#8X02 Without - Partire

#8X02 Without - Partire
di Chris Carter
diretto da Kim Manners


Mentre la ricerca di Mulder si intensifica nel deserto dell'Arizona, Gibson Praise porta Scully a credere di essere veramente vicina al suo obiettivo.
Continua dall'episodio #8X01 Within - Arrivare.

Nel deserto dell'Arizona, Mulder trascina Gibson Praise, che piange per essere rilasciato. Doggett segue i due, avvertendo Mulder che è pronto a sparargli. Mulder lo guarda misteriosamente, non dice una parola, e Gibson si allontana da lui. Mulder non esegue l'ordine di Doggett di fermarsi. Fà un passo indietro e cade dal bordo della montagna, appena fuori dalla portata di Doggett. Gli altri agenti corrono fino alla sporgenza mentre Doggett spiega ciò che ha fatto Mulder. Sebbene giaccia immobile sul terreno, Mulder tossisce ed apre gli occhi.

Sul fondo dello strapiombo, Scully arriva con Skinner e chiede di sapere dove sia il suo partner. Doggett non sa cosa rispondere. Il corpo non c'è e ci sono delle impronte che mostrano che se n'è andato correndo. Scully è convinta che quello non fosse Mulder. Cerca di spiegare che quello che sembra un uomo in realta è un Cacciatore di Taglie Alieno che cerca di catturare Gibson Praise perché è in parte alieno e costituisce una prova dell'esistenza di vita extraterrestre. Porterà il ragazzo sulla nave dove è tenuto Mulder. Doggett se ne va dubbioso e commenta, "Sa, agente Scully, comincia a ricordare da vicino l'agente Mulder." 

I bambini sono stati fatti uscire dalla scuola, mentre la squadra dell'FBI riferisce di non aver nessun segno di Mulder. Doggett ordina una nuova perquisizione della scuola, all'oscuro che Mulder è entrato in una classe. Mulder si riaggiusta il braccio rotto prima di trasformarsi nel Cacciatore di Taglie Alieno. Fuori, Scully intravede l'amica di Gibson, Thea, che sale sulla sua bicicletta. Skinner distrae gli altri agenti per permettere a Scully di seguire la ragazza nel deserto al tramonto. Viene condotta in una sotterranea caverna segreta dove Gibson è nascosto. "Non sarebbe dovuta venire qui," avverte Scully. "Li condurrà a me." Il ragazzo sa che l'alieno ha preso Mulder e che ora vuole lui. 

Dopo che Doggett è stato rimproverato da Kersh per aver perso Mulder, Skinner sorride e dice all'agente che per Kersh lui è una pedina. A Doggett è stato affidato il caso per fallire. Un Doggett frustrato chiede alla sua squadra di localizzare Scully, e viene rintracciata nel dormitorio della scuola. La vera Scully, comunque, cammina verso Doggett e Skinner. I due guardano verso di lei increduli. Nel dormitorio, quella che sembra essere Scully in realtà è il Cacciatore di Taglie Alieno, che, scoperto, soffoca un'altro agente. Quando Scully e Doggett irrompono, il Cacciatore di Taglie si trasforma in mezzo alla folla in un agente. Thea vede del sangue sulla mano di quell'agente e lo riconosce come l'assalitore. Ancora una volta, Mulder viene mostrato sul lettino alieno. Gibson si sveglia spaventato da questa visione. 

Scully tenta di prendere la macchina e dubita di Skinner quando tenta di fermarla. I due tengono le rispettive armi puntate sull'altro in una situazione di stallo che termina solo quando Skinner ammette di sapere del suo segreto. Scully si rilassa, e teme che loro non stiano facendo abbastanza progressi per trovare Mulder. "Non riesco ad accettare la possibilità che non torni più", dice. La loro unica speranza è Gibson Praise, e si recano alla caverna nel deserto per trovarlo. Gibson ha la febbre, ma tenta dice Scully che sente Mulder vicino. "E' così vicina ora", dice Gibson. Mentre Skinner porta il ragazzo all'ospedale, Scully vaga per il deserto, chiamando Mulder ad alta voce nella notte vuota. Improvvisamente, qualche cosa cattura il suo sguardo nel cielo nero. Una luce discende lentamente e lei ne rimane colpita, credendo che sia una nave spaziale. Tuttavia, mentre si avvicina ed atterra, la luce si rivela essere il faro di un elicottero. Ne esce Doggett e la interroga sulla sua fiducia nelle indagini. Sa che Skinner e Gibson sono all'ospedale perché li ha fatti seguire dai suoi uomini. "Come fa a sapere che sono i suoi uomini?" gli chiede Scully prima di salire sull'elicottero. L'elicottero vola via, solo a pochi metri di distanza della nave spaziale nascosta da un campo di forza. Sul lettino alieno Mulder piange chiamando Scully. 

All'ospedale, Skinner sorveglia il ragazzo quando Thea entra nella stanza di Gibson. Gibson sa che è il Cacciatore di Taglie. Scully e Doggett arrivano e scoprono che Skinner e Gibson sono spariti. Setacciano l'ospedale. Doggett localizza il vero Skinner. Il vicedirettore è accecato ed intrappolato nel controsoffitto. Scully vede quello che pensa sia Skinner. Quando lui afferma che sta proteggendo il ragazzo, lei estrae l'arma e la punta su di lui. Gibson scuote la sua testa per avvertirla. All'improvviso l'uomo afferra Scully alla gola e la getta attraverso la stanza. Lei riesce a raggiungere la sua pistola e colpisce l'uomo che sembra Skinner alla nuca. Un fluido verde esce dalla ferita, ed il corpo si dissolve in una pozza. Doggett sente il colpo d'arma da fuoco e va in soccorso di Scully, e mette un piede sopra la pozza. Lei sta piangendo ed è sporca di sangue. 

