira e se ne va. Sono le 5:57. Una guardia entra nella cella di Boggs portandogli l'ultimo pasto. Boggs guarda alla sua sinistra e vede tutta la sua famiglia. Poi, completamente, ammanettato, attraversa il corridoio che conduce alla camera a gas e rivede tutti i suoi familiari. Si ferma e si volta, ma le guardie lo fanno continuare a camminare)
BOGGS: No, vi prego…
SCENA 17
CAMERA A GAS, PRIGIONE CENTRALE
RALEIGH, NORTH CAROLINA
(Boggs respira pesantemente mentre viene legato alla sedia. Un elettrocardiografo viene posto sul suo torace. Delle porte si aprono, il direttore del carcere e un prete sono in piedi di fronte a lui.)
PRETE: Padre Nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno. Sia fatta la tua volontà così in cielo come in terra...
UOMO: Vuole fare una dichiarazione?
PRETE: ...dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori...
(Si vede un altro uomo. Boggs scuote il capo a dire di no. Poi il direttore fa cenno ad un altro.)
PRETE: E non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male...
(Il contenuto di una vaschetta è fatto cadere in un liquido. Del gas si alza e il liquido comincia a bollire.)
PRETE: Amen.
(La faccia di Boggs è piena di terrore.)
SCENA 18
LETTO DI OSPEDALE DI MULDER
RALEIGH, NORTH CAROLINA
(Scully è seduta ai piedi del letto di Mulder.)
SCULLY: Sai, stavo ripensando a Boggs. Se sapeva che lavoriamo insieme...
(Scully si alza.)
SCULLY: ...potrebbe essersi informato su di me, sapere di mio padre...
MULDER: Scully…
(Si avvicina a Mulder.)
SCULLY: ... e che "Beyond the Sea" era la canzone dei miei genitori. E poi credere di vedere i propri morti è un fenomeno psicologico molto diffuso. Se sapeva che mio padre era appena…
MULDER: Dana. Dopo quello che hai visto, dopo tutte le prove, che ci vuole per convincerti?
(Scully si siede sul letto di fianco a Mulder.)
SCULLY: Ho paura. Mulder, ho paura di credere.
MULDER: E non riesci a vincerla? Anche se ti impedirà di sapere cosa voleva dirti tuo padre?
SCULLY: Ma io lo so.
MULDER: Come?
SCULLY: Era sempre mio padre, no?
(Mentre si guardano negli occhi, Mulder poggia la mano sulla spalla di Scully.)
Trascrizione effettuata da Marti
APPARTAMENTO DI SCULLY
WASHINGTON, D.C.
(William Scully passa accanto all'albero di Natale che ha un angelo come puntale.)
WILLIAM SCULLY: Lo terrai così per tutto l'anno?
SCULLY: Già, per tutto l'anno! Tu ci facevi togliere l'albero il giorno dopo Natale, e ora cerco di recuperare il tempo perso.
WILLIAM SCULLY: Se ti diverte raccogliere aghi secchi dodici mesi all'anno, accomodati pure.
MARGARET SCULLY: Parla uno che se ne intende di divertimenti, eh!
(Margaret si avvicina al tavolo, sparecchiandolo.)
SCULLY: Lascia stare mamma, faccio io.
MARGARET SCULLY: Ah, come vuoi.
WILLIAM SCULLY: Andiamo Maggie, togliamo le tende.
(Margaret si avvicina a Scully e l'abbraccia.)
MARGARET SCULLY: Va bene, grazie della cena tesoro. Squisita come sempre.
SCULLY: Grazie mamma.
(Scully si avvicina al padre e fa il saluto militare.)
SCULLY: Buonanotte capitano.
(Scully abbraccia il padre)
WILLIAM SCULLY: Buonanotte Stella Marina.
(Margaret lancia un'occhiata al marito)
WILLIAM SCULLY: Come va il lavoro?
SCULLY: Bene, tutto bene.
WILLIAM SCULLY: Perfetto.
(William e Margaret si dirigono verso l'attaccapanni vicino alla porta e indossano il cappotto. Scully appoggia l'asciughino sul tavolo e li raggiunge.)
SCULLY: Andate piano mi raccomando.
(Scully apre la porta e saluta sua madre.)
SCULLY: Ciao papà.
(I genitori escono. Scully li guarda andare via poi richiude la porta. Più tardi. E' l'1:47. Alla TV, un uomo parla e un messaggio promozionale sotto di lui dice: "Ron Popeil Inventor")
RON POPEIL ALLA TV: Ma non spenderete certo 110 $ per averlo direttamente a casa vostra. Parlo del pacco che contiene il necessario per un mese di trattamento completo, e potete riceverlo direttamente a casa vostra, per soli 39.92$
(Si sentono applausi provenienti dalla TV. Scully sta dormendo, coperta, sul divano. Apre gli occhi.)
DONNA ALLA TV: Grazie e ora passiamo alla nostra prossima offerta. Qualcosa di assolutamente straordinario.
(Scully vede suo padre seduto su una poltrona di fronte a lei, una luce blu lo avvolge. La sua bocca si muove, ma non emette alcun suono.)
RON POPEIL ALLA TV:Proprio così cari amici.
SCULLY: Papà.
RON POPEIL ALLA TV: Si tratta di un'invenzione incredibile…
SCULLY: Ma non ve ne eravate andati? Dov'è la mamma?
