20 anni di X-Files. Frank Spotnitz racconta la serie al Roma Fiction Fest

L'autore e produttore del cult anni Novanta con protagonisti Gillian Anderson e David Duchovny ospite d'onore al festival romano. Ecco il report di ed è subito serial.

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Le domande che sono state rivolte a Spotnitz vertevano sulla serie fantascientifica e sull’evoluzione dello show attraverso le complicate relazioni tra i personaggi, una costante che è andata crescendo nel corso degli anni.

Spotnitz ha raccontato dei suoi anni prima di approdare come sceneggiatore a X-Files, “Ho studiato giornalismo all’università e ho fatto il corrispondente in Francia per due anni. Dopo sette anni, iniziai a lavorare per X-Files. Era esattamente quello che volevo fare, e Chris Carte (il creatore della serie) mi ha sostenuto”.

X-Files è stato uno degli show simbolo degli anni ’90, che ha raccolto storie dell’immaginario collettivo. Il segreto di tanto successo, racconta lo sceneggiatore della serie, si deve ai due protagonisti, Fox Mulder e Dana Scully, e alla perfetta combinazione che si è trovata tra un personaggio che crede al paranormale, e a uno scettico. “All’inizio della serie, l’attrazione tra i due è sottile, poi viene fuori pian piano.”

Si è discusso anche dell’importanza dei personaggi ricorrenti e di come si è lavorato affinché non venisse rivelato troppo su di loro. “C’è stata un’intera stagione sulla mancanza di fede di Mulder, poi abbiamo affrontato vari argomenti, tra cui la cospirazione governativa, e con questi elementi, abbiamo sviluppato i nostri personaggi".

È incredibile pensare che una serie come X-Files sia nata in un’epoca senza la presenza capillare del web, eppure abbia ottenuto lo stesso un successo mondiale anche senza l’aiuto dei social network per la diffusione. “Nel 1996, ogni venerdì sera controllavo internet per sapere cosa diceva la gente sullo show, specialmente mi interessava conoscere le opinioni sugli episodi mitologici.”, racconta Spotnitz, “C’erano dei forum con tanti fan iscritti che seguivano perfettamente la serie, e ciò ci ha incoraggiati a continuare; volevamo sempre migliorare, e questa era una sfida con noi stessi.”

Cioè che piace di X-Files è la storia e l’atmosfera cupa. Si può pensare alla serie come un genere procedural, ma ambientato nel soprannaturale.

C’è stata anche la domanda sui film tratti dalla serie televisiva, e Spotnitz ha accennato alla possibilità di un´altra pellicola in futuro. “Il primo film è stato un successo al botteghino, tanto che gli Studios hanno rinnovato la serie, e volevano produrne altre. Nel 2002, è iniziata, però, una disputa tra gli Studios e Chris Carter, che si è protesa fino al 2007. Dopo 5 anni, la disputa si è risolta, e il giorno dopo ho ricevuto la chiamata da Chris che mi ha detto, ´Ok, si fa il film´”. Riguardo la possibilità di un terzo film, Spotnitz ammette di voler vedere la storia degli alieni conclusa, “il pubblico vuole poterli vedere.”

La parte conclusiva della masterclass è stata dedicata alle domande del pubblico, alle quali lo sceneggiatore ha risposto in modo soddisfacente, accogliendo anche i complimenti per una serie televisiva che continua ad avere sempre più fan, anche dopo undici anni dalla sua conclusione.

“In X-Files, ogni episodio si basava su un’idea, un qualcosa che volevamo trasmettere. Quando ho creato questa mithology, credevo in un’idea e volevo condividerla con il pubblico. Ho impegnato sempre testa e cuore nella sua realizzazione".

 
 
FONTE: Ed è subito Serial (ITA)

 

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