#7X06 The Goldberg Variation - La variazione Goldberg

#7X06 The Goldberg Variation - La variazione Goldberg
di Jeffrey Bell
diretto da Thomas J. Wright


Mulder e Scully rimangono intrappolati da un congegno di Rube Goldberg mentre indagano su un uomo maledetto da un'estrema buona fortuna.
La tensione riempie la stanza in cui si sta svolgendo una partita a poker mentre alcuni uomini fanno le loro puntate. Il mite Henry Weems non appartiene a questo gruppo di gangsters. Henry chiede altre cinque carte e posa sul tavolo una perfetta scala reale, vincendo i 100.000 dollari di posta. Colpito, il boss Jimmy Cutrona fa segno ai suoi scagnozzi, ed Henry viene portato sul tetto. I sicari lo gettano dall'edificio, e cade per trenta piani finendo in un ascensore di servizio rimasto aperto. Miracolosamente, Henry si alza in piedi, risale sulla strada e se ne va via incolume.

Il giorno successivo, Scully arriva a Chicago per incontrare Mulder. Gli agenti che sorvegliavano Cutrona all'esterno del palazzo, hanno visto un uomo non identificato cadere dal tetto ed andarsene via. Mulder crede che l'uomo possa avere qualche genere di potere di guarigione. Scully pensa che il ragazzo sia solo stato fortunato. Gli agenti scendono attraverso l'ascensore di servizio in una cantina, dove trovano un carrello da lavanderia rotto, come se qualche cosa di pesante ci sia atterrata sopra. Fra gli asciugamani nel carrello vi è un bulbo oculare artificiale. Mulder e Scully seguono le tracce di un sospetto che ha preso un appuntamento per avere una nuova protesi oculare. Mentre entrano nel palazzo di Henry Weems, vengono avvicinati da Maggie Lupone che chiede aiuto. Il suo lavandino perde acqua e non riesce a trovare Henry, il portiere dell'edificio. La donna dice al suo giovane figlio, Richie, di ritornare a letto. Nel tentativo di aiutarla, Mulder rompe la valvola facendo uscire ancora più acqua dal lavandino. Improvvisamente, il pavimento imbevuto da tutta quell'acqua cede e Mulder cade nell'appartamento sottostante - dove Henry Weems si era nascosto. 

Mulder gli restituisce l'occhio artificiale, ed Henry respinge ogni aspetto drammatico della sua caduta. Dice di essere stato semplicemente fortunato. L'hobby di Henry è di costruire delle complesse macchine simili a quelle di Robe Goldberg che compiono semplici compiti e Mulder ammira il suo lavoro. Henry ammette di aver perso tutta la vincita fatta a poker, ma rifiuta di testimoniare contro Cutrona. Scully cerca di persuaderlo dicendogli che Cutrona cercherà di ucciderlo. "Correrò il rischio", dice Henry facendo spallucce. Gli agenti se ne vanno e poco dopo uno dei sicari di Cutrona entra nell'edificio. Mulder si accorge di aver lasciato le chiavi della macchina nell'appartamento di Henry e suona il campanello. Quando sentono un colpo d'arma da fuoco, Mulder e Scully si precipitano nell'appartamento di Henry. Henry è scomparso, ma il sicario è morto, appeso alle pale del ventilatore da soffitto.

Mulder se ne esce con una complessa teoria di come il sicario sia stato ucciso da una serie di eventi accaduti nell'appartamento per coincidenza, in modo molto simile al funzionamento dei congegni di Henry. Scully dice che Henry è semplicemente fortunato, ma in quel momento vede Richie sulla porta. Visto che è malato, lo porta di nuovo nella sua camera da letto. Richie mostra a Scully il congegno Goldberg che Henry gli ha fatto quando era all'ospedale per una malattia del fegato. Le racconta che Henry dice sempre che tutto accade per una ragione. Scully ritorna da Mulder e gli dice che il ragazzo non sa dove si trovi Henry. Scully ipotizza che se Henry avesse realmente una fortuna soprannaturale, allora giocherebbe alla lotteria. Nascosto nella presa dell'aria, Henry sente la loro conversazione. Dopo che gli agenti se ne sono andati sguscia fuori per far visita a Richie. 

Esaminando il file di Henry, Mulder suppone che il periodo fortunato sia iniziato dopo essere stato l'unico sopravissuto di un incidente aereo, ma da allora si è nascosto. Solo da poco ha provato ad usare la sua incredibile fortuna. Henry esce per comperare un biglietto della lotteria gratta-e-vinci e vince 100.000 dollari. Comunque, quando viene a sapere che il pagamento verrà dilazionato nei mesi, lo getta nel bidone della spazzatura. Un altro uomo nel negozio prende il biglietto, malgrado le suppliche di Henry di gettarlo via. L'uomo viene immediatamente investito da un camion. Quando Mulder e Scully indagano, comprendono che Henry aveva ascoltato la loro conversazione riguardante il biglietto della lotteria. Si separano e cercano nell'edificio. Mulder trova Henry all'interno di una presa d'aria e lo tira fuori mentre chiama Scully.  Mentre compone il numero, un altro dei banditi di Cutrona arriva e fa fuoco verso Henry. La pallottola rimbalza su Henry, colpisce di striscio il braccio di Mulder, e rimbalza nella stanza prima di finire nel torace dello malvivente. Scully arriva nella stanza nel momento in cui l'uomo ferito cade, incredula che Henry sia rimasto incolume. 

Più tardi, la ferita di Mulder viene bendata all'ospedale, dove mette alla prova Henry in un gioco di carte. Henry estrae la carta più alta ogni volta, e confessa che quando lui è estremamente fortunato altre persone soffrono. Questo è il motivo per cui non vuole attirare l'attenzione. Dice di aver cercato di vincere 100.000 dollari per un nuovo trattamento sperimentale per la malattia del fegato di Richie. Benchè la vita di Henry sia in pericolo, Mulder crede che la sua fortuna lo salverà, e permette ad Henry di lasciare l'ospedale. Scully sceglie una carta e ne estrae una più alta di quella di Henry. Mulder allarmato da questo corre dietro ad Henry, che è seguito anche da uno degli uomini di Cutrona. Henry viene investito da un autocarro, ma sopravvive. Sentendo che la sua fortuna è finita, Henry acconsente a testimoniare contro Cutrona. Richie diviene pericolosamente giallognolo e viene portato nello stesso ospedale. Sua madre, Maggie, si appresta a seguire l'ambulanza, ma viene rapita da un sicario. Henry sa che Maggie è stata rapita per impedire a lui di testimoniare, così va a parlare con Curtona di persona. Cutrona lo porta nello scantinato dove è tenuta prigioniera Maggie. Mentre gli uomini lo agganciano ad una gru, accadono una serie di eventi che uccidono i gangster e liberano Henry. Mulder arriva con la polizia e trova Cutrona morto, ed Henry e Maggie salvi. Si scopre che il raro gruppo sanguigno di Curtona combacia perfettamente con quello di Richie, e Richie ottiene il suo trapianto di fegato. Henry ha ragione quando ha detto che tutto accade per una ragione. 
Attori Protagonisti
DAVID DUCHOVNY - Agente Speciale Fox Mulder
GILLIAN ANDERSON - Agente Speciale Dana Scully

