di
Chris Carter
diretto da Daniel Sackheim
Per ulteriori informazioni sugli eventi accaduti in questo episodio consulta la timeline di questa stagione
diretto da Daniel Sackheim
Un pilota collaudatore, che ha fatto volare un oggetto volante costruito con tecnologia aliena, scompare. Mulder e Scully devono sfidare il loro governo per arrivare alla verità.
Mulder e Scully indagano sulla strana sparizione del Tenente Colonnello Robert Budahas, un pilota collaudatore militare vittima di episodi psicotici sospetti a causa dei quali è stato ricoverato in ospedale. Mulder sospetta che Budahas possa aver incontrato lo stesso destino di altri sei piloti che scomparirono misteriosamente dalla Base Aerea di Ellens mentre erano coinvolti in voli di veicoli sperimentali. Mulder suggerisce a Scully che tale scomparsa possa essere collegata a fenomeni paranormali e quindi classificata come un "X-File".
Mulder viene avvicinato da un uomo misterioso --chiamato "Deep Throat"-- che gli suggerisce di interrompere le indagini. Ciò nonostante, Mulder e Scully ignorano l'avvertimento e riescono a parlare con la signora Budahas, la quale descrive loro uno strano comportamento del marito, strani segni sulla pelle e un'avversione a parlare dei progetti militari top-secret a cui lavorava. Gli agenti ipotizzano che i piloti possano essere coinvolti nel Progetto Aurora, nome in codice dato dal Pentagono per identificare un progetto di test di voli sub-orbitali. Aiutati dal reporter Paul Mossinger e da alcune persone del posto, gli agenti si recano in una zona al confine con la vicina base militare. Durante la notte, Mulder e Scully avvistano due oggetti luminosi che eseguono manovre in volo ad una velocità elevatissima. Mentre stanno per mettersi all'inseguimento delle due luci, due ragazzi, Emil e Zoe, arrivano correndo dall'altro lato della rete di recinzione e la attraversano passando da un buco presente nella rete. Presto i cacciatori diventano prede quando un elicottero arriva su di loro dalla base. I quattro scappano e si ritrovano in un ristorante dove Emil e Zoe raccontano la loro storia riguardante lo spettacolo delle luci.
Mulder cerca di convincere Scully che i militari potrebbero far volare aerei costruiti usando tecnologia aliena. La signora Budahas telefona ai due agenti al loro hotel per informarli che suo marito è improvvisamente ricomparso. Il Tenente Colonnello, non ricorda comunque alcun dettaglio del suo passato militare. Mulder confessa a Scully di credere che la memoria di Budahas sia stata in qualche modo cancellata, e che egli --come gli altri piloti scomparsi che collaudavano aerei misteriosi-- sia psicologicamente incapace di aver a che fare con lo stress causato durante questi voli.
Gli agenti vengono avvicinati da alcuni uomini che si impadroniscono con la forza delle loro prove e ordinano loro di lasciare subito la città. Mulder invece torna alla base, e con l'aiuto di Emil e Zoe, attraversa il buco nella rete. Solo, all'interno della base, Mulder è attirato da un apparente UFO e viene fatto prigioniero dagli agenti della sicurezza della base. Gli viene somministrato un sedativo e sottoposto ad un trattamento da misteriose figure che sembrano medici.
Nel frattempo Scully viene aggredita da Mossinger, e scopre che in realtà egli lavora per i militari. Scully prende il controllo della situazione, lo prende in ostaggio minacciandolo con la pistola. Usa Mossinger per trovare Mulder, e quando scopre che Mulder si trova sotto la custodia dei militari, offre Mossinger per uno scambio con Mulder. Una volta tornato da lei, Mulder non ricorda il suo incontro con l'UFO, né cosa sia accaduto nella base a causa del trattamento a cui è stato sottoposto.
Tornato a Washington, Mulder viene avvicinato di nuovo da Deep Throat mentre si sta allenando. Deep Throat avverte Mulder che i due agenti hanno scelto un percorso molto pericoloso e che lo loro vite sono in pericolo ora che sanno la verità riguardo l'esistenza di vita extraterrestre.
DAVID DUCHOVNY - Agente speciale Fox Mulder
GILLIAN ANDERSON - Agente speciale Dana Scully
Attori Co-Protagonisti
JERRY HARDIN - Deep Throat
CHARLES CIOFFI - Capo Sezione Scott Blevins
MICHAEL BRYAN FRENCH - Paul Mossinger
ANDREW JOHNSTON - Col. Robert Budahas
SETH GREEN - Emil
LALAINIA LINDEJERG - Zoe
VINCE METCALFE - Kissell
GABRIELLE ROSE - Mrs. Anita Budahas
MONICA PARKER - Ladonna
DOC HARRIS - Mr. McLennen
SHEILA MOORE - Verla McLennen
JOHN CUTHBERT - Commanding Officer
BRIAN FURLONG - Lead Officer
MICHAEL PUTTONEN - Motel Manager
Trasmesso la prima volta in TV
17/09/93
03/08/94
Mulder viene avvicinato da un uomo misterioso --chiamato "Deep Throat"-- che gli suggerisce di interrompere le indagini. Ciò nonostante, Mulder e Scully ignorano l'avvertimento e riescono a parlare con la signora Budahas, la quale descrive loro uno strano comportamento del marito, strani segni sulla pelle e un'avversione a parlare dei progetti militari top-secret a cui lavorava. Gli agenti ipotizzano che i piloti possano essere coinvolti nel Progetto Aurora, nome in codice dato dal Pentagono per identificare un progetto di test di voli sub-orbitali. Aiutati dal reporter Paul Mossinger e da alcune persone del posto, gli agenti si recano in una zona al confine con la vicina base militare. Durante la notte, Mulder e Scully avvistano due oggetti luminosi che eseguono manovre in volo ad una velocità elevatissima. Mentre stanno per mettersi all'inseguimento delle due luci, due ragazzi, Emil e Zoe, arrivano correndo dall'altro lato della rete di recinzione e la attraversano passando da un buco presente nella rete. Presto i cacciatori diventano prede quando un elicottero arriva su di loro dalla base. I quattro scappano e si ritrovano in un ristorante dove Emil e Zoe raccontano la loro storia riguardante lo spettacolo delle luci.
Mulder cerca di convincere Scully che i militari potrebbero far volare aerei costruiti usando tecnologia aliena. La signora Budahas telefona ai due agenti al loro hotel per informarli che suo marito è improvvisamente ricomparso. Il Tenente Colonnello, non ricorda comunque alcun dettaglio del suo passato militare. Mulder confessa a Scully di credere che la memoria di Budahas sia stata in qualche modo cancellata, e che egli --come gli altri piloti scomparsi che collaudavano aerei misteriosi-- sia psicologicamente incapace di aver a che fare con lo stress causato durante questi voli.
Gli agenti vengono avvicinati da alcuni uomini che si impadroniscono con la forza delle loro prove e ordinano loro di lasciare subito la città. Mulder invece torna alla base, e con l'aiuto di Emil e Zoe, attraversa il buco nella rete. Solo, all'interno della base, Mulder è attirato da un apparente UFO e viene fatto prigioniero dagli agenti della sicurezza della base. Gli viene somministrato un sedativo e sottoposto ad un trattamento da misteriose figure che sembrano medici.
Nel frattempo Scully viene aggredita da Mossinger, e scopre che in realtà egli lavora per i militari. Scully prende il controllo della situazione, lo prende in ostaggio minacciandolo con la pistola. Usa Mossinger per trovare Mulder, e quando scopre che Mulder si trova sotto la custodia dei militari, offre Mossinger per uno scambio con Mulder. Una volta tornato da lei, Mulder non ricorda il suo incontro con l'UFO, né cosa sia accaduto nella base a causa del trattamento a cui è stato sottoposto.
Tornato a Washington, Mulder viene avvicinato di nuovo da Deep Throat mentre si sta allenando. Deep Throat avverte Mulder che i due agenti hanno scelto un percorso molto pericoloso e che lo loro vite sono in pericolo ora che sanno la verità riguardo l'esistenza di vita extraterrestre.
Attori Protagonisti
DAVID DUCHOVNY - Agente speciale Fox Mulder
GILLIAN ANDERSON - Agente speciale Dana Scully
Attori Co-Protagonisti
JERRY HARDIN - Deep Throat
CHARLES CIOFFI - Capo Sezione Scott Blevins
MICHAEL BRYAN FRENCH - Paul Mossinger
ANDREW JOHNSTON - Col. Robert Budahas
SETH GREEN - Emil
LALAINIA LINDEJERG - Zoe
VINCE METCALFE - Kissell
GABRIELLE ROSE - Mrs. Anita Budahas
MONICA PARKER - Ladonna
DOC HARRIS - Mr. McLennen
SHEILA MOORE - Verla McLennen
JOHN CUTHBERT - Commanding Officer
BRIAN FURLONG - Lead Officer
MICHAEL PUTTONEN - Motel Manager
Trasmesso la prima volta in TV
17/09/93
03/08/94
- 1013 – Il numero del file per questo caso è #DF101364
- L’articolo sulla Base Aerea di Ellens che Scully legge è stato scritto da ‘Chris Carter’.
- 11:21 – Il Colonnello Budahas dice a Mulder e Scully che la sua data di nascita è il 21/11/48
- 1013 – La patente che richiede Scully ha il numero CC1356. CC è nato il 13/10/56.
- Il furgone come il marchio “Abramowitz Plumbing” è realmente il furgone dell’addetto al mixer del suono Michael Williamson.
- La Ellens Air Force Base in Idaho è in realtà il Boundary Bay Airport di Ladner che normalmente offre ospitalità a qualche aereo leggero e qualche aliante.
- Andrew Johnston, che qui interpreta il ruolo del colonnello Robert Budahas, ritorna nell'episodio "#2X16 Colony -L'invasione dei cloni" nei panni dell'agente Barry Weiss.
Ciao, sono Chris Carter.
Questo è il secondo episodio di X-Files. Quello che state guardando risale al primo giorno di riprese del primo episodio dopo la puntata pilota. Dan Sackheim è alla regia ed ha prodotto l’episodio pilota di X-Files. Siamo tornati diversi mesi dopo con una nuova troupe ed un differente direttore della fotografia, John Bartley. Questa era la nostra prima scena . Dan possiede un entusiasmo meraviglioso e contagioso, e penso che quando ha diretto questa sequenza probabilmente ha fornito l’impronta per i cinque anni successivi dello show.
Penso che sia interessante che nei primi quattro episodi di questa serie, tre di questi riguardino gli UFO e i rapimenti alieni. Se dovessi tornare indietro e dire alle persone come produrre una serie televisiva di successo, gli direi di non fare in questo modo. In realtà sembrava che stessimo producendo un show che riguardava gli alieni e gli UFO, ma invece, quello che stavamo facendo era porre le basi della mitologia che avrebbe costituito la spina dorsale della serie. Divenne molto più di uno show sugli alieni e i rapimenti alieni, anche se quello era l’argomento in realtà, quello era il nostro punto di partenza visto che Mulder credeva che sua sorella fosse stata rapita dagli alieni. Penso che sia proprio questa ricerca personale che meglio caratterizza la relazione tra Mulder e Scully. Lei viene coinvolta personalmente nella vita di Mulder, e tutto questo li porta ad essere più vicini, e di conseguenza gli episodi mitologici diventano uno degli aspetti più popolari della serie.
Anche se è il secondo episodio, non avevamo ancora una sigla iniziale come potete notare qui, era ancora in lavorazione, ed è una cosa molto strana per una serie televisiva.
Credo che questa scena sia stata girata a Vancouver in un ristorante di nome “The Meat Market”, ed era davvero una location di second’ordine rispetto a quello che si aspettavano gli scenografi. Bob Budahas era il nome di qualcuno con cui ho frequentato il liceo, e non so perché, ma quel nome è diventato una sorta di scherzo reiterato. Le persone non pensavano che fosse un nome vero, e ricordo che qualche autore mi ha preso in giro per questo durante il corso dello show.
Non possiamo sottovalutare il contributo che Dan Sackheim ha dato allo show. Le cose che ha introdotto in questo primo episodio mitologico, in realtà il secondo episodio mitologico dato che possiamo pensare all’episodio pilota e a Deep Throat come un episodio mitologico diviso in due parti, l’energia che ha portato Dan, la conoscenza, la scelta degli obbiettivi, girare campi lunghi qui, fornisce allo show un aspetto ed un’atmosfera a cui poi ci siamo ispirati. Gli altri registi l’hanno usato come punto di partenza aggiungendo anche altri incredibili effetti, ma in realtà è stato Dan che ci ha mostrato come doveva essere fatto. Qui stavamo lavorando con il budget più basso con il quale abbiamo mai lavorato, penso fosse poco più di un milione di dollari, che è pazzesco rispetto alla televisione odierna, la televisione del 2005. Un budget poco più alto di un milione di dollari per provare a girare l’episodio in otto giorni, lavoravamo 24 ore al giorno, una vera sfida. Non potevamo fare il lavoro che volevamo fare, e realizzare lo show che volevamo realizzare con così poco denaro e così poco tempo, e penso che sia palese.
Sono sempre stato interessato a realizzare un personaggio come quello che Jerry Hardin sta interpretando qui, il personaggio di Deep Throat, una persona che diventerà l’informatore di Mulder. Ho preso l’ispirazione da uno dei miei film preferiti, “Tutti gli uomini del presidente”, e penso che Jerry Hardin sia stata una scelta facile. Ha finito col diventare un’ottima scelta perché gli piaceva interpretare la parte. Durante la prima stagione lo facevamo venire a Vancouver molto spesso, per quello che in realtà ammontava a non più di tre o quattro minuti di scena, ma era molto, molto bravo. Lo avevo visto in un film intitolato “Il socio”, tratto da un libro di John Grisham, ed ho pensato che fosse eccellente in quella pellicola. Aveva quel modo, quella solennità e quel tipo di abilità per interpretare un cattivo senza essere eccessivo.
Anche John Bartley è stato molto importante per lo show. Il direttore della fotografia dell’episodio pilota, Tom Del Ruth, ha fatto un lavoro meraviglioso, in effetti è stato nominato per un premio cinematografico, penso che abbia vinto quell’anno per X-Files, ma non poteva rimanere con noi per tutta la serie. (ndr. Chirs si sbaglia, Del Ruth ha ricevuto solo una nomination per un ASC Award) Quindi venne assunto John Bartley che aveva già fatto diversi show, come lo show di Stephen Cannell, ed aveva lavorato precedentemente con diverse persone già coinvolte in X-Files, JP Finn per esempio, che era il direttore di produzione, ma in realtà è stato Bob Goodwin, che era il co-produttore esecutivo dello show, che mi disse che sarebbe stato un bene assumerlo, ed infatti lo è stato.
Bob Goodwin, che finirà per dirigere gli episodi chiave della mitologia, l’apertura ed i finali di stagione che sono sempre episodi mitologici, non solo ha portato grandi professionisti, ma ha messo insieme una troupe grandiosa con cui ha lavorato finché siamo rimasti a Vancouver. In questo episodio ha finito anche col diventare una sorta di regista della seconda unità e lavorava giorno e notte, per essere sicuro di terminare l’episodio in otto giorni, che è già un miracolo.
Questo episodio è stato ispirato da una sorta di letteratura sugli UFO, se così possiamo dire. C’è una teoria di chi crede negli UFO, riguardo alla tecnologia aliena, secondo la quale l’Area 51, la Nellis Air Force Base, è il luogo dove questa tecnologia è stata catturata o ritrovata, cercando in posti come Roswell, nel Nuovo Messico, il famoso sito dove è precipitato un UFO penso nel 1947 o 48. Ad ogni modo, ho chiamato questa base aerea “Ellens Air Force Base” – non so perché non mi è venuto in mente di chiamarla Nellis, ma avevo un’amica al liceo il cui cognome era Ellens e quindi questo era una sorta di omaggio a lei. La maggior parte dei nomi dei personaggi nello show derivano da amici di scuola o amici di lunga data, ed è diventato una specie di segno di distinzione essere un personaggio in X-Files, in modo particolare un personaggio morto in X-Files.
Questa attrice si chiama Gabrielle Rose ed è una delle migliori attrici di Vancouver ed abbiamo potuto utilizzarla in questo primo episodio. Non penso sia mai apparsa di nuovo nello show, ed è strano perché abbiamo usato gli stessi attori più volte durante il corso della serie.(ndr. Chris si sbaglia, in The Host interpreta la Dott.ssa Zenzola) Lei ha preso parte ad uno dei miei film preferiti, “The Sweet Hereafter”, nei panni di un’autista di autobus molto sfortunata e pensavo che fosse magnifica in quel film.
Il progetto dal quale ho preso l’ispirazione, il progetto che si dice abbia messo in atto l’aeronautica militare statunitense, si chiama “Progetto Aurora”. Mi ricordo di quando me ne stavo seduto nella mia casa nel sud della California e sentivo questi rumori “acustici”, e la gente parlava di questo Progetto Aurora nel quale erano coinvolti velivoli di cui l’aeronautica negava l’esistenza, che sorvolavano il sud della California. E questo è una sorta di accenno a quell’episodio, alle voci sull’esistenza di velivoli che solcavano i cieli usando una tecnologia ibrida aliena.
Mark Snow è arrivato ed ha composto la colonna sonora dopo che ne avevamo avuta una temporanea, quella che avevamo inserito nell’episodio pilota. Questa era l’occasione per Mark Snow per non seguire necessariamente la strada di quella colonna sonora che avevamo messo insieme, o dovrei dire, che avevamo comprato e messo lì. Penso che questa fosse la prima vera colonna sonora che Mark Snow realizzava da solo ed aveva inoltre il compito di stabilire anche il tono alla serie. La sua musica è molto più minimalista qui, in effetti c’è molto meno musica qui di quella che, penso, avremmo dovuto usare. Abbiamo avuto più spunti musicali in seguito. Facevamo molta più attenzione ed esitavamo molto riguardo al realizzare più di uno show reale, perché il network era determinato a voler chiudere ogni episodio con una fine che avesse una spiegazione. Al termine di questo episodio potete vedere che in effetti c’è la voce di Scully che fornisce un breve riepilogo di quello che è accaduto. Questo diventa una sorta di tema nei primi episodi di questa stagione e della serie, proprio perché il network non voleva che il pubblico si ponesse delle domande, quando questo invece era proprio il segreto dello show. Riguardava il paranormale e il soprannaturale e si supponeva che le persone si ponessero delle domande, fossero curiose. Quindi, c’erano alcune cose che stavamo provando a sperimentare, e penso che probabilmente abbiamo impiegato la prima metà della stagione prima di intraprendere finalmente la strada giusta e capire come produrre al meglio questo show sotto tutti gli aspetti.