Tornati all'FBI, Doggett presenta il suo rapporto a Kersh. Il condirettore è furioso, chiede delle vere risposte all'elusivo rapporto di Doggett e sul fallimento della ricerca di Mulder. Doggett ribatte a Kersh che dal rapporto il caso sembra essere un X-File. Più tardi, Doggett va a far visita a Scully all'ospedale. La ragguaglia sulle condizioni di Skinner e degli altri agenti, e del fatto che Gibson è tornato sotto la protezione della stato. Lei rimane sorpresa quando la informa che è stato assegnato agli X-Files. Lui è altrettanto confuso. "So che il nostro approccio è molto diverso", dice, "ma lo ritroverò, agente Scully".

Mulder giace silenziosamente sul lettino alieno. Molti Cacciatori di Taglie Alieni lo circondano. 
Attori Protagonisti
DAVID DUCHOVNY - Agente Speciale Fox Mulder
GILLIAN ANDERSON - Agente Speciale Dana Scully
ROBERT PATRICK - Agente Speciale John Doggett

Attori Co-Protagonisti
Mitch Pileggi - Vicedirettore Walter Skinner
James Pickens, Jr. - Condirettore Kersh
Brian Thompson - Cacciatore di taglie alieno
Kirk B.R. Woller - Agente Gene Crane
Jeff Gulka - Gibson Praise
Jonathan Palmer - Preside
Marc Gomes - Agente Danny Mosely
Christine Firkins - Thea Sprecher
Sal Landi - Agente Landau
Jo-Ann Dean - Segretaria 

Trasmesso la prima volta in TV
USA 12/11/00
Italia 22/04/01
#
  • Una fan che ha avuto la fortuna di visitare il set durante le riprese, entrando nella classe del laboratorio di scienze, ha notato che il muro era pieno di riferimenti alla troupe. Gli note sul muro includevano punizioni date da Chris Carter, e le liste degli studenti e le rispettive attività che includevano i nomi dei membri della troupe ed altri coinvolti nelle riprese dell'episodio, tra cui anche Kim Manners.
  • E' possibile che l'Agente Landau prenda il suo nome da Martin Landau, l'attore che interpreta Alivn Kurtzweil nel film di X-Files.
The Desert
scritto da Mark Snow

Scully's fight
scritto da Mark Snow
SCENA 1
DESERTO DELL’ARIZONA


(E’ notte, siamo nel deserto. Si sentono i grilli cantare. Una forte luce circolare illumina il suolo. E’ una nave spaziale che si sta avvicinando al terreno. La nave rimane lì sospesa e dopo aver spento le luci, si nasconde dietro ad una specie di muro invisibile.)

SCULLY: (voce fuori campo) Viviamo avvolti dalle tenebre che ci siamo creati intorno, serrando gli occhi di fronte a un mondo che temiamo di vedere, un mondo di esseri che viaggiano nel tempo e nello spazio e che in noi evocano atmosfere da fantascienza. Chi sono questi esseri che ci sforziamo di dipingere e che temiamo di accettare? Quali oscuri misteri avvengono in quelle macchine impossibili che forze incorporee celano al nostro sguardo? E se conoscono i nostri segreti perché a noi non è dato conoscere i loro?


SIGLA
SCENA 2
DESERTO DELL’ARIZONA


(E’ giorno. Gibson Praise viene trascinato per un braccio da un uomo con una t-shirt grigia.)

GIBSON: Dove mi porti? Lasciami! Lasciami ho detto!

(Doggett li raggiunge e punta la pistola verso l’uomo.)

DOGGETT: (gridando) Lo lasci andare! Lo lasci agente Mulder!

(L’uomo che trattiene Gibson è Mulder, ma il suo volto è inespressivo. Doggett continua a puntargli addosso la pistola.)

DOGGETT: Lasci subito il ragazzo o sarò costretto a sparare. Non mi costringa agente Mulder, non voglio ucciderla.

(Mulder lascia il braccio di Gibson e il ragazzo corre via. Mentre Doggett lo tiene sotto tiro, Mulder si avvicina al burrone.)

DOGGETT: Ha una pistola? Per la miseria non faccia lo stupido risponda! Evitiamo le scene da film poliziesco, ce l’ha o no? Fa troppo caldo per queste puttanate!

(Mulder continua a guardarlo senza espressione sul volto e non risponde.)

DOGGETT: D’accordo, a terra! Lentamente. Mani bene in vista. Si sdrai a pancia sotto.

(Mulder abbassa la testa poi inizia ad indietreggiare verso il burrone.)

DOGGETT: Porca miseria che s’è messo in testa? Fermo! Fermo!

(Doggett corre verso di lui, ma Mulder indietreggia fino a scivolare nel burrone. Doggett lo guarda cadere. Mulder è a terra, in fondo al burrone e non dà segni di vita. In quell’istante gli altri agenti corrono verso Doggett.)

DOGGETT: S’è buttato di sotto! Si è suicidato!
AGENTE CRANE: Chi?
DOGGETT: Mulder.

(Gli agenti osservano il corpo di Mulder dall’alto del precipizio. Mulder sembra morto ed ha sicuramente un braccio rotto. Improvvisamente però apre gli occhi.)

(Più tardi, gli agenti hanno raggiunto il fondo dello stesso burrone. Appaiono tutti un po’ confusi. Scully e Skinner li raggiungono a bordo del loro SUV.)

AGENTE DONNA: Non è possibile!
DOGGETT: (rivolto ad alcuni agenti) D’accordo. Mi trattengo qui con loro, voi tornate alla scuola.

(Scully scende dall’auto e va verso Doggett seguita da Skinner.)

