Prima che venga trasmesso il finale di questa undicesima stagione, proviamo a riflettere insieme sul percorso affrontato da X-Files in questi due ultimi capitoli della sua storia che hanno visto la serie tornare in tv dopo molti anni di assenza.
La storia di X-Files è unica. Non esistono termini di paragoni. Dopo nove stagioni consecutive di serie tv terminate nel 2002, un primo film prodotto a metà di quel percorso ed un secondo nel 2008, la serie torna in televisione nel 2016 con una ministagione di 6 episodi e nel 2018 con un’ulteriore stagione di 10 nuovi episodi.
Non esiste serie televisiva che abbia mai affrontato un percorso simile. Dal 2002 in poi, in realtà, X-Files non è mai sparito dalla televisione, così come non è mai stato dimenticato dai milioni di appassionati che hanno vissuto la nascita e l’evoluzione della serie negli anni ’90. I fan infatti non hanno mai smesso di chiedere il ritorno di X-Files da quel fantomatico finale della stagione nove.
La storia di X-Files ci fa inoltre capire che anche da parte di Chris Carter, e delle persone maggiormente coinvolte nella serie, c’è sempre stata la volontà di tornare a raccontare quelle storie.
È proprio da questa forte volontà che è nato il secondo film e che la serie è tornata in tv con le ultime due stagioni quando quasi nessuno se le aspettava più. I risultati ottenuti da "I Want To Believe" al botteghino non furono quelli sperati, e questo sembrò all’epoca mettere la parola “FINE” sulle avventure – perlomeno quelle cinematografiche - di Mulder e Scully, ma l’arrivo di Gary Newman e Dana Walden a dirigere il settore televisivo della FOX (vecchi amici di Chris Carter che avevano iniziato a lavorare nel business insieme a lui proprio su X-Files) ha permesso alla serie di tornare in televisione dopo molti anni.
La serie aveva da poco celebrato il ventennale dal debutto in tv con diversi eventi (San Diego Comic Con, New York Comic Con e Paley) e l’entusiasmo del pubblico, così come la domanda crescente riguardo nuove storie e un possibile ritorno, continuava a legarsi in modo indissolubile al mito, a quel punto già scolpito nella pietra, che X-Files rappresentava sia dal punto di vista televisivo che culturale.
Ma nel momento in cui viene presa la decisione di tornare in televisione, il panorama televisivo non rispecchia più quello degli anni ’90 che X-Files aveva in parte contribuito a plasmare. Oggi sono pochissime le serie tv che godono del lusso di poter programmare in anticipo la propria evoluzione. Nella televisione odierna il rinnovo avviene, di solito, di anno in anno avendo come unico punto di riferimento gli ascolti. Non c’è tempo per maturare, trovare la propria strada e diventare grandi. L’imperativo è essere grandi fin da subito.
L’interrogativo che in molti si pongono a quel punto è proprio questo. Riuscirà X-Files, e quindi i suoi autori, ad adattarsi a questa nuova realtà senza smarrire la propria identità?
Dopo aver visto quasi tutti i nuovi episodi, possiamo dire che è molto probabile che Chris Carter abbia progettato in anticipo l’idea alla base di entrambe queste stagioni. Il creatore della serie riprende quindi la storyline di William e ne fa il filo conduttore di tutte queste nuove storie. Mette Mulder e Scully - la loro evoluzione, i loro cambiamenti come esseri umani, il tempo che passa - al centro di tutto. Non esiste più un confine netto tra episodi standalone e mitologici, ma tutto può essere tutto in questo nuovo corso. Ciascuno degli episodi che tratta esplicitamente della Mitologia viene idealmente dedicato ad un personaggio e al suo percorso, alla sua personale battaglia, che ha vissuto all’interno della storia trasversale che ha avuto inizio nell’episodio pilota del 1993.
All’inizio della decima stagione, Chris Carter sembra ribaltare quasi tutto quello che ha creato in passato. Divide Mulder e Scully e li riporta lì dove tutti noi li vogliamo, agli X-Files.