Questo era uno dei miei vicini di casa, Micheal Brian French. Era una parte piuttosto piccola e lui è un attore incredibile. Era un ruolo piccolo che ha finito col farci portare un attore da Los Angeles, che era costoso e raro per noi. Provavamo ad ingaggiare la maggior parte dei ruoli che potevamo fuori da Vancouver. Quindi, ancora una volta, stavamo imparando.
A dire il vero esiste una tavola calda di nome Little A’Le’Inn fuori dalla base aerea di Nellis ed è a quella a cui mi sono ispirato. E ancora una volta, non so perché non l’ho chiamata Little A’Le’Inn. Eravamo impegnati a costruire un nostro mondo quando penso che in definitiva sarebbe stato meglio rimanere ancorati ai fatti così come si presentavano. (Nell’episodio Dreamland della sesta stagione possiamo vedere un locale che ha proprio quel nome!)
In realtà, sono stato coinvolto fin dall’inizio nella realizzazione dello show e sono diventato un pilota io stesso ed ho volato sopra ed attorno alla Nellis Air Force Base e so adesso che è una zona dove è interdetto il volo, non si può volare in quel luogo. E’ un’area riservata e non ci sono eccezioni a quella regola. Penso che questo abbia aggiunto o approfondito il sospetto che l’aeronautica stesse compiendo esperimenti e test senza renderli pubblici. Questo ha solo aiutato uno show come X-Files in cui c’è un profondo sospetto riguardo al governo, alle azioni che compie, alle sue motivazioni ed al suo comportamento.
Siamo andati lontano dalla città, fino a dove potevamo arrivare senza incorrere in penali finanziarie, per effettuare questa ripresa, che è stata fatta all’aeroporto di Boundary Bay ed era una grande location. Alla fine, penso, abbiamo passato giorno e notte in quel posto, girando questa ed altre scene, inclusa quella nell’hangar che vedrete tra poco.
Ricordo che mi ero imbarcato nella scrittura di questo episodio e stava venendo fuori qualcosa di non troppo spettacolare a questo punto della storia. E’ stato James Wong, che era entrato nello show insieme a Glen Morgan, che mi ha suggerito di fare qualcosa di più grande, e quindi abbiamo fatto andare in frantumi il lunotto posteriore della macchina.
Quello che state guardando adesso, penso che sia uno dei peggiori effetti che abbiamo mai realizzato in X-Files. Era veramente una questione di tempo e denaro e a quel punto, nei primi anni ’90, quegli effetti speciali erano ancora abbastanza grezzi e difficili da realizzare. Mi ricordo che me ne stavo seduto in studio con Mat Beck, l’uomo che era produttore e supervisore degli effetti speciali, mentre tentavamo di migliorare questo effetto tanto da farlo sembrare tridimensionale, ma non avevamo il tempo per farlo. Penso che avessimo terminato giusto in tempo per la messa in onda ed abbiamo realizzato quello che alla fine assomigliava ad un qualche tipo di gioco del ping-pong in versione hi-tech.
Questo è un vero elicottero che vola nella notte, per il quale abbiamo dovuto ottenere un permesso speciale per Vancouver. Mi era stato detto che era proibito far volare gli elicotteri di notte, quindi è stato necessario uno sforzo ulteriore sia da parte della troupe che dei produttori. Notate Seth Green qui, che è poi diventato famoso per i film di Austin Powers tra gli altri, ha avuto una grande carriera, e noi abbiamo avuto l’opportunità di ingaggiarlo molto presto in X-Files quando era ancora relativamente sconosciuto.
La Yellow Base a cui ci si riferisce qui, in effetti proviene dalla vera mitologia e letteratura sugli UFO e si dice che sia un luogo che abbia molto a che fare con cose aliene nella base aerea di Nellis.
Questa penso che sia la ragione per cui X-Files è diventato un successo. Scene come questa dove ci sono Mulder e Scully punto-contro-punto, la scettica ed il credente. Capiamo quanto si divertono a stare insieme, quanto a lei piace lavorare con lui, è più del solo ordine di invalidare gli X-Files, e invalidare Mulder. E’ affascinata da Mulder ed inizia a piacergli, ed inizia, in un certo senso, a credere in quello che lui sta facendo mentre mantiene la sua distanza ed il suo riserbo scientifico. Penso davvero che fosse uno show con una relazione così come altri show ne avevano già mostrate, Moonlight e tanti altri. Era il rimbeccarsi, erano gli attori, la loro abilità nel rappresentarla. All’inizio non sapevamo quanto esattamente fossero bravi come attori di commedia e come funzionassero i loro tempi comici, ma possiamo vedere tutto ciò in piccole scene come questa.
Penso a come si sviluppano le storie di X-Files, questa è una storia abbastanza scarna in effetti. E’ un continuo girare intorno, trovare una piccola storia, ma era difficile costruire l’idea che il governo sapesse dell’esistenza degli extraterrestri e fosse disposto a qualsiasi cosa per proteggere questo segreto da persone come Mulder. Erano pronti a qualsiasi cosa e a sacrificare la vita delle persone allo scopo di utilizzare e sperimentare il materiale nascosto.
E’ plausibile che se hai lavorato ad alcuni di questi progetti, questi progetti top-secret, questi risiedono nella tua memoria. Si suppone che ci sia un luogo in Nevada dove vengono portate le persone, e si dice, o è stato detto da chi lavora in quel luogo, che viene fatto loro il lavaggio del cervello, viene sottratta loro la memoria, e non c’è nessuno tipo di controllo sui loro movimenti o sulle loro azioni. Non c’è fine a queste voci e a quello che viene scritto a riguardo, quindi in realtà tutto quello che puoi inventarti sugli UFO rientra nel regno del possibile, perché sono tutte voci, allusioni e supposizioni.
In effetti, penso che questo show è diventato più oscuro in termini della sua cinematografia, mentre andava avanti. Questo è davvero un episodio molto luminoso. Gli episodi in seguito sono diventati più nebulosi, molto meno illuminati. In un certo senso, lo show è diventato più noir nel suo approccio e nel suo aspetto mentre progrediva. Penso che la natura di una serie televisiva sia imparare quello che funziona e cosa funziona meglio, e cosa è più pauroso. Un episodio come questo, non è la festa della paura, forse aveva bisogno di un approccio più luminoso, ma penso che l’episodio che lo ha seguito, Squeeze, è molto più oscuro e pesante, come in effetti doveva essere.
Questo è un aspetto fondamentale di una storia sugli UFO, gli uomini con gli occhiali scuri, gli uomini in nero come in questo caso, chi vola su elicotteri senza simboli, chi lavora per agenzie governative segrete.
L’uomo che prende la pistola di Mulder qui è diventato il nostro coordinatore degli stunt a tempo pieno, Tony Morelli, ed ha finito per lavorare nello show con quel ruolo probabilmente per quattro dei cinque anni che siamo stati a Vancouver.
CC1356 sono le mie iniziali, giorno e anno di nascita. Ogni numero, data, compleanno, ecc.. ha, di solito, qualche tipo di riferimento, rilevanza o significato nascosto.
Penso che questa sia la prima ed ultima maglia polo che abbiamo mai visto in X-Files. (ndr. in Arcadia Mulder la indossa, ma è in missione sotto copertura) Problemi di guardaroba erano sempre presenti. Penso che una volta che ho visto quella maglia ho messo al bando quel tipo di abbigliamento nello show. Non era lusinghiero nei confronti dell’agente Mulder e non era qualcosa che pensavo potesse indossare al di fuori del lavoro, come in questo caso.
David Duchovny, guardate questa scena in cui potete vedere i suoi occhi molto chiaramente. David Duchovny in realtà ha una pupilla più larga di un’altra a causa di un infortunio di pallacanestro, forse più lunga, doveva mettere realmente delle gocce negli occhi prima di girare ogni scena per dilatare quella pupilla o viceversa, per espandere l’altra cosicché i suoi occhi fossero sempre bilanciati. Ma poi ci ha rinunciato, si è semplicemente adattato a questa differenza e penso che fosse sempre più interessante rispetto ad un viso del tutto simmetrico.
Il guardaroba di Scully qui, anche il suo guardaroba era un cantiere ancora aperto.
Stavamo realmente girando in una vera base aerea qui, ci abbiamo girato giorno e notte. In sostanza la scena terminerà col mostrarci un UFO, con cui Mulder viene in contatto. E’ stato il nostro primo vero test, come una sorta di squadra che stava realizzando un effetto speciale molto elaborato con un budget ed una programmazione televisiva. Penso che questo effetto fosse particolarmente buono, viste le restrizioni che avevamo. Quello che stavamo cercando, quello che è stato aggiunto in modo digitale, era una sorta impalcatura di luci da discoteca che alla fine abbiamo noleggiato da un fornitore e abbiamo come ri-equipaggiato e aggiunto. Questa scena, che Dan Sackheim ha girato così bene, era molto elaborata ed è stata fatta, penso, proprio mentre stava arrivando l’alba e potete vedere la differenza nel cielo qui. John Bartley ha provato a lavorare sugli angoli per fare in modo che non si vedesse troppo di quel cielo dove il sole stava sorgendo, girando verso ovest, tentando di mantenerlo più scuro possibile, ma una delle difficoltà di produrre uno show come X-Files consiste nel fatto che è uno show d’azione e ha molte scene ambientate in location esterne. Abbiamo imparato come realizzarle man mano.
L’attore che vedete qui, Micheal Puttonen, in effetti è diventato quasi come una parte della troupe di X-Files, ha partecipato a diversi episodi durante dello show quando eravamo a Vancouver.
Questo episodio è diventato importante anche per la mitologia. E’ l’introduzione del personaggio di Deep Throat, e anche se ci sono solo quattro o cinque episodi mitologici nella prima stagione su un totale di 25, c’è una connessione tra questo primo episodio dopo il pilota e l’ultimo episodio della stagione. In questo modo lo show sembrava avere un’idea portante. Aveva una struttura ed un concetto di quello che stava tentando di portare avanti. Penso quindi che questo è probabilmente uno dei più importanti episodi nella vita della serie, perché realmente crea in aggiunta, o insieme al pilota, quello che sarà la più grande e finale ricerca di Mulder e Scully e come in Erlenmeyer Flask, il finale della stagione, in cui ognuno è sacrificabile, in un questo caso sembra che anche Mulder sia sacrificabile.
Vancouver è stata una parte molto importante per il successo dello show fin dall’inizio, proprio per location come questa – tetre e desolate. Aveva così tanti aspetti differenti. Non avremmo potuto fare questo show a Los Angeles, sicuramente non le prime cinque stagioni, in modo così efficace, proprio perché non avevamo così tante location, così tante risorse a cui attingere.
Non penso che Gillian Anderson abbia mai maneggiato una pistola prima di lavorare in X-Files e questa, essendo il secondo episodio, era una delle sue prime esperienze con un’arma e c’è stata, credo, una buona dose di pratica e apprendimento, per insegnare ad entrambi Gillian e David, come tenere nel modo giusto una pistola, come rendere credibile che fossero agenti dell’FBI. Ho sempre detto che lo show è tanto più spaventoso quanto è credibile, questa era la prova più grande.
E’ molto importante, penso, per la serie e per la relazione di questi due personaggi, mostrare quanto Scully sia disposta ad oltrepassare i limiti per Mulder, anche se il suo compito consiste nell’invalidare il suo lavoro, dimostrare che è pazzo, in realtà lei rischierebbe la vita per lui ed è la parte più nobile del suo personaggio che traspare qui, è il legame ed il rispetto che ognuno ha per l’altro, anche se non credono nelle stesse cose.
DF101364 è la data di nascita di Dana Freedman, ora Dana Walden, che ha lavorato allo show come autrice e adesso lavora per gli studi televisivi della 20th Century Fox.
Penso che anche la felpa strappata sia scomparsa ben presto dal guardaroba di Mulder.
Questo è probabilmente il momento migliore e più efficace dell’intera mitologia di X-Files. E’ recitata in modo eccellente da Jerry Hardin qui nel ruolo di Deep Throat.
Questo è il secondo episodio di X-Files. Quello che state guardando risale al primo giorno di riprese del primo episodio dopo la puntata pilota. Dan Sackheim è alla regia ed ha prodotto l’episodio pilota di X-Files. Siamo tornati diversi mesi dopo con una nuova troupe ed un differente direttore della fotografia, John Bartley. Questa era la nostra prima scena . Dan possiede un entusiasmo meraviglioso e contagioso, e penso che quando ha diretto questa sequenza probabilmente ha fornito l’impronta per i cinque anni successivi dello show.
Penso che sia interessante che nei primi quattro episodi di questa serie, tre di questi riguardino gli UFO e i rapimenti alieni. Se dovessi tornare indietro e dire alle persone come produrre una serie televisiva di successo, gli direi di non fare in questo modo. In realtà sembrava che stessimo producendo un show che riguardava gli alieni e gli UFO, ma invece, quello che stavamo facendo era porre le basi della mitologia che avrebbe costituito la spina dorsale della serie. Divenne molto più di uno show sugli alieni e i rapimenti alieni, anche se quello era l’argomento in realtà, quello era il nostro punto di partenza visto che Mulder credeva che sua sorella fosse stata rapita dagli alieni. Penso che sia proprio questa ricerca personale che meglio caratterizza la relazione tra Mulder e Scully. Lei viene coinvolta personalmente nella vita di Mulder, e tutto questo li porta ad essere più vicini, e di conseguenza gli episodi mitologici diventano uno degli aspetti più popolari della serie.
Anche se è il secondo episodio, non avevamo ancora una sigla iniziale come potete notare qui, era ancora in lavorazione, ed è una cosa molto strana per una serie televisiva.
Credo che questa scena sia stata girata a Vancouver in un ristorante di nome “The Meat Market”, ed era davvero una location di second’ordine rispetto a quello che si aspettavano gli scenografi. Bob Budahas era il nome di qualcuno con cui ho frequentato il liceo, e non so perché, ma quel nome è diventato una sorta di scherzo reiterato. Le persone non pensavano che fosse un nome vero, e ricordo che qualche autore mi ha preso in giro per questo durante il corso dello show.
Non possiamo sottovalutare il contributo che Dan Sackheim ha dato allo show. Le cose che ha introdotto in questo primo episodio mitologico, in realtà il secondo episodio mitologico dato che possiamo pensare all’episodio pilota e a Deep Throat come un episodio mitologico diviso in due parti, l’energia che ha portato Dan, la conoscenza, la scelta degli obbiettivi, girare campi lunghi qui, fornisce allo show un aspetto ed un’atmosfera a cui poi ci siamo ispirati. Gli altri registi l’hanno usato come punto di partenza aggiungendo anche altri incredibili effetti, ma in realtà è stato Dan che ci ha mostrato come doveva essere fatto. Qui stavamo lavorando con il budget più basso con il quale abbiamo mai lavorato, penso fosse poco più di un milione di dollari, che è pazzesco rispetto alla televisione odierna, la televisione del 2005. Un budget poco più alto di un milione di dollari per provare a girare l’episodio in otto giorni, lavoravamo 24 ore al giorno, una vera sfida. Non potevamo fare il lavoro che volevamo fare, e realizzare lo show che volevamo realizzare con così poco denaro e così poco tempo, e penso che sia palese.
Sono sempre stato interessato a realizzare un personaggio come quello che Jerry Hardin sta interpretando qui, il personaggio di Deep Throat, una persona che diventerà l’informatore di Mulder. Ho preso l’ispirazione da uno dei miei film preferiti, “Tutti gli uomini del presidente”, e penso che Jerry Hardin sia stata una scelta facile. Ha finito col diventare un’ottima scelta perché gli piaceva interpretare la parte. Durante la prima stagione lo facevamo venire a Vancouver molto spesso, per quello che in realtà ammontava a non più di tre o quattro minuti di scena, ma era molto, molto bravo. Lo avevo visto in un film intitolato “Il socio”, tratto da un libro di John Grisham, ed ho pensato che fosse eccellente in quella pellicola. Aveva quel modo, quella solennità e quel tipo di abilità per interpretare un cattivo senza essere eccessivo.
Anche John Bartley è stato molto importante per lo show. Il direttore della fotografia dell’episodio pilota, Tom Del Ruth, ha fatto un lavoro meraviglioso, in effetti è stato nominato per un premio cinematografico, penso che abbia vinto quell’anno per X-Files, ma non poteva rimanere con noi per tutta la serie. (ndr. Chirs si sbaglia, Del Ruth ha ricevuto solo una nomination per un ASC Award) Quindi venne assunto John Bartley che aveva già fatto diversi show, come lo show di Stephen Cannell, ed aveva lavorato precedentemente con diverse persone già coinvolte in X-Files, JP Finn per esempio, che era il direttore di produzione, ma in realtà è stato Bob Goodwin, che era il co-produttore esecutivo dello show, che mi disse che sarebbe stato un bene assumerlo, ed infatti lo è stato.
Bob Goodwin, che finirà per dirigere gli episodi chiave della mitologia, l’apertura ed i finali di stagione che sono sempre episodi mitologici, non solo ha portato grandi professionisti, ma ha messo insieme una troupe grandiosa con cui ha lavorato finché siamo rimasti a Vancouver. In questo episodio ha finito anche col diventare una sorta di regista della seconda unità e lavorava giorno e notte, per essere sicuro di terminare l’episodio in otto giorni, che è già un miracolo.
