#2X07 3 - Giochi di sangue

#2X07 3 - Giochi di sangue
di Chris Ruppenthal, Glen Morgan, James Wong
diretto da David Nutter


Mulder collega una serie di morti orribili ad un gruppo di vampiri moderni.
Con Scully ancora scomparsa, Mulder inizia a lavorare sulla recente riapertura degli X-files. Indaga sulla morte violenta di un uomo d’affari di Los Angeles che è stato attaccato da molte persone mentre era nella sua jacuzzi. L’assassinio assomiglia molto ad altri attacchi che si crede essere commessi da un gruppo chiamato gli “Assassini della Trinità“. Sono conosciuti per lasciare il corpo delle vittima senza sangue, con un piccolo segno di un morso sulla vena giugulare, ed una citazione scritta con il sangue vicino al corpo.

Mulder localizza il suo primo sospetto presso la banca del sangue di Hollywood. Trova nella cantina un nuovo impiegato che si ciba di sangue umano. L’uomo, che si fa chiamare Il Figlio, vuole vivere per sempre perché crede non ci sia vita dopo la morte. Mulder pensa che l’uomo sia un mediocre impostore, e, credendo alla sua condizione psicologica, mette Il Figlio nella cella di una prigione dove, all’alba, verrà in contatto con la luce del sole. Mulder gli dice che il sole verrà oscurato solo se lui rivelerà dove si trovano i suoi complici. Mentre una guardia osserva sconvolta, Il Figlio muore carbonizzato al sorgere del sole.

Mulder ipotizza che il vampirismo è, in parte, basato su una malattia chiamata porfiria, una sindrome che provoca vesciche sulla pelle quando un malato viene esposto alla luce solare. Con l’aiuto di un coroner, viene decifrato un timbro stampato sulla pelle della mano del Figlio. Si legge “Club Tepes”. Mulder visita il nightclub e incontra un donna misteriosa chiamata Kristen. Durante il loro incontro, Kristen lo tenta con una goccia del suo sangue. Mulder declina il drink, citando la sua paura di contrarre qualche malattia. Un uomo asiatico accetta l’offerta di Kristen, e la coppia si ritira in un area appartata. Quando Kristen finisce di intrattenere l’uomo, tre dei suoi complici lo fanno andar via.

Mulder e membri del dipartimento di polizia trovano il corpo dell’uomo privo di sangue. Nelle vicinanze c’è un vasetto di salsa di mirtilli con delle impronte digitali. Con il confronto delle impronte digitali trovate e quelle presenti in archivio, Mulder risale alla casa di Kristen. Kristen racconta il suo incontro con Il Figlio, il cui vero nome era John. Durante una lotta con John, assaggiarono ognuno il sangue dell’altro. Da quel momento nacque lo ”sport sanguinario”. Furono seguiti da altri, ma Kristen spiega come, in seguito sia diventato tutto innaturale. Kristen insiste nel dire che con John morto, lei non è in pericolo. Rifiuta la scorta di Mulder al dipartimento di polizia, ma invece, trascorre la notte con lui.

Il giorno dopo, non appena Il Figlio appare nella casa di Kristen diversi incendi si propagano sulle colline di Malibù. Il Figlio dice a Kristen che lui è immortale e non può essere ucciso se non con i raggi solari. Istruisce Kristen per uccidere Mulder, ma Kristen accoltella Il Padre, il primo della “Santa Trinità”, che si sta nascondendo nell’oscurità. Il Figlio aggredisce Mulder, ma viene sopraffatto e immobilizzato. Non appena il fuoco si avvicina alle case, Mulder e Kristen tentano di allontanarsi in macchina. Improvvisamente, lo Spirito Santo aggredisce la coppia. Kristen trafigge il vampiro con la sua macchina, e ritorna a casa per gettare benzina attorno a se e al Figlio. Visto che solo un vampiro può uccidere un altro vampiro, lei assaggia il proprio sangue, il sangue di una credente, per diventare lei stessa un vampiro. Poi da fuoco al posto.

Più tardi, un vigile del fuoco riferisce a Mulder che nella casa sono stati trovati quattro corpi.  
Attori Protagonisti
DAVID DUCHOVNY – Agente Special Fox Mulder
GILLIAN ANDERSON – Agente Speciale Dana Scully

Attori Co-Protagonisti
FRANK MILITARY – Il Figlio/John
PERREY REEVES - Kristen Kilar
FRANK FERRUCCI - Detective Nettles
TOM MCBEATH - Detective Munson
GUSTAVO MORENO – Il Padre
JUSTINA VAIL – Lo Spirito Malvagio
MALCOM STEWART - Comandante Carver
KEN KRAMER - Dottor Browning
ROGER ALLFORD - Garrett Lore
RICHARD YEE - David Yung
BRAD LORE – Vigile del Fuoco
JOHN TIERNEY - Dottor Jacobs
DAVID LIVINGSTONE – Guardia
GUYLE FRAZIER – Ufficiale  

