#5X02 Redux I

#5X02 Redux I
di Chris Carter
diretto da R.W. Goodwin


Mulder riesce ad introdursi in un'installazione segreta che potrebbe nascondere la cura per la malattia di Scully. Nel frattempo, Scully compie un esperimento nella speranza di stabilire l'origine della malattia.
In un flashback, ventiquattro ore prima che l'Agente Scully riferisse alla commissione dell'FBI che il suo partner era morto (vedi episodio #4X24 Getsemani - Gethsemane)... Mulder riceve una soffiata da Kritschgau che lo avvisa che le loro conversazioni sono sorvegliate. Mulder guarda verso l'alto - e nota una fessura nel soffitto del suo appartamento. Corre al piano superiore, dove incontra Scott Ostelhoff nell'appartamento proprio sopra il suo, che sta dando bruciando alcuni documenti. Ne consegue una lotta, durante la quale viene esploso un colpo.

Mulder dice a Scully di aver ucciso Ostelhoff. La informa inoltre che sui documenti che Ostelhoff stava tentando di distruggere era contenuta una lista di diciassette telefonate fatte all'operatore PBX dell'FBI. Gli agenti comprendono il Bureau si nasconde dietro la cospirazione... e che loro sono stati coinvolti in un gioco fin dall'inizio. Mulder suggerisce di creare a loro volta una menzogna nella speranza di scoprire la verità.

Poco dopo, Scully va nell'appartamento di Mulder ed identifica il corpo senza faccia di Ostelhoff (il risultato di una ferita di arma da fuoco) come quello del suo partner. Più tardi, durante un incontro con Blevins e Skinner, le viene ordinato di comparire davanti ad una commissione dell'FBI. Scully rintraccia il numero di telefono riportato nella carta bruciacchiata di Ostelhoff fino a risalire ad un ramo dell'FBI che include Skinner. Questo porta Scully a concludere che Skinner possa essere una talpa. Nel frattempo, l'Uomo che Fuma espone al Consorzio i suoi dubbi sul rapporto riguardante la morte di Mulder.

Mulder usa la carta di identificazione di Ostelhoff per infiltrarsi nel DARPA, un'installazione segreta per la ricerca. Lì incontra Kritschgau, il quale gli spiega che la scheda gli darà accesso all'intero edificio. Kritschgau sostiene che il gioco in cui Mulder è stato trascinato, è iniziato nei primi giorni dopo la Seconda Guerra Mondiale, al tempo in cui i generali si adoperavano per continuare ad alimentare l'economia della nazione attraverso il rinforzamento militare. Kritschgau afferma che nel 1947 il governo ha cominciato ad usare l'incidente di Roswell come una copertura per distrarre i cittadini americani dalla verità - e da un programma top secret che coinvolge il DNA. Rimpiange il fatto di aver convissuto con la menzogna... finché suo figlio non è stato esposto ad un'arma biologica durante la Guerra del Golfo. Poco dopo, Kritschgau viene portato via da delle sentinelle. Mulder si da da fare per non essere scoperto e si incammina sempre più in profondità nel complesso di ricerca. Scopre una stanza contenente dozzine di corpi alieni, identici a quello che ha scoperto nella caverna di ghiaccio - dando validità alla storia di Kritschgau.

Il dott. Vitagliano finisce il suo esame sul campione di ghiaccio portatogli da Scully. Le cellule contenute al suo interno, conclude, sono l'inizio di una nuova forma di vita. Scully decide di compiere un esame per confrontare il DNA dello strano organismo con il suo. Prima di fare questo, incontra Skinner, che le rivela che il rapporto di un patologo ha concluso che il corpo trovato nell'appartamento di Mulder non è il suo partner. Più tardi, l'esame del DNA tra i campioni combacia. Scully conclude che il suo cancro è stato causato dall'essere stata esposta deliberatamente a questo organismo.

Mentre Mulder continua il suo viaggio all'interno dell'installazione, scopre un magazzino - un "deposito di tutti gli oggetti legati agli alieni e che l'Uomo che Fuma ha sottratto a Mulder negli anni". In quel luogo trova uno schedario gigantesco, che contiene delle schede su Scully, Kritschgau, ed una scheda vuoto per il figlio di Kritschgau. Scopre inoltre una fiala metallica - che potrebbe contenere la cura per la malattia di Scully.

Scully compare davanti alla commissione dell'FBI e annuncia che esporrà il "meccanismo di menzogne" che lei ed il suo partner hanno scoperto all'interno del governo. In quel momento informa la commissione che il suo partner è morto la notte precedente dopo essersi sparato un colpo di arma da fuoco alla testa. Mentre comincia a presentare le prove scientifiche a sostegno delle sue affermazioni, viene colta improvvisamente da un malore. Nel frattempo, l'Uomo che Fuma, che lavora nell'ombra, predispone la fuga di Mulder dal complesso di ricerca. I Guerrieri Solitari analizzano i contenuti della fiala... e concludono che contiene solo acqua deionizzata.

CONTINUA 
Attori Protagonisti
DAVID DUCHOVNY - Agente Speciale Fox Mulder
GILLIAN ANDERSON - Agente Speciale Dana Scully

Attori Co-Protagonisti
William B. Davis - Uomo che Fuma
John Finn - Micheal Kritschgau
Steve Makaj - Ostelhoff
Ken Camroux - Agente anziano
Charles Cioffi - Scott Blevins
Barry W. Levy - Dott. Vitagliano
Don S. Williams - Anziano
Julie Arkos - Holly
Bruce Harwood - Byers
Dean Haglund - Langly
Tom Braidwood - Frohike 

Trasmesso la prima volta in TV
USA 02/11/97
Italia 03/05/98
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  • Titolo - la parola "Redux" significa portato indietro, così come ritiro, malattia, o lunga inattività. Un titolo perfetto per un episodio in cui Mulder torna dalla morte.
  • TAG LINE - la frase "The truth is out there" viene sostituita con "All lies lead to the truth" (Tutte le menzogne conducono alla verità).
  • 1121 - una delle telefonate che Scully controlla (fatte da Ostelhoff dall'appartamento sopra a quello di Mulder) è fatta alle ore 11:21 (il compleanno della moglie di Chris Carter è il 21 Novembre). Troviamo anche le 12:11 (che sono le 11:21 scritte al contrario!) quando l'Uomo che fuma incontra gli altri all'ippodromo.
  • Il commento di Mulder sul "lasciar andare avanti la donna dell'FBI" probabilmente ha origine dal film "Butch Cassidy and the Sundance Kid". Nel film, il personaggio interpretato da Katherine Ross si trova nella sua stanza e si sta spogliando quando Sundance dice dall'ombra "Vai avanti, Teacher Lady".
  • La scena in cui Kritschgau descrive la cospirazione governativa a Mulder, assomiglia alla scena del film JFK di Oliver Stone tra il personagio di Kevin Costner, Garrison, ed il suo informatore "X", interpretato da Donald Sutherland. Le scene sono molto simili, in quanto alternano la musica in sottofondo ad una rapida spiegazione dei fatti. JFK ha avuto inoltre un incontro segreto che ha avuto luogo in un ippodromo (che assomiglia molto all'incontro tra l'Uomo che fuma e l'Anziano). Ancora, la voce fuori campo di Mulder che dice "Lasciate che la verità venga a galla a tutti i costi", è molto simile alla battuta di Garrison in JFK "Giustizia deve essere fatta a tutti i costi"
  • Il monitor che la guardia sta osservando mentre vede Mulder entrare nell'area top secret, è etichettato con la marca "ETAP". "ETAP" è una marca comune che viene usata in X-Files perchè è il cognome del capo produzione Jim Pate letto al contrario. La troviamo anche negli episodi  #4X04 Inquietudine - Unruhe, #4X20 Anomalie genetiche - Small potatoes, #5X05 Emily (1° parte) - Christmas Carol e #5X15 Cavie - Travelers
Cancerman's feelings
scritto da Mark Snow
SCENA 1
24 ORE PRIMA DELLA FINE DI GETHSEMANE
APPARTAMENTO DI MULDER

