
Una delle frasi più famose di Scully, che è quasi diventata un motto per tutti i fan di X-Files, è
“Quello che può essere immaginato può anche essere raggiunto” (che guarda caso è tratta da un episodio scritto proprio da Frank Spotnitz).
Di immaginazione, qui su BTS, ne abbiamo sempre avuta in abbondanza, ma MAI saremmo potuti arrivare ad immaginare che un giorno avremmo avuto la possibilità di sedere ai tavolini del bar dell’Auditorium Parco della Musica di Roma insieme a
Frank Spotnitz e parlare con lui di X-Files a ruota libera. Invece è accaduto.
L’entusiasmo di Frank per questo incontro, la sua curiosità e la disponibilità totale dimostrata verso di noi (
“Puoi chiedermi quello che vuoi” mi ha detto) ha spiazzato tutti quanti, me per prima che ero partita da casa con una valanga di domande pronte da fare a lui.
Il risultato è stato un incontro del tutto informale tra alcuni fan di X-Files ed un autore che forse lì in mezzo era il più fan di tutti. A prescindere dal contenuto della nostra chiacchierata, la cosa che più ha colpito tutti noi è l’entusiamo e l’affetto con cui Frank parla ancora di questa serie, che evidentemente porta ancora nel cuore, unite alla forza e alla convinzione con cui parla di XF3.
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