Roma Fiction Fest - Il racconto di Arianna

Roma Fiction Fest - Gillian Anderson La nostra avventura al Roma Fiction Fest non poteva essere trattata qui nel sito con “solo” un articolo, un paio di gallerie fotografiche (foto ufficiali e fatte da noi) ed un video.

Infatti, come promesso qualche giorno fa, oggi pubblichiamo il primo dei due racconti scritto da uno degli utenti “storici” di “Beyond the Sea” riguardo l’incredibile giornata che abbiamo vissuto a Roma.

Chi scrive è Arianna, per tutti arirossa, bolognese d.o.c. e shipper della prima ora che ha scelto di raccontare il “suo” Roma Fiction Fest in questo modo...
 
Qualche giorno fa la sottoscritta ha celebrato con frittura mista e peperonata il suo ritorno al cibo solido. Era infatti dal 24 agosto 2012 ore 18 - giorno in cui la “webba Fra” mi comunicò con un sobrio “PORCA P*****A” la notizia di Gillian a Roma - che dall’ansia mi nutrivo con omogeneizzati e pappine per neonati con problemi digestivi. Sapete com’è, non capita certo tutti i giorni di respirare lo stesso ossigeno e condividere il medesimo microclima con la persona che veneri da 20 anni per un’intera giornata. Son cose che lasciano il segno. A me ha lasciato con tre paia di jeans con una taglia in più, una nuova dieta dimagrante “diventa anche tu un’acciuga in attesa del tuo idolo” che mi renderà presto miliardaria (soldi che verranno per buona parte devoluti al finanziamento di XF3), una difficoltà di linguaggio che sfiora la dislessia ed un sorriso ebete che non mi abbandona mai (stavo pensando di presentarmi ai provini per interpretare Joker nel prossimo Batman. Fra?? Non mi rubare l’idea!!!)

Se dovessi scegliere un titolo per riassumere l’esperienza vissuta al Roma Fiction Fest 2012 sarebbe “LA GIORNATA DELLE PRIME VOLTE” (Sottotitolo: “Io amo la Gilly”). Se dovessi raccontarla in poche parole (aehm..) la descriverei più o meno così:

- Prima volta che incontro dal vivo Gillian Anderson
Dopo aver skippato per sfiga o impegni vari eventi quali premiere di IWTB, GA a teatro a Londra con “A Doll’s House”, Comic Con di Londra... nemmeno l’armaggeddon mi avrebbe fermata dall’assistere al miracolo di godermela sotto le stelle di Roma. Stelle… ’nsomma... nuvoloni!!!. Tutto ciò ha comportato come conseguenza un calderone di sottocategorie di prime volte:

- Prima volta che mi perdo 90-esimo minuto dopo che il Bologna ricopre l’avversario con una gragnuola di goal
Nemmeno 24 ore mi avrebbero separato dall’incontro del secolo e l’unica cosa che mi sentivo in grado di fare era spedire un sms ai miei amici celebrando la doppietta di Gilardino. Peccato che ai loro occhi è apparso un emblematico “GRANDE GILLY” anziché “GILA”. No, non ero certo nelle condizioni mentali per sopportare la moviola di Carlo Longhi.

- Prima volta che vedo la mia amica Francesca scolarsi due bicchieri di Prosecco stile Charles Bukowsky in *Compagno di sbronze*
Prima di allora la bevanda più alcolica che le avessi mai visto trangugiare consisteva in una Coca Cola Media Light con ghiaccio - giusto per farvi capire che l’idea di pianificare, regalare e consegnare “face-to-face” davanti a pochi intimi un portachiavi dell’Apollo 11 a Gillian Anderson non è roba per astemi.

