Le fanfic di X-Files

Alabama

Mulder. Scully. L'Alabama. Motel. E credo che questo è tutto. Manca ancora molto altro?
Autore: Irati
Pubblicata il: 22/09/2009
Tradotta da: Angelita
Rating: NC-17, vietata ai minori di 17 anni
Genere: UST, MRS/RSM, H
Sommario: Mulder. Scully. L'Alabama. Motel. E credo che questo è tutto. Manca ancora molto altro?
Note sulla fanfic: Questa è una storia con una scusa narrativa molto debole, per mettere Mulder e Scully in una situazione comune, ripetuta e topica. Perché? Perché ne ho voglia e perché è arrivato un punto, in cui esiste sempre la possibilità che la storia che sto scrivendo sia l'ultimo apporto a questo fandom e non si può lasciare una nave così senza dare la propria versione di una situazione per quanto ripetuta e topica, ti ha dato più momenti di piacere come lettrice di altre. A volte scrivi spinta dall'istinto delle parole, a volte scrivi perché hai bisogno di un punto di vista o di elaborare qualcosa di epico e glorioso. A volte, semplicemente, scrivi perché ti amino. Ed altre volte, con franchezza, scrivi per passare il tempo e per farlo passare agli altri. Questa è una di queste volte. Senza grandi pretese. Leggete, godetevela se potete. E questo è tutto. Osservate. Ho detto tutto questo di me in seconda persona, come Scully in "Irresistible" con la psicologa. E l'ho fatto per prendere le distanze e l'ho fatto senza rendermene conto. Il subcosciente è una bomba. Nota due: Lo stato dell'Alabama non è stato danneggiato in nessun modo, forma o maniera con lo scrivere questa storia. Tutte le leggi di stato che si citano sono autentiche. Su questo un'altra citazione alla fine. Grazie a BL per i suoi ululati. Naturalmente ad Amaia, per la sua insistenza e per i caffè che diventano sempre Coca Cola.

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"If I take you from behind, push myself into your mind when you least expect it, you try to reject it" (Madonna. Erotica)

Il brutto di proiettare al mondo l'immagine di una donna professionale che non lascia che i suoi sentimenti interferiscano con le sue capacità intellettuali o lavorative, è che la gente da per scontato che tu non abbia sentimenti. E la cosa terribile di questo circolo vizioso è che quando passano i giorni ad ignorare che sei qualcosa in più di una persona che taglie e cuce gente morta, incominci a pensare che la tua umanità si è persa per la strada. Solo che non ricordi né dove né quando. Questa sono io, Dana Scully. Scalpello alla mano sono un brillante medico legale. Dammi un computer ed un rapporto di un'inchiesta e posso fare in modo che un caso che includa cerchi nel grano, mutanti succhia-grasso e ratti invisibili sembri il candidato perfetto per il premio Nobel di Fisica. Ragionevole, sensata, logica. Dana Scully non piange, Dana Scully non soffre, Dana Scully non diventa isterica. Dana Scully si sente appena.

Asessuata.

Questa è l'immagine che do. La cosa più triste? Il novanta per cento del tempo questa è l'immagine che ho di me stessa. Non mi meraviglio che gli altri mi vedano come un robot con il trucco di Clinique e i vestiti di D. Karan. Donna? Lontanamente. Perché esserlo? In questo mondo e specialmente nel FBI la femminilità è una prova contro di te. Un millimetro di gonna in meno e le chiacchiere su come hai attenuto il tuo posto partiranno sparate e ti porteranno direttamente alla scrivania del tuo superiore.

Sotto la scrivania, per essere precisi.

L'esempio che il mondo continua ancora ad essere fatto a misura della metà dell'umanità che è nata con un pene tra le gambe è Fox William Mulder. Nessuno, nessuno in tutto il maledetto palazzo Hoover ha dei dubbi che il mio compagno abbia bisogno di una revisione mentale urgente. Nemmeno Skinner ha dei dubbi. Ma nessuno- specialmente Skinner- ha assolutamente nessun dubbio sulle sue capacità professionali.

Brillante. Eccezionale. Sinistro nelle sue percezioni, nell'intelligenza, nella sua capacità lavorativa.

Ai Crimini Violenti stanno ancora piangendo per averlo perso per colpa di una causa così disonorevole come gli XFiles. Nessuno se lo spiega ma tutti sono d'accordo che è stata una grande perdita. Perché? Perché Mulder è un genio! Un genio tarato, ma un genio in fin dei conti. Che sia, offensivamente attraente, è la ciliegina sulla torta. Non c'è nessuno famoso come lui tra le segretarie del FBI. E nessuno utilizzerà questo contro di lui.

Se Mulder incoscientemente flirta con Holy, delle Comunicazioni o con Jen della Contabilità, è perchè Mulder è fatto così, amiche. Un uomo scandalosamente sexy ed inoltre è in gamba nel suo lavoro. Meglio per lui! Se io, accidentalmente metto più rossetto di quanto sia politicamente corretto, sono una puttana arrivista. Ambiziosa. Manipolatrice. Se Mulder porta la cravatta allentata, sta in manica di camicia, non si è sbarbato e ti parla all'orecchio perché non vuole che nessuno senta, se emette una specie di sussurro erotico ad alto voltaggio, è normale. E' un uomo. Fa parte del suo fascino.

Fa impazzire le segretarie.

Queste maledette macchine di pettegolezzi sgradevoli che resero la mia vita impossibile per quel lasso di tempo nella mia esistenza chiamato Jack Willis. Di tutte le cose stupide che si possono fare nella vita legarti ad un istruttore MATURO è la peggiore. Che differenza. Jack Willis? Oh, Jack era un eroe per i suoi compagni. Si era messo con una allieva rossa. Io? Era evidente che stavo cercando una scorciatoia salire di grado.

Così va il mondo.

Forse per questo dopo il disastro che apportò Jack alla mia reputazione, mi sono fatta il giuramento vitalizio di non mischiare di nuovo sesso e lavoro. Il ritornello aveva ragione. Dove hai uno, non metterci l'altro. Soprattutto se sei donna. Specialmente, se sei donna. Dovrai sforzarti il doppio per la stessa cosa. Così che sforzati. E tieni fede al tuo giuramento. E cerca di essere non solo professionale, ma nobile, straordinaria. E ti sforzi tanto ad essere come un uomo, che incominci ad essere riservata con le tue emozioni e finisci per isolarti da te stessa e per dimenticare le esigenze dei tuoi ormoni.

Non voglio sembrare una che si lamenta. Seriamente. Non voglio. E' solo che è stato un giorno stressante. No, aspetta, mi correggo. Sono stati sette anni stressanti e oggi tutto è stato particolarmente ingiusto. Le differenze tra sessi mi hanno colpito sulla testa con la forza di un terremoto e il mio livello di pazienza è sfumato.

La colpa ce l'ha l'Alabama. E più precisamente, Apple City, Alabama. Da quando siamo arrivati qui due giorni fa per risolvere l'inesistente caso della inesistente setta satanica della cui inesistenza io già avevo avvertito Mulder a Washington, il Sud del paese mi ha trasformata in una femminista radicale disposta a bruciare il reggiseno in mezzo alla piazza del paese. Tutti. Tutti ma proprio tutti i forensi, sceriffi, aiutanti dello sceriffo, poliziotti e che Dio mi assista, ignoranti fanatici religiosi che abbiamo incontrato in questo "culo" del mondo si sono dedicati a fare una delle due cose più irritanti che potevano fare con me. Consistenti in : a) considerare che la liberazione della donna sia stata solo una fantasia ed ignorare che porto un'arma, trattandomi come una pazza suffragetta lesbica che non merita il privilegio di lavorare per le forze dell'ordine, rivolgendosi UNICAMENTE a Mulder nel corso di questa ridicola investigazione, o b) cercare di flirtare con me nel tentativo di trasformarmi in un oggetto sessuale e continuare a rifiutare per quel che ne so che sono un agente dell' FBI come il compagno di un metro e ottanta che seguo ovunque.

La cosa peggiore? La cosa peggiore è che le donne di questo recondito paese di novecentotre abitanti trovano che paragonato agli zotici ignoranti bevitori ossessivi di Budweisser che vivono in questo porcile del Sud, Mulder è un Dio Con Le Gambe. Ben lungi tutto questo dal togliergli prestigio o minare la sua credibilità, lo fa ancor più intelligente, ancora più attraente, ancora più degno di essere ascoltato. Oggi abbiamo intervistato tre uomini che assicuravano d'aver visto Satana e quattro donne che predicavano l'apocalisse. Il primo uomo non mi ha rivolto mai la parola, il secondo mi ha chiamato " quella", praticamente, ha detto, " voglio che quella mi porti un caffè". Il terzo mi guardava la scollatura mentre la temperatura di cinquanta gradi di questo inferno, faceva si che il sudore lasciasse intravedere la sagoma del reggiseno. Stronzi. La donne da parte loro si sono dedicate o a guardarmi come una cagna che si era frapposta tra loro e la preda- leggasi Mulder- o a spalancare gli occhi nel rendersi conto che una donna poteva lavorare in qualcosa che non fossero film porno.

Credo che la civiltà abbia ignorato Apple City, Alabama, nel suo cammino verso l'Ovest. Dio sa che il Movimento di Liberazione Femminista non ha attecchito in questo maledetto posto.

L'unica cosa che mi consola è che Skinner, dopo un dettagliato rapporto telefonico, ha insistito che lasciassimo il maledetto paese alle prime ore del giorno. Questo e che questo maledetto piccolo motel ha vasche al posto delle docce. Se un'ora immersa in un bagno di schiuma non mi tranquillizza niente lo farà.

Dio. Spero che diano un buon film in qualche canale perchè sono le nove di sera e sono stanca, sudata, schifata di me stessa, frustrata, sporca e stufa. Normalmente potrei andare a cenare con Mulder ma una sola cameriera che serva il doppio della torta a lui mentre a me butta addosso il caffè " senza volere" e mi sparo dopo aver ucciso i novecentotre abitanti di Apple City, Alabama.

Forse conviene chiarire arrivati a questo punto che il massimo della reazione di Mulder davanti a questa carrellata di atteggiamenti sessisti è stata nulla. Nemmeno il più piccolo. " accidenti, cosa succede a questa gente?" Niente di niente, amici. Per Mulder qui è tutto normale. Perché no? In fin dei conti lui ha tutti i vantaggi del sessismo a suo favore. Cosa gli importa che io ne debba sopportare gli inconvenienti?

Quando esco dal bagno mi sento vagamente meglio ma l'irritazione emette ancora onde di energia radioattiva. Mettermi lo stupido pigiama di raso non aiuta. Normalmente il raso mi fa sentire femminile. Oggi mi sento grassa, mascolina, piccola e brutta. E credo che mi siano usciti dei brufoli.

La goccia che fa traboccare il vaso? Mulder non BUSSA NEMMENO ALLA PORTA quando vuole venire nella mia stanza. Passa direttamente. O presume che qualsiasi proprietà mia sia un'estensione delle sue o non crede che io possa fare qualcosa di così interessante perché la sua favolosa presenza non mi affascini.

Nota: Normalmente la sua favolosa presenza mi affascina ma uno, ora questo non è pertinente e due, oggi l'unica cosa che voglio dal bambino prodigio del FBI è che scompaia dalla mia vista. Fine della nota.

- Ehi- dice entrando dalla porta di comunicazione. Non merito nemmeno una parola. Solo "ehi". Sicuramente dicono "ehi" alle vacche in questo porcile.

Mi rifiuto di rispondere. Mi comporto come se asciugarmi i capelli con l'asciugamano sia terribilmente urgente. Per vedere se lo capisce. Naturalmente, cerco di non guardarlo. Perché, francamente?, che sia venuto vestito così- svestito così, per essere esatti- è il colmo.

Non è il colmo. E' quello che c'è quando arrivi al colmo, domandi qual'è la fermata successiva e avanzi fin lì.

Maglietta bianca e boxer. Fox Mulder indossa una maglietta bianca di cotone e boxer blu scuro. Perché no? Ci sono cinquanta gradi come minimo. Perchè non dovrebbe andare vestito così SE STA PIU' COMODO?! Sta lavorando da tre giorni per quel che ne so. Comparendo nella mia stanza ogni notte esattamente così- cambia il colore dei boxer, fortunatamente- per commentare qualsiasi stupidata insignificante sopra lo stupido ed insignificante caso dell'inferno. Credi che Satana si manifesti attraverso l'allevamento dei bovini, Scully? Credi che forse gli extraterresti si trasformino in vitelli, Scully? Credi che potrei, se veramente m'impegno molto, essere ancora più sexy?

Non credo, Mulder. Neanche per idea, Mulder. Neanche se t'impegni, Mulder.

Coraggio, sì, quello che vuoi. Esibisciti con noncuranza come se quelle che ti stanno intorno fossero di legno. Non me ne importa. Fai quello che vuoi. Sono immune dal tuo supposto fascino.

E lo ripeterò tante volte quante sono necessarie fino a che io stessa ci creda.

Ora si siede sul mio letto. Fantastico.

- Non ci posso credere che Skinner ci obblighi a lasciare il caso- protesta.

Sta piagnucolando? Sta PIAGNUCOLANDO nel MIO LETTO? Non posso credere che stia piagnucolando. Sono una donna adulta. Non posso credere che mi risulti attraente. E' inaccettabile. Ho bisogno di uno psichiatra.

Non rispondo. Nemmeno un grugnito. Siediti sul mio letto. In boxer, come vuoi, idiota. In questo momento una fiorente energia sessuale mi irrita come un delitto di alto tradimento al genere femminile in generale e alla mia grassa e mascolinizzata persona in particolare. Non è un metro e ottanta in boxer. E' un porco maschilista che non sa rispettare il mio spazio e non la smette di parlare di non-so-cosa. Gli presto solo attenzione quando mi fa quella che sembra una domanda diretta.

- Scully, il tuo bagno ha la doccia?

-No.

Il mio "no" è tagliente. Secco. Brutale. Nel paese del monosillabi insultanti il mio "no" è il sindaco. Il mio "no" vuol dire "no, porco e vattene da qui" ma il porco non si scompone.

Oink oink y oink, Mulder.

-Non ho la doccia- gli spiego. Con lo stesso tono che impiegherei se Mulder avesse un grave ritardo mentale. –Ho fatto il bagno- aggiungo. Caso mai non sia abbastanza sveglio per trarre tutto da solo la brillante conclusione. Cosa che mi meraviglia perché, oh Dio, è COSI' brillante e COSI' sveglio.

La sua risposta è un ghigno, uno stringersi nelle spalle e la frase più stupida che abbia mai detto. Ed è dire tanto perché le cose che sono uscite da quella bocca in questi anni vanno dallo stupido all'irrimediabilmente stupido.

- Odio fare il bagno- Ghigno, piagnucolio, sospiro- Non c'entro lì dentro.

Devo ucciderlo e disfarmi del suo cadavere.

Se questa volta lo sparo giuro su Dio e le suffragette del mondo che NON sarà nemmeno lontanamente vicino alla spalla. No signore, prenderò di mira un'appendice significativamente più fastidiosa. In nome della giustizia tra generi. Sarò acclamata come una leggenda femminista. Ha appena finito di chiamarmi nana con le gambe corte UN'ALTRA VOLTA? Chiaro io sono uno gnomo e posso fare il bagno. Lui è un Adone, poveretto, e per questo non entra in quella merda di vasca.

Mi trattengo e non rispondo niente. Prego perchè quello che ha tra le mani non sia una busta di semi di girasole e che stia sul punto di sporcare il mio letto con i gusci.

Mulder, seriamente, entro io nella tua stanza senza bussare in mutandine e reggiseno? Per che cosa mi disturbo a chiederlo. Se lo facessi la sua reazione sarebbe domandarmi fino a che punto credo nella possibilità che l'Anticristo si manifesti attraverso il latte fritto. Credo che Fox Mulder faccia parte di quell'ampio spettro di persone , da mia madre, fino alle monache della mia scuola, passando per i ragazzi delle superiori, i compagni d'accademia del FBI e probabilmente anche Skinner, che credono che non seguire i tuoi impulsi sessuali costantemente, significhi che non ne hai.

-Dubito che in questa città sappiano che cosa sia una doccia, Mulder. Ma se glielo chiedi amabilmente una qualsiasi di quelle pazze lunatiche che abbiamo interrogato oggi ti strofinerebbe la schiena incantata.

Suono irritata. Questo è un bene perchè quello che voglio è che Mulder esca da qui, mi lasci da sola con il mio mini bar, che spero abbia cioccolata, e mi dimentichi. Ora.

Mi sento vulnerabile, Mulder. Mi sento una fallita. Per finire, mi sento tanto attraente come una mazza da baseball. E ancor peggio. Mi sento colpevole per sentirmi afflitta per non essere abbastanza attraente. Vattene.

Scommetto che mai Mulder si sente poco attraente con la sua corte di seguaci di sesso femminile che sbavano per lui. Scommetto che si guarda allo specchio ogni mattina e si eccita solamente a farlo. Scommetto che in quelle sessioni ossessive di masturbazione pensa più a lui che a quelle attrici tettone operate di cacca che popolano la sua videoteca.

Non se ne va.

- Come si può non avere la doccia? E' XXI secolo- E fa la faccia da cagnolino maltrattato mentre si sdraia sul letto. Sul MIO letto. Probabilmente il suo nemmeno è abbastanza grande per lui. Oh, che peccato, Mulder. Io ho dovuto sopportare che questo paese viva nel diciannovesimo secolo con peso di gran lunga peggiore del fatto che non abbiano docce. Ora arrangiati con il tuo metro e ottanta, orangutan.

Ma non lo dico. Perché io sono così. Repressa. Glielo sentii dire una volta a Tom Colton quando lui credeva che io non lo ascoltassi. Disse che " la giovane Scully" doveva aver dovuto fingere molti orgasmi con Jack Willis perché ero così fredda come i cadaveri che ero solita analizzare a Quantico.

Se un giorno questo porco muore, giuro che gli farò un'autopsia dolorosa se una simile cosa fosse possibile. Ma assicurerò, almeno, che lo sotterrino senza i suoi testicoli e il suo minuscolo micro pene.

- E il materasso? Hai sentito il mio materasso?-Continua immune al mio malumore.- Credo che stia sul punto di rompersi. Stride tanto che è come andare a letto con la Filarmonica di Vienna.

