#4X02 Unruhe - Inquietudine

#4X02 Unruhe - Inquietudine
di Vince Gilligan
diretto da Rob Bowman


L'unica speranza che Mulder ha per fermare un killer psicotico sono delle fotografie psichiche che rivelano le fantasie più oscure del pazzo.
Michigan settentrionale. Una giovane viene rapita ed il suo ragazzo assassinato. Le foto per il passaporto, fatte solo pochi miuti prima, non mostrano l'atteso volto sorridente. Mostrano invece, delle immagini da incubo della ragazza terrificata.

Le fotografie affascinano Mulder. Scully cerca di trovare una spiegazione logica: le foto sono costruite, oppure la pellicola era danneggiata. Ma per Mulder, sono un esempio di "fotografia psichica": l'abilità paranormale di creare immagini sulla pellicola con la mente. Mulder teorizza che il sospetto non sappia di possedere anche questo dono ... e che le fotografie rivelano le fantasie più scure dell'assassino.

La vittma del rapimento viene trovata: viva, ma quasi cerebralmente morta. Il suo rapitore le ha praticato una primitiva lobotomia con un punteruolo ghiacciato inserito attraverso i suoi occhi. La sua mente è pressoché andata, e ripete senza fine la parola "unruhe": la parola tedesca che sta per "tribolazione" o "agitazione." Non molto dopo, il rapitore rapisce ed uccide di nuovo.

Scully comprende che una stessa compagnia edile aveva un cantiere vicino ad ognuna delle scene. Mentre Mulder si trova a Washington per far esaminare le fotografie ai laboratori dell'FBI, Scully segue la sua pista. Viene a sapere che il caposquadra Gerry Schnauz è il rapitore dalla sua terrificata reazione alla parola "unruhe." Scully lo arresta.

Schnauz era stato precedentemente ricoverato in istituto per schizofrenia paranoica con dei precedenti di violenza. Quando gli vengono mostrate le fotografie delle sue vittime, rimane spaventato alla vista delle sue paranoie di una vita su una pellicola. Ammettere i crimini, e dice dove trovare l'altra sua vittima. Anch'essa lobotomizzata.

Schnauz uccide una guardia e scappa di prigione. Ritorna sulla scena del primo crimine per rubare le macchina fotografiche e le pellicole. Il sangue di Mulder diventa freddo quando vede sviluppate le foto della prossima vittima di Schnauz: Scully! Ora, la sola speranza di Mulder di salvarla è di studiare le fotografie per sapere ciò che si trova nel profondo della mente di Schnauz.

Imprigionata, anche Scully, deve usare tutto quello che conosce di Schnauz per tenersi viva. Ma non può parlargli delle sue fissazzioni. Non passa molto tempo prima che lui cominci a maneggiare il punteruolo di ghiaccio per liberare Scully dalle "unruhe" che crede la tormentino.

L'intuito di Mulder lo conduce nell'oscuro nascondiglio di Schnauz. Con appena un momento di scarto, spara al rapitore di Scully. E trova un'ultima serie di fotografie psichiche: Schnauz - colpito a morte sul pavimento. 
Attori Protagonisti
DAVID DUCHOVNY - Agente Speciale Fox Mulder
GILLIAN ANDERSON - Agente Speciale Dana Scully

Attori Co-Protagonisti
PRUITT VINCE - Gerry Schnauz
SCOTT HEINDL - il ragazzo
SHARON ALEXANDER - Mary LeFante
WALTER MARSH - il droghiere
WILLIAM MACDONALD - Agente Trott
RON CHARTIER - Ispettore Puett
MICHELE MELLAND - il medico
ANGELA DONAHUE - Alice
 

Trasmesso la prima volta in TV
USA 27/10/96
Italia 06/04/97
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  • Titolo - Il titolo originale 'Unruhe' è la parola tedesca che significa 'tensione, agitazione'. La vera ispirazione per questo episodio viene da un libro di alcuni killer psicotici che include un articolo riguardante un omicida di nome Howard Unruh. Lo scrittore Vince Gilligan trovava spaventosamente poetico che il nome di un killer significasse 'tensione, agitazione' e così decise di inserirlo in un episodio di X-Files.
SCENA 1
TRAVERSE CITY, MICHIGAN


(Sta piovendo, mentre una Volkswagen si ferma davanti ad un negozio. All’interno dell’auto ci sono un uomo e una donna, mentre lui si guarda intorno nervosamente, lei si mette il rossetto)

BILLY: E’ soltanto una foto per il passaporto. Non è la copertina di Vogue.
MARY: Questo non vuol dire che devo venire orrenda, quindi sta tranquillo, non ti agitare.
BILLY: Abbiamo tempi stretti.
MARY: Lo so benissimo.
BILLY: C’è una pattuglia.

(Passa una macchina della polizia)

MARY: (scende dall’auto) Dieci minuti soli.
BILLY: Facciamo cinque è meglio. Ti aspetto qua dietro.
MARY: Tranquillo Billy!

(Chiude lo sportello dell’auto, apre l’ombrello ed entra nel negozio. All’interno il negoziante prepara il necessario per fare una foto a Mary)

NEGOZIANTE: Lo abbassi un pochettino... sì quello. Un bel sorriso… ferma così. Deve fare un bel viaggio?
MARY: Niente di speciale, ma è meglio averlo... il passaporto.
NEGOZIANTE: Ah sembra stia schiarendo, forse sarà una bella giornata. Ci vorranno un paio di minuti. Se intanto vuole pagare sono 6.95$

(Nel frattempo è entrato un uomo con un impermeabile giallo)

MARY: Ohh…accidenti, ho lasciato i soldi in macchina. Arrivo subito.
NEGOZIANTE: L’aspetto.