SCULLY: Dov’è? Dov’è Mulder?
DOGGETT: Non lo so.
SCULLY: Come non lo sa? Un agente ha detto via radio che lei l’aveva visto.
DOGGETT: E’ vero! L’ho visto in cima al precipizio e l’ho visto cadere più o meno in quel punto.
SKINNER: E dov’è finito?
DOGGETT: E’ sparito!
SKINNER: E’ impossibile!
DOGGETT: Sì, è impossibile, ma è andata così!

(Scully va verso il punto indicato da Doggett. Skinner alza la testa e guarda la cima della roccia, poi guarda Doggett.)

SKINNER: Da lassù in cima? Sarebbe caduto da lì? Si rende conto di quanti metri sono?
DOGGETT: Ne ho viste di cose strane! Un muratore cade dal terzo piano, si aggiusta l’elmetto e riprende a lavorare. Un’anziana viene ferita in un ristorante cinese e si lamenta del sangue sui ravioli al vapore. Ma ammesso che Mulder sia riuscito a sopravvivere, il resto è anche troppo per me. Il punto di impatto è lì, ai piedi dell’agente Scully, si distingue chiaramente. E da lì, parte una serie di impronte verso la vallata. Le osservi da vicino, è inequivocabile. (Skinner si china a terra per osservare le impronte) Mulder correva.
SCULLY: (avvicinandosi ai due uomini) Non le ha lasciate Mulder.
DOGGETT: Non ne sarei tanto sicuro.
SCULLY: Le sarà sembrato lui, ma non era Mulder.
DOGGETT: Le ho già detto che lo conoscevo. Ok, magari solo di sfuggita, ma non era qualcuno che gli somigliava, era Fox Mulder.
SCULLY: Non parlo di una semplice somiglianza, avrebbe ingannato chiunque, forse anche me, ma le dico che non era Mulder. (guarda Skinner, poi di nuovo Doggett) Gliel’accennavo l’altro giorno, tra i fenomeni inspiegabili a cui ho assistito, ho visto qualcosa che sembra un uomo... trasformarsi all’istante in un altro uomo.
DOGGETT: Qualcosa che sembra un uomo, ma che in realtà non è un uomo. (Scully sospira) E allora che cos’è?
SCULLY: Indovini un po’! (e se ne va)
DOGGETT: Se non è un uomo, cosa diavolo è? Le ho fatto una domanda e pretendo una risposta senza troppi misteri.
SCULLY: (si volta esasperata verso Doggett) E’ un alieno.

(Doggett guarda Skinner e poi si volta di nuovo verso Scully.)

SCULLY: (si avvicina) Un eliminatore.
DOGGETT: E chi vorrebbe eliminare, scusi?
SCULLY: Gibson Praise. Per la sua natura in parte aliena. E’ un essere umano anomalo.
DOGGETT: Secondo lei questo eliminatore alieno ha assunto le sembianze di Mulder per togliere di mezzo Gibson?
SCULLY: Trasportandolo a forza sull’astronave, dov’è prigioniero il vero Mulder.
DOGGETT: Sono esterrefatto agente Scully, la credevo immune alle atroci bestialità del suo collega. (e si dirige verso l’auto)
SCULLY: Allora mi fornisca un’altra spiegazione!

(Doggett fa un cenno con una mano e continua ad andare verso l’auto. Scully e Skinner rimangono lì da soli.)

SKINNER: Se le cose stanno davvero come dice lei, se questo eliminatore può assumere le sembianze di Mulder vuol dire che può trasformarsi in chiunque, in lei, in me, in un membro della squadra.
SCULLY: Sì, lo so. Teniamo gli occhi aperti. Dovunque sia Mulder in questo istante se la starà ridendo sotto i baffi.


SCENA 3
SCUOLA DI FLEMINGTOWN


(Davanti alla scuola i professori e gli studenti sono stati radunati tutti all’esterno. Gli agenti dell’FBI li sorvegliano.)

AGENTE UOMO: Non so che pensare, è tutto così strano.
AGENTE MOSLEY: (rivolto a Crane) D’accordo. Arriva.

(Arriva un SUV nero e si ferma davanti alla scuola. Doggett scende.)

DOGGETT: Mulder s’è fatto vivo?
AGENTE CRANE: Qui non l’ha visto nessuno. Ho evacuato la scuola.

(Guardano entrambi verso gli studenti. Una ragazzina, Thea, li osserva.)

DOGGETT: (sottovoce) Non aspettavi altro.
AGENTE CRANE: Scusi?
DOGGETT: Deve essere qui da qualche parte. Perquisiamo di nuovo la scuola!

(All’interno della scuola, l’eliminatore alieno, con le sembianze di Mulder, entra nell’aula di scienze. Si guarda il braccio rotto e con l’altra mano se lo sistema. Assume le sue vere sembianze e, un attimo dopo, Doggett apre la porta ed entra nell’aula.)

DOGGETT: C’è nessuno?

(Doggett vede il preside della scuola che si volta verso di lui.)

DOGGETT: Scusi, credevo che lei fosse... non l’hanno invitata a uscire?

(Il preside annuisce con il capo. Nell’aula entra l’agente Crane.)

AGENTE CRANE: Trovato niente?
DOGGETT: (un po’ sorpreso) No. Cerchiamo ancora.

(Doggett e Crane escono dall’aula. Anche gli altri agenti stanno cercando dappertutto.)

AGENTE #2: Cucina e scantinato! Riferite via radio.
AGENTE #3: In segreteria niente!
AGENTE MOSLEY: Ricevuto! Verificate ancora.

(Skinner e Scully parcheggiano l’auto, scendono e vanno verso la scuola.)