Attori Co-Protagonisti
Willie Garson - Henry Weems
Alyson Reed - Maggie Lupone
Ramy Zada - Jimmy Cutrona
Tony Longo - Dominic
Shia La Beouf - Richie Lupone
Nicholas Worth - Sig. Haas
Dom Magwili - Sig. Ng
Marshall Manesh - Sig. Jank
Ernie Lee Banks - Maurice
Chip Fogleman - Billy
Dominique DiPrima - Megan McLean
Bobby Moynahan - Paramedico 

Trasmesso la prima volta in TV
USA 12/12/99
Italia 30/04/00
  • Titolo - questo titolo sembra essere un gioco tra due Goldberg differenti. Il primo Goldberg era un brillante suonatore di clavicembalo del 1700 che suonava speciali componimenti scritti da J. S. Bach. Queste composizioni, sebbene scritte da Bach, era chiamate "Variazioni Goldberg". L'altro Goldberg è Rueben (Rube) Lucius Goldberg (1888 - 1970), un vincitore del premio Pulitzer vignettista, scultore ed autore. Un ingegnere ed un affermato artista, le "invenzioni" di Rube Goldberg sono conosciute per compiere semplici lavori sorprendentemente complessi utilizzando dozzine di armi, ruote, ingranaggi, animali vivi ecc.. per completare qualcosa così semplice come spremere un succo d'arancia o chiudere una finestra. Il suo nome, Rube Goldberg, è stato associato a qualsiasi soluzione complicata eseguita per compiere un semplice lavoro (per avere un'idea del suo lavoro guardate la pagina "Gallery" aIl sito di Rube Goldberg). La connessione con X-Files? La descrizione di questo episodio dice che Mulder e Scully rimangono "intrappolati un una elaborata macchina di Rube Goldberg" che comprende fortuna, coincidenze e probabilità.
  • Shia La Beouf, il bambino che interpreta Richie in questo episodio, sta girando in questo periodo (settembre / ottobre 2007) il quarto capitolo della saga di Indiana Jones. Il suo ruolo è quello del figlio adolescente dell'archeologo più famoso del mondo.
Goldberg Variation Theme
scritto da Mark Snow
SCENA 1
CHICAGO, ILLINOIS
10:24 PM

(Diversi uomini stanno giocando a poker. Uno di loro, Joe Cutrona, ha in mano le carte Re di fiori, Re di quadri, 2 di picche, 4 di cuori, 7 di fiori.)

JOE CUTRONA: Tre.

(Il mazziere consegna tre carte a Joe Cutrona che ora ha in mano Re di fiori, Re di quadri, Re di picche, Re di cuori, 5 di picche.)

GIOCATORE #2: A me due.

(Il mazziere gliene porge due.)

GIOCATORE #3: Due.

(Il mazziere consegna al giocatore due carte. Henry Weems osserva gli altri giocatori in modo nervoso, le sue carte sono 10 di picche, 10 di quadri, 10 di cuori, Donna di picche, 3 di fiori.)

HENRY WEEMS: Io potrei avere cinque carte, per favore?
MAZZIERE: Cinque? Stai scherzando? Il massimo è quattro non lo sai?
JOE CUTRONA: Se il signor Weems ne vuole cinque, tu gliene dai cinque.

(Il mazziere consegna cinque carte a Henry Weems.)

MAZZIERE: Io ne prendo due.
JOE CUTRONA: Quattromila.
GIOCATORE #2: No.

(Il secondo giocatore decide di lasciare, seguito anche dal terzo giocatore.)

HENRY WEEMS: Quant’è la posta?
MAZZIERE: Quattromila dollari, se vuoi giocare. Un prezzo onesto per cinque carte nuove.

(Dominic, uno degli uomini di Cutrona, ride)

HENRY WEEMS: Ecco i quattromila. E altri quattromila.

(Il mazziere getta nervosamente le carte sul tavolo e lascia.)

JOE CUTRONA: Rendiamo la cosa interessante. Rilancio di quindicimila.
HENRY WEEMS: Non è necessario, grazie. Mi bastano questi.
JOE CUTRONA: Davvero spiritoso. Io però faccio sul serio.

(Henry Weems aggiunge le fishes sul tavolo per coprire la puntata di Joe Cutrona.)

HENRY WEEMS: Ora dobbiamo girare le carte?
(Gli altri giocatori si scambiano uno sguardo. Joe Cutrona fa vedere le sue carte.)

JOE CUTRONA: Poker di K.

(Henry Weems posa le sue carte sul tavolo.)

HENRY WEEMS: Questa è una scala reale, dico bene?

(I giocatori osservano le carte in silenzio.)

HENRY WEEMS: Pura fortuna.

(Henry Weems si alza dalla sedia tirando fuori dalla tasca un sacchetto.)
JOE CUTRONA: Cosa diavolo credi di fare?
HENRY WEEMS: Torno a casa.
JOE CUTRONA: No, no, no. Non così in fretta. Devi darci almeno una possibilità di rifarci.
HENRY WEEMS: Qui ci sono più di centomila dollari ragazzi.
JOE CUTRONA: Lo so benissimo, credi forse che non sappia fare i conti?
HENRY WEEMS: A me centomila bastano. Grazie. Mi sono divertito. Dove si va a riscuotere?

(Joe Cutrona lancia un’occhiata a Dominic.)

(Henry Weems si trova in ascensore con altri due uomini di Cutrona, Angie e Sal.)

HENRY WEEMS: Ragazzi, ho l’impressione che stiamo salendo invece di scendere.

(Gli uomini non rispondono.)

HENRY WEEMS: Ragazzi?

(Le fishes cadono per terra.)

HENRY WEEMS: Ehi, aspettate un momento. Dove mi portate? Ehi, no. No! No!

(Gli uomini spingono Henry Weems dal tetto del palazzo. Henry si rialza senza neppure un graffio.)