Trasmesso la prima volta in TV
USA 04/11/94
Italia 29/10/95
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  • L'abitazione di Pavel Bure è stata per breve tempo la residenza di un vampiro feticista, quando, poco prima che il giocatore di hockey dei Vancouver Canuck prendesse possesso della sua nuova casa, vi fu girato questo episodio.
  • La ragazza che interessa a Mulder, Kristen Kilar, è interpretata da Perrey Reeves, che al tempo è stata a lungo la ragazza di David Duchovny.
  • Il Club Tepes è stato chiamato così per Vlad the Impalere Tepes, che ha costituito nella vita reale l’ispirazione per il Dracula di Bram Stoker.
  • Questo è l'unico episodio che Gillian Anderson ha saltato a causa della gravidanza.
The Unheard Music
eseguito da X
SCENA 1
COLLINE DI HOLLYWOOD
LOS ANGELES, CALIFORNIA
12:41 AM


(Si sentono suonare delle sirene, c’è rumore di elicotteri, un incendio sta bruciando le colline di Hollywood. Un uomo sta guardando il fuoco bruciare da casa sua. Ha un bicchiere di vino rosso in mano. Beve un sorso e una goccia gli cade sulla camicia.)

LORE: Accidenti! (Entra in casa) Maledetti incendi, mi è finita la cenere nel bicchiere. Si avvicinano sempre di più.

(Nell’oscurità si intravede la sagoma di donna nuda appoggiata allo stipite della porta. Anche lei ha un bicchiere di vino in mano. Accende una candela e soffia sul fiammifero per spegnerlo.)

LORE: Voglio che tu sappia che io non sono... si insomma non sono il tipo che manda la famiglia in vacanza per potersela spassare... davvero... di solito non rimorchio le ragazze...

DONNA: Sshh.... (le mette un dito sulle labbra) Vedrai che ne vale la pena. (si vedono i suoi occhi) Ti farò provare sensazioni che neanche t’immagini.

(La donna prende il bicchiere dell’uomo e lo posa a terra. Poi accende l’idromassaggio della piscina. I due sono dentro la piscina calda e si stanno baciando appassionatamente. Un uomo è in piedi fuori dalla piscina e ha in mano una siringa. La donna morde Lore e inizia a succhiargli il sangue. Lui la colpisce. L’uomo che era in piedi fuori dalla piscina salta addosso a Lore, poi anche la donna e infine un terzo uomo. Lore grida. Il bicchiere va in frantumi.)


SIGLA
SCENA 2
UFFICIO DEGLI X-FILES

(Mulder entra nell’ufficio degli X-Files. E’ tutto coperto con dei teli di plastica. Sulla scrivania c’è la targa con il suo nome. La scopre. Il calendario, raffigurante delle belle ragazze, è rimasto fermo al mese di Maggio. Mulder lo prende, scorre le pagine fino al mese di Novembre e lo riappende al muro. Scopre l’archivio degli X-Files, lo apre e vi inserisce un fascicolo con su scritto “Dana Scully 7 3317”. Ripone nell’archivio anche il distintivo e gli occhiali da vista di Scully, mentre tiene per sé la catenina con la croce. Suona il telefono.)


SCENA 3
LOS ANGELES, CALIFORNIA

(Un Canadair sorvola le colline e sparge polvere rossa per spegnere l’incendio. Fuori dalla casa di Lore c’è la polizia.)

DETECTIVE MUNSON: Partiamo dalla camera da letto e continuiamo sulle scale.
DETECTIVE NETTLES: Va bene.
COMANDANTE CARVER: Fai in modo che i giornalisti non vedano la scritta sul muro!
DETECTIVE MUNSON: Tranquillo.
CARVER: Mmhh.

(Il comandante Carver corre verso Mulder.)

CARVER: Mi scusi signore, devo chiederle di allontanarsi. E’ avvenuto un delitto non può stare qui.
MULDER: (mostra il distintivo) Agente Mulder, FBI.
CARVER: Nessuno ha chiamato l’FBI.
MULDER: Avreste dovuto.

(Mulder passa sotto il nastro giallo ed entra.)