SKINNER: Come avrà fatto Doggett a precederci? Chi l’ha informato che venivamo qui?
SCULLY: Non ne ho idea, ma ha scombussolato una scuola cercando la persona sbagliata.
SKINNER: E intanto Gibson è sparito.
SCULLY: Ha colto la palla al balzo e si è nascosto. E’ pratico della zona, sarà dura ritrovarlo.

(Skinner fa un cenno a Scully di osservare qualcosa. Scully si volta e vede Thea mentre si mette uno zainetto sulle spalle, prende la bicicletta e se ne va verso il deserto. Da una porta esce l’agente Crane che si dirige verso di loro.)

SKINNER: (rivolto a Scully) Non si volti, ci stanno guardando. Vada avanti le copro le spalle.

(Scully e Skinner iniziano a camminare, l’agente Crane li insegue. Quando girano l’angolo della scuola, Skinner gli si para davanti.)

SKINNER: (rivolto a Crane) Mi concede un minuto?

(Thea sta pedalando in mezzo al deserto e Scully la insegue senza farsi vedere. Ad un certo punto perde le sue tracce, ma trova la bicicletta abbandonata a terra. Si guarda attorno, non vede nessuno, ma si accorge che il terreno sotto i suoi piedi è instabile. Si trova sopra una specie di tavola di legno. Osservando meglio, vede una corta in mezzo alla sabbia. La tira e trova una botola nel terreno. All’interno ci sono Gibson e la sua amica Thea.)

GIBSON: Ha sbagliato a venire qui.

GIBSON: Ha sbagliato a venire qui. Perché ci ha seguiti?
SCULLY: Perché voglio proteggerti, Gibson. E’ la verità e tu lo sai. Me lo puoi leggere nel pensiero.
GIBSON: So che quelli hanno preso il suo collega, Mulder. E ora sono tornati per me.
SCULLY: E’ vero, e forse sai anche perché Gibson. Perché sei un essere umano speciale, cercano di portarti via per quello che sei.
THEA: Giuro che non volevo, non mi ero accorta che qualcuno mi seguiva (gli parla facendo i gesti per sordomuti)
GIBSON: La mia amica Thea sa tutto. Ne ho parlato solo con lei a scuola. Dice che anche l’FBI mi sta cercando, e ha paura per me.
SCULLY: Fa bene ad avere paura. Non sappiamo più di chi fidarci.

(Gibson emette un piccolo lamento e si guarda la gamba. Scully sposta uno straccio che Gibson ha messo sulla gamba e vede una grossa ferita.)

GIBSON: Sono inciampato scappando.
SCULLY: Temo che te la sia rotta purtroppo.
GIBSON: Se mi trovano, non torno più, lo so. L’ho sempre saputo.
SCULLY: Cerco un modo per steccartela alla buona, aspetta. La gamba posso bloccartela però (rompe una cassettina di legno adagiata in un angolo del rifugio) c’è bisogno di una macchina per portarti all’ospedale. Sarò di ritorno prima possibile. Sta tranquillo. Ti prometto che non ti succederà nulla di male.
GIBSON: Non è la prima volta che lo promette.


SCENA 4
SCUOLA


(E’ notte. Ci sono le luci dei fari di alcune automobili. Alcuni agenti salgono sulle auto e partono. Doggett è rimasto alla scuola. Un cellulare inizia a suonare. Un agente risponde e gli porge il telefono.)

AGENTE MOSLEY: Pronto? Il condirettore per lei.
DOGGETT: (al telefono) Buonasera, mi dica.
KERSH: Agente Doggett, ho appena ricevuto un rapporto dall’Arizona.
DOGGETT: Cosa dice?
KERSH: Che lei avrebbe rintracciato Mulder.
DOGGETT: L’avrei messa al corrente io stesso, è vero l’ho avvistato però...
KERSH: Come sarebbe a dire avvistato? Che significa? L’ha trovato o no?
DOGGETT: Tutta la squadra è in azione, ho dato ordine di setacciare il territorio via terra e con l’ausilio di elicotteri, stiamo facendo i salti mortali.
KERSH: Sta dicendo che una squadra di agenti scelti dell’FBI ha rintracciato un fuggitivo, e se l’è lasciato scappare allegramente nel bel mezzo del deserto? Come diavolo è successo? (Doggett rimane in silenzio) Doggett è ancora in linea?
DOGGETT: Sì, ho capito la domanda.
KERSH: E allora lo ritrovi all’istante, li faccia tripli i salti mortali.

(Doggett chiude la comunicazione piuttosto avvilito. Skinner lo sta guardando sorridendo. Doggett se la prende.)

DOGGETT: (rivolto a Skinner) C’è poco da sorridere. Se la spassa alle mie spalle.
SKINNER: No. E’ che adesso quadra tutto. Come ha fatto a precederci, a scovare Gibson Praise.
DOGGETT: Non vi ho spiati se è questo che crede.
SKINNER: Lei no, ma ci ha pensato il nuovo condirettore. L’ha usata come pedina nel suo gioco di potere.

(Doggett rimane in silenzio, poi fa cenno a Skinner di appartarsi per poter parlare da soli.)

DOGGETT: La frase a effetto l’ha detta, si spieghi in parole povere.
SKINNER: Volentieri. Lei ha una reputazione immacolata, non scende a compromessi, non molla mai. E’ uno dei migliori agenti dell’FBI, in futuro chiunque la vedrebbe sulla poltrona di Kersh, a meno di non sbiadirle un po’ il curriculum. Può anche scomodare un plotone e duecento elicotteri tanto è inutile, non lo ritroverà mai così. E’ l’approccio sbagliato.
DOGGETT: Qui non è questione di approcci e comunque è il solo che conosco.
SKINNER: Se ha davvero intenzione di ritrovare Mulder guardi in faccia alla realtà. Si fidi di Scully. Ma l’avverto, anche se svelasse il mistero perderebbe lo stesso. Basta una sola parola su navi stellari, su rapimenti alieni o su eliminatori nel rapporto e Kersh la distruggerà. E’ questo il suo scopo finale.