SIGLA
SCENA 2
CHICAGO, ILLINOIS
9:17 AM


(Scully, dopo essere scesa da un taxi, si guarda intorno e compone un numero sul cellulare.)

MULDER: Pronto?
SCULLY: Ciao Mulder, sono io. Che è successo?
MULDER: Sei a Chicago?
SCULLY: Sì, sono a Chicago. Sono proprio qui all’angolo tra la settima e la Hunter, come mi avevi chiesto. Solo che tu non ci sei. Dove sei finito?
(Mulder compare su una piattaforma alle spalle di Scully.)

MULDER: Beh, sto arrivando.
SCULLY: Ah si?
MULDER: (non più parlando al telefono) Tana per Scully!

(Scully si volta verso Mulder, che le sta sorridendo.)

SCULLY: Ciao. Che c’è là sotto?
MULDER: Prima di pensare a qua sotto, guarda là in alto. Gli ultimi due piani li ha affittati Jimmy Cutrona, un nome che dovrebbe esserti familiare.
SCULLY: Crimine organizzato. L’FBI vorrebbe inchiodarlo e sta cercando di raccogliere prove contro di lui. Gioco d’azzardo, estorsione e omicidio.
MULDER: Per questo ieri sera parcheggiati sull’altro lato della strada c’erano due agenti di pattuglia. Alle 10:40 hanno visto qualcuno spingere un uomo giù dal tetto. Ha fatto un volo di trenta piani. Più la profondità di questa botola, i portelli casualmente erano aperti ed è andato dritto giù. Neanche un graffio.
SCULLY: Caspiterina.
MULDER: E’ quello che avrà detto anche lui. Si è arrampicato, è uscito, si è messo in piedi e poi si è dileguato nella notte.

(Mulder fa un cenno a Scully per farla salire sulla piattaforma, schiaccia un pulsante e la piattaforma scende.)

SCULLY: Hai detto che si trattava di un uomo. Chi è esattamente?

(Scully accende la sua torcia per controllare.)

MULDER: Non ne ho idea. Gli agenti l’hanno inseguito, ma non l’hanno visto bene in faccia.
SCULLY: Questo posto è stato perquisito?
MULDER: No. Sopravvivere a un volo di trenta piani non è un reato.
SCULLY: E allora qual è la tua teoria?
MULDER: Quest’uomo potrebbe avere delle facoltà particolari, insomma una predisposizione genetica alla cicatrizzazione o alla rigenerazione immediata dei tessuti.
SCULLY: In pratica stiamo cercando una specie di Will il Coyote. Stai dicendo che è invulnerabile, giusto?
MULDER: Sì.
SCULLY: Nel ’98 a un soldato inglese non si aprì il paracadute e lui precipitò da 1500 metri di altezza, se la cavò con una costola rotta.
MULDER: Che vuoi dire?
SCULLY: Voglio dire che può esserci stato un colpo di vento o forse un’improvvisa corrente ascensionale e magari è arrivato giù nella giusta posizione. Insomma, non so, forse è stato solo fortunato.
MULDER: Diciamo molto, molto fortunato secondo la tua “acuta” interpretazione scientifica.

(Scully prende in giro Mulder puntando la luce della torcia sulla sua faccia.)

MULDER: Sai quante ipotesi diverse sono state formulate per capire i meccanismi della propagazione dell’acqua?
SCULLY: Non ne ho idea.
MULDER: No? Migliaia.
SCULLY: Mulder?
MULDER: Che c’è?

(Scully illumina con la torcia due ruote piegate di un carrello da lavanderia.)

SCULLY: Guarda qui. Se questo carrello era nel punto in cui è caduto l’uomo, si spiegherebbe lo stato delle ruote. Può anche darsi che questo aggeggio sia bastato a salvargli la vita.
MULDER: Dovremmo chiederlo a lui.
SCULLY: Bisognerebbe trovarlo.

(Mulder controlla nella biancheria presente nel carrello facendo rotolare sul pavimento un occhio. Lo raccoglie per esaminarlo.)

MULDER: Qualcosa mi dice che ne abbiamo già trovato un pezzetto.


SCENA 3
MELROSE PARK, ILLINOIS
10:23 AM

(Mulder e Scully suonano al citofono all’interno indicato con il numero 313.)

SCULLY: Stai cercando un ago in un pagliaio. Ci saranno centinaia di persone con una protesi oculare nell’area di Chicago.
MULDER: Sì, ma solo questo Henry Weems ha un appuntamento per oggi per averne una nuova.

(Mulder citofona ancora.)

SCULLY: Forse non viene ad aprire perché non ci vede.

(Mulder ride alla battuta di Scully. Una donna apre la porta ed esce dalla palazzina. Mulder afferra la porta prima che questa si richiuda.)

MULDER: Oggi è il mio giorno fortunato.

(Mulder e Scully entrano.)

MAGGIE LUPONE: Potete aiutarmi? E’ successo un guaio.

(Mulder e Scully corrono nell’appartamento della donna, quando entrando in cucina vedono che il rubinetto perde acqua.)

SCULLY: Ma noi non siamo idraulici.
MAGGIE LUPONE: Sì, lo so benissimo, voglio solo chiudere l’acqua per poter andare a lavoro. Senta, lei sicuramente è più forte di me. La valvola è là sotto.

(Mulder prende la chiave inglese dalle mani di Maggie Lupone e si dirige verso il lavello.)

MULDER: Il suo portiere, Henry Weems, oggi non c’è?
MAGGIE LUPONE: Chi la primula rossa? Ogni volta che c’è bisogno di lui non lo trovi mai.

(Mulder si piega sotto al lavandino per chiudere l’acqua.)

RICHIE LUPONE: Deve avvitare dall’altra parte.
MAGGIE LUPONE: Richie, tesoro, torna a letto.
RICHIE LUPONE: Ma mamma!
MAGGIE LUPONE: Per favore non farmelo ripetere. Torna a letto. (riferendosi a Mulder) Deve stringere in senso orario.
MULDER: Beh, ma guarda. In senso orario!

(Mulder, cercando di chiudere la valvola dell’acqua, la rompe. Tutta l’acqua gli finisce in faccia e Scully si mette una mano davanti alla bocca per evitare di ridere. Mulder si alza in piedi e sente uno scricchiolamento provenire dal pavimento. Il pavimento cede e Mulder precipita al piano inferiore.)

SCULLY: Stai bene, Mulder?
MULDER: Sì, io si. La mia schiena forse un po’ meno. Indovina chi ho trovato? Henry Weems, suppongo.

(Henry Weems, con una benda nera all’occhio, guarda Scully.)

(Henry Weems porta Scully e Mulder nel suo appartamento.)