(Mulder sta guardando un video nel quale alcuni astronomi speculano sull’esistenza della vita extra-terrestre. Mulder sta piangendo.)

ASHLEY MONTAGU:
(nel documentario alla tv) Quando parliamo di vita extraterrestre, a questo ci riferiamo ovviamente, è una forma di vita intelligente che in qualche modo somiglia alla nostra. Dai recenti studi effettuati è risultato altamente probabile che esistano forme di vita in altre galassie nell’universo, e riteniamo ancora più probabile che alcune siano molto più avanzate della nostra. I dati che...
MULDER: (voce fuori campo) Ho cercato un raggio di luce nell’oscurità, nella speranza di intravedere una verità sconosciuta. Un atto di fede cominciato con una certezza che il mio viaggio mi avrebbe permesso di capire ma, soprattutto, di sapere. Sapere che fine avesse fatto mia sorella, scomparsa ventitre anni fa (Mulder si alza e si copre il viso con le mani) e sperare che la verità sull’esistenza di una vita extraterrestre ci avrebbe forse potuti riunire. Ma adesso so che questa certezza è falsa, e senza alcun fondamento. I fatti recenti hanno messo a nudo la mia arroganza e oggi sono un uomo deluso.(Mulder prende la sua pistola dal tavolino da caffè e la guarda stretta nella sua mano) Se questa tragedia coinvolgesse soltanto me stesso, sarebbe più facile porre fine al mio viaggio.(Controlla il caricatore. Ci sono dei proiettili all’interno. Lo richiude. Il telefono squilla. Alza il ricevitore, ma non dice una parola.)
KRITSCHGAU AL TELEFONO: Agente Mulder? (Nessuna risposta) Agente Mulder?
MULDER: Sì.
KRITSCHGAU: C’è un piccolo contrattempo. Dobbiamo agire con cautela. Qualcuno deve aver visto....
MULDER: Lei chi è? (Taglio su Kritschgau in una cabina telefonica di notte)
KRITSCHGAU: Qualcuno mi ha seguito dopo che ho lasciato il suo appartamento.
MULDER: Lei chi è?!
KRITSCHGAU: Mi ascolti attentamente, è importante. Non possiamo parlare ora. Ho ragione di credere che loro siano..
MULDER: Loro chi?? Quelli che hanno fatto ammalare Scully? Hanno fatto questo per colpa mia?
KRITSCHGAU: Forse ci stanno ascoltando in questo momento. Forse qualcuno la sta spiando. Controllano ogni cosa lei faccia o dica (Mulder incomincia a guardare intorno al suo appartamento). Non possiamo parlare ora. Agente Mulder? (Mulder guarda verso il soffitto)
MULDER: Non è possibile..
KRITSCHGAU: Agente Mulder?

(C’è un piccolo foro vicino al lampadario del soffitto. Mulder riaggancia il ricevitore. Possiamo vedere dalla telecamera di sorveglianza Mulder che guarda la telecamera stessa. Mulder corre fuori dall’appartamento.)

AL PIANO SUPERIORE

(Mulder corre su per le scale e sferra un calcio alla porta dell’appartamento proprio sopra il suo. Ha la sua pistola puntata. C’è un uomo, Scott Ostlehoff che sta bruciando delle prove: fogli, video, ecc..)

MULDER: Mani in alto! Stai indietro! Indietro!! (Ostlehoff ubbidisce. Mulder cerca di spegnere il fuoco. Mulder rialza il capo e vede Ostlehoff impugnare un’arma. Taglio sul corridoio all’esterno dell’appartamento. Udiamo uno sparo. La telecamera si avvicina alla porta socchiusa. Qualcuno chiude la porta dall’interno.)


SIGLA
SCENA 2
APPARTAMENTO DI SCULLY
12:24 AM


(Scully entra nel suo appartamento e chiude la porta a chiave. Avvia la segreteria telefonica. Nessun nuovo messaggio. Si toglie la giacca. Entra nella sua stanza da letto buia ed inizia a spogliarsi.)

MULDER: Continua così, agente!
SCULLY: Mulder?! Che ci fai qui? Si può sapere perché stai seduto lì, al buio?
MULDER: Il mio appartamento è troppo affollato e non riuscivo a dormire.
SCULLY: Senti, non ho voglia di scherzare!
MULDER: Infatti. Neanch’io. Nel mio appartamento c’è un cadavere e tra poco il suo fetore renderà l’aria irrespirabile.
SCULLY: Ma di che cosa parli? Che sta succedendo? (Mulder si alza dalla sedia nell’angolo e si dirige verso la finestra. Guarda fuori. Chiude le veneziane ed accende la lampada.)
MULDER: Qualcuno pensa che la mia vita sia talmente interessante da farne addirittura un film. Mi tenevano sotto controllo con una telecamera a circuito chiuso da almeno due mesi. Guarda, una tessera governativa. (Lui le porge la tessera identificativa di Ostlehoff).
SCULLY: E’ l’uomo nel tuo appartamento?
MULDER: Sì. Lavora... lavorava per il Dipartimento della Difesa.
SCULLY: E come è morto?
MULDER: Con una pallottola in faccia.
SCULLY: Hai già contattato qualcuno all’FBI?
MULDER: No, non posso farlo Scully. Non posso presentarmi alle autorità.
SCULLY: Che cosa stai dicendo?
MULDER: Questo Ostlehoff lavorava per i militari. Stai cominciando a inquadrare la situazione? Riesci a capire adesso?
SCULLY: Vuoi dire che l’Esercito è coinvolto in questa storia come sosteneva Kritschgau?
MULDER: Sì, esatto. Anche il tuo cancro è opera loro. Ma qui non c’è di mezzo soltanto l’Esercito. E’ coinvolta anche la cara FBI.
SCULLY: Cosa?