Sicuro che lo sa per esperienza.

Sicuro che crede che m'importi.

Sicuro crede che questa notte ho cercato di aguzzare l'udito per cercare d'immaginare che genere di movimenti faceva perchè questo benedetto materasso ululasse come un lupo ferito.

Caso mai qualcuno lo domanda non l'ho fatto.

No.

Forse un poco. Ma solo perchè non riuscivo a dormire. Interesse scientifico.

-Mulder, stavo per andare a letto.

Speriamo che questo basti e che il mago delle intuizioni sia capace di rendersi conto che semplicemente non sono dell'umore adatto. Ma no. Apparentemente, Mulder è il re delle intuizioni quando si tratta di cacciare assassini seriali vecchi di quattrocento anni ma quando si tratta di capire me, ha bisogno di una mappa stradale e un manuale delle istruzioni.

-Così presto?- domanda. E continua nelle sue cose come se io non esistessi o il mio" stavo andando a letto" non fosse serio.

Come IO andavo a letto così presto quando LUI crede che sia presto?

Dio. Gli uomini non sono di Marte. Gli uomini sono di Apple City, Alabama.

Mulder ha preso il mio telecomando ed io lancio le scarpe contro la parete mentre controllo i miei impulsi omicidi. La tele è sintonizzata, su Discovery Channel, per essere precisi ma Mulder ha creduto che il suo zapping ossessivo e tipicamente maschile è molto più interessante PER ME di quello che IO avevo scelto di vedere.

Mi stridono i denti.

-Pensavo che saremmo usciti a cenare. Non hai fame, Scully?

Grazie a Dio ha sintonizzato la tele sullo stesso canale dove l'ha trovata. Per disgrazia ha combinato simile strategia con il mettersi a mangiare i semi. Al momento cerca di conservare i gusci in una mano mentre mantiene la busta nell'altra ma SO che finirà per riempire di stupide frammenti pieni della sua saliva il MIO letto.

Mi odio perchè l'unione di "saliva" e "letto" mi ha fatto immaginare scenari terribilmente poco desiderabili. Come posso essere così debole? Come posso stare così arrabbiata ed malgrado questo osservare i muscoli del braccio dentro la maglietta? Credo d'aver bisogno di un altro bagno.

-Non ho fame-dico. Ancora irritata.

Mulder, fuori dalla mia stanza. Veramente devo cacciarti? E' così, così, così stupido? Perchè me lo domando?

-Hai mangiato un sandwich vegetale sei ore fa. Come mai non hai fame?

Mi guarda come se avessi un disordine alimentare. Come se fosse preoccupato per me. No, lo ritiro. Come se fosse mio padre e fosse preoccupato per me. E se lo avesse detto in un'altra situazione non darebbe fastidio. Ma che si preoccupi per la mia salute come se fosse un padre e sta in mutande sul mio letto dimostra solo che c'è una ragione perché Fox Mulder è l'unica persona in questo paese che mi tratta come un professionista rispettabile.

Perchè crede che io sia un uomo. Un uomo eterosessuale, chiaro. O forse crede che sia un albero. O un pezzo del mobilio. Senz'altro, non si rende conto che sono una donna.

Questo è tutto. La soluzione dell'enigma della guerra dei sessi. L'unico modo affinché ti trattino con rispetto è che annullino la tua identità sessuale, che la neghino. O vogliono andare a letto con te o ti ascoltano nel lavoro. E' impossibile che ti vedano come una persona attraente e inoltre collega.

Perchè mi da fastidio? Già lo sapevo , no? Maledetto caso. Maledetta notte. Maledetto, maledetto, maledetto calore. Maledetto Mulder con le sue stupide gambe muscolose e il suo stupido modo di buttarsi sul letto senza smettere di guardarmi. Mulder fa sì che mi dia fastidio. Molto. Maledetto.

- Questo caldo mi toglie l'appetito, Mulder.

Sono così arrabbiata che sento caldo dietro le orecchie.

- Un seme di girasole?

Allunga la mano. Sta sudando leggermente. Gambe incrociate sul letto. Capelli arruffati. Braccia che s'indovinano muscolose sotto la maglietta bianca. Piedi enormi e uno sguardo leggermente stanco, completamente rivolto a me. Sexy senza nemmeno cercare di esserlo. Sexy senza rendersene conto. Terribilmente sexy senza muovere un solo muscolo. Posso vedere la sua lingua che apre i semi, separando il frutto dal guscio. La lingua morbida e brillante per la saliva e forse, salata e spessa, che scivola lentamente nella bocca, come se aprisse l'interno di un seme, e che sto pensando? Estranea alla mia volontà, m'immagino coricata su questo letto, completamente nuda, le mani immerse nei capelli di Mulder, e la sua lingua che s'intrattiene ad assaporarmi con la stessa concentrazione, separando le mie grandi labbra come separa i semi di girasole, leccando all'interno, abbandonato al piacere, distruggendomi con la stessa calma sensualità con cui sminuzza uno ad uno gli stramaledetti semi! Sono tanti anni che non sento la lingua di un'altra persona su qualche parte del mio corpo che solo quest'immagine fa sì che senta un'ondata di vapore che mi scalda tutto il corpo.

Lo odio. E' un ominide sottosviluppato e lo odio.

Mi offre ancora i semi. Per me, se li può mettere dove Skinner non fa controlli.

- Non voglio niente, grazie.

Che vada via, per favore. Che vada via perché già mi sono asciugata i capelli e non ho nient'altro da fare e non penso di coricarmi mentre lui è sdraiato sul mio letto. Mulder, per favore, interpreta i miei poco sottili segnali e vattene. Su vai, dimostra che per qualcosa ti hanno ammesso ad Oxford.

- Voglio solo andare a letto.

Non mi rendo conto che ho detto qualcosa che possa avere un doppio senso finchè non vedo la sua espressione. Soddisfatto, divertito, come un felino che si trova con una palla di lana. Non ride e invece tutta la sua espressione è un sorriso. Della peggiore specie.

Non arrossirò.

Sento caldo sul viso.

So già che sono arrossita.

Porca costituzione dei rossi. Se Mulder fa un solo commento scapperò da Apple City, Alabama, e mi fermerò solo quando apparirà il cartello che dice" state attraversando la frontiera con il Canadà, benvenuto!" Lo giuro. Credo d'avere il passaporto nella borsa. Chiederò asilo politico. Dirò che sto fuggendo da un homo erectus pericoloso.

Homo sapiens.

Perché ho pensato "homo erectus"?

Erectus no! Erectus è una cosa cattiva! Australopitecus, sapiens qualsiasi cosa. Ma erectus no! No!

- Se volevi andare a letto, avresti potuto dirlo prima.

Il suo sorriso- conosciuto nel mondo del rock come Il Sorriso Prima Conosciuto Come L'Accenno di un Sorriso- deve essere lo stesso che faceva a diciasette anni quando guardava sotto la porta del bagno delle ragazze, lo stupido presuntuoso Fox " Sono Irresistibile E Posso Fare In Modo Che Tutto Abbia Un Doppio Senso" Mulder. Fox "oh, no, nessuno tranne TUTTA LA POPOLAZIONE FEMMINILE AD OVEST DELLE AZZORRE mi chiama per nome, così che chiamami" Mulder.

E' finita. Lo caccerò. Lo caccerò e poi chiuderò la porta con il chiavistello e mi masturberò. L'ho appena detto. Per puri e semplici motivi medici. Ovviamente, mi sento frustrata e ho bisogno di una dose di serotonina. Tutti gli esseri vivi hanno bisogno di scaricarsi sessualmente ed io, mentre non si dimostra il contrario, sono viva. Vagamente. In fin dei conti una cosa è ESSERE viva e un'altra cosa è AVERE una vita. Così che, devo solo ottenere che vada via dal mio letto e poi, coricarmi in questo stesso posto e mentre il suo odore si distingue ancora, immergere il viso nel cuscino e dare sollievo a tutta questa tensione con le mie dita.

Lo odio.

- Mulder, ci vediamo domani.

Sta sul punto di dire qualcosa. Addirittura muove le labbra ma non esce nessun suono. Sembra che, per un momento posso sentire le parole, come fossero scritte su un fumetto sulla sua testa e le nostre vite fossero strisce di comic. Credo che sta per dire" che ti succede Scully?" o " sei arrabbiata, Scully?" e allora mi rendo conto che solo la possibilità che mi domandi qualcosa del genere potrebbe irritarmi di più del fatto che non lo domandi. Perchè io, ascoltami bene, Fox Mulder genio dell'Anti-Logica, non voglio parlare di quel che succede, voglio solo che indovini automaticamente e che mi faccia stare meglio.

No. Non è ragionevole.

No. Non è giusto. Ma è così e l'Alabama ne ha la colpa, signore.

Si alza senza dire niente e vedo come piega i muscoli delle gambe, facendo uno sforzo che ancora una volta e per motivi che non conosco risulta sexy. Letto+biancheria intima+Mulder= come non può risultare sexy? Va verso la porta di comunicazione e mi guarda un'ultima volta.

Leggermente compunto, completemente sexy.

-Che non ti pungano le cimici.

Che osino pungermi avranno quello che devono avere. La porta si chiude e mi da appena il tempo d'osservare le natiche di Mulder, che si indovinano muscolose sotto il blu intenso dei boxer.

Ho detto appena.

Credo che passano, non so, forse una trentina di secondi, prima di sentire il cigolio del letto, domandarmi cosa sarà quello che sta facendo, ammonirmi mentalmente per continuare a pensare a lui e meditare se ho bisogno di un altro bagno, quando sento uno scricchiolio, seguito dal colpo del suo letto contro il pavimento, seguito da quello che mi è sembrato un grido come quello di una bambina.

Apro la porta come un lampo.

- Ed ora cosa è successo?-pretendo di dire. O forse " Mulder stai bene?"

Ma, invece, dico qualcosa un poco meno appropriato. Il mio subcosciente mi denuncia e la frustrazione parla per me.

-Ed ora che hai fatto, Mulder!

Le due gambe anteriori del letto sono rotte e Mulder- in boxer- è scivolato verso il suolo, cadendo sul suo glorioso, superbo e stupido culo. Ma cos'è , questa notte non finirà mai? Cerco di pensare a qualcosa che potrebbe far peggiorare il mio umore nero ma, francamente?, non mi viene in mente niente. E invece, ho la sensazione CHIARA che Apple City, Alabama, e i suoi novecentotre abitanti dell'inferno stanno per dimostrarmi che se non mi vengono in mente disgrazie peggiori è per la mia completa, assoluta, leggendaria e galoppante mancanza d'immaginazione.

***

Dieci di sera.

Elenco aggiornato del Top Ten delle credenze di Fox Mulder.

Credo, in primo luogo e più importante, che a Scully non piaccia l'Alabama. E credo, in secondo luogo, che il Dio delle piccole disgrazie ha troppa immaginazione. Per ultimo, credo che qualcuno Lassù non mi abbia in simpatia. Seriamente. Giusto quando pensi che il giorno non possa più peggiorare, che hai toccato il fondo, è quando il pavimento si apre e cadi dal letto per battere con il culo per terra. Allora guardi più giù e restano ancora vari metri per arrivare al suolo. Non importa dove cadi c'è sempre qualcosa più in basso.

E va bene, lo riconosco. La colpa è mia che stiamo qui. Mia, mia, mia solo mia. Che posso dire. Se fosse stato autentico, il caso sarebbe stata una vera miniera. Disgraziatamente non c'è un caso, e Apple City, Alabama, è una frode. Ma, come l'avrei potuto sapere senza venire fin qui? Bene. Sì. Potete dire" Scully ti aveva avvertito, Mulder". Ma Scully crede sempre che qualsiasi caso che io le presenti è una perdita di tempo. Se fosse per lei avremmo così poche spese viaggio che gli inetti della Contabilità ci avrebbero decorato. Che Scully mi avvisi della mancanza di sostanza di un caso è come se il governo dicesse che non c'è pericolo per l'Ambiente quando si sta immergendo nel petrolio. L'hai sentito tante volte che non lo ascolti più.

Quello che non avevo calcolato è il calore. Questo lo ammetto. Questo gradevole clima di quaranta gradi all'ombra e il novanta per cento di umidità in un motel dove non-hanno-doccia. Come è possibile? Non hanno doccia! Vasche da bagno. Chi usa la vasca da bagno, tranne la maledetta popolazione del Regno Unito e Scully? Questa è una regressione al mio appartamento di studente ad Oxford. Le migliori biblioteche del mondo e tutto un paese senza docce.

La cosa peggiore di tutto questo? La cosa veramente peggiore di tutto questo? E' che non solo sono deluso per il caso( o meglio: per il non caso), non solo sono morto di calore per il clima e di malumore per l'incidente del Favoloso Letto A Forma di Tobogan, ma che inoltre mi sento confuso. E soprattutto mi sento colpevole. Lo so, venendo da me sai –che –sorpresa. La novità è che questa volta, nemmeno so perchè mi sento colpevole.

Forse ha qualcosa a che vedere con lei.

Ed ora che cosa hai fatto Mulder?

Non smetto di sentirlo nella mia testa. Non smetto di vederla. Mentre entra nella mia stanza con questo sguardo gelido, tutto tensione e cattivo umore, che mi trapassa con severità, giudicandomi come se avessi deciso di rompere il letto di proposito e disturbare il suo squisito riposo.

Ed ora cosa hai fatto, Mulder, stupido idiota che non la finisce di rovinare la mia vita ordinata? Ed ora cosa hai fatto zotico sottosviluppato che sei tanto al di sotto di me che il solo paragone risulta ridicolo? Hai trovato il modo di darmi di nuovo fastidio, di farmi irritare, di farmi perdere la pazienza, di farmi arrabbiare, mettermi nei pasticci con Dio, col FBI, mia madre e Skinner?

Forse non lo dice con queste parole ma posso sentire come lo pensa. Lo giuro.

Credo che sia evidente che è infastidita. No, questo non si adatta bene alla realtà dei fatti. Per essere scientifico e preciso, dovrei dire che è arrabbiata. Per essere ancora più preciso, sarebbe opportuno segnalare che Dana Scully è infuriata. Credo che questo sia il termine scientifico. Perché quando non schiva il mio sguardo, sta stringendo i denti finchè non vedo i segni sulla mascella e quando non ha entrambe le sopracciglia sollevate è perché sta sospirando come se stesse per fare uno sforzo terribile per tollerare la mia ripugnante presenza nella stessa stanza che ha scelto di onorare con la sua presenza.

So già di essere inferiore a sua Scullycità, ma, è così orribile vivere nello stesso universo che io irrito con la mia esistenza?

Domanda stupida. Probabilmente sì, è così terribile.

La verità è che credo che questa storia si stia cucinando da quando siamo arrivati. In effetti, da quando ho messo il caso sul tavolo. Forse Scully ha qualcosa contro l'Alabama, o contro il caso. Ma è difficile distinguere una mancanza di reale coinvolgimento perché lei…bene, perché lei guarda sempre tutti gli XFiles come se non meritassero da parte sua un commento più grande di una sbuffata e un inarcare le sopracciglia. Ma credo che questo, in special modo, la irrita. Mi piacerebbe dire che i miei poteri di percezione extrasensoriale mi permettono d'indovinare quello che succede, ma primo, non ho poteri di percezione extrasensoriale, secondo, sono solo un uomo, la qualcosa vuol dire che non ho la più lontana idea di cosa succede, terzo, lei non mi dirà mai cosa succede ma spera che io lo sappia e quarto, credo, sinceramente, che questa volta, per una volta, di non aver fatto niente. Lo giuro.

Ebbene sì, è un caso idiota e sì, è una città orribile, che colpa ne ho io che non sappiano fare i materassi che non finiscano per cedere quando ti butti sopra?

Dio, cazzo, al gestore di questo posto puzza l'alito come una fogna. Sta dietro al bancone e anche così ho bisogno di una mascherina d'ossigeno. Questo tizio è così sgradevole fisicamente che fa si che abbia voglia di andare a letto con Frohike solo perché in confronto, la redazione dei Lone Gunman è l'harem della dea Afrodite. Se il David di Michelangelo è il canone di bellezza questo tipo è il modello che utilizzano all'inferno per dare forma agli incubi dei bambini. E' come un troll. E lo dice qualcuno che ha visto foto autentiche di trolls scandinavi.

Infatti ho documenti sul caso. E' abbastanza interessante, un XFiles classico, ma non sono ancora riuscito a far sì che Skinner autorizzi le spese del viaggio fino ai fiordi norvegesi. Ci sto lavorando. Più che altro, perchè mi piacerebbe molto vedere Scully in anorak.

- Mi dispiace moltissimo- dice, trascinando le parole con quella che deve essere pigrizia cronica- la verità è che non ci è mai successo niente di simile ma...comunque, non abbiamo altre stanze libere, signore. Cosa vuole che le dica.

Di nuovo. Come può essere? Quanta gente può aver bisogno di un motel qui? Quanta gente sceglie di voler venire qui volontariamente?

Era una domanda retorica. Per un secondo dimentichiamo che IO sono una di queste persone, va bene?

- E non c'è un letto? Non ha un letto che avanza? Un letto supplementare?

Mi guarda fisso. Non credo che conosca il significato della parola" supplementare". Si stringe nelle spalle. Se quelle sono le spalle. Sono sotto la testa, almeno. Ma non vedo il collo, così che faccio fatica ad orientarmi. Se gli faccio una foto potrei farla passare per Big Foot e Skinner ci crederebbe. Non è una cattiva idea. Ha gli occhi così infossati nel cranio che dovrebbero usare una scavatrice per mettergli le lenti a contatto.

- C'è un motel a Willow Creek.

Me lo dice come se avessi la mappa dell'Alabama tatuata sul braccio. Quando gli domando dove sta Willow Creek- se veramente esiste- sento un filino di speranza al sentire " non molto lontano" e poi il mio filo di speranza si spezza e sbatte a terra perché, qui, l'anello perduto della catena evoluzionistica crede che cinquanta chilometri sono" non molto lontano". In quale strano sistema metrico misura le distanze perché questo sia " non molto lontano"? Forse che L'Alabama non si regge sul sistema metrico universale? E' notte, fa caldo, non ho fatto la doccia, non ho nemmeno le scarpe perché ho voluto scappare da quella stanza ancora con i jeans in mano prima che Scully trovasse il modo di farmi sentire ancora peggio con quello sguardo di riprovazione infinita. E questo tipo vuole che io guidi per cinquanta chilometri? Devo prendere un aereo domani. Presto!

