#1X17 Miracle Man - Poteri miracolosi

#1X17 Miracle Man - Poteri miracolosi
di Chris Carter, Howard Gordon
diretto da Micheal Lange


Mulder e Scully indagano su una setta guidata da un uomo il cui figlio ha il potere di guarire le persone, ma anche di ucciderle, con il tocco della propria mano.
Mulder e Scully guardano una videocassetta in cui appaiono il Reverendo Calvin Hartleu e suo figlio adottivo Samuel di diciotto anni ad una riunione della Congregazione del Miracolo. Samuel mette le mani su una donna, che, spiega Scully, poi è stata soccorsa all’ospedale, dove è morta per cause ignote.

Gli agenti arrivano in un piccolo paese nel Tennessee, dove il Reverendo e i suoi seguaci hanno instaurato la loro sede. Incontrano lo sceriffo Daniels, che dice di credere veramente nel “tocco della morte” di Samuel. Misteriosamente, Samuel diventa introvabile, ma viene visto in un bar. Daniels lo trova e lo arresta con l’accusa di omicidio. Durante il processo Samuel richiede al giudice di non essere rilasciato su cauzione, spiegando che potrebbe uccidere un altro fedele se fosse lasciato libero. Il giudice, però, gli concede la libertà su cauzione, e Samuel viene liberato. Improvvisamente, e inspiegabilmente, l’aula viene invasa da migliaia di locuste, come se fosse il segno che Dio non è d’accordo con la decisione del giudice.

Il Reverendo convince Samuel a partecipare ad un’altra riunione, alla quale assistono anche Mulder e Scully. Una donna, affetta da sclerosi multipla, viene toccata da Samuel, ma subisce un attacco e muore. Un’autopsia preliminare rivela che la donna, Margaret Hohman, è morta per avvelenamento da cianuro. Mulder sospetta che Samuel sia innocente, e che qualcuno stia avvelenando i seguaci della setta. Mulder ne parla con lo sceriffo. I due rintracciano Samuel, ma lo trovano morto, colpito violentemente.

Gli agenti ritornano in aula, e scoprono che le locuste sono state portate all'interno attraverso il sistema di ventilazione. Seguendo la pista degli insetti e del cianuro, Mulder e Scully arrivano a Leonard Vance, una vittima di un incidente che tornò alla vita grazie a Samuel. Prima che sia arrestato, Vance ha una visione: vede Samuel che torna in vita e gli chiede il motivo dell’avvelenamento di quelle persone innocenti. Vance rivela la sua carne bruciata e le cicatrici, ammettendo di aver cospirato per disilludere la speranza della gente nel guaritore. Vance quindi ingerisce una dose letale di pesticidi, facendo trovare agli agenti solamente un cadavere. La stessa notte, l’infermiera dell’obitorio sente la presenza di Samuel, e lo vede uscire dall’obitorio. Il suo corpo, nonostante le indagini, non viene ritrovato. Daniels viene poi contattato dal deputato Tyson, che lo informa che il Ministro della Giustizia sta indagando sul suo ruolo nella morte di Samuel. 
Attori Protagonisti
DAVID DUCHOVNY - Agente Speciale Fox Mulder
GILLIAN ANDERSON - Agente Speciale Dana Scully

Attori Co-Protagonisti
R.D. CALL - Sceriffo Daniels
SCOTT BAIRSTOW - Samuel
GEORGE GERDES - Reverendo Cal Hartley
DENNIS LIPSCOMB . Leonard Vance
CAMPBELL LANE . Il padre di Margaret
CHILTON CRANE - Margaret Hohman
HOWARD STOREY - Capo dei Vigili del Fuoco
LISA ANN BELEY - Beatrice Salinger
ALEX DODUK - Samuel giovane
WALTER MARSH - Giudice
IRIS QUINN BERNARD - Lillian Daniels
ROGER HASKETT - Deputato Tyson 

Trasmesso la prima volta in TV
USA 18/03/94
Italia 24/08/95
  • 11:21 – Ora dell’autopsia 11:21 (il compleanno della moglie di Chris Carter)
SCENA 1
KENWOOD, TENNESSEE, 1983


(Un incendio sta distruggendo un edificio. Il capo dei pompieri dirige le operazioni.)

POLIZIOTTO COL MEGAFONO: State indietro, può essere pericoloso. Sgombrate il passaggio per i vigili del fuoco e le ambulanze.
CAPO DEI POMPIERI: Tiratelo fuori di lì, sbrigatevi! Mi servono più uomini da questa parte, presto!

(Passa un pompiere che trasporta un uomo in barella.)

CAPO DEI POMPIERI: Aspetta un momento, che stai facendo qui intorno.
POMPIERE #2: Quest uomo è morto.
CAPO DEI POMPIERI: C'è una donna laggiù che è ancora viva e ha bisogno di ossigeno.

(Un reverendo tra la folla cerca di passare.)

REVERENDO HARTLEY
: Sono un sacerdote.
POMPIERE #3: Va bene, passi pure padre.

(Il pompiere si rivolge alla folla.)

POMPIERE #3: Per favore signori state indietro, non ostacolate il nostro lavoro per favore. Andate a casa, non c'è niente da vedere.

(Samuel parla all’uomo steso sulla barella.)

SAMUEL: Voglio che ti alzi! Alzati in piedi, sei guarito!
CAPO DEI POMPIERI: Che diavolo state facendo?
REVERENDO HARTLEY: Gli sta imponendo le mani.
SAMUEL: Alzati in piedi e ricevi il miracolo che Dio ti ha concesso.
CAPO DEI POMPIERI: E' morto reverendo, non c'è più niente da fare.
SAMUEL: ... lo spirito del Signore è in te ora.
REVERENDO HARTLEY: E quindi il bambino non può arrecargli più alcun danno.
SAMUEL: Questo è il potere della fede divina. Il potere di separare la luce dalle tenebre oscure, di creare vita dalla morte.
REVERENDO HARTLEY: Amen.
CAPO DEI POMPIERI: (rivolgendosi alla folla) Ascoltatemi bene, lo spettacolo è finito. Sgombrate la zona!
POMPIERE #2: (rivolgendosi alla folla) Via via, allontanatevi. Signora non si può sostare qui. Via via.

(L'uomo in barella torna in vita e stringe la mano a Samuel.)

REVERENDO HARTLEY: Alleluia Samuel. Alleluia!


SIGLA
SCENA 2
QUARTIER GENERALE FBI
WASHINGTON, D.C.


(Scully sta mostrando a Mulder un filmato in videocassetta, sul quale si vede il reverendo Hartley animare una celebrazione religiosa in una tenda, mentre la folla di fedeli canta e applaude.)

REVERENDO HARTLEY: Lode al Signore. Alleluia. Alleluia. Che Dio vi benedica. Grazie, siete veramente fantastici, grazie, grazie, grazie. Voglio che gridiate tutti Alleluia.
PUBBLICO: Alleluia.
REVERENDO HARTLEY: Preghiamo il Signore.

(Scully mette in pausa la videocassetta, in una scena nella quale si vede una donna sdraiata su un tavolo, con vicino il reverendo Hartley e Samuel.)