(Doggett rimane in silenzio.)

DOGGETT: (rivolto ai suoi agenti) Avete visto l’agente Scully? Rintracciatemela!
AGENTE MOSLEY: (alla radio) Chi si trova vicino all’agente Scully le passi la radio. Rintracciate l’agente Scully. Qualcuno ha visto l’agente Scully? Qualcuno sa dove si trova?

(All’interno della scuola, nel dormitorio, gli agenti cercano Scully. L’agente Landau vede entrare l’agente Crane da una porta. Continua a guardarsi ancora attorno. Si volta di nuovo verso Crane, ma stavolta ha davanti Scully.)

AGENTE LANDAU: Sono Landau, è qui.

(Fuori, Skinner, Doggett e l’agente Mosley, ricevono la segnalazione di Landau, ma vedono Scully venire verso di loro.)

AGENTE MOSLEY: E quella chi è?

(Skinner e Doggett si voltano verso Scully.)

AGENTE LANDAU: (alla radio) Ripeto, l’ho localizzata.
SCULLY: (rivolta ai tre uomini che la guardano) Che c’è?
DOGGETT: (rivolto a Mosley) Mi passi la radio. (alla radio) Scully è con lei?
AGENTE LANDAU: Sì, sono a due passi da lei.
SCULLY: Da chi? Da me? Dove?
DOGGETT: (alla radio) Posizione, dove vi trovate?
AGENTE LANDAU: Edificio centrale. Nel dormitorio.
SCULLY: (rivolta a Doggett) Gli dica di trattenerla, non deve perderla di vista!
DOGGETT: (alla radio) La trattenga! Stiamo arrivando!

(Scully corre verso la scuola seguita da Doggett. Nel frattempo, la “Scully” dentro al dormitorio sta per andarsene e l’agente Landau tenta di fermarla.)

AGENTE LANDAU: Agente Scully!

(Lei si volta e lo prende saldamente per il collo strangolandolo con le dita. In quel momento Scully, seguita da Doggett, Skinner e Mosley, entrano nel dormitorio.)

SCULLY: Lascialo!

(L’eliminatore con le sembianze di Scully lascia Landau e tenta di scappare. Scully lo insegue e cerca di non perderlo di vista.)

SCULLY: Eccola lì! La vedete?

(Scully, Doggett, Skinner e gli altri agenti continuano l’inseguimento. Scully ad un tratto si ritrova davanti ad uno specchio, in fondo al dormitorio, vede la sua immagine riflessa e si spaventa. Dopo un istante, l’agente Crane arriva correndo dal lato della parete su cui è sistemato lo specchio.)

SCULLY: Dov’è finita? L’ha vista?
AGENTE CRANE: No.
SCULLY: Come sarebbe, è scappata qui! L’ho vista! (rivolta a Doggett) E l’ha vista anche lei!

(Doggett rimane in silenzio. Scully corre verso l’agente Landau, che è a terra con la gola ferita. Gli si avvicina per provare a medicarlo.)

SCULLY: Agente? Riesce a respirare?

(Landau, appena vede Scully si spaventa a morte.)

SCULLY: Ha paura di me. Certo, crede che sia stata io. (si alza e si volta verso Doggett) Le sembra possibile? Si è trasformata in uno di noi.

(Scully guarda tutti in faccia, Doggett, Skinner, Mosley e gli altri agenti. Dopo alcuni istanti, Doggett se ne va. Ad un tratto si vede una mano con le dita insanguinate. Thea lo ha visto e lo ha riconosciuto. E’ l’agente Crane. Thea esce dalla stanza.)


SCENA 5
ASTRONAVE


(E’ sempre notte. Nel deserto, l’astronave è sempre nascosta dietro al muro che la rende invisibile. Mulder è ancora bloccato sulla stessa sedia, con il viso tenuto fermo dai ferri che gli tirano le guance. C’è una leggera luce blu e si intravedono delle ombre passare avanti e indietro. Mulder apre gli occhi.)

(Gibson Praise si sveglia di soprassalto nel suo rifugio.)

GIBSON: Mulder!


SCENA 6
SCUOLA


(Arriva un’ambulanza a sirene spiegate e carica l’agente Landau. Doggett, in disparte, guarda caricare l’uomo. Scully è dietro di lui ed osserva la scena, poi si volta e se ne va. Doggett la vede andarsene. Scully va verso la macchina, apre lo sportello ma Skinner la raggiunge.)

SKINNER: Scully! Dove va?

(Scully lo ignora, entra in macchina e chiude lo sportello con la sicura. Skinner arriva di fianco al finestrino. Scully cerca le chiavi, ma non ci sono.)

SKINNER: Agente Scully. (le mostra le chiavi) Scenda, senza storie.

(Scully lo guarda, passa sul posto del passeggero e scende dall’altro lato dell’auto.)

SKINNER: Scully!
SCULLY: Chi è lei?
SKINNER: Come chi sono?

(Scully tira fuori la sua pistola e la punta verso Skinner che contemporaneamente fa la stessa cosa.)

SCULLY: Butti la pistola e si volti lentamente!
SKINNER: Non faccia sciocchezze!
SCULLY: (gridando) Si volti le ho detto! So come funziona! Un colpo dritto alla base del collo.
SKINNER: Scully! Sta puntando la pistola contro un amico.
SCULLY: Si volti all’istante, o mi lascerà concludere che lei non è il vero Skinner.
SKINNER: Mi guardi per la miseria! Sono io!