CARVER: Senta, la polizia di Los Angeles negli ultimi anni ha già avuto a che fare con crimini bizzarri, ce la caviamo anche da soli.
MULDER: Lasciamo da parte le rivalità, se risolviamo il caso prendetevi pure il merito e i riconoscimenti non mi importa. Negli ultimi mesi questi assassini hanno ucciso sei persone in due stati. Agiscono solo di notte. Se non ci sbrighiamo avremo altri due morti e poi spariranno.
CARVER: E lei come lo sa?
MULDER: C’è un dossier sui precedenti omicidi. L’ho studiato bene, ho studiato i loro comportamenti. Sono tre mesi che li aspetto al varco.
CARVER: Sì, ma come fa a essere sicuro che gli assassini siano gli stessi?
MULDER: Il telegramma parlava di un corpo sezionato e dissanguato con segni di morsi sulla giugulare esterna e sulle vene cubitali mediane. Tutti gli specchi della casa sono stati infranti.
CARVER: Tutto vero. Ma il suo telegramma ha tralasciato dei dettagli piuttosto singolari.
MULDER: Delle scritte sul muro scommetto, e l’inchiostro è il sangue della vittima.

(Guardano entrambi la scritta sul muro fatta con il sangue “John 52:54”.)

MULDER: “Colui che si ciberà della mia carne e berrà il mio sangue avrà la vita eterna, e nel giorno del giudizio risorgerà accanto a me”. Solita solfa, citano la bibbia come un predicatore di provincia ottuso e delirante. La vittima aveva figli?
CARVER: Sì, tre maschi. Una famiglia molto perbene.

(Si avvicinano alla piscina. E’ piena di sangue.)

MULDER: A Memphis hanno ucciso James Ellis, 58 anni. Della ditta di abbigliamento “Ellis e figli”. La seconda vittima è stata una donna coreana, Linda Sun. Terzo della lista un teologo gesuita. Mi scusi. (Mulder si toglie la giacca, si è messo dei guanti in lattice e apre lo scarico della piscina) A Portland, tre mesi fa, la prima vittima è stato un prete. Dopo di lui è toccato al primo di sei figli, l’unico maschio. E il terzo era proprietario di una libreria della chiesa Avventista “Lo Spirito Santo”. Mi sono fatto l’idea che si ritengano una specie di impura trinità. (apre lo scarico della piscina e tira fuori un ago). Vede, usano questi per estrarre il sangue e farsene una buona scorta. Devono averne un bisogno impellente per rischiare di infettarsi coi tempi che corrono. (Il Detective Nettles prende l’ago e lo consegna ad una agente che lo mette in un sacchetto di plastica). Se il profilo che ho tracciato è esatto devono aver trovato lavoro in città presso qualche laboratorio di emoderivati.
CARVER: Senta agente Mulder, sono mortificato e mi scuso per la mia diffidenza di poco fa, ma di questi tempi non ci si può fidare di nessuno. Saremo molto felici di avere la sua collaborazione. Il detective...
MULDER: Mi spiace io lavoro da solo.
CARVER: Un agente dell’FBI senza un partner? Purtroppo in questo momento siamo a corto di uomini, sono tutti allertati per gli incendi nel canyon. Di conseguenza temo di non potermi privare di nessuno per affiancarla.
MULDER: Mi serve una cosa soltanto....


SCENA 4

(Mulder è alla stazione di polizia e sta telefonando alle banche del sangue della zona depennando dall’elenco telefonico i numeri che ha già chiamato con un pennarello rosso.)

OPERATRICE: Banca del sangue di Hollywood.
MULDER: Salve sono Marty Mulder dell’ufficio amministrazione. Mi mancano alcuni dati su un modulo di un impiegato assunto di recente.
OPERATRICE: Vuol dire Frank?
MULDER: Data dell’assunzione?
OPERATRICE: Mah, non lo so, un paio di settimane fa, è il guardiano di notte.


SCENA 5
BANCA DEL SANGUE DI HOLLYWOOD

(E’ buio. Mulder sta cercando gli uffici. Si fa luce con una torcia poi scende delle scale. Sente un rumore ed impugna la sua pistola.)

MULDER: (urlando) FBI!

(L’uomo, preso dallo spavento, lascia cadere a terra delle lampadine che si rompono.)

UOMO: Calma! calma!! Calma. Mi scusi, non sapevo che c’era qualcuno. Non ci si vede, quello svitato del nuovo guardiano ha rotto tutte le lampadine.

(Insieme scendono nel seminterrato. Aprono una porta cigolante.)

UOMO: La aspetto di sopra.

(Mulder avanza nell’oscurità con la sua torcia, impugna la pistola. Sente rumori di respiri pesanti. Prende in mano uno specchio per vedere dentro alla stanza. Vede solamente contenitori di plastica contenenti buste di sangue. Posa lo specchio ed entra. Vede un uomo che sta bevendo sangue da una sacca di plastica.)

MULDER: FBI! Fermo o sparo!

(L’uomo lascia cadere a terra la sacca di sangue e poi lancia verso Mulder un vaso di vetro. Mulder gli si lancia addosso, riesce a bloccarlo e gli mette le manette.)


SCENA 5
STAZIONE DI POLIZIA

(Nella stanza degli interrogatori, John è rannicchiato in un angolo e grida come un pazzo verso i due poliziotti che lo guardano impassibili.)