Sto per spiegarglielo, quando mi si blocca la respirazione di colpo e vedo un'apparizione che arriva- fluttua- dalla parte posteriore del bancone. Mamma mia.

- Papà, non essere scortese con il nostro cliente, in fin dei conti, non è colpa sua se si è rotto il letto.

La teoria dell'evoluzione della specie è una frode.

Il mio rispetto per Charles Darwin emigra in Manciuria nello stesso momento che la mia mascella sbatte contro il suolo. Non posso credere che il gestore, il Re delle Scimmie in persona sia il padre di…lei. E non sono una persona che usi abitualmente l'espressione " non posso credere".

- Scusi mio padre, signor...

La sua voce è flautata. Quasi musicale. Divina.

- Mulder- riesco a dire.

Mamma mia. Mamma mia! L'ha chiamato"papà"! Come può essere? Come può essere?! Lui deve essere imparentato con la famiglia Peacock e lei è la copertina di Seventeen con tre anni di più, una chioma bruna e folta che cade sulle spalle come se fossero crini di cavallo, un sorriso incredibilmente sexy, e curve per cui c'è bisogno di mettersi il la cintura di sicurezza. Dove sta la rassomiglianza? Dove sono le leggi della genetica?

- Mi dispiace molto per quello che è accaduto al suo letto.

Ha una specie di franchezza mista a dolcezza. Come deve essere sua madre per aver equilibrato il miscuglio genetico? Non c'è nemmeno una leggera somiglianza per la statistica. Potrei dire " bene, entrambi hanno due occhi" ma non è vero. Lei ha due occhi e lui ha due pozzi in mezzo al viso.

- Non fa niente-mormoro.- Il problema è che ho bisogno di un posto dove passare la notte e sembra che non ci siano stanze libere.

Guarda suo padre. Con questi bellissimi occhi verdi. E' che non si rassomigliano in niente! Non posso toglierle gli occhi da dosso. Cerco di trovare una somiglianza e mi domando se il gene della bruttezza apparirà improvvisamente nei suoi nipoti e lei dovrà andare in giro con bambini bruttissimi e pelosi mentre la gente si domanda, inorridita, da dove sono usciti quei piccoli mostri. " Rassomigliano al nonno" dirà lei, vergognandosi della sua discendenza.

Forse l'hanno adottata. Questo ha un senso. Sicuramente, se Scully fosse qui mi direbbe che questo ha un senso. Ma dovette essere un'assistente sociale molto crudele se lasciò questo angelo con un simile lupocchiotto.

- Papà, non credi che potremmo lasciare al signor Mulder la stanza degli ospiti a casa?

Prima che suo padre dica sì, perchè so che non potrebbe dire no a questo miracolo che Dio ha mandato, prima che io posso dire no perchè mi sembra un eccesso di generosità e non sono disposto a dormire nella stessa casa dell'Uomo delle Caverne, una voce inconfondibile taglia l'aria della stanza bruscamente. E quando dico bruscamente, voglio dire bruscamente. Liscio e senza pieghe. Questa voce che di solito ha sempre una sfumatura di cortesia, perfino d'affetto, è ghiaccio puro. E c'è fumo perché qui, signori e signore, fa FREDDO. Dana Scully emana il Gas dell'Ira e fa sì che tutto il calore sparisca.

-Non credo che ce ne sia bisogno.

Ci giriamo tutti e tre verso di lei. Lo stupido( questo sono io), il brutto( non c'è bisogno di dire che è) e la Bella. Scully sta guardando soprattutto lei. A volte guarda il troll. Ma non guarda mai me. Credo che sta ancora più furiosa di quindici minuti fa quando l'ho lasciata sopra svignandomela andando alla reception mezzo nudo. Veramente, veramente, VERAMENTE, non ho fatto niente, Scully, abbi pietà di noi, siamo solo semplici mortali.

- Dobbiamo svegliarci molto presto e non vogliamo dare fastidio. Sono sicura che l'agente Mulder ed io troveremo il modo di passare la notte fino ad allora.

-Ma...-la figlia del gestore incomincia ad elaborare qualcosa che potrebbe essere un tentativo di ribattere a quest'argomento così convincente ma cambia idea quando è vittima di uno degli sguardi paralizzanti della mia compagna- Come vuole.

-Grazie.

Au. Questo "grazie" ha fatto male. E' come se l'avesse sputato. E' il grazie meno riconoscente della storia. E questo è tutto. E quando Dana Scully da per liquidato un tema, il tema è liquidato. E' liquidato, chiuso, classificato, timbrato e con la ceralacca. Il tema è storia, amici. Scully dice "buonanotte" e poi, guardandomi senza guardare in modo che mi sento come se i miei testicoli letteralmente si stringono, si rattrappiscono e sprofondano nello stomaco, aggiunge " non disturbiamo ulteriormente questa gente, Mulder" . E incomincia a salire le scale. Passi decisi, secchi, taglienti. E' così tesa che se si piegasse a raccogliere la mia autostima per terra si spezzerebbe in due.

Nota: Arrivati a Washington guardare se Urano è nella casa di Giove. Era così? Marte nella casa di Urano. Non ricordo bene. Nota due: guardare le mie annotazioni sul caso di Comity e controllare qual'era la combinazione astrologica che trasformava Scully nella versione migliorata della signorina Rotenminator. Assicurarmi che non si stia ripetendo in Alabama. Fine della nota.

Faccio fatica a seguirla per le scale. Per avere delle gambe più piccole delle mie corre come una furia. Mentre la seguo e mi domando se tirerà fuori una paletta e mi picchierà sul culo( riconosco che l'idea mi provoca una specie di crampo morboso sotto la vita), incomincio a convincermi che dormirò per terra. A meno che questa Scully Super Arrabbiata e Mineralizzata abbia anche il dono di far apparire letti dove non ci sono.

L'agente Mulder ed io troveremo il modo di trascorrere la notte.

Se non fosse così furiosa solamente questa frase mi farebbe ululare alla luna ma in questo momento mi domando quale tortura avrà pensato per me. Quando arriva alla sua stanza lascia la porta aperta e ancora senza osare parlare, passo dietro di lei. Dovrei dirle qualcosa o qualsiasi cosa che uscirà dalla mia bocca peggiorerà la situazione?

Probabilmente, l'opzione B.

- Dobbiamo alzarci alle sei e mezzo per poter arrivare all'aereo- dice. Parlandomi come se fossi un ritardato e non lo sapessi- Puoi prendere il mio letto. Io dormirò sul divano.

Questo era il suo piano? Questo? Non lascerò che dorma sul divan0!

Osservo per la prima volta che si è messa una maglietta per scendere alla reception ma porta ancora i pantaloni del pigiama. Pantaloni di raso verde del pigiama. I capelli sono quasi asciutti- è normale con questo caldo- e non si è pettinata, in modo che sono una via di mezzo tra lisci e ricci che la fanno sembrare un poco fuori di sé. Non riconoscerò quando mi piace. Lei è arrabbiata con me e non sono così patetico da fissarmi con i suoi capelli.

Sì, lo sono.

Diciamo che mi piace.

Non diciamo quanto ma abbastanza.

- Scully, non lascerò che tu dorma sul divano. Ci dormirò io.

-Tu?- quando dice "tu" mi sento piccolo ed idiota e mi convinco che essere"io" è la peggior disgrazia che mi poteva capitare. Quello che sta dicendo è" tu, assurdo nano mentale? Tu, povero disgraziato?- Mulder, non entravi nella vasca e pretendi di entrare in QUESTO divano?

Ho un'intuizione e forse è arrischiato affermarlo, ma qualcosa nel mio commento sulle vasche da bagno l'ha infastidita. E' difficile essere più stupido di me, lo so, ma mi domando cosa avrò mai fatto VERAMENTE.

Quando si arrabbia, Scully respira più profondamente e quando muove le braccia le agita. Questo significa che sotto il maglione posso distinguere il dondolio dei seni. Non porta il reggiseno. So che non dovrei guardare ma sono Mulder. La rispetto, davvero. E la sto ascoltando ma c'è un tipo lì dentro, nella parte più profonda del mio cervello che osserva sempre queste cose. Il Mulder che pensa al sesso ventiquattr' ore al giorno. Non mi disturba molto, non è molto importante e mi distrae appena la maggior parte del tempo. Ma sta sempre lì. Osservando Scully e il modo in cui si dondolano i suoi seni e l'aspetto da letto disfatto dei suoi capelli e come s'ingrandisce il profilo della labbra quando fa un poco più caldo.

-Questo non ha senso-conclude- Non siamo razionali- sentenzia. Come se non essere razionali fosse il più grande delitto che le viene in mente. Probabilmente lo è. Non siamo ragionevoli! Chiamiamo la polizia della ragione! Che ci arrestino!

Mi domando se a volte non si stanca di essere così Scully.

Tocca a me essere ragionevole.

-La casa del gestore sta qui vicino, sono sicuro che è ancora disposto a lasciarmi usare la stanza degli ospiti.

La mia prima supposizione è che questo alleggerirà la sua collera. Ora che ha avuto due secondi per pensarci si renderà conto che è la cosa più sensata. Immagino.

E immagino male.

In effetti, immagino MALISSIMO.

Perchè quando mi sente, ingoia a vuoto, respira piano- vedo come cerca di controllare il respiro- e con la punta della lingua bagna le tese, bellissime e più rosse che mai, labbra di Scully.

Lo fa solo quando è nervosa – e non sembra questo il caso- o quando sta sul punto di gridare" Si salvi chi può sto per scoppiare!" Lo so bene perché ho annotato nell'archivio mentale tutte le volte in cui le ho visto inumidirsi le labbra. Se potessi diventare un aggetto per un giorno sarei il suo rossetto.

E lei è così in collera che se potesse diventare un oggetto, sarebbe un'automatica con il caricatore pieno e un mirino telescopico che punta ai miei testicoli.

Sono perso. Sono completamente perso. Ma, che- ho- fatto! Non voleva che fossi ragionevole? Sono disposto a vivere nella Casa degli Orrori dei Trolls solo per essere logico, Scully, non merito una caramellina?

Senza dire nient'altro, sparisce dalla stanza. Un momento. Verso la mia. Mi sono perso.

- Mulder, vuoi venire ed aiutarmi?

Signor, sì, signore.

Quando arrivo alla mia stanza, sta combattendo con il materasso, cercando di muoverlo dal suolo. E' una manovra scomoda e ci porta via un bel poco di tempo perché in primo luogo, il materasso è una di quelle reliquie di piume che non è stato sprimacciato da quando gli stati confederati organizzarono l'ultimo ballo per festeggiare la raccolta del cotone. E in secondo luogo, con il letto rotto, non c'è spazio sufficiente nella stanza per mettere il materasso a terra. Cerco di farglielo capire però è troppo occupata a lottare perché non la vinca il peso e il compito di essere irritata con me assorbe la maggior parte delle energie.

- Scully, non credo che ci sia spazio per lasciarlo a terra.

Forse sarebbe più ragionevole rompere le altre due gambe del letto che si mantengono in piedi, buttarci sopra il materasso e dormire lì. Non sarebbe come passare la notte nella stanza Lincoln della Casa Bianca ma ha più senso che questa assurda lotta corpo a corpo" FBI contro Il Materasso" che stiamo armando nella stanza. Per il momento, FBI 0-Materasso 1. Finiamo che lo appoggiamo sul muro, mentre Scully esamina il pavimento, applicando, immagino, le leggi della fisica e della matematica nel tentativo di trovare un modo di lasciarlo per terra.

Si sente il rumore dei suoi pensieri a tutta birra.

-Sul pavimento non c'è posto.

Mi asterrò dal dire che ero arrivato prima alla stessa conclusione.

- Che peccato. Mi sarebbe piaciuto un pigiama -party.

Non so stare zitto nemmeno quando la mia integrità fisica dipende da questo.

Scully mi guarda sdegnosamente e i miei testicoli ritornano a nascondersi dentro al mio ventre. Il dottor Blockhead sarebbe orgoglioso. Ci sono dei lama che si allenano per anni per riuscire ad ottenerlo con meno successo di me. Dovrebbero provare gli sguardi fulminanti di Scully. Più efficienti di una castrazione chimica.

-Dobbiamo alzarci tra sei ore per prendere l'aereo- sentenzia.

Già lo sapevo ma ringrazio le Scully Airlines per l'annuncio. Sto sul punto di proporre la mia idea di rompere le gambe intere del letto, quanto sento con precisione come si ferma il mio ritmo cardiaco.

- Il mio lato del letto è il sinistro- Dice con questo perenne tono di collera e senza dare alla cosa molta importanza- Cerca di non russare.

Lo sento a rallentatore, lo giuro. Questo tono di profonda irritazione e queste parole. Il mio lato del letto è il sinistro. Questo modo scientifico di prendere una decisione ragionevole anche se la sola idea di dividere il letto con me le da nausea. Cerca di non russare. Un uomo normale, un uomo con una dignità, con un'autostima, con livelli normali d'amor proprio, si sentirebbe mortalmente ferito dalle sue parole. Forse si rifiuterebbe di mettersi nel letto di qualcuno che lo tratta così. Almeno si mostrerebbe indignato e direbbe" non starò in questo letto finchè non mi dici che ti succede" Fortunatamente o disgraziatamente, non sono un uomo normale, e credo che la dignità, sia francamente sopravvalutata. Nel mio caso, la riservo per tutti coloro che non sono Scully e che finiscono per offrirmi un posto nel loro letto.

Nel suo letto. Lo ripeterò per convincermi. Io starò nel SUO letto. Improvvisamente, Apple City, Alabama, è passata da letamaio lontano dalla civiltà a diventare davanti ai miei occhi la piccola Parigi del Sud, credo che la cosa più indicata data la situazione geografica sarebbe gridare" yewha" ma conterrò i miei impulsi perché, se per caso non l'ho detto, la sola idea di dormire a trenta centimetri da Scully sta creando una specie di gradevole tensione di temperatura medio-alta all'altro lato della mia patta, nel territorio dove il sangue si accumula e le idee ragionevoli sfumano a velocità della luce.

Contieniti, Mulder. Contieniti.

- Mulder- sento la sua voce dalla stanza- mi piacerebbe poter dormire almeno un poco. Se non vieni a letto…

La fermo prima che finisca. La parola " andare a letto" sulle sue labbra è veleno a sapore di miele. Direttamente tra le gambe.

-Vengo!

Ho la certezza che tutto questo finirà male- in fin dei conti sto per andare a letto con una donna arrabbiata che sa utilizzare un bisturi di precisione e ha profonde conoscenze d'anatomia- ma mi sento attratto dalla fiamma che mi distruggerà come quei turisti che frenano quando vedono un incidente solo perchè vogliono vedere il sangue. Sono come loro. Annuso il sangue e ho bisogno di vedere la ferita.
Caz-zo.

Quando attraverso la soglia della sua stanza mi rendo conto fino a che punto sarà una notte che meriterà un capitolo esclusivo nella mia biografia intitolata" una nuova forma di tortura: dormire con Dana Scully". Si è tolta la maglietta, il verde del pigiama è di un'intensità che solo rafforza il colore d'avorio della pelle, il rosso sfacciato delle labbra e i capelli arruffati. Coricata sul cuscino, coperta con le lenzuola fino alla vita immersa nei rapporti del caso da riempire indossa gli occhiali mentre MI ASPETTA perché entri nel letto, Dana Scully è la cosa più irraggiungibilmente sexy che ho visto in tutta la mia vita.

Male. Maaale, dice una parte del mio cervello.

Bene. Beeene dice l'altra. Non sono sicuro che questa parte sia del mio cervello.

Mi sono appena reso conto di un piccolo dettaglio, non suole essere così piccolo, nè ha un bell' aspetto perchè se solo VEDERLA ha appena mandato un messaggio tra le mie gambe, mi domando cosa accadrà quando mi stenderò in questo spazio libero del letto che mi sta chiamando a viva voce e sembra un tempio sacro e posso sentire il suo profumo accanto a me. Respirandolo. Tutta. La. Notte.

Specialmente tenendo in conto-qui viene il dettaglio- che sempre-sì, sempre-scarico un poco d'energia prima di andare a letto. Sì, in QUEL modo. Sì, SEMPRE. E' un'abitudine. Un obbligo. Si chiami come si vuole. Sono, dunque mi masturbo. Che mi giudichi chi vuole.

Maaaale.

Era da molto che non ero vittima della sindrome che minaccia il mio prossimo futuro. A scuola lo chiamavamo" dolore di uova". Sicuramente avrà qualche altro nome più scientifico ma per disgrazia domandarlo a Scully non sembra una scelta sensata.
Merda. Avrei dovuto incaricarmi dell'imminente problema PRIMA di mettermi a letto con lei perchè farlo DOPO o DURANTE sarà complicato.

Con lei nel letto.

Solo con queste parole sento come cede il suolo sotto i miei piedi.

Scully osserva( censura) da sopra gli occhiali. Mi trapassa con lo sguardo a raggi laser e ho la scomoda sensazione che i miei pensieri galleggino nell'aria della stanza, trasparenti come il vetro, imbarazzantemente esposti alla luce del suo giudizio inquisitorio, mentre i suoi continuano ad essere per me un mistero all'altro lato di un vetro che posso sfiorare ma mai attraversare.

Mi domando che cosa starà pensando.

***

Mi domando che cosa starà pensando.

No, seriamente.

Quando si tratta di lavoro non è difficile indovinare. In fin dei conti la sua testa è il Buco Nero della Logica, il cimitero degli elefanti del buonsenso. Quando un'idea ragionevole si sente vecchia e malata visita la mente di Mulder e rimane lì a morire, accompagnata dagli scheletri di mille altre idee che una volta erano state sensate ed ora sono morte. La macchina dei deliri. Come non indovinare cosa sta pensando? Basta immaginare una possibilità illogica, impossibile, surreale ed assurda e aspettare che Mulder dica qualcosa di leggermente più idiota.

Ma questo è il mio lavoro.

Questa è l'Alabama.

Questa è una stanza condivisa.

Questa sarà un letto per due ed io non ho la MINIMA IDEA di cosa starà pensando.