(Mary esce, apre l’ombrello e sembra essere seguita da qualcuno. Questo la urta, è una persona con un impermeabile giallo)

MARY: Ehi, imbecille!

(Mary si accorge che ha qualcosa alla spalla, si dirige verso la propria macchina)

MARY: Ah... ma cosa... Billy... Billy... Billy sto male. Mi hanno fatto... qualcosa.

(Si avvicina alla macchina e vede Billy immobile, gli esce sangue da un orecchio. Mary cerca di camminare, ma dolorante perde i sensi e si accascia al suolo sotto la pioggia. Le si avvicina l’uomo con l'impermeabile giallo)

NEGOZIANTE: Che fa, non torna? (guarda la foto)…Oh mio dio!


SIGLA
SCENA 2
LONG LAKE ROAD, MICHIGAN DEL NORD
5:10 AM


(Mulder guida, mentre Scully legge i files del caso e guarda la foto di Mary LeFante)

MULDER: Tu che cosa ne pensi?
SCULLY: Chi ha rapito questa donna ha contattato la polizia?
MULDER: No.
SCULLY: Niente richiesta di riscatto?
MULDER: No, e sono passati già tre giorni.
SCULLY: Qualche altro indizio?
MULDER: No, niente capelli o altre tracce. La pioggia ha portato via tutto, ma abbiamo l’autopsia sul suo ragazzo, ha avuto perforato il timpano sinistro fino a raggiungere il cervello con un punteruolo o con un grosso ago.
SCULLY: Ancora non mi è chiaro cosa centriamo noi in queste indagini.
MULDER: Non l’hai vista la foto?
SCULLY: Sì, immagino che sia stata scattata da chi l’ha rapita.
MULDER: E’ stata scattata da un negoziante sessantacinquenne subito prima del rapimento. Una foto per un passaporto fatta in un dragstore, il signore che l’ha scattata è l’ultimo ad aver visto Mary LeFante. Però dice che non è quella la foto che ha fatto, sostiene di averne scattata una normale sotto ogni aspetto. E’ andato alla polizia solo quando ha sentito che la donna era sparita.
SCULLY: E’ evidente che chi ha scattato la foto quanto meno sapeva del rapimento.
MULDER: Questo è quello che pensi tu.


SCENA 3
NEL NEGOZIO


(Il negoziante sistema la macchina fotografica)

NEGOZIANTE: Maledetto arnese! Eccolo qui non lo avevo più toccato. Lo tenevo sottochiave.
SCULLY: Dove lo tiene sempre?
NEGOZIANTE: Sì.
SCULLY: Posso dare un’occhiata.
NEGOZIANTE: Prego, si accomodi. All’inizio ho pensato di aver combinato qualche pasticcio, c’è quella striscia di carta da tirar fuori, bisogna farlo nel modo giusto
MULDER: E sicuramente così avrà fatto.
SCULLY: Questa pellicola è scaduta.
NEGOZIANTE: E’ grave? E' contro la legge?
SCULLY: No, facevo solo un’osservazione.
NEGOZIANTE: Non mi chiedono spesso le foto per i passaporti sa, la copisteria in fondo al viale le fa pagare meno (Squilla il telefono) Scusatemi. Io spero che ritroviate quella ragazza sana e salva.
MULDER: Allora, chi di noi due procede all’arresto di quel pericoloso invalido?!!
SCULLY: D’accordo in effetti non ha tanto l’aria di un sospetto. Mulder dà un’occhiata (indica la foto) Le vedi queste macchie qui?! Credo siano dovute al calore, con la stufetta messa sotto le pellicole l’emulsione deve essersi rovinata.
MULDER: E questo può essere il motivo per cui ha posato urlando per la foto?!
SCULLY: Poi c’è la pellicola... che era vecchia.
MULDER: Ah già…
SCULLY: Si... si sarà alterata chimicamente...
MULDER: Eh si si...
SCULLY: I coloranti, i coloranti si modificano...
MULDER: Già... (sorridendo)
SCULLY: D’accordo qual è la tua teoria?
MULDER: Temo di non avere una teoria.

(Entra un poliziotto)

AGENTE TROOT: Scusatemi, siete gli agenti dell’FBI?
MULDER: Sì, agenti Mulder e Scully.
AGENTE TROOT: Ci dispiace di avervi chiamato, forse vi abbiamo fatto perdere del tempo.


SCENA 4
CASA DI MARY LEFANTE


(Mulder e Scully entrano, mentre la polizia sta rilevando indizi)

POLIZIOTTO: Ciao Trott.
AGENTE TROTT: Ciao.

(Mulder e Scully seguono l'agente Trott fino ad arrivare in un'altra stanza)

AGENTE TROTT: Ispettore Puett, gli agenti Scully e Mulder. (*** nella versione italiana, il nome dell'ispettore diventa Pruitt)
ISPETTORE PUETT: Agenti.
SCULLY: Salve.
MULDER: Buongiorno.
ISPETTORE PUETT: Sono un ispettore del servizio postale, il mio ufficio sta indagando su dei furti postale che portano alla persona scomparsa, la signorina Mary LeFante.
SCULLY: Era impiegata alle poste, è vero.
ISPETTORE PUETT: Lavorava allo smistamento all’ufficio di Kurland Hills. Guarda caso una serie di carte di credito non firmate in transito in quell’ufficio non sono mai arrivate ai titolari.
MULDER: Le intercettava Mary LeFante?
ISPETTORE PUETT: E le firmava il suo defunto fidanzato, abbiamo controllato, aveva fatto di tutto: frodi, assegni in bianco.
SCULLY: La foto per il passaporto. Sapete quando aveva intenzione di andarsene?