SCULLY: Quella donna sdraiata sul tavolo ha un tumore maligno alla spina dorsale. Quel ragazzo adesso cercherà di guarirla con la semplice imposizione delle mani.
MULDER: Chi te l'ha data?
SCULLY: Viene dall'ufficio regionale del Tennessee. Il predicatore si chiama...
MULDER: Reverendo Calvin Hartley.
SCULLY: L'hai sentito nominare?
MULDER: E quel ragazzo è il figlio adottivo, Samuel. Afferma di averlo trovato ancora in fasce abbandonato tra le erbacce sulle sponde del fangoso Mississipi.
SCULLY: Si dice anche che il figlio abbia riportato in vita un uomo, lo sapevi?
MULDER: E' più di una diceria. L'uomo che ha salvato compare regolarmente come attrazione nella tenda del reverendo. Quel ragazzo ha compiuto miracoli tutte le settimane negli ultimi dieci anni, e doppi la domenica.
SCULLY: Contro il volere dello sceriffo di Kenwood. Le autorità locali sono convinte che il reverendo e suo figlio siano degli impostori. Da molto tempo cercano di farli smettere, ma senza successo, così si sono rivolti all'FBI per perseguirli legalmente.
MULDER: Millantato credito?
SCULLY: No, omicidio. Guarda il filmato.

(Scully fa ripartire la videocassetta.)

REVERENDO HARTLEY: Lucy Kelly ha un cancro. Il suo dottore dice che non si può operare. Lui dice che è incurabile. Ma io vi dico, laddove i dottori falliscono, arriva il Signore.
PUBBLICO: Lode al Signore!
REVERENDO HARTLEY: Sì, lode al Signore! Perché il Signore è onniponte, compie i miracoli.
PUBBLICO: Alleluia!
REVERENDO HARTLEY: Oggi la splendente luce guaritrice del Signore fluisce attraverso le mani risanatrici di Samuel.

(Scully mette in pausa la videocassetta, in un scena nella quale si vede Samuel imporre le mani su Lucy Kelly.)

SCULLY: Dopo 20 minuti hanno trasportato Lucy Kelly all'ospedale, ma al suo arrivo è stata dichiarata morta.
MULDER: Causa del decesso?
SCULLY: Non si sa, ma non è morta di cancro. Hanno richiesto qualcuno che abbia esperienza medica da affiancare alla polizia locale nelle indagini. So che non si tratta di un X-Files ma...
MULDER: Si parte per il Tennessee.


SCENA 3
MISSIONE DEI MIRACOLI
KENWOOD, TENNESSEE

(Un cartellone di fronte alla tenda riporta "Il reverendo Calvin Hartley presenta la sua Missione dei Miracoli, con il guaritore Samuel Hartley." Mulder e Scully si avvicinano alla tenda, passando di fronte a banchetti di souvenir. C'è molta gente che gira intorno al banchetto e di fronte all'entrata della tenda.)

MULDER: Ho già visto qualcosa di simile a Woodstock.
SCULLY: Ma tu non c'eri a Woodstock!
MULDER: Ma ho visto il film.

(Danno il biglietto ad un uomo all'entrata, e lui lascia loro un volantino. Entrano nella tenda. Nelle vicinanze lo sceriffo Daniels si avvicina alla sua auto, dove è seduta sua moglie Lillian.)

SCERIFFO DANIELS: Posso lasciarti da sola?
LILLIAN DANIELS: Non ti devi preoccupare.
SCERIFFO DANIELS: Bene, torno subito.
LILLIAN DANIELS: D'accordo.

(Lo sceriffo saluta la moglie e si allontana. Il reverendo Hartley, dentro la tenda, si rivolge alla folla, che include Mulder e Scully.)

REVERENDO HARTLEY: Sò che la maggior parte di coloro che sono qui oggi abitano nei dintorni, e sono membri fedeli della Missione dei Miracoli. Ma qualcuno di voi è venuto da molto lontano, da luoghi come Pensacola in Florida.
PUBBLICO: Siamo qui!
REVERENDO HARTLEY: E Uniondale, Long Island.
PUBBLICO: Eccoci!
REVERENDO HARTLEY: Grazie per il vostro entusiasmo, ed è specialmente a coloro che vengono da così lontano, che devo domandare scusa dal profondo del mio cuore, poiché sfortunatamente Samuel non potrà essere presente.
PUBBLICO: Nooo.
REVERENDO HARTLEY: Lo so, so quanto ognuno di voi si senta terribilmente deluso in questo momento, ma io vi dico non dovete sgomentarvi, non dovete disperarvi, la vostra fede non deve venir meno, perché fra soli due giorni Samuel farà ritorno qui, nella nostra meravigliosa Missione dei Miracoli. Lode al Signore! Samuel sarà presto fra noi, Lode al Signore, Alleluia!
SCULLY: Forse dovremmo andare dietro al palco a parlare con il reverendo.
MULDER: No, aspetta aspetta, questo è il momento in cui esce Elvis.
REVERENDO HARTLEY: Abbiate fede, perché come testimoniano queste persone miracolate, Samuel vi guarirà. Samuel è in grado di guarire tutti voi, ma solamente se avrete fede.
PUBBLICO: Noi abbiamo fede! Alleluia!

(Il reverendo Hartley esce dalla tenda, seguito da Leonard Vance, che è vestito completamente di nero, con cappello e occhiali da sole.)

AMMIRATORE: Splendido sermone reverendo.
REVERENDO HARTLEY: Dio ti benedica.

(Scully si avvicina al reverendo, mostrando il proprio tesserino.)

SCULLY: Reverendo Hurtley, siamo dell'FBI.
REVERENDO HARTLEY: Ah, vedo che lo sceriffo Daniels ha inviato la cavalleria.
SCULLY: Vogliamo soltanto parlare per qualche minuto con Samuel.
REVERENDO HARTLEY: Adesso non c'é.
MULDER: E dov'é?
REVERENDO HARTLEY: Non so dove si trova, non l'ho visto. Ultimamente il ragazzo è agitato.
LEONARD VANCE: Siamo in ritardo reverendo.
REVERENDO HARTLEY: Se volete scusarmi.

(Hartley sale sul retro di una Cadillac bianca, insieme a Vance.)