SCENA 3
SOGGIORNO DI SCULLY

(Mulder e Scully si dirigono in soggiorno. Mulder accende la luce e Scully si siede al tavolo.)

MULDER: Ho sorpreso Ostlehoff mentre mi spiava dall’appartamento sopra il mio. Voleva distruggere questa lista di numeri telefonici. Ce n’è uno che è stato chiamato per ben diciassette volte. (Scully guarda la lista di numeri di telefono che le mostra Mulder.)
SCULLY: E’ il centralino del PBX all’FBI.
MULDER: Sì.
SCULLY: Ma con chi diavolo voleva parlare?
MULDER: Non lo so.
SCULLY: Da quanto tempo va avanti questa storia?
MULDER: Forse fin dall’inizio. Da quando ti assegnarono agli X-Files.
SCULLY: Questo significherebbe che noi due non siamo stati altro che pedine nel loro sporco gioco, che non era altro che una messa in scena. Mulder, è incredibile! Tu ti sei fidato di loro e hai messo la tua vita nelle loro mani. (Lui si inginocchia accanto a lei)
MULDER: Forse di qualcuno possiamo fidarci, ma devo capire di chi non possiamo fidarci. Non permetterò che continuino a fare il loro gioco, non dopo quello che ti hanno fatto.
SCULLY: Ti rendi conto vero che non possiamo andare all’FBI con queste accuse.
MULDER: No, ma possiamo fare il loro stesso gioco, ingannarli. Mentire per arrivare alla verità.


SCENA 4
PALAZZO DELL’APPARTAMENTO DI MULDER
6:47 AM

(L’ascensore sta salendo. La porta dell’ascensore si apre e mostra Scully così come appariva in Gethsemane, mentre si reca all’appartamento di Mulder)

MULDER: (voce fuori campo) Lasciate che la verità si sappia anche se il cielo dovesse cadere. Il bandolo della matassa può essere trovato solo all’interno di quelle stesse autorità che ci hanno unito.(Scully mostra il suo distintivo ai poliziotti nell’appartamento di Mulder e viene lasciata passare) La complessità dei fatti così come si sono svolti, implica chiaramente il coinvolgimento di qualcuno all’interno dell’ FBI, riuscire ad identificarlo significherebbe coinvolgerlo nello stesso vortice che avrebbe dovuto distruggere sia me che l’agente Scully. (Scully vede il corpo che giace sul pavimento davanti al divano) Per quattro anni ho condiviso con lei l’appassionata ricerca della verità. Io qualche volta ho fallito, ma lei non l’ho mai vista compromettere il suo onore (Il detective scosta il lenzuolo dal viso del cadavere e chiede a Scully se quello è Mulder) o la sua integrità morale. (Scully annuisce con un cenno del capo e se ne va) Ora però le avevo chiesto di mentire a coloro che ci avevano mentito. Una pericolosa menzogna per arrivare alla verità. Per scoprire chi si nasconde dietro a tanta malvagità.(Scully torna nel corridoio) E’ più di un nemico, è un traditore.


SCENA 5
CORRIDOIO

(Scully incontra Skinner nel corridoio)

SKINNER: Agente Scully. E’ vero?
SCULLY: Sì, signore. (Non lo guarda in faccia)
SKINNER: Si sente bene?
SCULLY: Ecco io... io non so che dire. Mi hanno chiesto di venire per identificare il corpo.
SKINNER: Come ha fatto a identificarlo? Ho appena ricevuto una comunicazione in cui era scritto che si è sparato un colpo in piena faccia.
SCULLY: Questa mattina presto ho incontrato Mulder e indossava gli stessi abiti.(Skinner si prende un istante per giudicarla. Non è sicuro che stia dicendo la verità.)
SKINNER: Mi dispiace molto. (Scully gli passa accanto per raggiungere l’ascensore) Agente Scully... (Scully si gira) Il capo sezione Blevins le farà alcune domande. Pensa che lei abbia informazioni che non ha comunicato.


SCENA 6
REPARTO PROGETTI DI RICERCA AVANZATA
DIPARTIMENTO DELLA DIFESA

8:24 AM

(Mulder entra e si incammina all’interno.)

MULDER: (voce fuori campo) Che l’Esercito fosse implicato nella congiura era ormai evidente. L’uomo che giaceva cadavere nel mio appartamento, lavorava per il Dipartimento della Difesa nel reparto Ricerca Avanzata. (Mulder si reca nell’area di sicurezza) Non ero sicuro di ciò che avrei trovato, ma l’identità dell’uomo che avevo ucciso era il mio lasciapassare. La falsa identificazione di Scully mi avrebbe permesso, come morto vivente, di agire indisturbato. (Mulder nota che tutti utilizzano una tessera magnetica per entrare. Inserisce quella di Ostlehoff nello scanner.) Ma se il nostro piano non avesse funzionato, per me e Scully sarebbe stata la fine.


SCENA 7
QUARTIER GENERALE FBI
WASHINGTON D.C.
UFFICIO DI BLEVINS

8:41 AM

(Scully apre la porta e Skinner è dietro di lei. C’è un agente anziano accanto a Blevins seduto alla sua scrivania. Blevins alza lo sguardo.)

BLEVINS: Agente Scully, prego si accomodi. (Scully entra seguita da Skinner. L’agente anziano si siede in una sedia accanto alla scrivania di fronte a Scully. Skinner rimane in piedi) Ne è passato di tempo da quando venne qui la prima volta.
SCULLY: Sì, signore, quattro anni.
BLEVINS: So che il suo lavoro nel progetto X-Files l’aveva portata ad essere molto vicina all’agente Fox Mulder.
SCULLY: Sì, signore.
AGENTE ANZIANO: Mi creda, siamo molto addolorati per quello che è accaduto.
SCULLY: Mi avete chiamata per questo?
BLEVINS: Lei è qui, agente Scully, perché sospettiamo che prima della morte dell’agente Mulder, lei sia stata contattata da un funzionario del Dipartimento della Difesa.
SCULLY: Sì, è esatto.
AGENTE ANZIANO: E che lui le abbia fornito informazioni riservate.
SCULLY: Erano informazioni che ribaltavano la tesi dell’agente Mulder riguardo il ritrovamento del cadavere di un alieno. Lui disse che quel cadavere era soltanto un inganno.
BLEVINS: Riuscì a fornirle delle prove?
SCULLY: No. Prove inconfutabili no, signore.
BLEVINS: Agente Scully, sarà meglio che lei ci racconti tutto quello che sa di quell’uomo. E le consiglio di non trascurare nemmeno il più piccolo dettaglio.
SCULLY: Cosa vuole sapere?
BLEVINS: Il suo nome (Lei guarda Blevins, I tre uomini guardano lei.) tanto per cominciare. Per ora basterà. Il resto ce lo comunicherà questa sera con calma, davanti a una commissione dell’FBI che ho appositamente convocato per un’assemblea.
SKINNER: E’ questo l’uomo? Michael Kritschgau? (Lei guarda la foto che Skinner le sta mostrando. E’ una foto di Kritschgau seduto su una sedia nel salotto di Mulder. Ripresa dal soffitto.)
SCULLY: Sì.


