Le fanfic di X-Files

Senza di te ho freddo

Scully ed il ritorno di Mulder
Autore: Viovio
Pubblicata il: 25/09/2009
Tradotta da: Angelita
Rating: R, una via di mezzo tra il PG-13 e NC-17
Genere: ANGST, MRS/RSM
Sommario: Scully ed il ritorno di Mulder
Note sulla fanfic: Primo tentativo di pseudo-scena -sessuale, non so se mi va bene, così credo che non ne scriverò più di questo tipo. Ho vergogna, arrossisco come quando Ivan mi dava le "gomme" e per di più finisco come un pomodorino.

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Altre note: Riferimenti a:Three, Provenace, Providence, Never Again, William, Requiem, Per Manum
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"Trocillo de guitarra de Californication, la de los
Red Hot Chilli Peppers,
Es que no tiene letra,
Lo siento... XD"

Chop-chop-chop. Il suono del rubinetto che gocciola riempie il silenzio. Lo riempie? Niente è capace di riempire niente perché sono vuota. Accovacciata per terra nel mio appartamento, con il viso appoggiato sulle ginocchia. Le lacrime mi cadono per forza d'inerzia dagli occhi, perché anche se volessi trattenerle continuano a muoversi fino a precipitare a terra.Le gocce perfette solcano l'aria e scoppiano contro il parquè. Buio, tutto è al buio e a malapena filtra dalla finestra la luce dei lampioni.
Oggi mi sono separata da William. Ora sta con un'altra famiglia che gli darà la sicurezza che io non posso dargli. Mi sento impotente e terribilmente male. Non posso prendermi cura di mio figlio! E' giusto? E' giusto che dopo di aver desiderato con tutta me stessa averlo, ora devo separarmi da lui? Continuo a piangere e sembra che nessuno mi ascolti.
Passano per la mia testa migliaia e migliaia d'immagini di momenti che lo riguardano.La breve storia della sua vita si dipana continuamente nel mio cervello.Vedo la mia disperazione come un ologramma mentre guardo la porta del mio appartamento. Sono completamente sola, ma ricordo così bene quando Mulder entrò qui per accettare di essere il padre di mio figlio, che voglio alzarmi e toccare quest'illusione.Credo che le braccia di Mulder sarebbero l'unica cosa che mi tirerebbero fuori da questa amarezza.
Le immagini si susseguono,mi riviene in mente un'altra scena…" La mia ultima opportunità"e il finto sussurro mi avvolge e voglio sentire quell'abbraccio perduto nel tempo, ora.Ricordo l'angoscia di quel momento: il procedimento medico non era riuscito e io ero condannata a non essere madre. Lui me lo disse, mi disse che non smettessi mai di sperare in un miracolo, poi, mi lasciò sentire semplicemente il suo corpo vicino e mi dette tutto con un bacio sulla fronte.Quella notte dormimmo abbracciati sul divano, mi addormentai avendo bisogno di lui e lui si addormentò lasciando che io ne avessi bisogno.
Quando il sole era sorto completamente stavamo nel mio letto, con le gambe intrecciate, le nostre anime avevano smesso di essere due per essere una.
Continuo a piangere senza fermarmi. Mi mancano. Voglio stare con loro.Lascio che la testa cada all'indietro e appoggio la nuca alla parete. Guardo il soffitto. Niente.
Ricordo quella notte di tanto tempo fa, a Bellefleur…Dio, come mi manca tenerlo vicino! Copro il viso con le mani. E se fosse morto? No, non voglio crederlo perché…perché allora non avrei più nessuna speranza.
Non posso evitare che la mia testa colpisca in continuazione il muro. Voglio volare lontano. Avvicino sempre di più le gambe al petto, voglio disintegrarmi e sparire, diventare piccola fino a sparire.