SCERIFFO DANIELS: Agente Mulder?
MULDER: Sì.
SCERIFFO DANIELS: Sceriffo Daniels, ci siamo sentiti al telefono.
MULDER: Ah sì, questo è l'agente speciale Dana Scully.
SCERIFFO DANIELS: Salve, ha richiesto una copia del rapporto del medico legale?
SCULLY: Ah bene, grazie.
SCERIFFO DANIELS: Anche voi siete stati travolti dal sacro ingranaggio dei miracoli eh?
MULDER: Sbaglio o lei non appartiene al gregge del reverendo Hartley?
SCERIFFO DANIELS: Eh no, ricordo Hartley quando vendeva detersivi, e teneva biglietti da un dollaro nel barattolo del caffè. Da quando il figlio compie miracoli, si permette una Cadillac diversa per ogni giorno della settimana, comprata con i soldi che dovrebbero servire per migliorare strade e scuole.
MULDER: Sa com'è, la gente ha bisogno di credere.
SCERIFFO DANIELS: Il 99% della popolazione di questo mondo è pazza, e gli altri corrono il rischio di essere contagiati.
MULDER: Anche se Hartley e Samuel sono degli impostori, sarà difficile accusare il ragazzo di omicidio.
SCERIFFO DANIELS: Dei testimoni affermano che i malati morivano mentre il ragazzo toccava le loro mani.
MULDER: Crede che li uccida in questo modo? Quando li tocca?
SCERIFFO DANIELS: Non voglio sapere come e perché lo fa. So solo che lo cerchiamo da martedì e non sappiamo dove sia andato a finire.
SCULLY: Non c'è niente di anormale in questi rapporti, a parte il fatto che non sono state mai effettuate le autopsie.
SCERIFFO DANIELS: Hartley ha bloccato le mie richieste di autopsia adducendo motivi religiosi, e il fatto che il medico legale appartenga alla Missione dei Miracoli non ci aiuta.
SCULLY: Forse potremo riuscire a far riesumare i corpi.

(Quella notte, Mulder, lo sceriffo e il vicesceriffo si recano al cimitero con una scavatrice per riesumare il corpo. Mulder guarda dietro di sé e nota un gruppo di persone che si avvicinano a loro, camminando con delle candele in mano.)

MULDER: Sceriffo.
SCERIFFO DANIELS: Sono i seguaci del reverendo Hartley, accidenti. Avevo detto ai miei uomini di evitare che venissero qui.
MULDER: A quanto pare ha molti credenti alle sue dipendenze.

(Il gruppo di persone si ferma, capitanato da Vance.)

LEONARD VANCE: In nome della missione dei miracoli, vi chiediamo di fermare questo sacrilegio.
SCERIFFO DANIELS: Non ha più a che fare solo con me Vance, ora se la vede con l'FBI.
SCULLY: Non intendiamo mancarvi di rispetto, stiamo investigando su un'ipotesi di omicidio, e la legge federale impone che si esegua un esame post-mortem su questi cadaveri.
LEONARD VANCE: Dovremo rispondere ad un'autorità ben al di sopra del governo, che considera peccato mortale disseppellire e violare i corpi dei defunti.
SCERIFFO DANIELS: Prima o poi faremo queste autopsie, questo è certo. Ci riusciremo.
LEONARD VANCE: I familiari della defunta non vogliono che la salma venga riesumata.
SCERIFFO DANIELS: Carol Wallace non aveva una famiglia.
LEONARD VANCE: Noi eravamo la sua famiglia, noi eravamo la sua famiglia. Ed è già stato difficile seppellirla una volta. Perciò se insistete a voler proseguire con questa storia, siamo pronti a organizzare una veglia, a fare qualunque cosa per fermare questo sacrilegio.
SCERIFFO DANIELS: Mulder. Scully. I miei uomini hanno appena ritrovato la macchina del ragazzo.
SCULLY: Tanto qui non c'è più molto da fare.
MULDER: Andiamo.

(Poco dopo, arrivano in auto di fronte ad un bar con sala da biliardo.)

SCERIFFO DANIELS: Non mi sembra un posto adatto per un redentore di anime.

(Entrano nella sala da biliardo, ci sono delle sedie ribaltate a terra. Il proprietario del bar, Phil, le sta sistemando.)

SCERIFFO DANIELS: Dov'è il ragazzo, Phil? (US nella versione originale il proprietario del bar si chiama Zook e non Phil)
PHIL: E' al gabinetto.
SCERIFFO DANIELS: Cos'é successo?
PHIL: Quel deficiente ha provocato una rissa. Questi predicatori da strapazzo che non reggono l'alcol!

(Samuel è seduto da solo in un tavolo, ha un vistoso livido in faccia. Lo sceriffo si avvicina a lui, mentre Mulder e Scully lo seguono.)

SCERIFFO DANIELS: Dov'eri finito Samuel, ti stavamo cercando.
SAMUEL: Davvero? Ero qui a riflettere.
SCERIFFO DANIELS: Mmm, avrai un sacco di tempo per riflettere in galera. Ti dichiaro in arresto.
SAMUEL: Per omicidio?
SCERIFFO DANIELS: Per sospetto omicidio.
SAMUEL: Le dispiace se prima finisco la birra?
SCERIFFO DANIELS: Va pure avanti, finiscila. Farò trascrivere a qualcuno la tua dichiarazione, e provvederò a far trainare la tua Cadillac.

(Lo sceriffo sta per andarsene, ma Mulder lo chiama)

MULDER: Sceriffo, che prove ha per accusarlo di omicidio?
SCERIFFO DANIELS: Quali prove vuole? Si è consegnato senza opporre resistenza.
MULDER: E' ubriaco lo guardi.
SCERIFFO DANIELS: Se è per questo è ubriaco e confuso. Parliamoci chiaro, la sua colpevolezza è fuori discussione. Deve dirci come ha fatto.
MULDER: Posso parlagli un momento?
SCERIFFO DANIELS: Si accomodi.
MULDER: Samuel, sono l'agente Mulder e questa è l'agente Scully, FBI. Vedo che ne hai prese di botte.
SAMUEL: Penitenza, signor Mulder.
SCULLY: Io piuttosto la definirei una rissa da osteria.
SAMUEL: Sa come si dice, il Signore dà, il Signore toglie. Si diventa troppo orgogliosi, e qualche volta è salutare ricevere una buona lezione, e si toglie a Dio il disturbo.
SCULLY: Il disturbo di cosa?
SAMUEL: Di umiliare il colpevole.
MULDER: Colpevole di omicidio?
SAMUEL: Sì signore.
MULDER: Come hai fatto Samuel?
SAMUEL: Evidentemente la mia superbia e la mia debolezza hanno attirato su di me il Diavolo. Ho insozzato la fonte della mia stessa fede, adesso il mio potere è contaminato.
SCULLY: E così secondo te avresti ucciso quelle persone toccandole.
SAMUEL: Io ho posato le mani sugli infermi, ho ridato loro la salute, ho lenito sofferenze, ho anche restituito la vita ai moribondi. Il Signore mi ha dato un dono speciale.
SCULLY: E ti ha comprato anche tutti quei gioielli? C'è qualcosa che non quadra nella tua storia.
SAMUEL: Mette in dubbio il potere di Dio per caso?
SCULLY: No, ma metto in dubbio la veridicità delle tue parole.
SAMUEL: Ho osservato gli infermi e ho visto le loro malattie, i loro cancri, così come vedo le pene di quest'uomo che ho di fronte.
MULDER: Davvero, e di che pene si tratta?
SAMUEL: Lei prova un dolore che riguarda un fratello, o una sorella. E' una vecchia ferita, mai rimarginata.
SCULLY: Cosa sarebbe questo, un trucco?
SAMUEL: Io non faccio trucchi.

(Scully si alza in piedi.)

