L’impresa di riprendere il racconto di questa nuova stagione dopo un episodio come Ghouli era piena di insidie. Per ripartire dopo un simile ottovolante di emozioni era necessario ritornare alle origini, alle radici di X-Files, a quel suo modo unico di raccontare la realtà mescolandola alla storia della serie e dei personaggi.
“Kitten”, l’episodio dedicato a Walter Skinner, è esattamente questo: mostri, guerra del Vietnam, scie chimiche, presunti esperimenti sulla mente umana, Mulder e Scully.
Vediamo Skinner sullo schermo da molti anni, ma sappiamo poco o nulla sulla sua vita al di fuori degli X-Files e dell’FBI. Il suo percorso accanto a Mulder e Scully è pieno di alti e bassi. È entrato nella serie e nessuno di noi si fidava di lui, i suoi rapporti con i cattivi che minacciavano la vita dei nostri eroi ci hanno fatto spesso dubitare delle sue vere intenzioni, e non conoscendo a fondo la sua storia, non abbiamo mai realmente capito questo suo comportamento altalenante.
Prima apparente alleato dell’Uomo che Fuma, poi contro il Consorzio quando riapre il dipartimento degli X-Files per permettere a Mulder di indagare sul rapimento di Scully, in seguito mette la sua vita a repentaglio per salvare Scully dal cancro, ma continua a scontrarsi con Mulder in più di un’occasione. Lo vediamo avvicinarsi a Scully durante il periodo della gravidanza e prendere le parti dei due agenti nel finale della serie classica aiutando i due a fuggire (e molto probabilmente a nascondersi negli anni successivi). Quando lo ritroviamo nella decima stagione, sembra quasi sentirsi più al sicuro al pensiero di riavere Mulder e Scully nell’FBI.
Walter Skinner è l’unico personaggio della serie ad aver preso parte a tutte le stagioni di X-Files e ad essere presente in entrambi i film realizzati. Un personaggio amatissimo dal pubblico, grazie anche al ritratto che ne ha sempre fatto Mitch Pileggi, che finalmente ha ottenuto un episodio che getta luce sugli aspetti meno conosciuti della sua vita.
Tutto quello che Skinner è, o non è, oggi è la somma della sua esperienza nella guerra del Vietnam e delle conseguenze che tutto ciò ha comportato. Arruolato giovanissimo, ad appena 18 anni, scampato alla morte per miracolo (ce lo aveva raccontato lui stesso molto tempo fa) e uscito dalla guerra come “killer di bambini”, questa esperienza ha fatto crescere nel giovane Walter prima, e nello Skinner adulto poi, una forte disillusione dove prima c’era una fortissima fede. La perdita di fiducia nel proprio governo, in chi dovrebbe garantire il benessere della popolazione e la giustizia, influenzano da sempre i comportamenti altalenanti di Skinner.
Lo abbiamo visto tentennare anche all’inizio di questa stagione, quando da alleato di Mulder e Scully sembra improvvisamente voltare loro le spalle per avallare i piani dell’Uomo che Fuma.
Ma in X-Files questo è il destino di molti personaggi che animano le storie che ci piacciono tanto: nessun cattivo è mai veramente cattivo, tutti hanno dei motivi per comportarsi in un certo modo (ad esempio, i membri del Consorzio) che spesso ce li fanno vedere sotto una luce diversa, così come un mostro non è mai solo un mostro, ma il suo comportamento viene spesso dettato dalla sua natura (Vince Gilligan, nel suo “Hungry” ha dato un esempio magnifico di questo modo di costruire i personaggi).
Così come Mulder e Scully, anche noi non sappiamo se possiamo fidarci di Skinner in questo momento, ma ciò nonostante non possiamo fare a meno di preoccuparci per lui.
La storia prende vita nelle mani di Gabe Rotter, storico assistente di Chris Carter che lavora alla serie da anni e qui al suo primo episodio come autore, e ci troviamo di fronte ad un classico episodio di X-Files: Mulder e Scully partono per indagare, scherzano, discutono, Mulder fa qualcosa di stupido, Scully lo salva, il cattivo viene neutralizzato. X-Files si rinnova, rimanendo sempre lo stesso, e non tradisce mai.
Skinner ammette di essere la persona che è diventato grazie a Mulder e Scully, al loro lavoro, alla loro integrità e alla loro voglia di giustizia. Nello splendido confronto finale tra i tre, Skinner sta sostanzialmente dicendo ai suoi amici che gli sono stati di esempio, che hanno tirato fuori la parte migliore di lui risvegliando quella voglia di giustizia, del fare la cosa giusta e non la più comoda, che le sue passate esperienze, gli intrighi politici e le pieghe grigie del suo lavoro avevano pian piano consumato.
Ed è proprio per questo motivo che “Kitten” riguarda Skinner tanto quanto riguarda Mulder e Scully.
Mulder torna a fidarsi del suo vecchio amico alleato, ed è così che ci avviamo a vivere gli ultimi episodi di questa straordinaria stagione, con la squadra degli X-Files di nuovo al completo.
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