Questo episodio è stato ispirato da una sorta di letteratura sugli UFO, se così possiamo dire. C’è una teoria di chi crede negli UFO, riguardo alla tecnologia aliena, secondo la quale l’Area 51, la Nellis Air Force Base, è il luogo dove questa tecnologia è stata catturata o ritrovata, cercando in posti come Roswell, nel Nuovo Messico, il famoso sito dove è precipitato un UFO penso nel 1947 o 48. Ad ogni modo, ho chiamato questa base aerea “Ellens Air Force Base” – non so perché non mi è venuto in mente di chiamarla Nellis, ma avevo un’amica al liceo il cui cognome era Ellens e quindi questo era una sorta di omaggio a lei. La maggior parte dei nomi dei personaggi nello show derivano da amici di scuola o amici di lunga data, ed è diventato una specie di segno di distinzione essere un personaggio in X-Files, in modo particolare un personaggio morto in X-Files.
Questa attrice si chiama Gabrielle Rose ed è una delle migliori attrici di Vancouver ed abbiamo potuto utilizzarla in questo primo episodio. Non penso sia mai apparsa di nuovo nello show, ed è strano perché abbiamo usato gli stessi attori più volte durante il corso della serie.(ndr. Chris si sbaglia, in The Host interpreta la Dott.ssa Zenzola) Lei ha preso parte ad uno dei miei film preferiti, “The Sweet Hereafter”, nei panni di un’autista di autobus molto sfortunata e pensavo che fosse magnifica in quel film.
Il progetto dal quale ho preso l’ispirazione, il progetto che si dice abbia messo in atto l’aeronautica militare statunitense, si chiama “Progetto Aurora”. Mi ricordo di quando me ne stavo seduto nella mia casa nel sud della California e sentivo questi rumori “acustici”, e la gente parlava di questo Progetto Aurora nel quale erano coinvolti velivoli di cui l’aeronautica negava l’esistenza, che sorvolavano il sud della California. E questo è una sorta di accenno a quell’episodio, alle voci sull’esistenza di velivoli che solcavano i cieli usando una tecnologia ibrida aliena.
Mark Snow è arrivato ed ha composto la colonna sonora dopo che ne avevamo avuta una temporanea, quella che avevamo inserito nell’episodio pilota. Questa era l’occasione per Mark Snow per non seguire necessariamente la strada di quella colonna sonora che avevamo messo insieme, o dovrei dire, che avevamo comprato e messo lì. Penso che questa fosse la prima vera colonna sonora che Mark Snow realizzava da solo ed aveva inoltre il compito di stabilire anche il tono alla serie. La sua musica è molto più minimalista qui, in effetti c’è molto meno musica qui di quella che, penso, avremmo dovuto usare. Abbiamo avuto più spunti musicali in seguito. Facevamo molta più attenzione ed esitavamo molto riguardo al realizzare più di uno show reale, perché il network era determinato a voler chiudere ogni episodio con una fine che avesse una spiegazione. Al termine di questo episodio potete vedere che in effetti c’è la voce di Scully che fornisce un breve riepilogo di quello che è accaduto. Questo diventa una sorta di tema nei primi episodi di questa stagione e della serie, proprio perché il network non voleva che il pubblico si ponesse delle domande, quando questo invece era proprio il segreto dello show. Riguardava il paranormale e il soprannaturale e si supponeva che le persone si ponessero delle domande, fossero curiose. Quindi, c’erano alcune cose che stavamo provando a sperimentare, e penso che probabilmente abbiamo impiegato la prima metà della stagione prima di intraprendere finalmente la strada giusta e capire come produrre al meglio questo show sotto tutti gli aspetti.
Questo era uno dei miei vicini di casa, Micheal Brian French. Era una parte piuttosto piccola e lui è un attore incredibile. Era un ruolo piccolo che ha finito col farci portare un attore da Los Angeles, che era costoso e raro per noi. Provavamo ad ingaggiare la maggior parte dei ruoli che potevamo fuori da Vancouver. Quindi, ancora una volta, stavamo imparando.
A dire il vero esiste una tavola calda di nome Little A’Le’Inn fuori dalla base aerea di Nellis ed è a quella a cui mi sono ispirato. E ancora una volta, non so perché non l’ho chiamata Little A’Le’Inn. Eravamo impegnati a costruire un nostro mondo quando penso che in definitiva sarebbe stato meglio rimanere ancorati ai fatti così come si presentavano. (Nell’episodio Dreamland della sesta stagione possiamo vedere un locale che ha proprio quel nome!)
In realtà, sono stato coinvolto fin dall’inizio nella realizzazione dello show e sono diventato un pilota io stesso ed ho volato sopra ed attorno alla Nellis Air Force Base e so adesso che è una zona dove è interdetto il volo, non si può volare in quel luogo. E’ un’area riservata e non ci sono eccezioni a quella regola. Penso che questo abbia aggiunto o approfondito il sospetto che l’aeronautica stesse compiendo esperimenti e test senza renderli pubblici. Questo ha solo aiutato uno show come X-Files in cui c’è un profondo sospetto riguardo al governo, alle azioni che compie, alle sue motivazioni ed al suo comportamento.
Siamo andati lontano dalla città, fino a dove potevamo arrivare senza incorrere in penali finanziarie, per effettuare questa ripresa, che è stata fatta all’aeroporto di Boundary Bay ed era una grande location. Alla fine, penso, abbiamo passato giorno e notte in quel posto, girando questa ed altre scene, inclusa quella nell’hangar che vedrete tra poco.
Ricordo che mi ero imbarcato nella scrittura di questo episodio e stava venendo fuori qualcosa di non troppo spettacolare a questo punto della storia. E’ stato James Wong, che era entrato nello show insieme a Glen Morgan, che mi ha suggerito di fare qualcosa di più grande, e quindi abbiamo fatto andare in frantumi il lunotto posteriore della macchina.
Quello che state guardando adesso, penso che sia uno dei peggiori effetti che abbiamo mai realizzato in X-Files. Era veramente una questione di tempo e denaro e a quel punto, nei primi anni ’90, quegli effetti speciali erano ancora abbastanza grezzi e difficili da realizzare. Mi ricordo che me ne stavo seduto in studio con Mat Beck, l’uomo che era produttore e supervisore degli effetti speciali, mentre tentavamo di migliorare questo effetto tanto da farlo sembrare tridimensionale, ma non avevamo il tempo per farlo. Penso che avessimo terminato giusto in tempo per la messa in onda ed abbiamo realizzato quello che alla fine assomigliava ad un qualche tipo di gioco del ping-pong in versione hi-tech.
Questo è un vero elicottero che vola nella notte, per il quale abbiamo dovuto ottenere un permesso speciale per Vancouver. Mi era stato detto che era proibito far volare gli elicotteri di notte, quindi è stato necessario uno sforzo ulteriore sia da parte della troupe che dei produttori. Notate Seth Green qui, che è poi diventato famoso per i film di Austin Powers tra gli altri, ha avuto una grande carriera, e noi abbiamo avuto l’opportunità di ingaggiarlo molto presto in X-Files quando era ancora relativamente sconosciuto.
La Yellow Base a cui ci si riferisce qui, in effetti proviene dalla vera mitologia e letteratura sugli UFO e si dice che sia un luogo che abbia molto a che fare con cose aliene nella base aerea di Nellis.
Questa penso che sia la ragione per cui X-Files è diventato un successo. Scene come questa dove ci sono Mulder e Scully punto-contro-punto, la scettica ed il credente. Capiamo quanto si divertono a stare insieme, quanto a lei piace lavorare con lui, è più del solo ordine di invalidare gli X-Files, e invalidare Mulder. E’ affascinata da Mulder ed inizia a piacergli, ed inizia, in un certo senso, a credere in quello che lui sta facendo mentre mantiene la sua distanza ed il suo riserbo scientifico. Penso davvero che fosse uno show con una relazione così come altri show ne avevano già mostrate, Moonlight e tanti altri. Era il rimbeccarsi, erano gli attori, la loro abilità nel rappresentarla. All’inizio non sapevamo quanto esattamente fossero bravi come attori di commedia e come funzionassero i loro tempi comici, ma possiamo vedere tutto ciò in piccole scene come questa.
Penso a come si sviluppano le storie di X-Files, questa è una storia abbastanza scarna in effetti. E’ un continuo girare intorno, trovare una piccola storia, ma era difficile costruire l’idea che il governo sapesse dell’esistenza degli extraterrestri e fosse disposto a qualsiasi cosa per proteggere questo segreto da persone come Mulder. Erano pronti a qualsiasi cosa e a sacrificare la vita delle persone allo scopo di utilizzare e sperimentare il materiale nascosto.
E’ plausibile che se hai lavorato ad alcuni di questi progetti, questi progetti top-secret, questi risiedono nella tua memoria. Si suppone che ci sia un luogo in Nevada dove vengono portate le persone, e si dice, o è stato detto da chi lavora in quel luogo, che viene fatto loro il lavaggio del cervello, viene sottratta loro la memoria, e non c’è nessuno tipo di controllo sui loro movimenti o sulle loro azioni. Non c’è fine a queste voci e a quello che viene scritto a riguardo, quindi in realtà tutto quello che puoi inventarti sugli UFO rientra nel regno del possibile, perché sono tutte voci, allusioni e supposizioni.
In effetti, penso che questo show è diventato più oscuro in termini della sua cinematografia, mentre andava avanti. Questo è davvero un episodio molto luminoso. Gli episodi in seguito sono diventati più nebulosi, molto meno illuminati. In un certo senso, lo show è diventato più noir nel suo approccio e nel suo aspetto mentre progrediva. Penso che la natura di una serie televisiva sia imparare quello che funziona e cosa funziona meglio, e cosa è più pauroso. Un episodio come questo, non è la festa della paura, forse aveva bisogno di un approccio più luminoso, ma penso che l’episodio che lo ha seguito, Squeeze, è molto più oscuro e pesante, come in effetti doveva essere.
Questo è un aspetto fondamentale di una storia sugli UFO, gli uomini con gli occhiali scuri, gli uomini in nero come in questo caso, chi vola su elicotteri senza simboli, chi lavora per agenzie governative segrete.
L’uomo che prende la pistola di Mulder qui è diventato il nostro coordinatore degli stunt a tempo pieno, Tony Morelli, ed ha finito per lavorare nello show con quel ruolo probabilmente per quattro dei cinque anni che siamo stati a Vancouver.
CC1356 sono le mie iniziali, giorno e anno di nascita. Ogni numero, data, compleanno, ecc.. ha, di solito, qualche tipo di riferimento, rilevanza o significato nascosto.
Penso che questa sia la prima ed ultima maglia polo che abbiamo mai visto in X-Files. (ndr. in Arcadia Mulder la indossa, ma è in missione sotto copertura) Problemi di guardaroba erano sempre presenti. Penso che una volta che ho visto quella maglia ho messo al bando quel tipo di abbigliamento nello show. Non era lusinghiero nei confronti dell’agente Mulder e non era qualcosa che pensavo potesse indossare al di fuori del lavoro, come in questo caso.
David Duchovny, guardate questa scena in cui potete vedere i suoi occhi molto chiaramente. David Duchovny in realtà ha una pupilla più larga di un’altra a causa di un infortunio di pallacanestro, forse più lunga, doveva mettere realmente delle gocce negli occhi prima di girare ogni scena per dilatare quella pupilla o viceversa, per espandere l’altra cosicché i suoi occhi fossero sempre bilanciati. Ma poi ci ha rinunciato, si è semplicemente adattato a questa differenza e penso che fosse sempre più interessante rispetto ad un viso del tutto simmetrico.
Il guardaroba di Scully qui, anche il suo guardaroba era un cantiere ancora aperto.
Stavamo realmente girando in una vera base aerea qui, ci abbiamo girato giorno e notte. In sostanza la scena terminerà col mostrarci un UFO, con cui Mulder viene in contatto. E’ stato il nostro primo vero test, come una sorta di squadra che stava realizzando un effetto speciale molto elaborato con un budget ed una programmazione televisiva. Penso che questo effetto fosse particolarmente buono, viste le restrizioni che avevamo. Quello che stavamo cercando, quello che è stato aggiunto in modo digitale, era una sorta impalcatura di luci da discoteca che alla fine abbiamo noleggiato da un fornitore e abbiamo come ri-equipaggiato e aggiunto. Questa scena, che Dan Sackheim ha girato così bene, era molto elaborata ed è stata fatta, penso, proprio mentre stava arrivando l’alba e potete vedere la differenza nel cielo qui. John Bartley ha provato a lavorare sugli angoli per fare in modo che non si vedesse troppo di quel cielo dove il sole stava sorgendo, girando verso ovest, tentando di mantenerlo più scuro possibile, ma una delle difficoltà di produrre uno show come X-Files consiste nel fatto che è uno show d’azione e ha molte scene ambientate in location esterne. Abbiamo imparato come realizzarle man mano.
L’attore che vedete qui, Micheal Puttonen, in effetti è diventato quasi come una parte della troupe di X-Files, ha partecipato a diversi episodi durante dello show quando eravamo a Vancouver.
Questo episodio è diventato importante anche per la mitologia. E’ l’introduzione del personaggio di Deep Throat, e anche se ci sono solo quattro o cinque episodi mitologici nella prima stagione su un totale di 25, c’è una connessione tra questo primo episodio dopo il pilota e l’ultimo episodio della stagione. In questo modo lo show sembrava avere un’idea portante. Aveva una struttura ed un concetto di quello che stava tentando di portare avanti. Penso quindi che questo è probabilmente uno dei più importanti episodi nella vita della serie, perché realmente crea in aggiunta, o insieme al pilota, quello che sarà la più grande e finale ricerca di Mulder e Scully e come in Erlenmeyer Flask, il finale della stagione, in cui ognuno è sacrificabile, in un questo caso sembra che anche Mulder sia sacrificabile.
Vancouver è stata una parte molto importante per il successo dello show fin dall’inizio, proprio per location come questa – tetre e desolate. Aveva così tanti aspetti differenti. Non avremmo potuto fare questo show a Los Angeles, sicuramente non le prime cinque stagioni, in modo così efficace, proprio perché non avevamo così tante location, così tante risorse a cui attingere.
Non penso che Gillian Anderson abbia mai maneggiato una pistola prima di lavorare in X-Files e questa, essendo il secondo episodio, era una delle sue prime esperienze con un’arma e c’è stata, credo, una buona dose di pratica e apprendimento, per insegnare ad entrambi Gillian e David, come tenere nel modo giusto una pistola, come rendere credibile che fossero agenti dell’FBI. Ho sempre detto che lo show è tanto più spaventoso quanto è credibile, questa era la prova più grande.
E’ molto importante, penso, per la serie e per la relazione di questi due personaggi, mostrare quanto Scully sia disposta ad oltrepassare i limiti per Mulder, anche se il suo compito consiste nell’invalidare il suo lavoro, dimostrare che è pazzo, in realtà lei rischierebbe la vita per lui ed è la parte più nobile del suo personaggio che traspare qui, è il legame ed il rispetto che ognuno ha per l’altro, anche se non credono nelle stesse cose.
DF101364 è la data di nascita di Dana Freedman, ora Dana Walden, che ha lavorato allo show come autrice e adesso lavora per gli studi televisivi della 20th Century Fox.
Penso che anche la felpa strappata sia scomparsa ben presto dal guardaroba di Mulder.
Questo è probabilmente il momento migliore e più efficace dell’intera mitologia di X-Files. E’ recitata in modo eccellente da Jerry Hardin qui nel ruolo di Deep Throat.
Deep Throat Theme
scritto ed eseguito da Mark Snow
The Truth
scritto ed eseguito da Mark Snow
scritto ed eseguito da Mark Snow
The Truth
scritto ed eseguito da Mark Snow
SCENA 1
VICINO ALLA BASE AEREA DI ELLENS,
IDAHO SUDOCCIDENTALE
(Diversi agenti della polizia militare circondano quella che sembra essere una normale abitazione)
UFFCIALE MILITARE #1: Via! Svelti!
COMANDATE: Appena in posizione pronti a intervenire, al cinque.
(Una donna si avvicina alle transenne)
ANITA BUDAHAS: Permesso, è casa mia!
UFFICIALE MILITARE #2: Va bene, passi pure.
(La donna corre dal comandante)
ANITA BUDAHAS: Ma cosa succede?
COMANDATE: Bene! Signora Budahas? Suo marito ha violato le misure di sicurezza, ha requisito un veicolo militare ed è armato.
VOCE ALLA RADIO: Squadra uno in posizione.
ANITA BUDAHAS: Oh mio Dio!
(La polizia militare copre l’entrata della casa, mentre altri due agenti sono pronti ad usare l’ariete per rompere la porta di fronte. Il Comandante segnala agli agenti il conto alla rovescia da cinque, contando con la sua mano. La porta viene buttata giù e la polizia militare entra, controllando ogni stanza)
UFFICIALE MILITARE #3: Presto! Ci siamo.
VOCE ALLA RADIO: Siamo dentro.
ANITA BUDAHAS: Mi faccia parlare con lui, la prego.
(Gli agenti controllano il piano di sopra, stanza per stanza. Alla fine, aprendo una porta, trovano il loro obiettivo)
UFFICIALE MILITARE #4: Cristo! (alla radio) L’abbiamo trovato. Ha bisogno di un dottore. O qualcosa del genere.
(Si vede un uomo, che indossa solo la biancheria intima, che siede tremante in un angolo della stanza. La sua pelle sembra bruciata e piena di vesciche)
SIGLA
SCENA 2
WASHINGTON, D.C.
(Scully, seduta in un bar, controlla il suo orologio prima di continuare a lavorare al suo fascicolo. Arriva Mulder)
SCULLY: Ciao, ho avuto il tuo messaggio.
MULDER: Scusa se ho fatto tardi, cosa prendi da bere?
SCULLY: Sono le due del pomeriggio, agente Mulder.
MULDER: Vedi qualcuno preoccupato dell’orario? Senti, devo mostrarti una cosa.
SCULLY: Che non hai potuto mostrarmi al lavoro?
MULDER: Aha (Mulder annuisce) Sediamoci a un tavolo.
(Mulder e Scully si fanno strada attraverso la folla del bar. Un uomo seduto al bancone sembra osservare Mulder e Scully. Scully consulta un fascicolo in cui si vede la foto di un uomo. Si tratta dello stesso uomo che nella scena precedente giaceva tremante sul pavimento, ma nella foto indossa un’uniforme militare).