(Rimangono per qualche istante in silenzio, ognuno con la pistola puntata verso l’altro. Alla fine Skinner abbassa l’arma e si volta.)

SKINNER: Posso dimostrarlo. (Scully gli si avvicina sempre puntandogli la pistola) Sono l’unico a conoscere il suo segreto.
SCULLY: D’accordo. Sentiamo.
SKINNER: Me lo dica lei. Magari non è la vera Scully.

(Skinner si volta velocemente e disarma Scully. Lei è spaventata, ma capisce che lui è il vero Skinner.)

SKINNER: Le assicuro che è la prima volta che minaccio una donna incinta, la prego di non costringermi più! (le restituisce la pistola) Abbiamo travalicato ogni limite.
SCULLY: No. Tutt’altro semmai. C’è ancora molto da travalicare. Sia gentile, mi dia le chiavi.
SKINNER: Perché cos’ha in mente?
SCULLY: Non capisce che ci siamo lasciati impantanare qui, dai vertici dell’FBI, da John Doggett, dal dubbio, dal sospetto, dalla diffidenza! Non resto più alla finestra a guardare, ora voglio fare a modo mio.
SKINNER: Lei mi ha detto che Mulder si sarebbe opposto, che non mi avrebbe permesso di rovinarmi la carriera, se ne rammenta? Cosa avrebbe consigliato a lei? Per la miseria, lei ha molto più da perdere Scully.
SCULLY: (con la voce rotta dal pianto) Non riesco ad accettare la possibilità che non torni più.
SKINNER: Non è detto, può anche darsi che si rifaccia vivo all’improvviso.
SCULLY: Mi ascolti, abbiamo una speranza, la sola che ci resta, e ci aspetta lì fra le dune del deserto. E’ Gibson Praise, ma dobbiamo raggiungerlo per primi.
SKINNER: Guido io, salga in macchina.

(Scully e Skinner salgono in auto e partono. Thea li guarda allontanarsi dal parcheggio. Più tardi, i due raggiungono il luogo dove Gibson si nasconde. Scendono dall’auto e vanno a cercarlo nel suo rifugio, ma lui non c’è.)

SCULLY: Gibson!?
SKINNER: Qui non lo vedo.
SCULLY: Com’è possibile? Gli avevo detto di non muoversi. Gibson! Laggiù.

(Corrono verso Gibson e lo trovano seduto su una roccia che guarda all’orizzonte.)

SCULLY: Gibson. Perché sei uscito? Non sentivi che ti chiamavo?
GIBSON: E’ qui. E’ vicinissimo. (Scully guarda verso il deserto. Gibson guarda Scully.)
SCULLY: Chi è vicinissimo? (tocca la fronte di Gibson)
GIBSON: Mulder. Lo sento, è qui.
SCULLY: (rivolta a Skinner) Scotta, ha la febbre altissima. La ferita ha fatto infezione.
SKINNER: Non c’è tempo da perdere, corriamo in ospedale.
GIBSON: (rivolto a Scully) La verità è dietro l’angolo.

(us La battuta in lingua originale è "You're so close now" che significa "Sei così vicina adesso".)

(Scully lo guarda sconvolta. Skinner lo prende in braccio e lo porta verso l’auto.)

SKINNER: Andiamo. Braccio intorno al collo, reggiti.

(Skinner si avvia con Gibson in braccio, ma Scully rimane ferma e si guarda intorno.)

SKINNER: Agente Scully?
SCULLY: Vi raggiungo in ospedale.
SKINNER: Come sarebbe a dire?

(us Le ultime due battute in lingua originale sono le seguenti "SCULLY: You take him to the hospital. SKINNER: What about you?" che significano "SCULLY: Lo porti all'ospedale. SKINNER: E lei?".)

(Scully non risponde. Skinner va verso l’auto.)


SCENA 7
CENTRO MEDICO REGIONALE MacLAREN
12:48 AM


(Skinner arriva all’ospedale. Entra con Gibson in braccio. Due infermieri stanno parlando tra di loro.)

INFERMIERA: (rivolta ad un altro infermiere) Il turno delle due è scoperto, ti devi trattenere almeno...
SKINNER: Una barella! Il ragazzo ha una brutta ferita alla gamba.

(Più tardi Gibson sta dormendo nel suo letto d’ospedale. Skinner è di fianco a lui. Ad un tratto il ragazzo si sveglia di soprassalto, terrorizzato,)

SKINNER: Che c’è? Sei al sicuro, in ospedale.

(Gibson cerca di alzarsi, nei suoi occhi c’è il panico. Guarda verso il corridoio. Skinner lo rassicura.)

SKINNER: Sta tranquillo, rilassati. Rilassati.

(Skinner si volta verso la porta e vede Thea, ma in realtà non è Thea. La ragazza entra e chiude la porta.)


SCENA 8
DESERTO


(E’ notte. Scully cammina da sola, nel deserto, facendosi luce con la sua torcia.)

SCULLY: Mulder! Mulder!!!

(Scully non si dà pace, è disperata, ma non riceve alcuna risposta. Si guarda attorno, ma c’è solo il nulla. E’ sola. Ad un tratto vede una luce brillare in cielo. Guarda in alto e osserva la luce.)

SCULLY: Oh mio Dio...

(Scully continua ad osservare la luce nel cielo. Ad un tratto, un grande fascio di luce la illumina dall’alto. Lei è ferma immobile, come in attesa. La luce le si avvicina e smuove l’aria, ma purtroppo si tratta solo di un elicottero. Il velivolo atterra a poca distanza da lei e Scully vede scendere Doggett.)