“Chris Carter […] ha riscritto la storia di 202 episodi e 2 film in un episodio che ha ribaltato ogni teoria di Mulder, ogni prova raccolta, ogni sforzo fatto per arrivare a una verità che era solo… Una truffa. Una bugia. Un’illusione per mascherare, attribuendola agli alieni, la crudeltà e la cupidigia degli esseri umani. La verità è tutta qui dentro: ci si prende in giro, si gioca su un fenomeno di culto, si saltano i passaggi. Non dovete spiegarci come e perché Mulder e Scully sono tornati a lavorare insieme, né perché non stanno insieme. Non dovete farlo perché ci avete colpiti, scioccati e costretti a rivivere tutta la storia di X-Files nella nostra mente, ripercorrendo le tappe di una memoria collettiva che ha scritto la storia della TV.”, scrive Chiara Poli all’indomani del debutto della nuova stagione.
Questa scelta non viene accolta nel modo migliore da parecchi fan, ma la verità è che la genialità di Chris Carter è tutta lì, racchiusa nei primi 45 minuti di un episodio che riprende il mito, lo smonta pezzo per pezzo senza scalfirne l’aurea, e lo rilancia nel futuro.
Ad accompagnare Chris Carter in questo nuovo percorso ci sono gli autori storici, quelli che hanno dato vita ad X-Files. Glen Morgan, James Wong e Darin Morgan tornano a scrivere di Mulder e Scully e ci regalano storie profonde e più leggere, ci fanno ridere e piangere lacrime vere, viaggiano nell’anima dei protagonisti come nessuno aveva fatto prima.
C’è molta cura ed attenzione nel ritratto di questi nuovi Mulder e Scully. I nostri amati protagonisti vengono infatti dipinti come due persone che hanno subìto lo scorrere del tempo, così come accade a tutti noi. Sono quindi diversi, ma sono sempre loro nell’animo, riconosciamo in loro tutto ciò che li ha resi Mulder e Scully, ma appare chiaro che solo i fan di vecchia data saranno in grado di apprezzare appieno questi nuovi episodi.
Chris Carter e i suoi autori studiano a fondo l’evoluzione dei personaggi con David Duchovny e Gillian Anderson, ma è impossibile racchiudere tutto il bagaglio che Mulder e Scully si portano dietro in questi nuovi racconti.
I nuovi fan riusciranno forse ad intuire chi è Scully, ma non potranno mai sapere cosa ha significato crescere con lei, potranno anche farsi un’idea del perché Mulder si comporti in un certo modo, ma non hanno passato anni con lui a cercare la verità sulla sorella perduta.
Dei primi sei episodi prodotti quindi, solo due sono dedicati in modo esplicito alla Mitologia e sono in molti a criticare questa scelta. I fan del nuovo corso sembrano preferire gli standalone e, complici le nuove tecnologie, non ne fanno mistero e utilizzano i social network per far sentire la propria voce a riguardo.
Passano ben due anni dal finale più scioccante che X-Files abbia mai portato in televisione prima che la serie, complice i grandi ascolti ottenuti, torni per proseguire il suo racconto.
Questa volta Chris Carter ha a disposizione dieci episodi, ma non cambia il suo progetto. La storyline di William in questa ultima stagione entra nel vivo, prima con una rivelazione scioccante sulla paternità del ragazzo, e poi finalmente con l'arrivo di William.
L’episodio finale, mitologico, che ancora non abbiamo visto, sarà dedicato proprio al percorso del figlio perduto di Mulder e Scully, e potrebbe rivelarsi il capitolo più sconvolgente di tutta la storia della serie.
Questa nuova avventura viene però irrimediabilmente influenzata, mesi prima del suo debutto in televisione, dalle dichiarazioni di Gillian Anderson in cui l’attrice fa sapere a tutto il mondo che non ha intenzione di riprendere i panni di Scully una volta terminate le riprese di questa stagione. È un fulmine a ciel sereno, che colpisce all’insaputa anche Chris Carter. Quando i nuovi episodi arrivano in tv a Gennaio, è impossibile goderne senza pensare alle conseguenze che potrebbe portare questa decisione.