MULDER: Questo è il colonnello Robert Budahas. Foto dell’anno scorso, quando era pilota collaudatore, d’istanza alla base aerea dl Ellens, nel sud ovest dell’Idaho. Quattro mesi fa, il colonnello Budahas, in preda a un fenomeno psicotico è fuggito e si è barricato dentro casa. E’ dovuta intervenire la polizia militare. Budahas è stato portato via e apparentemente ricoverato per curare quel disturbo.
SCULLY: Di che disturbo si tratta?
MULDER: Nemmeno un commento, né sulle cause, né sullo stato attuale del paziente. In effetti l’aeronautica ha fatto muro intorno al colonnello Budahas.
SCULLY: Sarebbe a dire?
MULDER: La signora Budahas non vede e non sente suo marito da quattro mesi ormai. Non ha avuto risposte ufficiali, e così, il mese scorso si è rivolta all’FBI denunciandolo come rapimento.
SCULLY: E che motivo avrebbe l’aeronautica di rapire uno dei suoi piloti?
MULDER: Domanda da cento milioni di dollari, agente Scully. (Mulder passa a Scully degli altri fascicoli) Dal 1963, sei piloti della base di Ellens sono stati dichiarati dispersi in azione. Unico commento ufficiale è che i piloti avevano il compito di collaudare velivoli sperimentali.
SCULLY: Già! Però girava voce che invece fossero stati abbattuti mentre cercavano di penetrare nello spazio aereo russo…
MULDER: Giravano anche altre voci. Me ne sono occupato da quando è arrivata la segnalazione dell’ufficio di zona di Boise, ma all’improvviso e senza alcun motivo, non ha più la priorità. Hanno chiuso il caso senza ulteriori indagini, punto e basta.
SCULLY: E allora?
MULDER: Allora tu e io andremo a farci un bel viaggetto per indagare sul rapimento.
SCULLY: Non ci arrivo, Mulder. Cosa ha a che fare questa storia con gli X-Files? Credevo ti interessassero i casi con componente paranormale. C’è qualcosa che mi sfugge?
MULDER: Direi che il mio olfatto avverte un odore molto preciso. Un certo… bouquet paranormale. Scusami.
(Mulder si alza e si dirige verso il bagno)
SCENA 3
(Mulder si sposta da un orinatoio al lavandino per lavarsi le mani. Un altro uomo lascia il bagno. Mulder si abbassa per sciacquarsi la faccia e poi si rialza per asciugarsi. Nello specchio, vede un uomo che sta dritto dietro di lui, lo stesso uomo che lo stava osservando dal bar. Mulder si gira per fronteggiarlo)
DEEP THROAT: Lasci stare questo caso, agente Mulder.
MULDER: Cosa?
DEEP THROAT: Vede, l’Esercito non può tollerare che l’FBI interferisca.
MULDER: Lei chi è?
DEEP THROAT: Io? Sono qui per aiutarla, mi sono interessato a lungo del suo lavoro.
(Qualcuno bussa alla porta del bagno che è stata chiusa dall’interno)
UOMO #1: Permesso!
MULDER: E cosa sa del mio lavoro?
DEEP THROAT: Beh… uno che è nella mia posizione ha il dovere di seguire un po’ tutto, tutto ciò che riguarda il nostro governo.
MULDER: Ma insomma chi è? Per chi lavora?
DEEP THROAT: Non è importante, piuttosto cerchi di ascoltarmi con attenzione. Lei sta esponendo sé stesso e l’agente Scully a degli inutili rischi, le ripeto, lasci perdere questo caso.
MULDER: Perché? Non ne vedo la ragione.
DEEP THROAT: Ci sono tanti altri casi di cui occuparsi, (l’uomo sblocca la porta) non metta a repentaglio il suo futuro ostinandosi in questo.
(L’uomo esce e mentre Mulder prova a seguirlo, viene ostacolato da un altro uomo che sta entrando nel bagno. Mulder oltrepassa quest’ultimo e rientra nel bar. Quando si guarda attorno non vede alcun segno dell’uomo con cui stava parlando. Scully nota lo sguardo di Mulder e gli si avvicina)
SCENA 4
SCULLY: Stai bene, Mulder?
MULDER: Sì, sto bene.
SCENA 5
QUARTIER GENERALE FBI
WASHINGTON, D.C.
(Scully sta consultando dei documenti su microfilm, leggendo informazioni sulla base aerea di Ellens e le sue associazioni con gli avvistamenti di UFO. Una frase su cui Scully sembra concentrarsi dice “..la tecnologia Stealth delle armi...”)
(Si vede Mulder nella sua cucina quando squilla il telefono)
MULDER: Pronto?
SCULLY: Mulder?
MULDER: Sì.
SCULLY: Ho controllato quel file che mi hai dato.
MULDER: Aha.
SCULLY: Hai dimenticato di dirmi alcune cose.
(Mulder sente alcuni click provenire dal telefono e lo allontana dall’orecchio)
SCULLY: Non mi starai trascinando nell’ennesima disperata caccia agli UFO, vero? Ci sei, Mulder?
MULDER: Certo.
(Mulder si avvicina alla finestra e guarda attraverso le tende. Vede un furgone parcheggiato dall’altro lato della strada del suo appartamento)
SCULLY: Mi hai sentito? Siamo già nell’occhio del ciclone, vorrei evitare di fare la figura della stupida, se il mio rapporto suonasse come un articoletto da settimanale scandalistico.
MULDER: Sì… senti, non mi va di parlarne al telefono. Continuiamo il discorso domani in aereo, d’accordo?
(Mulder riaggancia)
SCENA 6
MARRIETTE FIELD
IDAHO SUDOCCIDENTALE
(Mulder bussa alla porta della casa della donna che si è vista all’inizio. Un velivolo passa nel cielo e Mulder e Scully si girano per provare a vederlo. Nel frattempo si apre la porta)
ANITA BUDAHAS: Che volete?
(Mulder e Scully si voltano verso la signora Budahas)
MULDER: Signora Budahas?
ANITA BUDAHAS: Sì.
(Mulder estrae il tesserino e lo mostra alla signora Budahas)
MULDER: Slamo dell’FBL.
ANITA BUDAHAS: Ah, grazie al cielo! Prego, accomodatevi. (Mulder e Scully entrano. Si vede una foto del colonnello Budahas appesa al muro) Ho cominciato ad accorgermene due anni fa, a Bob venne uno sfogo sotto le ascelle. Avevamo fatto dei lavori in casa, perciò pensammo fosse una reazione allergica ad un solvente, ma piano piano è degenerato tutto.
SCULLY: Cosa intende dire?
ANITA BUDAHAS: I comportamenti di Bob erano diventati imprevedibili. Cominciava... a fare strane cose.
MULDER: Che genere di cose?
ANITA BUDAHAS: Talvolta anche piuttosto imbarazzanti. Una sera avevamo a cena degli amici e lui ha versato del Tetra Meal D sul suo cibo.
SCULLY: Uh?
ANITA BUDAHAS: E’ un mangime per i pesci.
SCULLY: Ne ha mai parlato con lui?
ANITA BUDAHAS: Ci ho provato, ma era praticamente impossibile. Bob si infuriava e… e sgridava i ragazzi senza ragione… e iniziava a tremare, come se avesse delle convulsioni.
MULDER: Le parlava del suo lavoro?
ANITA BUDAHAS: Non mi ha mai detto niente, neppure prima di avere dei problemi. So solo che lavorava a progetti top secret. Sa, le voci girano, ma Bob era leale verso la sua patria, aveva giurato fedeltà incondizionata al suo paese e adesso ci trattano come estranei. Io voglio… mio marito a casa.
SCULLY: Neanche il governo può mettersi al di sopra della legge. Sono tenuti a darle informazioni.
ANITA BUDAHAS: Non dicono niente, e se lui fosse… come manterrei la mia famiglia?
MULDER: Lei… ha detto che le voci girano, per caso ha saputo se è successo qualcosa del genere a qualcun altro?
ANITA BUDAHAS: Beh sì, anche il marito di Veria McLennen ha dato i numeri, ma lui… lui è tornato a casa per lo meno.
SCENA 7
CASA DI VERIA McLENNEN
(Si vede l’apparecchio per la preparazione degli ami per la pesca con la mosca. Si vede poi un uomo che si tira via dei capelli dalla testa quasi calva, controlla il capello e lo usa per il suo amo)
SCULLY: Da quanto tempo è...
VERIA MCLENNEN: Da quasi due anni. La pesca con la mosca è un’idea di suo fratello. All’inizio non mi davo pace, ma quando sei la moglie di un pilota collaudatore, ringrazi Iddio tutti i giorni che sia ancora vivo.
MULDER: Signora McLennen, qualcuno le ha spiegato cosa è successo a suo marito?
VERIA MCLENNEN: Lo stress, credo. Con la vita che fanno! I militari affrontano le cose con grande veemenza, però è stato curato a lungo e non posso non essere grata al governo per questo, del resto sono stati generosi con noi. In fondo sono loro a offrirsi volontari per le missioni.
(La signora McLennen si avvicina ad Anita Budahas)
VERIA MCLENNEN: Che idea, Anita! Portare l’FBI dentro casa mia.
ANITA BUDAHAS: Ma non credevo che…
(Tornati fuori dalla casa della signora Budahas, quest’ultima consegna a Scully un pezzo di carta)
ANITA BUDAHAS: Ecco, ho chiamato e richiamato questi numeri almeno un migliaio di volte. Vi prego, fatemi sapere qualcosa.
SCULLY: Per ogni evenienza può trovarci al Beech Grove Motel.
ANITA BUDAHAS: Grazie. Andiamo, bambini.
(La signora Budahas rientra in casa mentre Mulder e Scully se ne vanno)
MULDER: Allora, che ne pensi del pescatore pazzo di prima?
SCULLY: E’ affetto da stereotipia. E’ una sindrome provocata da un enorme stress. Si riscontra nei prigionieri di guerra, e negli animali dello zoo di solito.
MULDER: Sì, ma questi non sono animali dello zoo, bensì piloti collaudatori super addestrati. Cosa può ridurli in questo modo?
SCULLY: Hai mai sentito parlare del Progetto Aurora?
MULDER: Sì… mi sembra che sia il nome in codice di un nuovo progetto del Dipartimento della Difesa, se non sbaglio.
SCULLY: Il Pentagono non ammetterà mai di collaudare in segreto velivoli suborbitali nei cieli degli Stati Uniti occidentali. Questi piloti potrebbero averci provato, e potrebbero non esserci riusciti.
MULDER: Hai visto le foto in quella casa? Il colonnello Budahas è stato addirittura decorato dal Presidente, non c’è nulla in cui non sia riuscito in vita sua.
(Mulder entra in macchina. Dopo una breve esitazione, Scully si sposta dall’altro lato)
SCENA 8
BEECH GROOVE MOTEL
STANZA DI SCULLY
(Scully riaggancia il telefono. Mulder arriva tenendo il suo cellulare in mano e si siede sul letto)
MULDER: Non mi passano nessuno alla base, sono in attesa da quarantacinque minuti. Tu hai novità?
SCULLY: Sì, un certo colonnello Kissel ha accettato di incontrarci. Tra due settimane.
MULDER: Non mi dire! (Mulder prende l’elenco del telefono) Kissel hai detto, eh?
SCENA 9
(Mulder e Scully sono seduti in una macchina parcheggiata a lato della strada, quando un’auto passa loro accanto e si ferma nel vialetto della casa di fronte a loro. Gli agenti escono dall’auto e vanno incontro all’uomo che è appena uscito dalla macchina)
MULDER: Colonnello Kissel?
COLONNELLO KISSEL: Sì?
MULDER: Le posso parlare? Agente speciale Mulder, FBI.
COLONNELLO KISSEL: Non ho dichiarazioni da fare. Questa è proprietà privata, per favore.
MULDER: Perché non vuole parlarci del colonnello Budahas?
COLONNELLO KISSEL: Basta! Andate via dal mio giardino.
(Il colonnello entra in casa e chiude la porta)
SCULLY: Menomale che non abbiamo annullato l’appuntamento.
(Mulder e Scully si voltano quando si sentono salutare da un uomo che sta andando loro incontro)
PAUL MOSSINGER: Salve! Siete agenti dell’FBI? Sono Paul Mossinger, io lavoro per il giornale locale, abito vicino a Verla McLennen. Mi ha detto che indagate sul colonnello Budahas, vero?
MULDER: Diamo solo un’occhiata in giro.
(Mulder e Scully si incamminano per tornare alla macchina e si allontanano dall’uomo)
PAUL MOSSINGER: Certo, come no. Molta gente qui dà un’occhiata in giro, appassionati di UFO soprattutto, ma è raro vedere addirittura l’FBI. (Sopra di loro passa un altro velivolo) Non fai in tempo a sentirli che sono già spariti. Allora su questo Budahas che avete scoperto?
MULDER: Mi spiace, ma non posso parlare.
PAUL MOSSINGER: Come vuole.
MULDER: Paul, giusto? Lei vive in questa zona da tanto, lo ha mai visto un UFO?
PAUL MOSSINGER: No, mai. Secondo me sono tutte sciocchezze. Si vede sempre quello che si vuole vedere.
MULDER: Se però io volessi parlare con uno di quegli appassionati di UFO, dove dovrei andare?
SCENA 10
TAVOLA CALDA “THE FLYING SAUCER”
(Passa un altro velivolo nel cielo e tutti i bicchieri sistemati sul mobile tremano)
ZOE: F-15 Eagle, virava a 4G. Quei ragazzi si sentono i padroni del cielo. Basta farli bere un po’ e toccano il settimo cielo senza bisogno di ali.
(Mulder ride)
MULDER: Quelle chi le ha fatte?
(Mulder indica alcune foto di UFO appese alla parete del mobile)
ZOE: Diverse persone. Questa l’ho scattata io stessa.
(La foto mostra un velivolo di forma triangolare sospeso nell’aria)
MULDER: Sta scherzando! E dove?
ZOE: Era qui, sul retro del bar. Stavo portando fuori la spazzatura quando l’ho visto. (Zoe prende la foto e la passa a Mulder) Ondeggiava piano, silenzioso come un colibrì. Mi sono detta “Oddio, vuoi vedere che atterrano nel parcheggio e mi chiedono di preparargli il pranzo.” (Scully prende la foto dalle mani di Mulder) Sto vendendo un numero limitato di copie, 20 dollari. Se le interessa, me ne sono rimaste solo cinque.
MULDER: La metta pure in conto.
(Scully si china verso Mulder)
SCULLY: Abbocchi a tutto!
MULDER: Qui intorno, dov’è più probabile che si veda un UFO?
SCULLY: Io aspetto fuori.
(All’esterno del locale, Scully sta consultando una mappa quando esce Mulder)
SCULLY: Sai una cosa strana, Mulder? La base aerea di Ellens non è segnalata su nessuna mappa.
MULDER: Lo so. Andiamo?
SCULLY: Lo sai? Dove andiamo?
MULDER: Hai una mappa falsa. Chi è che abbocca?
(Mulder passa a Scully un pezzo di carta sul quale è disegnata a mano una mappa)
SCENA 11
ESTERNO DELLA BASE AEREA DI ELLENS
6:04 PM
(Mulder e Scully sono in macchina, lasciano la strada principale e vanno su per una collina. Alla base della collina c’è un cartello con la scritta
ATTENZIONE. INSTALLAZIONE MILITARE ZONA RISERVATA
Il cartello indica il divieto di fare fotografie. Mulder ferma la macchina un po’ più avanti lungo la strada, di fianco ad un recinto metallico. Mulder esce, ed estrae dal bagagliaio un paio di binocoli)
SCULLY: Mi spieghi che cosa ti aspetti di vedere?
MULDER: Non lo so. Può darsi niente.
SCULLY: Per quale motivo siamo qui, Mulder? Per cercare qualche disco volante? (Mulder si incammina verso la cima della collina) Cosa diavolo ci scrivo stavolta nel mio rapporto!
(E’ notte e Scully sta dormendo in auto. All’improvviso l’auto inizia a tremare. Scully inizia a svegliarsi quando viene spaventata dal suono del vetro posteriore che va in frantumi)
SCULLY: AAAAH!
(Mulder arriva correndo dalla collina)
MULDER: Scully, sbrigati! Vieni a vedere.
(Mulder apre lo sportello della macchina e trascina Scully su per la collina)
9:13 PM
(Mulder e Scully vedono due piccole luci che volano nel cielo)
SCULLY: Che cosa sono?
MULDER: Non lo so, non so spiegarlo, però è affascinante.
SCULLY: E’ stranissimo. Non ho mai visto niente del genere.
MULDER: E’ quasi mezz’ora che vanno su e giù in questo modo.
SCULLY: Non possono essere aerei, non volano in quel modo.
MULDER: E allora che cosa sono?
SCULLY: Non so. Dei laser magari, che da terra si riflettono sulle nuvole. (Le due luci volano in alto attraverso le nuvole e scompaiono. Scully si volta verso Mulder molto stupita) Oh mio Dio!
(Appare un’altra luce)
MULDER: Ne arriva un altro.
SCULLY: Quello non è un aereo, è un elicottero.
(Mulder e Scully sentono dei rumori provenire dalla base della collina. Un ragazzo ed una ragazza attraversano il recinto e oltrepassano un cespuglio)
LADONNA: Dai! Quanto ci metti!
EMIL: Arrivo, un momento.
MULDER: Ehi!
EMIL: Scappa presto, scappa! (I due ragazzi fuggono, mentre Mulder e Scully li inseguono attraverso un campo. Mulder estrae la pistola, il ragazzo la vede e sia lui che la ragazza si fermano ed alzano le mani) D’accordo, non sparate!
MULDER: Fermi!
LADONNA: Non abbiamo fatto niente.
(Guardano tutti verso l’elicottero che si sta avvicinando)
MULDER: Via, via!
(Si nascondo tutti sotto le fronde di un albero)
EMIL: (ride) E’ stato uno sballo!
MULDER: Avanti! Venite con noi.
EMIL: Dove?
SCENA 12
5:02 AM
(In un’altra tavola calda, i due ragazzi stanno mangiando mentre Mulder e Scully siedono dall’altro lato del tavolo)
SCULLY: Che cosa facevate voi due là esattamente?