HENRY WEEMS: La prossima volta lasci fare a chi è del mestiere.
MULDER: Ah, vuole provare se è della misura giusta, Cenerentolo?

(Mulder porge ad Henry la protesi oculare.)

SCULLY: Signor Weems, perché, perché si nascondeva in quel bugigattolo?
HENRY WEEMS: Io non mi nascondo, evito.
SCULLY: Evita chi?
HENRY WEEMS: Voi, per esempio. Comunque chiariamo subito una cosa, toglietevi dalla testa che io accetti di testimoniare contro Jummy Cutrona.
SCULLY: E’ stato lui ieri sera ad ordinare ai suoi uomini di buttarla giù dal tetto di un grattacielo della Hunter, esatto?
HENRY WEEMS: Da me non saprete niente. Non ho nessunissima intenzione di fare i bagagli e rintanarmi in Alaska.
MULDER: Lei è sopravvissuto a un volo di circa cento metri senza farsi neanche un graffio.

(Mulder guarda disgustato Henry mentre si inserisce la protesi oculare e si volta verso Scully.)

HENRY WEEMS: Non lo so come ho fatto. Forse il vento ha attutito la caduta e sono finito su un mucchio di biancheria. Tutto qui.
SCULLY: Che fortuna!
HENRY WEEMS: Sì, infatti. Però me lo sono fatto un graffio. (Henry mostra agli agenti una contusione sull’avambraccio)
MULDER: Ohh..
HENRY WEEMS: E poi ho perso le fishes che avevo vinto a poker.
SCULLY: Ah, è per questo che era lì. Per giocare a poker.
HENRY WEEMS: Cutrona ha pensato che barassi, ma non era vero. Comunque vi ripeto, io non vi ho detto niente.
MULDER: Immagino che la posta fosse molto alta. Quanto ha vinto?
HENRY WEEMS: Non so. Un po’.

(Mulder osserva lo strano oggetto sul tavolo.)

MULDER: Cos’è? L’ha fatto lei?
HENRY WEEMS: Uh-huh. E’ una specie di hobby.
MULDER: Permette?

(Mulder spinge una leva che rilascia una pallina. La pallina rotola su una spirale finendo in due contenitori che fanno cadere una serie di lampadine che a loro volta liberano il nastro adesivo che finisce contro una leva sganciando un martello. Quest’ultimo colpisce una fionda che tirando un tappo di sughero va ad azionare una ruota girevole, la quale libera una serie di palline di piombo che, per mezzo di un imbuto, vengono incanalate in un tubo e depositate in una ciotola di metallo che innesta l’apertura di una botola facendo cadere un pupazzo impiccato.)

MULDER: Accidenti! E’ un piccolo capolavoro. Che cos’è?
HENRY WEEMS: Come sarebbe che cos’è?
MULDER: Si, a che serve, che cos’è?
HENRY WEEMS: Non serve a niente. E’ soltanto.. non lo so.
MULDER: Causa ed effetto.
HENRY WEEMS: Sentite, avete finito?
SCULLY: Signor Weems, posso chiederle di riflettere sul fatto di non voler deporre contro Cutrona?
HENRY WEEMS: No. Se lo può scordare.
SCULLY: Lo sto dicendo nel suo interesse. Ha già tentato di ucciderla una volta e sicuramente ci riproverà.
MULDER: Potremmo proteggerla.
HENRY WEEMS: Preferisco rischiare, grazie.

(Scully e Mulder attendono l’ascensore.)

SCULLY: Secondo me dobbiamo fare cosi. Prima informiamo la centrale di Chicago riguardo a Weems e lo lasciamo che lo convincano loro a testimoniare. Poi tu vai a cambiarti e prima di sera prendiamo un volo per Washington. E chi si è visto si è visto.
MULDER: Non mi dirai che vuoi andartene ora che il caso si fa interessante.
SCULLY: “Interessante” poteva esserlo quando stavamo cercando Will Coyote. Quell’uomo è solo baciato dalla fortuna! Questo non è un X-File.
MULDER: Forse la sua fortuna è un X-File.
SCULLY: Andiamo a piedi.

(Scully si dirige verso le scale seguita da Mulder. Quando la porta delle scale si chiude dietro di loro, dall’ascensore esce un uomo di Cutrona, Angie. Mulder dopo essere uscito dalla palazzina cerca qualcosa nelle sue tasche.)

MULDER: Ah, aspetta!

(La porta della palazzina si chiude alle loro spalle.)

MULDER: Le chiavi della macchina. Le avrò perse quando sono caduto.

(Angie, con la pistola in mano, apre con un calcio la porta dell’appartamento di Henry Weems, numero 313. Dopo avergli puntato la pistola contro, il citofono suona e l’uomo spara per sbaglio ad una lampada. Mulder e Scully sentendo lo sparo entrano nella palazzina. Nel frattempo, l’asse da stiro finisce sul pavimento, Henry cade all’indietro trascinando con sé il divano, il filo dell’asse da stiro si attorciglia attorno alla caviglia di Angie, appendendolo a testa in giù al ventilatore situato sul soffitto.)


SCENA 4

(Un fotografo sta scattando le foto alla scena del crimine mentre Mulder osserva il corpo di Angie a testa in giù.)

MULDER: Che dice, ne ha fatte abbastanza?

(Il fotografo si allontana e Scully dopo aver parlato con un poliziotto si volta verso Mulder.)

SCULLY: Dunque hanno setacciato l’edificio, ma non hanno trovato tracce di Henry Weems. Ormai sarà già lontano.
MULDER: Il nome della vittima è Angelo Bellini, alias Angelo l’animale. Era uno scagnozzo della famiglia Cutrona, la sua non era una visita di cortesia.
SCULLY: Credi che Weems l’abbia ucciso per legittima difesa?
MULDER: Cioè un uomo gracile senza un occhio avrebbe affrontato uno detto “l’animale”? No, Weems non ha ucciso nessuno e noi lo sappiamo. Eravamo usciti da pochi minuti e poi quest’uomo non ha un graffio. Secondo me, ha avuto un infarto.
SCULLY: Che diavolo è successo in poche parole?
MULDER: Causa ed effetto.
SCULLY: Sarebbe a dire?
MULDER: E’ molto semplice, guarda.

(Mulder simula la scena.)

MULDER: Bellini butta giù la porta con un calcio, punta la pistola contro Weems, ma quando sta per sparare un rumore lo fa sussultare. E’ il citofono, sono io che chiamo per recuperare le chiavi. A quel punto lui preme il grilletto ma sbaglia la mira, chiaro? Colpisce la lampada. Questa cade e fa cadere la tavola da stiro, il proiettile rimbalza e allora Weems si tuffa sul divano, Bellini cerca di prenderlo, ma inciampa nella tavola da stiro. Rimbalza sulla sedia, finisce a gambe all’aria e il laccio della scarpa resta impigliato nel ventilatore.

