X-Files ci parla della guerra. La guerra è un mostro. Un mostro mascherato, reso ancora più spaventoso da armi non ufficiali, da esperimenti e dalla lucida decisione di sacrificare ragazzi innocenti.
La guerra in Vietnam. Una delle più grandi ferite, mai rimarginate, della storia americana.
Siamo nel 1969 e un elicottero militare - con a bordo John James, soprannominato Kitten - viene attaccato, e costretto a un atterraggio d'emergenza.
Terrorizzato, a seguito dell'emissione di un gas, John (Haley Joel Osment, l'ex bambino de Il sesto senso) perde il controllo e attacca i suoi compagni.
Nel frattempo Mulder e Scully incontrano un loro superiore, Alvin Kersh, che li informa di come Skinner si sia messo nei guai e sia scomparso.
Cercandolo, i due agenti si rendono conto di non sapere quasi nulla di lui, nonostante i molti anni di lavoro fianco a fianco.
Ma non è la sua storia a diventare protagonista di questo episodio, bensì il suo ruolo come militare.
Una vita misteriosa e una vicenda misteriosa
Alcuni indizi e un macabro ritrovamento portano Mulder e Scully agli ex commilitoni di Skinner in Vietnam.
Walter Skinner, personaggio fondamentale per la mitologia della serie, è l'oggetto della nuova indagine degli X-Files.
Come spesso accade, la narrazione ci porta apparentemente lontano dal punto di partenza: da un elicottero in Vietnam nel 1969 ci ritroviamo ai "mostri" che popolano un bosco oggi, nelle vicinanze della cittadina in cui le indagini hanno portato i nostri agenti dell'FBI.
Dopo aver riconosciuto Skinner nel filmato di una telecamera per la caccia, Mulder e Scully si trovano a difendere Skinner dai sospetti dello sceriffo locale.
Sulle tracce del (finto) mostro, Skinner trova Davey, il figlio di Kitten. Contro il quale Skinner aveva testimoniato molti anni prima.
Vittima di allucinazioni per l'esposizione a un'arma chimica sperimentale, Kitten si trasformò in un assassino e dopo il processo finì in manicomio per moltissimi anni.
Ingiustamente, e pagando per colpe che derivavano da responsabilità non sue.
Segreti militari
Il cuore di questo episodio, un altro in puro stile classico - come il resto di questa stagione, che rispetta e onora la tradizione della serie - è la guerra.
La guerra con le sue armi sperimentali, i suoi metodi non ortodossi, la sua decisione lucida e fredda di sacrificare non solo le vite di ragazzi poco più che adolescenti, ma anche le loro menti.
I segreti militari, gli obblighi e le manipolazioni non sono altro che la versione militare del tema-chiave di X-Files: il complotto.
Costringendo Skinner a non menzionare il gas sperimentale - e i suoi effetti devastanti - l'esercito di fatto complottò per nascondere i suoi esperimenti scegliendo con freddezza di sacrificare le vite dei suoi uomini.
Raggiunto da Mulder e Scully, Kitten racconta loro del gas e del destino di suo padre. E delle sue teorie sul perfezionamento della sostanza che diventerà un'arma incontrollabile.
I progetti sul controllo mentale citati da Mulder - condotti dal Governo e dall'Esercito - sono la ciliegina sulla torta: le autorità, oggi come ai tempi del Vietnam, sacrificano persone ignare e innocenti per il loro famigerato fine superiore.
Allo stesso modo, Davey cerca vendetta per la sua vita e quella del padre sacrificando le vite di Skinner e Mulder (prontamente salvati dall'intervento di Scully).
Mentre le sue parole su come i comuni cittadini siano ignare vittime di esperimenti governativi vengono accompagnate dalla perdita di un dente di Skinner (un effetto collaterale del gas).
Ubbidire agli ordini
La storia è piena di ufficiali e soldati che hanno giustificato le loro azioni dicendo semplicemente che stavano obbedendo agli ordini.
In una struttura fortemente gerarchica come l'esercito, gli ordini vanno eseguiti. Sempre. A meno che non si voglia incorrere in punizioni anche molto, molto severe.
Riallacciandosi alle pagine più buie della nostra storia - di cui il Vietnam fa certamente parte, come mostra la scena in cui Kitten si trova circondato da civili inermi - Chris Carter e i suoi ci ricordano come il libero arbitrio, anche quando apparentemente non è un'opzione, possa fare la differenza.
Ribellarsi agli ordini, quando gli ordini sono disumani, ingiustificati o semplicemente crudeli, avrebbe potuto fare la differenza.
Per Walter Skinner? No, per John James, detto Kitten. Per suo figlio. E, forse, per molti altri soldati.
Ma Skinner decise di obbedire, seguendo le orme di molti suoi predecessori. Ed è su questo, proprio su questo, che un episodio apparentemente "semplice" di X-Files vuole portarci a riflettere.
Un episodio in cui il figlio è identico al padre per riportare Skinner - ma anche noi - indietro nel tempo e costringerlo a confrontarsi con la propria coscienza.
E in cui il figlio si traveste da mostro (proprio come facevano i protagonisti del film di M. Night Shyamalan: The Village) per distorcere una realtà che, diversamente, non verrebbe accettata.