Ripeto a me stessa che questo è NORMALE. Com'è questo?NORMALE. Qual è la mia parola preferita? NORMALE. Seguita da" logico". Seguita da "ragionevole". Seguita da " gelato senza panna". E' NORMALE che ho invitato Mulder nel mio letto perchè non sarebbe stato NORMALE che lo facessi dormire sul divano in cui non c'entra o che l'obbligassi a dormire per terra perchè Mulder fisicamente non è messo male- per dirlo in modo leggero- ma nemmeno ha tredici anni per dormire sul pavimento di legno in cui vivono specie che si sono dovute estinguere da tempo nel resto degli stati dell'Unione. Mi piacerebbe vedere qui un paio di criptozoologi e leggere le loro conclusioni. Così che è- ripetete-NORMALE che Mulder ed io- due persone adulte- stiamo per dividere un letto perché l'ho deciso io.

Naturalmente, non ha niente a che vedere che io abbia passato un quarto d'ora in questa stanza cercando di trattenere impulsi omicidi, convincendomi che Mulder non era colpevole del fatto che il suo letto si era rotto o che tutti gli ignoranti di questo porcile siano sgradevoli sfaticati che non sanno fare un accidenti ma si credono al di sopra di tutte le donne. Naturalmente no-ha niente-a –che-vedere che abbia fatto uno sforzo per essere sensata e risolutiva e mi sia decisa a scendere alla reception per aiutarlo con il problema del letto solo per trovare Mulder con lo sguardo inchiodato alle tette della futura Miss Alabama che emetteva onde espansive di ferormoni che perfino i radar di Frohike a Washington devono aver captato.

Non ha niente a che vedere con il fatto che questo orangutan, scimmia, stronzo, pene pensante di cacca stesse radiografando una ragazza che potrebbe essere sua figlia-va bene, sua nipote- e spogliandola mentalmente.

NIENTE.

Non c'è stata nessuna apparizione a sorpresa e furibonda della Scully territoriale.

Niente a che vedere con la gelosia d'intensità otto della scala Richter.

NIENTE.

Nemmeno a parlarne.

TUTTO. NARMALE.

Non sono arrabbiata.

Non sono arrabbiata e lo ripeterò finche non ci credo.

Sono furiosa.

Metto la testa nel mio rapporto e respiro normalmente, cercando di conciliare il fatto che in questo momento qualcosa che so che è il sedere di Mulder si sta appoggiando sul letto. Nello stesso letto in cui sto IO. In questo letto. Non succede niente. E' solo il sedere di Mulder. Solo il sedere su cui mi piacerebbe batterlo. Posso batterlo? Posso batterlo e vedere come diventa rossa una di queste natiche e dopo leccarla dolcemente finchè non gli passi il dolore? Posso smettere di pensare a questo genere di cose? Dio mio, me si vede in faccia. Si sta vedendo in faccia? Che diavolo dice il mio viso? Mi sta tradendo? Perché il mio cervello dice" non succede niente, Dana, stai solo per dormire con il tuo compagno" ed il resto del mio corpo dice " yewha!".

Mulder si stende sul letto.

Dio mio.

Fa caldo.

In questa stanza fa caldo e in Alabama fa caldo ma non ho caldo perchè fa caldo. Non è questo, signore. Perché ho caldo in un posto in particolare, nel limite tra le gambe e la mia fantasia. E non ha niente a che vedere con i gradi Farenheit. Quello che sperimento si misura in gradi Mulder. Molti gradi Mulder.

Non devo sollevare la testa dal rapporto. Per nessun motivo.

Spero che Mulder abbia saputo interpretare i miei poco sottili segnali e si degni di non parlare.

Per favore. So che qualsiasi cosa dirà, riuscirà solo a darmi ancora più fastidio. Per favore, Mulder.

- Hai osservato la figlia del gestore?

Prima di ucciderlo, devo torturarlo. Prima di ucciderlo, devo torturarlo. Prima di ucciderlo, devo tor-tu rar-lo. Veramente mi ha domandato questo? VERAMENTE?

- Non tanto bene come te- Rispondo stringendo i denti- Ho dimenticato il mio sguardo a raggi X a casa.

Sta zitto, porco. Non siamo compagni di scuola. Ha pensato che sono un uomo? Uno dei suoi compagni dell'accampamento estivo con cui poter dividere la cuccetta mentre parla di come sono "bone" alcune delle ragazze del corso superiore? Veramente mi considera asessuata fino al punto di trattarmi come un ragazzo? Veramente è così tonto?

Qui sto io, a pensare come deve essere sentire il suo culo sotto la mia lingua e qui sta lui, facendo piani su come andare a letto con un'altra.

-Stavo osservando la rassomiglianza con suo padre.

E se qualche volta c'è stata una scusa ridicola per guardare le tette di una ragazza, questa è la più ridicola e la più infantile.

- Non c'è nessuna rassomiglianza, Scully, hai visto? E' un XFiles.

Non ci posso credere che continui con questa stronzata della rassomiglianza.

- No. Non ci ho fatto caso –il mio tono puzza di gelosia che cerco di dissimulare con un atteggiamento freddo come il ghiaccio, se qualcuno mettesse il termometro alle mie parole, esploderebbe il mercurio.- Ma sono sicura che se presenterai a Skinner il caso gli sembrerà cosi affascinante che potrai rimanere un paio di giorni per investigare.

Sono sicura che avrebbe dei piani per questi giorni.

-Ah, no, mentre non hanno docce esercito il mio diritto costituzionale di non visitare l'Alabama.

AH.

Ah, ah e ancora una volta ah. Quanto fascino, Mulder. Veramente, che divertimento e che simpatia. Fine dell'ironia.

Sì, chiaro. DOCCE. Già abbiamo messo in chiaro che molto al di sopra del fatto vergognoso che in questo paese mi trattino peggio dello sterco, la vera tara di Apple City è di non poter contare su un buon sistema di docce. Naturalmente. Prima di tutto, Mulder, sono felice che tu abbia chiaro le tue priorità.

-Dimmi una cosa. In fondo sei contenta che questo caso sia risultato una frode.

Mi pentirò però non posso evitare di alzare lo sguardo dal rapporto.

MERDA.

Cattiva idea. Cattiva, cattiva, cattiva.

Ha gli occhi più verdi del normale.

- Mi vedi particolarmente allegra, Mulder?

- Su dai. Preferisci che sia una frode e non un caso di attività satanica legittima.

Vuoi che ti mostri una vera attività satanica legittima, stupido?

-Non so che dirti, Mulder, visto che l' FBI in cinquant'anni di storia non è riuscito a documentare un solo caso di attività satanica legittima. Neanche uno- sottolineo.- Mai. Proprio mai.

Sospira. Profondamente. Strappa l'aria dai miei polmoni per metterla nei suoi. Profondamente. E allora lo fa. Quello che fa a volte. Guardarmi intensamente come se cercasse qualcosa che non voglio mostrare. Aggrottare la fronte con dolcezza guardarmi dalla testa ai piedi rapidamente, e riportare i suoi occhi nei miei. E trapassare tutte le mie difese anti Mulder.

Abbassa il tono di voce. Lo abbassa tanto che diventa alcool e acquavite, affonda le radici nella terra, scava nel profondo del mio stomaco ed emerge spessa come il cioccolato, precipitandomi di nuovo nello stomaco.

- Scully- mormora. In questo tono che dovrebbe essere proibito.- Non ti piace l'Alabama, vero?

Dio mio, esigo una spiegazione. Esigo che qualcuno mi spieghi perché quando Mulder dice "Alabama" sembra che stia dicendo qualcosa di osceno, pericoloso, possibilmente illegale. Esigo che dica" non ti piace l'Alabama?" nel mio orecchio, mentre ci mette dentro la lingua e mi sbottona il bottoni del pigiama.

-Diciamo che all'Alabama non piaccio io.

La mia voce è secca, forse leggermente vulnerabile. Come se Mulder avesse trovato una frattura in me e ora gli rimanesse solo di scavarci dentro.

- E lei che ci perde.

La voce cola. Mormorando nel letto.

Per favore. Per favore, Mulder, abbi pietà. Una cosa è il filtrare stupido e ossessivo in ore d'ufficio e un'altra cosa è dire sciocchezze delle cui conseguenze nel mio organismo non sei cosciente, steso sul letto. Sono due cose diverse. Sono due sports diversi. Sono due torture completamente differenti.

Vapore, calore, umidità. Mulder manda gas al mio corpo. Sento un colpo di calore sul viso e come mi disgrego sotto la vita.

Chiudo gli occhi con forza. Domani mi farà male la testa.

E allora noto il silenzio. Non silenzio. Silenzio.

Brina, ghiaccio, una presenza viva nella stanza, che ci guarda, ci valuta, prendendo nota in piedi davanti a noi. Un silenzio con le mani lunghe ed affilati, ci toglie il respiro e raffredda la stanza finchè l'umidità inizia a fare rumori sotto il letto.

Perchè non parla?

Perchè non dice qualcosa?

Ho appena scoperto che c'è qualcosa di peggio e che mi fa sentire più a disagio del suo continuo ciarlare. Questo silenzio criminale in cui non so che sta facendo o pensando. Che dica qualcosa. Qualsiasi cosa. Ma non può farmi sentire così.

Quasiasi cosa, Mulder.

- Senti, se dico a Frohike che sono stato a letto con te non ci crederà, ti disturba che ti chiama per confermarlo con la tua versione?

Tranne questo.

-Buonanotte, Mulder.

Fine della conversazione.

Io sto pensando che Mulder deve star sentendo l'odore dell'effetto che ha su di me dal suo lato del letto, mentre chiudo le gambe con forza per sentire una certa frizione e lui sta pensando a Frohike. A Melvin Frohike, l'antidoto contro la lussuria.

Mi stendo sul mio lato del letto, avendo cura di mettermi giusto sull'orlo, cercando di sfidare le leggi fisiche e aumentare lo spazio tra noi. Lo faccio così bene che si potrebbe parcheggiare un camion merci tra noi. Lascio il rapporto sul comodino e spengo la mia luce e chiudo gli occhi con forza per convincermi che sono sola nel mio letto. Sola. Come sempre. Lontana da Mulder. Lontana da me.

Credo di lasciarlo senza parole, solo con la luce del suo comodino.

Sorpreso che la sua compagna di giochi non sia disposta ad una delle nostre amichevoli chiacchiere di carattere festivo che erotizzano Mulder fino all'estremo e che io considero così divertenti come strapparmi un occhio per fare merenda. Mi dispiace, Mulder. Dana non gioca.

Si muove. Cerca una posizione. Sento il suo calore. Mi domando se è così normale che sfiora l'assurdo. Può succedere? Può qualcosa essere così normale che realmente non sia normale per niente? Io credo che possa. E che è appena accaduto. Probabilmente è colpa mia l'essere finita frustrata e stufa con la fonte della mia frustrazione a venticinque centimetri da me, che si muove, respira, e mi fa impazzire, ma credo che se si analizza con attenzione non sarà facile concludere che la colpa è di Mulder e dell'Alabama, in quest'ordine.

Piccoli rumori.

Non smette di fare rumori.

Si muove, continua a muoversi, credo che si pieghi verso il comodino, sento un rumore elettronico, si accende la televisione e persino con le palpebre chiuse sento come si spegne la luce e rimaniamo illuminati solo dall'iridescenza del monitor. Azzurra, verde, rossa e gialla.

- Ti do fastidio se accendo la tele?

Tipico di Mulder domandarlo DOPO d'averla accesa.

- No.

E tipico di me mentire e dire di no quando SI' mi da fastidio che l'accenda. Benedette siano le donne che possono chiedere ad un uomo che faccia qualcosa senza sentire che si approfittano della loro condizione o che mostrino debolezza. Benedette.

Maledette.

Credo che sia un documentario. Il volume è così basso che appena si sente ma credo che sia un documentario. Forse non può dormire senza vedere immagini nude. Anche se sono immagini di animali a quattro zampe.

Se solo la smettesse di muoversi. Se solo smettesse di fare questi rumori, per l'amor di dio. Non sa stare zitto nemmeno quando STA zitto? Respira intensamente, lo sento muovere la bocca, lo giuro, non è una mia immaginazione. Lo sto sentendo pensare. E non smette di muoversi! Come posso concentrarmi che non esiste se non smette di muoversi.

- Mulder, sei stai scomodo, sono sicura che Miss Mele Cotte sia ancora disposta a farti posto nel suo letto.

Gelosia, gelosia, gelosia, GELOSIA.

Puzzo di gelosia.

Mi odio per questo. Mi odio e non posso evitarlo. E come se le mie emozioni stessero lontano da me, bruciando e volteggiando estranee alla mia volontà.

Non ho controllo.

- E dormire con il Troll? Neanche a parlarne. Se mi piacesse la zoofilia, starei con Frohike.

-Non preoccuparti, sono sicura che lei aveva altri piani per passare la notte che non includevano suo padre.

Venti secondi.

- Che stai insinuando?- domanda.

Come se non lo sapessi.

- Una donna ti offre il suo letto, Mulder, cosa credi che sto insinuando?

Altri venti secondi. Ci sta pensando. Ci sta pensando? Perchè? Perchè finchè non glielo detto non gli era venuto in mente che lei stesse civettando? Mio dio. Se aveva la scollatura messa sul viso di Mulder. Non può essere che non se ne rendesse conto.

-Non credo che lei stesse alludendo a qualcosa.

Valuto il suo tono: non c'è ironia, non c'è sarcasmo, ma franchezza. Non adulterata, non dolcificata. Franchezza di Mulder al cento per cento.

Non se n'era accorto.

Non se n'era accorto!

Lo ha invitato nel SUO LETTO e non se ne rende conto. Questo è ciò succede a chi ha il suo aspetto. Questo è ciò che succede a chi misura un metro e ottanta e tutto quello che dice sembra un'insinuazione senza che lo faccia apposta. Io, quando cercano di civettare con me, me ne accorgo. In effetti è impossibile che non succeda perché sono solita finire al commissariato con un uomo scimmia o all'ospedale con un tatuaggio velenoso. Mulder ci passa sopra. Chiaro, con me lo fanno ogni volta che ci sono i Giochi Olimpici. A Mulder succede così abitualmente che è come respirare. Come avrebbe potuto rendersene conto? Lui ha altre cose a cui pensare.

Finalmente abbiamo trovato una cosa in cui Fox Mulder non crede e, deve essere questa?

-Credi che mi ha offerto un letto perchè mi stava facendo delle avances?

Sembra genuinamente sorpreso.

Merda.

Merda, merda e merda.

Mi sono girata. Ho aperto gli occhi e mi sono girata e ora lo sto guardando ed è favoloso. Incredibile. Sotto la luce del televisore. In maglietta e ombre. Disegnato a carboncino e fuoco. Capelli arruffati, sguardo assonnato e stanco, mezzo sorriso da schiaffi. Cento per cento Mulder. Nel letto, coperto con il lenzuolo solo a metà e una gamba da fuori, con il telecomando in mano ed il mio cuore nell'altra.

Sono lava. Mi tremano le gambe.

E ho una rivelazione.

Non sono mai stata arrabbiata con lui. Per tutto questo tempo, per tutta questa interminabile notte, in questo interminabile motel. Mai. Frustrata sì. Impotente sì. Rabbiosa, sì. Arrabbiata, no. Eccitata, sì. Sì. Sì! Gelosa. Completamente. E sessualmente frustrata. Non posso chiamarlo con altro nome perchè non ha altro nome. Da quando sono arrivata qui e tutti questi scimmioni hanno incominciato a trattarmi come l'Anti Eros e Mulder che ha continuato ad essere professionale e gradevole estraneo ai mormorii che sollevava. Da questo stesso momento tutto questo non ha avuto niente a che vedere con mio essere arrabbiata e tutto con mio essere frustrata.

Ho caldo e mi domando cosa hanno sentito le altre donne che sono state nel letto con lui prima in questa situazione. E mi brucia la pelle, Mulder. E sento come mi batte il cuore tra le gambe. Lo sento.

Mi controllo.

Le monache della mia scuola erano solite dire che se dio avesse voluto che seguissimo gli impulsi della carne, ci avrebbe fatto uomini a tutti. Non erano della lega delle suffragette, per dire, ma mi hanno insegnato un paio di cose sull'autocontrollo.

Mi autocontrollo. Respiro.

-Mulder, credo che era abbastanza evidente. Io non posso credere che tu non te ne renda conto- E solo per farmi male aggiungo- Non sai niente delle donne?

Me ne pento appena lo dico.

C'è solo una cosa peggiore di essere arrabbiata con qualcuno che non si rende conto. Essere arrabbiata con qualcuno che è ugualmente arrabbiato. Sento la mia pugnalata nella sua schiena e questo velo che cade sul suo sguardo.

-No- Il tono è duro, improvvisamente.- E' evidente che no. In effetti perché non mi fai una mappa? Perché tu mi hai invitato nel tuo letto se mi stai facendo delle avances mi piacerebbe saperlo.

- E' diverso- sottolineo e credo di essere rossa fin alla radice dei capelli.

- E' diverso?-domanda.

- E' diverso- biascico. Faccio fatica con ogni lettera.

E se devo ripeterlo un'altra volta, vedere ridotta ad un solo aggettivo una relazione di sette anni, mi suiciderò.

- Molto bene-dice- Sono contento che stiamo d'accordo per una volta.

- Non più di me.

Credo che questa sia la conversazione più stupida che ho mai avuto. Se si presentasse ad un concorso di conversazioni stupide la lascerebbero fuori perché le altre conversazioni stupide del mondo avessero l'opportunità di vincere.

-Buonanotte, Mulder.

- Buonanotte, Scully.

Sono sul punto di girarmi e tornare nella mia posizione. Chiudermi in me stessa come una conchiglia e ripetere " è un porco, è un porco, è un porco" finchè non mi passi quest'improvvisa febbre per lui, quando ad un tratto, il suono soffocato del televisore arriva fino a me e mi rendo conto che è LA MIA stanza e il MIO letto e non devo sentire nessun programma che Mulder ha scelto. In fin dei conti non è porno, non credo che ne sentirà la mancanza.

Allungo la mano verso di lui, prendo il telecomando e spengo.

In realtà questa era la mia intenzione. Stendere la mano, prendere il telecomando e spegnere.