La storia personale di Mulder e Scully continua qui ad essere al centro del racconto, ma quello che cambia è il modo in cui ci viene presentata. Dopo anni di tira e molla, che hanno decretato il successo e la popolarità di X-Files, adesso Mulder e Scully non hanno più paura di affrontare i loro sentimenti (è la stessa storia di William che li pone di fronte a ciò che provano l’uno e per l’altra) e li vediamo cercare esplicitamente il sostegno dell’altro e dichiararsi in modo aperto per la prima volta nella loro lunga storia.
In questa nuova stagione Chris Carter e i suoi autori confezionano dieci episodi che sono uno completamente differente dall’altro per ambientazioni, storie e metodi narrativi, mantenendo però intatta l’anima principale della serie.
X-Files conserva infatti il suo particolare sguardo sul mondo e sulla società moderna, così come ci ha abituato a fare in passato. Le storie, siano esse ipertecnologiche (Rm9sbg93zxjz) o ai limiti dell’umana comprensione (qualcuno ha detto Darin Morgan?) celano sempre delle domande che sollevano grandi ed attuali interrogativi riguardo la realtà che tutti noi stiamo vivendo e il possibile futuro che da questa potrebbe dipendere. In questo periodo X-Files viene spesso accostato a “Black Mirror”, la serie attualmente prodotta da Netflix che negli ultimi anni ha saputo, più di tutte, aprire gli occhi sui rischi delle nuove tecnologie e sul futuro che abbiamo l’obbligo di evitare.
X-Files è sempre stato questo. Anche se viene da tempo considerato un prodotto sci-fi che tratta storie di alieni, in realtà X-Files è una serie che riflette sull’animo umano, sui suoi lati più oscuri, pone domande sull’umanità intera ed in sostanza ci mette a confronto diretto con noi stessi come persone.
In molti però sembrano averlo dimenticato. Se la televisione è cambiata, lo sono anche le persone che ne usufruiscono. Le voci prepotenti di chi spara sentenze e si ritiene detentore di una verità assoluta si diffondono sui social network con un impeto crescente. X-Files non si merita questo e non se lo merita nessuna delle persone che ha lavorato alla serie. Chris Carter ha saputo adattare il suo lavoro alla televisione odierna conservando intatta l’anima della sua serie, ma è evidente che larga parte del pubblico non ha saputo adattarsi a questo ritorno. In questa realtà fatta di bingewatching, fermarsi a pensare su ciò che si è visto, porsi delle domande e riflettere non è più contemplato. Non si può seguire X-Files se non si è disposti a fare tutto questo.
“X-Files non è una serie per stupidi, devi metterti lì e pensare” amava ripetere Kim Manners.
Ad oggi, il futuro di X-Files sembra essere più che complicato. Molti ritengono che questi saranno gli ultimi episodi della serie. La volontà di abbandonare di Gillian Anderson e l’acquisto della Disney del reparto televisivo della 20th Century Fox non fanno altro che avvalorare questa ipotesi.
È impossibile fare qualsiasi previsione.
X-Files non può durare per sempre, questo è vero. Ecco perché sarebbe stata necessaria una programmazione alla base di questo ritorno in tv (non è detto che ciò non sia accaduto, ma la mancanza di rinnovo assicurato al termine della decima stagione fa sospettare che non siano stati presi molti accordi a riguardo).
La vera sfida in cui mi piacerebbe vedere impegnato Chris Carter è proprio questa: portare la serie al termine, nei suoi tempi e con la sua storia, regalando a tutti noi un finale progettato per essere tale.
X-Files, e Chris Carter, ci hanno saputo stupire più di una volta. Non è detto che non accada ancora. Qualsiasi cosa ci riservi il futuro, Mulder e Scully saranno sempre con noi. Le loro storie sono già diventate immortali e saranno sempre lì, a nostra disposizione, per insegnarci qualcosa ed esserci di ispirazione. Starà a noi fare nostri i loro insegnamenti e tramandare l’eredità che ci hanno lasciato.
Qualsiasi cosa accada, X-Files sarà per sempre.
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