Le fanfic di X-Files

Tutte le vite

All things e la mia ossessiva mente x-sofila, anche se non credo che sia un segreto per nessuno che Mulder e Scully si amano.
Autore: Lylou
Pubblicata il: 25/09/2009
Tradotta da: Angelita
Rating: NC-17, vietata ai minori di 17 anni
Genere: MRS/RSM
Sommario: All things e la mia ossessiva mente x-sofila, anche se non credo che sia un segreto per nessuno che Mulder e Scully si amano.
Note sulla fanfic: poiché non posso fuggire dalla persona che sono, e non posso rimandarlo ancora, qui sta la mia particolare visione di "All things".

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"La casualità finisce dove incomincia il destino"

* * *

" –Sono stata sul punto di passare tutta la mia vita accanto a quell'uomo, che cosa mi sarei perduto?"

Le sue parole assonnate sono ancora prigioniere della stanza, il vento scivola sui vetri cercando di entrare qui e portarsi via l'eco del loro ricordo.
Non so cosa avresti perso Scully, non so come era la vostra vita insieme e non conosco quest'uomo, ma immagino come deve sentirsi, come deve essere perderti, come deve essere quando che tutte le cose non sono fatte di te.
Mulder ritornò in cucina, gli piaceva aprire la piccola finestra di questa stanza e sentire il vento del nord sul viso, da dove stata la poteva quasi sentirla respirare nel sonno.

" Solo un'opzione"

Aveva pensato a questo durante notti solitarie ed eterne, forse in passato, tempo indietro…ma da qualche anno non ci aveva pensato più, da più di sette anni, nelle sue notti insonni, pensava solo ad una cosa.
Ma…così tutto era più facile, tutto aveva una spiegazione.
perché lui sapeva che non aveva mai fatto niente, niente di così buono in vita sua perché Scully potesse addormentarsi sul suo divano.
Niente.
Ed invece lì stava.
Mulder ritornò nel salotto e la guardò un secondo in silenzio.
Sì, continuava a stare lì, non era nemmeno la prima volta che la vedeva dormire, l'aveva vista in macchina, in aereo, la prima volta che si era addormentata accanto a lui dopo che erano stati a letto insieme…e tutte quelle che erano venute dopo.
E invece continuava ad affascinarlo, era come se non potesse abituarsi del tutto.
Alla sua mente iperattiva e sveglia arrivavano ogni minuto cento gesti e sfumature di lei, come se fossero lampi passeggeri di un vetro fatto a pezzi, per questo, quando il rumore di fondo delle loro vite si fermava, quello che più amava al mondo era stare con lei, poterla vedere senza che ogni attimo fosse un mondo vuoto e grigio.
E questa spiegazione gli piaceva.
"Solo un'opzione"