EMIL: Beh… stavamo…
(I ragazzi ridono entrambi)
LADONNA: Non c’è un posto in cui…
EMIL: In effetti quando andiamo lì, ci stendiamo ad ascoltare musica e ci godiamo lo spettacolo.
MULDER: Hanno mai cercato di cacciarvi?
EMIL: No, è stata la prima volta. Un anno fa un amico ci ha fatto vedere il buco nella rete.
LADONNA: Oh, una volta hanno sganciato delle bombe, wow!
EMIL: Ci siamo frizzati! (ride) Uhm, c’è un posto detto Yellow Base, mi pare, in cui dovrebbero tenere un bel po’ di armi. Il mio amico ha detto che tutto intorno è pieno di mine e robaccia del genere.
(All’esterno arriva una macchina e si ferma quando il guidatore, Paul Mossinger, vede Mulder e Scully. Parla alla radio)
PAUL MOSSINGER: Abbiamo un 20. Passo.
VOCE ALLA RADIO: Ricevuto, Avvoltoio. Resta in posizione d’attesa, apriamo la gabbia.
PAUL MOSSINGER: Ricevuto. Chiudo.
(Tornati all’interno, Emil sta mostrando come volano le luci usando un panino come esempio)
EMIL: A volte si avvicinano a bassa quota e cominciano a svolazzare facendo “uuuuuh” e di colpo restano immobili, senza fare neanche un rumore e tu ti chiedi “Cavolo! Chi è che ha abbassato il volume?”
MULDER: E cosa credi che siano?
EMIL: Senti, tutti dicono che sono degli UFO. Io penso che siano una specie di… guerre stellari, tecnologie cibernetiche sperimentali, magari in previsione di una tempesta nel deserto due o roba del genere. Un viaggetto sulla casa di Saddam, sai? Hai presente?
(Emil ride. Mulder tira fuori la foto che ha comprato nell’altro locale)
MULDER: Sono simili a questo?
EMIL: No. Sono esattamente come quello.
(Mulder tira fuori il motorino di Emil dal bagagliaio dell’auto e lo appoggia in terra)
EMIL: Grazie.
MULDER: E via col vento!
(I ragazzi ridono e si allontanano. Mulder rientra in auto ed estrae un nastro dalla tasca della sua camicia)
SCENA 13
SCULLY: E quella cos'è?
MULDER: Una prova. (Mulder inserisce il nastro nell’autoradio e si sente della musica heavy metal. Scully spegne l’autoradio) I giovani d’oggi eh?!
SCULLY: Non mi dire che gli hai creduto.
MULDER: Perché no?
(Scully fa un grande sorriso, e si trattiene dal ridere in faccia a Mulder)
SCULLY: Mulder, ma li hai guardati negli occhi? Erano fatti e strafatti.
MULDER: Uuuh! Davvero un’acuta osservazione.
SCULLY: Mulder, se gli avessi mostrato una foto di un hamburger volante lui ti avrebbe detto che era esattamente quello.
MULDER: Va bene, dà un’occhiata qui. (Mulder prende un fascicolo dal sedile posteriore dell’auto. Lo apre ed estrae una foto che dà a Scully) Questa è una foto di un UFO precipitato a Roswell nel New Mexico nel 1947. Lo so che la tua mente razionale si ribella, ma ascoltami lo stesso. Si da il caso che questa base, la base aerea di Ellens in cui siamo, la base aerea che per una strana ragione non è segnalata in nessuna mappa, era all’epoca uno dei sei luoghi in America dove inviavano i rottami.
SCULLY: Mulder, stai forse suggerendo che l’Aeronautica sta facendo volare degli UFO?
MULDER: No, aeroplani, ma basati sulla tecnologia degli UFO.
(Scully sorride ancora di fronte alla totale fede di Mulder negli UFO in cui lei non crede affatto. Mulder dà a Scully la foto comprata al locale)
SCULLY: Ma dai, andiamo! Hai solo due foto sfuocate. Una scattata più o meno una cinquantina di anni fa, e l’altra invece comprata ieri in uno squallido locale per camionisti. Le tue sono solo illazioni.
MULDER: Dimmi che non c’è un’incredibile somiglianza!
SCULLY: No, dimmi tu una sola buona ragione che faccia ritenere queste foto autentiche.
MULDER: Hai visto esattamente quello che ho visto io ieri notte, che cosa credi che fossero?
SCULLY: Senti, non sapere che cosa fossero, non mi porta automaticamente a credere negli UFO.
MULDER: UFO, cioè oggetti volanti non identificati. Questo caso si adatta perfettamente alla definizione. Avanti, dimmi che sono pazzo!
SCULLY: Mulder, sei completamente pazzo! (Mulder ride) E la tua teoria comunque non spiega affatto cosa è capitato al colonnello Budahas.
SCENA 14
BEECH GROVE MOTEL
(Scully è alla reception del motel)
SCULLY: Grazie.
DONNA: Di niente.
(Scully corre fuori dalla reception verso la stanza di Mulder. Lui la vede arrivare e le va incontro aprendole la porta)
MULDER: Non vorrai saccheggiare il mio mini-bar, vero?
SCULLY: (ride) Vuoi sapere l’ultima?
MULDER: Spara.
SCULLY: Un messaggio da parte della signora Budahas, il marito ieri sera è tornato a casa.
SCENA 15
(Mulder e Scully arrivano a casa della signora Budahas)
ANITA BUDAHAS: (piangendo) Salve.
SCULLY: Abbiamo ricevuto il messaggio.
MULDER: Signora Budahas, si sente bene?
ANITA BUDAHAS: Accomodatevi.
SCULLY: Che cosa c’è?
MULDER: Allora? Che succede?
(Si vede un uomo che sembra essere il colonnello Budahas mentre sta dipingendo il modellino di un aeroplano)
ANITA BUDAHAS: Quello non è mio marito.
COLONNELLO BUDAHAS: Tesoro, questi chi sarebbero?
(Mulder guarda la foto del colonnello appesa al muro)
ANITA BUDAHAS: Non è mio marito, non è più lui. Gli hanno fatto qualcosa.
COLONNELLO BUDAHAS: Che diavolo stai dicendo?
MULDER: Non è niente, non è niente, si rilassi. Sono l’agente speciale Mulder, dell’FBI. Eravamo qui per indagare sulla sua scomparsa, colonnello Budahas. Mi chiedevo se è in grado di spiegarci dove è stato negli ultimi quattro mesi.
COLONNELLO BUDAHAS: Ero in ospedale.
MULDER: Qui? Alla base?
COLONNELLO BUDAHAS: Credo di si.
MULDER: Colonnello Budahas, le dispiace se le chiedo la sua data di nascita?
COLONNELLO BUDAHAS: 21 novembre 1948
(Mulder guarda la signora Budahas e lei annuisce in conferma)
MULDER: E i nomi dei suoi figli?
COLONNELLO BUDAHAS: John e Leslie, eccoli lì (***in lingua originale si chiama Josh)
ANITA BUDAHAS: Sì.
MULDER: E’ tifoso del Green Bay!
COLONNELLO BUDAHAS: Sì, signore.
MULDER: Scommetto che ricorda il Superbowl del ’68, eh? Don Shandler…
COLONNELLO BUDAHAS: Sì, andò in meta quattro volte e Lombardi giocò la sua ultima partita. Ma perché devo rispondere a queste domande?
ANITA BUDAHAS: Non è lui vi dico.
MULDER: Scusi, colonnello Budahas, lei è un pilota, non è così?
COLONNELLO BUDAHAS: Sì, signore.
MULDER: Scommetto che è stato su qualsiasi cosa abbia due ali. L’altro giorno ho sentito che un pilota amico mio ha fatto un Immelman a 8G continui. E’ possibile secondo lei?
COLONNELLO BUDAHAS: (scuote la testa) Non lo so. Non ci riesco. Anita… non riesco a ricordare.
(Il colonnello si alza per andare verso la moglie che si ritrae)
ANITA BUDAHAS: (piangendo) No…
(Mulder e Scully escono dalla casa)
SCENA 16
SCULLY: Mulder, cosa sta succedendo, me lo dici?
MULDER: Purtroppo credo che gli abbiano riprogrammato il cervello, una cancellazione selettiva della memoria.
SCULLY: E’ impossibile entrare in un cervello cancellando una parte della memoria.
MULDER: Allora spiegami tu com’è andata.
SCULLY: Ci sono dei tipi di amnesia…
MULDER: Non si tratta di amnesia! Qui stiamo parlando di una cosa deliberata e insidiosa.
SCULLY: Senti, l’intervento medico a cui ti riferisci richiede una tecnologia avanzata che non esiste.
MULDER: Non esiste neanche una tecnologia in grado di far volare aerei come quelli che abbiamo visto. Possono farlo, credimi. Quell’uomo avrebbe dovuto sapere come rispondere, ma invece gliel’hanno cancellato dalla testa.
(Mulder e Scully stanno guidando lungo una strada)
SCULLY: Ammettiamo pure che possano farlo, il motivo?
MULDER: Evitare una fuga di notizie. A causa del fenomeno psicotico, il colonnello Budahas era diventato un rischio per la sicurezza.
SCULLY: Non potrebbe avere un semplice esaurimento nervoso con conseguente perdita di memoria?
MULDER: No, credo che uomini come il colonnello Budahas siano fisicamente incapaci di sopportare lo stress di pilotare i velivoli che abbiamo visto, di fare quelle manovre a quella velocità. Insomma, parliamo di una tecnologia che dev’essere talmente avanzata che hanno impiegato cinquant’anni per renderla operativa. Tecnologia UFO, Scully.
(Scully sorride. Due auto arrivano dalla direzione opposta occupando l’intera carreggiata)
SCULLY: Ma che fa!
MULDER: Reggiti!
(Mulder frena bruscamente. Le altre due macchine si fermano di lato bloccando la strada davanti e dietro a Mulder e Scully. Degli uomini che indossano dei completi escono da entrambe le macchine. Uno di questi si avvicina alla loro macchina e bussa al finestrino di Mulder)
UOMO: Per favore, fuori dalla macchina.
MULDER: Pensi che se facciamo finta di niente se ne andrà?
(Scully sorride)
UOMO: Per favore, uscite dalla macchina.
MULDER: Ostinato… (Mulder esce dall’auto) Agente Mulder, FBI.
(Mentre sta per mostrare il suo tesserino, un altro uomo lo spinge contro l’auto e lo perquisisce. Scully esce dall’auto)
SCULLY: Siamo agenti federali.
(Anche Scully viene perquisita, così come la macchina. Viene controllato il vano portaoggetti ed il fascicolo di Mulder sul caso. Vengono tolti i proiettili dalle pistole di Mulder e Scully. Uno degli uomini apre il bagagliaio e prende la macchina fotografica di Mulder ed espone la pellicola alla luce. La valigetta di Scully viene svuotata del suo contenuto)
MULDER: Si può sapere di che si tratta?
(Un uomo sferra un pugno a Mulder nelle costole)
UOMO: Sicurezza nazionale. Voi risalite in macchina, vi scorteremo fino al vostro motel. Farete i bagagli e partirete immediatamente se non volete pagare le conseguenze della vostra eccessiva indiscrezione.
SCENA 17
(Tornati al motel Scully cammina avanti e indietro nella sua stanza mentre è al telefono)
SCULLY: Nessuna targa dell’Idaho numero CC1356? Non risultano targhe che abbiano quel numero. Grazie, Gayle. No, no, no sono sicura che pure l’altra è falsa. Ciao. (Mulder è sdraiato sul letto) Chi cavolo erano quegli uomini?
MULDER: Non credo che l’altra sera alla base stessero inseguendo quei ragazzi. Credo volessero noi. Erano sicuri che saremo andati a ficcare il naso lì. Hanno restituito il colonnello Budahas per distrarci. C’è un particolare che non ti ho detto.
SCULLY: Ah, che strano!
MULDER: Mi si è avvicinato un uomo a Washington e mi ha avvertito di tenermi alla larga da questo caso. Non mi ha detto chi fosse, ma il mio telefono è sotto controllo.
SCULLY: Cosa?
MULDER: Perché tutte queste precauzioni? Per una questione di sicurezza? Sicurezza di che cosa? E’ un vero e proprio complotto, Scully. Qui hanno un UFO, ne sono sicuro, e farebbero qualsiasi cosa per mantenere il segreto, incluso sacrificare le vite e i cervelli di tutti quei piloti, perché se la notizia trapelasse…
SCULLY: Se… hai detto se. Se questo fosse vero, sarebbe uno scandalo nazionale.
MULDER: No, mettiamola così invece. Se questo fosse vero, sarebbe la conferma definitiva dell’esistenza di una vita extraterrestre.
SCULLY: Oddio! Hai provato un attimo a pensare che magari abbiamo visto un semplice velivolo sperimentale? Non so, un nuovo aereo invisibile o un prototipo per il progetto Aurora. Secondo te il Governo non ha il diritto e anche il dovere di proteggere i suoi segreti?
MULDER: Certo, ma a quale costo? Quando la vita umana diventa un prezzo troppo alto per nuove scoperte.
SCULLY: Non è nostro compito dare una risposta a questa domanda. Il presunto rapito è tornato a casa sano e salvo. Andiamo via da qui, Mulder, almeno fin che siamo ancora in tempo.
(Mulder prende la foto che ha comprato alla tavola calda e la mostra a Scully)
MULDER: Non sei nemmeno curiosa? (Scully prende la foto e si siede) Mi faccio una doccia, preparo le valigie e ce ne andiamo, uh?
(Mulder esce dalla stanza e Scully è contenta che lui abbia acconsentito con lei. Scully si alza e si dirige verso il bagno, dall’esterno sente il rumore di un’auto che viene messa in moto e quindi corre fuori)
SCULLY: Mulder! Ma dove vai?!
(Mulder corre via con la macchina)
SCENA 18
(Emil e Ladonna mostrano a Mulder il buco nella rete alla base)
EMIL: Noi passiamo da qui.
(Mulder passa attraverso il buco)
MULDER: Ehi! Voi non venite?
EMIL: No, entriamo soltanto di notte.
MULDER: Ah. Il posto in cui vi godete lo spettacolo dov’è? E’ molto lontano?
EMIL: Quarantacinque minuti.
MULDER: Lo troverò da solo?
LADONNA: Certo, segui il sentiero.
MULDER: E l’altro posto di cui mi avete parlato? La Yellow Base, come ci arrivo?
EMIL: Non farlo, è rischioso. E’ lontano. A dieci miglia. Nessuno si è mai… nessuno è arrivato così lontano!
LADONNA: Ehi, non andare al di là dell’erba alta!
EMIL: Oh cavolo! Gliel’abbiamo detto delle mine e del resto? Ehi!!
(Mulder raggiunge il limite dell’erba alta, controlla il suo orologio e si siede per aspettare la notte. A notte fonda, lascia l’erba alta e si incammina verso la Yellow Base. Mentre sta sul terreno ora ricoperto di cemento, nota una singola luce che si dirige verso di lui. E’ un velivolo dalla forma triangolare, con delle luci su ciascuna estremità, che si libra sopra di lui. Diverse luci, dalla superficie inferiore del velivolo, illuminano Mulder ad intermittenza e lui deve ripararsi con una mano sugli occhi quando le luci lo circondano completamente. Dopo pochi secondi, le luci attorno a Mulder scompaiono e il velivolo vola via ad alta velocità)
SCENA 19
(Da dietro, si avvicinano due veicoli. Mulder li vede ed inizia a correre lungo la strada. Un veicolo si ferma di fronte a Mulder e l’altro dietro. Escono diversi militari che bloccano Mulder sul terreno. Mulder viene poi sollevato su una barella, legato e fatto salire su uno dei veicoli)
VOCE: Attenti! Forza!
MULDER: No!
VOCE: A posto. Vai, vai, vai, vai!
(All’interno del furgone Mulder vede qualcuno tenere una siringa)
VOCE: Avanti, tenetelo fermo.
MULDER: NO!
(A Mulder viene iniettata la sostanza contenuta nella siringa)
VOCE: Ossigeno!
(Viene messa una maschera per l’ossigeno sul viso di Mulder)
SCENA 20
6:30 AM
(Scully sta parlando al telefono nella sua stanza al motel)
SCULLY: Sì, sto… sto cercando di fare una telefonata a Washington, ma non riesco a prendere la linea extraurbana. Pronto? Pronto? (Scully appoggia il telefono a fianco della fondina della sua pistola e corre alla reception del motel) Mi scusi, il mio telefono è isolato, posso fare un’interurbana dal suo, per favore?
DIRETTORE DEL MOTEL: Prego, si accomodi.
SCULLY: E’ isolato anche questo.
DIRETTORE DEL MOTEL: Eh… i telefoni qui non funzionano mai a dovere. Forse sono interferenze militari, sa com’è… Si dà sempre a loro la colpa di tutto.
SCULLY: Grazie.
SCENA 21
(Si aprono le porte di un hangar e si vede entrare a marcia indietro il furgone dove è tenuto Mulder. Il furgone si ferma e Mulder viene tirato fuori, ancora legato alla barella. Mulder è a malapena cosciente e vede delle luci sopra di lui. Mentre si guarda attorno, vede da un lato degli uomini con delle tute bianche, ed una specie di velivolo dietro una tenda di plastica dell’altro lato)
SCENA 22
(Scully sta tornando alla sua stanza quando vede Paul Mossinger uscire proprio da lì. Cerca la sua pistola dietro la schiena, ma è rimasta nella sua stanza)
PAUL MOSSINGER: Salve, sono venuto a trovarla. Ho bussato, ma la porta era aperta.
SCULLY: Cerco inutilmente di fare una telefonata.
PAUL MOSSINGER: Telefoni isolati di nuovo?
SCULLY: Già.
VOCE ALLA RADIO: Base ad Avvoltoio. Puoi darci la tua posizione, passo. (Scully sente la voce provenire da un walkie-talkie nella macchina di Mossinger, lo guarda e gli sorride prima di correre dentro l’auto e bloccare le portiere) Avvoltoio, sei in ascolto?