SCENA 8
DIPARTIMENTO DELLA DIFESA

( Kritschgau sta camminando lungo un corridoio. Da lontano, al piano inferiore, vede Mulder e cerca di raggiungerlo. Lo afferra per la spalla per fermarlo.)

KRITSCHGAU: Ehi! (Con un sorriso nervoso) Com’è entrato qui?
MULDER: Dall’ingresso principale.
KRITSCHGAU: Non si può superare la sorveglianza
MULDER: (Mulder gli mostra la tessera) Sì, se si ha il lasciapassare.
KRITSCHGAU: E’ impazzito? Lo metta via. (Si guarda intorno serio)
MULDER: Voglio sapere per quale ragione sorvegliavano il mio appartamento. (Kritschgau sorride di nuovo)
KRITSCHGAU: Su, venga.


SCENA 9
UFFICIO DI KRITSCHGAU
DIPARTIMENTO DELLA DIFESA


(Kritschgau e Mulder entrano. Kritschgau accende la luce e chiude a chiave la porta)

KRITSCHGAU: La sera in cui ci incontrammo sono stato seguito.
MULDER: Sì. So che qualcuno dell’FBI è coinvolto. Ostlehoff era sicuramente in contatto...
KRITSCHGAU: Come mai ha il suo lasciapassare?
MULDER: L’ho trovato sul suo cadavere.
KRITSCHGAU: Sa cos’è quello? Sa cos’ha fra le mani? Lei può accedere al quarto piano.
MULDER: Al quarto piano? Accidenti, allora potrò cenare al circolo ufficiali.
KRITSCHGAU: Lei può entrare ovunque con quello, Mulder. E vedere cose di cui io posso solo parlare.
MULDER: Voglio sapere chi ha fatto ammalare Scully.
KRITSCHGAU: Soltanto questo? Potrà sapere molto di più, glielo garantisco.
MULDER: Per esempio?
KRITSCHGAU: Ciò che lei desidera disperatamente.
MULDER: La cura per il cancro di Scully? (Kritschgau annuisce)


SCENA 10
APPARTAMENTO DI MULDER
10:02 A.M.

(La porta si apre e qualcuno infila un passepartout nella tasca di una giacca. Si tratta dell’Uomo che Fuma. Chiude la porta dietro di lui. Si guarda intorno nell’appartamento. Vede la sagoma in gesso del cadavere. Vede una foto incorniciata di Fox e Samantha da bambini. La prende in mano. Sembra scosso. Posa la foto, guarda il sangue sul pavimento e poi nota lo spioncino sul soffitto.)


SCENA 11
UFFICIO DEGLI X-FILES
10:17 AM


(Scully entra, alza il ricevitore del telefono, preme un bottone e si siede alla scrivania.)

VOCE AL TELEFONO: FBI. Che interno desidera?
SCULLY: Centro comunicazioni, per favore. (Prende la lista telefonica dalla tasca)
VOCE AL TELEFONO: Un momento prego.
HOLLY AL TELEFONO: Centro Comunicazioni.
SCULLY: Holly, sono Dana.
HOLLY AL TELEFONO: Dana! Mi dispiace. Ho saputo quello che è successo a Mulder.
SCULLY: Holly, ascolta, mi serve il tuo aiuto. Devo avere al più presto un’informazione importante.
HOLLY: Certo, dimmi pure.
SCULLY: Dovresti controllarmi alcune chiamate dirette all’ufficio federale fatte il sei, il sette, l’otto, il nove e il dieci. Erano tutte per il centralino del PBX. La prima è alle 11:21, la seconda alle 11:14, 3:07 (Holly le sta digitando al computer mentre Scully le elenca) 2:02 e 5:12. Tutte trasferite allo stesso numero interno.
HOLLY: Vuoi sapere quale interno?
SCULLY: Sì.
HOLLY: Ho cinque chiamate che corrispondono come orari e date. Tutte trasferite ad un interno del piano esecutivo.
SCULLY: Quale?
HOLLY: E’ impossibile dirlo. E’ il numero di un intero reparto.
SCULLY: E’ il reparto del Vicedirettore Skinner, per caso? (Holly digita di nuovo)
HOLLY: Sì.
SCULLY: Ti ringrazio.
HOLLY: Figurati. Chiamami se hai bisogno. (Appena Scully riaggancia il telefono squilla.)
SCULLY: Sì?
DR VITAGLIANO AL TELEFONO: Agente speciale Scully?
SCULLY: Sì.
DR VITAGLIANO: Sono il Dottor Vitagliano del dipartimento di paleoclimatologia dell’Università. Mi ha chiesto di esaminare quei campioni di ghiaccio.
SCULLY: Sì. Mi scusi se non sono più passata al laboratorio ma...
DR VITAGLIANO: Penso che sia opportuno che lei mi raggiunga subito. C’è qualcosa che le interesserà vedere.


SCENA 12
DIPARTIMENTO DELLA DIFESA
11:02 AM

(Mulder e Kritschgau stanno camminando lungo un corridoio.)