Questo gli dava la sicurezza che tutto era come doveva essere, che lui veramente doveva stare in piedi nel suo salotto, vedendola dormire.
Che niente era colpa sua, che ogni giorno era il principio.
Forse era vero, forse tutti i momenti, tutte le cose, li avevano portati fino a quell'istante, forse non c'era stato nessun errore di calcolo nelle loro vite, forse quello che era parso sempre azzardato e sfortunato, era stato solo calcolato e deliberato.
In modo che una radiografia in una busta sbagliata li aveva portati dove stavano ora.
Mulder la guardò un'ultima volta e si diresse verso la sua stanza, si tolse i pantaloni, la maglietta e scoprì il letto.
Chiuse gli occhi un attimo nell'oscurità, stava ancora le tra le lenzuola, sul cuscino....ovunque, il suo odore di vainilla calda, era catturato lì dall'ultima volta che aveva dormito nel suo letto.
Da qualche tempo le cose tra loro erano diverse, diverse ma uguali.
C'era qualcosa di differente che aleggiava nell'aria, come se improvvisamente tutti e due fossero arrivati ad un nuovo accordo, un giorno le regole erano cambiate, i limiti erano diventati confusi e facilmente superabili.
Non c'era niente che potesse compararsi a ciò che erano ora.
Non poteva dargli un nome, ora aveva chiuso il cerchio ed era arrivato al principio, un'altra volta, scoprendo altre cose, quando Mulder pensava di conoscere tutte le voci si Scully, quando credeva che sapeva come era il suo respiro nella notte, quando pensava di sapere tutto, incominciava un'altra cosa e Mulder scopriva come suonava il suo nome nell'ombra, uscendole dalla bocca umida, scappandole piano dalle labbra, sopra le sue…
Ora tutto era strano e meraviglioso, familiare e caldo come era sempre stato, ora poteva odorare i suoi capelli in ufficio, ora poteva passarle note impertinenti durante le riunioni e vedere come lei faceva scivolare la piccola lingua sulle labbra, metà vergognosa e metà eccitata, ora poteva sentire la sua pelle calda sotto i vestiti quando nessuno guardava, poteva fare l'amore con lei nei pomeriggi piovosi del sabato e niente di tutto questo aveva cambiato quello che avevano prima.
Niente aveva fatto sì che smettessero di essere Mulder e Scully.
Forse perché non c'era al mondo una parola migliore per descriverli.
Fece un mezzo giro sul letto cercando di smettere di pensare, tentando di cercare un poco di sonno senza pensare che lei stava dormendo sul divano.
Forse era veramente il destino, forse, anche se lo avesse voluto, non avrebbe potuto avere un'altra vita che non fosse questa, forse sentire la sua mano fragile e forte allo stesso tempo, sostenerlo senza tentennare sul vuoto non era accidentale, forse scoprire che la speranza non solo brucia l'anima erano cose del destino, tutto grazie a lei.
Ma lui non poteva avere tanta fortuna, a lui non accadevano cose belle.
Tranne lei, lei era la luce alla fine del tunnel.
Luce che non accecava, che illuminava strade, oceani, vite e tempo.
Tutto sotto la sua logora coperta con disegni indiani.
Sorrise nell'oscurità, respirò profondamente ancora una volta per sentire l'odore che restava di lei tra le lenzuola...
Tutto ciò che sono, è fatto di te


* * *

Aprì piano gli occhi, ed ebbe bisogno solo di un secondo per sapere dove stava, anche se non avesse potuto vedere, anche se fosse stata cieca e vivesse in un mondo di eterne ombre avrebbe saputo che stava a casa di Mulder.
perché lì tutto odorava come lui.
Come se lei avesse avuto sempre il viso nascosto nelle sue camicie blu, con la sua colonia ed il suo odore d'autunno che si spegneva ad ogni momento, sentendo come passava il tempo, gli anni, le vite...accanto all'uomo che odorava di fuoco verde e tempesta d'estate.
Mulder.
Tra tutte le persone del mondo, tra tutte le possibilità, di tutte le vite...lei stava distesa su un divano sciupato, avvolta nella sua consumata coperta con i disegni indiani, con la luce di lampioni della strada che s'infilava dalla finestra.
Scully non ricordava la coperta, non ricordava in quale momento si era addormentata, ricordava la voce di Mulder morbida e profonda, familiare, che scivolava fin dove stava lei, ricordava che avevano parlato di nuovo della speranza, della vita e del destino.

" Allora...tutto porta...a questo momento"

Scully aveva sempre fatto fatica a capire questo concetto, capire che non c'erano momenti più importanti di altri, che quel momento, sul divano, mentre pensava di infilarsi nel letto e dormire accanto a lui, non era più importante, più rilevante o necessario nella sua vita di uno qualsiasi degli altri milioni di momenti che l'avevano portato lì.

Che li avevano portati lì.
Capì finalmente, che, senza tutti i precedenti, più o meno importanti, questo non sarebbe stato mai possibile.
E che senza tutti i successivi, senza tutti quelli che sarebbero arrivati dopo che lei avesse attraversato la porta della stanza e si fosse tolta i vestiti per scivolare tra le lenzuola, senza tutti i successivi, questo momento, non avrebbe avuto senso.
Tutto era importante, tutte le cose che aveva fatto fino ad allora, tutte quelle che non aveva fatto, tutte le vite che aveva lasciato lungo la strada...senza tutte queste cose...non sarebbe stata lì.