(William Scully non risponde. Parla, ma senza voce. Il telefono suona, spaventando Scully. Poi lei guarda il telefono e poi suo padre. La poltrona è vuota. Scully è confusa, il telefono continua a suonare. Si alza, ancora con la coperta addosso, dirigendosi verso il telefono. Suona ancora due volte prima che lei alzi la cornetta.)
SCULLY: Pronto?
(Nessuna risposta, solo un pianto soffocato.)
SCULLY: Pronto?
MARGARET SCULLY: Dana…
SCULLY: Mamma, cos'è successo?
MARGARET SCULLY: Tesoro, tuo padre ci ha lasciato, ha avuto un attacco alle coronarie un'ora fa, è morto.
(Scully guarda la poltrona dove era seduto il padre. La poltrona è ancora vuota.)
SIGLA
SCENA 2
JACKSON UNIVERSITY, NORTH CAROLINA
(Una coppia di ragazzi sono appartati in un'auto lontano dalla strada.)
RAGAZZA: Lo giuro, il giorno di Natale, mentre tutta la famiglia aprirà i regali e si scambierà gli auguri, io me ne starò sola soletta in un angolo a pensare… vorrei tanto che il mio Jim fosse qui.
RAGAZZO: No, non ti credo.
(Ridono, poi un uomo vestito da poliziotto bussa al finestrino dell'auto, il ragazzo lo abbassa)
RAGAZZO: Ah accidenti. Beccati.
(Il ragazzo abbassa il finestrino.)
RAGAZZO: Sì, signore?
POLIZIOTTO: Esca dalla macchina per favore.
RAGAZZO: Senta, mi dispiace ma ce ne andiamo subito.
POLIZIOTTO: Ho detto di uscire dall'auto.
(Il ragazzo esce dall'auto, non vede la faccia del poliziotto perché lui gli punta una luce in faccia. Il ragazzo si ripara gli occhi dalla luce.)
POLIZIOTTO: Giù le mani prego. Vediamo i documenti.
(Il ragazzo abbassa lo sguardo. L'uomo indossa jeans e scarponi, quindi capisce che non è un poliziotto.)
RAGAZZO: No, mi faccia vedere prima i suoi.
(Il ragazzo viene colpito e la ragazza, da dentro l'auto, urla.)
SCENA 3
QUARTIER GENERALE FBI
WASHINGTON, D.C.
(Mulder sta leggendo un file. Scully gli spunta da dietro una spalla.)
SCULLY: L'ultima volta che ti ho visto così interessato stavi leggendo un almanacco di Topolino.
MULDER: Non credevo saresti venuta oggi. Come stai, Dana?
SCULLY: “Dana”. Abbastanza bene, grazie. A cosa lavori?
MULDER: Due giorni fa è stata rapita una coppia alla Jackson University. Elizabeth Hawley e James Summers, due diciannovenni.
(Mulder mostra a Scully una foto della coppia)
MULDER: L'anno scorso sparì un'altra coppia nello stesso giorno. Quella volta, però, alla Duke University. Ritrovarono i due studenti una settimana dopo, morti.
(Scully guarda il file)
SCULLY: Erano stati tenuti prigionieri e torturati.
MULDER: Non fu mai trovato il colpevole. Si pensò a un episodio isolato, ma ora sembra che la storia si ripeta. Se rispetta lo stesso schema abbiamo cinque giorni per trovare quei ragazzi.
SCULLY: E' come una condanna a morte.
MULDER: Ce n'è un'altra di condanna a morte.
(Mulder prende un fascicolo dalla scrivania e lo passa a Scully.)
MULDER: Tra una settimana Luther Lee Boggs verrà giustiziato nel carcere della Carolina del Nord.
SCULLY: E lui che c'entra?
MULDER: Sostiene di avere informazioni riguardo al rapimento. Ha descritto nei minimi particolari il braccialetto della ragazza, particolari che soltanto la famiglia poteva conoscere.
SCULLY: Oppure il rapitore.
MULDER: Boggs conta sui suoi poteri per salvare i ragazzi, e grazie a questo far commutare la sua condanna a morte in ergastolo.
SCULLY: I suoi poteri?
MULDER: Sostiene di ricevere messaggi attraverso comunicazioni di tipo medianico.
(Mulder si sposta e va a sedersi alla scrivania.)
SCULLY: Mulder, sto sognando o avverto un'ombra di scetticismo?
MULDER: Infatti.
(Scully si siede di fronte a Mulder)
MULDER: Boggs c'è già stato una volta nella camera della morte, ce l'ha spedito un mio rapporto; stavano per azionare il meccanismo quando l'esecuzione è stata sospesa. Lui dice che dopo questa esperienza ha acquisito la capacità di comunicare con spiriti e demoni. Io credo alla comunicazione di tipo medianico, ma non in questo caso. Non per Boggs.
SCULLY: Tu pensi che in qualche modo abbia organizzato il rapimento dal carcere.
(Mulder annuisce.)
SCULLY: Una messa in scena per salvarsi la vita.
(Mulder passa a Scully un file.)
MULDER: All'età di sei anni, Luther Boggs uccideva tutti gli animali domestici che gli capitavano a tiro. A 30, il giorno del ringraziamento, ha strangolato cinque membri della sua famiglia e poi si è seduto tranquillamente a guardare una partita alla televisione. Di alcuni assassini è responsabile la società, altri sono persone malate, Boggs uccide semplicemente perché gli piace.
SCULLY: Ti hanno chiesto di parlare con lui?
(Mulder si alza)
MULDER:Veramente, è lui che ha chiesto di parlare con me.
SCULLY: Perché con te?