MULDER: Che cosa troverò?
KRITSCHGAU: Il quarto piano è un reparto di isolamento biologico. Ospita una serie di laboratori e apparecchiature mediche, ed un elaborato sistema di stoccaggio di enormi quantità di DNA.
MULDER: Il DNA di chi?
KRITSCHGAU: Praticamente di tutti gli americani dal ’45 in poi. Ogni cittadino o immigrato che abbia fornito sangue o parte di tessuto a un medico del governo. E’ esattamente da lì che ha origine l’imbroglio in cui è stato coinvolto. Le sue radici risalgono a circa cinquant’anni fa. Dopo la seconda guerra Mondiale in giro c’era voglia di false rivelazioni, e l’opinione pubblica tremava per una cosa chiamata bomba atomica. (Durante il resto del monologo vediamo foto e filmati relativi a ciò di cui Kritschgau sta parlando) Il Comando Militare degli Stati Uniti cominciò a dare risalto alle storie sui dischi volanti. All’esercito serviva qualcosa per distogliere l’attenzione dalla sua strategia armata. Il progetto era dominio globale attraverso l’annientamento del nemico. Il nucleare è un ottima carta se si è gli unici a poterla giocare, ma presto capirono che non si vince una guerra con le pubbliche relazioni. Quelle immagini di Hiroshima e Nagasaki, erano una realtà con cui gli americani non volevano confrontarsi. Oppenheimer lo sapeva, ma noi lo riducemmo al silenzio. Quando i russi misero a punto la bomba, i militari non si preoccuparono tanto della sicurezza nazionale, quanto dell’eventualità di un armistizio. Non c’è affare più grosso della guerra, e gli Stati Uniti lo sapevano. Fin dai tempi più remoti, niente ha sviluppato di più l’economia. Ci serviva un motivo per continuare a spendere soldi, e se non c’era nessuna guerra ce ne inventavamo una. La Guerra Fredda fu una battaglia di relazioni pubbliche durata cinque anni, il gioco del gatto col topo a livello planetario. Anche i comunisti facevano la stessa cosa.”Vi sotterreremo!” disse Krushev, e grazie a McCarthy la gente fu portata a odiare. Usammo la macchina bellica a Cuba, in Corea e in Vietnam, ma nessuno osò lanciare la bomba.
MULDER: Sì, ma questo che c’entra con i dischi volanti?
KRITSCHGAU: Nel ’47, quando scoppiò il caso Roswell, l’Esercito colse l’opportunità al volo. Gli alieni erano arrivati, e la gente ci credette. Una storia di copertura che inventarono i generali per sviluppare la potenza bellica del paese. Lanciarono progetti investigativi: Sign, Grudge, Blue Book, culminati nel Majestic 12. Coinvolsero docenti universitari e specialisti. Crearono tante false informazioni, fotomontaggi, racconti di testimoni oculari che ci credettero anche loro. Raggirarono persino McArthur. Lei non può immaginare l’importanza dell’operazione. Sa quando è avvenuto il primo volo supersonico, Mulder? Nel ’47. Ben presto ogni volo sperimentale divenne un avvistamento di UFO, avevano montato la storia dei rapimenti in modo troppo perfetto. In Corea stavano per scoprirci, la Cina e i sovietici lo sapevano già, e anche le Nazioni Unite cominciavano a preoccuparsi.
MULDER: Se non sbaglio, usammo le armi chimiche contro i coreani.
KRITSCHGAU: (varcano una porta) Erano giochi da ragazzi rispetto a quello che America e Russia hanno oggi. Le armi biologiche usate nella Guerra del Golfo hanno la caratteristica di non poter essere individuate. Sono nate in questo edificio.
MULDER: Allora vuol dire che quei rapporti sui rapimenti sono tutti falsi?
KRITSCHGAU: Non è esatto. (Vediamo una donna giacere su un tavolo con il ventre gonfio illuminata da una serie di lampi di luce provenienti da una lampada, proprio come Scully durante il suo rapimento) Si trattava di ignari cittadini che venivano sottoposti a dei test, rientravano in un progetto militare top secret non ancora terminato. Ha sentito le recenti smentite sul caso Roswell e sul ruolo della CIA. E quale è stato il risultato? Che la gente è ancora più convinta di prima. Il popolo americano ha fame di false rivelazioni, Mulder.
MULDER: Ma io gli ho visti gli alieni! Sono un testimone oculare.
KRITSCHGAU: Lei ha visto quello che volevano. (Entrano in un ascensore). Il confine tra scienza e fantascienza non esiste più. Qui stiamo parlando del controllo sull’elemento fondamentale della vita, il DNA. Il suo, il mio, quello di tutti.
MULDER: E perché questa messinscena? Far ritrovare un falso corpo alieno poteva far saltare l’operazione.
KRITSCHGAU: No. Il corpo che lei ha trovato era talmente perfetto e credibile che solo un accurato esame medico ne avrebbe provato la falsità.
MULDER: Scully ci sarebbe riuscita.
KRITSCHGAU: Quando si è ormai sottoterra è difficile effettuare quel genere di esami.
MULDER: E’ implicato anche lei, vero? Ha permesso che la condannassero a morte!
KRITSCHGAU: Ho già pagato il mio prezzo, mi creda. La malattia di mio figlio al ritorno dalla Guerra del Golfo è stata la mia ricompensa. L’aiuterò, ma non voglio niente in cambio.
MULDER: Pensa che qui dentro ci sia una cura anche per lui?
KRITSCHGAU: E’ la mia ultima speranza. (Mulder utilizza il badge di Ostlehoff per entrare al livello 4 indisturbato. Kritschgau lo osserva. Quando Mulder entra, Kritschgau se ne va, ma è raggiunto da due uomini in divisa.)
SOLDATO: Michael Kritschgau, le possiamo parlare?
KRITSCHGAU: A che proposito?
SOLDATO: Il dipartimento vuole farle alcune domande. Le dispiace seguirci? Prego.


SCENA 13
IPPODROMO
12:11 PM

(Un fantino in sella al suo cavallo sta galoppando sulla pista. Le tribune sono vuote, eccetto che per due uomini di cui uno in sovrappeso. L’Uomo che Fuma va verso quest’ultimo e gli si siede accanto.)

UOMO ANZIANO: Mi hanno informato che volevi vedermi, che si tratta di una cosa urgente.
UOMO CHE FUMA: Sembra che mi abbiate escluso dal gioco.
UOMO ANZIANO: Che significa “escluso”?
UOMO CHE FUMA: Sorvegliavate Mulder. So che è opera tua. Ma nessuno si è degnato di informarmi. (Si accende una sigaretta)
UOMO ANZIANO: Non so di cosa stai parlando.
UOMO CHE FUMA: Non mi lascerò tagliare fuori in questo modo. Tu hai bisogno della mia esperienza. Chi l’ha deciso, il dipartimento?
UOMO ANZIANO: Se è così ne sono all’oscuro.
UOMO CHE FUMA: Ho sempre tenuto Mulder sotto controllo. Ho messo io tutti i pezzi insieme, io ho creato Mulder!
UOMO ANZIANO: Ma lui ora è morto. Il nostro informatore dell’FBI ce lo ha confermato. L’agente Mulder si è suicidato. Era un elemento prezioso, ma forse tu hai sottovalutato la sua fragilità in assenza della sua partner.
UOMO CHE FUMA: Non ho mai sottovalutato Mulder. Nemmeno adesso.


SCENA 14
LABORATORIO DI PALEOCLIMATOLOGIA
UNIVERSITA’ AMERICANA

(Scully incontra il Dottor Vitagliano.)

VITAGLIANO: Ho analizzato la materia cellulare presente nei campioni di ghiaccio che mi ha portato. Ma l’unica identificazione col mondo animale e vegetale è stata con un tipo di chimera altamente sviluppata. Ho messo alcune cellule in una provetta con del liquido amniotico di un feto bovino, e hanno incominciato a separarsi.
SCULLY: Allora si tratta di cellule animali.
VITAGLIANO: A dire la verità, non sono classificabili.
SCULLY: Ma se mi ha appena detto che c’è stata una mitosi.
VITAGLIANO: Le cellule dividendosi non si sono moltiplicate, ma hanno attraversato gli stadi di morula, blastula e gastrula.
SCULLY: Hanno iniziato uno sviluppo semantico?
VITAGLIANO: Hanno iniziato una forma di vita. (Scully guarda al microscopio) Una forma di vita che personalmente non conosco.