(L'ispettore Puett fa segno di no con la testa)

SCULLY: E lei sapeva della vostra indagine?
ISPETTORE PUETT: Probabilmente, anche se ci siamo concentrati su di lei solo questa settimana, dopo la sua scomparsa.
SCULLY: Quindi pensa che abbia simulato il rapimento.
ISPETTORE PUETT: E’ molto probabile.
MULDER: Sì, ma perché ha bucato l’orecchio al suo fidanzato? Non l’amava più? Aveva una macchina fotografica?

(L’ispettore Puett nega con la testa, mentre Mulder e Scully si allontanano)

SCULLY: Pensi che ce l’abbia lasciata lei quella sua foto nel dragstore?
MULDER: A quale scopo scusa? (pausa) Eccola qua (trova una macchina fotografica) Scully stai indietro è carica.
SCULLY: Cosa fai?
MULDER: Negli anni ’60 un cameriere, Ted Serios, si fece una certa fama per quelle che lui chiamava “pensierografie”, sosteneva che concentrandosi su di una pellicola non impressionata poteva creare delle rappresentazioni fotografiche di quello che vedeva con la mente. Fece dei paesaggi, delle cattedrali, la regina d’Inghilterra.
SCULLY: Pensierografia...
MULDER: Detta anche psicografia, la letteratura sulle foto del pensiero risale ai tempi di Louis Daguerre.
SCULLY: Ciò la rende attendibile?
MULDER: Guarda qua.

(Mulder mostra a Scully le foto della macchina fotografica trovata in casa, mostrano la stessa foto di Mary LeFante fatta al negozio)

SCULLY: Oh mio Dio!
MULDER: Deve essere stato qui.
SCULLY: Ma chi?
MULDER: Il rapitore di Mary, per me è venuto a spiarla (apre la porta ed esce) Può essere venuto di qua e si è messo a guardarla dalla finestra, così da vicino, tanto da impressionare la pellicola.
SCULLY: Psicografia. Mulder io trovo evidente che qualcuno ha ritoccato queste fotografie e le ha lasciate qui perché fossero trovate, per confondere le acque probabilmente.
MULDER: Per nascondere che cosa? Qui non si tratta del furto alle poste, quello è un caso fortuito. E se ci fosse qualcuno con questa capacità, quelle foto sarebbero una sbirciata nella sua mente.
SCULLY: Nelle sue fantasie oscure.
MULDER: Le fantasie di un assassino.


SCENA 5
AREA RURALE VICINO ALL'AUTOSTRADA


(Ai lati di una strada trafficata si vede una ragazza in camicia da notte camminare. E’ Mary LeFante. Un’auto della polizia si ferma )


SCENA 6
OSPEDALE

(Mulder, Scully e un’infermiera sono ai lati della barella con Mary LeFante)

INFERMIERA: Non risponde agli stimoli. Abbiamo fatto una prima analisi tossicologica, tracce di morfina e di scopolamina.
SCULLY: Il sonno dell’alba.
MULDER: Non è un anestetico?
INFERMIERA: Diciamo un cocktail antidolorifico. E' molto usato dai dentisti.
MULDER: Può spiegare il suo stato?
SCULLY: No, affatto
MULDER: Allora cos’è?
SCULLY: (controlla le pupille) Facciamole subito una TAC.

(Dopo pochi minuti Mary LeFante viene sottoposta alla TAC)

TECNICO: Siamo pronti.

(Mentre Mary viene sottoposta all’esame, nella stanza al di là del vetro Mulder, Scully, l’infermiera e il medico stanno guardando il monitor in cui viene mostrato il cervello della ragazza)

SCULLY: Oh mio Dio!
MULDER: (Guarda Scully) Che cos’ha?
SCULLY: Ha che le è stata fatta una lobotomia transorbitale, detta anche lobotomia del punteruolo. Una specie di punteruolo viene inserito in una cavità oculare.
MULDER: Quindi si tratta di un medico... di un chirurgo.
INFERMIERA: No, non è un professionista.
SCULLY: Chiunque sia stato, lo ha fatto male.

(Dalla stanza in cui si trova la ragazza sembrano provenire dei suoni)

MARY: Un... un... un... unruhe.
MULDER: (attraverso un interfono si rivolge alla ragazza) Mary?
MARY: Un... un... un...
MULDER: Tiratela fuori.
INFERMIERA: Subito.

(L’infermiera e il tecnico entrano nella stanza in cui c’è Mary)

MARY: Unruhe... un... unruhe

(Entra l’agente Trott)

AGENTE TROTT: C’è stato un altro rapimento. Ci hanno appena avvisato.


SCENA 7
LOCALITA’ SCONOSCIUTA


(Una ragazza è imbavagliata mentre si sente la voce di un uomo parlare in tedesco. Impaurita continua a dire di no con la testa, mentre si vede un punteruolo)

UOMO: Hab keine Angst. Ich werde dir helfen. Du wirst deine Unruhe bald vergessen... deine Unruhe vergessen.