PAUL MOSSINGER: Cosa sta facendo? (Scully cerca inutilmente le chiavi per mettere in moto. Paul bussa al finestrino con le chiavi) Mi scusi, ma non c’è niente lì dentro.
(Scully apre il vano portaoggetti e trova un pistola ed un tesserino di Paul della Sicurezza della Base Aerea. Paul rompe il finestrino con un estintore e Scully perde la pistola mentre cerca di ripararsi dal vetro. Paul cerca di raggiungere Scully all’interno dell’auto, ma è costretto a desistere. Fa il giro dall’altro lato della macchina, ma Scully esce e gli punta la pistola in faccia)
SCULLY: Contro la macchina! Mani sulla macchina! Forza!
PAUL MOSSINGER: Se mette giù la pistola ne possiamo parlare.
(Emil e Ladonna arrivano sul loro motorino. Scully spinge Mossinger contro la macchina e punta la pistola alla sua schiena)
SCULLY: Ho detto mani sulla macchina! Chi è lei?
PAUL MOSSINGER: Vi siete spinti troppo in là, agente Scully. Non saremo mai ricorsi alla violenza.
SCULLY: (rivolta ai ragazzi) Dov’è Mulder?
EMIL: L’abbiamo accompagnato alla base.
LADONNA: Perché non è tornato?
SCULLY: (rivolta a Mossinger) Adesso lei prende quella maledetta radio e scopre che fine ha fatto Mulder!
PAUL MOSSINGER: Non credo di poterlo fare.
SCULLY: Io credo di si invece! Se non vuole che tutti i giornali d’America pubblichino la storia del vostro aereo sperimentale!
(Si accende una luce che illumina in modo intenso. Si vede un medico arrivare sotto la luce che guarda negli occhi di Mulder. Mulder è legato ad un tavolo operatorio adesso, si guarda attorno, ma senza muovere la testa. Un’altra maschera per l’ossigeno viene messa sul viso di Mulder e il medico versa delle gocce di un liquido nei suoi occhi.)
MEDICO: Polso?
VOCE: Regolare.
MEDICO: Ossigeno. Il generatore è attivato?
VOCE: Sì.
MEDICO: Bene.
(Paul Mossinger sta guidando la macchina, Scully lo tiene sotto tiro con la pistola seduta nel sedile posteriore)
PAUL MOSSINGER: Ci sono altri modi per risolvere la faccenda.
SCULLY: Sì, ma al momento questo mi sembra di gran lunga il più efficace.
(L’auto raggiunge il cancello della Yellow Base e si ferma. Paul spegne il motore. Una delle guardie al cancello sta ascoltando alla radio)
VOCE ALLA RADIO: Il pacchetto sta arrivando.
GUARDIA: Ricevuto.
SCULLY: Cosa facciamo adesso?
PAUL MOSSINGER: Aspettiamo.
SCULLY: Rimetta in moto la macchina. Le ho detto di mettere in moto! (Paul rimette in moto l’auto) Poggi le mani sul volante, in alto.
PAUL MOSSINGER: Se fa qualche stupidaggine la situazione può degenerare.
SCULLY: Lo dica più a sé stesso che a me.
VOCE ALLA RADIO: I due stanno arrivando.
GUARDIA: Ricevuto.
(Una jeep arriva al cancello dall’interno della base. Le guardie aprono il cancello e la jeep si ferma in prossimità. Mulder scende dalla jeep e cammina verso l’altra macchina)
SCULLY: Ora lasci il motore acceso e scenda lentamente. (Scully e Paul scendono entrambi dalla macchina. Scully tiene la pistola puntata su Paul mentre gira attorno all’auto dietro di lui) Sali in macchina, Mulder. Sali in macchina!
(Mulder cammina lentamente verso l’auto e Paul verso il cancello della base)
PAUL MOSSINGER: Voglio solo dire, che ciò che è nella base merita la massima protezione. Siete voi che avete violato un’area protetta.
(Entrambi gli uomini continuano a camminare verso i rispettivi veicoli. Scully entra in macchina, seguita da Mulder. Non appena lui entra, Scully muove l’auto e corre via, verso la città)
SCULLY: Tutto bene, Mulder?
MULDER: Credo di sì. Scully… io…
SCULLY: Cosa?
MULDER: Che ci faccio qui?
SCENA 23
(La signora Budahas apre la porta di casa, ma solo per lo spazio necessario per stare di fronte a Mulder e Scully)
MULDER: Buongiorno.
ANITA BUDAHAS: Buongiorno.
MULDER: Siamo passati a vedere come stava suo marito.
ANITA BUDAHAS: Oh, sta bene. Sta migliorando a vista d’occhio.
MULDER: Gli posso parlare un momento?
ANITA BUDAHAS: Beh, sta riposando adesso.
COLONNELLO BUDAHAS: (da dentro la casa) Anita! Chi diavolo è?
ANITA BUDAHAS: Grazie dell’interessamento.
(La signora Budahas chiude la porta)
MULDER: Ancora loro, Scully! Sono stati qui, devono averla minacciata, magari…
SCULLY: Stammi a sentire, Mulder! Non sappiamo niente di niente. Niente più di quando siamo arrivati. E’ esattamente quanto scriverò nel mio rapporto. Ora togliamo le tende da questo posto, più in fretta possibile.
SCENA 24
QUARTIER GENERALE FBI
WASHINGTON, D.C.
UNA SETTIMANA DOPO
(Scully sta scrivendo il suo rapporto al computer. Si sente la sua voce leggere ciò che sta scrivendo)
VOCE DI SCULLY FUORI CAMPO: Il tenente colonnello Robert Budahas ha fatto ritorno a casa, ma non sa fornire spiegazioni sulla sua sparizione, né sul luogo dove è stato trattenuto. Anche l’ipotesi dell’agente speciale Mulder, secondo cui Budahas, impegnato in un progetto di massima segretezza che si basa sull’uso di tecnologia UFO, possa avere subìto un forte trauma pilotando un apparecchio sperimentale, non è stata provata. Anche se io stessa posso confermare di avere visto insieme all’agente Mulder due oggetti volanti non identificati nel cielo sovrastante la base aerea di Ellens, non è stato possibile determinare la vera natura di tali oggetti. In mancanza di ulteriori indagini, questo caso – file #DF1001364 – è chiuso.
(Scully prende in mano la foto che Mulder ha comprato alla tavola calda e la guarda)
SCENA 25
(Mulder sta correndo sulla pista di un campo sportivo. Si ferma per riposare prima di notare che Deep Throat lo sta raggiungendo. Mulder cammina verso di lui, incontrandolo in mezzo al campo)
DEEP THROAT: La sua vita può essere in pericolo.
MULDER: Perché?
DEEP THROAT: Lei ha visto cose che non andavano viste. Un’assoluta discrezione è fondamentale adesso.
MULDER: Ho visto qualcosa…
DEEP THROAT: Come ho detto, potrei pure darle delle informazioni, ma solo se riterrò che sia nel mio interesse farlo.
MULDER: Cosa vuole sapere?
DEEP THROAT: La verità.
MULDER: Qualcosa… l’ho vista. Ma non ricordo… è stata eliminata. Cancellata. E’ in grado di dirmi che cosa fosse?
DEEP THROAT: Un UFO militare? Signor Mulder, perché quelli come lei che credono nell’esistenza di una vita extraterrestre sulla Terra, non vengono dissuasi da tutte le prove a sostegno del contrario?
MULDER: Perché… ogni prova a sostegno del contrario, non risulta essere convincente del tutto.
DEEP THROAT: Precisamente.
(Deep Throat se ne va)
MULDER: Sono già qui, vero?
(Deep Throat si ferma e si volta di nuovo verso Mulder)
DEEP THROAT: Signor Mulder, sono già qui da molto, molto tempo.
(Deep Throat continua a camminare lasciando Mulder da solo)
Trascrizione effettuata da Scully
VICINO ALLA BASE AEREA DI ELLENS,
IDAHO SUDOCCIDENTALE
(Diversi agenti della polizia militare circondano quella che sembra essere una normale abitazione)
UFFCIALE MILITARE #1: Via! Svelti!
COMANDATE: Appena in posizione pronti a intervenire, al cinque.
(Una donna si avvicina alle transenne)
ANITA BUDAHAS: Permesso, è casa mia!
UFFICIALE MILITARE #2: Va bene, passi pure.
(La donna corre dal comandante)
ANITA BUDAHAS: Ma cosa succede?
COMANDATE: Bene! Signora Budahas? Suo marito ha violato le misure di sicurezza, ha requisito un veicolo militare ed è armato.
VOCE ALLA RADIO: Squadra uno in posizione.
ANITA BUDAHAS: Oh mio Dio!
(La polizia militare copre l’entrata della casa, mentre altri due agenti sono pronti ad usare l’ariete per rompere la porta di fronte. Il Comandante segnala agli agenti il conto alla rovescia da cinque, contando con la sua mano. La porta viene buttata giù e la polizia militare entra, controllando ogni stanza)
UFFICIALE MILITARE #3: Presto! Ci siamo.
VOCE ALLA RADIO: Siamo dentro.
ANITA BUDAHAS: Mi faccia parlare con lui, la prego.
(Gli agenti controllano il piano di sopra, stanza per stanza. Alla fine, aprendo una porta, trovano il loro obiettivo)
UFFICIALE MILITARE #4: Cristo! (alla radio) L’abbiamo trovato. Ha bisogno di un dottore. O qualcosa del genere.
(Si vede un uomo, che indossa solo la biancheria intima, che siede tremante in un angolo della stanza. La sua pelle sembra bruciata e piena di vesciche)
SIGLA
SCENA 2
WASHINGTON, D.C.
(Scully, seduta in un bar, controlla il suo orologio prima di continuare a lavorare al suo fascicolo. Arriva Mulder)
SCULLY: Ciao, ho avuto il tuo messaggio.
MULDER: Scusa se ho fatto tardi, cosa prendi da bere?
SCULLY: Sono le due del pomeriggio, agente Mulder.
MULDER: Vedi qualcuno preoccupato dell’orario? Senti, devo mostrarti una cosa.
SCULLY: Che non hai potuto mostrarmi al lavoro?
MULDER: Aha (Mulder annuisce) Sediamoci a un tavolo.
(Mulder e Scully si fanno strada attraverso la folla del bar. Un uomo seduto al bancone sembra osservare Mulder e Scully. Scully consulta un fascicolo in cui si vede la foto di un uomo. Si tratta dello stesso uomo che nella scena precedente giaceva tremante sul pavimento, ma nella foto indossa un’uniforme militare).
MULDER: Questo è il colonnello Robert Budahas. Foto dell’anno scorso, quando era pilota collaudatore, d’istanza alla base aerea dl Ellens, nel sud ovest dell’Idaho. Quattro mesi fa, il colonnello Budahas, in preda a un fenomeno psicotico è fuggito e si è barricato dentro casa. E’ dovuta intervenire la polizia militare. Budahas è stato portato via e apparentemente ricoverato per curare quel disturbo.
SCULLY: Di che disturbo si tratta?
MULDER: Nemmeno un commento, né sulle cause, né sullo stato attuale del paziente. In effetti l’aeronautica ha fatto muro intorno al colonnello Budahas.
SCULLY: Sarebbe a dire?
MULDER: La signora Budahas non vede e non sente suo marito da quattro mesi ormai. Non ha avuto risposte ufficiali, e così, il mese scorso si è rivolta all’FBI denunciandolo come rapimento.
SCULLY: E che motivo avrebbe l’aeronautica di rapire uno dei suoi piloti?
MULDER: Domanda da cento milioni di dollari, agente Scully. (Mulder passa a Scully degli altri fascicoli) Dal 1963, sei piloti della base di Ellens sono stati dichiarati dispersi in azione. Unico commento ufficiale è che i piloti avevano il compito di collaudare velivoli sperimentali.
SCULLY: Già! Però girava voce che invece fossero stati abbattuti mentre cercavano di penetrare nello spazio aereo russo…
MULDER: Giravano anche altre voci. Me ne sono occupato da quando è arrivata la segnalazione dell’ufficio di zona di Boise, ma all’improvviso e senza alcun motivo, non ha più la priorità. Hanno chiuso il caso senza ulteriori indagini, punto e basta.
SCULLY: E allora?
MULDER: Allora tu e io andremo a farci un bel viaggetto per indagare sul rapimento.
SCULLY: Non ci arrivo, Mulder. Cosa ha a che fare questa storia con gli X-Files? Credevo ti interessassero i casi con componente paranormale. C’è qualcosa che mi sfugge?
MULDER: Direi che il mio olfatto avverte un odore molto preciso. Un certo… bouquet paranormale. Scusami.
(Mulder si alza e si dirige verso il bagno)
SCENA 3
(Mulder si sposta da un orinatoio al lavandino per lavarsi le mani. Un altro uomo lascia il bagno. Mulder si abbassa per sciacquarsi la faccia e poi si rialza per asciugarsi. Nello specchio, vede un uomo che sta dritto dietro di lui, lo stesso uomo che lo stava osservando dal bar. Mulder si gira per fronteggiarlo)
DEEP THROAT: Lasci stare questo caso, agente Mulder.
MULDER: Cosa?
DEEP THROAT: Vede, l’Esercito non può tollerare che l’FBI interferisca.
MULDER: Lei chi è?
DEEP THROAT: Io? Sono qui per aiutarla, mi sono interessato a lungo del suo lavoro.
(Qualcuno bussa alla porta del bagno che è stata chiusa dall’interno)
UOMO #1: Permesso!
MULDER: E cosa sa del mio lavoro?
DEEP THROAT: Beh… uno che è nella mia posizione ha il dovere di seguire un po’ tutto, tutto ciò che riguarda il nostro governo.
MULDER: Ma insomma chi è? Per chi lavora?
DEEP THROAT: Non è importante, piuttosto cerchi di ascoltarmi con attenzione. Lei sta esponendo sé stesso e l’agente Scully a degli inutili rischi, le ripeto, lasci perdere questo caso.
MULDER: Perché? Non ne vedo la ragione.
DEEP THROAT: Ci sono tanti altri casi di cui occuparsi, (l’uomo sblocca la porta) non metta a repentaglio il suo futuro ostinandosi in questo.
(L’uomo esce e mentre Mulder prova a seguirlo, viene ostacolato da un altro uomo che sta entrando nel bagno. Mulder oltrepassa quest’ultimo e rientra nel bar. Quando si guarda attorno non vede alcun segno dell’uomo con cui stava parlando. Scully nota lo sguardo di Mulder e gli si avvicina)
SCENA 4
SCULLY: Stai bene, Mulder?
MULDER: Sì, sto bene.
SCENA 5
QUARTIER GENERALE FBI
WASHINGTON, D.C.
(Scully sta consultando dei documenti su microfilm, leggendo informazioni sulla base aerea di Ellens e le sue associazioni con gli avvistamenti di UFO. Una frase su cui Scully sembra concentrarsi dice “..la tecnologia Stealth delle armi...”)
(Si vede Mulder nella sua cucina quando squilla il telefono)
MULDER: Pronto?
SCULLY: Mulder?
MULDER: Sì.
SCULLY: Ho controllato quel file che mi hai dato.
MULDER: Aha.
SCULLY: Hai dimenticato di dirmi alcune cose.
(Mulder sente alcuni click provenire dal telefono e lo allontana dall’orecchio)
SCULLY: Non mi starai trascinando nell’ennesima disperata caccia agli UFO, vero? Ci sei, Mulder?
MULDER: Certo.
(Mulder si avvicina alla finestra e guarda attraverso le tende. Vede un furgone parcheggiato dall’altro lato della strada del suo appartamento)
SCULLY: Mi hai sentito? Siamo già nell’occhio del ciclone, vorrei evitare di fare la figura della stupida, se il mio rapporto suonasse come un articoletto da settimanale scandalistico.
MULDER: Sì… senti, non mi va di parlarne al telefono. Continuiamo il discorso domani in aereo, d’accordo?
(Mulder riaggancia)
SCENA 6
MARRIETTE FIELD
IDAHO SUDOCCIDENTALE
(Mulder bussa alla porta della casa della donna che si è vista all’inizio. Un velivolo passa nel cielo e Mulder e Scully si girano per provare a vederlo. Nel frattempo si apre la porta)
ANITA BUDAHAS: Che volete?
(Mulder e Scully si voltano verso la signora Budahas)
MULDER: Signora Budahas?
ANITA BUDAHAS: Sì.
(Mulder estrae il tesserino e lo mostra alla signora Budahas)
MULDER: Slamo dell’FBL.
ANITA BUDAHAS: Ah, grazie al cielo! Prego, accomodatevi. (Mulder e Scully entrano. Si vede una foto del colonnello Budahas appesa al muro) Ho cominciato ad accorgermene due anni fa, a Bob venne uno sfogo sotto le ascelle. Avevamo fatto dei lavori in casa, perciò pensammo fosse una reazione allergica ad un solvente, ma piano piano è degenerato tutto.
SCULLY: Cosa intende dire?
ANITA BUDAHAS: I comportamenti di Bob erano diventati imprevedibili. Cominciava... a fare strane cose.
MULDER: Che genere di cose?
ANITA BUDAHAS: Talvolta anche piuttosto imbarazzanti. Una sera avevamo a cena degli amici e lui ha versato del Tetra Meal D sul suo cibo.
SCULLY: Uh?
ANITA BUDAHAS: E’ un mangime per i pesci.
SCULLY: Ne ha mai parlato con lui?
ANITA BUDAHAS: Ci ho provato, ma era praticamente impossibile. Bob si infuriava e… e sgridava i ragazzi senza ragione… e iniziava a tremare, come se avesse delle convulsioni.
MULDER: Le parlava del suo lavoro?
ANITA BUDAHAS: Non mi ha mai detto niente, neppure prima di avere dei problemi. So solo che lavorava a progetti top secret. Sa, le voci girano, ma Bob era leale verso la sua patria, aveva giurato fedeltà incondizionata al suo paese e adesso ci trattano come estranei. Io voglio… mio marito a casa.
SCULLY: Neanche il governo può mettersi al di sopra della legge. Sono tenuti a darle informazioni.
ANITA BUDAHAS: Non dicono niente, e se lui fosse… come manterrei la mia famiglia?