SCENA 15
LIVELLO 4

(Mulder cammina cercando di aprire alcune porte che sono chiuse a chiave. Si sente la sua voce fuori campo.)

MULDER: (voce fuori campo) Ero lì per trovare delle risposte. Volevo entrare in possesso delle prove sulla congiura ordita contro il Paese, e scoprire chi era colui che l’aveva orchestrata. Forse avrei finalmente saputo la verità sull’esistenza di forme di vita extraterrestre. (Una porta alla fine del corridoio si apre ed entrano due uomini della sicurezza. Mulder cerca di aprire altre porte, riesce finalmente ad entrare in una di esse chiudendola dietro di sé.) Ma dopo quello che avevo sentito, era molto improbabile. La mia unica vera speranza era di riuscire a trovare una cura per Scully fra quelle mura. Se ci fossi riuscito, questa sarebbe stata la prova inconfutabile del raggiro di cui ero stato vittima fin dal principio, e dell’infondatezza delle cose in cui avevo creduto fino ad allora. (Mulder è sollevato quando i due uomini se ne vanno. La stanza in cui entra è un’enorme sala buia contenente barelle al di sopra delle quali giacciono quelli che sembrano alieni grigi.)

(Mulder cammina attraverso la stanza piena di alieni mentre sentiamo Scully parlare con voce fuori campo)

SCULLY: (voce fuori campo) Non sapevo come raggiungere Mulder per comunicargli ciò che avevo scoperto: una microscopica forma di vita sconosciuta, la cui esistenza racchiudeva in sé la possibilità di una rivelazione. Quell’organismo era davvero stato estratto dal ghiaccio che aveva imprigionato il corpo dell’alieno? Era veramente la cellula germinale che avrebbe provato l’esistenza di una vita extraterrestre? O forse era la creazione scientifica realizzata in laboratorio di una chimera? Un prodotto biologico inclassificabile progettato per dar fondamento ad un inganno, che alimentasse le false speranze dell’agente Mulder. (Mulder raggiunge un’altra porta con una finestrella e vede delle donne, sdraiate su dei tavoli, con il ventre gonfio e illuminate da lampi di luce) Cominciavo a rendermi conto che la risposta a questi interrogativi era celata in quella stessa forma di vita. C’era di sicuro una connessione biologica tra il cancro che aveva invaso il mio corpo, e il virus che viveva all’interno di quell’organismo, e al quale mi avevano esposta durante il mio rapimento, avvenuto tre anni fa.


SCENA 16
UNIVERSITA’ AMERICANA
2:04 PM

(Vitagliano sta effettuando un prelievo di sangue a Scully.)

VITAGLIANO: Non sono sicuro di aver capito il motivo.
SCULLY: Mi servono analisi più approfondite. Devo confrontare quella coltura con il mio DNA. Ha detto che le cellule sconosciute che ha analizzato al microscopio erano piene di virus.
VITAGLIANO: Esatto. Cos’è che cerca?
SCULLY: Cerco un riscontro. E ne ho bisogno prima delle sette.
VITAGLIANO: Scherza? Non ci riusciremo, a meno che non utilizziamo una sonda a calore luminoso.
SCULLY: Faccia il possibile. Tutta la mia vita dipende da questo. (Vitagliano se ne va con il campione di sangue di Scully. Lei guarda alla finestrella sulla porta e vede Skinner che la fissa e se ne va. Scully si alza e lo raggiunge.)


SCENA 17
CORRIDOIO

(Scully si trova faccia a faccia con Skinner nel corridoio.)

SCULLY: Che ci fai lei qui?
SKINNER: Le stavo per chiedere la stessa cosa.
SCULLY: No, non è vero! Lei mi ha seguita fin qui, perché? E’ questo lo sporco lavoro che fa per il Dipartimento della Difesa?
SKINNER: Voglio sapere una cosa Agente Scully, voglio sapere che ci fa lei qui!
SCULLY: Risponda alla domanda che le ho fatto!
SKINNER: Le ho fatto anch’io una domanda!
SCULLY: Questo non è il suo lavoro!
SKINNER: Il mio lavoro è coordinare gli agenti come lei! Domandare loro perché hanno mentito nel corso di un’ indagine, e prendere provvedimenti per interrompere questo tipo di comportamento. Sappiamo che ci ha mentito, agente Scully.
SCULLY: Perché, lei non lo ha fatto forse?
SKINNER: Il medico legale ci ha fornito i risultati degli esami fatti sul cadavere trovato in quell’appartamento. Fra cinque ore, lei dovrà dare una spiegazione plausibile del suo gesto. Continuare a mentire non farà che complicare ulteriormente la sua situazione, capisce?
SCULLY: Ogni menzogna porta alla verità, non è così?
SKINNER: E cosa mi dice della sua, agente Scully, a cosa porterà?
SCULLY: Solo alla verità. Voglio trovare il responsabile della mia malattia, del mio rapimento e dei test che ho subìto. Colui che mi ha esposta a un rischio contro la mia volontà e che ha voluto, in nome di un folle progetto, impiantare qualcosa nel mio corpo! Mi ha rubato la memoria e me l’ha restituita insieme a una malattia che mi porterà inesorabilmente alla morte!
SKINNER: E’ la sua linea di difesa? E’ questo che dirà alla commissione stasera?
SCULLY: Ne ha paura, forse?
SKINNER: Considerando che quell’uomo è stato ucciso a sangue freddo e che lei identificandolo ha mentito, sì, ho molta paura. Ma non per me, ho paura per lei.
SCULLY: Userà questo contro di me, non è vero? Mi userà ancora come ha fatto per tutto questo tempo, solo per nascondere la verità.
SKINNER: Mi dica dov’è l’agente Mulder. (Scully si volta e torna dalla porta da dove era uscita) Il suo silenzio non la salverà. Non con quelle persone. Se mente, niente potrà salvarla.
SCULLY: A meno che non porti le prove.


SCENA 18
PIU’ TARDI

(Scully sta effettuando delle analisi sul suo campione di sangue.)

