Quello che stiamo attraversando tutti noi philes in queste ore è un ottovolante di emozioni. La nostra corsa è iniziata circa un anno fa e finirà a breve con l’arrivo in televisione della nuova stagione di X-Files.
Questi ultimi giorni sono stati a dir poco frenetici. Siamo stati invasi dalla rassegna stampa americana, dai servizi fotografici di David e Gillian, dai video promozionali o con scene inedite, dalle dichiarazioni di Chris Carter… non faccio in tempo a pubblicare una cosa che me ne rimane in coda almeno un altro centinaio. Mi sembra di non fare mai abbastanza (pubblicherò pian piano tutto quello che è rimasto indietro in questi giorni).
Grazie agli amici di Gamesurf.it ho potuto partecipare al podcast su X-Files. I numeri delle visualizzazioni del podcast che mi hanno comunicato sono, per me, da capogiro. È stato un successo di numeri, ma soprattutto, è stato un divertimento grandissimo per tutti quanti.
Poco più di due anni fa scrivevo così: “[…] la voglia irrefrenabile di avere una macchina del tempo per poter andare nel futuro, vent’anni da adesso, e scoprire come andrà a finire questa incredibile storia”.
Adesso sto vivendo quel futuro che provavo ad immaginare quando ho scritto quel post per il nostro sito, solo che non sono passati vent’anni e la storia a cui mi riferivo sta tutt’altro che finendo.
Ho passato circa metà della mia vita ad essere una fan di questa serie tv, ma ancora oggi faccio una gran fatica a spiegare cosa significhi per me.
Ho capito quanto mi sarebbero mancati Mulder e Scully quando Italia Uno mandò in onda il finale della nona stagione (tra poco non lo chiameremo neanche più “finale di serie”, mi ci devo abituare). Al termine dell’episodio realizzai che forse non li avrei mai più rivisti, ed è stato forse in quel momento che mi sono resa conto di quanto una semplice serie tv facesse parte della mia vita. Forse è anche per questo che da allora non ho mai smesso di dedicarmi a quel sito, che allora contava poche pagine, aperto qualche tempo prima. Forse è per lo stesso motivo che stasera, stanca morta, sono qui a scrivere questo pezzo per lo stesso sito, che nel frattempo è un po’ cresciuto.
Grazie ad X-Files ho imparato una lingua, quell’inglese che odiavo così tanto a scuola e che adesso mi viene così semplice. Vorrei incontrare oggi tutti quei professori che hanno provato ad insegnarmelo durante il mio percorso scolastico e raccontare loro questa storia. Ho iniziato traducendo i commenti audio tratti dagli episodi (la mia passione!) munita di vocabolario (avete mai visto quel grosso libro da sfogliare? Ecco, quello) e l’aiuto di quella santa della mia amica Paola che con X-Files non aveva molto a che fare. Ho iniziato a guardare la serie in lingua originale e da quel momento in poi, non so bene come, l’inglese è diventato parte di me.
Ho potuto viaggiare grazie ad X-Files. La mia passione mi ha portato all’estero più di una volta per seguire eventi legati alla serie, o ai suoi protagonisti, ma non solo. Penso ai raduni organizzati qui nel sito, penso ai vari Telefilm Festival o Roma Fiction Fest, penso a tutti quegli eventi a cui abbiamo partecipato in diverse località italiane… penso a Courmayeur, solo l’ultimo viaggio in ordine di tempo che ho affrontato per X-Files.
Ho incontrato tantissime persone grazie ad X-Files. Fan italiani, ma anche americani, inglesi, tedeschi, spagnoli… tutti accomunati dalla loro passione, tutti entusiasti di conoscersi l’un l’altro, di condividere le proprie esperienze e di scambiarsi opinioni. Alcune di queste persone fanno parte ormai del mio quotidiano nonostante la distanza geografica che ci divide. Ci sono persone invece che non ho mai incontrato, ma spero di farlo presto. Quello degli X-Philes è un popolo incredibile che non smette mai di stupirmi.
Grazie ad X-Files ho realizzato un sogno che la vita mi aveva costretto ad abbandonare. Il ricordo di quella giornata perfetta rimarrà per sempre con me.
X-Files mi ha dato la spinta per mettere in discussione quelli che credevo essere i miei limiti e le mie insicurezze.
Da quando ho visto “I Want To Believe” ho fatto mio il motto di quel film. Ho scritto “Don’t Give Up” su una lavagnetta che ho appeso in cucina. L’ho scritto in un momento difficile e non l’ho più cancellato, neanche quando quel momento è passato. L’ho sempre tenuto lì da allora e lo vedo tutti i giorni.
X-Files torna, e proprio nel mezzo della trasmissione di questa nuova stagione festeggerò il mio compleanno. Sarà un compleanno un po’ speciale ed è come se Mulder e Scully fossero tornati di proposito per vedere come sarebbe andata qui... perché non ho mai creduto alle coincidenze. Credo che tutto accada per una ragione ben precisa, anche se noi magari non sappiamo quale.
Non so che persona sarei diventata se non avessi subìto l’influenza di Mulder e Scully, soprattutto di quest’ultima. Non mi sono laureata in medicina e non mi sono unita alle forze dell’ordine (non abbiamo niente di così figo come l’FBI da queste parti), la mia strada era un’altra, ma da lei credo di aver appreso valori come lealtà, passione, integrità e correttezza e di averli fatti miei. Tra tutti i personaggi di fantasia che ho incontrato nella mia vita, questi creati da Chris Carter sono sempre lì a farmi da esempio e a darmi l’ispirazione.
La mia amica Chiara dice sempre che “X-Files ha fatto la storia della televisione”, ma io credo che abbia anche cambiato la storia di tante persone… e adesso riprenderà a farlo.
Se un giorno qualcuno tenesse un corso di studi sull’opera di Chris Carter sarei seduta in prima fila. Sono convinta che ci sia così tanto del suo lavoro che non capisco, che magari neanche so che esiste, e sono altresì convinta che dovrebbe essere studiato e approfondito perché come lui non c’è davvero nessuno.
J.J. Abrams, grandissimo fan della serie e di Chris Carter, una volta disse: “Non riuscirei ad immaginare un mondo senza X-Files”.
Mulder e Scully sono tornati, il mondo non è più senza X-Files… e io ancora non riesco a crederci.
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