X-Files, recensione episodio 11x02. Simulazione

Mulder e Scully ci hanno regalato uno spettacolare secondo episodio di questa undicesima stagione di X-Files. Offrendoci un mix perfetto di presente, passato e futuro...

Abbiamo assistito a una lezione. Professore: Chris Carter. Tematica trattata: "Come ti creo un episodio di culto all'interno di una serie di culto". Siamo solo al secondo episodio e questa undicesima stagione di X-Files ha già tutte le carte in regola per diventare una delle migliori mai realizzate.

Perché - a dispetto di chi si lamenta dei cambiamenti, senza fermarsi a riflettere sulla loro necessità e sulle loro funzioni - abbiamo appena preso parte a una piccola magia: un episodio capace di riportarci indietro nel tempo mantenendoci, al contempo, saldamente ancorati alla realtà di oggi.

Dopo la doverosa premessa della season premiere, che chiudeva in qualche modo (temporaneamente) il cerchio sulla questione Spartan e sulla questione William - certamente pressanti in questi nuovi episodi - siamo tornati ai vecchi tempi.

Mulder, sono morto?

La tradizione che ha fatto la fortuna di X-Files, e la storia della TV, ha fatto da filo conduttore a questo racconto. La premiata ditta Mulder e Scully è tornata al lavoro come se non fossero passati due decenni e mezzo dalle loro prime indagini. Mulder ha ricominciato a sparare battute a raffica, e Scully a rispondere a tono.

Le scene d'azione sono più veloci (certo, il linguaggio audiovisivo è cambiato, in 25 anni!) e più elaborate (a sottolineare l'esperienza acquisita dai protagonisti), ma restano perfettamente equilibrate con gli altri due ingredienti di ogni episodio di X-Files che si rispetti: misteri e complotti.

La cospirazione aliena, ormai, è stata svelata. Quindi ecco pronti i nuovi complottari, a cominciare da Erika Pierce, che non vogliono affatto fermare la distruzione della vita sulla Terra, bensì trasformarla nell'occasione per colonizzare lo spazio. Invitando alla festa, naturalmente, solo le persone che selezioneranno loro.

E come iniziare al meglio il primo, vero episodio sul nuovo complotto, se non con uno che di complotti ha vissuto (ed è morto)? Ecco quindi Richard Langly, l'amato alfiere dei Guerrieri Solitari, riemergere dall'aldilà.

Giusto per assicurarsi di essere morto e per chiedere al fidato amico Mulder, in caso positivo, di porre fine al "paradiso" in cui è costretto a vivere (insieme a Steve Jobs e alle grandi menti).

Presente, passato e futuro. Prendi 3, paghi 1.

Le briciole lasciate da Langly conducono Mulder e Scully - sfuggiti a degli assassini mercenari e aiutati da un Walter Skinner di cui, come ai vecchi tempi, non si fidano - alla tomba di Gola Profonda. Un'immagine e tutti noi torniamo con la mente alle sue parole, ai suoi incontri con Mulder, alla sua profezia (realizzata 8 stagioni più tardi) e alla sua morte.

Al tempo stesso, tutti noi siamo: affascinati dagli indizi del presente e dalle scoperte che stiamo per fare insieme ai protagonisti, oltre che ancorati all'attualità dalla tecnologia e dai riferimenti precisi (L'FBI non è in buoni rapporti con la Casa Bianca al momento, ci dicono...); completamente immersi nell'atmosfera del passato, con un episodio classico per la serie; proiettati verso un mostruoso futuro in cui la realtà virtuale prenderà, di fatto, il posto di quella tangibile.

Non tutti sarebbero stati in grado di fare tanto con un solo episodio. Ma qui siamo di fronte a X-Files, signore e signori. E lo spettacolo è appena cominciato.

Chris Carter e i suoi - squadra che vince non si cambia - ci stanno dicendo chiaramente come stanno le cose: sì, quelli sono ancora Mulder e Scully. Sì, stanno ancora indagando su nuovi X-Files, che si legano a vecchi X-Files. E sì, certo. Lo fanno con tempi e modalità consone al presente in cui vivono.

Solo gli stolti non sfrutterebbero la tecnologia e le tempistiche moderne. E Mulder, Scully e Carter non sono certo degli stolti. Si sono adeguati sia ai ritmi narrativi contemporanei, sia alle esigenze di noi nostalgici, che li amiamo da oltre due decenni e mezzo.

Presente, passato e futuro. Tradizione, attualità e proiezioni apocalittiche. Tutto al modico prezzo di un episodio. Mentre io, estasiata da ciò che ho appena visto, attendo con trepidazione le nuove, mirabolanti avventure della premiata ditta Mulder e Scully...

 
 
FONTE: FOX (ITA)

 

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