MULDER: Lei… ha detto che le voci girano, per caso ha saputo se è successo qualcosa del genere a qualcun altro?
ANITA BUDAHAS: Beh sì, anche il marito di Veria McLennen ha dato i numeri, ma lui… lui è tornato a casa per lo meno.
SCENA 7
CASA DI VERIA McLENNEN
(Si vede l’apparecchio per la preparazione degli ami per la pesca con la mosca. Si vede poi un uomo che si tira via dei capelli dalla testa quasi calva, controlla il capello e lo usa per il suo amo)
SCULLY: Da quanto tempo è...
VERIA MCLENNEN: Da quasi due anni. La pesca con la mosca è un’idea di suo fratello. All’inizio non mi davo pace, ma quando sei la moglie di un pilota collaudatore, ringrazi Iddio tutti i giorni che sia ancora vivo.
MULDER: Signora McLennen, qualcuno le ha spiegato cosa è successo a suo marito?
VERIA MCLENNEN: Lo stress, credo. Con la vita che fanno! I militari affrontano le cose con grande veemenza, però è stato curato a lungo e non posso non essere grata al governo per questo, del resto sono stati generosi con noi. In fondo sono loro a offrirsi volontari per le missioni.
(La signora McLennen si avvicina ad Anita Budahas)
VERIA MCLENNEN: Che idea, Anita! Portare l’FBI dentro casa mia.
ANITA BUDAHAS: Ma non credevo che…
(Tornati fuori dalla casa della signora Budahas, quest’ultima consegna a Scully un pezzo di carta)
ANITA BUDAHAS: Ecco, ho chiamato e richiamato questi numeri almeno un migliaio di volte. Vi prego, fatemi sapere qualcosa.
SCULLY: Per ogni evenienza può trovarci al Beech Grove Motel.
ANITA BUDAHAS: Grazie. Andiamo, bambini.
(La signora Budahas rientra in casa mentre Mulder e Scully se ne vanno)
MULDER: Allora, che ne pensi del pescatore pazzo di prima?
SCULLY: E’ affetto da stereotipia. E’ una sindrome provocata da un enorme stress. Si riscontra nei prigionieri di guerra, e negli animali dello zoo di solito.
MULDER: Sì, ma questi non sono animali dello zoo, bensì piloti collaudatori super addestrati. Cosa può ridurli in questo modo?
SCULLY: Hai mai sentito parlare del Progetto Aurora?
MULDER: Sì… mi sembra che sia il nome in codice di un nuovo progetto del Dipartimento della Difesa, se non sbaglio.
SCULLY: Il Pentagono non ammetterà mai di collaudare in segreto velivoli suborbitali nei cieli degli Stati Uniti occidentali. Questi piloti potrebbero averci provato, e potrebbero non esserci riusciti.
MULDER: Hai visto le foto in quella casa? Il colonnello Budahas è stato addirittura decorato dal Presidente, non c’è nulla in cui non sia riuscito in vita sua.
(Mulder entra in macchina. Dopo una breve esitazione, Scully si sposta dall’altro lato)
SCENA 8
BEECH GROOVE MOTEL
STANZA DI SCULLY
(Scully riaggancia il telefono. Mulder arriva tenendo il suo cellulare in mano e si siede sul letto)
MULDER: Non mi passano nessuno alla base, sono in attesa da quarantacinque minuti. Tu hai novità?
SCULLY: Sì, un certo colonnello Kissel ha accettato di incontrarci. Tra due settimane.
MULDER: Non mi dire! (Mulder prende l’elenco del telefono) Kissel hai detto, eh?
SCENA 9
(Mulder e Scully sono seduti in una macchina parcheggiata a lato della strada, quando un’auto passa loro accanto e si ferma nel vialetto della casa di fronte a loro. Gli agenti escono dall’auto e vanno incontro all’uomo che è appena uscito dalla macchina)
MULDER: Colonnello Kissel?
COLONNELLO KISSEL: Sì?
MULDER: Le posso parlare? Agente speciale Mulder, FBI.
COLONNELLO KISSEL: Non ho dichiarazioni da fare. Questa è proprietà privata, per favore.
MULDER: Perché non vuole parlarci del colonnello Budahas?
COLONNELLO KISSEL: Basta! Andate via dal mio giardino.
(Il colonnello entra in casa e chiude la porta)
SCULLY: Menomale che non abbiamo annullato l’appuntamento.
(Mulder e Scully si voltano quando si sentono salutare da un uomo che sta andando loro incontro)
PAUL MOSSINGER: Salve! Siete agenti dell’FBI? Sono Paul Mossinger, io lavoro per il giornale locale, abito vicino a Verla McLennen. Mi ha detto che indagate sul colonnello Budahas, vero?
MULDER: Diamo solo un’occhiata in giro.
(Mulder e Scully si incamminano per tornare alla macchina e si allontanano dall’uomo)
PAUL MOSSINGER: Certo, come no. Molta gente qui dà un’occhiata in giro, appassionati di UFO soprattutto, ma è raro vedere addirittura l’FBI. (Sopra di loro passa un altro velivolo) Non fai in tempo a sentirli che sono già spariti. Allora su questo Budahas che avete scoperto?
MULDER: Mi spiace, ma non posso parlare.
PAUL MOSSINGER: Come vuole.
MULDER: Paul, giusto? Lei vive in questa zona da tanto, lo ha mai visto un UFO?
PAUL MOSSINGER: No, mai. Secondo me sono tutte sciocchezze. Si vede sempre quello che si vuole vedere.
MULDER: Se però io volessi parlare con uno di quegli appassionati di UFO, dove dovrei andare?
SCENA 10
TAVOLA CALDA “THE FLYING SAUCER”
(Passa un altro velivolo nel cielo e tutti i bicchieri sistemati sul mobile tremano)
ZOE: F-15 Eagle, virava a 4G. Quei ragazzi si sentono i padroni del cielo. Basta farli bere un po’ e toccano il settimo cielo senza bisogno di ali.
(Mulder ride)
MULDER: Quelle chi le ha fatte?
(Mulder indica alcune foto di UFO appese alla parete del mobile)
ZOE: Diverse persone. Questa l’ho scattata io stessa.
(La foto mostra un velivolo di forma triangolare sospeso nell’aria)
MULDER: Sta scherzando! E dove?
ZOE: Era qui, sul retro del bar. Stavo portando fuori la spazzatura quando l’ho visto. (Zoe prende la foto e la passa a Mulder) Ondeggiava piano, silenzioso come un colibrì. Mi sono detta “Oddio, vuoi vedere che atterrano nel parcheggio e mi chiedono di preparargli il pranzo.” (Scully prende la foto dalle mani di Mulder) Sto vendendo un numero limitato di copie, 20 dollari. Se le interessa, me ne sono rimaste solo cinque.
MULDER: La metta pure in conto.
(Scully si china verso Mulder)
SCULLY: Abbocchi a tutto!
MULDER: Qui intorno, dov’è più probabile che si veda un UFO?
SCULLY: Io aspetto fuori.
(All’esterno del locale, Scully sta consultando una mappa quando esce Mulder)
SCULLY: Sai una cosa strana, Mulder? La base aerea di Ellens non è segnalata su nessuna mappa.
MULDER: Lo so. Andiamo?
SCULLY: Lo sai? Dove andiamo?
MULDER: Hai una mappa falsa. Chi è che abbocca?
(Mulder passa a Scully un pezzo di carta sul quale è disegnata a mano una mappa)
SCENA 11
ESTERNO DELLA BASE AEREA DI ELLENS
6:04 PM
(Mulder e Scully sono in macchina, lasciano la strada principale e vanno su per una collina. Alla base della collina c’è un cartello con la scritta
ATTENZIONE. INSTALLAZIONE MILITARE ZONA RISERVATA
Il cartello indica il divieto di fare fotografie. Mulder ferma la macchina un po’ più avanti lungo la strada, di fianco ad un recinto metallico. Mulder esce, ed estrae dal bagagliaio un paio di binocoli)
SCULLY: Mi spieghi che cosa ti aspetti di vedere?
MULDER: Non lo so. Può darsi niente.
SCULLY: Per quale motivo siamo qui, Mulder? Per cercare qualche disco volante? (Mulder si incammina verso la cima della collina) Cosa diavolo ci scrivo stavolta nel mio rapporto!
(E’ notte e Scully sta dormendo in auto. All’improvviso l’auto inizia a tremare. Scully inizia a svegliarsi quando viene spaventata dal suono del vetro posteriore che va in frantumi)
SCULLY: AAAAH!
(Mulder arriva correndo dalla collina)
MULDER: Scully, sbrigati! Vieni a vedere.
(Mulder apre lo sportello della macchina e trascina Scully su per la collina)
9:13 PM
(Mulder e Scully vedono due piccole luci che volano nel cielo)
SCULLY: Che cosa sono?
MULDER: Non lo so, non so spiegarlo, però è affascinante.
SCULLY: E’ stranissimo. Non ho mai visto niente del genere.
MULDER: E’ quasi mezz’ora che vanno su e giù in questo modo.
SCULLY: Non possono essere aerei, non volano in quel modo.
MULDER: E allora che cosa sono?
SCULLY: Non so. Dei laser magari, che da terra si riflettono sulle nuvole. (Le due luci volano in alto attraverso le nuvole e scompaiono. Scully si volta verso Mulder molto stupita) Oh mio Dio!
(Appare un’altra luce)
MULDER: Ne arriva un altro.
SCULLY: Quello non è un aereo, è un elicottero.
(Mulder e Scully sentono dei rumori provenire dalla base della collina. Un ragazzo ed una ragazza attraversano il recinto e oltrepassano un cespuglio)
LADONNA: Dai! Quanto ci metti!
EMIL: Arrivo, un momento.
MULDER: Ehi!
EMIL: Scappa presto, scappa! (I due ragazzi fuggono, mentre Mulder e Scully li inseguono attraverso un campo. Mulder estrae la pistola, il ragazzo la vede e sia lui che la ragazza si fermano ed alzano le mani) D’accordo, non sparate!
MULDER: Fermi!
LADONNA: Non abbiamo fatto niente.
(Guardano tutti verso l’elicottero che si sta avvicinando)
MULDER: Via, via!
(Si nascondo tutti sotto le fronde di un albero)
EMIL: (ride) E’ stato uno sballo!
MULDER: Avanti! Venite con noi.
EMIL: Dove?
SCENA 12
5:02 AM
(In un’altra tavola calda, i due ragazzi stanno mangiando mentre Mulder e Scully siedono dall’altro lato del tavolo)
SCULLY: Che cosa facevate voi due là esattamente?
EMIL: Beh… stavamo…
(I ragazzi ridono entrambi)
LADONNA: Non c’è un posto in cui…
EMIL: In effetti quando andiamo lì, ci stendiamo ad ascoltare musica e ci godiamo lo spettacolo.
MULDER: Hanno mai cercato di cacciarvi?
EMIL: No, è stata la prima volta. Un anno fa un amico ci ha fatto vedere il buco nella rete.
LADONNA: Oh, una volta hanno sganciato delle bombe, wow!
EMIL: Ci siamo frizzati! (ride) Uhm, c’è un posto detto Yellow Base, mi pare, in cui dovrebbero tenere un bel po’ di armi. Il mio amico ha detto che tutto intorno è pieno di mine e robaccia del genere.
(All’esterno arriva una macchina e si ferma quando il guidatore, Paul Mossinger, vede Mulder e Scully. Parla alla radio)
PAUL MOSSINGER: Abbiamo un 20. Passo.
VOCE ALLA RADIO: Ricevuto, Avvoltoio. Resta in posizione d’attesa, apriamo la gabbia.
PAUL MOSSINGER: Ricevuto. Chiudo.
(Tornati all’interno, Emil sta mostrando come volano le luci usando un panino come esempio)
EMIL: A volte si avvicinano a bassa quota e cominciano a svolazzare facendo “uuuuuh” e di colpo restano immobili, senza fare neanche un rumore e tu ti chiedi “Cavolo! Chi è che ha abbassato il volume?”
MULDER: E cosa credi che siano?
EMIL: Senti, tutti dicono che sono degli UFO. Io penso che siano una specie di… guerre stellari, tecnologie cibernetiche sperimentali, magari in previsione di una tempesta nel deserto due o roba del genere. Un viaggetto sulla casa di Saddam, sai? Hai presente?
(Emil ride. Mulder tira fuori la foto che ha comprato nell’altro locale)
MULDER: Sono simili a questo?
EMIL: No. Sono esattamente come quello.
(Mulder tira fuori il motorino di Emil dal bagagliaio dell’auto e lo appoggia in terra)
EMIL: Grazie.
MULDER: E via col vento!
(I ragazzi ridono e si allontanano. Mulder rientra in auto ed estrae un nastro dalla tasca della sua camicia)
SCENA 13
SCULLY: E quella cos'è?
MULDER: Una prova. (Mulder inserisce il nastro nell’autoradio e si sente della musica heavy metal. Scully spegne l’autoradio) I giovani d’oggi eh?!
SCULLY: Non mi dire che gli hai creduto.
MULDER: Perché no?
(Scully fa un grande sorriso, e si trattiene dal ridere in faccia a Mulder)
SCULLY: Mulder, ma li hai guardati negli occhi? Erano fatti e strafatti.
MULDER: Uuuh! Davvero un’acuta osservazione.
SCULLY: Mulder, se gli avessi mostrato una foto di un hamburger volante lui ti avrebbe detto che era esattamente quello.
MULDER: Va bene, dà un’occhiata qui. (Mulder prende un fascicolo dal sedile posteriore dell’auto. Lo apre ed estrae una foto che dà a Scully) Questa è una foto di un UFO precipitato a Roswell nel New Mexico nel 1947. Lo so che la tua mente razionale si ribella, ma ascoltami lo stesso. Si da il caso che questa base, la base aerea di Ellens in cui siamo, la base aerea che per una strana ragione non è segnalata in nessuna mappa, era all’epoca uno dei sei luoghi in America dove inviavano i rottami.
SCULLY: Mulder, stai forse suggerendo che l’Aeronautica sta facendo volare degli UFO?
MULDER: No, aeroplani, ma basati sulla tecnologia degli UFO.
(Scully sorride ancora di fronte alla totale fede di Mulder negli UFO in cui lei non crede affatto. Mulder dà a Scully la foto comprata al locale)
SCULLY: Ma dai, andiamo! Hai solo due foto sfuocate. Una scattata più o meno una cinquantina di anni fa, e l’altra invece comprata ieri in uno squallido locale per camionisti. Le tue sono solo illazioni.
MULDER: Dimmi che non c’è un’incredibile somiglianza!
SCULLY: No, dimmi tu una sola buona ragione che faccia ritenere queste foto autentiche.
MULDER: Hai visto esattamente quello che ho visto io ieri notte, che cosa credi che fossero?
SCULLY: Senti, non sapere che cosa fossero, non mi porta automaticamente a credere negli UFO.
MULDER: UFO, cioè oggetti volanti non identificati. Questo caso si adatta perfettamente alla definizione. Avanti, dimmi che sono pazzo!
SCULLY: Mulder, sei completamente pazzo! (Mulder ride) E la tua teoria comunque non spiega affatto cosa è capitato al colonnello Budahas.
SCENA 14
BEECH GROVE MOTEL
(Scully è alla reception del motel)
SCULLY: Grazie.
DONNA: Di niente.
(Scully corre fuori dalla reception verso la stanza di Mulder. Lui la vede arrivare e le va incontro aprendole la porta)
MULDER: Non vorrai saccheggiare il mio mini-bar, vero?
SCULLY: (ride) Vuoi sapere l’ultima?
MULDER: Spara.
SCULLY: Un messaggio da parte della signora Budahas, il marito ieri sera è tornato a casa.
SCENA 15
(Mulder e Scully arrivano a casa della signora Budahas)
ANITA BUDAHAS: (piangendo) Salve.
SCULLY: Abbiamo ricevuto il messaggio.
MULDER: Signora Budahas, si sente bene?
ANITA BUDAHAS: Accomodatevi.
SCULLY: Che cosa c’è?
MULDER: Allora? Che succede?
(Si vede un uomo che sembra essere il colonnello Budahas mentre sta dipingendo il modellino di un aeroplano)
ANITA BUDAHAS: Quello non è mio marito.
COLONNELLO BUDAHAS: Tesoro, questi chi sarebbero?
(Mulder guarda la foto del colonnello appesa al muro)
ANITA BUDAHAS: Non è mio marito, non è più lui. Gli hanno fatto qualcosa.
COLONNELLO BUDAHAS: Che diavolo stai dicendo?
MULDER: Non è niente, non è niente, si rilassi. Sono l’agente speciale Mulder, dell’FBI. Eravamo qui per indagare sulla sua scomparsa, colonnello Budahas. Mi chiedevo se è in grado di spiegarci dove è stato negli ultimi quattro mesi.
COLONNELLO BUDAHAS: Ero in ospedale.
MULDER: Qui? Alla base?
COLONNELLO BUDAHAS: Credo di si.
MULDER: Colonnello Budahas, le dispiace se le chiedo la sua data di nascita?
COLONNELLO BUDAHAS: 21 novembre 1948
(Mulder guarda la signora Budahas e lei annuisce in conferma)
MULDER: E i nomi dei suoi figli?
COLONNELLO BUDAHAS: John e Leslie, eccoli lì (***in lingua originale si chiama Josh)
ANITA BUDAHAS: Sì.
MULDER: E’ tifoso del Green Bay!
COLONNELLO BUDAHAS: Sì, signore.
MULDER: Scommetto che ricorda il Superbowl del ’68, eh? Don Shandler…
COLONNELLO BUDAHAS: Sì, andò in meta quattro volte e Lombardi giocò la sua ultima partita. Ma perché devo rispondere a queste domande?
ANITA BUDAHAS: Non è lui vi dico.
MULDER: Scusi, colonnello Budahas, lei è un pilota, non è così?
COLONNELLO BUDAHAS: Sì, signore.
MULDER: Scommetto che è stato su qualsiasi cosa abbia due ali. L’altro giorno ho sentito che un pilota amico mio ha fatto un Immelman a 8G continui. E’ possibile secondo lei?
COLONNELLO BUDAHAS: (scuote la testa) Non lo so. Non ci riesco. Anita… non riesco a ricordare.