(Mulder mette la pistola nella fondina)
MULDER: Ha letto il mio rapporto su di lui, e dice che io sono l'unico ad aver capito chi è lui veramente. Comunque, parto per Raleigh oggi pomeriggio.
SCULLY: Vengo con te.
(Scully si alza.)
SCULLY: Il funerale è a mezzogiorno.
MULDER: E' meglio che ti fermi per un po'.
SCULLY: Mi fa bene lavorare.
MULDER: Mi dispiace per tuo padre.
(Mulder accarezza Scully sulla guancia e lei annuisce)
MULDER: Ci vediamo dopo.
SCULLY: Va bene.
(Mulder prende il cappotto e se ne va. Scully va verso l'archivio ed estrae un fascicolo:
"Federal Bureau of Investigation
DC-X-167512
Incontri immaginari con i morti"
Scully rimette il fascicolo a posto e chiude lo sportello sbattendolo.)
SCENA 4
FUNERALE DI WILLIAM SCULLY
(Un uomo in piedi su di una barca, sparge le ceneri di William Scully in mare, mentre in sottofondo viene suonata “Beyond the sea”. La famiglia Scully è sulla battigia. Dana in piedi vicino alla madre.)
SCULLY: Col grado di capitano avrebbe avuto diritto alla sepoltura ad Arlington con la cerimonia ufficiale.
MARGARET SCULLY: E' questo quello che lui desiderava, solo la famiglia.
(L'uomo che spargeva le ceneri richiude l'urna e si toglie il cappello.)
MARGARET SCULLY: Questa è la canzone che tutti cantavano quando la sua nave rientrò da Cuba. Si diresse subito verso di me e mi chiese di sposarlo.
SCULLY: Mamma, lo so di avervi deluso… perché non sono diventata medico come volevate, ma adesso devo saperlo, era un po' orgoglioso di me almeno?
MARGARET SCULLY: Era sempre tuo padre.
SCENA 5
PRIGIONE CENTRALE
RALEIGH, NORTH CAROLINA
(Luther Lee Boggs è seduto su una sedia, ammanettato. Sulle nocche della mano sinistra ha tatuato la scritta “kiss”. Sulla destra, la parola “kill”.)
BOGGS: L'anima di Luther Boggs annega nel mare di fuoco dell'inferno... è nostro ormai.
(Scully è seduta, Mulder è in piedi.)
MULDER: Chi siete? Siete le anime delle vittime di Boggs?
(Mulder si siede)
BOGGS: I morti, i vivi, tutte le anime sono collegate.
MULDER. E tu sei il tramite?
BOGGS: Dana, Fox, dovete capire che da qui noi possiamo tornare al passato, possiamo vedere il presente, possiamo conoscere il futuro.
MULDER: Da qui dici? Dove sei esattamente?
BOGGS: Dovete dare a Boggs la possibilità di redimersi da tutte le sue orribili colpe.
MULDER: E' proprio quello che farà lo stato della Carolina del Nord la settimana prossima.
(Mulder si alza.)
BOGGS: Trattiamo. Boggs vive se trovate i ragazzi. Mi sono spiegato?
MULDER: Prima dimostraci che non stai mentendo.
(Mulder tira fuori dalla tasca un involucro con dentro un pezzo di stoffa blu)
MULDER: Non fraintendermi Luther, io voglio crederti.
(Mulder dà a Boggs un pezzo della stoffa. Boggs lo tiene in mano e il suo respiro si fa più pesante.)
BOGGS: Oh,oh...oddio, no, no... ora basta, basta, basta, basta, basta, basta. Dolore, paura, paura, orrore, paura. Il ragazzo, oh Jim... oh è legato con dello spago... ah, spago da imballaggio... lui lo frusta, lo frusta con una stampella... una stampella di metallo. Oh... oh... E' un posto buio, freddo, una cantina... moriranno, moriranno... Un angelo, un angelo di pietra... Cascata, una cascata, ma non c'è acqua, senz'acqua... sono là. O mio dio devo andare, devo, devo, devo andare.
(Boggs si accascia sulla sedia. Mulder gli si avvicina piano e si inginocchia davanti alla sua faccia e riprende la stoffa.)
MULDER: Questa stoffa l'ho presa dalla mia maglietta da jogging, non ha niente a che vedere con i ragazzi.
(Mulder si alza e se ne va. Scully ripone le sue cose nella valigetta.)
GUARDIA: Tutto a posto, agente?
MULDER: Sì, abbiamo finito.
(Le porte della sala si aprono)
GUARDIA: Solo un momento, deve firmare alcune carte.
BOGGS: (canta) Somewhere... beyond the sea...
(Scully si blocca.)
BOGGS: (canta) Somewhere... waiting for me...
(Scully si gira. La faccia di Boggs ha l'aspetto di quella del padre di Scully e la guarda negli occhi. Lei si sposta indietro spaventata e tremante e chiude gli occhi. Poi li riapre e guarda il volto di Boggs, che è tornato normale)
BOGGS: Messaggio ricevuto, Stella Marina?
(Scully oltrepassa velocemente Mulder, che sta parlando con una guardia.)
MULDER: Va bene così? La ringrazio.
GUARDIA: Sì, a posto.
(La guardia esce. Scully si ferma davanti alla porta. Mulder la guarda.Lei lentamente si gira.)
MULDER: Scully, che succede? Boggs ti ha detto qualcosa?
SCULLY: No, è… è per mio padre. Mi dispiace, scusami.