"Hai molte più cose da fare nella vita" Perché devo separarmi da quel che amo continuamente? Quella notte in Oregon, mi riaddormentai avvolta dalle sue braccia, sognando un cambiamento di vita e felicità. Ciò che nessuno dei due sapeva è che il nostro piccolo miracolo già stava lì, con noi. E se ora potessi tornare indietro nel tempo e ritornare a quel momento, gli chiederei di abbracciarmi più forte e di non separarsi mai da me.
Il silenzio muto continua a scendere nella mia anima. E' impressionante come le immagini scivolino facendomi perdere il giudizio, riempiendo tutti i mari con le mie lacrime.Scampoli di ricordi, questo è ciò che mi avvolge, la sua assenza mi culla nella notte e poco a poco mi alzo e finisco per lasciarmi cadere sul divano. Mi rannicchio stringendo fra le braccia un peluche di William mentre aspiro l'odore della sua colonia di bambino.

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Sono passate ore e ore…minuti e minuti…secondi e secondi…lacrime e lacrime…improvvisamente, sento una chiave che gira nella serratura. La frequenza dei miei battiti si moltiplica per venti, mi spavento e sto così presa dai miei pensieri che non sono capace di reagire. La porta si apre cautamente. Attraverso di essa irrompe una figura. Non posso muovermi, voglio solo credere…Credere, come non l'ho mai fatto, che sia lui. La porta si chiude. Tutto è al buio. Non ho paura. Niente può spaventarmi perché la sua presenza mi arriva all'anima.
"Mulder?"
Mi guarda e posso notare come il verde dei suoi occhi percorre l'oscurità per incontrarsi con me.Non posso evitarlo e mi butto tra sue braccia, so che è lui, la sua intensità mi riempie.Sento le sue grandi mani sulla schiena e il suo cuore vicino al mio.
"Avevo paura che fossi morto."
Mi prende il viso tra le mani
"Ed io sono inorridito perché vedo che non sono più l'unico che preferisce il divano"
La sua battuta sciocca mi fa sentire che sta qui, che è reale. Sorrido allo stesso tempo che una lacrima mi scorre sulla guancia. E senza che me ne renda conto le sue labbra stanno sulle mie. Il calore invade ogni cellula del mio corpo. Non ci sono silenzi muti, i silenzi cantano strofe di canzoni che dormivano nel più profondo del mio essere. M'immergo nel suo sapore, è un bacio timido e sommamente dolce, la sua bocca tratta la mia come se fosse il cristallo più fragile dell'universo. Si separa lentamente, il suo sguardo felino continua a scrutarmi gli occhi, cercando di decifrare il perché della pena che ci vede.
"Dov'è William?"
Abbasso la testa. Lui mi sostiene il mento con la mano destra.
"Dana…"
Mi fa paura guardarlo, mi fa paura la sua reazione anche se so che mai mi rimprovererebbe ciò che ho fatto…Forse ora io stessa me lo rimprovero ed è questo ciò che m'impedisce di affrontare i suoi occhi.
"Cosa è accaduto?"
Il suo tono preoccupato fa in modo che , incoscientemente, i miei occhi si arrampichino per l'aria scura fino ai suoi.
"Mulder, vedi…"
Torno ad abbassare la testa.
"Ehi!Sono qui, puoi raccontarmi qualsiasi cosa…"
Mi alza di nuovo il mento, questa volta in modo più deciso.
" "Mi sono separata da lui" una lacrima…" Non potevo negargli una vita normale.." un'altra "Anche se questo avrebbe supposto non averlo con me" Mi si spezza la voce…
Rimane assorto, comprendendo il mio dolore perché ora è anche il suo…
"Guardami, ora sono qui! Lo riprenderemo e gli daremo tutto ciò che un bimbo può volere. Tutto cambierà te lo prometto."
Come ho potuto vivere tanto tempo senza le sue braccia, congelandomi, senza sapere che significa sentire caldo?
