SIA lode al telefilm, uno dei pochi formati televisivi che hanno dimostrato di poter essere rinnovati senza scivolare verso il cattivo gusto, forse l'unico che ha saputo progredire con il modificarsi dei gusti e delle culture. Sia lode al telefilm, ed in questo caso a X-Files, che mette insieme il genere poliziesco e quello fantascientifico, la politica e il mistero, il futuro ed il presente, senza mai dimenticare il passato, un telefilm che, come ha dimostrato la maratona dell'altra notte, sa uscire dallo spazio angusto del televisore, che mette in sintonia l'intrattenimento con l'intelligenza, che gioca tra mistero e realtà con equilibrio fantasioso. C'è una moda in corso? Una nuova mania? Non esattamente, perché Mulder e Scully, i due eroi del serial creato da Chris Carter, non propongono modelli da seguire, non promuovono stili di vita, non hanno nemmeno un look particolare da poter essere copiato. Esprimono il desiderio di ognuno di noi di abbattere i muri di gomma contro i quali si scontra ogni volta la ricerca di verità. O più semplicemente ancora la voglia del pubblico di avere qualcosa di ben fatto da vedere ogni tanto in televisione.