MULDER: Non importa, perché non te ne torni in albergo. L'abbiamo smascherato, hai visto? Boggs è un impostore, probabilmente ha organizzato lui il rapimento. Ora sa che gli siamo addosso, la smetterà con questa commedia. Io resto qui e magari tra un po' lo interrogo di nuovo, forse mi dirà dove sono i ragazzi.
(Boggs passa dietro di loro, accompagnato da una guardia.)
BOGGS: (canta) Somewhere... beyond the shore... we'll kiss just as before... happy we'll be... beyond the sea...
(La porta si apre, Scully scappa via.)
BOGGS: (canta) And never again...
SCENA 6
NORTH CAROLINA
(Scully è seduta in macchina. Si ferma ad un semaforo rosso e chiude gli occhi, ripensando a quello che aveva ditto Boggs.)
BOGGS: (flashback) Una cascata, ma non c'è acqua.
(Una macchina suona a Scully. Lei apre gli occhi e vede l'Hotel Niagara, un hotel col simbolo luminoso di una cascata dietro le lettere. Scully rivede Boggs.)
BOGGS: (flashback) Un angelo, di pietra..
(Scully guarda alla sua sinistra e vede la statua di pietra raffigurante un angelo. Una macchina da dietro le suona. Scully svolta velocemente a destra e ferma l'auto in un vicolo. Scende dalla macchina ed entra in un edificio in demolizione. Due piccioni volano e lei si spaventa. Poi accende la piccolo torcia e illumina il pavimento. A terra ci sono bottiglie e candele, tra queste scorge un braccialetto, lo raccoglie e lo osserva. Poi qualcosa attira la sua attenzione: una stampella di metallo)
SCENA 7
STANZA DEL MOTEL DI SCULLY
(Scully è seduta. Ha un'altra visione del padre, che le siede di fronte e le parla, senza voce. Qualcuno bussa alla porta.)
MULDER: Sono Mulder.
(Scully va ad aprire. Sulla sedia non c'è più nessuno.)
MULDER: Sembra che i genitori di Liz abbiano riconosciuto il braccialetto che hai trovato in quel magazzino. La polizia lo ha setacciato palmo a palmo, ma non ha trovato nient'altro.
(Scully risistema le sedie. Mulder entra.)
MULDER: Pensavo di trovarti là con loro.
SCULLY: Boggs ha confessato?
MULDER: No, macché. E' rimasto per cinque ore in stato di trans. Dopo un po' gli ho chiesto di chiamare l'anima di Jimmy Hendrix e di cantarmi “All along the watchtower”. Beh, non ci crederai, è morto da vent'anni ma sa ancora il fatto suo.
SCULLY: Ho mentito su come ho trovato quel magazzino. In realtà non ho notato alcuna attività sospetta.
MULDER: E come lo hai trovato?
SCULLY: Era esattamente dove aveva detto Boggs.
MULDER: Scully, ti ho detto che è un imbroglione.
SCULLY: Non sono andata a cercarlo. Mi sono imbattuta casualmente in tutti i riferimenti di cui lui ci aveva parlato.
MULDER: Non ha importanza, hai fatto proprio quello che voleva. Poteva essere una trappola, potevi essere morta a quest'ora.
SCULLY: Ah.
MULDER: Sentiamo, perché hai preferito mentire alla polizia?
SCULLY: Perché mi è sembrata la soluzione migliore date le circostanze.
MULDER: Avanti, ammettilo. Non volevi che rimanesse agli atti il fatto che hai creduto a Boggs. Se lo sarebbero aspettato dallo “spettrale” Mulder, ma non dalla “razionale” Scully.
SCULLY: Pensavo che avresti apprezzato la mia disponibilità a prendere in considerazione certe ipotesi.
MULDER: Perché proprio adesso? Dopo tutto quello che abbiamo visto, perché Boggs?
(Mulder si siede)
MULDER: Ha a che fare con tuo padre, è vero?
(Scully scuote la testa.)
MULDER: Mi hai detto che lui non approvava la tua scelta. Se lavorare ti fa sentire colpevole o a disagio, credo faresti bene a ritirarti. Se hai perso la tua lucidità rischi di metterti in pericolo.
SCULLY: Io amo questo lavoro.
MULDER: E ami tuo padre.
(Scully sta per piangere e va dall'altro lato della stanza, dando le spalle a Mulder)
MULDER: Dana... considera pure certe ipotesi, ma solo quando sono la verità. Questo vale sia per Luther Boggs, che per tuo padre. Riguardo a Luther Boggs, per me è senz'altro un impostore.
(Mulder si alza e va verso Scully. Entrambi si siedono.)
MULDER: Evidentemente deve avere un complice all'esterno che ha messo lì quel braccialetto. Dobbiamo essere molto cauti nella nostra prossima mossa perché, comunque, chi è in vantaggio è lui, e noi non abbiamo più molto tempo.
(Mulder prende il giornale. Un articolo in fondo alla pagina, letto da Scully, intitola "Collaudata la camera a gas per l'esecuzione di Boggs”)
SCENA 8
PRIGIONE CENTRALE
RALEIGH, NORTH CAROLINA
(Scully siede ad un tavolo. Mulder arriva e le mostra una pagina di un quotidiano.)
MULDER: Scully, dà un'occhiata.
(Titolo di testa, letto da Scully,"Ritrovati vivi gli studenti rapiti.")
SCULLY: Ma gli hanno trovati?
MULDER: E' quello che dovrà credere Boggs.
(Mulder si siede.)
SCULLY: Non capisco, perché la polizia non ci ha avvertiti?
