Un virus alieno compromette i lavoratori di una piattaforma petrolifera. La minaccia è grave, e Mulder è costretto a collaborare con Doggett, di cui non si fida...
Fox Mulder e John Doggett. Difficile mettere insieme due personaggi agli antipodi, come questi. Eppure l’episodio dell’ottava stagione di X-Files intitolato “Virus” ci riesce. Costringendo entrambi a lavorare insieme per sconfiggere il virus alieno che ha infettato gli uomini di una piattaforma petrolifera.
Mulder non si fida di Doggett, credendo che gli abbia teso una trappola. Doggett, dal canto suo, afferma di non aver nulla a che fare con i nuovi sviluppi, che rendono la tensione sempre più palpabile. Il confronto è inevitabile e la collaborazione è difficile. Ma, visto che la situazione diventa davvero pericolosa e si rischia un contagio, bisognerà mettere da parte le incertezze e fare l’unica scelta possibile: fidarsi.
Il tema della fiducia nei colleghi è ricorrente nella serie e profondamente legato alla teoria del complotto. Fin dal primo incontro fra Mulder e Scully (assegnata agli X-Files per spiare il collega, di fatto, ma solo per volontà dei suoi superiori), le collaborazioni nascono in circostanze sempre difficili. Anche il rapporto fra Mulder e Skinner, all’inizio, è molto freddo: ci vorrà tempo perché Mulder guadagni la fiducia di Skinner, ma soprattutto perché impari a fidarsi di lui. Non è un caso che Scully abbia meno difficoltà a lavorare con altri colleghi, mentre in questi casi la parte dello scettico tocchi sempre a Mulder: la sua fama lo precede ed è abituato a stare sulla difensiva. Senza contare, nel caso di Doggett, la vicinanza a Scully, che rende Mulder evidentemente geloso, oltre che poco incline a fidarsi…