JHON – IL FIGLIO: Aaaaah, spegnete la luce! Spegnetela, spegnetela così mi uccidete! Maledizione!!!
DETECTIVE MANSON: Vogliamo sapere il tuo vero nome.
JOHN: Spegnete la luce! Non la sopporto, spegnete la luce! E’ una tortura, spegnetela!! Vi supplico! Dovete credermi. Vi scongiuro spegnetela!!!

(Mulder entra nella stanza con una lampada coperta da una carta rossa. Inserisce la spina nella corrente. Mentre i due detective si guardano perplessi, lui accende la lampade e chiude la porta. La stanza rimane illuminata soltanto da una leggera luce rossa.)

MULDER: (rivolto a John) Va meglio così?

(John smette di urlare e guarda Mulder. Poi si succhia il sangue da una ferita sulla mano. I due detective lo guardano perplessi.)

JOHN: (indicando Mulder) Voglio parlare soltanto con lui.

(I due detective si guardano, poi guardano Mulder. Si alzano in piedi ed escono dalla stanza.)

DETCTIVE NETTLES: Non ti invidio.

(Mulder si avvicina a John.)

JOHN: Allora tu sai chi siamo?
MULDER: No, dimmelo tu.
JOHN: La diabolica trinità. Lui è il padre, io sono il figlio e lei è lo spirito impuro.
MULDER: E tutti e tre avete ucciso Garrett Lore.
JOHN: No.
MULDER: C’erano le tue impronte digitali sul luogo del delitto.
JOHN: No! Quando un serpente mangia una mosca, non è omicidio! E’ la natura.
MULDER: I rospi mangiano le mosche. Sei un morto vivente?
JOHN: No, io sono immortale.
MULDER: Ne sei convinto davvero?
JOHN: Non ti piacerebbe vivere per sempre?
MULDER: Neanche se mi potessi giurare che tornerà di moda l’Hula Hop.
(US La battuta in lingua originale è “Well, not if drawstring pants come back into style” che significa “Neanche se tornassero di moda i pantaloni con il cordoncino”.)
JOHN: Senti, quello che nessuno capisce è che non esiste l’Aldilà, c’è soltanto la vita terrena, io lo so con certezza, e vuoi sapere perché lo so? Perché, quando noi prolunghiamo la nostra vita prendendo quella dei normali, nei loro occhi vediamo soltanto orrore, un orrore sconfinato, e questo perché in quel momento si trovano faccia a faccia con la morte! E improvvisamente realizzano che non c’è nient’altro! Niente vita eterna, l’anima non esiste, c’è solo putrefazione e rovina. Io ho il privilegio di non fare mai, mai quest’esperienza...
MULDER: Lo paghi a caro prezzo però, guarda come sei ridotto. Bevi sangue, vivi al buio, non puoi neanche guardarti allo specchio. O questa è solo una leggenda?

(Mulder ha uno specchietto in mano, lo volta verso John e la sua immagine viene riflessa.)

JOHN: Lo specchio non riflette la mia immagine. (Mulder annuisce) Sbirro, tutto quello che vale qualcosa ha un prezzo. Quando mi siederò accanto al tuo letto di morte e il mio aspetto fisico sarà immutato come adesso, e vedrò quello sguardo di terrore nei tuoi occhi al momento del trapasso, allora sì, allora mi dirai se il prezzo è troppo alto.
MULDER: E’ più verosimile che sia io a guardarti negli occhi nel momento in cui ti condurranno nella camera a gas. (John sospira e si alza in piedi) Ma posso evitarti questa brutta esperienza se mi dici dove sono gli altri.
JOHN: Perché dovrei farlo? Sono gli unici che possono uccidermi.
MULDER: Se tu sei davvero quello che dici di essere, so cosa può ucciderti.


SCENA7
CARCERE

(John è chiuso dentro ad una cella e Mulder ha un rotolo di alluminio in mano. Il sole sta sorgendo pian piano e dalle finestre sta per entrare la luce dell’alba. John è appoggiato alla parete, nella parte ancora in ombra.)

MULDER: Non ci vuole niente a mettere delle tende alla finestra. Basta che tu mi dica dove sono gli altri. Fra un paio d’ore il sole inonderà la cella, pensaci.

(John si avvicina a Mulder e gli sputa contro. Mulder bussa alla porta della cella per uscire.)

MULDER: (rivolto al detective Munson) Se vuole parlare, mettete le tende e chiamatemi.
MUNSON: E se si trasforma in pipistrello e vola tra le sbarre?
MULDER: Quell’uomo è chiaramente uno psicopatico, ma ho la sensazione che neanche lui creda alle balle che racconta, per il momento fingiamo di stare al suo gioco. Spero che la luce del sole gli dia una scusa per parlare.
MUNSON: (Annuisce) Ha l’aria stanca, vada in albergo a dormire.
MULDER: No, non ho preso una camera in albergo. Sono settimane che non dormo. (sorride e se ne va,)


SCENA 8
CARCERE

(Nella cella il sole inizia a riempire la stanza. John è in un angolo. Il sole è già alto, John corre in qua e in là nell’unica parete rimasta in ombra. I raggi del sole raggiungono i suoi piedi che iniziano a fumare. John urla.)

