La storia di X-Files continua con Eugene Tooms, il "mangia fegati" interpretato dall'attore Doug Hutchison, che rivedremo ne Il miglio verde e CSI: Immortality
Eugene Tooms. Un nome che per tutti i fan di X-Files evoca ricordi spaventosi e indelebili. Perché è il protagonista di un episodio che ha lasciato il segno per molte ragioni.
Innanzitutto siamo di fronte al primo, vero "mostro" incontrato da Mulder e Scully.
A soli due episodi dall'inizio della sua incredibile avventura, X-Files mette le carte in tavola: questa non è solo una caccia agli alieni. La cospirazione che ha portato gli extraterrestri fra noi è solo uno fra i moltissimi misteri che i nostri eroi dovranno affrontare. Li attendono molti altri casi inspiegabili e molti altri pericoli. E cosa c'è di più inspiegabile e pericoloso di una creatura ultracentenaria, che si nutre di fegato umano e si risveglia ogni trent'anni per uccidere, per poi tornare in letargo?
Il "mangiafegati" più amato dai fan di X-Files spalanca sulla serie una finestra di possibilità pressoché infinte. Possibilità che verranno esplorate episodio dopo episodio negli anni a venire.
Il test del poligrafo, con le domande inserite da Mulder per confermare la sua teoria sul "ciclo vitale" di Tooms, ci mette di fronte a un mostro che si nasconde fra noi. Un mostro ispirato al vero serial killer Richard Ramirez, soprannominato "Night Stalker" e famoso per colpire le sue vittime nelle loro case senza mai lasciare tracce.
Eugene Tooms è come Ramirez: un uomo apparentemente normale. Un mostro irriconoscibile, indistinguibile dagli altri. E magistralmente interpretato dall'attore Doug Hutchison, che rivedremo ne Il miglio verde - il film tratto dal romanzo di Stephen King che l'ha visto recitare al fianco di Tom Hanks e gli ha fruttato diversi riconoscimenti - e in C.S.I.: Immortality, il film tv in onda il 25 dicembre su FoxCrime che conclude, dopo quindici stagioni, un'altra grande avventura televisiva: quella di CSI.