MULDER: Non li hanno trovati, l'articolo è falso, il giornale ha stampato questa copia soltanto per noi, gliel'ho chiesto io. Oggi Boggs ha diritto alla sua telefonata settimanale, immagino che chiamerà il suo complice per avere delle spiegazioni.
(Una finestrella della cella di Boggs si apre e qualcuno gli passa il quotidiano. Boggs si alza e va a prenderlo. Mulder lo osserva attraverso la telecamera posta nella sua cella. Boggs si siede guarda il giornale. Mulder osserva l'orologio.)
MULDER: Potrà telefonare tra due ore.
(Boggs viene condotto nella hall da due guardie. Mulder, Scully e alcune guardie lo osservano passare dalla hall al telefono. Boggs si passa una mano tra i capelli, alza la cornetta e comincia a comporre un numero. Scully fa un cenno all'uomo che le siede accanto.)
SCULLY: Ora.
(L'uomo comincia a registrare. Boggs guarda nella telecamera mentre avvicina la cornetta all'orecchio. Nella stanza delle guardie, un telefono comincia a suonare.)
MULDER: Staccate quel telefono. Staccatelo!
(Tutti si guardano attorno fino a che Scully nota che il suono proviene dalla giacca di Mulder.)
SCULLY: Mulder, è il tuo.
(Mulder prende il cellulare dalla tasca, alza l'antenna, schiaccia un pulsante, e lo porta all'orecchio.)
MULDER: Mulder.
(Boggs è all'altro capo del telefono.)
BOGGS: (al telefono) Perché tu non mi credi?
(Mulder guarda il monitor. Anche Boggs lo sta guardando.)
BOGGS: L' agente Scully sì, lei mi crede.
MULDER: L'agente Scully crede quello che crediamo tutti, che i ragazzi li hai fatti rapire tu. Su, dicci dove sono.
(Boggs fa cadere il telefono e comincia a gemere. Scully si alza.)
SCULLY: Mulder... anche se è una trappola siamo costretti a dargli ascolto, perché fra tre giorni...
MULDER: Liz Hawley e Jim Summers saranno morti.
SCULLY: E chi poteva aiutarci a risolvere il caso sarà giustiziato in una camera a gas.
(Nel monitor, Boggs respira pesantemente.)
BOGGS: Oooooh…
SCULLY: Dobbiamo trattare.
(Nella sala interrogatori, Boggs è seduto. Il respiro pesante. Mulder gli è seduto davanti.)
BOGGS: Ah.. il rapitore è eccitato dalla prospettiva di diventare un assassino.
MULDER: Il nome. Dicci il nome.
BOGGS: Non so dirlo…maschio.
MULDER: Descrivilo.
BOGGS: Piccolo... esile… circa 30 anni... teschio...
(Un flash sull'orecchino a teschio di Henry.)
BOGGS: Un teschio umano...
(Un altro flash sull'orecchino.)
BOGGS: Un teschio d'argento... occhi... freddi... occhi di ghiaccio...
(Flash sugli occhi blu ghiaccio di Henry.)
BOGGS: Fissano Liz...
(Elizabeth è a terra, legata.)
BOGGS: S'avvicina... ha del fil di ferro...
(Henry fa sferzare il filo di ferro.)
BOGGS: No... ti prego, no...
(Henry sferza il colpo a terra. Boggs reagisce come se fosse stato colpito lui. Si vede Scully seduta in fondo alla stanza che prende appunti.)
MULDER: Dove sono?
BOGGS: Lui è… vicino a una finestra...
(Si vede Henry appoggiato ad un tavolo, che guarda in basso. Sullo sfondo Elizabeth. Lo sguardo di Henry si alza.)
BOGGS: Cerca di resistere al desiderio di uccidere. Aspetta… una piccola casa galleggiante sul lago Jordan.
(Mulder si gira verso Scully, che prende appunti.)
MULDER: Hai sentito?
(Scully chiude il blocco degli appunti e prende la valigetta. Lei e Mulder si alzano. Si sente un ronzio e la porta si apre, quindi escono.)
BOGGS: Mulder...
(Si girano.)
BOGGS: Non avvicinarti alla croce bianca. Sei steso a terra… e il tuo sangue sporca la croce bianca.
(Mulder e Scully escono.)
SCENA 9
CASA GALLEGGIANTE, LAGO JORDAN
RALEIGH, CAROLINA
(Henry avanza verso Jim and Elizabeth, colpendosi le gambe col filo di ferro. Henry si abbassa su Elizabeth e alza il filo di ferro come a colpirla.)
ELIZABETH: No, per pietà no, basta...
(Si sente un rumore, Henry alza lo sguardo. Fuori gli agenti circondano la casa galleggiante. Scully e Mulder guidano gli agenti verso l'entrata principale. Un agente butta giù a calci la porta. Scully e Mulder vedono Elizabeth a terra. Scully corre da lei per controllarla.)
SCULLY: Cercate dappertutto!
(Mentre tutti gli agenti controllano in giro, Mulder scopre un corridoio non illuminato, percorrendolo sente un rumore e si gira. Sull'acqua un'imbarcazione coperta da teli che, qualcuno da sotto, fa muovere.)
MULDER: FBI!
(Uno sparo parte da sotto i teli, Mulder cade a terra colpito. Scully sente lo sparo.)
SCULLY: Mulder!
(Henry, getta I teli, e scappa in motoscafo. Scully si precipita da Mulder.)
AGENTE: Attenti, il motoscafo… scappa col motoscafo!
SCULLY: Serve un'ambulanza, l'agente Mulder è ferito!
AGENTE: Chiamate un'altra ambulanza, c'è anche un agente ferito.