JOHN: Ah..aaaahhhh....
GUARDIA: (guarda dentro la cella dal vetro) Al numero 4!!! Venite a vedere! Venite a vedere!!!

(John continua ad urlare. Cade a terra completamente ustionato. La guardia entra dentro la cella e rimane sconvolto. John è morto.)


SCENA 9
CARCERE

(Mulder e il medico legale stanno analizzando il corpo ustionato di John.)

DOTT. BROWNING: Un edema alla base delle narici, disgregazione dello scheletro dovuta a enorme pressione interna. Sembrerebbero le indicazioni di una lunga esposizione a temperature estreme, non certo un raggio di sole per quindici secondi.
MULDER: Le guardie hanno trovato materiale infiammabile? (Il dottore scuote la testa in segno di negazione). Ero convinto che la sua malattia fosse di natura psicologica.
DOTT. BROWNING: Hai mai sentito parlare del morbo di Gunther? E’ una forma di porfiria congenita che determina fotosensibilizzazione cutanea.
MULDER: So qualcosa della porfiria, è un disturbo che quando la pelle è esposta al sole provoca lesioni e piccole bruciature, non ustioni di quarto grado. Determina una deficienza ematica che può essere compensata assumendo sangue in modica quantità, ma questo non spiegherebbe la sete di sangue di quest’uomo. Si pensa comunemente che la leggenda dei vampiri nel Medioevo abbia avuto origini a causa del fatto che questa malattia era sconosciuta. Mi ero ormai convinto che i racconti su questo genere di creature appartenessero al mito.
DOTT. BROWNING: Mulder, mi fai rabbrividire. E non è facile, credimi.
MULDER: A quando i risultati delle analisi?
DOTT. BROWNING: Fra una settimana.

(Mulder si avvicina al corpo di John, e indica una mano.)

MULDER: Sembra che ci siano segni di inchiostro qui.
DOTT. BROWNING: Potrebbe essere un timbro, di quelli che ti fanno in certi locali.
MULDER: Riesci a leggerlo?
DOTT. BROWNING: E’ possibile che il calore abbia fissato permanentemente l’inchiostro sull’ultimo strato di pelle (Si alza, prende una lampada e la punta contro la mano) Un vecchio trucco del mestiere!
MULDER: In cambio ti posso far apparire una moneta dietro l’orecchio!

(Il dottore sorride e toglie il primo strato di pelle bruciata dalla mano e si vede la scritta “Club Tepes”)


SCENA 10
CLUB TEPES
8115 HOLLYWOOD BOULEVARD


(Il locale è piuttosto lugubre, rumoroso pieno di fumo. Vi sono strani personaggi. Si sente musica da discoteca in sottofondo. Mulder entra ed è piuttosto fuori luogo. Si guarda intorno e nota una bella ragazza che si sta aggiustando il trucco, ma nel portacipria manca lo specchietto. Appena vede Mulder, lo chiude immediatamente. Mulder si siede al tavolo con lei.)

KRISTEN: Ti starai chiedendo cosa ci fa una ragazza normale come me, in un posto come questo.
MULDER: Cosa intendi per normale?
KRISTEN: (alla cameriera) Misha, del vino rosso. (si avvicina all’orecchio di Mulder) Io non ne ho idea, tu cosa intendi?
MULDER: So soltanto che la parola “normale” non rispecchia il mio stato d’animo.
KRISTEN: Tu hai perso qualcuno. Non un’amante, un’amica.

(La cameriera arriva con i bicchieri di vino, lei apre la borsa per pagare e all’interno si vede una siringa.)

KRISTEN: Lascia, pago io.

(Mulder e Kristen incrociano i bicchieri e fanno un brindisi.)

MULDER: Colui che berrà il mio sangue...
KRISTEN: Avrà la vita eterna. (bevono) A te non interessa questo posto, si vede subito.
MULDER: Da cosa si vede?
KRISTEN: Sento che hai paura di me. Io succhio la vita degli altri. Essi vivono in me, mescolati al mio sangue.
MULDER: Dimmi qualcosa di più.

(Lei lo prende per mano e lo porta in un angolo appartato. Al bancone, un uomo dai capelli lunghi li guarda. Si siedono su dei divanetti e lei apre la borsa e tira fuori la siringa.)

KRISTEN: Durante il giorno, mi occupo di contabilità, titoli, fatturazioni, cose senza senso, ma la mia vita vera, è questa, (si punge l’indice con l’ago della siringa) Mi chiamo Kristen, un nome molto normale. (porge il dito insanguinato verso Mulder. Lui le blocca la mano.)