La prima parte va bene. Stendere la mano, tra la seconda e la terza qualcosa viene meno e il mondo si ferma, si mette in punta di piedi ed esce piano dalla stanza per lasciarci senza il suolo sotto i piedi.

Tocco qualcosa. La mia mano segue tesa ed è qualcosa di rigido e sta vicino alle mani di Mulder e non è il telecomando. Dio mio-non-è-il-telecomando-del-televisore. Rigido. Sul suo stomaco.

Non è il telecomando.

Il mio cervello manda un segnale alla mano.

E' un segnale improvviso, dolorosamente rapido. Tutto il mio sistema centrale manda un grido d'allarme e il cervello dice" scostati di lì, mano del demonio" e la mano lo riceve. Capta il messaggio, lo sente, lo vede, lo legge, ci gira intorno un paio di volte, lo esamina e non-si-scosta.

Non è il telecomando.

E tardo non un secondo, ma leggermente più di un secondo a comprenderlo. C'è un momento. Un istante in cui si decide la direzione dell'universo e la nascita delle stelle. Solo un momento che si allunga più del necessario in cui la mia mano sta lì sfiorando quello-che-non-è-il-telecomando mentre pensa che potrebbe prenderlo. Veramente potrebbe farlo. Chiudere le dita, chiudere la mano, sentirne il tatto e lo spessore e la grandezza e , perché no?, forse muovere la mano un poco solo per vedere la sua reazione, solo perché è passato tanto tempo dall'ultima volta che forse ho dimenticato come si fa.

Un istante.

Troppo lungo.

Quando scosto la mano, quando la ritiro improvvisamente, come se avessi un crampo, è troppo tardi.

Ha dovuto rendersene conto.

Dio mio che non se ne sia reso conto.

Dio mio che se ne sia reso conto.

Ha dovuto rendersene conto e sono terrorizzata. Terrorizzata in una stanza, con Mulder, un telecomando, le mie insicurezze ed il suo pene in erezione.

-Sc...-incomincia a dire. Tono di voce leggermente isterico che mi fa diventare leggermente isterica.

-Mi dispiace- lo interrompo. E prima che io dica " non volevo...", Mulder si anticipa.

-Non importa- giurerei che la sua voce è meno acuta di dieci secondi fa- Non fa niente.

Esatto. Non fa niente. La mia frase preferita al mondo.

-No chiaro. Non fa niente.

Tranne che mi brucia la mano. Come se avessi questa sensazione irreale del suo pene incisa a fuoco. Il suo pene. Il suo pene in erezione. Di Mulder, Pene. Erezione. Mulder. Cazzo. Mulder. Erezione. E' chiaro che ci sarà un prima e un poi di questa relazione ora che Il Pene ha fatto sentire la sua presenza. Abbiamo sempre saputo che Il Pene stava lì, uno di quelle conoscenze residue che galleggiano alla periferia di una relazione ma lì non sta solamente lì, ma LI', a pochi centimetri da me. Se stendessi la mano di nuovo potrei toccarlo. Caldo, teso, rigido.

Perchè? Per quale motivo? Per il documentario? Per le notte e le lenzuola e il letto? Per la ragazza della reception? Per le immagini dei rinoceronti nudi che svegliano in lui qualche risposta pauloviana di pornografodipendente?

Per me?

Per me o per chiunque?

Dio mio, e se è per me? La mia mente non smette di avanzare al condizionale. No, non può essere.

Sono così tesa sul letto che non sento il materasso sotto al mio corpo. Quasi levitando. Cerco di pensare ad altre cose ma Mulder+pene+erezione è tutto ciò che penso.

E questo pensiero velenoso si introduce in me. Come una goccia di sangue in una scodella di panna.

Perchè no?

Cedere. Avvicinarmi, mettere la mano nei boxer, forse tirare fuori la lingua- solo un poco, non fa niente se è solo un poco- e provare di cosa ha il sapore. E' solo un'idea ma lo penso e sento caldo nella mascella.

Perché no?

-Scully…

La sua voce distrugge il silenzio. Graffia le mie paure. Non ho idea di quello che sta per dire e qualsiasi possibilità mi fa paura

- Mulder, non succede niente.

-Va bene- Pausa, non si muove, non so cosa pensa- va bene, sì.

Va bene.

Silenzio. Rumore del televisore. Va bene. Ombre azzurre e grigie. Va bene. La sua erezione. Va bene.

-Vuoi che succeda qualcosa?

Non l'ha detto.

Sento il salto del cuore in gola.

Non l'ha detto.

E poi di nuovo un altro giro acrobatico dalla gola allo stomaco.

Non l'ha detto.

Quando il cuore torna nel petto rimbomba come la filarmonica di Vienna.

L'ha detto. Steso sul letto. Immobile. L'ha detto.

Vuoi che succeda qualcosa?

Non ho il coraggio di rispondere. Posso solo allungare la mano. E questa volta non cerco il telecomando.

Questa volta, spinta da istinti che non mi avevano mai assalito con tanta intensità, presa da una specie d'angoscia isterica e di radici così sessuali che mi stanno incominciando a spaventare, allungo la mano per cercare la sua erezione tormentosa. Allungo la mano, lo trovo esattamente dove stava e senza pensare a quello che sto facendo, disconnessa dalla parte del mio cervello che lavora dalle otto alle otto, chiudo la mano e sento il calore attraverso i boxer.

Non è una scusa ma veramente sento un colpo di sangue così intenso tra le gambe che credo di essere io ad avere un'erezione, sul punto di eiaculare.

Mulder non si muove, non fa nessun rumore, non un solo suono.

Sta coricato sul letto, completamente vulnerabile e completamente rigido e incomincia a pensare a tutto questo come un esperimento scientifico. Non succede niente. E' tutto normale. Voglio solo sapere che si sente a toccarlo. Normale. Scientifico. Chiudo la mano, la stoffa dei boxer mi brucia la punta delle dita e o la mia mano è molto piccola o mi sono dimenticata come poteva arrivare ad ingrandirsi un pene in erezione.

Ah, dio, sì. Grosso. Caldo. Sì.

Incomincio a muovere le dita dolcemente, su e giù solo per curiosità. Solo per sapere se so ancora farlo.

Mulder fa un rumore.

Qualcosa di appena percettibile. In fondo alla gola, poco più di un accenno di un rumore.

Accompagnato da un leggero movimento. Quasi irreale.

-Ssssh. Sta zitto.

Io. La mia voce. La riconosco appena perchè sto respirando con tanta intensità che faccio fatica a distinguere le mie stesse parole ma sono io. Che ordino a Mulder di tacere perché se parla, tutto questo sarà reale e, probabilmente, dovrò smettere di toccarlo e affrontare la realtà che questa cosa è l'Alabama. E la verità è che no sono preparata perché qualcosa si è aperto, Mulder. Qualcosa si è rotto dentro di me e ora, dopo sette anni, questa è l'unica opzione che mi rimane. Veramente. E' la mia unica opzione. Anche se non stai pensando a me, anche se tutto questo è il peggiore errore della mia vita, anche se rovino tutto.

Toccarti è la mia unica via d'uscita.

-Sta zitto- ripeto.

Non so perchè. Non ce n'è bisogno perchè non fa nessun'accenno a parlare. Chi l'avrebbe detto che il suo centro dell'obbedienza stava nei pantaloni?

Non so spiegare che sta succedendo o cosa sto sentendo. E' come se fosse la prima volta che tocco un uomo. Tenendo conto di quanto è stata l'ultima volta, si potrebbe dire che è la prima volta in vita mia. La vita dopo gli XFiles. Dopo Mulder.

I boxer hanno due bottoni davanti e un'apertura che si divide come spicchi di un'arancia quando apro prima uno e poi il secondo. Nella penombra posso distinguere appena questa sagoma che m'attrae irrimediabilmente. E invece, - è patetico, è vergognoso, ha troppo potere su di me- invece, sento come mi si fa l'acquolina in bocca e in qualcosa che non è la bocca, tra le gambe. Si ammorbidisce. Si inumidisce. S'indebolisce.

Se mi avvicino, noto lo stomaco di Mulder salire e scender- come se respirasse a boccate – e distinguo il profilo in bianco e nero di questa erezione. Devo mordermi le labbra per non gemere. Al solo vederlo con la maglietta e i boxer sbottonati si sta trasformando nella migliore esperienza sessuale della mia vita. L'elettricità tra noi mi sta tormentando. E' viva. Non mi lascia quasi aprire gli occhi.

Completamente alla mia mercè, Mulder si lascia toccare.

Mi lascia toccare.

L'accarezzo con la punta delle dita. E dio, è così morbido che non si sono parole. Come se fosse acciaio su cui qualcuno abbia buttato farina. E' solido e così caldo che sembra liquido. E' enorme e leggermente curvo alla fine. Lascio passeggiare le dita, su e giù, passando dolcemente sui testicoli. Così morbido. Non è un mezzo per riuscire ad eccitarlo. E' solo Mulder ed sono curiosa.

Trattiene il respiro.

Non so ancora quello che pensa e non so più se m'importa.

Chiudo la mano. Brucia. E lo accarezzo così piano, è un ritmo lento così lento che sembra un disco con le velocità addormentate. Allo stesso ritmo a cui siamo andati noi due in questi sette anni. Lento come le sere in ufficio riempiendo rapporti, lento come tutto quest'accoppiamento intellettuale che abbiamo perfezionato con gli anni. Lento per sentirne le vene, il peso, il dondolio del sangue, i suoi sforzi per trattenere qualsiasi suono. Lento. Il pollice. Lento. Che circonda la punta. Lento, Mulder, lento.

E' così come ci sciogliamo.

Avvicino la bocca perchè se non lo faccio muoio. Non so che aspetto ho trascinandomi verso di lui, le ciocche dei capelli che mi coprono quasi il viso, palpebre pesanti che posso aprire appena e sembra che sto per piangere. Non importa. Mulder è caldo e perfino nell'ombra catodica di questo televisore muto posso vedere il contrasto della mia mano che l'accarezza-bianca, opaca, avorio- e il suo pene ingrossato- scuro, intenso, violento.

Solo una volta. Solo provare.

Tiro fuori la lingua, solo un poco. Quanto basta per circondare il contorno della punta, sopra la mia mano. Mulder fa un salto sul letto e sta sul punto di parlare. Questa volta, quando lo faccio zittire credo che è unicamente perché mi eccita l'idea di obbligarlo a fare questo sforzo. Per me

-Zitto. Non muoverti.

Quando parlo, le mie labbra lo sfiorano e l'impulso è così forte che non posso trattenerlo. Devo metterlo in bocca. Devo farlo. Non è mai stato così. Sesso orale o quel che è. Non è mai stato così. Erano sempre preliminari, qualcosa che fai per ricevere qualche cosa in cambio. Ma in questo momento, non mi aspetto niente, non voglio niente. Solo il pene di Mulder tra le labbra, il miglior sapore, la migliore struttura, la migliore sensazione della mia vita. Voglio solo cacciare la lingua e succhiare mentre incomincio a sentire come entra nella mia bocca, bruciando, piangendo le prime gocce di seme.

Credo d'aver mugolato. Non ne sono sicura. E' così morbido e dio è così Mulder che non sono sicura di niente. So solo che sa di sale, di terra bagnata, di lenzuola calde, insinuazioni e pornografia. Mi fa venire i brividi dalla testa fino ai piedi. Tremiti. Ci sono quattro sapori. Acre, salato, dolce e amaro, E ce n'è un quinto che li sintetizza tutti.

Mulder.

E allora lo fa.

Apre le gambe. Solo un poco. E solleva il bacino dal letto. Solo un poco. Spingendo nella mia bocca solo un poco, come se erano anni che lottava per resistere, legato con catene alle sue proprie limitazioni e non potesse trattenersi un momento di più senza fare un movimento. E geme. Contrariamente ai miei ordini. Solo un poco. Dal fondo dello stomaco, un gemito vulnerabile, maschile e quasi disperato che mi scioglie e mi obbliga- voglio o non voglio- ad accarezzargli i testicoli con la mano, accarezzarlo con l'altra su e giù e baciarlo a bacca aperta e con tutta la lingua. Un bacio che sarebbe stato osceno se fosse stato bocca contro bocca e ora in questo momento non ha nemmeno una definizione. Seme invece che saliva. Così morbido come un vulcano in eruzione. Succhio. Mi muovo serpeggiando. La lingua, le labbra. Succhio.

-Scuuuullyyyyy- sembra che pianga il mio nome- Non posso tacere. Scully, dio mio.

Sollevo lo sguardo. Ho la metà del suo sesso in bocca e non so quello che vede lui io vedo un uomo disperato, che sembra sul punto di rompersi e si afferra alle lenzuola come se stesse per cadere nel vuoto se le lascia un solo secondo.

Quando tolgo la bocca entrambi sentiamo una specie di sonoro pop!

- Scully lascia che ti tocchi.

-Non volevi parlare?

-Non vuoi che ti tocchi?

Il mio stomaco risponde di sì, facendo un curioso giro acrobatico. Voglio che mi tocchi. Ora. Voglio che mi tocchi ora. Voglio che mi spogli e che mi tocchi e mi vengono in mente un milione di posti e invece, ho la sensazione che al lui verranno in mente un milione di più. Voglio che mi tocchi senza indugi e preliminari, che metta un paio di dita nella mie mutandine e metta fine a quest'agonia in meno di un minuto, che è esattamente il tempo di cui avrei bisogno. Ma non posso farlo tutto insieme e ora non potrei smettere di leccarlo anche se ne va della mia vita.

E sono ancora arrabbiata.

-Voglio che parli.

Chiamalo cambio brusco di politica.

Sto in ginocchio tra le gambe di Mulder e voglio che no stia zitto. Non parla tanto normalmente? Non ha sempre una domanda impertinente, una teoria che mi sfida? Parla ora, genio di Oxford, parla ora.

Non so che cosa mi ha posseduto. Invece di toglierli i boxer glieli strappo e li lancio nell'angolo più remoto della stanza. Quando abbasso la testa sento come cadono i miei capelli sul suo stomaco. Non m'importerebbe che mettesse le mani in questi capelli e mi accarezzasse mentre faccio l'amore con la bocca ma questo ha le sue regole e una regola è che quando mi toccherà perderò il controllo e se ho bisogno di qualcosa, ho bisogno di controllo.

-Che parli?- faccio giri con la lingua, emana un gemito.

-Mulder, parlami.

Arriva un momento in cui credi che sia arrivato il tuo limite. Che non potresti essere più eccitata e nessuno potrebbe essere più sexy di Mulder. Allora, per la prima volta in sette anni, per la prima volta da che lo conosci, Fox Mulder ti obbedisce. Incomincia a parlare. Steso sul letto, con le gambe aperte e arreso alla disperazione. E allora ti rendi conto che ti sei completamente sbagliata e che poteva essere più sexy.

Posso essere più eccitata.

Oh, dio, Mulder, cosa mi stai facendo.

**

Avevo dieci anni. Quella volta della mantide religiosa. Quando m'incontrai con quell'insetto dallo strano corpo e la testa di extraterrestre e sentii l'impulso di gridare. Se gridai o no come una ragazza è ancora oggetto di dibattito. Quello che più ricordo è ciò che sentii dopo. Colpa ed una specie di sensazione confusa, come se mi fossi svegliato in mezzo ad una stazione di treni e non sapessi cosa facevo lì. Perché davanti alle meraviglie della natura che si rivelavano io sentii panico invece che stupore. Avevo sbagliato emozione. Senti la stessa cosa a quindici anni quando i miei genitori mi trascinarono ad un funerale di una cugina che non conoscevo. Vidi tutta quella la stanza –compresa la bara- di prefiche sconosciute piangendo con vestiti a lutto e dovetti mordermi la lingua quasi a sangue per trattenere un improvviso attacco di risate. Completamente al di fuori del mio controllo. Non so da dove venne ma somma uno più uno e sto qui, anni dopo, ancora terrorizzato di sbagliare emozione nel peggior momento.

E' una paura profonda di pentirmi quando tutto è passato pensando, perché me lo sono perso?

Ed ora, questo.

Ora questa Scully. Chi è questa Scully? Dove è stata negli ultimi sette anni? Come diavolo siamo arrivati qui e cosa mi sono perso? Se lo vedessi in un film non ci crederei. E' tutto annebbiato. Abbiamo discusso, abbiamo litigato? E' difficile dirlo. L'unica cosa che faccio è stare nel letto con lei pensando come allungare il momento finchè non decida di spegnere la luce e finisca un sogno troppo breve. E lei è arrabbiata ed io non so il perché e, improvvisamente, uno sfioramento che credo sia casuale ma che si allunga un poco in più di quanto la casualità lo farebbe razionale. E poi, la sua mano. Cazzo, la mano di Scully che mi accarezza i genitali e dio, non lasciarmi sbagliare questa volta, non lasciare che faccia qualcosa che lo rovini.

La natura si rivela ed io ho paura di sentire panico. Di sbagliarmi in qualcosa e svegliarmi solo, in mezzo ad un'altra stazione senza nome. Voglio toccarla e non vuole che la tocchi e che fai quando tutto è così improvviso e non sai se un solo movimento manderà tutto in malora? Forse mi salteranno le cervella. E' tanto tempo che siamo solo io e le mia mano che credo che scoppierò. Non posso muovermi e non posso parlare.

Scully non mi lascia parlare. Non capisco perché. Non capisco niente. Non mi lascia parlare ma posso vederla china davanti a me che mi sta abbassando i boxer e caz-zo. Posso vedere che mi lecca. Scully. Che mi lecca.

Per favore non voglio ancora svegliarmi. Per favore, non voglio fare una stronzata questa volta.

Tutta la superficie della sua lingua. Tutto il mio sangue tra le gambe.

- Voglio che parli.

-Che parlo?

Con quale parte del cervello si suppone che devo parlare? Dana Scully mi sta leccando! Non è che non voglio parlare, è solo che , mio dio, è difficile quando sei così duro che credi che scoppierai ed una donna che hai desiderato in silenzio per sette anni e con la quale non pensavi d'avere un'opportunità, meno che mai QUESTA NOTTE, ti accarezza i testicoli con la mano e te lo prende bocca.

-Mulder, parlami.

Sguardo appannato nella penombra, ciocche rosse sul viso. Labbra colore del caramello liquido, leggermente fuori di sé. Chi può negarle qualcosa che alzi la mano se non è occupato a spararsi.