(Scully ride. Il corpo di Angie cade dal ventilatore.)

MULDER: Causa ed effetto. E’ come se fatti e circostanze non collegati tra loro, o che almeno a prima vista, appaiono del tutto scollegati e fortuiti poi invece provochino una serie di reazioni a catena a vantaggio di Henry Weems.
SCULLY: E’ fortunato.
MULDER: Sì. A quanto pare è nato con la camicia. Vince una fortuna a poker, resta illeso dopo un volo di circa cento metri e adesso questo.

(Scully vede Richie Lupone avvicinarsi.)

SCULLY: Scusa un istante.
MULDER: Certo.
SCULLY: (riferendosi a Richie) Ciao. Ti chiami Richie, vero?
RICHIE LUPONE: Si.
SCULLY: Io sono Dana.
RICHIE LUPONE: Ciao.
SCULLY: Vieni con me. Andiamo in camera tua. Te lo direbbe anche tua madre.

(Scully siede accanto a Richie mentre lui è a letto.)

SCULLY: A quanto pare sei appassionato di sport. Qual è il tuo preferito?
RICHIE LUPONE: Beh, prima era la pallacanestro, ma adesso i Bulls vanno male. Quindi preferisco il baseball.
SCULLY: Anche a me piace il baseball.

(Scully si guarda intorno.)

SCULLY: Quello lì lo ha fatto Henry?

(Richie annuisce. Scully preme una leva che libera una macchina. Questa dopo una serie di percorsi attiva il lancio di una pallina che finisce nel canestro. Scully e Richie ridono.)

SCULLY: Che precisione!
RICHIE LUPONE: Già. L’ha costruito quando ero in ospedale. Ha detto “Dimostra che tutto accade per un motivo preciso. Certe volte però non ce ne rendiamo conto”.
SCULLY: Sei andato in ospedale per problemi al fegato?
RICHIE LUPONE: Non funziona bene. La polizia lo sta cercando?
SCULLY: Sì. Vogliono solo parlargli. Tu non hai idea di dove possa essere andato?
RICHIE LUPONE: Mm-mm. Non esce mai da quando mi sono ammalato.

(Scully ritorna da Mulder.)

MULDER: Che ha detto il ragazzino?
SCULLY: Non sa niente. Per quanto riguarda la tua teoria...
MULDER: Mm-hmm?
SCULLY: Non capisco perché l’uomo più sfacciatamente fortunato del mondo, si guadagni da vivere facendo il portiere. Potrebbe correre e comprare un biglietto della lotteria dell’Illinois e vincere automaticamente il primo premio.

(Henry Weems ascolta di nascosto la conversazione di Mulder e Scully. Subito dopo entra nella camera di Richie Lupone. I due si sorridono.)

HENRY WEEMS: Come ti senti, meglio?
RICHIE LUPONE: Non c’è male. La polizia ti sta cercando, sai? (Henry annuisce) Perché?
HENRY WEEMS: Eh, a volte fai un favore a qualcuno, ma la gente non s’accontenta mai. Non preoccuparti. Ce la farai a cavartela da solo per un po’?
RICHIE LUPONE: Dove vai?
HENRY WEEMS: Devo fare una cosa che ho sempre rimandato. Ora dormi.

(Scully parla al cellulare.)

SCULLY: (al cellulare) E’ tutto? Non c’è nient’altro? Va bene, grazie.

(Scully sale in macchina dove la aspetta Mulder.)

MULDER: Weems non risulta negli archivi della polizia, vero?
SCULLY: Non risulta da nessuna parte, Mulder. Non guadagna abbastanza da dover fare la dichiarazione dei redditi, non ha conto in banca né tessera sanitaria, né assicurazione. Non ha mai fatto una tessera per noleggiare videocassette, non ha mai preso nemmeno la patente di guida. E’ come se avesse voluto sfuggire ad ogni controllo, è come se si fosse tenuto fuori dal mondo.
MULDER: Dal dicembre del 1989. (Porge a Scully un articolo di giornale) Quando un aereo locale precipitò nel lago Michigan con ventuno passeggeri a bordo. Ne sopravvisse uno solo.
SCULLY: Henry.
MULDER: Già, fu lì che perse l’occhio. Nevicava era sotto Natale, non aveva trovato posto nei tre voli precedenti e alla fine gliene trovarono uno su quell’aereo maledetto. E che numero gli diedero?
SCULLY: Il tredici?
MULDER: Sul volo diciassette.
SCULLY: Accidenti che fortuna!
MULDER: Beh, fortuna o meno forse è cominciato tutto da lì. È’ probabile che a quel disastro sia scampato un Henry Weems diverso, un uomo cioè la cui sorte da quel momento è cambiata in modo permanente. Prima dell’89 Henry lavorava da nove anni in uno scalo ferroviario, ma dopo l’incidente è scomparso dalla faccia della terra, come hai detto tu. Ha abbandonato tutto e si è trasferito a Melrose Park.
SCULLY: Sai, per questo possono esserci mille spiegazioni, incluso il senso di colpa. Quello che mi riesce difficile capire invece è come mai ha deciso di sparire quando ha scoperto di essere incredibilmente fortunato.
MULDER: Io invece non riesco a capire perché sia ricomparso dopo tutti questi anni e all’improvviso abbia deciso di usare la sua fortuna.


SCENA 5

(Henry Weems entra in un negozio che vende biglietti della lotteria.)

MAURICE ALBERT: (riferendosi ad un cliente) Ci vediamo presto fratello.
HENRY WEEMS: A quant’è arrivato il premio della lotteria?
MAURICE ALBERT: Ventotto milioni.
HENRY WEEMS: Me ne servono di meno.
MAURICE ALBERT: Ah, sono troppi? E di quanto avresti bisogno, Rockefeller?
HENRY WEEMS: Più o meno centomila dollari.

(Il commesso, Maurice Albert, stacca un biglietto e lo vende a Henry.)

MAURICE ALBERT: Ecco fatto. Un dollaro.

(Henry si avvicina ad un ragazzo punk che sta grattando il suo biglietto.)

RAGAZZO PUNK: Ah, che schifo.

(Henry Weems gratta il suo biglietto mentre alla televisione si sente la notizia di un delitto.)