SCULLY: Per essere uno che giura di non seguirmi ci incontriamo un po’ troppo spesso!
DOGGETT: E’ sempre sul luogo delle indagini.
SCULLY: E secondo lei che significa? Che sono matta o che magari ho ragione?
DOGGETT: A vagare nel deserto nel cuore della notte? Se le sembra normale!
SCULLY: Sa perché si ostina a cercare Mulder ignorando ogni mio suggerimento? Perché ha paura che io abbia ragione!
DOGGETT: Io non ho paura di un accidente! Mi spiace solo che Mulder l’abbia trascinata nel suo delirio mentale.
SCULLY: Le è sembrato un delirio mentale quello che ha visto oggi? Mi dia una spiegazione plausibile se ci riesce!
DOGGETT: E lei mi tolga una curiosità se ci riesce. Se stasera avesse avvistato Mulder, o quell’eliminatore o una nave spaziale aliena che avrebbe fatto da sola?
SCULLY: Quello che avrebbe fatto anche Mulder, scegliere la soluzione più logica.

(us La battuta di Scully in lingua originale è la seguente "I know what Agent Mulder would do. He'd do whatever it took." che significa "So cosa avrebbe fatto l'agente Mulder. Avrebbe fatto tutto ciò che era necessario.")

DOGGETT: Cioè mentire? Mi avrebbe detto altre bugie? Fregandosene dei miei ordini come ha fatto da quando mi hanno assegnato al caso! E’ questa la soluzione più logica?
SCULLY: E’ ripagarla con la sua stessa moneta.
DOGGETT: Ma per favore! Ha rintracciato il ragazzo e non mi ha detto una parola, perché?
SCULLY: Quale ragazzo? Io non vedo nessun ragazzo!
DOGGETT: La smetta con le bugie! L’avete raggiunto qui e Skinner l’ha portato di corsa all’ospedale.
SCULLY: E a lei chi diavolo l’ha detto?
DOGGETT: L’unica certezza che ho acquisito in questo caso è che l’agente Mulder vuole togliere di mezzo Gibson Praise, del perché non ne ho la minima idea, ma quando si farà vivo i miei uomini lo aspetteranno a braccia aperte!
SCULLY: I suoi uomini hanno seguito il vicedirettore Skinner?

(Scully sospira esasperata. Si volta e va verso l’elicottero. Doggett la segue.)

DOGGETT: Aspetti, dove va? Che s’è messa in testa adesso?
SCULLY: Ha mandato i suoi uomini all’ospedale?
DOGGETTA: Procedura standard. Controllano tutte le persone in ingresso e in uscita.
SCULLY: E chi diavolo le garantisce che quelli siano davvero i suoi uomini?!

(Doggett segue Scully e salgono sull’elicottero. Proprio a due passi da loro, vediamo il muro invisibile che nasconde l’astronave. Mulder è ancora bloccato sulla sedia, pienamente cosciente, e inizia a chiamare Scully.)

MULDER: Scully! Scully!


SCENA 9
OSPEDALE


(Scully e Doggett entrano. Gli altri agenti sono nella sala d’aspetto.)

SCULLY: Dov’è il ragazzo?
AGENTE CRANE: In fondo al corridoio, c’è Skinner con lui.
SCULLY: L’avete verificato?
AGENTE MOSLEY: Da quella stanza non è entrato ne uscito nessuno tranne l’infermiera per le medicazioni ogni venti minuti. Tutto regolare.
AGENTE CRANE: Nell’edificio ci sono solo pazienti e personale in servizio, non ci resta che aspettare Mulder.
SCULLY: E più passa il tempo più Gibson è in pericolo. E’ troppo esposto.
AGENTE MOSLEY: Non c’è sfuggito niente agente Scully. Non ci sfugge mai niente.
SCULLY: Ne è convinto anche lei Doggett?

(Doggett osserva Scully in silenzio, poi apre la porta e percorre il corridoio per raggiungere la stanza di Gibson. Scully lo segue, e estrae la sua pistola.)

SCULLY: Se qualcuno le salta alla gola tranquillo, la copro io.
DOGGETT: (bussa alla porta) Vicedirettore? (bussa di nuovo) Sono John Doggett. (apre la porta e la stanza è vuota) Ma che diavolo significa? (rivolto agli agenti) Ma dico? Dormite in piedi???

(Scully corre via.)

SCULLY: (rivolta agli altri agenti) La stanza è vuota, contenti?
MOSLEY: (rivolto a Doggett) Giuro che non ci siamo mossi da qui!

(Scully inizia a controllare tutte le stanze in cerca di Gibson.)

SCULLY: Signori, cerco un paziente, un dodicenne, con una gamba fratturata, è probabile che sia ancora nell’edificio.

(Anche gli altri agenti cercano Gibson. Sono sempre nella sua stanza.)

DOGGETT: La finestra non si apre nemmeno, ma porca miseria come sono usciti se non sono passati dalla porta?!

(Si sentono dei rumori provenire dal soffitto e Doggett alza la testa verso la sorgente di quei rumori. Intanto Scully continua ad aprire delle porte in cerca di Gibson. Ad un tratto si apre una porta e sulla soglia c’è Skinner.)

SKINNER: (sussurra) Agente Scully!

(Scully, spaventata si volta e gli punta la pistola.)

SKINNER: Tranquilla siamo qui. Tutti e due.
SCULLY: Come avete fatto? Come siete usciti dalla stanza?
SKINNER: Attraverso il controsoffitto. Per la miseria, non possiamo fidarci di nessuno!
SCULLY: Lui dov’è?
SKINNER: Qui, venga. Se quelli lo trovano è spacciato!

(Scully è sospettosa. Non si fida. Intanto Doggett, nella stanza del ragazzo, sale su una sedia e controlla il controsoffitto. Illumina con una torcia e vede il vero vicedirettore Skinner a terra con delle grosse bruciature agli occhi.)