SCULLY: Vado a chiamare lo sceriffo.
MULDER: Voglio sapere di più a proposito di questa ferita, dimmi.
SAMUEL: Vedo tutto molto chiaramente, era una sorella. Ha perso una sorella molto giovane. Qualcuno l'ha portata via.
MULDER: Che cos'altro vedi?
SAMUEL: Degli stranieri, una luce abbagliante.
SCULLY: Sceriffo!
SAMUEL: Sarebbe dovuto venire da me prima, forse avrei potuto lenire le sue pene.
SCULLY: Andiamo, facciamola finita.
MULDER: Devo parlargli ancora un attimo.
SAMUEL: Non posso aiutarla, non più ormai. Il mio potere è svanito.
SCERIFFO DANIELS: Le manette.

(Il vicesceriffo gli mette le manette.)

SCERIFFO DANIELS: Andiamo. Hai il diritto di non parlare e puoi chiamare il tuo avvocato.
SAMUEL: Voglio dirle una cosa, signor Mulder. Dio vigila sul suo gregge, ce ne dà prova ogni giorno. Apra il suo cuore, e forse il Signore le aprirà gli occhi.

(Lo sceriffo Daniels esce dal bar con Samuel. Mulder è ancora scosso dalle sue parole.)

SCULLY: Come credi che faccia?
MULDER: Io non lo so.


SCENA 4
TRIBUNALE DELLA CONTEA DI KENWOOD


(Si sta tenendo un'udienza preliminare per Samuel. Mulder e Scully sono presenti tra il pubblico in aula.)

AVVOCATO DI SAMUEL: Considerando il suo passato esemplare, e la natura altamente indiziaria di questo caso, chiedo che il mio cliente venga rilasciato sulla parola, senza obbligo di cauzione.

(Samuel si alza in piedi.)

SAMUEL: Signor giudice non dia retta a questa donna!
REVERENDO HARTLEY: Samuel!
SAMUEL: Mi lasci andare e la responsabilità sarà sua!
GIUDICE: Basta così, questo non è un pulpito, siamo in un tribunale se ancora non l'avesse capito.
SAMUEL: Sì signore.

(Samuel si siede.)

AVVOCATO DI SAMUEL: Chiedo scusa alla corte.
PROCURATORE DISTRETTUALE: Vostro onore, malgrado l'imputato si sia dichiarato colpevole, non vediamo il motivo di gravare la contea del suo mantenimento fino al processo, ma chiediamo una cauzione minima di 100.000 dollari.
GIUDICE: D'accordo, se non ci sono obiezioni la cauzione è fissata a 100.000 dollari, che dovranno essere versati direttamente alla cancelleria della corte.

(Mentre il giudice sta parlando, cominciano ad entrare in aula centinaia di locuste, che volando in ogni direzione spaventano tutte le persone presenti.)

GIUDICE: Oh ma, ma cosa sono? Che cos'è? Via via! Ma da dove vengono? Via!

(Samuel si alza in piedi e si rivolge alla folla in aula.)

SAMUEL: Che cos'altro deve accadere perché voi mi crediate? Il Signore ha testimoniato contro di me! Volete che invii un serpente a mordervi per convincervi della mia colpa?

(La folla abbandona l’aula.)


SCENA 5

(Mulder e Scully si trovano nella stanza di un motel. Scully sta esaminando una delle locuste, mentre Mulder legge ad alta voce un passo dalla Bibbia.)

MULDER: E quando venne il mattino, il vento dell'est portò le locuste, e le locuste invasero il mondo intero, così da ricoprirne tutta la superficie. Ed esse divorarono tutta l'erba della terra e tutti i frutti degli alberi che la grandine aveva risparmiato...
SCULLY: Smettila Mulder! Qualche migliaio di cavallette non si può considerare una piaga. Senza contare che abbiamo la campagna qui intorno, questa zona ha coltivazione particolarmente adatte all'invasione di questo genere di insetti.
MULDER: Già, forse in un campo di grano, ma non in un'aula di tribunale.
SCULLY: Allora qual è la prossima? L'uccisione del primogenito?
MULDER: Ah ah.
SCULLY: Questo tuo comportamento ha a che fare con quello che ti ha detto Samuel ieri sera? Riguardo a tua sorella...

(Mulder chiude la Bibbia. Prende un fascicolo sul letto e lo dà a Scully.)

MULDER: Mi hanno mandato i rapporti di alcuni casi dall'ospedale di Kenwood, sono stati stilati dai medici dei pazienti che si sono rivolti a Samuel dopo il fallimento delle cure convenzionali.
SCULLY: "Regresso spontaneo delle metastasi tumorali. Rigenerazione dei nervi dopo paraplegia in seguito a trauma".
MULDER: Ho incontrato dozzine di guaritori durante le mie indagini, ma nessuno come lui. Credo che Samuel sia sincero.
SCULLY: Ammetto che sia affascinante, ma esiste una vastissima letteratura medica che tratta esclusivamente di guarigioni spontanee inspiegabili.
MULDER: La medicina occidentale considera l'uomo in termini biochimici, giusto?
SCULLY: Mm mm.
MULDER: Ma il corpo può essere trattato anche come un sistema elettromagnetico.
SCULLY: La tua teoria è che se Samuel ha il potere di correggere questo campo di energia per curare, può anche distruggerlo per uccidere.
MULDER: Perché no?
SCULLY: D'accordo, ammettiamo che Samuel possa uccidere con il suo tocco, ma perché dovrebbe farlo?
MULDER: Beh, l'hai sentito Scully: "il Signore dà il Signore toglie". Può darsi che...

(Qualcuno bussa alla porta. Mulder va ad aprire. E' Leonard Vance.)

LEONARD VANCE: Se avete tempo a disposizione, il reverendo vorrebbe vedervi.


SCENA 6
CASA DEL REVERENDO HARTLEY

(Mulder e Scully si recano a casa del reverendo Hartley. Lui siede dietro una grande scrivania.)

REVERENDO HARTLEY: Sono stato molto sotto stress ultimamente, questo non giustifica la mia maleducazione di ieri, ma spero che comunque il vostro cuore riesca a perdonarmi.
MULDER: Perché ha chiesto di parlare con noi?
REVERENDO HARTLEY: Ho bisogno di aiuto.
MULDER: Samuel è accusato di omicidio quindi è un avvocato che le serve.
REVERENDO HARTLEY: Samuel è innocente.
MULDER: Come fa a esserne certo?
REVERENDO HARTLEY: Perché lui è mio figlio.
MULDER: Credo che questa argomentazione non convincerebbe la giuria. E certo la confessione di Samuel non aiuta.
REVERENDO HARTLEY: Voi dovete capire, Samuel ha una personalità molto complessa. Lui sente le cose come nessun altro. La puntura di un ago diventa una ferita per lui. Il suo potere viene dalla sua capacità di sentire, ma alcune persone temono questo potere, e dal basso delle loro debolezze cercano di distruggerlo.
SCULLY: Si riferisce allo sceriffo Daniels?
REVERENDO HARTLEY: Lo sceriffo ha tentato di ostacolarmi da dieci anni a questa parte, non è un segreto per nessuno.
SCULLY: Vede, lui è convinto che la sua missione sia un grande inganno.
REVERENDO HARTLEY: E' un uomo senza fede agente Scully. Sua moglie ha un'artrite deformante dolorisissima, ha le dita contorte come delle radici, eppure lui impedisce a Samuel di curarla.
SCULLY: Alla luce degli ultimi eventi non può biasimarlo.
REVERENDO HARTLEY: Non so come sia morta quella povera gente, non me lo so spiegare. E' per questo che vi chiedo di venire alla riunione stasera, così potrete vedere con i vostri occhi Samuel fare il lavoro del Signore. Posso contare sulla vostra presenza?