GIORNALISTA: E ora le notizie sul delitto di questa mattina a Melrose Park. La parola a Megan MacLean.
MEGAN McLEAN: La polizia sta ricercando il portiere dello stabile di Melrose Park, dove dai primi rilevamenti effettuati dagli investigatori sembra che ci sia stato un regolamento di conti tra bande rivali..
RAGAZZO PUNK: Hai vinto! Hai vinto centomila dollari!
MEGAN McLEAN: ...ed era già noto alla polizia in quanto legato al clan mafioso...
HENRY WEEMS: Dove posso ritirare i soldi?
MAURICE ALBERT: Te li manderanno per posta. 8300 dollari al mese per dodici mesi. Sì!
HENRY WEEMS: Mi servono adesso.

(Henry getta il biglietto vincente nella spazzatura ed il ragazzo punk si appresta a cercarlo.)

HENRY WEEMS: No. Ti prego, lascialo stare.
RAGAZZO PUNK: Oh, per la miseria. Oh, angioletto della mamma!
MAURICE ALBERT: Guarda che tutto quello che sta dentro alla pattumiera è mio.
RAGAZZO PUNK: Sì, certo roditi il fegato!
HENRY WEEMS: Ti prego. Rimettilo dov’era. Ti può capitare qualcosa di brutto.
RAGAZZO PUNK: Addio scocciatori!

(Il ragazzo esce dal negozio sventolando il biglietto vincente.)

RAGAZZO PUNK: Ce l’ho fatta. Ho vinto, ho vinto alla lotteria! Centomila dollari! Centomila dollari.

(Henry ed il commesso guardano il ragazzo punk mentre viene investito da un camion.)


SCENA 6

(Il ragazzo punk viene trasportato su una barella all’interno dell’ambulanza.)

SCULLY: Vediamo se ho capito bene. Questo è l’uomo che inizialmente aveva vinto.
MAURICE ALBERT: Mm-hmm.
SCULLY: Mm-hmm. Insieme siete corsi a verificare se il ragazzo investito fosse ancora vivo e dopo l’uomo è fuggito.
MAURICE ALBERT: Mm-hmm.
SCULLY: Bene. Subito dopo, il ragazzo investito dal furgone le ha dato il biglietto della lotteria e le ha detto...
MAURICE ALBERT: “Maurice, questo prendilo tu, è tuo”.
SCULLY: Mm-hmm. Grazie Signor Albert, credo possa bastare.
MAURICE ALBERT: Grazie a lei.

(Maurice si allontana e Scully si volta verso Mulder.)

SCULLY: Henry sarà pure un uomo fortunato, ma sulla sua scia accadono molte coincidenze negative.
MULDER: Forse da parte del pacchetto. È la legge della compensazione.
SCULLY: Insomma è venuto qui a comprare un biglietto della lotteria. Ma perché?
MULDER: Visto che è l’uomo più fortunato del mondo perché non avrebbe dovuto tentare? Che coincidenza! Esattamente un’ora fa stavamo parlando della stessa cosa.


SCENA 7

(Mulder usa la torcia per osservare l’interno del condotto posto vicino all’appartamento di Henry Weems, mentre Scully esce dall’appartamento di quest’ultimo.)

SCULLY: A casa sua non c’è e non è neanche da Richie. Era nascosto lì?
MULDER: Lui non si nasconde, evita.
SCULLY: E anche molto bene direi. Quel condotto correrà per tutto il palazzo. Io controllo il tetto, tu dà un’occhiata nel seminterrato.

(Mulder segue Scully sulle scale. Nel frattempo un uomo armato, Sal, apre la porta dell’appartamento di Henry. Non trovando nessuno si avvicina alla grata aperta del condotto.)

(Henry Weems sta lavorando il legno con un coltellino quando viene spaventato dalla maniglia della porta che cerca di aprirsi. Osservando la porta, mette via il coltellino e si nasconde. Mulder entra dalla porta e guardandosi attorno si sofferma ad osservare la grata presente nella stanza. La apre e tira fuori Henry.)

HENRY WEEMS: Ehi! Piano! Mi sta facendo male.
MULDER: Henry Weems è una faticaccia starle dietro!
HENRY WEEMS: Stavo lavorando.
MULDER: Ah sì? Noi due dobbiamo parlare.

(Mulder fa sedere Henry su una sedia.)

MULDER: Stia seduto qui e non si muova, chiaro?
HENRY WEEMS: Che modi!

(Mentre Mulder si allontana prendendo il cellulare in mano, Henry Weems si accorge che Sal si sta avvicinando alla porta.)

HENRY WEEMS: Oh cavolo ci risiamo!

(Sal entra armato nella stanza, punta la pistola contro Henry e spara un colpo. Il proiettile si scontra con il coltellino che Henry aveva messo all’interno del taschino della camicia, sfiora il braccio di Mulder e dopo essere rimbalzato su un calorifero e su un’ applique colpisce Sal alla schiena. Henry, stupito, tira fuori il coltellino, nel momento in cui Scully entra nella stanza.)


SCENA 8
OSPEDALE ST. PATRICIA
CHICAGO, ILLINOIS


(Sal viene portato in sala operatoria, mentre un’infermiera sistema la fasciatura sul braccio di Mulder.)

MULDER: Grazie.
HENRY WEEMS: Le fa male?
MULDER: Brucia un po’. Ma sopravviverò. Venga qui Henry, voglio fare un esperimento.

(Scully porge a Mulder un pacchetto di carte.)

HENRY WEEMS: Di che si tratta?
SCULLY: Non ne ho idea.

(Mulder mischia le carte.)

MULDER: 9 di fiori. Tocca a lei.
HENRY WEEMS: A che scopo?
MULDER: Lo sa bene.

(Henry gira una carta. Pesca il 10 di fiori.)

MULDER: Ah, ha vinto. La rivincita.

(Mulder mischia ancora le carte, fino a girare il Re di quadri.)

MULDER: Ah ah! Difficile da battere!

(Henry Weems gira l’asso di picche.)

MULDER: Ha vinto ancora.
SCULLY: Mulder, che vuoi dimostrare?
MULDER: Che se facessimo questo gioco migliaia di volte, lui inesorabilmente vincerebbe migliaia di volte. Non c’è verso che perda. Che si prova ad essere l’uomo più fortunato dell’universo?
HENRY WEEMS: E’ un vero incubo. Non avete idea.
MULDER: No. No, la capisco invece perché se si è fortunati, ma davvero fortunati, chi c’è vicino è destinato a soffrire. E’ cosi?
HENRY WEEMS: Deve essere una questione di equilibri. Se a me succede qualcosa di bello, automaticamente qualcun’altro ci rimette.
MULDER: Per questo, per tanti anni ha fatto in modo di rimanere nell’ombra, ma l’altro giorno ha deciso di avventurarsi fuori ed è andato a giocare a poker con quei mafiosi.
HENRY WEEMS: Credevo che avrebbero digerito la batosta. Razza di spietati avvoltoi. Di soldi ne hanno tanti!
MULDER: Poi non si preoccupa se qualche delinquente si fa male e va a giocare alla lotteria. Non..
HENRY WEEMS: Non avrei dovuto farlo. Ma mi servivano i soldi.
MULDER: Perché?
SCULLY: Per Richie, vero?