SCULLY: (voce fuori campo) Le beffe più crudeli sono quelle consacrate allo scorrere del tempo, occasionalmente avvallate da scoperte eccezionali. Fui affiancata all’agente Mulder nel progetto X-Files grazie alla mia esperienza nelle scienze mediche. Il mio compito era quello di controllare il suo lavoro, per ridimensionare le sue indagini, e far sì che coincidessero con gli intenti dell’FBI. Oggi, il destino ha voluto che io mettessi a disposizione la mia esperienza per provare che lui è stato la vittima di un piano orchestrato da qualcuno molto vicino a noi nell’FBI, qualcuno al di sopra di ogni sospetto, di cui ci fidavamo ciecamente, implicato in un piano criminale il cui scopo era evitare di rendere pubblico un pericoloso segreto. (Vediamo Mulder aggirarsi nel livello 4 in un corridoio con soffitto basso, condotti d’aria e tubi esposti) Io posso solo immaginare quello che l’agente Mulder ha scoperto nel corso delle sue indagini. Le sue scoperte avrebbero potuto confermare o smentire quella che considerava una congiura nei confronti dell’opinione pubblica, per occultare le informazioni in possesso del governo sull’esistenza di eventuali contatti con una o più razze aliene. (L’immagine ritorna su Scully) Se lui ritiene una vana speranza la possibilità di smascherare coloro che hanno tentato di distruggerci, io, con questo micro-organismo sconosciuto, oggi ho finalmente la prova che cercavamo: una prova genetica inconfutabile, del legame che esiste fra i cospiratori e il mio cancro. (Mulder raggiunge una porta, utilizza il badge di Ostlehoff , la apre ed entra. E’ una vasta stanza che contiene scaffali di vecchi files del Pentagono. Mulder si aggira tra di essi.) Ho solo poche ora per eseguire i test prima di esporre la mia teoria di fronte alla commissione dell’FBI, e poiché sono pronta a mentire a proposito dell’agente Mulder, devo assolutamente portare con me quella prova. (L’immagine ritorna su Scully) Sarà proprio questo microscopico organismo a fornirmele. Le conseguenze potrebbero far esplodere un caso di portata internazionale.


SCENA 19

(Si sente la voce di Mulder fuori campo mentre si aggira nell’archivio del Pentagono)

MULDER: (voce fuori campo) Se prima io e Scully sospettavamo che la cospirazione ordita contro di noi avesse origine nel Dipartimento della Difesa, ora potevamo esserne certi. Ero riuscito a penetrare in un enorme magazzino dati, attraverso un corridoio comunicante con il Pentagono. Ma fra tutto quel materiale conservato su centinaia di scaffali, non avevo trovato traccia della cura per Scully. Quando credevo di aver perso ogni speranza, il mio sguardo fu attratto da un vecchio archivio. Chissà, forse lì avrei trovato quello che Kritschgau era certo esistesse (Mulder prende una scala e si arrampica in alto, su un archivio fatto di tanti piccoli cassetti pieni di documenti) o forse, la sua era solo l’illusione di un padre disperato, e io condividevo la sua stessa illusione. Fra quei cassetti avevo intravisto un segno, una speranza, una piccola conferma, che tutto ciò che mi aveva portato in quel posto, poteva avere un senso (Apre il cassetto etichettato *SCU-SCY*. Ci sono due file di schede. Le consulta e trova “Scully, Dana Katherine”, con la sua data di nascita, 23/02/64, il numero di collocamento, 2317-616 e 4 file di altri numeri. Mulder prende il documento, apre un altro schedario e trova “Kritschgau, Michael Lee jr”. La scheda è bianca.)


SCENA 20
LUOGO SCONOSCIUTO
4:41 PM

(Siamo in una stanza buia e l’Uomo che Fuma sta fumando una sigaretta. Il telefono squilla e lui risponde.)

UOMO CHE FUMA: Sì?
SOLDATO: Signore. (Si tratta del soldato addetto alla sicurezza del livello 4, l’area all’interno della quale Mulder è penetrato sotto lo sguardo di Kritschgau) Dovevo chiamarla se Ostlehoff entrava nell’edificio.
UOMO CHE FUMA: Ed è qui?
SOLDATO: Ha utilizzato il suo lasciapassare per accedere al quarto piano. E’ passato dal sotterraneo per eludere il Pentagono.
UOMO CHE FUMA: Sei sicuro che sia lui?
SOLDATO: Non posso dirlo con certezza. Lo fermo per identificarlo?
UOMO CHE FUMA: Non fare niente e non parlare con nessuno. Sto arrivando.


SCENA 21
UNIVERSITA’ AMERICANA

(Scully continua ad effettuare i test.)

SCULLY: (voce fuori campo) Se il mio lavoro di anni con Mulder ha messo a dura prova le mie convinzioni, la scienza è stata mia insostituibile guida. Per arrivare alla verità, ricorrerò nuovamente ai suoi metodi a me così familiari. E’ l’unico sistema che ho per dare una spiegazione alla mia malattia. Un’inchiesta cominciata senza basi scientifiche ora si conclude grazie alla scienza. Ho prelevato materia cellulare da una forma di vita sconosciuta e ho isolato il virus che conteneva, poi ho confrontato il mio DNA con quella coltura, che potrebbe essere la causa del mio cancro. Spero che questa analisi possa aiutarmi a capire. Potrebbe essere la conferma dei sospetti che ho sempre avuto sull’origine della mia malattia, che non è dovuta a cause naturali, ma mi è stata inoculata. Anche se la cura rimarrà sconosciuta, sarò sempre grata alla scienza, pur se non dovesse riuscire a dipanare l’intricata matassa nella quale mi sono imbattuta. Qualunque sia l’epilogo di questa storia, comincio ad intravedere una luce nel buio che mi circonda.


SCENA 22
ARCHIVIO DEL PENTAGONO

(Mulder cammina lungo il corridoio con la scheda di Scully tra le mani. Sta cercando tra gli innumerevoli scatoloni quello contrassegnato con la dicitura MN1068-06. Lo trova. Guarda al suo interno e trova una vaschetta piena di tubetti metallici.)


SCENA 23
UNIVERSITA’ AMERICANA

(Scully si confronta con il Dottor Vitagliano)

SCULLY: Ecco, guardi.
VITAGLIANO: Cos’è? Non capisco.
SCULLY: Il mio DNA ibridato con il DNA virale estratto dalla coltura cellulare.
VITAGLIANO: Questo significa che la materia estratta dal campione di ghiaccio... lei ha il DNA delle cellule della chimera nel suo organismo!
SCULLY: Lo so.
VITAGLIANO: Ma come è possibile? E come fa a saperlo?
SCULLY: Credo di essere stata esposta a questa materia, e che questo abbia causato in me l’insorgere di una gravissima malattia.
VITAGLIANO: Che tipo di malattia?
SCULLY: Una malattia che non lascia speranze.


SCENA 24
ARCHIVIO DEL PENTAGONO

(Mulder prende tra le mani uno dei tubetti metallici. E’ contrassegnato con il numero della scheda di Scully.)

FUORI DALL’ARCHIVIO DEL PENTAGONO
6:54 PM

(La porta si apre e ne sbuca la testa di Mulder. Mulder si accerta che non stia passando nessuno, chiude la porta e si incammina lungo il corridoio)

MULDER: (voce fuori campo) Se davvero avevo trovato la cura per Scully, io dipendevo da lei quanto lei dipendeva da me. Ora la mia missione era compiuta. Dovevo assolutamente uscire di lì al più presto, e mettermi in salvo. (Taglio su Scully che cammina lungo il corridoio del Quartier generale dell’FBI, vestita cosi come l’abbiamo vista in Gethsemane durante l’udienza con la commissione.) Scully, intanto, doveva convincere tutti che la sua versione dei fatti non era altro che la verità.