(Scully si toglie il giubbotto e copre Mulder. Voltandosi, vede una grande croce bianca sopra di loro. Il sangue di Mulder è sulla croce.)
SCENA 10
OSPEDALE
RALEIGH, NORTH CAROLINA
(Due uomini trasportano Mulder all'interno del pronto soccorso. Mulder ha una maschera per l'ossigeno.)
DOTTORE: Che cos'ha?
PARAMEDICO: Una pallottola...
DOTTORE: Iniettateli subito due litri di soluzione salina, bisogna operare immediatamente.
(I paramedici mettono Mulder sul letto. Mulder tossisce e trema. Scully entra nella sala.)
INFERMIERA: Piano, così.
DOTTORE: Tenete sotto controllo la pressione,voglio subito una radiografia. Subito. Tampona la ferita, sta perdendo molto sangue.
SCENA 11
LETTO D'OSPEDALE DI ELIZABETH HAWLEY
(Elizabeth osserva le foto di alcuni criminali. Scully è accanto al letto mentre un uomo mostra alla ragazza le foto una ad una. La prima.)
ELIZABETH: No.
(Un'altra.)
ELIZABETH: No.
(Un'altra.)
ELIZABETH: No.
(Alla vista della foto successive, la ragazza gira lo sguardo. L'uomo dà la foto a Scully e un altro uomo legge il fascicolo del rapitore.)
AGENTE: Lucas Jackson Henry, 28 anni. Ha scontato una pena per aggressione sessuale e possesso di stupefacenti, non c'è altro su di lui. Però sappiamo che fu coinvolto in un incidente stradale in cui la sua fidanzata morì, e sua madre venne orribilmente mutilata.
(Passa il fascicolo a Scully. Lei guarda la foto.)
AGENTE: Il settimo anniversario dell'anniversario è fra tre giorni.
SCULLY: Lo sta celebrando. Questo spiegherebbe la scadenza.
(Scully si dirige verso la finestra.)
AGENTE: Ma l'elemento più importante è questo: sembra che Luther Boggs abbia compiuto I suoi ultimi cinque delitti con l'aiuto di un complice. Ora, la polizia dice che non ci sono prove per dimostrarlo, ma sa che quel complice era Lucas Henry.
SCENA 12
PRIGIONE CENTRALE
RALEIGH, NORTH CAROLINA
(Un ronzio, la porta si apre, stessa stanza. Una guardia esce mentre Scully entra. Boggs è seduto.)
SCULLY: Sei riuscito a imbrogliarci. Hai organizzato tutto con Lucas Henry. Era una trappola per Mulder, perché è stato lui che ti ha fatto condannare. Beh, io sono venuta qui a dirti, che se il mio collega muore a causa di questo tuo maledetto imbroglio, tra quattro giorni nessuno potrà impedirmi di girare quell'interruttore per spedirti definitivamente all'inferno, lurido figlio di puttana!
(Scully si gira verso la porta, aspettando che qualcuno la apra.)
BOGGS: Dana...
(Lei si gira. Boggs ha la faccia di Mulder.)
BOGGS: (come Mulder) Tu eri l'unica a credermi!
(Scully si copre le orecchie e chiude gli occhi.)
SCULLY: No! No, non è affatto vero, io non ti credo!
(Riapre gli occhi e Boggs è normale.)
BOGGS: Non credi a me, forse crederai a te stessa.
(Boggs fa una pausa e comincia a giocare coi capelli. Il suo comportamento cambia di nuovo, adesso fa la voce di una ragazzina.)
BOGGS: C'è stata una volta, avevo quattordici anni, i miei genitori erano già a letto, sono scesa di soppiatto giù al pianterreno. Ho preso una sigaretta di mia madre e sono uscita nel portico al buio. Ero così spaventata. Il cuore mi batteva forte, m'avrebbero uccisa se avessero saputo, ma la cosa era talmente eccitante... non per la sigaretta, quella era una sciocchezza, ma… perché era una cosa proibita.
SCULLY: E' un episodio della vita di un qualunque adolescente.
(Scully è scossa dalla storia. Boggs ritorna normale.)
BOGGS: So cosa desideri. So con chi vuoi parlare. Su, fatti coraggio e chiedimelo.
(Scully sta per piangere.)
SCULLY: Io ti crederò… se mi farai, se mi farai parlare con lui…
(Boggs fa un respiro profondo. Geme. Il suo respiro è più pesante. Guarda Scully, il suo sguardo ricorda quello del padre di Scully.)
BOGGS: Stella Marina...
(Boggs contorce le mani nelle manette. Sguardo e tono sono furiosi. )
BOGGS: No, no, no! Nessuno parla con nessuno finché non ci sarà un accordo. Attenta, non sottovalutare la mia paura della morte e soprattutto non disprezzare il terrore che ho di tornare in quella camera. Lo so che il mio inferno sarà entrare ed uscire continuamente da quella stanza fino alla fine del tempo, ma in questa vita, la mia unica e sola vita io non voglio tornarci mai più! Hai capito? Mai più! Io ho già varcato la porta della morte e ho guardato dentro.
(Flash in bianco e nero di un prete che legge a Boggs dei passi della Bibbia. Senza audio.)
BOGGS: Non avevo mai parlato con un prete in vita mia, mai prima di quel giorno, e lui disse: "Colui che non ama conoscerà la morte, colui che odia il proprio fratello è un assassino..."
(Boggs guarda il prete. Una guardia porta a Boggs l'ultimo pasto.)