(Il colonnello si alza per andare verso la moglie che si ritrae)
ANITA BUDAHAS: (piangendo) No…
(Mulder e Scully escono dalla casa)
SCENA 16
SCULLY: Mulder, cosa sta succedendo, me lo dici?
MULDER: Purtroppo credo che gli abbiano riprogrammato il cervello, una cancellazione selettiva della memoria.
SCULLY: E’ impossibile entrare in un cervello cancellando una parte della memoria.
MULDER: Allora spiegami tu com’è andata.
SCULLY: Ci sono dei tipi di amnesia…
MULDER: Non si tratta di amnesia! Qui stiamo parlando di una cosa deliberata e insidiosa.
SCULLY: Senti, l’intervento medico a cui ti riferisci richiede una tecnologia avanzata che non esiste.
MULDER: Non esiste neanche una tecnologia in grado di far volare aerei come quelli che abbiamo visto. Possono farlo, credimi. Quell’uomo avrebbe dovuto sapere come rispondere, ma invece gliel’hanno cancellato dalla testa.
(Mulder e Scully stanno guidando lungo una strada)
SCULLY: Ammettiamo pure che possano farlo, il motivo?
MULDER: Evitare una fuga di notizie. A causa del fenomeno psicotico, il colonnello Budahas era diventato un rischio per la sicurezza.
SCULLY: Non potrebbe avere un semplice esaurimento nervoso con conseguente perdita di memoria?
MULDER: No, credo che uomini come il colonnello Budahas siano fisicamente incapaci di sopportare lo stress di pilotare i velivoli che abbiamo visto, di fare quelle manovre a quella velocità. Insomma, parliamo di una tecnologia che dev’essere talmente avanzata che hanno impiegato cinquant’anni per renderla operativa. Tecnologia UFO, Scully.
(Scully sorride. Due auto arrivano dalla direzione opposta occupando l’intera carreggiata)
SCULLY: Ma che fa!
MULDER: Reggiti!
(Mulder frena bruscamente. Le altre due macchine si fermano di lato bloccando la strada davanti e dietro a Mulder e Scully. Degli uomini che indossano dei completi escono da entrambe le macchine. Uno di questi si avvicina alla loro macchina e bussa al finestrino di Mulder)
UOMO: Per favore, fuori dalla macchina.
MULDER: Pensi che se facciamo finta di niente se ne andrà?
(Scully sorride)
UOMO: Per favore, uscite dalla macchina.
MULDER: Ostinato… (Mulder esce dall’auto) Agente Mulder, FBI.
(Mentre sta per mostrare il suo tesserino, un altro uomo lo spinge contro l’auto e lo perquisisce. Scully esce dall’auto)
SCULLY: Siamo agenti federali.
(Anche Scully viene perquisita, così come la macchina. Viene controllato il vano portaoggetti ed il fascicolo di Mulder sul caso. Vengono tolti i proiettili dalle pistole di Mulder e Scully. Uno degli uomini apre il bagagliaio e prende la macchina fotografica di Mulder ed espone la pellicola alla luce. La valigetta di Scully viene svuotata del suo contenuto)
MULDER: Si può sapere di che si tratta?
(Un uomo sferra un pugno a Mulder nelle costole)
UOMO: Sicurezza nazionale. Voi risalite in macchina, vi scorteremo fino al vostro motel. Farete i bagagli e partirete immediatamente se non volete pagare le conseguenze della vostra eccessiva indiscrezione.
SCENA 17
(Tornati al motel Scully cammina avanti e indietro nella sua stanza mentre è al telefono)
SCULLY: Nessuna targa dell’Idaho numero CC1356? Non risultano targhe che abbiano quel numero. Grazie, Gayle. No, no, no sono sicura che pure l’altra è falsa. Ciao. (Mulder è sdraiato sul letto) Chi cavolo erano quegli uomini?
MULDER: Non credo che l’altra sera alla base stessero inseguendo quei ragazzi. Credo volessero noi. Erano sicuri che saremo andati a ficcare il naso lì. Hanno restituito il colonnello Budahas per distrarci. C’è un particolare che non ti ho detto.
SCULLY: Ah, che strano!
MULDER: Mi si è avvicinato un uomo a Washington e mi ha avvertito di tenermi alla larga da questo caso. Non mi ha detto chi fosse, ma il mio telefono è sotto controllo.
SCULLY: Cosa?
MULDER: Perché tutte queste precauzioni? Per una questione di sicurezza? Sicurezza di che cosa? E’ un vero e proprio complotto, Scully. Qui hanno un UFO, ne sono sicuro, e farebbero qualsiasi cosa per mantenere il segreto, incluso sacrificare le vite e i cervelli di tutti quei piloti, perché se la notizia trapelasse…
SCULLY: Se… hai detto se. Se questo fosse vero, sarebbe uno scandalo nazionale.
MULDER: No, mettiamola così invece. Se questo fosse vero, sarebbe la conferma definitiva dell’esistenza di una vita extraterrestre.
SCULLY: Oddio! Hai provato un attimo a pensare che magari abbiamo visto un semplice velivolo sperimentale? Non so, un nuovo aereo invisibile o un prototipo per il progetto Aurora. Secondo te il Governo non ha il diritto e anche il dovere di proteggere i suoi segreti?
MULDER: Certo, ma a quale costo? Quando la vita umana diventa un prezzo troppo alto per nuove scoperte.
SCULLY: Non è nostro compito dare una risposta a questa domanda. Il presunto rapito è tornato a casa sano e salvo. Andiamo via da qui, Mulder, almeno fin che siamo ancora in tempo.
(Mulder prende la foto che ha comprato alla tavola calda e la mostra a Scully)
MULDER: Non sei nemmeno curiosa? (Scully prende la foto e si siede) Mi faccio una doccia, preparo le valigie e ce ne andiamo, uh?
(Mulder esce dalla stanza e Scully è contenta che lui abbia acconsentito con lei. Scully si alza e si dirige verso il bagno, dall’esterno sente il rumore di un’auto che viene messa in moto e quindi corre fuori)
SCULLY: Mulder! Ma dove vai?!
(Mulder corre via con la macchina)
SCENA 18
(Emil e Ladonna mostrano a Mulder il buco nella rete alla base)
EMIL: Noi passiamo da qui.
(Mulder passa attraverso il buco)
MULDER: Ehi! Voi non venite?
EMIL: No, entriamo soltanto di notte.
MULDER: Ah. Il posto in cui vi godete lo spettacolo dov’è? E’ molto lontano?
EMIL: Quarantacinque minuti.
MULDER: Lo troverò da solo?
LADONNA: Certo, segui il sentiero.
MULDER: E l’altro posto di cui mi avete parlato? La Yellow Base, come ci arrivo?
EMIL: Non farlo, è rischioso. E’ lontano. A dieci miglia. Nessuno si è mai… nessuno è arrivato così lontano!
LADONNA: Ehi, non andare al di là dell’erba alta!
EMIL: Oh cavolo! Gliel’abbiamo detto delle mine e del resto? Ehi!!
(Mulder raggiunge il limite dell’erba alta, controlla il suo orologio e si siede per aspettare la notte. A notte fonda, lascia l’erba alta e si incammina verso la Yellow Base. Mentre sta sul terreno ora ricoperto di cemento, nota una singola luce che si dirige verso di lui. E’ un velivolo dalla forma triangolare, con delle luci su ciascuna estremità, che si libra sopra di lui. Diverse luci, dalla superficie inferiore del velivolo, illuminano Mulder ad intermittenza e lui deve ripararsi con una mano sugli occhi quando le luci lo circondano completamente. Dopo pochi secondi, le luci attorno a Mulder scompaiono e il velivolo vola via ad alta velocità)
SCENA 19
(Da dietro, si avvicinano due veicoli. Mulder li vede ed inizia a correre lungo la strada. Un veicolo si ferma di fronte a Mulder e l’altro dietro. Escono diversi militari che bloccano Mulder sul terreno. Mulder viene poi sollevato su una barella, legato e fatto salire su uno dei veicoli)
VOCE: Attenti! Forza!
MULDER: No!
VOCE: A posto. Vai, vai, vai, vai!
(All’interno del furgone Mulder vede qualcuno tenere una siringa)
VOCE: Avanti, tenetelo fermo.
MULDER: NO!
(A Mulder viene iniettata la sostanza contenuta nella siringa)
VOCE: Ossigeno!
(Viene messa una maschera per l’ossigeno sul viso di Mulder)
SCENA 20
6:30 AM
(Scully sta parlando al telefono nella sua stanza al motel)
SCULLY: Sì, sto… sto cercando di fare una telefonata a Washington, ma non riesco a prendere la linea extraurbana. Pronto? Pronto? (Scully appoggia il telefono a fianco della fondina della sua pistola e corre alla reception del motel) Mi scusi, il mio telefono è isolato, posso fare un’interurbana dal suo, per favore?
DIRETTORE DEL MOTEL: Prego, si accomodi.
SCULLY: E’ isolato anche questo.
DIRETTORE DEL MOTEL: Eh… i telefoni qui non funzionano mai a dovere. Forse sono interferenze militari, sa com’è… Si dà sempre a loro la colpa di tutto.
SCULLY: Grazie.
SCENA 21
(Si aprono le porte di un hangar e si vede entrare a marcia indietro il furgone dove è tenuto Mulder. Il furgone si ferma e Mulder viene tirato fuori, ancora legato alla barella. Mulder è a malapena cosciente e vede delle luci sopra di lui. Mentre si guarda attorno, vede da un lato degli uomini con delle tute bianche, ed una specie di velivolo dietro una tenda di plastica dell’altro lato)
SCENA 22
(Scully sta tornando alla sua stanza quando vede Paul Mossinger uscire proprio da lì. Cerca la sua pistola dietro la schiena, ma è rimasta nella sua stanza)
PAUL MOSSINGER: Salve, sono venuto a trovarla. Ho bussato, ma la porta era aperta.
SCULLY: Cerco inutilmente di fare una telefonata.
PAUL MOSSINGER: Telefoni isolati di nuovo?
SCULLY: Già.
VOCE ALLA RADIO: Base ad Avvoltoio. Puoi darci la tua posizione, passo. (Scully sente la voce provenire da un walkie-talkie nella macchina di Mossinger, lo guarda e gli sorride prima di correre dentro l’auto e bloccare le portiere) Avvoltoio, sei in ascolto?
PAUL MOSSINGER: Cosa sta facendo? (Scully cerca inutilmente le chiavi per mettere in moto. Paul bussa al finestrino con le chiavi) Mi scusi, ma non c’è niente lì dentro.
(Scully apre il vano portaoggetti e trova un pistola ed un tesserino di Paul della Sicurezza della Base Aerea. Paul rompe il finestrino con un estintore e Scully perde la pistola mentre cerca di ripararsi dal vetro. Paul cerca di raggiungere Scully all’interno dell’auto, ma è costretto a desistere. Fa il giro dall’altro lato della macchina, ma Scully esce e gli punta la pistola in faccia)
SCULLY: Contro la macchina! Mani sulla macchina! Forza!
PAUL MOSSINGER: Se mette giù la pistola ne possiamo parlare.
(Emil e Ladonna arrivano sul loro motorino. Scully spinge Mossinger contro la macchina e punta la pistola alla sua schiena)
SCULLY: Ho detto mani sulla macchina! Chi è lei?
PAUL MOSSINGER: Vi siete spinti troppo in là, agente Scully. Non saremo mai ricorsi alla violenza.
SCULLY: (rivolta ai ragazzi) Dov’è Mulder?
EMIL: L’abbiamo accompagnato alla base.
LADONNA: Perché non è tornato?
SCULLY: (rivolta a Mossinger) Adesso lei prende quella maledetta radio e scopre che fine ha fatto Mulder!
PAUL MOSSINGER: Non credo di poterlo fare.
SCULLY: Io credo di si invece! Se non vuole che tutti i giornali d’America pubblichino la storia del vostro aereo sperimentale!
(Si accende una luce che illumina in modo intenso. Si vede un medico arrivare sotto la luce che guarda negli occhi di Mulder. Mulder è legato ad un tavolo operatorio adesso, si guarda attorno, ma senza muovere la testa. Un’altra maschera per l’ossigeno viene messa sul viso di Mulder e il medico versa delle gocce di un liquido nei suoi occhi.)
MEDICO: Polso?
VOCE: Regolare.
MEDICO: Ossigeno. Il generatore è attivato?
VOCE: Sì.
MEDICO: Bene.
(Paul Mossinger sta guidando la macchina, Scully lo tiene sotto tiro con la pistola seduta nel sedile posteriore)
PAUL MOSSINGER: Ci sono altri modi per risolvere la faccenda.
SCULLY: Sì, ma al momento questo mi sembra di gran lunga il più efficace.
(L’auto raggiunge il cancello della Yellow Base e si ferma. Paul spegne il motore. Una delle guardie al cancello sta ascoltando alla radio)
VOCE ALLA RADIO: Il pacchetto sta arrivando.
GUARDIA: Ricevuto.
SCULLY: Cosa facciamo adesso?
PAUL MOSSINGER: Aspettiamo.
SCULLY: Rimetta in moto la macchina. Le ho detto di mettere in moto! (Paul rimette in moto l’auto) Poggi le mani sul volante, in alto.
PAUL MOSSINGER: Se fa qualche stupidaggine la situazione può degenerare.
SCULLY: Lo dica più a sé stesso che a me.
VOCE ALLA RADIO: I due stanno arrivando.
GUARDIA: Ricevuto.
(Una jeep arriva al cancello dall’interno della base. Le guardie aprono il cancello e la jeep si ferma in prossimità. Mulder scende dalla jeep e cammina verso l’altra macchina)
SCULLY: Ora lasci il motore acceso e scenda lentamente. (Scully e Paul scendono entrambi dalla macchina. Scully tiene la pistola puntata su Paul mentre gira attorno all’auto dietro di lui) Sali in macchina, Mulder. Sali in macchina!
(Mulder cammina lentamente verso l’auto e Paul verso il cancello della base)
PAUL MOSSINGER: Voglio solo dire, che ciò che è nella base merita la massima protezione. Siete voi che avete violato un’area protetta.
(Entrambi gli uomini continuano a camminare verso i rispettivi veicoli. Scully entra in macchina, seguita da Mulder. Non appena lui entra, Scully muove l’auto e corre via, verso la città)
SCULLY: Tutto bene, Mulder?
MULDER: Credo di sì. Scully… io…
SCULLY: Cosa?
MULDER: Che ci faccio qui?
SCENA 23
(La signora Budahas apre la porta di casa, ma solo per lo spazio necessario per stare di fronte a Mulder e Scully)
MULDER: Buongiorno.
ANITA BUDAHAS: Buongiorno.
MULDER: Siamo passati a vedere come stava suo marito.
ANITA BUDAHAS: Oh, sta bene. Sta migliorando a vista d’occhio.
MULDER: Gli posso parlare un momento?
ANITA BUDAHAS: Beh, sta riposando adesso.
COLONNELLO BUDAHAS: (da dentro la casa) Anita! Chi diavolo è?
ANITA BUDAHAS: Grazie dell’interessamento.
(La signora Budahas chiude la porta)
MULDER: Ancora loro, Scully! Sono stati qui, devono averla minacciata, magari…
SCULLY: Stammi a sentire, Mulder! Non sappiamo niente di niente. Niente più di quando siamo arrivati. E’ esattamente quanto scriverò nel mio rapporto. Ora togliamo le tende da questo posto, più in fretta possibile.
SCENA 24
QUARTIER GENERALE FBI
WASHINGTON, D.C.
UNA SETTIMANA DOPO
(Scully sta scrivendo il suo rapporto al computer. Si sente la sua voce leggere ciò che sta scrivendo)
VOCE DI SCULLY FUORI CAMPO: Il tenente colonnello Robert Budahas ha fatto ritorno a casa, ma non sa fornire spiegazioni sulla sua sparizione, né sul luogo dove è stato trattenuto. Anche l’ipotesi dell’agente speciale Mulder, secondo cui Budahas, impegnato in un progetto di massima segretezza che si basa sull’uso di tecnologia UFO, possa avere subìto un forte trauma pilotando un apparecchio sperimentale, non è stata provata. Anche se io stessa posso confermare di avere visto insieme all’agente Mulder due oggetti volanti non identificati nel cielo sovrastante la base aerea di Ellens, non è stato possibile determinare la vera natura di tali oggetti. In mancanza di ulteriori indagini, questo caso – file #DF1001364 – è chiuso.
(Scully prende in mano la foto che Mulder ha comprato alla tavola calda e la guarda)
SCENA 25
(Mulder sta correndo sulla pista di un campo sportivo. Si ferma per riposare prima di notare che Deep Throat lo sta raggiungendo. Mulder cammina verso di lui, incontrandolo in mezzo al campo)
DEEP THROAT: La sua vita può essere in pericolo.
MULDER: Perché?
DEEP THROAT: Lei ha visto cose che non andavano viste. Un’assoluta discrezione è fondamentale adesso.
MULDER: Ho visto qualcosa…
DEEP THROAT: Come ho detto, potrei pure darle delle informazioni, ma solo se riterrò che sia nel mio interesse farlo.
MULDER: Cosa vuole sapere?
DEEP THROAT: La verità.
MULDER: Qualcosa… l’ho vista. Ma non ricordo… è stata eliminata. Cancellata. E’ in grado di dirmi che cosa fosse?
DEEP THROAT: Un UFO militare? Signor Mulder, perché quelli come lei che credono nell’esistenza di una vita extraterrestre sulla Terra, non vengono dissuasi da tutte le prove a sostegno del contrario?
MULDER: Perché… ogni prova a sostegno del contrario, non risulta essere convincente del tutto.
DEEP THROAT: Precisamente.
(Deep Throat se ne va)
MULDER: Sono già qui, vero?
(Deep Throat si ferma e si volta di nuovo verso Mulder)
DEEP THROAT: Signor Mulder, sono già qui da molto, molto tempo.
(Deep Throat continua a camminare lasciando Mulder da solo)
Trascrizione effettuata da Scully
Marriette Field, South West Idaho
Mulder e Scully arrivano all'aeroporto Marriette Field
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