" Non sono più la stessa persona, e non l'avrei saputo se non ti avessi incontrato"

Le parole che le erano scappate davanti a Daniel, erano l'esempio perfetto di ciò che voleva dire, del modo in cui si sentiva.
Aveva dovuto capire che tutto era importante, che la vita non si decide nei grandi momenti, ma ogni giorno, ogni secondo, con ogni cosa...come una radiografia in una busta sbagliata, come la casualità nascosta dietro l'angolo, la pioggia all'altro lato del vetro...

"Credevo che ti avevano mandato a spiarmi"

Non era mai questa l'intenzione, non avevano mai avuto il controllo si quello che potevano o no fare, su fin dove potevano arrivare e su quando potevano arrendersi, dovevano solo stare lì, all'altro lato del vetro che si bagnava con la pioggia.
E lei l'amava, da anni, ed era l'unica lingua che parlava.
La loro.
Dolce all'orecchio all'alba o gridando speranza e fede in un corridoio di un ospedale.
Solo questo.
Ed improvvisamente Scully si rese conto che aveva espresso con le parole quello che aveva capito molto tempo prima.
Che non importava se aveva potuto scegliere, se qualche volta aveva immaginato la sua vita accanto a quest'uomo all'alba su un divano sciupato o se qualche volta aveva sentito il desiderio di avere una vita che non aveva scelto.
perché tra tutte le cose, tra tutte le vite...Non ne avrebbe mai scelto un'altra.


* * *

Mulder la sentì muovere nel salone, sentì come si liberava della coperta nell'oscurità e come si alzava dal divano...
Senti i suoi passi leggeri e scalzi sul legno del pavimento, e vide la silhouette intagliata contro la cornice della porta della sua stanza, vide la luce tenue e fredda che entrava dalle fessure della persiana fare disegni pallidi e brillanti sul suo corpo, mentre pensava che doveva essere il destino, che una cosa così poteva avere solo questa spiegazione.
Dal letto, con la piaggia fredda ed il vento contro la finestra la vide avvicinarsi fino al bordo, la vide guardarlo negli occhi aperti e annebbiati dal desiderio e fiducia, vide come lasciava scorrere la giacca lungo il corpo, il modo in cui apriva la cerniera della gonna prima di mettersi sotto le lenzuola.
Sotto la sua pelle.
Sentì le piccole e tiepide mani cercare la frontiera tra il suo pigiama e la sua pelle, l'odore dei capelli sul cuscino, la bocca calda sulla sua pelle, che lasciava piccole impronte umide, visibili solo agli occhi di un amante, tra tutte le persone al mondo, solo lei era capace di vedere questo in lui.
Di vedere attraverso lui.
Il piccolo e caldo corpo sotto il suo, la bocca umida che abbracciava quanto le era possibile, ascoltando le mezze parole di lei che si infrangevano sulla pelle del suo collo.
Il calore dolce e familiare ovunque, circondandolo tra sussurri complici e sguardi di fuoco, troppo per abituarsi.
Era sempre diversa, la voce non le tremava mai nello stesso modo nel cuore della notte, i capelli disegnavano strade diverse sul cuscino, gli occhi umidi lo guardavano sempre in modo diverso.

"Solo un opzione"

Solo questa opzione Scully.
Solo tu ed io nel letto.
Non so cosa accadrà domani, nè dopodomani...non so se ciò che ci ha portata fin qui continuerà ad essere caldo e vivo sotto le lenzuola, non so se il destino aveva altri piani o se tu ed io sempre siamo stati schiavi del tempo e della distanza…ma…


Mulder si avvicinò all'orecchio di lei mentre il vento continuava a colpire gli alberi e sussurrò.
Molto piano.

...ma, tra tutte cose, tra tutte vite...non ne avrei mai scelto un'altra.
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