MULDER: E l’AIDS? Non ti spaventa?
KRISTEN: (lo guarda stupefatta poi si mette a ridere) Magari potessi morire.

(Si mette la borsa sulla spalla e se ne va via, verso un uomo sulla pista da ballo. Si baciano, poi lei le porge il dito insanguinato e lui succhia il suo sangue. Escono insieme dal locale. Mulder li guarda, poi si alza e li segue. L’uomo dai capelli lunghi al bancone li guarda uscire.)


SCENA 11
8428 MELROSE AVENUE
RISTORANTE “RA”


(Mulder guida nella notte fino ad un locale con l’insegna “RA”, il Dio sole egiziano.)

MULDER: Il Dio sole... Il Padre...

(Si affaccia ad una finestra e vede Kristen e l’uomo. Lei gli sta leccando il petto. Poi dei fari di un’auto illuminano la stanza, lei si gira, vede Mulder che li sta spiando e scappa. Mulder tenta di entrare, ma l’uomo apre una porta e lo colpisce per mandarlo via.)

YUNG: Senti, io non so cosa vuoi ficcanaso, ma siamo adulti e consenzienti. Tirati su e vattene all’inferno.

(L’uomo torna dentro e cerca Kristen.)

YUNG: Kristen? Kristen? Dove sei? Vieni fuori! Tocca a me ora.

(Apre un frigorifero e prende una fragola. La mangia. Poi si gira e vede la sagoma di una donna nella penombra.)

YUNG: Non preoccuparti, me lo sono lavorato io quello! Non devi aver paura.

(Sbuca dal nulla l’uomo che li guardava dentro al locale e lo colpisce. Gli si avventano addosso in tre.)


SCENA 12

(La polizia arriva sul luogo del delitto.)

DETECTIVE MUNSON: Stesso modus operandi. Hanno staccato la corrente e tagliato il telefono, come da copione.
DETECTIVE NETTLES: Agente Mulder? Questo è l’odontoiatra forense che ha richiesto, il dottor Jacobs.
MULDER: Piacere.
DR. JACOBS: Piacere mio.
MULDER: Non le chiedo un referto tendenzioso, vorrei solo un esame preliminare di ogni cosa che appaia...fuori dalla norma. (il dottore annuisce)
DR. JACOBS: Datemi un po’ di luce qui.

(Il dottore si mette i guanti e inizia a ispezionare il cadavere. Mulder cerca delle tracce e trova uno specchietto rotto e il portacipria di Kristen sotto ad un mobile. Poi trova un barattolo di sciroppo di lampone con sopra un’evidente impronta digitale.)

DETECTIVE MUNSON: Agente Mulder? (Gli consegna un sacchetto con dentro un paio di slip femminili) E pensare che metto sempre sciroppo di lampone sul gelato!
MULDER: Rilevi subito queste impronte. Devono essere della vittima e della donna che cerchiamo.
DETECTIVE MUNSON: Va bene.
DR. JACOBS: Beh, questi morsi non sono dovuti a un animale, ma a un essere umano. Inoltre, tenga presente che è un esame alquanto superficiale, direi che sono stati inferti da tre diverse persone.


SCENA 13
STAZIONE DI POLIZIA


(Mulder sta guardando il file di Kristen sul computer.)

MULDER: Kristen Kilar residente a Malibu, California. Precedenti indirizzi Portland, Oregon. Precedenti indirizzi Portland, Oregon e Memphis Tennessee. Lo spirito impuro.


SCENA 14
1533 MALIBU CANYON
CASA DI KRISTEN


(Mulder e la polizia arrivano a casa di Kristen.)

DETECTIVE MUNSON: Noi entriamo dall’ingresso principale. Voi andate sul retro, tu guarda in garage. Avanti muoviamoci, apri la porta.

(Forzano la serratura ed entrano.)

DETECTIVE NETTLES: Signorina Kilar? Dipartimento di polizia di Los Angeles. Abbiamo un mandato di perquisizione.
(Non ottengono alcuna risposta. Entrano tutti in casa, Mulder si infila un paio di guanti in lattice e va verso la cucina. Il detective Munson lo raggiunge e gli mostra una scatola di siringhe.)

DETECTIVE MUNSON: Ho trovato queste, siringhe veterinarie. Il formato corrisponde ai fori trovati sulle vittime. E questo, si vende nel kit del siero antivipera, si mette sulla ferita per estrarre il veleno e come vede...
MULDER: Ha tracce di sangue.
AGENTE: Capo, può venire? Abbiamo guardato dappertutto, sembra una casa disabitata. Il garage è vuoto. Io credo che se non ha altri ordini possiamo anche andarcene.
MUNSON: Aspetti, dica agli uomini di fare un’accurata perquisizione anche all’esterno, in giardino.

