SCULLY: Salve Mulder. Sono Dana Scully, lavoreremo insieme.
MULDER: Sto diventando importante, mi hanno addirittura assegnato un aiuto. A chi hai pestato i piedi per finire così in basso, Scully?
E’ così che si incontrano per la prima volta due personaggi che hanno fatto la storia della televisione. Nella realtà di X-Files correva l’anno 1992, 6 Marzo. Esattamente vent’anni fa.
Il primo dialogo tra Mulder e Scully è da leggenda. Un’introduzione perfetta che ci presenta questi due personaggi che rivoluzioneranno, a loro modo, il concetto di “coppia televisiva” e di “relazione tra colleghi”. Una giovanissima Dana Scully, medico che ripone una fiducia totale nella scienza per spiegare tutto quello che avviene attorno a lei, si scontra fin dalle prime battute con un altrettanto giovanissimo, e sfrontato, Fox Mulder, che lavora alla sua scrivania con le maniche della camicia arrotolate e la cravatta allentata.
Lei ha riscritto Einstein nella sua tesi. Lui si è procurato la sua tesi, l’ha letta, ma la liquida con un “nel mio lavoro trovo raramente applicate le leggi della fisica” sul quale Scully si irrigidisce all’istante. Mulder non le dà il tempo di replicare ed inizia subito ad illustrarle il caso di una ragazza trovata morta in circostanze e per cause misteriose.
Quella che segue è una scena che nel corso degli anni vedremo centinaia e centinaia di volte, un botta e risposta serrato tra Mulder e Scully, lui che espone le sue teorie fuori dal comune e lei ancorata saldamente alle sue conoscenze scientifiche (che sembrano avere pochi limiti). Seguire i due agenti in dialoghi come questo, mentre trattano gli argomenti più disparati e discutono a suon di citazioni scientifiche o di fenomeni paranormali, non è semplice per chi li ascolta (non lo è per il pubblico, ma neppure per gli altri agenti loro pari che via via si trovano a contatto con loro).
Grazie al grande lavoro degli autori, di Chris Carter su tutti, la sintonia tra questi due personaggi è perfetta fin dalle prime battute.
Nell’episodio pilota nessuno dei due sembra disposto a cedere nei confronti dell’altro, pur mantenendo il rispetto per l’opinione altrui, ma sappiamo che non sarà così per sempre. Da quel 6 marzo in poi, Mulder e Scully crescono, si avvicinano e instaurano tra loro un rapporto che sfugge a qualsiasi definizione. Scully ammorbidisce la sua visione e apre la mente ad altre possibilità, Mulder dal canto suo impara a non saltare a conclusioni affrettate che non abbiano il benché minimo riscontro dal punto di vista scientifico. E’ un viaggio appassionante quello che coinvolge Mulder e Scully, forse è davvero questo “viaggio” il punto di forza di tutta la serie, che ci porta, vent’anni dopo, sempre qui a parlarne con lo stesso entusiasmo, ma anche con un pizzico di malinconia. Sì, perché diciamolo, Mulder e Scully vantano tanti cloni e tentativi di replica, ma mai nessuno fino a questo momento è riuscito ad eguagliare questi due personaggi.
SCULLY: Quello che trovo fantasioso è accettare l’idea che esistano delle risposte al di là della realtà della scienza. La scienza offre tutte le risposte, basta sapere dove cercare.
MULDER: Mi congratulo con te, sei una perfetta agente dell’FBI. Ci vediamo domattina, Scully, sul presto. Partiamo per il plausibile stato dell'Oregon alle otto in punto.
Il sorriso di Scully alla fine di questa scena è un po’ lo specchio del nostro in qualità di pubblico. Così come Mulder è riuscito a conquistare lei, noi siamo stati altrettanto conquistati da entrambi fin dal loro primo incontro.
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