BOGGS: “ …e nessun assassino ha la vita eterna dentro di sé”. La mia famiglia, che ho ucciso dopo l'ultimo pasto, era lì a guardare il mio ultimo pasto.
(Boggs attraversa il corridoio e guarda alla sua sinistra e alla sua destra, la sua famiglia è lì che lo guarda.)
BOGGS: E tutta la paura, tutto l'orrore che loro avevano provato quando io li uccisi penetrarono in me... e questa angoscia collettiva divenne subito il mio inferno. Sentii il corpo che mi abbandonava, pensai che mi avessero già ucciso...
(Boggs viene legato alla sedia, inspira profondamente, china il capo all'indietro e chiude gli occhi. All'improvviso, diversi spiriti entrano dentro il suo corpo.)
BOGGS: …e allora vidi migliaia di anime precipitarsi sul mio corpo.
(Lo schermo si illumina e la scena torna nella cella di Boggs.)
BOGGS: Fa tanto freddo, ed è buio in quel posto, Scully. Mulder lo vede in questo momento.
SCULLY: Forse è un posto buio e freddo per te, ma non lo è per Mulder, e non lo è nemmeno per mio padre.
BOGGS: Vorrebbe tanto parlartene lui stesso, ma non glielo permetterò. Nessuno parla finché non stringiamo il nostro patto.
SCULLY: E' inutile, io non ti credo.
BOGGS: Sai che c'è un sacco di posto per i bugiardi laggiù in quel luogo buio e freddo, cara Scully? Tu sei libera di fare quello che vuoi, ma io so che mi credi. Se vuoi convincere il giudice che sono d'accordo con Lucas, fa pure. In ogni caso, che io abbia organizzato tutto con Lucas oppure no, non dirò più niente se non accettate la mia proposta. Non ho... non ho niente da perdere, capisci?
(Scully si volta verso la porta.)
SCULLY: Guardia!
(Boggs si alza dietro di lei.)
BOGGS: Se io muoio, il ragazzo va in quel posto freddo e buio, Scully.
(Si sente un suono, le porte della cella e quelle di uscita si aprono. Scully le attraversa entrambe e si ferma alla chiusura delle ultime, chiude gli occhi per un attimo e poi se ne va.)
SCENA 12
PRIGIONE CENTRALE
RALEIGH, NORTH CAROLINA
DIRETTORE CARCERE: La corte suprema della Carolina del nord non intende trattare con un pluriomicida.
(Il direttore guarda Scully in faccia.)
DIRETTORE CARCERE: Con un uomo probabilmente implicato in un altro grave crimine, nonostante già condannato all'esecuzione capitale.
SCULLY: Sissignore.
(Il direttore china la testa e scrive delle note.)
DIRETTORE CARCERE: L'unica cosa che merita Boggs è essere giustiziato. Glielo dobbiamo anche da troppo tempo.
SCENA 13
LETTO DI OSPEDALE DI MULDER
RALEIGH, NORTH CAROLINA
(Scully siede accanto al letto di Mulder in ospedale mentre lui la ascolta. E' ancora attaccato alle macchine e si sentono i loro rumori in sottofondo.)
SCULLY: La scadenza si avvicina, nessuna traccia di Lucas Henry, né di Jim Summers. La polizia dice che...
MULDER: Dammi retta, non credergli Dana. Boggs ha voluto vendicarsi di me perché l'ho spedito nel braccio della morte. Sei tu il suo prossimo obiettivo.
SCULLY: Mulder, non avrei mai pensato di dirlo... e se ci fosse invece un'altra spiegazione?
MULDER: Non devi trattare con lui. Potresti essere tu la sua prossima vittima.
SCENA 14
PRIGIONE CENTRALE
RALEIGH, NORTH CAROLINA
(C'è un suono e le porte si aprono. Boggs è accompagnato nella stanza da una guardia. Poi la guardia esce, le porte si chiudono. Scully è seduta di fronte a Boggs.)
SCULLY: Allora signor Boggs, l'accordo è fatto.
(Boggs annuisce, delle lacrime scendono dal suo viso.)
BOGGS: Grazie mille. Grazie.
SCULLY: Sentiamo, dove sono?
(Boggs espira profondamente e si appoggia alla sedia. Scully lo guarda senza espressione. Boggs guarda verso il soffitto.)
BOGGS: Ah… ah… ah acqua, tanta acqua, ah… ah… dei cerchi... non saprei, come barili forse, no, no, più grandi, come enormi vasche… ecco, una fabbrica, la Old Blue. La fabbrica di birra alle porte di Morrisville. Oddio, si sta preparando, sì, sì, lui si sta preparando a… si prepara a… si preparare ad uccidere il…
(Boggs espira e abbassa lo sguardo. Scully ripone le sue cose nella valigetta.)
SCULLY: Luther, se fossi davvero quello che dici...
BOGGS: Saprei che hai mentito. Non c'è nessun accordo. So che ci hai provato.
(Scully prende la valigetta e va verso la porta. C'è un suono e le porte si aprono.)
BOGGS: Scully...
(Lei si volta.)
BOGGS: Evita il diavolo, non seguire Lucas su quel ponte, lascialo a me.
(Lei esce ed entra una guardia.)
SCENA 15
BLUE DEVIL BREWERY FACTORY
MORRISVILLE, NORTH CAROLINA
(Henry sventola l'accetta per aria e grida. Poi batte l'accetta su un tavolo. Jim, legato ad un tavolo con la bocca coperta, piange. Henry si avvicina al ragazzo, lo afferra per i capelli e alza l'accetta, pronto a colpire.)