(Mulder apre il frigorifero e poi il forno, dove trova del pane farcito con il sangue. Lo rimette dentro e lo chiude.)

NETTLES: Si è volatilizzata, non è al lavoro, non è qui...
MULDER: Se n’è andata, e non credo che tornerà più.


SCENA 15
2:15 AM

(E’ notte, l’incendio continua. Kristen rientra a casa, si toglie la giacca e si scioglie i capelli. Si volta e vede Mulder che è seduto su una sedia.)

MULDER: Agente Federale Fox Mulder. (le mostra il tesserino) Sono in missione speciale per l’FBI. Hai bisogno di aiuto.
KRISTEN: Come l’hai capito?
MULDER: Il pane. Ho ricordato le leggende dell’Europa orientale. Ci si può proteggere dai vampiri mangiando pane farcito col sangue. Ho capito che cercavi di proteggerti.
KRISTEN: (andando verso Mulder) E adesso che vuoi fare, vuoi proteggermi tu?
MULDER: Io credo che sia meglio metterti sotto stretta sorveglianza. Devono uccidere ancora una volta. E può darsi che tocchi a te.
KRISTEN: Come mai sei venuto da solo? Perché ti senti forte e sicuro di te? O perché vuoi sapere la verità? Vuoi sapere se loro sono veramente quelli che credi.
MULDER: Voglio sapere chi sei veramente tu.

(Kristen va verso la finestra. Guarda fuori. Si sente rumore di pale di elicottero.)

KRISTEN: Basta che cambi il vento e il fuoco si dirigerà da questa parte. Hai mai sentito il gusto del sangue? (Mulder abbassa gli occhi) No, è evidente. E’ pericoloso assaggiare il sangue, è dolce e denso.
MULDER: Tu eri a Memphis e a Portland quando avvenivano gli altri omicidi, c’è qualche relazione?
KRISTEN: Quando ero piccola mio padre non faceva che picchiarmi. Dire che abusava di me è un eufemismo. Mi violentava e poi mi picchiava a morte, ero terrorizzata. Una notte mi fece saltare due denti prendendomi a calci, poi mi chiuse a chiave nella mia stanza. Il sangue scorreva a fiotti e mi riempiva la gola, sentendo il suo sapore mi rendevo conto che ero ancora viva. John l’ho incontrato a Chicago, tu lo conosci come “il figlio”. Anche lui mi picchiava. Mi ricordo esattamente come cominciò. Un giorno mi colpì sulla bocca e mi fece un taglio profondo. Ero infuriata, per vendicarmi mi avventai su di lui e lo morsi sul labbro. Lui assaggiò il mio sangue e io assaggiai il suo. Fu allora che cominciarono i giochi di sangue, ma io non ho mai... poi l’ho perduto... una sera tornò a casa con due sconosciuti e tutto fu snaturato. Lo lasciai e mi trasferii a Memphis.
MULDER: (avanzando verso di lei) Ma loro ti hanno seguito. E’ te che vogliono.
KRISTEN: Sono stanca di scappare. Sei davvero qui per proteggermi? (si alza e vede sotto la camicia di Mulder la croce di Scully) E’ un amuleto contro di me?
MULDER: Appartiene a un’amica che ho perduto.
KRISTEN: Ti auguro di ritrovarla.
MULDER: L’uomo di cui parlavi, John, è morto, ma un altro si è unito a loro, sono di nuovo tre. Sarai più al sicuro se lascerai che ti accompagni alla stazione di polizia.
KRISTEN: Se John è morto non verranno a cercarmi, non corro rischi.
MULDER: Allora non mi muovo di qui.
KRISTEN: Hai bisogno di raderti.
MULDER: Già.

(Mulder è nel bagno a torso nudo e si sta radendo. Kristen bussa alla porta ed entra nel bagno.)

MULDER: Vieni pure. Dov’è lo specchio?
KRISTEN: L’ho tolto, detesto guardarmi.
MULDER: Colpa tua se mi taglio.
KRISTEN: Faccio io.

(Kristen appoggia gli asciugamani sul lavabo, poi si siede di fronte a Mulder. Prende la lametta e inizia a raderlo. Gli fa un taglio nel collo con la lametta mentre lo rade. Gli asciuga il sangue dal collo e sta per mettersi in bocca il dito quando Mulder la ferma.)

MULDER: Sii te stessa, Kristen. Smettila di renderti infelice.

(Lei lo guarda e poi lo bacia. Si baciano appassionatamente poi lui la spinge giù ed escono dall’inquadratura. Fuori dalla finestra, John Il figlio, li guarda.)


SCENA 16
5:47 AM

(Kirsten cammina nel corridoio buio. John la sorprende e le tappa la bocca.)