SCENA 8
THE MIDLOTHIAN CORPORATE PARK


(Arriva Scully, cammina lungo un corridoio ricoperto di plastica dove incrocia dei paramedici che spingono una barella con sopra un corpo. Mulder si trova in un ufficio all’interno dell’edificio)

SCULLY: Mulder.
MULDER: Charles Selchik, ragioniere abilitato, ucciso con una pugnalata nell’orecchio. L’hanno trovato quelli delle pulizie.
SCULLY: E la donna rapita?
MULDER: La sua segretaria, Alice Brandt, 22 anni. Sappiamo che doveva lavorare fino a tardi ieri sera.
SCULLY: Che relazione con la prima vittima?
MULDER: Sembrerebbe nessuna, ma il modus operandi è lo stesso.
SCULLY: Già e il tempo passa.
MULDER: Esatto. Continuo a pensare a quella parola che ripeteva Mary LeFante... "UNRUHE" ho guardato sull’elenco del telefono ci sono tre cognomi del genere, ma tutte persone che abitano distante.
SCULLY: Potrebbe essere una parola straniera.
MULDER: Ci ho pensato anch’io infatti. A quanto pare in Tedesco significa "tormento, ansia "
SCULLY: Inquietudine.
MULDER: Hai fatto Tedesco al liceo Scully?
SCULLY: Al college.
MULDER: Inquietudine eh?
SCULLY: Sto studiando le foto fatte sul luogo del primo rapimento. Se siamo fortunati possiamo avere a che fare con uno che prova piacere a tornare sulla scena del delitto.
MULDER: Lui non c’è tornato.
SCULLY: E come lo sai?
MULDER: Avrebbe alterato le foto. (Rivolto a Trott) Trovato niente?
AGENTE TROTT: No niente. Qui non ci sono né macchine fotografiche, né pellicole. Sono uffici di contabilità non vedo cosa dovrebbero fotografare.
SCULLY: (verso Mulder) E’ questo che stai crecando?!! Altre prove sulla psicofotografia?
MULDER: Potrebbero essere le uniche.
SCULLY: Sto facendo venire una squadra della scientifica da Detroit.
MULDER: Cosa dovrebbero trovare? Questo tale sa quello che fa. Non si lascia dietro testimoni, neanche l’ombra di una impronta. Lascia solo quelle foto, il che mi pensare che non sappia di avere quella capacità.
SCULLY: Ma non abbiamo più trovato neanche altre psicofoto.

(Scully guarda il file nelle sue mani, poi la sua attenzione sembra essere colpita da qualcosa, guarda fuori dalla finestra)

SCULLY: Aspetta un secondo, ho visto una cosa.

(Scully e Mulder camminano lungo il corridoio, escono all’esterno e si avvicinano al cartello della ditta di costruzione Iskendarian)

SCULLY: (prende una foto e indica a Mulder) Ecco qui, questo... e guarda (rivolto verso il cartello) è la stessa ditta. Se il rapitore fosse uno che lavorava in tutti e due i cantieri, avrebbe avuto una posizione vantaggiosa da cui di spiare le donne.
MULDER: Hai ragione, devi controllare. Fammi sapere che cosa scopri.
SCULLY: Perché? Dove vai?
MULDER: Devo tornare a Washington, la faccio analizzare al laboratorio fotografico.Voglio una risposta.
SCULLY: E se non ci fosse Mulder? Non c’è molto tempo per questa ragazza.
MULDER: E’ un motivo in più per indagare a fondo sull’unico elemento di prova che abbiamo in mano. Mi faccio vivo.


SCENA 9
LOCALITA’ SCONOSCIUTA DOVE ALICE BRANDT VIENE TENUTA PRIGIONIERA


(L’uomo cerca di far indossare ad Alice Brabdt una camicia da notte come quella indossata da Mary LeFante)

UOMO: Das ist fur dich. Es is fur dasch da zeggertraggen hot.

(Ad Alice nel frattempo si stacca il nastro adesivo che aveva sulla bocca)

ALICE: Lasciami andare. Stammi lontano.
UOMO: Shh... shh...
ALICE: Bastardo... lasciami andare.
UOMO: Shhh (le rimette il nastro adesivo sulla bocca. Spegne la luce e chiude la porta, lasciando la ragazza al buio)


SCENA 10
UNITA’ FOTOGRAFICA SPECIALE FBI, WASHINGTON D.C.


(Mulder e un tecnico stanno lavorando alla foto trovata nella casa di Mary LeFante)

MULDER: Puoi rendere più nitida l’immagine qui?
TECNICO: Sì, devo solo circoscrivere l’area e poi... il computer fa il suo lavoro.

(Nella foto attorno al volto di Mary Lefante si vedono come dei teschi)

TECNICO: Ecco qua. Accidenti, guarda! Questo qui è un artista.
MULDER: Perché lo dici?
TECNICO: Comunque abbia fatto, comunque l’abbia messo insieme non ci sono, non ci sono giunzioni.
MULDER: (indicando un punto nella foto) Questa faccia qui, puoi evidenziarla meglio?
TECNICO: Ci provo. (lavora sulla foto) Forse posso metterla a fuoco.
MULDER: Sì, forza.