SCULLY: FBI!
(Henry si ferma e si volta. Gli agenti fanno irruzione. Scully gli punta la pistola.)
SCULLY: Mani in alto! Lascia cadere quell'accetta.
(Henry lentamente lascia abbassa il braccio che tiene l'accetta, poi improvvisamente lo rialza. Scully spara un colpo e lo colpisce nel torace. Henry lascia cadere l'arma, si volta e scappa. Scully lo segue mentre degli agenti si dirigono verso Jim.)
AGENTE: Voi occupatevi del ragazzo. E voi andate con l'agente Scully.
(Scully e tre agenti voltano un angolo e corrono lungo un corridoio. Henry corre per il corridoio, sbattendo pesantemente contro il muro. Gli agenti si fermano vicino ad una scala.)
SCULLY: Vai!
(Un agente corre su per le scale, ma Henry, nascosto, lo colpisce in faccia con un barile di metallo e poi scappa. Scully ed un altro agente lo inseguono, mentre un altro agente ancora controlla lo stato del collega. Henry corre dentro una stanza scura dove ci sono dei topi. Gira a sinistra. Anche Scully e gli agenti entrano nella stanza. Lei va a sinistra, lui a destra. Henry entra in un'altra stanza e sale su di un pontile di legno. Sullo sfondo, dipinto su un muro, c'è un grande diavolo blu. Scully entra nella stanza e si avvicina al pontile con in mano la pistola, poi l'abbassa quando vede il diavolo sul muro. Henry sente un “crack” sotto i piedi, si ferma a guardare Scully. Poi il pavimento si rompe e cade di sotto.)
AGENTE: Scully!
(Scully si affaccia di sotto per vedere Henry, morto. Poi si siede sulle scale mentre un agente entra nella stanza.)
AGENTE: Qui, presto. E' caduto.
(Scully alza lo sguardo per vedere il grande diavolo blu sul muro.)
SCENA 16
PRIGIONE CENTRALE
RALEIGH, NORTH CAROLINA
(La faccia del diavolo scompare, rimpiazzata da quella di Boggs, che è seduto nella sua cella. Scully si avvicina osservandolo dalle sbarre.)
BOGGS: Sei venuta a dirmi addio?
SCULLY: Credo che... se voi aveste organizzato insieme il rapimento Lucas avrebbe, avrebbe saputo del pericolo di cui mi hai avvertita. Non avrebbe mai attraversato il ponte. Così hai salvato la vita di Jim Summers. Però hai salvato anche la mia.
(Boggs si alza,va verso le sbarre e guarda Scully neglio occhi.)
BOGGS: Noi due abbiamo un affare in sospeso, tu vuoi il messaggio di tuo padre. Non ora. Torna qui da me stasera. Quando mi legheranno su quella sedia e azioneranno il meccanismo. Avrai il tuo messaggio.
(Boggs si allontana dalle sbarre, si siede sul letto della sua cella. Scully si gira e se ne va. Sono le 5:57. Una guardia entra nella cella di Boggs portandogli l'ultimo pasto. Boggs guarda alla sua sinistra e vede tutta la sua famiglia. Poi, completamente, ammanettato, attraversa il corridoio che conduce alla camera a gas e rivede tutti i suoi familiari. Si ferma e si volta, ma le guardie lo fanno continuare a camminare)
BOGGS: No, vi prego…
SCENA 17
CAMERA A GAS, PRIGIONE CENTRALE
RALEIGH, NORTH CAROLINA
(Boggs respira pesantemente mentre viene legato alla sedia. Un elettrocardiografo viene posto sul suo torace. Delle porte si aprono, il direttore del carcere e un prete sono in piedi di fronte a lui.)
PRETE: Padre Nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno. Sia fatta la tua volontà così in cielo come in terra...
UOMO: Vuole fare una dichiarazione?
PRETE: ...dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori...
(Si vede un altro uomo. Boggs scuote il capo a dire di no. Poi il direttore fa cenno ad un altro.)
PRETE: E non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male...
(Il contenuto di una vaschetta è fatto cadere in un liquido. Del gas si alza e il liquido comincia a bollire.)
PRETE: Amen.
(La faccia di Boggs è piena di terrore.)
SCENA 18
LETTO DI OSPEDALE DI MULDER
RALEIGH, NORTH CAROLINA
(Scully è seduta ai piedi del letto di Mulder.)
SCULLY: Sai, stavo ripensando a Boggs. Se sapeva che lavoriamo insieme...
(Scully si alza.)
SCULLY: ...potrebbe essersi informato su di me, sapere di mio padre...
MULDER: Scully…
(Si avvicina a Mulder.)
SCULLY: ... e che "Beyond the Sea" era la canzone dei miei genitori. E poi credere di vedere i propri morti è un fenomeno psicologico molto diffuso. Se sapeva che mio padre era appena…
MULDER: Dana. Dopo quello che hai visto, dopo tutte le prove, che ci vuole per convincerti?
(Scully si siede sul letto di fianco a Mulder.)
SCULLY: Ho paura. Mulder, ho paura di credere.
MULDER: E non riesci a vincerla? Anche se ti impedirà di sapere cosa voleva dirti tuo padre?
SCULLY: Ma io lo so.
MULDER: Come?
SCULLY: Era sempre mio padre, no?
(Mentre si guardano negli occhi, Mulder poggia la mano sulla spalla di Scully.)
Trascrizione effettuata da Marti
Jackson University - Raleigh, North Carolina
Central Prison - Raleigh, North Carolina
Appartamento di Scully
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