Non so cosa vuole che dica, non so se potrò dire qualcosa. Spero che gli dei del sesso mi lascino un poco di sangue nel cervello. Spero che non mi facciano rovinare tutto facendo una figuraccia con la mia enorme boccaccia.

-Ci sono cinquanta due stati nell?Unione e non ho mai pensato che sarebbe accaduto in Alabama. Ho pensato al Wisconsin, alla California, a Washington ma mai all'Alabama. – Scully si ferma. Solo un momento quando incomincio a parlare e questo momento che si allarga e si allunga è carico di elettricità. Credo che si sta domandando che cavolo dico. Sì, anch'io, Scully.- Ho pensato che avrebbe potuto essere in Oregon. Come la fine di un cerchio e questa volta quando saresti rimasta in biancheria, avrei potuto inginocchiarmi e leccarti piano e in ginocchio, senza toglierti nessun indumento, Scully. Solo scostando le mutadine quanto bastava per mettere la lingua.

Scully abbassa la bocca, sento come scivolo nella sua gola. Geme. Sto per venire. Succhia. Sale. Scully che geme con me dentro è la morte. Veramente. La morte. Devo riuscire a farglielo fare un'altra volta.

A qualsiasi costo.

- Potrebbe essere stato in Alaska. Ti ricordi l'Alaska?

Non posso evitarlo. Devo toccarle i capelli. Solo un poco. Solo la sensazione di seta tra le dita. Non spingo, lo giuro, ho solo bisogno di toccarla. Sono a due secondi dall'orgasmo, ho bisogno di un poco di contatto.

- Avrei dovuto spogliarti in quel congelatore, Scully. Avrei dovuto toccarti tutto il corpo, guardare sotto la pelle fino a trovare quello che ti fa perdere il controllo.

Credo che dica qualcosa. Credo che dica il mio nome. Suona un poco come mmmlldrrr. Mi vibra tutto il corpo. Grazie a chiunque non le abbia insegnato a non parlare con la bocca piena.

-Che ne dici di...

Sto per venire da un momento all'altro. Dovrei avvisarla. Avvisarla sarebbe la cosa giusta. E' ciò che farebbe chiunque che non fosse un pervertito. E' quello che dovrei volere solo che non voglio che si fermi. Come posso volere che si fermi se ogni volta che sto zitto sento questa specie di suono umido e nasale che sta facendo succhiando e leccando e uccidendomi lentamente? Non è che non voglio altre cose. Tre miliardi di cose. Ma questo è come affondare nell'oceano e respirare acqua senza affogare.

L'ho sognato troppe volte. Se si fermasse dovrei suicidarmi. Dovrei farlo. Se non mi lascia toccarla dopo, dovrò minacciarla di raccontarlo a Skinner. All'Uomo che fuma. A sua madre. Se non la tocco avrò un infarto.

-Scully...

E' medico. Deve essersi resa conto di quello che sta per succedere. Devo avvisarla. Non lasciare che si fermi.

Si separa. Mi guarda con qualcosa così intenso come l'odio e abbastanza più pericoloso. Fuor di sé. Così eccitata che risulta aggressivo.

Cazzo. Non solo è lo shock di vedere Scully come essere sessuale. E' lo shock di vedere Scully come la persona più sessuale che ho avuto la fortuna d'avere mai nella mio letto.

Dio benedica l'Alabama.

-Cosa?- irritata per l'interruzione, questa è la mia ragazza.

Non so perchè, in mezzo all'esperienza sessuale più surreale e intensa di tutta mia vita, sorrido. Un'altra volta un errore nel calcolo delle emozioni, sicuro. Ma sapere che perfino ora è irascibile mi fa felice. Perché è Scully. E' la MIA Scully.

- Mulder, cosa c'è?

Se sopravvivo a questa notte dovrai sopportarmi per il resto della tua vita, Scully.

Non glielo dico

-Credo che sto per venire in Alabama.

Giurerei che si trattiene ma che poi finalmente cede e vedo questo sorriso che non avevo mai visto. Potrebbe essere lussuria. Potrebbe essere cattiveria. Potrebbe essere amore. Abbassa la testa piano, vedo come tira fuori la lingua, brilla sulla punta una goccia di seme, respiro iperventilando e perdo la nozione del tempo, vedo me stesso da fuori, che m'immergo nella profondità della sua gola. Suzione, le sue mani, la lingua, tutto è così intenso come se avessi preso delle droghe ed ogni emozione fosse amplificata fino all'infinito. Non è una poppata, signore, è la fusione nucleare e è l'idea che Scully vuole che succede e che non la smetterà finchè non succede- finchè non vengo nella sua bocca- quello che finalmente mi fa arrendere. Parto, me ne vado, me ne sto andando e quando tutto diventa bianco e poi nero e poi brillante, le labbra di Scully stanno lì, malgrado non passa controllarmi e spingo, malgrado non sappia quando sta durando, malgrado dovrei essere morto per l'intensità del momento. Malgrado dovrebbe essere soffocata, malgrado tutto Scully sta lì, dal principio fino alla fine, fino a sentire le carezze della sua lingua che lecca quello che resta di me e le sue mani che accarezzano un'erezione che va sparendo nella nebbia incomincia ad essere troppo. Troppo, Scully. Troppo.

Le dico di fermarsi. O credo di farlo. Non mi escono le parole. Cosa sono le parole? Si è rotto anche questo letto? Sono sprofondato nel suolo? Ho ancora un corpo?

Si alza. Si alza e l'amo. Si alza, si porta la mano al viso per pulire il resto della saliva e credo qualcosa di più della saliva e l'amo. L'amavo prima ma era una barzelletta paragonato a quello che sento ora.

Ci possiamo sposare in Alabama? Non ho mai voluto sposarmi in vita mia ed ora potrei mettermi in ginocchio e darle l'anello di brillanti. Seriamente. Crescere figli e maiali in una fattoria con questa dea. E sarei felice.

Sto ancora quieto. Sta ancora guardandomi. Stesso sguardo velato, stesso respirare erratico ma qualcosa nello sguardo sembra che dubiti. E la cosa più incredibile è che non credo che stia dubitando perché pentita di ciò che è successo, ma perché crede che potrei pentirmi io.

Pensavo che non potesse essere possibile e invece, l'amo di più.

- Posso toccarti ora?

Non risponde. Perchè non risponde? E' lo shock? Per favore, non aver paura ora, Scully. Ora non si può più tornare indietro.

-Hai fiducia in me?

C'impiega un momento. E poi piano, come se fosse una bambina davanti ad un domatore di leoni, annuisce.

Ora o mai più, Mulder.

Ho recuperato un poco di sensazione di controllo sulle mie estremità, che non sembrano più di gomma. Almeno non del tutto. Prima che cambi opinione, mi sollevo e dimostro che non mi hanno allenato nell'FBI solo per riempire rapporti, ma anche per il combattimento corpo a corpo. Un paio di mosse e sto sopra, lei sta sotto, c'è appena spazio tra noi. Non è molto difficile. Sono più grande, lei è più piccola- credo che "minuta" sia l'espressione politicamente corretta ma non vedo cosa c'è di male ad essere piccola quando hai la misura giusta per essere racchiusa nel mio cuore-. Inoltre, credo che in questo momento, alleggerita momentaneamente la tensione la mia mente funziona con un poco più di sangue della sua.

Non ci posso credere che Scully stia eccitata sotto di me. Non ci posso credere.

Si è soliti dire" è un sogno fatto realtà" ma di solito non significa niente. QUESTO è come un sogno fatto realtà.

Le sbottono i bottoni del pigiama con facilità. Inarca la schiena quando incomincio a baciarle il collo. Immerge le dita nei mie capelli quando le accarezzo un seno e le mormoro all'orecchio.

-Non ti farò niente che non ti piaccia. Te lo prometto.

Credo che stia per dire qualcosa ma non le do il tempo perchè per la prima volta ci baciamo. Non ci posso credere che abbiamo fatto tutto questo e non ci siamo ancora baciati ma immagino che siamo imprevedibili, e questo primo bacio che cancella dalla mia memoria tutti i baci che ci sono stati prima, ha il mio sapore. Amaro e salato, io, sulle labbra di Scully. E poi lei. Dolce, fruttata, femminile. Ci baciamo ed è una battaglia dolce di lingue, nella sua bocca, nella mia, nella sua di nuovo, lingue tra i denti, lingue tra le labbra, lingue che scivolano mentre riesco ad abbassarle i pantaloni del pigiama a metà. Tra il vapore della stanza, mi separo di pochi millimetri, verifico che non ha quasi forza per aprire gli occhi e sì, è qui dove ho voluta averla sempre.

Esattamente qui.

Le separo le labbra con un dito, quando mi guarda, il dito è la mia lingua. Così dentro per quanto sia possibile senza soffocare nel tentativo. Un bacio incendiario che dura tutta la notte e ci lascia bruciati.

- Apri le gambe, Scully, che ti farò venire.

**

Dovrebbero imbottigliare questa voce. Imbottigliarla e conservarla in un deposito dove nessuno potesse prenderla. Metterle un'etichetta che dica" attenzione, non avvicinarsi, pericolo di combustione umana spontanea. Provoca lussuria in percentuali pericolose per la salute e la stabilità mentale". Forse le cose che ti fa sentire Fox Mulder quando parla con QUESTA voce all'orecchio si possano riassumere a parole ma devono essere parole scritte in qualche lingua che non è stata ancora inventata.

Quando gli ho detto di parlare non me ne sono resa conto ma volevo solo sentire questa voce. Mentre diceva una cosa qualsiasi. Non mi è venuto in mente che " cosa qualsiasi" sarebbe stata così eccitante.

Tutto. Tutto quello che dice è eccitante.

Apro le gambe.

Non so come la mia roba sia finita in un angolo della stanza e la bocca di Mulder sta scrivendo ideogrammi cinesi sul mio corpo. Orecchie, collo, più in giù, la nuca, la mascella, un seno e l'altro, cerchi e curve e lo stomaco, dio, Mulder, un poco più giù, per favore, per favore, solo un pochino più giù.

- Vuoi venire, Scully?

Sto facendo di si con la testa. Questo mi fa diventare un essere patetico. Non m'importa.

Non potrei contraddirlo anche se cercassi di farlo. Credo che la chiamino ipnosi. Non credevo nell'ipnosi ma l'Alabama ha messo fine a tutte le mie credenze, mi dispiace.

Ora credo in Mulder e in questa voce.

Ora credo in Mulder nella sua gloria e nelle sue opere e nel suo modo di accarezzarmi all'interno delle cosce con la mano come se non fossi nuda con il mio sesso a venti centimetri dal suo viso. Come se tutto fosse terribilmente innocente. Come può farlo? E' un miscuglio. E' sempre stato un miscuglio di emozioni infantili e adulte quello che lo ha reso così attraente. Sempre.

E se non mi tocca ORA lo ucciderò. Veramente.

Lo voglio tanto che faccio qualcosa di umiliante. Sollevo i fianchi per avvicinare il mio pube al suo viso. Mi manca solo di supplicare. Spero di non dover supplicare.

Sorride.

Voglio ancora ucciderlo.

-E' qui dove devo toccarti?

Bastardo. Superbo bastardo di merda. Se non fossi in uno stato d'incoerenza gliene direi quattro. Ma no. Non posso arrabbiarmi perché Mulder non si limita a chiedere. Mulder smette di accarezzarmi le cosce e quelle dita- sì, dio, finalmente- queste dita mi separano le grandi labbra, scivolando in un interno così umido che potrebbe essere lava. Elettricità. Che corre per tutto il mio corpo.

Sento caldo. E invece, ho brividi.

-Così?

Sono così bagnata che quando mi penetra con un dito è quasi impossibile distinguere qualcosa di più di un solletico. Gas che sale sotto forma di bollicine fino al cervello.

-Meglio così?

Due dita. Meglio. Molto meglio. Dentro e fuori. Sì, sì, sì, sì. Non fermarti. Non so se parlo ad alta voce. Non m'importa. Mulder piega leggermente le dita e lo sento dentro di me. Ovunque. In parti che non esistevano finchè lui non le ha scoperte. Ho crampi dal sedere fino alla punta dei piedi. E' come se non stessi solo da poco, ma da sette anni eccitata.

Continua a parlare.

-Voglio accarezzarti con la lingua, Scully.

Non pensavo che fosse possibile ma lo sento e mi sciolgo. Quando pensavo che non rimaneva niente di solido dentro di me, mi sciolgo.

-Mi lasci toccarti con la lingua?

-Sì.

Roca. Un poco disperata. Non sembro io.

-Mulder, per favore, baciami.

Lo fa prima che finisco di dirlo. Forse è tanto disperato quanto me. Non so se questo sia possibile ma non m'importa perché ora Mulder sta qui. Dove tutto comincia , dove tutto finisce e dove tutto diventa umido, vaporoso e finale. Mulder sta lì, penetrando così piano che sembrano piccole particelle elettriche che mi dividono in due e sta lì, baciando con la punta della lingua l'estremo dove tutto diventa irrazionale e sfida la scienza. Fox Mulder mi accarezza il clitoride con la lingua con estesi circoli concentrici che diventano ogni volta più intensi e più stretti, più forti e più rapidi, riposano, tornano ad aprirsi, tornano a chiudersi, mettono fine alla mia identità, mi lasciano ridotta a gemiti, mugolii, suoni che non pensavo che potessero uscire da me. Meglio che immergersi nell'acqua calda dopo una traversata nel deserto, meglio del gelato al limone con il cioccolato tiepido, meglio dell'alba dopo l'apocalisse, meglio di qualsiasi cosa, meglio di tutto, meglio. Quello che c'è di meglio. Il migliore. Mulder lo fa piano e sento come vado in pezzi, divorata millimetro a millimetro, tremando sotto l'attacco di una bocca che dovrebbe dedicarsi a me. Per il resto della sua vita. A me.

L'orgasmo è così inevitabile, che posso quasi sfiorarlo con la punta delle dita. Viene e va, si avvicina, come un'onda che gioca sulla riva per continuare a crescere. Si allontana solo per affacciarsi con più forza, più elettrica, più grande e niente, NIENTE, potrebbe fermarla. Ci sono volte che mi devo concentrare per arrivare alla fine, fare sforzi titanici per non perdere il ritmo. Oggi potrebbe passare un elefante a pois gialli per questa stanza e niente potrebbe evitarlo.

E' Mulder. La testa che vedo quando socchiudo gli occhi, guardando le mie gambe aperte e cercando di allungare questa cosa un paio di minuti in più, è Mulder.

E alla fine, è questo che finisce per provocare il miglior orgasmo della mia vita. Che è Mulder. Una lingua che va ogni volta più veloce e labbra che sembrano ogni volta più dentro, più vicino, più morbide e dita che mi dividono in due, che mi fanno delirare di febbre ma soprattutto, lingua e labbra e dita di Mulder, concentrato su di me, più intimo della morte, baciandomi tra le gambe.

Esplodo.

Liquido, vulcanico.

Esplodo una volta e un'altra e ancora un'altra volta. Scossa dopo scossa. Tremori sismici. Venendo nella sua bacca. Nuda e senza nessun controllo. Per la prima volta da anni, senza nessun controllo sulle mie emozioni. Tutto ciò che era legato dentro di me, si libera, si contrae, viene e diventa gelatinoso.

Sto venendo senza fermarmi e sembra che non finisca mai.

Dio mio, non so se sono stati troppi anni, è vero che sto nel mio picco sessuale, se sono andata a letto con inetti fin'ora o Mulder sia meglio di quello che pensavo, ma non so come ho vissuto fin'ora senza questa intensità.

Impiego, minuti- lunghi, solidi minuti- per essere capace di iniziare a pensare di nuovo. Buttata sul letto, respirando a boccate, con il cuore che batte ad un ritmo frenetico nel petto, devo sembrare una pazza.

Credo che quello che ho in fondo, nel petto, sia una voglia di piangere. Forse voglia di ridere? Io non piango. Io non rido. Forse ho smesso di esistere in quest'orgasmo, evaporata dal piacere e nel fondermi di nuovo mi sto trasformando in una persona diversa, piena d'emozioni nuove. Mi sento aperta, esposta, diversa.

- Ero gelosa.

-Che cosa?

Non so da dove sia uscito. Non so perché l'ho detto. E' come se si fosse liberata una molla di repressione dentro di me e sentissi la necessità d'iniziare da zero.

- Questa sera ero gelosa della ragazza della reception. E prima di questo, in verità. Per questo non mi piace questo posto.

-Che cosa?

Perplesso. Respirando ancora con difficoltà.

- Le donne di qui ti trattano come un Dio e gli uomini mi trattano come se avessi la peste.

Veramente non so cosa mi abbia posseduto per confessarlo. Non me l'ha nemmeno domandato! Una voce dentro di me mi dice" sta zitta, Dana, non essere debole, non essere patetica", ma il resto di me, steso su questo letto, tremando e post-orgasmico non si può fermare.

-Che cosa?

Per la terza volta. Mulder non mi da credito. L'ho visto parlare dei rapporti familiari dei poltrgeist mentre mangia un donut e un caffè ma la mia umiliante confessione, che nemmeno dovrei star facendo è qualcosa che supera il suo limite per ciò che è verosimile. Perché non mi meraviglia?

Esamina quest'informazione che apparentemente è sorprendente al sommo grado. Per un bel pò. Poi sembra tranquillo, perde un poco dell'energia nervosa, appoggia il gomito sul letto, la testa sulla mano e mi regala uno sguardo balsamico.

- Scully, la gente tende a sentirsi minacciata quando incontrano qualcuno che non solo è straordinaria nel suo lavoro, ma straordinaria in tutto ciò che decide di fare e semplicemente, quando non fa niente, è in sè stessa straordinaria.

Lo dice così.

Senza dare alla cosa la minima importanza. Mulder è così, ti spezza il cuore, ti consegna il suo in un pacchetto di vetro e non le da importanza. Non so come ci riesce. Riparare le cose dentro di me che non sapevo nemmeno che erano rotte. Guardarmi e farmi sentire come se veramente fossi straordinaria.

Il mio attacco di gelosia, visto da questa prospettiva sembra una umiliante ragazzata.

In sè stessa straordinaria.