Mi stacco da lui e accendo la lampada. Una luce arancione copre tutto.L' osservo da capo a piedi. Ha i capelli spettinati, la barba di una settimana, la giacca di cuoio nero copre una delle sue magliette grigie e nei jeans rotti si può vedere una grande ferita.
"Mulder, sei ferito!"
Gli tocco la fronte. Mi guarda e sorride.
"Sentivo la mancanza di qualcuno che si prendesse cura di me."
Mi accarezza il viso.
"Credo che dovresti fare una doccia, il sapone è uno dei migliori disinfettanti."Accenno un sorriso."Ti preparerò qualcosa di caldo da mangiare, scommetto quello che vuoi che hai fame."
Torna a sorridere.
"Vinceresti"
Mi da un piccolo bacio sulle labbra e si allontana per il corridoio.
Sto in cucina e sento come l'acqua della doccia scende sul suo corpo. Mulder, qui. Mulder sta qui. Perché non ci può essere anche William con noi? Le parole sincere di Mulder mi fanno credere. Will tornerà con noi.
Vado nella mia stanza e cerco qualche indumento che possa mettersi quando esce dalla doccia. La porta del bagno è socchiusa, la scena mi risulta così familiare che senza volerlo, ho paura e mi soffoca il ricordo della sua assenza e del nostro arrivederci.
Esce dal bagno avvolto in un asciugamano. Mi giro. Ha una lividura sul petto e varie ecchimosi.
"Mulder, Che diavolo ti è successo?"
"Non preoccuparti, sono solamente dei graffi. Ho dovuto guadagnarmi con la forza il mio biglietto per arrivare qui, questo è tutto."
L'obbligo a tornare nel bagno, ho bisogno di luce per esaminargli le contusioni. Le mie dita lo toccano. Il contatto con la sua pelle è magico.
"Questo taglio nel braccio è troppo profondo, hai bisogno di punti."
Mi guarda con il viso di un bambino
"L'ultima volta che lasciai che mi curassi una ferita compresi perché ti eri specializzata in medicina legale"
"Vedo che ti senti spiritoso"
Mi sento un poco offesa, anche se so che non lo dice seriamente.
"Ho solo voglia di vederti ridere."
Medico tutte le sue ferite con grande cura, questo non impedisce che di tanto in tanto gli scappi di bocca un piccolo lamento.
" Vedo che sei migliorata negli ultimi mesi, non mi hai quasi fatto male."
Cerco di sorridere,ma in realtà non ci riesco.Lui lo nota.
"William sta bene, lo riporteremo indietro con noi. Abbi fiducia in me"
Lo bacio per vincere la paura, per credere e per essere cosciente che lui sia reale che non svanirà. Non mi piace la sensazione che mi produce la barba sul viso. Mi allontano un poco dalle sue labbra.
"Hai bisogno di raderti"
Faccio scivolare la mano sulla guancia finché lui mi afferra bruscamente per il polso. Vedo qualcosa nei suoi occhi che non avevo mai visto prima, mi spavento. Dopo aver sostenuto lo sguardo sfugge i miei occhi. Mi fa male.
"Che ti succede?"
Continua a non volermi guardare, le dita continuano a stringere il mio polso, tanto, tanto che sento che non lasciano passare il sangue alla mano.
E senza sapere come, mi sta baciando in modo molto più intenso delle altre volte, come se avesse bisogno di me più che mai. Avverto la necessità di sentirlo vicino per dimenticare con baci tutti quelli, che nei miei ricordi, mi scavavano dentro durante la sua assenza. Quando sei disperato hai bisogno di sentire qualcuno realmente vicino per seppellire con carezze tutti i singhiozzi che t'inondano, per sentire calore.

Mi rendo conto di come mi ha rimpianto, lo noto nei suoi baci avidi, nelle sue dita sotto la maglietta, in come mi solleva tra le braccia per sentirmi più vicina. Sa di cappuccino con la panna,di sospiri di fragola,di sale di lacrime e sento che lo amo, lo amo, lo amo…
"Vuoi che ti faccia vedere come fare l'amore?"