(Mulder guarda dalla finestra e vede una bambina con dei lunghi capelli castani, che indossa un vestito rosso, nel cortile.)

SCULLY: Credo di sì. Mulder sei d'accordo?
MULDER: Scusatemi.

(Mulder si alza all'improvviso ed esce dalla stanza. Esce fuori al cortile per vedere la bambina che aveva visto poco prima, ma non la vede più. C'è solo il custode che sta lavando una macchina.)

MULDER: Ha visto dov'è andata?
CUSTODE: Chi?
MULDER: La ragazzina.
CUSTODE: Non ci sono ragazzine qui intorno.

(Mulder, dal cortile, guarda una delle finestre del piano superiore della casa, e vede Samuel in piedi dietro la finestra che lo osserva. Scully nel frattempo raggiunge Mulder sul cortile.)

SCULLY: Mulder, cosa c'è?
MULDER: Una ragazza.
SCULLY: Chi, Jessica Lange? (US nella versione originale Scully dice Jessica Hahn)
MULDER: Una ragazzina.

(Mulder guarda di nuovo alla finestra di prima, ma Samuel non è più lì.)


SCENA 7
MISSIONE DEI MIRACOLI

(La sera stessa, il pubblico sta entrando nella tenda della Missione dei Miracoli, passando davanti al tavolo delle bibite. Leonard Vance è lì per accoglierli.)

LEONARD VANCE: Fratelli e sorelle accomodatevi. Lasciate passare le persone sulla sedia a rotelle, coraggio entrate.

(Margaret Hohman, una giovane donna sulla sedia a rotelle, entra accompagnata dai suoi genitori.)

LEONARD VANCE: Salve benvenuti alla missione dei miracoli, siete qui per vedere Samuel?
MADRE DI MARGARET: Sì, spero che ci sia perché il giornale dice che...
LEONARD VANCE: No, non ha importanza quello che dicono i giornali, il lavoro del Signore sarà fatto. Il giovane Samuel è qui per cacciare il Diavolo e curare gli infermi.
PADRE DI MARGARET: Sentito che ha detto tesoro?
MARGARET HOHMAN: Sicuro che riuscirà a vedermi?
LEONARD VANCE: Beh, sai che cosa facciamo? Ci mettero io una buona parola, mmh?. Come ti chiami cara?
MARGARET HOHMAN: Margaret Hohman.
LEONARD VANCE: Margaret? Allora Margaret aspetta qui, vedo se riesco a trovare qualcuno per farti mettere in prima fila, che te ne pare eh?

(La madre di Margaret la abbraccia, mentre lei beve un sorso dal bicchiere della bibita. Dietro le quinte, Samuel siede al tavolo del camerino. Il reverendo è di fronte a lui.)

SAMUEL: Non posso presentarmi là fuori, non dopo quello che è successo.
REVERENDO HARTLEY: Dio mette alla prova la fede di tutti noi, e dal momento che ha voluto che tu agissi in sua vece figlio mio, purtroppo ti ha riservato la prova più dura. Non rinunciare al tuo dono Samuel.
SAMUEL: Ma perché?
REVERENDO HARTLEY: Io sono un predicatore. Questo è il mio dono. Ma tutte le predicazioni del mondo non potrebbero mai eguagliare un miracolo che consolidi la fede e la speranza di tutta quella gente. Lascia che quest'uomo, al quale tu hai salvato la vita, sia testimone stasera della grazia e della bontà del tuo potere terapeutico.
LEONARD VANCE: Stanno aspettando tutti te Samuel.

(Nella tenda il coro sta cantando "Ready, you got to be ready" in continuazione, mentre la folla applaude e canta. Mulder e Scully entrano e trovano un posto per sedersi.)

PRESENTATORE: Preparatevi a ricevere il reverendo Hartley. Ecco il reverendo Hartley!

(Il reverendo entra e il pubblico applaude.)

REVERENDO HARTLEY: Sì, sono qui! Rendete grazie al Signore! Alleluia!
PUBBLICO: Alleluia!
REVERENDO HARTLEY: Lode al Signore!
PUBBLICO: Lode al Signore!
REVERENDO HARTLEY: Dio è qui stasera, Oh sì.

(Un'assistente passa a Mulder il piatto delle offerte)

ASSISTENTE: La vuol passare prego.
REVERENDO HARTLEY: Sento la sua presenza, la sento!

(Mulder passa il piatto delle offerte a Scully, che nota i soldi all'interno e lo passa oltre.)

SCULLY: I miracoli non sono certo a buon mercato.
REVERENDO HARTLEY: Dio è qui. Ed Egli è qui per guarire!
PUBBLICO: Alleluia!
REVERENDO HARTLEY: Sì Alleluia!
PUBBLICO: Alleluia! Lode al Signore!
REVERENDO HARTLEY: C'è un uomo che voglio presentarvi. Un uomo che si è trovato di fronte al Signore, ma che non si sentiva ancora pronto a seguirlo no, no il Signore aveva del lavoro per lui qui sulla Terra. Così avviene in cielo! Ho visto quest'uomo tornare dalla porta della morte.
PUBBLICO: E' un miracolo!
REVERENDO HARTLEY: Ed è qui ora tra noi oggi come prova vivente della capacità di Dio di fare miracoli.
PUBBLICO: Il Signore è grande! Lode al Signore!
REVERENDO HARTLEY: Signore e signori, fratelli e sorelle, il nostro amato fratello Leonard Vance.

(Il reverendo passa il microfono a Vance.)

LEONARD VANCE: Dal vangelo secondo Giovanni, capitolo 3: "Nessuno può compiere questi miracoli se non ha Dio accanto a sé". L'uomo a cui devo la vita è Samuel Hartley, e stasera è qui per guarire voi.
REVERENDO HARTLEY: Grazie Leonard. Signore e signori, il soldato di Dio, Samuel Hartley.

(Appena Samuel sale sul palco, Mulder vede di nuovo la bambina vestita di rosso. Si alza e cammina in quella direzione.)

PUBBLICO: Samuel aiutami.
SCULLY: Mulder!?

(Mulder continua a muoversi fra la folla, ma non vede più la bambina vestita di rosso. Samuel toccando la guancia di una donna.)

SAMUEL: Ricevi l'amore di Dio.

(Samuel imponendo le mani sulla testa di un uomo.)

SAMUEL: Senti il potere di Dio.

(Samuel inginocchiandosi di fronte alla sedia a rotelle di Margaret.)

SAMUEL: Prega con me.

(I genitori di Margaret, entrambi con una mano sulle sue spalle, pregano anch'essi.)

