- Alla redazione del Roma Fiction Fest, per aver reso possibile tutto quello che leggerete di seguito
- Alla redazione di “Cavalli e Segugi” (così come ci siamo scherzosamente rinominati), ossia il nostro mitico staff, che ha condiviso con me ansie, dolori, ma soprattutto gioie di tutto quello che è stato
- A tutti voi philes incontrati a Roma, per aver condiviso con noi questa ennesima incredibile avventura
E adesso, proviamo a raccontare la nostra storia.
Da Como alla Sicilia, passando per Perugia e Grosseto, ma senza dimenticare Roma, i philes sono accorsi nella capitale da tutta Italia per non perdersi la partecipazione di Gillian Anderson al Fiction Fest.
Uno scricciolo di donna, che “spaventa” e sorprende i fans nel pomeriggio di lunedì quando, a sorpresa, decide di interrompere l’attività stampa in cui è stata impegnata tutto il giorno, per uscire e venire a salutare i ragazzi che stazionano nei corridoi dell’Auditorium da quando l’hanno vista entrare. La scena, a ripensarci, ha un qualcosa di grottesco. Mentre Gillian avanza, i fans arretrano quasi timorosi, finché non è lei a rompere il ghiaccio e chiedere se qualcuno vuole un autografo.
Quando si presenta qualche ora dopo sul pink carpet del festival, lo “scricciolo” del pomeriggio ha lasciato il posto ad un “gigante” di donna che domina la passerella senza alcuna esitazione. Elegante, bellissima e sicura di sé, Gillian non si sottrae ai fotografi e soprattutto ai fans che la invocano al di là delle transenne. Autografi, foto, interviste, poi ancora autografi e foto fino ad arrivare all’area dedicata al photocall per le foto ufficiali.
L’incredibile però, per noi, deve ancora arrivare. Sì, perché grazie all’impegno e al lavoro della redazione del festival, un ristretto gruppo di philes ha un appuntamento con Gillian, una sorta di “meet & greet”, come lo chiamano gli americani.
Gillian è entusiasta di incontrare i fans italiani, almeno quanto noi lo siamo di incontrare lei. Le facciamo leggere il biglietto, firmato da tutti gli iscritti a “Beyond the Sea”, a corredo del piccolo dono che le avevamo portato. Quando apre il nostro regalo, la sua reazione non lascia spazio ad alcun dubbio: Gillian riconosce il medaglione dell’Apollo 11 e si ricorda di quell’unico regalo di Mulder a Scully. La conversazione con lei ha un ché di surreale, Gillian ci mette talmente a nostro agio che sembra davvero di parlare con una vecchia amica, tanto che la scena verrà definita in seguito, da qualcuno dei presenti, come “epica”.
Ma la serata non è ancora finita. Quando Steve Della Casa, padrone di casa del Fiction Fest, annuncia Gillian sul palco dell’Auditorium, l’applauso e l’accoglienza del pubblico della Sala Petrassi (i cui biglietti sono andati esauriti fin dal pomeriggio) danno l’idea dell’enorme affetto del pubblico italiano nei suoi confronti.
Dopo la consegna del premio “Artistic Excellence Award”, Gillian lascia il palco e ci saluta per l’ultima volta. Le emozioni palpabili che scorrono ancora forti tra i presenti fanno da cornice all’inizio della proiezione, in anteprima per l’Italia, del primo episodio di “Great Expectations”, adattamento dell’omonimo romanzo di Dickens in cui Gillian Anderson veste i panni di Miss Havisham.
A fine serata ci ritroviamo, increduli e con l’adrenalina che scorre ancora nelle vene, al bar dell’Auditorium, per festeggiare e condividere i nostri racconti.
Ed è proprio perché questi racconti meritano di essere condivisi che nei prossimi giorni pubblicheremo qui sul nostro sito altri interventi di due fortunati philes che erano lì con noi.
Grazie ancora a tutti per la bella avventura passata insieme!
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