SCENA 25
QUARTIER GENERALE FBI

(La porta della stanza dove si svolgerà l’assemblea si apre e Scully entra. Questa è la replica di ciò che si è visto in Gethsemane.)

BLEVINS: Agente Scully, prego, si sieda.
SCULLY: Grazie.
BLEVINS: Io e lei abbiamo già avuto un breve colloquio, ma è disposta a confermare in questa sede le cose che ha detto a me?
SCULLY: Sì, signore. Quattro anni fa, il capo sezione Blevins mi assegnò al progetto che conoscete con il nome di X-Files. (vediamo le immagini di Scully che si siede nell’ufficio di Blevins nel Pilot) In qualità di dottore in medicina specializzata in anatomia patologica, il mio compito consisteva soprattutto nel fornire una prospettiva analitica (vediamo Scully entrare nell’ufficio degli X-Files per la prima volta nel Pilot) al lavoro dell’agente speciale Fox Mulder, le cui indagini nell’ambito del paranormale (scorrono le immagini di Mulder e Scully alla ricerca di un file in Paper Clip) erano alimentate dalla personale convinzione che sua sorella (vediamo immagini del file di Samantha in Paper Clip) fosse stata rapita dagli alieni quando lui aveva dodici anni. Oggi, dopo quattro anni, ho accettato di venire qui, per riferire la totale illegittimità dell’incarico assegnato all’agente Mulder. Ritengo, da un punto di vista puramente scientifico, che egli nel corso di questi quattro anni sia diventato una vittima... una vittima delle sue stesse false speranze e della sua illimitata fiducia in quella che era solo una menzogna.
AGENTE ANZIANO: Lei è stata contattata da un uomo che sostiene di lavorare per il Dipartimento della Difesa, un certo Michael Kritschgau, che le ha detto che Mulder è stato vittima di un raggiro.
SCULLY: Sì, signore. (Vediamo Mulder uscire dalla porta in cui era entrato precedentemente per sfuggire ai due uomini della sicurezza) Mi raccontò una storia molto dettagliata in cui, punto per punto, mi spiegava in che modo l’agente Mulder in questi anni, è stato sistematicamente ingannato e usato (Mulder cammina velocemente lungo il corridoio) e come io, sua collaboratrice, sia stata portata a seguirlo in questa avventura, nella quale non solo ho perso un membro della mia famiglia (Mulder raggiunge il lettore di tessere magnetiche) ma ho anche contratto una malattia incurabile che, a quanto disse, è stata voluta dalle stesse persone responsabili del raggiro ai danni dell’agente Mulder. (Mulder passa la tessera nel lettore e attende)
BLEVINS: Convinse il suo collega riportandogli questi fatti? (La tessera in possesso di Mulder viene rifiutata)
SCULLY: Non me la sentivo di dire all’agente Mulder quello che io stessa avevo appena appreso, e cioè che il cancro che mi era stato diagnosticato diversi mesi prima era ormai andato in metastasi, e che i dottori mi avevano detto che solo un miracolo riuscirebbe a impedire la proliferazione del tumore nel mio corpo, e l’inesorabile conclusione a cui sono destinata senza scampo. (Mulder guarda lungo il corridoio. Appaiono due uomini della sicurezza che si dirigono verso di lui. Prova di nuovo a passare la tessera e di nuovo viene rifiutata. Guarda di nuovo verso i due uomini che sono sempre più vicini. Riprova nuovamente, ma il tentativo fallisce ancora. Prova una terza volta. Aspetta. Questa volta la tessera viene letta. Esce dalla porta e se ne va. L’Uomo che Fuma è in piedi, vicino alla porta di sicurezza. Mulder non l’ha visto.)
SOLDATO: Dico alla sicurezza di bloccarlo?
UOMO CHE FUMA : Non è necessario, lasciatelo andare.


SCENA 26

(La scena ritorna all’assemblea nel Quartier Generale dell’FBI.)

SCULLY: Questa mattina all’alba, ho ricevuto una telefonata dalla polizia che mi chiedeva di andare nell’appartamento dell’agente Mulder. Si richiedeva la mia presenza... perché era necessario identificare un cadavere.
BLEVINS: Agente Scully...
SCULLY: L’agente Mulder è deceduto la notte scorsa. Dai rilevamenti effettuati risulta che si è sparato alla testa. (Scully ha la voce rotta dai singhiozzi. La porta si apre, lei si volta e vede Skinner entrare con in mano i risultati dell’autopsia.)
BLEVINS: Lei afferma che qualcuno è responsabile della sua malattia. Sono accuse gravi, se ne rende conto?
SCULLY: Sì, signore.
BLEVINS: Sono accuse di una gravità estrema!
SCULLY: Sì, signore, ma posso provarle. Io sono la vittima inconsapevole del piano criminale di un irresponsabile, (Apre i suoi documenti sul tavolo. Sono i risultati dei test effettuati all’Università. Scully si alza in piedi.) ma dopo lunghe ricerche, ho qui con me la prova inconfutabile che tra il cancro che ho contratto e il piano criminale c’è una precisa connessione. L’artefice di tutto questo voleva eliminare fisicamente me e Mulder, e posso affermare con assoluta certezza che quella persona si trova in questa stanza. Ho portato con me la prova scientifica di quello che ho detto. (Gocce di sangue cadono sui risultati. Scully guarda Blevins. Scully sta sanguinando dal naso, si sente mancare e cade indietro sulla sedia, aiutata da Skinner. Scully fissa Skinner.)
SKINNER: Chiamate un medico! (Scully sviene)


SCENA 27
UFFICIO DEI LONE GUNMEN

(Byers apre il tubetto metallico e ne versa il contenuto in una fialetta. Lo analizza mentre Langly. Frohike e Mulder attendono. Byers digita al computer e sullo schermo appare un grafico. Byers guarda gli altri e poi si gira verso Mulder)

MULDER: Allora? Che cos’è?
BYERS: E’ solo acqua deionizzata. Nient’altro che acqua.

CONTINUA


Trascrizione effettuata da Arirossa


Appartamento di Mulder
2630 Hegal Place - Appartamento num. 42 Alexandria, Virginia 23242

Appartamento di Scully

Defense Advanced Research - Projects Agency

FBI Headquarters - Washington, D.C.

Paleoclimatology Lab - American University

Pentagono - Arlington, Virginia

Appartamento dell'Uomo che Fuma
900 West Georgia Street - Washington, D.C.

Ufficio dei Lone Gunmen
Takoma Park, Maryland


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[Mulder] Possiamo fare il loro stesso gioco... ingannarli, mentire per arrivare alla verità.


 
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