- Prima volta che abbandono una birra media praticamente intatta sul tavolino di un bar e che contemporaneamente scendo sotto gli otto secondi nei 100 metri ad ostacoli.
Datemi Gillian Anderson che inaspettatamente e con disinvoltura entra nell’Auditorium alle due di pomeriggio, datemi un “aaaaahhhhhhhèleilariconoscodalcapelloooooooo” come segnale di Start e Usain Bolt è presto storia.
(Rio 2016 sto arrivando)

- Prima volta che vedo il nostro Miracle Man con la classica PANIC FACE
*Ahò!! Chessaràmai!!! E’ sempre un essere umano* queste poche parole pronunciate con spavalderia solo poche ore prima, devono essergli rimbombate nel cervello tipo tamburo mentre alle 15:17 del giorno primo ottobre si dirigeva là, verso il tramonto ed oltre dove ad attenderlo ci sarebbero stati il paio di occhi azzurri più amati della storia della tv. (nota a margine, è sopravvissuto)

- Prima volta che rimango letteralmente senza parole
Chi mi conosce sa che solitamente soffro di logorrea galoppante. TRANNE quando si tratta di parlare con esseri sovrannaturali. Me prende l’angoscia, me prende... Mentre Gill si avvicinava a me sul pink carpet avevo due possibilità:
1) provare a sproloquiare qualcosa in aramaico antico - unica lingua in sintonia con il mio stato mentale al limite della visione mistica
2) passarle la foto da autografare (gentilmente elargita da Silvia, insieme al pennarello. Sì, perché nella trance agonistica che mi attanagliava già, era molto che mi fossi ricordata di portare a Roma le mutande di ricambio) e ringraziarla con un lamento tipo “ngh”.
Credo purtroppo mi sia uscito il secondo. Sono sicura che Mario, il mio cane, avrebbe saputo dire di meglio.

- Prima volta che sento la risata alla Gillian (la mitica gilly’s giggle) dal vivo
Se qualcuno prima dell’1 ottobre 2012 (by the way, la proclamiamo festa nazionale?? Chiamo Napolitano?) mi avesse detto che la webba di “Beyond the Sea” sarebbe riuscita a far sghignazzare la Gilly come solo "Doppia D" sa fare, ed in mia presenza, pregiuntabacco ed acciderbolina, lo avrei riempito di legnate sottolineando ad ogni pugno che non si scherza coi sentimenti. Invece tutto ciò è accaduto. C’è chi ha assistito allo sbarco sulla luna in diretta tv. Io ero presente durante una risata di Gilly. L’Apollo 11 come anello di congiunzione astrale. Gente, sono nella storia!!

- Prima volta che mi innamoro di una donna
Perché regà, sfido chiunque, CHIUNQUE, a non rimanere letteralmente abbagliato da cotanta bellezza, eleganza e stile in versione mignon. In molti mi avevano avvisata che dal vivo era ‘na roba da rimanerci secchi. E’ davvero da rimanerci secchi?? Decisamente. Roba da turbare e stravolgere anche gli ormoni femminili?? ‘A voja!! E’ la tua risposta definitiva?? L’accendiamo? Sì, l’accendiamo.

Ed ecco qui conclusa la mia versione dei fatti. La mia prima fatica giornalistica (OPS!! Un’altra prima volta). Sento che sarà l’inizio di una sfolgorante carriera. (Già mi vedo reporter d’assalto per il giornalino del manicomio).

Vorrei dedicare codesto pezzo a tutti coloro i quali hanno condiviso con me questa esperienza “al di là del tempo e dello spazio”. Sia la vecchia guardia di BTS, gente che conosco da tempo, considero amica e con la quale dividerò la camera in rehab; sia le nuove leve “piccoli folli crescono” che ho incontrato per la prima volta in questa occasione, ma anche a chi, per svariate ragioni non ha potuto essere dei nostri e la cui mancanza si è fatta sentire (quanto avrei voluto sclerare anche con voi girls!!). Ma soprattutto ringrazio LEI perché nemmeno nelle più rosee delle previsioni mi sarei aspettata di incontrare la Gillian più bella, luminosa e solare che si fosse mai vista.
Lasciatemi concludere con un francesismo: “CHE C**O RAGAZZI!!! :DD”

Qui Ari da “Cavalli e Segugi”, redazione di Bologna. A te la palla Fra.
 

 



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