So che è una frase stupida e che non mi appartiene, ma ho bisogno di parlare e il mio cervello è così indebolito che non sono capace di tirar fuori niente di meglio.
"Credi che sia necessario che qualcuno me lo faccia vedere?"
La sua voce suona più roca del solito.
Tutto è sussurri perché la sua bocca e la mia sono separate da pochi millimetri.
La mie gambe lo circondano e mi avvicina sempre di più a lui. Sembra che stiamo per cadere e allora noto il freddo delle piastrelle sulla schiena. Continuiamo a baciarci. Sto tra lui e il muro. Vicino, molto vicino e sento tutto il suo corpo sopra al mio.
Abilmente si disfa di tutta la mia roba tranne della maglietta. Le sue mani mi accarezzano. I pollici disegnano caratteri cinesi sul mio ombelico, la sensazione è affascinante. Non posso smettere di baciarlo.
L'asciugamano che ha annodato alla vita cade per terra.
Non ci separa più niente ormai perché la mia maglietta è sparita con un movimento sensuale e ipnotico delle sue mani. E allora lo sento in ogni parte del mio essere. Che cosa è il freddo?Se tutti hanno una missione a questo mondo, la mia è questa. Mi affascina la sua schiena, mi fa impazzire sentire come gli si contraggono ritmicamente i muscoli sotto la punta delle mie dita. Continuo a baciarlo. Tremiamo e la sua lingua continua a giocare con la mia. Sono nata per fare l'amore con lui, ne sono convinta.
"L'apprendista supera i maestro, signorina Scully…Ho scoperto la sua fantasia sessuale?"
Ed è vero, non so come l'abbia fatto, però ha fatto centro…In ogni modo sono troppo concentrata a percorrere il suo collo con le labbra.
Non siamo due persone, siamo una e continuiamo abbracciati senza lasciare che una sola molecola d'ossigeno passi tra la mia pelle e la sua.
E noto un tremito in tutto il corpo, so che anche lui sente la stessa cosa in ogni millimetro del suo essere, lo percepisco per il cambiamento della suo modo di respirare. Prende il mio viso e mi obbliga a guardarlo. Entrambi siamo sudati.Passa le braccia sotto le mie e mi cerca le mani dietro la sua testa. I suoi occhi, i suoi occhi recitano con le pupille mille poemi. Ci baciamo e sfioriamo il cielo con la punta della dita. Ora non ce la faccio più e lascio che tutto il mio peso cada su di lui. Mi abbraccia e allo stesso tempo fa un enorme sforzo per non piombare a terra . Affondo la testa nella sua spalla. E lascia che scivoliamo lungo la mia schiena fino a terra.La mia pelle umida produce uno stridio peculiare mentre scorrere lungo la parete.E' stato il migliore orgasmo della mia vita.Continuo a tremare su di lui. Sorride e mi scosta una ciocca umida dal viso. Si alza e mi prende tra le braccia. Mi porta fino al letto. Non parliamo perché le parole per noi sono superflue.

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Non so quando tempo è passato, ho dimenticato tutto ciò che non sia il suo corpo. Ho la testa appoggiata sui muscoli dell'addome e mi affascina sentire come si muovono quando respira. Lui descrive circoli con l'indice disegnando in mio tatuaggio. Mi fa il solletico, ma resisto perché il tocco delicato delle sue dita è qualcosa di magico.
"Sai quante volte ho pensato come sarebbe stato toccarlo?"
Un sussurro ruvido rompe il silenzio.
"Toccarmi il tatuaggio?"
Voglio guardarlo in faccia e risalgo per il suo corpo baciando tutto ciò che incontro,insistendo sulle ferite.
"Ah, sì, il tuo tatuaggio…"
Mi sorprende la confessione. Lui lo nota sul mio viso.