JOHN: Ti ho spiato di nascosto. Volevo parlarti, ma ho dovuto aspettare che finissi. Dovevo dirti quello che ho scoperto. E’ tutto vero! Sono stato il primo ad esserne sorpreso. Tu puoi vivere per sempre! Tutti gli altri muoiono, ma noi possiamo essere immortali! Lo spirito impuro mi ha svelato il segreto, e ora lo svelerò anche a te. (prende un coltello dal cassetto della cucina) Io ormai vivo in un’altra dimensione Kristen! E nessuno appartenente a questo mondo può togliermi la vita, tu non mi puoi uccidere! Ma io posso uccidere te! So di averti fatto del male Kristen, e se... se fossi morto sarei sicuramente andato all’inferno per questo, ma io ti amo e voglio riparare regalandoti l’eternità. Uccidi quell’uomo e saremo insieme per sempre. E’ necessario bere il sangue di uno spirito...
KRISTEN: Ma lui non è...
JOHN: Sì, lui crede, e chiunque crede è uno spirito. Lui è consapevole che non siamo una leggenda. Non abbiamo molto tempo prima che il sole sorga, muoviti. Aprigli le vene, e bevi il suo sangue.

(Kristen prende il coltello e va verso la sua stanza dove Mulder si è appisolato. Lui si sveglia di soprassalto.)

KRISTEN: Te ne devi andare.
MULDER: Loro sono qui?
KRISTEN: L’incendio, si sta avvicinando.
MULDER: Ho lasciato la macchina in collina.
KRISTEN: La mia è in garage, le chiavi sono dentro.

(Mulder si sta allacciando le scarpe, Kristen si alza, tiene il coltello dietro la schiena.)

MULDER: Prendi le tue cose.
KRISTEN: Ti raggiungo subito.

(Kristen sferra il coltello verso un uomo che è nascosto nell’ombra. L’uomo cade sul letto apparentemente morto. Mulder è stupefatto.)

KRISTEN: Tanto non è morto. John è ancora vivo, è qui, l’ho visto.
MULDER: Vieni.

(Mulder e Kristen scappano, lui tiene in mano la pistola quando John li sorprende. Salta addosso a Mulder e lo butta a terra. Lottano, Mulder riesce ad immobilizzarlo. Lo lega con il cavo di una lampada. Kristen è a terra stordita. Mulder la prende e la porta via. Vanno in garage, salgono in auto e stanno per uscire, ma una donna, lo spirito impuro, salta sul cofano, rompe il vetro e tira fuori Mulder. Lo sta per mordere sul collo quando Kristen si mette alla guida dell’auto e parte. Mulder cade, dà un calcio alla donna che recita alcune parole in latino. (US Nella versione in lingua originale la donna parla in rumeno)

DONNA: Noli tangere quam in perpetuum vivit. ("Non colpire chi vive in eterno")

(La donna va verso Mulder, ma Kristen accelera e la schiaccia contro il muro, infilzandola con un paletto di legno.)

MULDER: Stai bene?
KRISTEN: Non me ne vado senza di lui.
MULDER: Aspetta qui.

(Mulder torna in casa, prende la pistola e va a liberare John. Poi sentono un cigolio di gomme. E’ Kristen che se n’è andata. Mulder corre fuori a vedere e l’auto di Kristen non è più nel garage. Lui si guarda attorno, poi corre giù per il vialetto a cercarla. Trova l’auto abbandonata in mezzo alla strada. Nel frattempo Kristen, che è tornata indietro, sta cospargendo a casa di benzina.)

JOHN: Noi risorgeremo! Tu non hai la possibilità di ucciderci, non sei ancora una di noi.
KRISTEN: Ma lo sarò presto. Ho assaggiato il sangue di colui che crede!
JOHN: Ma non hai sacrificato nessuna vita.

(Kristen guarda in basso. Ha in mano una scatola di fiammiferi. La apre, ne prende uno e lo accende.)

KRISTEN: Sacrificherò la mia.
JOHN: Non oserai, non farlo, no! No, no, nooooooo!

(Kristen lascia il fiammifero e la casa esplode. Mulder vede l’esplosione da lontano.)


SCENA 17

(Mulder è seduto in un campo. I vigili del fuoco stanno ancora lavorando per spegnere l’incendio della casa di Kristen. Uno si avvicina a lui.)

VIGILE DEL FUOCO: Agente Mulder? Mi spiace, abbiamo trovato quattro corpi. Carbonizzati.
MULDER: Riconoscibili?
VIGILE DEL FUOCO: Il fuoco è stato devastante. Nient’altro che cenere e ossa.

(Il vigile del fuoco se ne va. Mulder rimane lì seduto, con lo sguardo perso nel vuoto. Poi prende in mano la catenina di Scully.)


Trascrizione effettuata da DanaScully


FBI Headquarters - Washington, D.C.

Los Angeles, California


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