Ho dibattuto un po’ con me stessa sull’opportunità di chiedere qualcosa a Babbo Natale quest’anno, ma alla fine ho deciso che no, per quanto mi riguarda i mesi passati hanno rappresentato uno dei regali più belli che potessi ricevere.
Abbiamo occupato la prima parte di questo 2018 nel modo migliore che possa esserci per ogni fan della serie: guardare Mulder e Scully in tv e discutere insieme nei successivi sette giorni di ciò che avevamo visto. Non avevamo mai avuto l’opportunità di farlo, non in questa misura, neanche all’apice del successo della serie negli anni ’90 perché allora, nel bene o nel male, mancavano gli strumenti tecnologici.
Questa è un’esperienza che, al termine dell’undicesima stagione, magari in misure differenti, è venuta a mancare un po’ a tutti noi. Ed è per questo motivo, infatti, che dopo qualche mese abbiamo lanciato il nostro rewatch di X-Files, perché senza la nostra serie tv preferita non sappiamo stare.
L’attività sul nostro sito ha rallentato il ritmo, ma d’altronde dovevamo ricaricare un po’ le pile dopo mesi in cui abbiamo lavorato senza un attimo di sosta. Se però c’è una cosa che il nostro rewatch ci ha insegnato, o meglio, ci ha fatto ricordare, è quanto amiamo X-Files e quanto amiamo parlarne.
Ne sa qualcosa il nostro amico Fabio Martini, che ci ha ospitato su RTR 99 qualche tempo fa per parlare proprio di X-Files. Le fasi organizzative che hanno preceduto il nostro intervento in radio sono andate più o meno così:
[Fabio] “Hai 10 minuti per parlare di X-Files”
[Francesca] “No. Aspe... Cosa? 10 minuti? No… dai… sul serio?”
Il nostro sito è nato in un periodo in cui X-Files sembrava prossimo al capolinea. Oggi guardiamo a quel futuro passato con la consapevolezza che X-Files non finirà mai. L’affetto che circonda le avventure di Mulder e Scully sembra avere il potere di non affievolirsi, neppure col passare del tempo. Quando X-Files passa in tv, che sia al mattino, al pomeriggio o a notte fonda, è impossibile, per me come per tanti di voi, non fermarsi a guardare. Tutte le discussioni e le critiche mosse al nuovo corso della serie, anche quelle più aspre e amare, celano spesso un affetto di fondo difficile da estinguere.
È questo affetto verso la serie che ha sempre guidato l’attività del nostro sito, e sempre la guiderà. Abbiamo svariate idee in mente, progetti che forse vedranno la luce o forse no, vedremo cosa ci riserverà il futuro. Intanto, se volete contribuire a completare la nostra guida agli episodi non dovete far altro che scriverci!
Il 2018 è stato l’anno della consapevolezza.
Avevamo avuto un piccolo assaggio un paio d’anni fa, ma se mai ci fosse sfuggito, con questa ultima stagione Chris Carter ci ha voluto crudelmente ricordare di che pasta sia fatta la sua serie tv.
Niente è mai quello che sembra in questa storia. Se a volte crediamo di aver trovato il bandolo della matassa, quello è il momento esatto in cui tutte le nostre teorie saranno stravolte. Non esistono compromessi. La storia di X-Files sa essere emozionante, può farci divertire, può terrorizzare, far riflettere e diventare crudele – a volte tutto nello spazio di 42 minuti e rotti – così come d’altronde accade nella vita reale. Perché la verità è questa, X-Files non è una serie di fantascienza, come viene definita dai più, ma è una serie che racconta e riflette sull’animo umano e gli aspetti più profondi della vita stessa.
X-Files non è una serie fatta per il binge watching. Non è possibile guardare sei o sette episodi senza sosta se non li si è mai visti prima e se li si vuole capire e assaporare fino in fondo. Non è possibile guardare “L’Effetto Mandela”, o qualsiasi altra cosa scritta da Darin Morgan, e al termine passare all’episodio successivo come se niente fosse.
L’unico limite che è possibile riconoscere a Chris Carter è quello di non essere in grado di mettere un punto a questa storia. Se improvvisamente si dovessero venire a creare le condizioni per poter scrivere un altro capitolo di X-Files, sono certa che non se lo farebbe ripetere due volte. Gli autori di questa serie sono, da sempre, i primi fan delle stesse storie che creano. Ecco perché questo limite, dettato nient’altro che dallo stesso affetto che proviamo noi spettatori, non può essere visto come una cosa negativa.
La consapevolezza di quello che è X-Files veramente e dell’affetto che proviamo per questa serie tv con cui siamo cresciuti, e continuiamo a crescere, rimarrà sempre con noi.
X-Files sarà per sempre, e così anche il nostro affetto.
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