"Andiamo, agente Scully, non mi dica che è qualcosa che tutti penserebbero di lei."
"Mulder…?"
Mi guarda attentamente perché continui.
"Come diavolo sapevi della parete?"
I suoi occhi astuti ridono nella penombra.
"Ummmmm… Credo di non capire a che ti riferisci…"
Gli lancio uno sguardo gelido, anche se girerei che si scioglie prima di arrivare a incontrarsi con il suo.
" Mulder…"
E' quasi una supplica.
" Perché era anche la mia fantasia…"
Lo sussurra al mio orecchio e voglio sciogliermi. Senza sapere come si insinua senza volerlo lo sguardo freddo che ha scosso il mio raziocinio prima che facessimo l'amore. Non posso evitare di chiedere.
"Perché hai reagito in quel modo quando ti ho accarezzato la guancia?"
Si allontana e esce dal letto, bruscamente, come se una calamita lo avesse attratto. Mi fa paura, mi fa male…E' rimasto di fronte alla finestra, dandomi le spalle.
"Mulder…"
Mi sta facendo male, tanto che mi costa respirare.
" Mulder, per favore, guardami!"
Continua a rimanere quieto, statico, immobile come una statua di marmo.
" Per favore, non farmi raccontarti qualcosa che non voglio ricordare"
Continua a non guardarmi e faccio fatica ad ascoltare ciò che dice. Voglio andare da lui ad abbracciarlo, ma non posso, il mio orgoglio me lo impedisce.
"Credevo che confidavamo l'uno nell'altro.Sai il male che mi stai facendo evitando i miei occhi?"
Finalmente si gira, si avvicina al letto e si inginocchia vicino al bordo. Prende le mie mani e le bacia.
" Confido in te, come non faccio con nessuno, però voglio che il passato rimanga nel passato, non voglio raccontarti qualcosa che probabilmente ti farà male."
La curiosità mi vince.
"Sentirti lontano da me, mi più fa male, il tuo sguardo freddo…la tua reazione…"
Si infila tra le lenzuola e mi abbraccia, per un momento voglio che si allontani da me. Il suo sguardo lontano mi colpisce direttamente il cuore.
"Ora mi senti più vicino?"
Non rispondo. Non voglio parlare. Sto incominciando a piangere senza sapere esattamente il perché. Non voglio che lo noti.
"Anche a me fa male che tu non abbia fiducia in me. Mi fa male che ti abbia fatto piangere"
Perché sa che sto piangendo? Io ho fiducia in lui.
" "Mul-mulder, io ho fiducia in te e lo sai…"
Mi chiude dolcemente la bocca con le dita.
" Prima non ho voluto che mi radessi, semplicemente, perché ho lasciato che qualcuno lo facesse in una notte nella quale era perso, senza il nord, senza…"
Le parole mi arrivano dall'aria all'anima, direttamente. Ad ogni sillaba noto come gli sta costando raccontarmelo.
",,,senza di me."
Intreccia le sue dita con le mie. Non so come sentirmi davanti a questa rivelazione.
"E' qualcosa che non ho mai potuto perdonarmi e se io non posso farlo, ho sempre supposto che nemmeno tu avresti potuto"
Non sta parlando esplicitamente, però capisco perfettamente a cosa si riferisce. La sincerità è tutto.
"Mulder…?"
Respira profondamente. Noto come gli batte il cuore.
"Ti amo e questo non cambierà mai, non m'importa il tuo passato, mi rifugio nel tuo presente e sogno il nostro futuro, ma…Una cosa simile non potrebbe cambiare niente di quello che sento per te"
Mi abbraccia più forte.
"Grazie.Sento come se un enorme peso fosse svanito dalle spalle. Ora dormi, ti prometto che domani William starà con noi"
Ho fiducia nelle sue parole e le sue dolci carezze fanno in modo che mi culli nel sonno. Riavrò William vicino a me e allora, con tutti e due al mio fianco, non avrò mai più freddo.

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