(Henry va a sedersi sul lettino.)

HENRY WEEMS: L’epatite gli ha portato delle complicazioni. È’ su tutte le liste d’attesa per un trapianto ma ha un gruppo sanguigno rarissimo: B negativo. E ha il CM... non lo so.
SCULLY: CMV negativo. Citomegalovirus.
HENRY WEEMS: Non c’è speranza di trovare un donatore in tempo. Però, in Inghilterra hanno da poco trovato una cura. Ci vogliono centomila dollari. E’ sperimentale, ma per ora è la sua unica possibilità. Mi dovete arrestare?
MULDER: No.
SCULLY: Ad ogni modo avrebbe bisogno di essere protetto da Cutrona e dai suoi uomini.

(Henry gira un’altra carta dal mazzo. Re di cuori.)

HENRY WEEMS: Sono loro che dovrebbero proteggersi da me.

(Henry Weems si dirige verso l’uscita.)

SCULLY: Scusa, ma quello che stai facendo è da irresponsabile. Stai alimentando le convinzioni sbagliate di un uomo che ha già subito tre attentati. Noi invece dovremmo convincerlo ad accettare la nostra protezione.
MULDER: Sarei d’accordo con te se pensassi che è in pericolo.

(Mulder continua la conversazione con Scully mentre si vede Henry Weems che esce dall’ospedale.)

MULDER: (voce fuori campo) In realtà sta facendo un lavoro migliore di quello dell’FBI sulla famiglia Cutrona. Forse dovremmo nominarlo agente onorario.

(Davanti all’ospedale da una macchina nera, esce Cutrona accompagnato da Dominic)

SCULLY: (voce fuori campo) Secondo me, stai dando un peso esageratamente grande alla coincidenza e alla fortuna. In pratica stai mettendo in gioco la vita di un uomo. E anche ammesso che esistano i cosiddetti colpi di fortuna, dovresti sapere che prima o poi finiscono.

(Cutrona fa un cenno con il capo a Dominic affinché segua Henry Weems)

(Scully, in ospedale, alza una carta dal mazzo. Asso di cuori.)

SCULLY: Ecco la dimostrazione. Ha cominciato a perdere.

(Mulder prende la sua giacca in mano e cammina velocemente verso l’uscita.)

SCULLY: Dove vai?
MULDER: Vieni presto.

(Dominic si avvicina ad Henry nascondendo dietro alle spalle un coltellino. Mulder corre verso di loro.)

MULDER: Henry!

(Henry si volta verso Mulder accorgendosi che Dominic sta camminando verso di lui, attraversa la strada e viene investito da un furgone. Dominic si allontana velocemente e, mentre Scully corre verso la scena dell’incidente, Mulder tocca il polso ad Henry.)


SCENA 9

(Maggie Lupone è sulla soglia della camera di Richie.)

MAGGIE LUPONE: Dovresti riposare, Richie.
RICHIE LUPONE: Sto riposando.
MAGGIE LUPONE: Non cosi, seduto sul pavimento.

(Maggie si avvicina a Richie.)

MAGGIE LUPONE: Non ti stanchi mai di questo aggeggio.
RICHIE LUPONE: Henry dice che è istruttivo.
MAGGIE LUPONE: Sì, ma ti ho già spiegato che non dovresti credere a tutto quello che dice Henry. Lo sai che la polizia lo sta cercando.
RICHIE LUPONE: Lui dice che non è una cosa seria.
MAGGIE LUPONE: Quando l’hai visto..?

(Maggie rimane pietrificata guardando il volto e gli occhi gialli di Richie.)

RICHIE LUPONE: Mamma. Che c’è?

(Henry Weems è sdraiato nel letto d’ospedale. Scully, per concedergli un po’ di privacy, chiude le tendine.)

MULDER: Come sta?
SCULLY: Eh. Ha una costola incrinata e un occhio nero. Poteva andargli molto peggio. Non dirmi che è stato fortunato.
MULDER: Per carità! Forse avevi ragione sui colpi di fortuna. A quanto pare i suoi sono finiti.
SCULLY: Non vorrei fare dell’ironia su questo incidente, ma direi che il colpo alla testa gli ha fatto bene. Ha accettato di testimoniare contro Cutrona.

(Cutrona sbatte una tazzina di tè contro il piattino.)

JOE CUTRONA: Che c’è?
DOMINIC: Hanno chiamato ora dal dipartimento di giustizia. Oggi pomeriggio scatterà il mandato d’arresto. Weems, quell’imbecille!
JOE CUTRONA: Era ridotto ad una pizza sull’asfalto da quanto mi hai detto.
DOMINIC: E’ vero. Non so cosa è successo. Magari ha dei poteri sovrannaturali. Forse è indistruttibile. Comunque non possiamo arrivare a lui, ci sono gli sbirri all’ospedale.
JOE CUTRONA: E chi ha detto che dobbiamo arrivare a lui?

(Richie Lupone è su una barella.)

RICHIE LUPONE: Voglio il giocattolo che mi ha costruito Henry. Puoi andarlo a prendere?
MAGGIE LUPONE: Certo tesoro.
PARAMEDICO: Dobbiamo andare.
MAGGIE LUPONE: Va bene. Richie, vado a prenderlo e vi seguo con la macchina. Ci vediamo all’ospedale, ok?
RICHIE LUPONE: Mm.

(I paramedici portano via Richie. Maggie sta prendendo il gioco di Richie assieme ad un borsone con dei vestiti, quando Dominic da Cutrona entra in camera del bambino.)


SCENA 10

(Richie Lupone è intubato. Henry lo sta guardando quando Mulder e Scully entrano nella stanza d’ospedale.)

HENRY WEEMS: L’avete trovata?
SCULLY: No.
HENRY WEEMS: E’ stato Cutrona a portarla via per impedirmi di testimoniare.
MULDER: Lo stiamo tenendo d’occhio, ma non ci sono indizi di rapimento, nessuno ha chiesto un riscatto.
HENRY WEEMS: E’ troppo furbo per farlo.
MULDER: Così sarà difficile chiedere l’autorizzazione per le indagini.
SCULLY: Ma la otterremo.
HENRY WEEMS: Quando? Domani? Tra una settimana? Uno di voi può rimanere con lui?