SAMUEL: Chiudi gli occhi.

(Samuel le tocca una guancia. Margaret sussulta, e improvvisamente le prende un attacco. Samuel, scioccato, si alza e indietreggia. I genitori cercano di aiutarla.)

MADRE DI MARGARET: Oh mio Dio!
PADRE DI MARGARET: Cosa hai fatto a mia figlia?!
REVERENDO HARTLEY: Per favore ascoltatemi, restate calmi.

(Scully cerca di farsi spazio tra la folla per raggiungere Margaret.)

SCULLY: Scusate, permesso.
REVERENDO HARTLEY: Ringraziamo tutti il Signore, dite con me Alleluia! Va tutto bene, non fatevi prendere dal panico. Preghiamo il Signore.
MADRE DI MARGARET: Bambina mia!
PADRE DI MARGARET: Margaret!
MADRE DI MARGARET: Bambina mia!

(Mulder e lo sceriffo Daniels raggiungono Scully. Margaret cade in silenzio. Scully controlla il polso di Margaret.)

SCULLY: E' morta.

(I genitori di Margaret piangono e abbracciano la figlia. Il reverendo accompagna Samuel, che è in lacrime, dietro le quinte.)


SCENA 8
OSPEDALE DELLA CONTEA DI KENWOOD


(Fuori dall'ospedale, Vance parla ad un gruppo di fedeli.)

LEONARD VANCE: Amatissimi amici, figli di Dio, fratelli e sorelle, se dissacrate il corpo allora ucciderete anche l'anima. Lasciate intatto il corpo di questa povera ragazza.

(All'interno dell'ospedale, Scully parla al padre di Margaret.)

SCULLY: Sappiamo che il reverendo Hartley ha fatto pressioni su di voi, ma questo è il terzo decesso legato alla Missione dei Miracoli.
PADRE DI MARGARET: Il reverendo Hartley dice che un'autopsia sarebbe contro le scritture.
SCULLY: Sua figlia di quale malattia soffriva signor Hohman?
PADRE DI MARGARET: Sclerosi multipla.
SCULLY: E non aveva mai avuto crisi prima d'ora?
PADRE DI MARGARET: No, che io sappia.
SCULLY: Vede io credo che la causa del decesso potrebbe essere stata un embolia oppure un aneurisma.
PADRE DI MARGARET: Ma il ragazzo le ha toccato soltanto la fronte.
SCULLY: Signor Hohman, lei si accontenterà di seppellirla senza sapere il motivo della sua morte? Senza sapere se c'è stato qualcosa di disonesto sotto?
PADRE DI MARGARET: Mi conceda un attimo.

(Il padre di Margaret va verso la moglie, che si trova piangente su una sedia. Mulder e Scully si allontanano per parlare in disparte.)

MULDER: Sei convinta che sia stato il ragazzo?
SCULLY: No.
MULDER: Perché?
SCULLY: Ho ricevuto un'educazione cattolica, ho una certa familiarità con le Sacre Scritture, e Dio non lascia mai che il Diavolo gli rubi la scena.
MULDER: Ti deve essere piaciuto l'Esorcista.
SCULLY: Era uno dei miei film preferiti. A proposito, chi stavi inseguendo tra la folla stasera?
MULDER: Credevo di aver visto qualcuno.
SCULLY: Quel ragazzo deve averti sconvolto vero?
MULDER: Perché che cosa te lo fa credere?
SCULLY: Nel bar Samuel ha nominato tua sorella. E' tua sorella che hai avuto l'impressione di vedere?
MULDER: E' la seconda volta che la vedo.
SCULLY: Forse sei tu che vuoi vederla.
MULDER: Non sono un visionario, Scully.
SCULLY: Mulder non sottovalutare il potere della suggestione. La maggiore forza di un guaritore è nella volontà di credere dei suoi pazienti. Immagini un miracolo ed è già quasi avverato. L'abbiamo imparato a medicina.
MULDER: E tu credi che Margaret Hohman e i suoi genitori immaginassero questo?

(Il padre di Margaret raggiunge Mulder e Scully.)

PADRE DI MARGARET: Potete andare avanti con le vostre indagini.


SCENA 9

(All'obitorio, Scully indossa le vesti da chirurgo e si prepara per l'autopsia. Parla al registratore.)

SCULLY: Sono le ore 23:21 del 7 marzo, il nome del soggetto è Margaret Hohman, sesso femminile, di razza bianca, 53 kg di peso.

(Dopo circa un'ora)

SCULLY: Mulder, guarda qui.
MULDER: E' necessario?
SCULLY: C'è una lesione al polmone, qui, ne ho trovate nel sistema polmonare e in quello cardiovascolare. Ci sono anche molti danni alle membrane mucose. Credo che sia morta per ipossia cellulare.
MULDER: Cioè?
SCULLY: Carenza di ossigeno nelle cellule.
MULDER: Quale può essere la causa?
SCULLY: La mia ipotesi è ingestione o iniezione di cianuro di sodio o di potassio, arsenico forse. Lo saprò con precisione quando avrò fatto gli esami tossicologici.
MULDER: Quanto ci vorrà?
SCULLY: Il laboratorio apre domattina.
MULDER: Provvedi che siano fatti al più presto possibile.


SCENA 10
PRIGIONE DELLA CONTEA DI KENWOOD


(Samuel giace sulla branda della sua cella. Mulder lo va a trovare.)

MULDER: Samuel, sono l'agente Mulder.
SAMUEL: Sì, che cosa vuole?
MULDER: Voglio parlare con te. Se preferisci che il tuo avvocato sia presente...
SAMUEL: Non mi importa, no.

(Il secondino apre la porta e Mulder entra nella cella.)

MULDER: Ho fatto chiamare lo sceriffo Daniels, sta venendo qui. Gli chiederò di rilasciarti.

(Il secondino chiude la porta. Samuel si alza in piedi.)

SAMUEL: Perché lo fa? Lei era presente, ha potuto vedere con i suoi occhi.
MULDER: Hai avvelenato Margaret Hohman?
SAMUEL: Avvelenato?
MULDER: L'hai avvelenata usando cianuro di sodio o di potassio? Perché è questo che l'ha uccisa.
SAMUEL: Non so di cosa stia parlando.
MULDER: Sei innocente Samuel. A meno che tu non abbia a che fare con la somministrazione del veleno.
SAMUEL: Qualunque sia la causa la responsabilità è mia signor Mulder.
MULDER: Le prove verranno esibite durante l'udienza di domani, la legge sull'Habeas Corpus li costringerà a rilasciarti, potresti andartene a casa a riposare.
SAMUEL: Per favore, mi lasci in pace.
MULDER: Senti Samuel, se pensi che la punizione dei tuoi peccati sia la morte di quelle persone...
SAMUEL: Il Signore ha testimoniato contro di me, io sono colpevole!
MULDER: Non starò qui a discutere con la tua retorica biblica, ma so che la legge ti considererà innocente. Dici di riuscire a vedere il mio dolore, guardami, cosa vedi ora?
SAMUEL: Non vedo niente, sono cieco ormai.
MULDER: No, Samuel non ti credo, io l'ho vista. Era lei vero?
SAMUEL: Sua sorella?
MULDER: Sei stato tu a farla apparire, non è vero? Guardami!
SAMUEL: Sono molto stanco, mi perdoni.
MULDER: E' viva? E' questo quello a cui devo credere? O è un trucco?
SAMUEL: Intende forse un trucco del Diavolo.