(Sfuocando la parte indicata da Mulder si nota il volto di un uomo)


SCENA 11
STAZIONE DI POLIZIA DI TRAVERSE CITY


(Scully entra in un ufficio)

SCULLY: Che novità?
CORNING: Stiamo controllando gli operai dell’impresa di costruzioni, 18 hanno lavorato in tutti e due i cantieri, li verifichiamo uno per uno, ma finora niente.
SCULLY: Lavoratori giornalieri?
CORNING: Il signor Iskendarian dice che la sua ditta non prende lavoratori fuori libro paga.
ISKENDARIAN: Non voglio avere problemi col fisco.
CORNING: Ma che un caposquadra potrebbe assumere qualche giornaliero a sua insaputa. Ha sette cantieri e altrettanti capisquadra.
SCULLY: Va bene, continuate i controlli. Chi è il caposquadra al Midlothian Corporate Park?
ISKENDARIAN: Quel lavoro è finito.
SCULLY: Voglio sapere dov’è oggi. (rivolta a Corning) Me ne occupo io.
ISKENDARIAN: Posso telefonare?


SCENA 12
UNITA’ FOTOGRAFICA SPECIALE FBI, WASHINGTON D.C.

MULDER: Va bene, grazie. (attacca il telefono) Nei nostri schedari non c’è una faccia come quella. Queste due linee qui (indicando un particolare nella foto) cosa sono? Senti puoi girarla in modo che sia laterale? E’ un’ombra?
TECNICO: Eh sì, sì... è l’ombra di una persona.
MULDER: E’ l’ombra del rapitore. E’ come se incombesse su di lei. Come se la guardasse dall’alto, si aprestasse a giudicarla come un dio.


SCENA 13
FUORI DALL’EDIFICIO IN COSTRUZIONE NEL MICHIGAN

(Scully scende dall’auto e si dirige verso l’edificio)

SCULLY: Buongiorno! C’è nessuno? (si guarda in giro e sale le scale) C’è nessuno? C’è qualcuno?

(Un uomo, Gerry Schnauz, esce da una stanza. Indossa dei trampoli)

SCHNAUZ: Salve, desidera?
SCULLY: Ah... cercavo... è il caposquadra?
SCHNAUZ: Sì, in persona. Gerry Schnauz.
SCULLY: Sono l’agente speciale Dana Scully.Volevo farle qualche domanda a proposito dei lavoratori giornalieri.
SCHNAUZ: Cioè... per la Previdenza Sociale?
SCULLY: No, non c'entra niente.
SCHNAUZ: I ragazzi della mia squadra adesso sono a pranzo, però sono tutti quanti regolarmente assunti per quanto ne so io.

(Squilla il telefono di Scully)

SCULLY: Mi scusi.
SCHNAUZ: Sì, certo.
SCULLY: (si gira e risponde al telefono) Agente Scully.
MULDER: Scully, forse ho qualcosa per te. Le gambe del rapitore sono strane.
SCULLY: Sì.
MULDER: Sono insolitamente lunghe, sono sproporzionate, secondo me è molto alto oppure non lo è ma lo vorrebbe esserlo. Scully? Scully ci sei?

(Scully si gira e guarda Gerry Schnauz, riattacca il telefono senza dire nulla a Mulder)

SCULLY: Unruhe.

(Schnauz la guarda e poi cerca di andarsene)

SCULLY: (estrae la pistola) Resti dov’è!

(Shnauz riesce, grazie ai trampoli, a passare dall’altro lato del piano, ma cade. Scully lo rincorre)

SCULLY: Non si muova!

(Shnauz scende velocemente le scale)

SCULLY: Fermo o sparo!

(Scully spara, l’uomo si ferma. Scully scende le scale tenendolo sempre sotto tiro con la pistola e lo raggiunge)

SCULLY: Mani dietro la testa! Avanti!

(Schnauz obbedisce, non fa resistenza. Scully lo perquisisce e quando mette la mano in tasca all’uomo si punge. Estrae dalla tasca un punteruolo. Lo stesso che era visibile prima con Alice Brandt)