(Henry sta per uscire.)

MULDER: Aspetti, Henry. Forse non è vero quello che ho detto, che la sua fortuna ormai è finita. Forse c’è una ragione dietro a tutto questo.
HENRY WEEMS: Cioè il fatto che Maggie sia stata rapita è una cosa positiva?
MULDER: No, dico solo che quello che quello che potrebbe sembrare negativo forse in realtà non lo è. Per esserne certi dobbiamo aspettare. Sarebbe una sciocchezza anticipare i tempi.

(Mentre Henry cerca di infilarsi la giacca, la manica si strappa. Frustrato esce dalla stanza. Scully si avvicina al letto del bambino.)

MULDER: Come sta?
SCULLY: Non bene. A meno che non si trovi un donatore in fretta.
MULDER: Scully, e se tutte le persone che entrano nella vita di Henry Weems diventassero parte integrante della sua fortuna, compresi io e te?
SCULLY: Mulder, da come parli sembra che siamo tutti intrappolati in qualcosa di simile al suoi marchingegni.

(Mulder si avvia verso la porta della stanza.)

SCULLY: Dove stai andando?
MULDER: A cercare la mamma di Richie.

(Mulder esce dalla stanza e prende, da un tavolino, la guida telefonica.)

MULDER: Fin’ora questo caso è basato tutto sulla fortuna. Quindi proviamo a fidarci.

(Mulder alza il braccio e punta, senza guardare, con il dito l’annuncio: “Asilo Muhaymin. Alleviamo i figli dell’Islam dal 1983”.)

MULDER: Niente, facciamo un altro tentativo.
SCULLY: Sì.

(Mulder sfoglia la guida telefonica e punta il dito verso un altro annuncio: “Lavanderia Grayson”.)

(Henry Weems è dentro un ascensore. Quando le porte si aprono Joe Cutrona lo aspetta al termine del corridoio. Dominic lo afferra dalla giacca.)

DOMINIC: Guarda chi ho pizzicato.
HENRY WEEMS: Volevo dirle personalmente che io non provo nessun rancore. Mai e poi mai testimonierò contro di lei. Ma la prego, la supplico, lasci andare Maggie.
JOE CUTRONA: Maggie? Non conosco nessuno con questo nome. (riferendosi a Dominic) Tu conosci una Maggie?

(Joe Cutrona e Dominic ridono sarcasticamente.)

HENRY WEEMS: Ragazzi, non fatemi spazientire.
JOE CUTRONA: Bada a come parli! Hai cercato di farmi fuori centomila bigliettoni, hai ucciso Angie, hai mandato Sal all’ospedale e vieni a dire a me di non farti spazientire?
HENRY WEEMS: Giuro, non volevo offenderla, non era mia intenzione. La prego, la lasci andare. Suo figlio sta morendo. Non m’importa quello che farete a me.
JOE CUTRONA: Ti sbagli. Vedrai che quando avrò finito, ti importerà eccome.

(Henry, con i polsi legati, viene portato da Dominic in uno scantinato di una lavanderia. Maggie Lupone si trova all’interno di una gabbia.)

MAGGIE LUPONE: Henry, Richie come sta?

(Dominic spinge Henry verso un tavolino dove sopra è appoggiato un ferro da stiro acceso. Quando Henry va a sbattere il ferro cade in un secchio di acqua.)

JOE CUTRONA: Non a quello. A quello piccolo.
MAGGIE LUPONE: Ehi! Henry!

(Dominic lega le mani di Henry in alto con un moschettone. Joe Cutrona preme un bottone su un telecomando. Dominic aziona il marchingegno e Cutrona, dopo aver premuto ancora il pulsante, aziona una corda che fa sollevare Henry dal pavimento.)

MAGGIE LUPONE: Tiratelo giù! Figli di puttana!
JOE CUTRONA: (riferendosi a Dominic) Tappale la bocca!

(Il ferro da stiro fa andare in corto circuito il marchingegno e quando Dominic posa le sue mani sulla gabbia dove è chiusa Maggie prende la scossa. Subito dopo balza all’indietro, facendo cadere Cutrona. Henry, dondolandosi, tocca con il piede un pezzo di legno che, a sua volta, lancia una scatola di vernice contro un gancio. Questo si stacca e finisce sul volto di Cutrona.)

(In tutti i palazzi di Chicago sparisce a intermittenza la corrente.)

(Scully è seduta vicino a Richie ed osserva la lampada che si spegne. Immediatamente la corrente ritorna ed il suo sguardo viene catturato dalla frase nel corridoio "R.I. CHILDES Pediatric Care". Quando la corrente ritorna, le lettere L, D ed S non si accendono trasformando la scritta in “RICHIE”)

(Henry libera dalla gabbia Maggie Lupone ed entrambi si soffermano a guardare il corpo di Cutrona. Mulder entra armato, con alcuni uomini, nella lavanderia ed osserva l’accaduto. Al polso di Cutrona si trova un braccialetto medico sulla qual è incisa la scritta “Gruppo sanguigno B negativo”.)


SCENA 11

(Maggie Lupone accarezza Richie nella camera d’ospedale.)

MULDER: Quante probabilità c’erano che Cutrona fosse il donatore? Una su mille? Su un milione?
SCULLY: Anche di più. Forse è vero che nulla accade per caso. Però non ce ne accorgiamo.
MULDER: La sua fortuna sta cambiando.
HENRY WEEMS: Speriamo.

(Henry entra nella stanza ed aziona il giocattolo di Richie. Mulder e Scully osservano da fuori la macchinina che, dopo aver eseguito il percorso, libera una pallina che viene lanciata nel canestro. Scully guarda Mulder e sorridono.)


Trascrizione effettuata da Veronica


Chicago, Illinois

Northeast corner of 7th and Hunter

St. Patricia's Hospital - Chicago, Illinois


Per ulteriori informazioni sugli eventi accaduti in questo episodio consulta la timeline di questa stagione
Condividi #7X06 The Goldberg Variation - La variazione Goldberg
IN BREVE
 
STAGIONE 7
 
BOX STAGIONE 7
Compra il cofanetto della stagione 7 di X-Files
 
STAGIONI E FILM
TRASCRIZIONE EPISODI
Anche tu puoi diventare una parte attiva di Beyond The Sea e contribuire a far crescere la nostra guida ad X-Files aiutandoci a completare le trascrizioni degli episodi.
Collabora con Noi