Credo di essere appena arrossita. So di essere appena arrossita.

E mi sono appena resa conto che mi sono comportata come una cattiva persona troppo rigida in tutto questo.

- Per questo eri furiosa?

Ancora rossa fino all'attaccatura dei capelli, annuisco.

-Eri gelosa di una ragazza che ho visto per mezzo minuto?

Detto così suona ancora peggio. Non posso nemmeno sostenere il suo sguardo. Sembra divertito. E' divertente la mia somma vergogna e mortificazione, Mulder?

- Sai? Potrei dirti qualcosa d'umiliante per farti sentire meglio.

Miracolosamente, lo fa. Di nuovo, senza dare importanza alla cosa.

- Krycek mi ha baciato una volta.

Non ho appena sentito questo.

- Che cosa?

Ha ancora indosso la maglietta ed un'invidiabile forma fisica a giudicare da quello che vedo- e mi guarda con un occhio solo- sotto la maglietta. Evvai. Sembra che un giro non sia stato sufficiente per mettere fine alle sue riserve di testosterone accumulate per anni.

- Ricordi quando ti ho raccontato che Krycek entrò nel mio appartamento e mi avvertì di una guerra civile tra le nazioni aliene?

Inutile dire che lo ricordo. Chi potrebbe dimenticarsi di una cosa simile?

- Ti puntò con un'arma, lo ricordo.

La metà del mio cervello lo sta ascoltando. L'altra metà sta ammirando quest'erezione come se fossi ipnotizzata. Non so che facciamo parlando di Krycek ma può arrivare ad essere scomodo.

- Bene, allora, lasciò l'arma, disse qualcosa in russo e mi baciò sulla guancia. E poi se ne andò.

-Krycek?

- Krycek mi baciò.

Ci guardiamo. Nudi- io un poco in più- nel letto di un motel perduto. E torno, improvvisamente, per un istante a sette anni indietro nel tempo. Retrocedendo fino all'ufficio pieno di cianfrusaglie, in un seminterrato a cui nessuno vuole avvicinarsi. C'è un intellettuale vanitoso e pieno di sé che si gira, porta gli occhiali e ha troppo fascino per il mio bene. Dividiamo una notte di tempesta e confessioni e questo- la notte, la tempesta, le confessioni- stabilisce un legame che a volte trema, ma che non è riuscito ancora a rompersi.

Sette anni dopo, l'intellettuale troppo pieno di sè continua ad avere lo stesso fascino, una soggiogante sicurezza in se stesso e allo stesso tempo, una scoraggiante insicurezza. Non so come fa ma tutto ciò che viene da lui è sexy.

Sette anni. Iniziò confessando che sua sorella era stata sequestrata da forze extraterrestri alleate con il nostro governo e sette anni di menzogne, cospirazioni, fenomeni paranormali, malattie mortali, periodi in coma e baci frustrati dopo, siamo qui, con un'altra confessione assurda e abbastanza più superficiale. Nudi, sudati, ancora noi.

Ancora noi due. Solamente Mulder e Scully. Solo noi e chissà perchè, tutto quello che mi fa paura, tutto quello che ha evitato che questo succedesse prima, sembra superficiale, lontano e poco importante.

E' solo Mulder. Sconvolgente, più della stessa vita. Ma solo Mulder.

Lo amo in questo momento, come se fosse la prima volta.

- Krycek ti baciò?

-Fu molto strano, Scully. Credevo che dovessi saperlo. Se per caso succede di nuovo.

E' sempre stato divertente. Non ho mai riso perchè non voglio dargli speranze, ma il sesso mi ha istupidita e in questo momento faccio fatica a non ridere.

- Hai altre confessioni simili da fare, Mulder? Qualcosa su te e Skinner che devo sapere?

- Qualcosa, ma è accaduto tempo fa ed Walter ed io abbiamo deciso di non parlarne.

Mi si avvicina. E malgrado tutto, mi fa sentire un solletico nello stomaco. Il suo sguardo diventa improvvisamente serio, e il tono ritorna ad oscurarsi. Flirta, sospetta.

- Che cosa mi dici di te? Qualcosa su di te e Skinner che io devo sapere?

Scherza ma sembra geloso. No, seriamente. Veramente. SERIAMENTE. Geloso di Skinner. Avrei qualcosa da ridire se tengo conto di come mi sono comportata durante questo caso, sarei un ipocrita. E' orribile ma la sua assurda gelosia mi fa sentire meno assurda.

- In verità c'è qualcosa- confesso. Sembra terrorizzato. E' quasi divertente- Una volta l'ho baciato.

Ora non sembra terrorizzato, ma livido. Probabilmente sente nausea. Bianco.

- Hai baciato Walter Skinner? Il nostro capo? Calvo? Anziano? Più o meno della mia altezza?

Panico nella sua voce.

Questa è la mia piccola vendetta di tre secondi per tutte le volte che le segretarie sono state amabili con lui e antipatiche con me.

- L'ho fatto. Quando sei stato così stupido da andare da solo alle Bermuda, mettendo in pericolo la tua vita e la mia salute mentale, Skinner mi ha detto come trovarti- Si calma un poco. –Ero così emozionata che gli ho dato un bacio e Skinner è abbastanza più alto di te.

- Spero che sia stato senza lingua. E abbiamo la stessa altezza. Approssimativamente.

-Per favore.

- Il fatto è che Skinner ha dei rialzi nelle scarpe.- Mulder sembra triste e questo è la cosa più infantile che ci sia mai accaduta- E io non mi farei illusioni, credo che abbia una relazione con la sua segretaria.

Per essere uno che parla appena con i suoi colleghi, Mulder sa sempre gli ultimi pettegolezzi.

- La mia gioia di diventare la moglie di Skinner in un pozzo. Io che pensavo di essere la prima donna dell'FBI quando Skinner sarebbe diventato direttore.

E' orribile ammetterlo e questo mi fa diventare un essere orribile ma questa nuvola rarefatta nel suo sguardo che dice chiaramente "gelosia" mi consola. Sapere che non sono l'unica che ha reazioni assurde e sproporzionate. Sì, mi consola. Mal comune, mezzo gaudio degli agenti del FBI iperterritoriali.

- Se dovessi votare per un futuro direttore del FBI voterei te prima di Skinner. Seriamente. Tra dieci anni tu sarai la direttrice ed io il tizio che supplica la tua segretaria perché tu abbia cinque minuti per me.

Se non fosse perchè una parte di lui sta esprimendo la paura profonda che io lo abbandoni come lo hanno abbandonato tutti, sarebbe graziosissimo.

No, aspetta. E' graziosissimo.

Ho appena utilizzato l'espressione " graziosissimo"?

Dio. Un altro poco di sesso e ritorno alle Superiori.

- Se sarò la direttrice del FBI avrò sempre cinque minuti per te, Mulder.- Sorride, e sorrido. Abbiamo sorriso di più in questi dieci minuti che negli ultimi sette anni. E' preoccupante- Anche se solo cinque minuti.

Si avvicina ancora di più. Così vicino che dobbiamo fare uno sforzo per non toccarci.

-Ti hanno mai detto che sei una a cui piace dare ordini?

-Taci.

Tace.

Mi bacia.

Sette anni ad aspettare. Ne valevano la pena.

Tutta la tensione sessuale ritorna e quando le labbra di Mulder sfiorano le mie, sento la sua mano sulla vita, che scende fino alle natiche, e la sua lingua che sfiora la mia, sono di nuovo in quel punto in cui voglio solo che si strofini contro di me e metta fine a questo dolore intenso tra le gambe. ORA.

Smetto di pensare. Bollicine di champagne nel mio cervello. La lingua di Mulder nella mia bocca. Appassionatamente morbida, deliziosamente erotica, la sensazione più intima che si possa sperimentare. Come posso pensare? E' la stessa bocca che ha detto ogni genere di stupidaggini dentro i limiti del mio spazio personale. Mi sono toccata troppe volte nel letto pensando a questa bocca.

Sette anni. Sono molti anni.

Ora è mia e mettere la lingua dentro non si può paragonare a niente. Mai. Niente.

Balliamo sul letto. Rotoliamo sul materasso. Mulder sopra, io sopra, di lato, seduti, coricati, ci baciamo, combattiamo con la maglietta, la buttiamo a terra, perdiamo la nozione del tempo e dello spazio, dell'identità e della lucidità. Ci baciamo e "baciare" non ha senso, non significa niente. Significa tutto. Mulder che si strofina contro di me e questo strofinio mascolino leggermente violento, è quasi adolescenziale. Siamo come animali che si strofinano e, chi avrebbe detto che sarebbe stato così incredibile? Chi avrebbe mai detto che quei romanzi rosa hanno ragione e arriva il momento in cui l'unica cosa che vuoi è gridare" al diavolo i preliminari e prendimi finalmente"?

Avrebbe potuto essere diverso.

Se quel letto non si fosse rotto, io potrei stare in questo letto, pensando a lui, toccandomi, mordendomi le labbra per non fare nessun rumore, immaginando che lui sta nella sua stanza, toccandosi , mordendosi le labbra per non fare nessun rumore, forse, immaginandomi?

Faccio fatica a smettere di baciarlo ma tutto precipita e presto non mi resterà la capacità di parlare. Così che ho bisogno di dirlo ora.

- Pensi a me?

A volte ci capiamo senza parole. Questa volta no.

- Che cosa?

Che diavolo. Metto una mano tra noi, trovo quello che cercavo, lo accarezzo con tutta la mano, lo sento gemere.

-Pensi a me?- ripeto, senza smettere di toccarlo.

Mi è sembrato di vederlo annuire, disperato, con gli occhi chiusi, sudato. Sexy. Credo che ho già detto che è difficile essere più sexy. Non dirò impossibile perché questo lavoro insegna a non dire spesso impossibile.

Posseduta per ciò che suppongo sia una presenza satanica che dimostra che questo caso NON era una frode, gli bacio la nuca leccandolo intensamente, gli mordo le orecchie, mormoro.

- Mostrami come lo fai.

Geme con un suono così animale e così intenso che credo che stia per venire così ed ora. Non sono sicura del perché voglio vederlo ma voglio e forse la verità è che sono una che comanda. Forse voglio dimostrare a Tom Colton ed a questo paese che non sono frigida. Forse voglio solo vederlo. Come si tocca, con una sola mano e la maestria che danno gli anni, senza togliermi gli occhi da dosso, più rapidamente e più forte delle mie carezze.

-Veramente pensi a me quando lo fai?

Usa il pollice per girare intorno alla punta ed estendere un poco di umidità. Sembra una mano enorme, su un'erezione calda, grossa, crescente.

-Chiaro. Quando non penso a Krycek.

-Non era questo che...

....speravo sentire, voglio dire. Ma m'interrompe.

-Sempre- in un sospiro- Penso a te sempre.

E' inevitabile. Devo sentirlo dentro di me. Come in quelli stupidi romanzi rosa. Devo averlo dentro di me e mordermi la lingua per non dire nessuna oscenità così poco tipica di me. Sto sul punto di dirlo. Mi trattengo.

Non voglio preliminari nè torture. Voglio questa erezione e so esattamente dove.

Manovriamo solo un secondo. Sono così bagnata che andrei con un cavallo. Anche se l'immagine mentale è così sgradevole che li disfo immediatamente. Mulder sta su di me, solo due millimetri e starà dentro.

-Aspetta.

Si ferma immediatamente. Come se fosse rimasto paralizzato. E' capace di credere che io non voglia continuare.

- Lascia che mi giri.

Mi guarda con qualcosa che può essere incredibilità mista ad una lussuria completamente pornografica. Quasi che non ci potesse credere e allo stesso tempo, non volesse stare in nessun altro posto. In realtà, sto sul punto di spiegargli che se preferisco farlo di schiena è perché la penetrazione risulta più piacevole per una donna in questa posizione, ma una spiegazione scientifica è fuori luogo e Mulder sembra così eccitato che non voglio deluderlo con l' essere razionale.

Si sistema sulla mia schiena.

In questa posizione è un poco più difficile. Solo un poco. Un secondo.

Dopo è perfetto.

Uno scivolare intenso.

Centimetro per centimetro fino a che non c'entra più niente. Fino al cuore. Fino al fondo dello stomaco. Centimetro per centimetro. Lo scivolare di placche tettoniche nel centro della terra. Quasi doloroso. Tanto piacere è crudeltà. Stringo forte i miei muscoli interni e l'intimità è intossicante. Stringo ancora di più. Come se volessi trattenerlo con me e la sensazione quando spinge è la-cosa-migliore-che-mi-sia-mai-accaduta.

Balbetta il mio nome, spinge ogni volta più rapidamente. Lo sento tutto. Lo strofinio, è una specie di dolore sordo quando colpisce, lo scontro dei sui testicoli contro di me. Tutto. Quanto vicino sta Mulder. Tutto.

Senza pensarci troppo accompagno le sue spinta con il movimento delle mie dita. Mi sorprende quanto sono bagnata. Il contrasto elettrico delle sensazioni. Mulder che scivola dentro e fuori, colpendo contro un punto in me che mi lascia la mente vuota ogni volta che lo incontra e le dita, tutto provoca scintillanti ondate di piacere femminile in un altro punto della galassia del sesso.

Queste sensazioni mi tengono sull'orlo dell'orgasmo. Mulder che viene mentre parla, mi manda dall'altro lato.

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Potrei essere io. Credo che sia lui. Non sono sicura. Scoppio, dal culo al cuore dell'Alabama, scoppio. Tutto il mio corpo. Fusione, calore e liquido. Scoppio e mi contraggo. Un tremito dopo l'altro, fino a rimanere senza forze, esausta, incapace di pensare a qualcosa di coerente.

Non trovo parole che siano capaci di spiegare come mi sento. Così che non dico niente. Lo sento respirare, abbracciato a me, mormorando parole incoerenti, finche non si addormenta. Credo che passino varie ore senza pensare a niente, incapace di dormire, troppo in pace con me stessa per arrendermi alla stanchezza, godendo delle sensazioni del mio corpo, come se fossi appena nata.

Fuori la stanza cantano i grilli.

Che nessuno lo dica ad alta voce ma credo che questo posto mi stia iniziando a piacere.

**

Alcuni giorni in Alabama posso fare strage nelle capacità mentali di una persona. O questo o il sesso dopo sette anni ha fatto fuori i miei neuroni perché quando sento questo suono familiare tardo almeno otto trilli a reagire e pensare"telefono" e poi ancora un altro paio per pensare di tirare la mano fuori dalle lenzuola e prenderlo, mormorare" pronto" e rendermi conto che ho un formicolio nel braccio. Mi lamenterei ma è un formicolio prodotto dall'aver fatto addominali con Scully nuda sotto di me. Ne vale la pena

- Buongiorno, agente- barriscono all'altro lato.

Mi sollevo come se avessi una molla nella vita. E' la mia risposta ad una dose di Skinner. Sono come un cane di Paulov allenato ad ascoltare i suoi sermoni.

- Sì, signore.

- Mulder?

Non sembra un sermone. Sembra interessato.

-Sì signore.

- Mi ha risposto dal telefono della stanza dell'agente Scully?

Merda. Cosa avevo detto sul pensare piano? Mi guardo intorno. Un millesimo di secondo ed effettivamente Scully non c'è. Panico. Perché non c'è? La sua valigia sta qui, i suoi vestiti stanno qui, aguzzo l'orecchio, non mi sembra che ci sia qualcuno nel bagno e probabilmente è scappata lasciandomi un messaggio." Mi dispiace, Fox, sette anni sono stati troppo". Mi chiamerà Fox, solo per darmi fastidio. Lo sto vedendo.

-Mulder, è ancora lì?

Sì, signore. Sto riflettendo sulla totale mancanza di senso della mia vita a partire da ora. Mi scusi se mi attardo.

-Sono qui-mormoro.

E allora sento come Skinner dice qualcosa sul caso e come non sia riuscito a trovarla sul cellulare e come il campo è un disastro in questa città e freno la voglia di raccontagli che inoltre, non hanno docce!, e che non sa la cosa peggiore, Scully mi ha abbandonato, signore!

Come si può in una notte passare dall'estasi alla miseria, di Fox Mulder.

- Le diga che aspetto il suo nuovo rapporto per fax a mezzogiorno.

- Che cosa?

-Mulder, è ubriaco? Voglio che Scully mi invii il nuovo rapporto a mezzogiorno per decidere sul caso, mi ha sentito ora?

Dico di sì. Non capisco un accidenti.

Riattacca. Riattacco. L'orologio segna le dieci. Le dieci?! Dovevo partire da qui alle sei per prendere l'aereo e non ho dormito fino alle dieci da quando andavo a scuola. Le dieci! Perché Scully non mi ha svegliato?

Perchè ti ha abbandonato.

Ah, sì è vero. Devo ringraziare il mio subcosciente che me lo ricorda. Ora mi rimane solo che far colazione, vestirmi, fare testamento e suicidarmi. Dove sta il mio cuore? Batte ancora? E' questo ciò che pesa e fa male nel petto?

Cerco schiarirmi la testa. Mettermi in piedi, contare i muscoli doloranti, sentire l'effetto devastatore di Scully sul mio corpo, pensare che è stata la prima e l'ultima volta che mi sveglio odorando di lei, cercare di lavarmi in questa vasca del demonio, vestirmi, pensare.

Pensare è la cosa peggiore da fare.

Scendo alla reception come uno zombi. Guardami, Alabama. Qualche ora fa ero l'essere più felice sulla faccia della terra, ed ora faccio pena. Nemmeno l'assenza del troll/presenza della ninfa nella reception mi fa sentire meglio. Quando mi da il buongiorno con questa musicalità accarezzante voglio mettermi a piangere e gridare" Scully non c'èèèèèèèè". Sono un uomo adulto ridotto ad un piagnone. Temo che è ciò che sono sempre stato.

-Buongiorno, agente Mulder. Anche lei vorrà far colazione, immagino. Ha dormito bene?

E' stato incredibile. Per un momento ho creduto che sarei venuto con tanta intensità che mi avrebbero decorato con una medaglia al merito. Ma credo che a lei non interessa saperlo e mi sembra che abbia detto qualcosa circa la colazione.

- L'agente Scully ha già fatto colazione?

-Sì, signore. E' scesa presto e se n'è andata via subito.

Almeno ha curato la sua alimentazione. E' tipico di Scully abbandonarmi dopo aver fatto colazione. La colazione è il pasto più importante della giornata.