SCENA 14
STANZA DEGLI INTERROGATORI
STAZIONE DI POLIZIA

SCHNAUZ: Chi?
SCULLY: Alice Brandt.
SCHNAUZ: Chi è?
SCULLY: La seconda ragazza che ha rapito.
SCHNAUZ: Non la conosco.
SCULLY: E' questo il suo nome, Gerry. Dov’è Alice Brandt?
SCHNAUZ: Io... non lo so. Guardi che io non ho idea di cosa lei stia parlando.
SCULLY: Deve dirci dov’è, Gerry.
SCHNAUZ: Senta mi dispiace... è evidente che c’è un equivoco, un errore di persona... i... ioo... onestamente, onestamente non ho idea di che cosa lei stia parlando.
SCULLY: (gli mostra il punteruolo) Ci spieghi questo.
SCHNAUZ: Dobbiamo montare delle lastre di marmo oggi, quello lo uso per cominciare i buchi che servono a fissarlo.
SCULLY: No. L’ha usato per uccidere i due uomini.
SCHNAUZ: Quali due uomini?
SCULLY: E lo ha usato contro Mary LeFante!
SCHNAUZ: Chi?!! No, aspetti, un momento fa era Alice Branbdt... acc... non ci posso credere... non è possibile... questo è un brutto sogno.
MULDER: Ci vuole parlare della prima volta che è stato arrestato?
SCULLY: Nel 1980 ha aggredito suo padre con una scure. Gli ha procurato lesioni tali, da costringerlo per il resto dei suoi giorni su di una sedia a rotelle.
SCHNAUZ: Non mi hanno mandato in carcere, mi hanno ricoverato in una casa di cura, avevo una specie di squilibrio chimico.
MULDER: Già, Gerald Thomas Schnauz, affetto da Sindrome Paranoide-Schizofrenica. Sei anni nell’ospedale psichiatrico Melvin, dimesso nell’86. Che cos’ha fatto dopo il 1986?
SCHNAUZ: Ho avuto cura di mio padre, sono stato al suo fianco, l’ho assistito ventiquatt’ore al giorno. Ho fatto ammenda. Lui purtroppo è morto, in Gennaio.
MULDER: E lei che cosa ha provato?
SCHNAUZ: Tristezza.
MULDER: Qui dice che ha una sorella. Dov’è sua sorella?
SCHNAUZ: Anche lei è morta.
MULDER: Qui dice che si è suicidata nel 1980. Che anno spaventoso, eh? Che cos’altro è successo nel 1980?
SCHNAUZ: Per esempio hanno sparato a John Lennon! Dove cavolo vuole arrivare? Chi cavolo è lei? Sigmund Freud?!! Perché non la pianta con questa stronzata!
SCULLY: D’accordo. Allora torniamo ad Alice Brandt. Dov’è?? Ce lo dica.
SCHNAUZ: (guardando Scully negli occhi) Lei ha l’aria angosciata.
MULDER: (mostra una foto) Gerry, è suo padre?
SCHNAUZ: (si agita) Questa dove l’ha presa?
MULDER: L’ha lasciata lei per me, l’ha lasciata come un’impronta.
SCHNAUZ: Cos’è?
MULDER: E’ questo che vede quando chiude gli occhi?

(Shnauz guarda la foto e non dice nulla)

MULDER: E’ questo che vede?
SCHNAUZ: Sì.
MULDER: Gerry, mi dica dov’è Alice Brandt.
SCHNAUZ: L’ho... l’ho salvata, dagli ululanti, sta bene... lei sta bene adesso.
MULDER: Gerry, mi dica come faccio a trovarla.


SCENA 15
ZONA DI CAMPAGNA


(Un corteo di auto della polizia corre a sirene spiegate lungo una strada. Si fermano. Scully e Mulder si dirigono verso una collina. Qui trovano nascosto nell’erba il corpo di Alice Brandt, ricoperta solo di una camicia da notte. Scully, palesemente turbata, si avvicina per constatarne la morte e un attimo dopo se ne va, molto scossa. Scende velocemente la collina. Mulder la raggiunge dopo pochi minuti e la ritrova seduta in macchina dal lato del conducente e le parla attraverso il finestrino)

MULDER: Scully, quella parola "unruhe, inquietudine" mi tormenta. Forse lui pensava di curarle in qualche modo, di salvarle dalla dannazione. Ma quelle cose nelle foto, gli ululanti...
SCULLY: Il caso è chiuso.
MULDER: E allora quella foto non sarebbe una sua fantasia, ma un suo incubo.
SCULLY: Ma che importanza ha?!!
MULDER: Insomma io voglio sapere.
SCULLY: E io no!

(Scully mette in moto l’auto e Mulder sale in macchina)


SCENA 16
STAZIONE DI POLIZIA


(Gerry Schnauz si trova in un ufficio )

AGENTE TROTT: Allora Gerry, metti tutto qui dentro: portafoglio, orologio, tutto.

(Gerry esegue, è ammanettato. Gli prendono le impronte digitali e gli fanno le foto segnaletiche)

AGENTE TROTT: Guarda davanti a te. (scatta la foto) Ora vieni al tavolo.

(L’agente Trott prende il foglio in cui dovrebbe esserci la foto di Gerry, invece vede la propria foto con un colpo di pistola in fronte e del sangue uscire dalla testa)

AGENTE TROTT: Che cosa?!!

(Gerry con uno scatto riesce a prendergli la pistola dalla fondina e la punta contro l’agente Trott. Si sente uno sparo. Dopo poco nell’ufficio sono presenti altri poliziotti e Mulder che guarda la foto. Arriva Scully)

SCULLY: Mulder.
MULDER: (con al mano le fa cenno di avvicinarsi) Nella foto la ferita è nel posto sbagliato, gli ha sparato alla gola. Questo non cercava di salvarlo.
SCULLY: Hanno appena segnalato una rapina a mano armata nel dragstore dove è sparita la prima vittima.


SCENA 17
AL NEGOZIO


(Poliziotti controllano il negozio mentre un paramedico sta curando il negoziante)

POLIZIOTTO #1: Ecco guarda.
POLIZIOTTO #2: Cos'è?
POLIZIOTTO #1: Qui c'è segnato quante siringhe c'erano in negozio.
SCULLY: (al negoziante) Come sta?
PARAMEDICO: Ora controlliamo il polso.
SCULLY: Posso interrogarlo?
PARAMEDICO: Sì, un attimo.

(Mulder si guarda intorno e si dirige verso la macchina fotografica auotomatica, inserisce dei soldi)

NEGOZIANTE: ... e poi è uscito. E questo è tutto.
SCULLY: Bene, grazie (rivolta al negoziante. Poi cammina verso Mulder) E’ Gerry.
MULDER: Ha preso la macchina fotografica e tutti i rullini del negozio.
SCULLY: Ha preso anche morfina, scopolamina, bromuro e siringhe da insulina. Ciò che serve al sonno dell’alba.
MULDER: Vuole continuare il suo lavoro.
SCULLY: Sai il posto dove stava lavorando, dove l’ho arrestato? Chissà se... se aveva già scelto la prossima vittima. C’erano... c’erano tanti appartamenti intorno.
MULDER: Cioè hai interrotto il suo appostamento?
SCULLY: Andiamo.
MULDER: No, un secondo. Tu porta la macchina qui davanti, io aspetto questa. Arrivo subito.

