Frank Spotnitz al Roma Fiction Fest 2015

Frank Spotnitz e Steven Van Zandt

Frank Spotnitz (nella foto insieme a Steven Van Zandt) è stato ospite al Roma Fiction Fest per promuovere “The Man In The High Castle” (vincitrice del premio “Miglior serie TV” del Concorso Internazionale del festival ) e “Medici – Masters of Florence”, due serie prodotte e scritte da lui stesso.
In questo articolo però non voglio dilungarmi nella descrizione di queste due serie fantastiche che comunque meriterebbero ampio spazio (potete trovare maggiori dettagli a riguardo nell’articolo dei nostri amici di Movieplayer.it), ma voglio soffermarmi su altri aspetti della giornata di sabato scorso.

Se è vero che la vita è l’arte dell’incontro, allora è altrettanto vero che questa è un’arte in cui Frank Spotnitz è maestro. Nonostante i suoi numerosi e serrati impegni, Frank ha fortemente voluto ritagliarsi un po’ di tempo per stare con noi, piccola delegazione del sito giunta nella capitale solo per lui. Se il nostro entusiasmo per l’occasione, in una scala da 1 a 10 si aggirava intorno al punteggio massimo, direi che quello di Frank stazionasse almeno intorno a 1000 (e sto arrotondando per difetto).

“La volta scorsa ti avevo promesso che avrei imparato l’italiano. Purtroppo non l’ho fatto, ma lo imparerò. Te lo prometto.”

Il fatto che non sia coinvolto nella produzione della decima stagione di X-Files lo mette in una posizione paritaria alla nostra, cioè dei fan che aspettano con ansia il ritorno di Mulder e Scully.

“Sono all’oscuro di tutto. Non so niente. Scoprirò tutto insieme a voi. Sento molto entusiasmo intorno a questa nuova stagione: la stampa è impazzita, i fan sono impazziti… quelli che non ci credevano più sono impazziti dalla gioia. E noi, persone come te e me, ci abbiamo sempre creduto! È fantastico! E magari dopo questa stagione andranno avanti, o faranno un film, non lo so… ma tutto questo è bellissimo!”

Voi capite la difficoltà di sedere di fronte a Frank Spotnitz mentre dice cose del genere. Pensavo di essere io la fan entusiasta e divorata dall’attesa di rivedere Mulder e Scully… ma forse non era esattamente così.

Nella nostra breve conversazione abbiamo parlato di un po’ di tutto, anche delle nuove serie che ha presentato al festival (sono una meglio dell’altra), ma quando qualcuno accennava ad X-Files gli occhi di Frank sembravano illuminarsi.

Ci ha chiesto del doppiaggio italiano della serie, abbiamo parlato del film “I Want to Believe” e del messaggio potente che trasmette, quel “Don’t give up” a lui tanto caro che va ben oltre Mulder e Scully.

Frank si è dimostrato, ancora una volta, un uomo curioso di conoscerci, un ascoltatore attento, una persona che ama confrontarsi con gli altri e che adora stare in mezzo ai fan. Non esistono parole per descrivere la sua gentilezza e la sua disponibilità.

Un paio di anni fa, sempre al Roma Fiction Fest, avevamo avuto l’incredibile opportunità di incontrare Frank in occasione dei festeggiamenti per il ventennale di X-Files. Quest’anno, dati i tempi molto stretti in cui è stata annunciata la sua presenza, in molti non sono riusciti a partecipare all’evento, ma Frank non si è certo dimenticato di voi.

“Devi promettermi una cosa. Devi salutare da parte mia tutti i ragazzi che non sono potuti essere qui oggi, la loro presenza mi è mancata molto”.

Promessa mantenuta.
 

 



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