- E sa dove è andata?

Sa se ha detto qualcosa come " lascio un uomo nudo ed incosciente per la forza della mia discarica sessuale al piano di sopra"? E' che nessuno sa niente?!

- In biblioteca.

Alle mie spalle. E' stata la sua voce- flautata voce di cannella e limoni aromatici- alle mie spalle. E' come tornare a casa, fare la doccia dopo un giorno sotto l'acquazzone, mettersi in lenzuola pulite con un cioccolato caldo tra le mani. Mi giro e la vedo ed è spettacolare. Senza trucco, con il vestito che portava ieri ed una specie di brillio nello sguardo che non le avevo mai visto prima. Questa luce si deve vedere in tutti gli stati dell'unione. Con i suoi fogli in mano ed un sorriso un poco nervoso. E' incredibile.

-Buongiorno, Mulder.

Voglio parlare. Ma mi viene da dire solo" bababababatiamobabababa". Qualcosa di simile.

- Hai già fatto colazione?

Balbetto. Devo sembrare un idiota.

-Stavo per farla.

Ti amo, non abbandonarmi.

-Ti accompagno e ti racconto le novità sul caso?

Sì, signora. Direi a tutto di sì. Seriamente. Non solo per il sesso, credo che sia un miscuglio tra l'essere andato a letto con lei, esserne innamorato e aver creduto d'averla persa che mi ha lasciato in uno stato di melensaggine assoluta, incapace di dire di no, seguendola come un cagnolino. Dovrei sentire un poco di vergogna per questa improvvisa sensazione di sottomissione totale ma è Scully. Non ho vergogna. Voglio solo che non mi abbandoni! E potendo, tornare ad andare a letto con lei. Se è possibile.

Non sembra arrabbiata. Non mi ha abbandonato. Questi sono buoni segni.

Mi accompagna a far colazione. Nemmeno questo è male.

Mentre la receptionist-ora-trasformata-in-cameriera ci serve Scully tira fuori un fascio di carte e si bagna l'apertura delle labbra. E' un tic nervoso, la qual cosa significa che è nervosa ma per me, ora questo gesto mi dice " queste sono le labbra che potresti sta baciando, Mulder, queste sono quelle che questa notte hanno laccato tutto il tuo corpo". Mi concentro a bere il caffè senza farlo cadere. C'è tensione. Mi lascerà? E se la bacio veramente sulla bocca?

Mi indica le carte sul tavolo.

-Non ci crederai se ti dico cosa ho trovato in biblioteca.

Così che stiamo per parlare del caso che teoricamente si è chiuso ieri. Già. Bene. Siamo Mulder e Scully, ci siamo scambiati fluidi per tutta la notte e stiamo parlando del caso. Tutto normale.

- Nemmeno ti crederò se mi dici che c'è una biblioteca in questo posto.

Ignora la mia battuta. Concentrata. Continua a fare quella cosa con il labbro. Mi toglie la concentrazione. Provo il caffè ma ha il suo sapore. Ho detto che ha delle labbra stupende e se prima era difficile prestarle attenzione, ora è impossibile guardarle senza ricordare che aspetto avevano quando mi leccavano da capo a piedi?

-In effetti è la biblioteca e l'archivio comunale. Ho fatto ricerche nel giornale locale. Risulta che ci sono testimonianze di attività satanica, supposte messe nere e strani rituali con gli animali dalla metà degli anni sessanta.

Non so come lo fa ma ascolto tutti questi dati e mi sto eccitando. Cosa che era solita accadere prima ma ora che so come geme quando sta sul punto di venire è un poco più intenso e ogni volta più difficile da controllare quando mi da i dettagli di quello che ha scoperto.

- C'è una coincidenza. Ho fatto una lista dei momenti di maggior attività satanica. Corrispondono quasi al cento per cento con la presenza dei soldati in manovra in questo stato.

E' stata ad investigare.

Attività satanica.

In un posto che odia.

Devo sorridere.

-Credi che le forze dell'esercito americano rendano omaggio a Satana?

Solleva un sopracciglio. Questo è bene. Questo è normale. Questo è noi. Possiamo farlo. So che possiamo farlo. Ci accoppiamo come conigli e poi a lavorare. Scully possiamo farlo.

- Anche la maggioranza degli abitanti di questo pianeta ti risponderebbe di sì, credo di no. Ma credo anche che c'è una relazione. – Prende aria, sembra ancora nervosa ma va guadagnando fiducia quando parla del caso, quando può afferrarsi ai dati e alla scienza per continuate ad avere fede.- Forse gli abitanti di Apple City è da tempo che stanno vedendo qualcosa, manovre notturne, per esempio e quello che credono di vedere alimenta una leggenda metropolitana che passa di generazione in generazione.

Leggende metropolitane.

Ne so alcune. Potrei recitagliele. Nudi. All'orecchio. Potrei.

- Vuoi dire come la leggenda della coppia che pomicia nella macchina con un assassino in libertà nel bosco e poi si ritrovano con un uncino nel cofano?

Inaspettatamente, sorride. Non trattiene il sorriso. Non frena uno slancio di spontaneità. No, signora. Scully abbassa lo sguardo e sorride. Improvviso, incredibile, radioso.

Sono così innamorato che ora non è neppure più divertente.

Credo che se mi facessero l'analisi del sangue scoprirebbero liquirizia e dolciumi.

- Ho chiesto a Skinner ancora un giorno per rimanere e chiarire finalmente quello che sta succedendo. C'è una base di addestramento dei marines a quaranta chilometri da qui. Potremmo fare un paio di domande scomode.

C'è una sfumatura di ribellione quando dice "domande scomode". Ah, sì. Questa è la mia ragazza.

- Voi andare da interrogare l'esercito su manovre notturne e attività satanica?

Mi guarda diritto negli occhi. Sono suo. Ho già detto che sono suo? Non valgo molto ma quello che c'è è tutto suo.

-Voglio chiarire questo caso- risponde. E per provocarmi un infarto, aggiunge in un tono aperto, allusivo, quasi lascivo- Con una mentalità aperta.

Direttamente nei genitali. Scully parla ed io ed il Piccolo Gran Mulder abbiamo la bandiera alzata, pronti per l'abbordaggio. Erezioni in pubblico. Sì, gli scienziati la chiamano" sindrome di Scully". E' abbastanza comune.

-Scully, quando hai pensato a questo?

Ingoia saliva. Scandisce con intenzione.

-Stanotte.

- Stanotte. Quando esattamente? E per favore, nel rispondere tieni in conto che è il mio ego che è in gioco.

Due sorrisi in un minuto. E' un record personale. Sto incominciando a sentirmi persino ottimista con tutta questa situazione. Io. Ottimista. In Alabama. E' un XFILES.

-Dopo, Mulder. Ci ho pensato dopo.

Dopo. Che grande parola. Dopo significa accettare che c'è stato un "durante". Cioè che non faremo finta che non è successo. Possiamo accettare che è accaduto. Possiamo perfino accettare, per il suo modo di comportarsi, che succederà di nuovo.

Non so pregare ma lo sto pregando.

-Non potevo dormire-dice- e stavo pensando che non avevo dato una giusta opportunità a questo caso.

Ha pensato a questo? Mentre la mia mente era marmellata ed io penavo"Scullybuonasessobuonol'amovogliosposarmiconlei"? E' abbastanza triste rendermi conto che il sesso mi riduce ad uno stato mentale gelatinoso mentre a lei rinfresca le idee sul caso. Suppongo che questa sia la differenza essenziale tra uomini e donne.

Ha pensato a questo? Seriamente?

- Hai pensato a questo?

Annuisce.

- Voglio dimostrare che non esiste attività satanica legittima. E scoprire perchè tutti in questo porcile credono che ci sia. In fin dei conti, se lo credono è per qualcosa. Voglio sapere perché.

Vuole sapere perchè. Vuole dare un'opportunità a questo caso. Malgrado odi questo posto, non crede nell'attività satanica legittima, ci sono due milioni di rapporti che le danno ragione e mai l'è interessato il tema.

E' questa. La donna di cui mi sono innamorato. Ostinatamente efficiente. Nobile fino all'assurdo, leale sopra tutto e tutti.

Se sentissi il cuore più grande se ne uscirebbe dalla bocca, scoppierebbe il petto e romperebbe tutte le tazze della colazione.

-Riconoscilo, Scully. In fondo ti piace l'Alabama.

E' il mio modo di dirle "ti amo"

-Altro caffè?

E questa è una cameriera /receptionist che sta interrompendo la colazione più importante della mia vita. Sì, continua ad essere bella come ieri. Sì, mi domando ancora che ci fa qui invece di stare tra le modelle di Lacroix a Parigi, ma ora in questo momento, come può interromperci, guardarmi con la sua tazza di caffè come se m'importasse qualcosa alimentarmi ora o per il resto della mia vita?

- No, grazie.

- Pensa di rimanere ancora una notte, agente Mulder? O preferisce che le prepari il conto?

Sorride. Non so se rimarremo ancora una notte, francamente. Perchè lo domanda a me se è Scully che decide? Non ho idea, così che guardo Scully e allora succede. Una specie di piccola rivelazione personale. La mia compagna, recentemente qualcosa-di-più-che-comapgna tamburella le dita con irritazione e guarda la Portatrice di Caffè come se la caffettiera portasse un cartello che annuncia che Eistein è una frode e i braccialetti magnetici danno la vita eterna.

Suona strano ma me ne sono appena reso conto.

L'arrabbiatura ,l' Alabama, la sua sproporzionata reazione alla mia abituale presenza irritante.

Scully era gelosa.

No, aspetta. E' qualcosa di meglio. Scully era gelosa di me.

Se non fosse verità sembrerebbe bugia. Mio Dio. Sono letteralmente ai suoi piedi, leccando il suolo che calpesta e lei è gelosa. In questo paese in cui tutti gli uomini la temono perché le loro piccole masse encefaliche non possono conciliare il concetto" donna attraente" e unirlo a " donna con la pistola". In questo fango in cui lei si distingue come una NINFA, Scully è gelosa. Dana Scully. E come se io fossi geloso di quella faccia di coniglio zotico ignorante non-arrivo-alle suole-delle –scarpe-di-questa-donna Sceriffo Hartwell.

E' veramente così insicura?

La cameriera aspetta la risposta.

-Non so dirle, veramente. L'agente Scully in questo momento ha la responsabilità dell'investigazione. Io sto facendo solo pratica.

Dice " oh". Come se fosse veramente sorprendente. Forse nella gerarchia di questo posto lo è. Questa però non è la cosa sorprendente. La cosa sorprendente è che Scully si è appena ammorbidita davanti a me, come se si fosse disfatta e di fosse ricomposta di nuovo. E credo che questo sguardo significa che questa notte ci sarà una nuova rappresentazione.

Dio mio. Sono uno stronzo. Veramente sono uno stronzo. In tutto questo tempo, qualcosa ho fatto o non fatto che l'ha fatta sentire in secondo piano. E anche così lei è venuta a letto con me. Cazzo, Scully. Come mi puoi sopportare?

- Sembra che resteremo ancora una notte.

E' una promessa. Mi sembra una promessa.

In fin dei conti continua ad esserci un solo materasso. La cameriera se ne va per dove è venuta. Addio, bambola.

- Facendo pratica?- domanda Scully.

- Sì, signorina.

Lo dico perfezionando la mia migliore imitazione dello Sceriffo Hartwell.

- Ed io sono responsabile del caso?

- Sì, signorina.

Lo è sempre stata ma sembra che non se ne sia resa conto fin'ora. Cosa sembra ora che incomincia a rendersene conto? Signore, signori, mammiferi dell'Alabama, sembra felice. Nota: farla felice più spesso. Dignità? Non avevamo detto che le dignità era che Scully mi guardasse COSI'? Allora va bene.

Si alza.

Mi alzo.

- Dobbiamo affrettarci per arrivare alla base prima di mezzogiorno.

-Sì, signorina.

Esce dalla sala da pranzo. Attraversa la reception. Dalla strada arriva un calore abrasivo, umido quasi mortale. Non potrebbe importarmi di meno. La seguo. Fino alla fine del mondo e , a quel che sembra, fino alla stanza. Quando sale le scale osservo il dondolio delle natiche sotto la gonna. Le mie mani ricordano la sensazione tattile di toccarle e hanno crampi. Hanno la sindrome d'astinenza da Scully. Una droga troppo dura per semplici mani mortali.

All'interno della stanza, c'è un letto disfatto e mille domande che aspettano il loro turno.

- Dimenticavo. Ha chiamato Skinner questa mattina.

Non so perchè abbasso la voce. C'è qualcosa nell'aria. Come se questo posto, per effetto di quello che è accaduto fosse un santuario. Odora ancora di noi. Ci sono state cose prima che avevano il suo odore, immagino che alcune odorassero di me. Noi è diverso. Noi è meglio e più intenso.

- Skinner? E che ha detto?

Sto per rispondere. Ho tutta l'intenzione ma la parte del mio cervello che pensa a Scully e che a partire da ora chiamerò la parte "Alabama" del mio cervello prende il controllo e invece di rispondere fa un paio di passi, mi obbliga ad avvicinarmi, farle strisciare una mano dietro la vita e attrarla a me, baciarla con quella disperazione che sentiamo noi tossici dopo ore senza una dose di narcotico rosso che geme dolcemente quando le separi le labbra con la lingua e scivoli all'interno, immergendoti nella parte polposa di una pianta carnivora.

Scully mi restituisce il bacio. Faccio ancora fatica ad abituarmi.

Si separa. Dovrebbe essere considerato un delitto separarsi.

-Skinner ti ha detto questo?

Non c'è molta gente che lo sa ma Dana Scully ha un gran senso dell'umorismo.

Annuisco.

-Mi ha detto" senta, Mulder, da ora in poi voglio che baci l'agente Scully sempre e quando lei lo ordina, quando lei,Mulder, abbia voglia o qualcuno dei due stia in Alabama"- Credo che trovo divertente la mia imitazione di Skinner.- Sai quanto è rigido. Non mi piacerebbe disobbedirgli.

- Veramente? Mi sorprende tanto rispetto al principio d'autorità.

Faccio spallucce. Non l'ho ancora lasciata. Non ci posso ancora credere. Se fossi più felice vomiterei. Sì, voglio trovare ancora la verità. Sì, chiaro, mi preoccupo ancora della possibilità di vita extraterrestre sul pianeta ma sono meno di ventiquattr'ore da quando posso baciarla. Ho bisogno di adattarmi ala felicità.

- Sono un agente federale Scully. Prendo molto seriamente la gerarchia ed il rispetto delle leggi.

Sorride. Il migliore sorrido che nessuno ha visto mai ed è solo per me. Non c'è nessun altro nella stanza, deve essere per me. Bene, in effetti c'è qualcosa che sembra uno scarafaggio che si intrufola nel bagno ma non credo che Scully lo abbia visto.

- In questo caso devo darti una cattiva notizia credo che abbiamo infranto la legge dello stato.

- Veramente?

Annuisce.

- Dovresti sapere che L'Alabama è uno degli stati che ancora hanno leggi contro il sesso consensuale tra adulti, tra esse leggi specifiche per il sesso orale.

Scully ha detto sesso orale. Il bambino di tre anni che vive dentro di me sta sul punto d' avere un attacco di risatine.

- L'Alabama? Ne sei sicura, Scully?

- Insieme con la Florida, l'Idaho, la Louisiana, il Mississippi, la Virginia, l'Utah e tutti e due gli stati delle Carolina. Oltre il Texas, il Misuri e l'Oklahoma hanno leggi esclusivamente contro il sesso consensuale tra persone dello stesso genere. Tutti questi stati hanno ancora in vigore una legislazione che proibisce espressamente la sodomia tra persone homo o etero sessuali.

E' capace di dire tutto nello stesso modo in cui recita le leggi della termodinamica ed i principi della Fisica. Nello stesso modo in cui memorizza rituali di magia nera di tutto il pianeta malgrado non creda nemmeno alla magia nera.

Sono la persona più fortunata del sistema solare.

Seriamente. Parlo con conoscenza di causa della vita sugli altri pianeti. In effetti conosco la vita su altri pianeti meglio che su questo.

Credo che Scully sia la compensazione karmica per il resto della mia vita. Lo stesso destino che mi ha fottuto in passato l'ha posta sulla mia strada. Ne esco vincitore.

- Scully, mi vuoi sposare?

Non so nemmeno se è uno scherzo e se lo sia mai stato.

La sua risposta è baciarmi. Me. Con tutto quello che ha dentro e forse, qualcosa di più. Quando ci separiamo, posso solo dire yewha.

-Ho paura di non potermi sposare senza chiedere il permesso. Il regolamento del FBI dice che gli agenti possono contrarre matrimonio solo dopo aver informato i loro superiori.

- Recitami un'altra di queste norme e ti do un calcio nel sedere.

- Che ribelle.

Ce ne andiamo insieme dalla stanza. Lei ed io. Insieme. E mi ha baciato. E non ha detto" presenterò le mie dimissioni". Nemmeno" sei un vero disastro a letto, Mulder e sono medico, così che so di cosa parlo". E inoltre, non ha detto" non può accadere di nuovo". Per il momento , sono cosciente che dovremmo parlare di tutti questi cambiamenti monumentali e so che facciamo di " non funzionale" la parola chiave della nostra relazione e sono sicuro che prima che finisca il giorno finirò per farla arrabbiare senza sapere il perché. Ma il letto è ancora rotto e credo che incomincio a sospettare che ci sia un modo abbastanza gradevole per migliorare il suo umore, così che perdonami, signore, per essere così ottimista e pregare perché questa notte sia di nuovo abbastanza arrabbiata con me per farmi posto nel letto.

- Sai? Se dobbiamo andare alla base, credo che lungo la strada ci sia una fattoria, dove appaiono cerchi nel grano. Potremmo darle un'occhiata.

- Stai cercando di farmi arrabbiare di proposito?

Mi conosce troppo bene.

-Non posso evitarlo Scully. Mi eccito quando ti arrabbi.

Mi risponde senza guardarmi. Non è ancora arrabbiata ma non c'è da desistere, ho un giorno davanti a me.

- Sta zitto, Mulder.

-Sì, signorina.

Quello che L'Alabama ha unito, l'uomo non separi. Amen.

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