(Scully esce e telefona a Corning)

CORNING: Pronto?
SCULLY: Corning?
CORNING: Sì.
SCULLY: Mandate delle unità al palazzo in ristrutturazione di Belmont Avenue, controllate tutte le case circostanti. Crediamo che stia tornando lì.
CORNING: Va bene.
SCULLY: Grazie.

(Scully si dirige verso l’auto. Mentre infila la chiave per aprire lo sportello, da sotto l’auto spunta una mano con una siringa e inietta qualcosa nel piede di Scully. Scully inizia a traballare, poi cade a terra svenuta. Da sotto l’auto spunta Gerry Schnauz. Gerry la prende in braccio e la mette in macchina. Nel frattempo Mulder è dentro il negozio. La foto che aspettava è pronta. Vi è ritratta Scully. Mulder esce velocemente dal negozio e si dirige verso il retro. Dal retro, a tutta velocità, esce l’auto di Scully guidata da Gerry. Mulder tenta inutilmente di rincorrerla)

MULDER: Scullyyy... Scullyyy... Scully!


SCENA 18
STAZIONE DI POLIZIA


(Mulder guarda la foto con Scully che sembra chiedere aiuto)

CORNING: Signore? La macchina dell’agente Scully è stata ritrovata in un parcheggio al 30° km della statale 81.
MULDER: Nient’altro?
CORNING: Dallo stesso parcheggio risulta rubato un fuoristrada.
MULDER: Sta cambiando macchina, lo farà altre due o tre volte almeno. (guarda la foto, parla tra sé e sé) In questa foto ci sono sei dita.
CORNING: Scusi?
MULDER: Ci sono sei dita qui. Controllata la sua abitazione?
SECONDO POLIZIOTTO: C’è una pattuglia che la sorveglia, ma non si è fatto vedere.
MULDER: Sappiamo di amici, parenti, colleghi? Ha una casa in campagna, un garage?
CORNING: Sembra che non abbia niente di niente. Stiamo controllando un paio di numeri trovati nel portafoglio, ma...
MULDER: Me lo faccia vedere.

(Cornig lancia il portafoglio a Mulder, il quale trova all’interno un foglietto e lo mostra al poliziotto)

CORNING: Il necrologio del padre.
MULDER: (legge il necrologio) Decorato con la medaglia di bronzo durante la guerra di Corea. Harold Schnauz Senior DDS, cioè faceva il dentista. (*** nella versione italiana Mulder chiama il padre di Gerry con il nome Harold, ma sul ritaglio di giornale e nella versione originale il padre si chiamava Gerald)


SCENA 19
STUDIO DENTISTICO DI GERALD SCHNAUZ SENIOR


(Mulder e i poliziotti entrano in uno studio dentistico che sembra abbandonato)

MULDER: (legge un manifesto appeso al muro) Il sonno dell’alba.
CORNING: E’ abbandonato da anni.

(Mulder con la luce della torcia si accorge di alcune impronte)

MULDER: E’ stato qui.

(Si vedono dei segni a terra di una poltrona da dentista che è stata tolta)

CORNING: Perché avrà preso la poltrona?


SCENA 20
LOCALITA’ SCONOSCIUTA DOVE ERA STATA TENUTA SEQUESTRATA ALICE BRANDT


(Scully sta riprendendo coscienza. E’ seduta sulla poltrona di un dentista con polsi e piedi legati. Si trova all’interno di una stanza scura, illuminata solo dalla luce di una lampada. A fianco a lei c’è un tavolino con sopra il punteruolo per la lobotomia, dopo averlo visto, Scully guarda davanti a sè)

SCULLY: Lasciami andare.
SCHNAUZ: Shhhh (cammina verso Scully) Es ist alles in Ordnung.
SCULLY: E’ finita, Gerry. Lasciami andare immediatamente.
SCHNAUZ: Ich werde dir helfen. Du wirst deine Unruhe bald vergessen.

(Gerry sta per mettere del nastro adesivo sulla bocca di Scully)

SCULLY: Aufhӧren! (Smettila!) Ich habe keine Unruhe. (Io non sono turbata) Ich habe keine Unruhe. Ich brauche nicht gerettet zu werden. (Non ho bisogno di essere salvata)
SCHNAUZ: E invece sì. Tutti devono essere salvati, ma specialmente tu.
SCULLY: Perché Gerry? Perché io? E' perché ti ricordo tua sorella? Per quale motivo si è uccisa? Che cosa gli faceva tuo padre?
SCHNAUZ: Lui non le faceva nulla, erano gli ululanti.
SCULLY: D’accordo. Allora parlami degli ululanti.
SCHNAUZ: (si avvicina a Scully, a pochi centimetri dal suo viso) Loro vivono dentro la tua testa, ti spingono a dire cose e a fare cose che tu non faresti mai. E anche con tutti i tuoi buoni propositi non riesci a mandarli via, hai bisogno di aiuto. Tu ce li hai, qui dentro (indica la testa) dentro il tuo cervello.
SCULLY: Non è vero, non ce li ho affatto, Gerry.
SCHNAUZ: Sono loro che adesso ti stanno facendo dire questo (prende il punteruolo) perché sanno che io li voglio ammazzare.
SCULLY: Ma se tu ti sbagliassi, invece. Se non esistessero gli ululanti, se fossero un’invenzione della tua testa, per spiegare quello che secondo tua sorella le faceva tuo padre.
SCHNAUZ: Ecco fatto, adesso ti fanno anche parlare come Sigmund Freud. (si altera) Aaattentiiii però io non ci casco, riconosco i vostri trucchi! E poi li ho visti, capisci? In quella foto che mi ha fatto vedere il tuo collega, le fotografie non mentono. Li hai visti anche tu.
SCULLY: Se questi ululanti esistono davvero, vivono soltanto, dico soltanto, nella tua testa.