(Mulder si innervosisce.)

MULDER: Secondino!

(Mulder, mentre esce dalla prigione, incontra lo sceriffo Daniels e un secondino.)

SCERIFFO DANIELS: Sono arrivato in ritardo per il ballo.
MULDER: L'ho chiamata perché faccia uscire il ragazzo di prigione.
SCERIFFO DANIELS: Su quali basi?
MULDER: La sua innocenza.
SCERIFFO DANIELS: E' sicuro di sentirsi bene agente Mulder? Forse in confronto a lei noi non siamo nessuno, ma facciamo del nostro meglio per seguire la legge.
MULDER: E' inutile discutere, tanto Samuel vuole restare qui.
SCERIFFO DANIELS: Qual è il suo parere?
MULDER: Lei è determinato a farlo condannare per omicidio, mentre il vero colpevole è ancora in libertà.

(Mulder se ne va. Più tardi, il secondino, lo stesso che era accanto allo sceriffo Daniels, porta due uomini nella cella di Samuel.)

SECONDINO: Ti ho portato compagnia Sam.

(I due uomini entrano nella cella di Samuel e il secondino chiude la porta. Uno dei due uomini sbatte subito Samuel contro le sbarre con violenza. Il secondino si rivolge ad un altro prigioniero che si è accorto della scena.)

SECONDINO: Tu fatti i fatti tuoi.

(I due uomini picchiano ripetutamente Samuel.)


SCENA 11
CASA DELLO SCERIFFO DANIELS


(La mattina seguente, il vicesceriffo Tyson suona il campanello della casa dello sceriffo Daniels. Sua moglie si appresta ad andare ad aprire la porta.)

SCERIFFO DANIELS: Vado io. Lascia vado io.

(Vanno entrambi ad aprire la porta.)

VICESCERIFFO TYSON: Signora. Sceriffo.
LILLIAN DANIELS: Ciao Tyson, come va?
VICESCERIFFO TYSON: Sto bene signora, la ringrazio. Purtroppo in prigione c'è stato un incidente.
SCERIFFO DANIELS: Di che incidente stai parlando?
VICESCERIFFO TYSON: E' morto Samuel, il guaritore.


SCENA 12
PRIGIONE DELLA CONTEA DI KENWOOD

(All'esterno della prigione il corpo di Samuel viene portato via mentre una piccola folla sta a guardare. Mulder e Scully sono con lo sceriffo.)

SCULLY: Stamattina era solo in cella quando Mulder l'ha lasciato, come può essere successo?
SCERIFFO DANIELS: Ha fatto a botte con due teppistelli attaccabrighe che avevamo arrestato. Aveva delle brutte ferite alla testa. E' morto prima che arrivasse l'ambulanza.

(Il reverendo e Vance arrivano in macchina, mentre lo sceriffo comincia ad allontanarsi.)

REVERENDO HARTLEY: Il sangue di Samuel è stato versato, e sua la colpa!
LEONARD VANCE: Reverendo!
REVERENDO HARTLEY: Per quanto tempo si nasconderà dietro a questo distintivo prima che la verità venga svelata?
SCERIFFO DANIELS: Ho del lavoro urgente.
LEONARD VANCE: Reverendo...

(Lo sceriffo se ne va. Il reverendo comincia a seguirlo ma Vance lo blocca. Scully si avvicina al reverendo.)

SCULLY: Le siamo vicini nel suo dolore.
REVERENDO HARTLEY: Quel mio figliolo era benedetto, non ha mai fatto male a nessuno.
LEONARD VANCE: Andiamo reverendo, i fedeli prima o poi scopriranno cosa è successo a Samuel, e probabilmente è meglio che lo vengano a sapere da lei, coraggio. Agente Scully.

(Il reverendo e Vance se ne vanno. Scully si avvicina a Mulder, immerso nei suoi pensieri.)

SCULLY: Hai una strana espressione Mulder.
MULDER: Quale espressione?
SCULLY: Come quando hai dimenticato le chiavi e cerchi di capire come farai a rientrare in casa.


SCENA 13
TRIBUNALE DELLA CONTEA DI KENWOOD


(Più tardi, Mulder e Scully si recano nell'aula di tribunale vuota. Mulder si guarda intorno.)

SCULLY: Che cosa stiamo cercando esattamente?
MULDER: Indizi.
SCULLY: Ah.

(Mulder cammina e schiaccia una locusta morta. La prende e la esamina. Nota che alcune locuste sono intrappolate nella presa dell'aria condizionata.)

SCULLY: Cosa può significare?
MULDER: Cerchiamo di scoprirlo.

(Sul tetto Mulder trova un piccolo pezzetto di patata vicino al bocchettone dell'impianto di ventilazione. Chiama Scully per mostrarglielo.)

MULDER: Scully! E' un pezzo di patata. Hanno fatto una pista di cibo nell'impianto d'aerazione che conduce all'aula del tribunale. Porti quassù le locuste, ed ecco la piaga.
SCULLY: Come se le sono procurate?
MULDER: Le aziende di forniture biologiche le allevano su ordinazione per fattorie e università. Non sarà difficile scoprire chi è il responsabile.
SCULLY: E credi che chiunque sia stato sia anche il colpevole degli omicidi?

(Mulder annuisce.)


SCENA 14
CASA DEL REVERENDO HARTLEY


(Quella notte imperversa un forte temporale. Vance tossisce e si rigira nel suo letto, nella casa del revedendo Hartley. C'é un forte tuono e Vance vede Samuel in piedi di fronte al suo letto. C'é un’aura intorno al corpo di Samuel. Vance si spaventa e salta fuori dal letto.)

LEONARD VANCE: Ahhh! Tu sei morto! Ti hanno ucciso!
SAMUEL: Sì, ero morto, ma ora sono qui.
LEONARD VANCE: Noo!
SAMUEL: Perché mi hai tradito?
LEONARD VANCE: Noo!
SAMUEL: Tu hai ammazzato quella gente. Sono venuti da me per essere curati, e tu invece li hai ammazzati. Perché? Dopo che ti ho restituito la vita.

(Vance mostra le sue mani rovinate.)

LEONARD VANCE: E tu questa la chiami vita?

(Poco dopo bussano alla porta della casa del reverendo, che va ad aprire. Sono Mulder, Scully e lo sceriffo.)

REVERENDO HARTLEY: Che cos'altro vuole ancora sceriffo?
SCERIFFO DANIELS: Abbiamo un mandato di cattura per Leonard Vance. Dove si trova?
REVERENDO HARTLEY: State facendo un grosso sbaglio.
SCULLY: Temo di no, abbiamo rintracciato una sua ordinazione di insetticida a un'industria chimica di Noxville. Cianogeno bromuro, è una sostanza derivata dal cianuro.
REVERENDO HARTLEY: Leonard ha avvelenato quelle persone?