(Scully, lentamente cerca di vedere se è Gibson è veramente nella stanza, come dice Skinner. Vede il riflesso del bambino dalla finestra. Lui sta scuotendo la testa e le sta dicendo “no”. A quel punto l’eliminatore disarma Scully, la prende per il collo e la lancia nella stanza di peso. Scully va a sbattere violentemente contro una armadio dei medicinali con gli sportelli di vetro. Gibson scappa correndo e distrae per un attimo l’eliminatore. Scully raccoglie la sua pistola, spara un colpo alla base del collo dell’eliminatore ed un liquido verde fuoriesce dalla ferita.)

(Nel corridoio gli agenti la stanno cercando con le pistole in mano. Doggett la chiama.)

DOGGETT: Agente Scully!

(Nell’altra stanza Scully si stende a terra, ferita. L’uomo dalle fattezze di Skinner giace a terra. Si trasforma nel vero eliminatore alieno e si dissolve in un liquido verde. Gibson è in piedi e guarda anche lui l’alieno dissolversi. Doggett apre la porta ed entra. Vede Scully stesa a terra.)

DOGGETT: (rivolto agli agenti) Correte a chiamare un medico!

(Doggett avanza verso Scully. Mette i piedi sul liquido verde. Lo guarda, ma ormai è soltanto una macchia sul pavimento. Si avvicina a Scully, che è sempre a terra e sta piangendo, e la mette seduta.)

DOGGETT: (rivolto agli agenti, irritato) Cercate un medico, per la miseria!

(Gli agenti eseguono l’ordine di Doggett. Scully si copre il volto con la mano e continua a piangere tra le braccia di Doggett. Gibson è in piedi dietro a loro ed osserva la scena.)


SCENA 10
QUARTIER GENERALE FBI
WASHINGTON, D.C.


(Doggett è nell’ufficio di Kersh. Kersh sta guardando alcune foto del caso, il liquido verde e gli occhi bruciati di Skinner.)

KERSH: E’ una fortuna che l’incidente sia avvenuto fra le mura di un ospedale.
DOGGETT: Una fortuna, altroché.
KERSH: Immagino che quella poltiglia verde fosse frutto di sostanze chimiche rovesciate e mischiate accidentalmente.
DOGGETT: Gli esami di laboratorio non l’hanno ancora accertato.
KERSH: Mi sembra che di cose incerte ce ne siano parecchie, a cominciare da dove può essere Mulder. Ma alcune delle sue annotazioni, tipo “un uomo precipita da cinquanta metri e sparisce correndo” oppure “ un membro della squadra è aggredito da un individuo non identificato che svanisce come neve al sole” sembra di essere alle prese con un pessimo racconto di fantascienza.
DOGGETT: Sembra di essere alle prese con un X-File. Ma lei sapeva che sarebbe finita così quando mi ha assegnato il caso.
KERSH: Le faccio io le domande, John. Il suo ruolo è limitarsi a fornire risposte. (gli porge il fascicolo) Non si faccia più vedere finché non ne avrà.


SCENA 11
OSPEDALE


(Scully è nella sua stanza di ospedale. Sta dormendo. Qualcuno le mette un biglietto di augurio di pronta guarigione tra le mani. E’ Doggett, che le si siede accanto. Scully si sveglia e lo guarda.)

DOGGETT: Mio padre diceva che non conta chi vince o chi perde. Conta solo chi prende la batosta peggiore.
SCULLY: Voleva strapparmi un sorriso?
DOGGETT: Volevo rincuorarla. Anche se non ho potuto vedere chi l’ha ridotta così.
SCULLY: E non lo vedrà mai. Le sembra ancora incredibile?
DOGGETT: La cosa davvero incredibile è che la trattengano qui così a lungo.
SCULLY: Mancano ancora tre o quattro esami. Controlli approfonditi.
DOGGETT: Comunque le ho portato il quadro della situazione. Skinner sta molto meglio, si è stabilizzato. La diagnosi non è ancora completa e si profila una lunga convalescenza. Il che vale anche per l’agente Landau. Gibson Praise è sotto custodia statale, ma l’ho inserito nel programma di protezione come immaginavo avrebbe deciso lei.
SCULLY: Cosa è venuto a fare, agente Doggett?
DOGGETT: Le ho portato il quadro della situazione.
SCULLY: Perché? Non è compito suo.
DOGGETT: Lo avrei fatto comunque, ma in veste meno ufficiale. Ieri sono stato assegnato agli X-Files.

(Scully lo guarda incredula. Doggett va verso la porta per uscire, ma prima si volta di nuovo verso di lei.)

DOGGETT: So che il nostro approccio è molto diverso, ma lo ritroverò, agente Scully.

(Scully non dice una parola. Nel frattempo, sull’astronave, Mulder giace ancora bloccato sulla sedia. Sembra incosciente. Attorno a lui appaiono sei uomini, tutti con le sembianze dell’eliminatore alieno.)


Trascrizione effettuata da DanaScully


Flemington School for the Deaf - Arizona

FBI Headquarters - Washington, D.C.

MacLaren Regional Medical Center


Per ulteriori informazioni sugli eventi accaduti in questo episodio consulta la timeline di questa stagione
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IN BREVE

[Scully] Non riesco ad accettare la possibilità che non torni più.
[Skinner] Non è detto, può anche darsi che si rifaccia vivo all'improvviso.

[Doggett] Le ho portato il quadro della situazione.
[Scully] Perché? Non è compito suo.
[Doggett] Lo avrei fatto comunque, ma in veste meno ufficiale. Ieri sono stato assegnato agli X-Files.


 
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