(Gerry si allontana, Scully ne approfitta e cerca di attirare a sé il piccolo tavolino in metallo che le è a fianco. Gerry torna, allontana il tavolino e si trova davanti a Scully con la macchina fotografica. Sta per scattarle una foto quando gira la macchina fotografica e decide di fotografare sé stesso)


SCENA 21
STUDIO DENTISTICO DI GERALD SCHNAUZ SENIOR


MULDER: (camminando avanti e indietro nervosamente) Sei dita accidenti.
CORNING: La polizia dello stato sta...
MULDER: Perché sono sei??? Che c’è?
CORNING: La polizia dello stato ha esteso le ricerche fino a Grand Rapids, ancora niente.

(Mulder prende la foto con Scully)

CORNING: Agente Mulder...
MULDER: Non capisco.
CORNING: ...cosa facciamo?
MULDER: Sei dita... sei dita... (prende il necrologio del padre di Gerry) Ci sono cinque lapidi... cinque... (guarda la porta con la scritta) e con quella del padre sei, andiamo!
CORNING: Muoversi! Muoversi!


SCENA 22
CIMITERO DOVE E’ STATO SEPOLTO IL PADRE DI GERRY SCHANUZ


MULDER: A ventaglio, cercate tra gli alberi.

(Mulder vede un’apertura fra la siepe che circonda il cimitero)


SCENA 23
LOCALITA’ SCONOSCIUTA DOVE SCULLY E’ SEQUESTRATA


(Schnauz guarda nervosamente le foto che ha scattato, poi le mostra a Scully)

SCHNAUZ: Che... che cosa vuol dire?
SCULLY: Vuol dire che hai bisogno di aiuto, Gerry.
SCHNAUZ: No, io credo che quello che vuol dire è che non mi è rimasto molto tempo.

(Prende il nastro adesivo e lo mette sulla bocca di Scully)

SCULLY: No, Gerry no.

(Gerry prende il punteruolo, per un attimo si ferma, forse ha sentito qualcosa. Guarda fuori attraverso una fessura e vede Mulder, mentre Scully cerca di liberarsi. Mulder si trova all’esterno della roulotte all’interno della quale è tenuta Scully. Mulder guarda attraverso un finestrino e vede un portachiavi a forma di dente, capisce perciò che appartiene a Gerry)

MULDER: Scully!

(Scully sente e riesce a liberare una mano, si toglie il nastro adesivo dalla bocca e chiama Mulder)

SCULLY: Mulder! Mulder, aiuto!

(Gerry prende Scully e cerca di usare il punteruolo)

SCULLY: Mulder!
MULDER: (prende un ferro e rompe il vetro della porta della roulette) Scullyyy!

(Mentre Gerry minaccia Scully con il punteruolo, Mulder entra e gli spara)

MULDER: Sei ferita?
SCULLY: (sussurrando) No.
CORNING: Ha bisogno di aiuto agente Mulder?
MULDER: Un’ambulanza.

(Scully cerca di liberarsi, Mulder le prende la mano sinistra e la aiuta ad alzarsi. Scully si alza e si dirige verso la porta, mentre Mulder la segue con lo sguardo. Arrivata davanti alla porta Scully si ripara gli occhi dalla luce proveniente dall’esterno, prima di uscire si gira e guarda il corpo di Schnauz sul pavimento. Mulder prende una foto accanto al corpo di Schnauz e la guarda. Ritrae Schnauz a terra, morto, così come nella realtà)


SCENA 24
APPARTAMENTO DI SCULLY


SCULLY: (sta scrivendo il rapporto al pc) Considerazioni complementari. Dopo la sua morte, tra le cose di Gerry Schnauz è stato trovato un diario, scritto come se si rivolgesse a qualcuno, era probabilmente inteso come una lettera aperta a suo padre.Vi sono riportati i nomi delle sue vittime, delle donne che desideva salvare, c’è il mio nome nell’ultimo paragrafo. (guarda le foto) Non ho spiegazioni plausibili per quelle fotografie, né spero di riuscire a trovarne. La mia prigionia mi ha imposto di capire, quasi di identificarmi con Gerry Schnauz, da ciò dipendeva la mia possibilità di sopravvivere. Ora vedo tutto il valore di questa comprensione: per dare veramente la caccia ai mostri dobbiamo capirli (prende la foto in cui che la ritrae), dobbiamo avventurarci nelle loro menti, ma nel farlo, non rischiamo che loro si avventurino nella nostra?


Trascrizione effettuata da Scully2008


Traverse City, Michigan

Long Lake Road - Northern Michigan

FBI Special Photographic Unit - Washington, D.C.

Appartamento di Scully


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