(Salgono tutti nella stanza da letto di Vance, mentre lui giace sul letto terrorizzato.)

SCERIFFO DANIELS: Coraggio si vesta signor Vance, lei è in arresto.
LEONARD VANCE: Sono colpevole, ho mancato.

(Scully odora il contenuto di una bottiglietta che si trova accanto al letto.)

SCULLY: Cianuro. Non c'è modo di stabilire quanto ne abbia ingerito.
MULDER: Chiamo un ambulanza.
SCULLY: No, è troppo tardi, dobbiamo portarlo noi in ospedale.
LEONARD VANCE: Mi sono chiesto, perché non mi ha lasciato morire? State in guardia dai falsi profeti, che vengono a voi con sembianze di pecora, ma sotto sono lupi famelici! E' questo quello che pensavo di lui, perché chi altri mi avrebbe riportato in vita con questo aspetto! E' stato qui.
MULDER: Chi?
LEONARD VANCE: Samuel!
SCERIFFO DANIELS: Quest'uomo sta delirando.
LEONARD VANCE: Era qui reverendo, proprio in questa camera, e mi ha perdonato.

(Vance muore.)


SCENA 15
STANZA DEL MOTEL DI SCULLY


(Più tardi, durante la notte, Scully scrive al suo computer, nella sua stanza al Motel.)

SCULLY: (fra sé e sé) Piuttosto che limitarsi a uccidere Samuel, Vance ha preferito screditarlo agli occhi del reverendo. Abbiamo prove che lo collegano sia all'infestazione dell'aula del tribunale, sia alla morte per avvelenamento dei tre membri della missione. L'ossessione di Vance però è sopravvissuta a Samuel, la sua coscienza l'ha tormentato fino alla follia, al punto da spingerlo a togliersi la vita. Così si concludono definitivamente le nostre indagini. Alla luce di questi avvenimenti si mette fortemente in dubbio la veridicità dei miracoli avvenuti a Kenwood, nel Tennessee.

(Mulder, nell'altra stanza, impacchetta alcuni suoi oggetti, inclusa una foto di Samantha. Squilla il telefono.)

MULDER: Pronto.

(Appena Scully chiude il suo computer, Mulder bussa alla sua porta.)

MULDER: Scully, ha telefonato lo sceriffo Daniels. Il corpo di Samuel è sparito dall'obitorio.


SCENA 16
OBITORIO


(Mulder, Scully, lo sceriffo Daniels e il vicesceriffo Tyson si recano all'obitorio. Mulder tira fuori il carrello vuoto dove giaceva il corpo di Samuel.)

MULDER: Nessun testimone?
VICESCERIFFO TYSON: Uno solamente, l'infermiera di notte, quella che ha steso il rapporto, Beatrice Salinger.
MULDER: Ha visto portar via il corpo?
VICESCERIFFO TYSON: Non esattamente.
MULDER: Come non esattamente?
SCERIFFO DANIELS: Agente, parli chiaro.
VICESCERIFFO TYSON: Non ha visto nessuno che portava via il corpo.
SCERIFFO DANIELS: Beh, e allora che ha visto?
VICESCERIFFO TYSON: Dice, dice di aver visto Samuel camminare e andare via da solo. Lo so che è pazzesco, ma è quello che mi ha detto.
MULDER: Viene con noi sceriffo?

(Mulder, Scully e lo sceriffo parlano a Beatrice Salinger.)

INFERMIERA SALINGER: Stavo bevendo una tazza di caffè, e controllavo le istruzioni per il mio turno di notte, quando è venuto verso di me. Aveva tutta la faccia piena di lividi.
MULDER: E' sicura che fosse lui?
INFERMIERA SALINGER: Beh, all'inizio ho pensato che fosse un'illusione ottica, accade spesso qui all'obitorio, così mi sono alzata per controllare, ma girato l'angolo l'ho perso. Era svanito nell'aria. Nella cella frigorifera il suo cadavere non c'era più.
SCERIFFO DANIELS: Non ci credo, questa è pura follia. Non voglio più ascoltare i vaneggiamenti di questa donna.
INFERMIERA SALINGER: Io non sono l'unica ad averlo visto sceriffo, quindi so di non essere pazza. Ci sono altre persone che l'hanno visto.

(Lo sceriffo se ne va. L'infermiera si rivolge a Mulder e Scully.)

INFERMIERA SALINGER: Non sono una visionaria, quello era Samuel.


SCENA 17
CASA DELLO SCERIFFO DANIELS


(Lo sceriffo Daniels torna a casa la mattina seguente. Si ferma un pò a riflettere da solo. Più tardi la moglie legge il titolo del giornale del mattino: "Guaritore assassinato resuscita. Un'infermiera afferma di averlo visto". Lo sceriffo siede tranquillamente affianco a lei.)

LILLIAN DANIELS: E' falso, vero Maurice? E' così. Il ragazzo era solo un impostore come dicevi tu, vero Maurice? Non è forse vero?

(Lo sceriffo la guarda, ma rimane in silenzio. Lei inizia a piangere. Bussano alla porta e lo sceriffo va ad aprire. E' il vicesceriffo Tyson.)

VICESCERIFFO TYSON: Signore, devo chiederle di venire con me. Il procuratore distrettuale vuole farle alcune domande sulla morte del ragazzo. 


SCENA 18
MISSIONE DEI MIRACOLI


(Più tardi, Mulder e Scully si trovano di fronte alla tenda della Missione dei Miracoli, mentre viene dismessa.)

SCULLY: Le domeniche non saranno più le stesse in questo posto.
MULDER: Ho la netta sensazione che il reverendo Hartley non riuscirà ad abbandonare il pulpito.
SCULLY: Anche senza suo figlio?
MULDER: Potrebbe addirittura rafforzare la sua fede. Ricorda che il ragazzo è risorto, e queste sono cose che possono succedere al massimo una volta ogni duemila anni.
SCULLY: Già, e l'invasione delle locuste dove la mettiamo? Spero che il reverendo Hartley non abbia organizzato questa sottrazione di cadavere per inscenare il miracolo dei miracoli.
MULDER: Non so perché, ma non credo.
SCULLY: Vorrei sapere cosa credi allora.
MULDER: Che gli uomini desiderano i miracoli così disperatamente da vedere ciò che vogliono vedere.

(Mulder cammina verso la macchina. Nel vetro della portiera vede riflessa di nuovo la bambina col vestito rosso. Si gira, ma non la vede più. Nel frattempo Scully si siede sul sedile del passeggero.)

SCULLY: Che fai non vieni?

(Mulder e Scully vanno via in macchina. Sullo sfondo si vede un cesto della spazzatura contenente molti poster con la scritta "Samuel guarisce".)


Trascrizione effettuata da MiracleMan

Kenwood, Tennessee


Per ulteriori informazioni sugli eventi accaduti in questo episodio consulta la timeline di questa stagione
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[Mulder] Quel ragazzo ha compiuto miracoli tutte le settimane negli ultimi dieci anni. E doppi la domenica.


 
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