L’attrice ha rotto il contratto che la impegnava per altri due anni alla serie Tv nel ruolo dell’agente Scully. Niente più mostri, né alieni nel suo futuro, né David Duchovny. “Non c’è mai stato nulla tra noi”, dice. “Forse in altre circostanze…”
“Arriva un momento della vita in cui si comincia a desiderare qualche cosa d’altro. Io ho interpretato l’agente Scully per sei anni. È un personaggio che ho amato molto, anche perché è stato il mio primo vero ruolo, ma adesso è venuto per me il tempo di fare altro”. Incredibile ma vero. Con queste parole Gillian Anderson si congeda da “X-files”, la serie cult che per il secondo anno consecutivo ha vinto il prestigioso Golden Globe (il premio attribuito a film e serie Tv in America dalla stampa estera). L’attrice infatti ha rotto pacificamente il contratto con la Fox che prevedeva altri due anni di lavorazione.
Niente più mostri e mutanti, niente più demoni e assassini quindi per l’agente Scully; ma, oltre al paranormale, Gillian darà l’addio anche a David Duchovny, suo partner e collega detective nella serie. Sul loro rapporto la stampa ha favoleggiato per anni. “David mi ha aiutato e incoraggiato molto, soprattutto nei primi anni di lavoro”, dice Gillian, “e invece i giornali hanno spesso pubblicato cose senza senso, riguardo presunti litigi tra di noi, e tutto questo mi faceva infuriare. Oppure si fantasticava su un’ipotetica nostra love story. Il fatto è che David e io passiamo tanto di quel tempo insieme per via del lavoro… chi può dirlo, forse se ci fossimo conosciuti in altre circostanze avremmo potuto avere un’avventura, ma niente di più. La realtà è che siamo due persone così diverse, e oggi io sono molto felice che il nostro rapporto di lavoro si sia trasformato in una solida amicizia”.
Nonostante le aspettative dei numerosi fan della coppia Mulder e Scully, quindi, sembra proprio che l’ultima occasione che avremo di vedere i due agenti insieme sarà nel tanto atteso film, tratto dalla serie televisiva, che i due hanno da poco terminato di girare in Canada. Chris Carter, il padre di “X-files”, ha promesso che nel film cercherà di dare risposte agli innumerevoli interrogativi che si sono accumulati nel corso degli anni. E così, alla fine della quinta serie, Gillian Anderson e il suo collega David Duchovny smetteranno di indagare sui misteri che per anni hanno inchiodato milioni di telespettatori al piccolo schermo.
L’imminente futuro di Gillian prevede l’uscita di un altro film per il grande schermo. Per la regia dell’inglese Peter Chelsom, l’ex agente FBI ha girato “The Mighty” (letteralmente “Il potente”) dove, al fianco di star come Sharon Stone e Gena Rowlands, recita il ruolo di un’alcolizzata. Un’attività frenetica: niente male visto che la Anderson si è lamentata per anni dei ritmi estremamente noiosi che caratterizzavano la lavorazione degli episodi di “X-files”. “E’ vero”, spiega Gillian, “noi giravamo per nove mesi all’anno e questo era decisamente pesante; ma devo però ammettere che questo ritmo ha contribuito a portare stabilità e rigore nella mia vita, elementi che io neppure conoscevo prima. E devo dire che adesso mi sento davvero molto meglio”.
Oltre a darle fama e popolarità, la serie ideata da Chris Carter ha infatti modificato la vita della rossa Gillian che vanta un insospettabile passato da punk. Racconta l’attrice: “Ho vissuto a Londra fino all’età dell’adolescenza e poi mi sono trasferita negli Stati Uniti; questo ha contribuito ad amplificare il mio lato ribelle. Da ragazzina ero una selvaggia, non avevo paura di niente, i miei comportamenti erano duri e sprezzanti. Una sorta di isteria unita a un evidente disagio”, cerca di spiegare Gillian. “Ancora adesso subisco i postumi di quel periodo, non penso infatti di essere radicalmente mutata. I miei cambiamenti li devo solo a mia figlia Piper che ha tre anni. Diventare madre mi ha reso più matura”.
L’era “X-files” sembra quindi destinata a chiudersi per la Anderson: rimane la curiosità di sapere che cosa le ha lasciato l’agente Scully. “Entrare nella pelle di un personaggio così riflessivo ed equilibrato come Dana”, dice Gillian, “mi ha dato un’altra visione della vita. Ma nella realtà io sono molto più di larghe vedute. Soprattutto io conservo tutto quanto di buono mi regala il mio lato selvaggio”.
Trascritto da Carlotta Casoni